Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Crotone “ASL Magna Grecia” del Direttore Generale Thomas Schael e del Direttore Sanitario Flavia Pirola per il rilancio della Sanità Pubblica nel crotonese.
Vedi anche
http://www.aslcrotone.it
http://www.aspmagnagreciacrotone.it
Thomas Schael: Il rapporto con il Cittadino nella società 2.0 - tra Servizio ...
Thomas Schael_Piano Strategico Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Crotone "Asl Magna Grecia"
1. Piano Strategico
dell’Azienda Sanitaria Provinciale
di Crotone “Magna Grecia”
Flavia Pirola e Thomas Schael
Luglio 2007
1
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
2. SOMMARIO
1 Introduzione 3
1.1 L’azienda ereditata e la necessità di cambiare 3
2 Il piano strategico per l’azienda 9
2.1 Funzione e finalità del piano strategico 9
2.2 Struttura e contenuto del piano strategico 10
3 Il contesto di riferimento 13
3.1 Il territorio 13
3.2 La struttura demografica 14
3.3 Lo Stato di Salute della Popolazione 21
3.4 Analisi della domanda sanitaria 28
3.4 Analisi dell’offerta Sanitaria 31
3.6 Gli indirizzi Regionali 38
4 L’azienda che vorremmo 44
4.1 Missione e principi fondanti per la gestione dell’azienda 44
4.2 La “vision“ dell’azienda 45
5 Le “azioni” da intraprendere: Il progetto per Crotone 48
5.1 Il modello di change 48
5.2 La priorità di intervento 50
5.3 Il progetto strategico per l’ASL Magna Grecia 55
6 I primi risultati raggiunti nel 2005-2007 78
7 Considerazioni conclusive 82
2
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
3. 1 - Introduzione
1.1 - L’azienda ereditata e la necessità di cambiare
L’Azienda Sanitaria Provinciale “Magna Grecia” di Crotone nasce il 22 maggio 2007
per la Legge Regionale n°9/07 come scorporo dalla precedente Azienda Sanitaria n°
5. L’ASL Magna Grecia è una delle cinque aziende provinciali e come le altre per
articolazione geografica ed organizzativa è una realtà complessa della Calabria.
Essa infatti conta una popolazione di 172.717 abitanti nei 27 comuni distribuita su un
vasto territorio, la presenza dell’ospedale pubblico di Crotone a gestione diretta, un
istituto penitenziario, il campo di prima accoglienza per l’immigrazione a Sant’Anna. I
soggetti accreditati per l’erogazione di prestazioni sanitarie per conto dell’azienda
sono 38, di cui sei case di cura private, diciotto laboratori d’analisi chimico cliniche,
sei studi radiologici, cinque centri di fisioterapia e riabilitazione, nove strutture di
odontoiatria, ecc. A fronte di tale complessità, ulteriormente accentuata da un lato,
dagli sviluppi significativi avvenuti negli ultimi mesi con il riordino della sanità
calabrese, e negli ultimi anni nelle professionalità, tecniche e tecnologie in campo
socio-sanitario e, dall’altro lato, dal ruolo centrale che l’azienda ricopre nel contesto
socio-istituzionale provinciale, si rende necessario adeguare nel tempo e per tempo
l’organizzazione attraverso l’adozione di scelte organizzative e strutturali, strumenti
operativi e cultura gestionale coerenti con le necessità poste da un governo efficiente
ed efficace delle attività aziendali. Questo adeguamento nel tempo è mancato ed
infatti, quando l’attuale Direzione Aziendale ha avviato, immediatamente dopo il suo
insediamento nel 2006, un’analisi approfondita del quadro di salute dell’azienda, la
diagnosi scaturita è risultata alquanto critica.
Nell’ASL Magna Grecia di Crotone, come in altre realtà italiane concentrate
soprattutto al Sud, persiste una situazione di profonda difficoltà, in parte ereditata e
calcificata negli ultimi dieci anni, che stenta ancora, a distanza di più di un anno
dall’insediamento della Direzione Strategica, a risollevarsi, sviluppando le giuste
sinergie per colmare le proprie storiche inefficienze. I principali punti critici sono la
non completa attuazione dei LEA, in particolare lo scarso sviluppo della prevenzione
e la focalizzazione sull’ospedale di Crotone delle attività sanitarie, a cui segue un
elevato tasso di ospedalizzazione, la notevole fuga extra-ASL e extra-regionale, la
scarsa integrazione tra ospedale e territorio anche per la mancanza di percorsi
diagnostici, terapeutici e assistenziali, il notevole peso del privato con l’assenza
totale del pubblico in alcune aree (per esempio riabilitazione ospedaliera ed
urologia), e un notevole disavanzo economico accumulato negli ultimi anni.
Per quanto riguarda l’assetto istituzionale dell’ASL Magna Grecia si deve purtroppo
constatare che l’immagine dell’istituzione era pessima a fine 2005. Nei cittadini non
c’era la consapevolezza che l’ASL fosse la più grande istituzione sul territorio, non
sapendo dove essa si collocava fisicamente, e non sentendo una vicinanza nei
servizi. L’ASL Magna Grecia veniva percepita come “malata” e “fuori controllo”, non
ispirando fiducia né certezza nei cittadini, come evidenzia un’indagine su “Immagine
e Criticità dell’ASL Magna Grecia” da parte dello Studio Piepoli a inizio 2006.
L’opinione pubblica esprimeva nell’indagine la imminente necessità di
“ristrutturazione” dell’ASL: tale processo era però legato a tempi tecnici lunghi,
vincolati alla realizzazione di infrastrutture ex-novo. Nello stesso momento uno
cittadino crotonese su due esprimeva piena fiducia nel nuovo Direttore Generale,
individuandolo come soggetto in grado di cambiare la sanità crotonese.
3
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
4. Parole d'ordine di questa rivoluzione per il cambiamento del sistema sanitario locale
è l’ingegneria istituzionale. Questo cambiamento è prima di tutto culturale, sia verso
l’interno che verso l’esterno. La necessità è, quindi, quella di spingere per servizi
sanitari di qualità, assieme ad una presenza capillare sul territorio, senza dimenticare
l'aspetto della comunicazione. Quest'ultimo è, poi, il connettore principale tra l’ASL e
il cittadino, in grado di renderlo consapevole delle opportunità offerte.
Infine, l’ultima considerazione da fare riguarda, in un certo senso, l’assuefazione alla
corretta e efficace utilizzazione degli strumenti aziendali. Programmazione e
controllo, gestione per budget, gestione del personale, sono elementi che ormai si
danno per scontati, ma il vero problema è che non sempre incidono sul vero
funzionamento dell’azienda. Ovviamente occorre fare i debiti distinguo, perchè in
alcune aree specifiche l’applicazione di questi strumenti funziona abbastanza (per
esempio la contabilità analitica per il controllo di gestione). Tuttavia, si può dire senza
timore di essere ripresi che il grado di diffusione formale è molto più spiccato del
grado di diffusione sostanziale nell’ASL Magna Grecia. Molti strumenti aziendali non
hanno la dovuta diffusione anche per la mancanza di una rete informatica efficiente e
per la scarsa diffusione degli strumenti informatici tra il personale dell’ASL. Perciò si
sta riprogettando la rete geografica per collegare tutte le strutture dell’ASL Magna
Grecia nei 27 comuni di competenza, e si sta completando la gara per il noleggio di
personal computer da diffondere per l’uso a tutti i dipendenti.
I principali elementi di criticità, i cui dettagli sono poi ulteriormente approfonditi nel
prosieguo di questo documento, possono essere riepilogati in sintesi nei seguenti
punti:
1. per quanto riguarda il lato della domanda, è stata rilevata una tendenza quasi
bulimica al consumo delle differenti tipologie e livelli di prestazioni e di assistenza
sanitaria, a fronte di una popolazione che non giustifica questi comportamenti,
con un sostanziale accesso non regolamentato alle strutture di offerta:
il consumo procapite nelle differenti aree assistenziali ammonta nel 2005 a €
•
1.350 per abitante (spesa farmaceutica € 226,33 per abitante anno 2006;
assistenza ospedaliera 244,65 ricoveri/1000 abitanti nel triennio 2002-2004;
assistenza specialistica 15,4 prestazioni per abitante anno 2006 ) sembra
essere frutto di un mancato governo della domanda che porta ad un ricorso
all’assistenza “disordinato” e, dal punto di vista dell’economicità del sistema, la
situazione è inaccettabile anche in virtù della totale assenza della funzione di
gatekeeping e di presa in carico dell’assistito soprattutto nella realtà territoriale
con conseguenze di disorientamento dell’assistito e di iperconsumo (con alti
livelli di inappropriatezza) senza alcun reale beneficio in termini di efficacia e,
quindi, di miglioramento dello stato di salute, con notevoli riflessi, invece, in
termini di efficienza complessiva del sistema;
sotto il profilo dell’erogazione di servizi, si è resa evidente una situazione di
•
gravi squilibri rispetto ai parametri di riferimento normativi ed alla valutazione
della produttività:
un’offerta di attività ospedaliere erogate caratterizzata da un livello
-
complessivo di attività estremamente eterogenee, da elevati livelli di
inappropriatezza clinica ed organizzativa, da una frammentazione delle
4
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
5. responsabilità organizzative e dei processi assistenziali, da livelli di
produttività profondamente migliorabili, da una condizione strutturale
del Presidio Ospedaliero di Crotone (e prima dello scorporo del
Presidio Ospedaliero di San Giovanni in Fiore) e delle altre sedi
ambulatoriali e amministrativi spesso al limite della fatiscenza;
un’assenza quasi totale di rapporto con i terzi produttori (privati e
-
pubblici) di servizi ospedalieri e specialistici, le cui politiche di offerta si
sono nel tempo sviluppate in una logica di volumi e budget, ma senza
coordinamento con le necessità del territorio e con le politiche dell’ASL;
a fronte di una ridondanza dell’offerta di servizi ospedalieri per acuti,
-
una sostanziale carenza di offerta di servizi riabilitativi e post-acuti,
inclusi quelli di lungodegenza ed assistenza domiciliare;
un’offerta di servizi territoriali caratterizzata da una distribuzione
-
geografica disequilibrata e logisticamente dispersa, spesso fatiscente e
sotto-utilizzata, caratterizzata da una mancanza di integrazione tra i
diversi livelli assistenziali, ed in particolare tra medicina generale,
specialisti e servizi ospedalieri, e da una gestione carente delle
problematiche connesse all’offerta ambulatoriale nei 27 Comuni e alle
liste di attesa.
2. sotto il profilo economico-finanziario va rilevata una perdita di elevata entità,
pari a circa 43 milioni di Euro nell’anno 2004 e 24,6 milioni di Euro nell’anno
2005, quale conseguenza dell’assenza di un sistema di programmazione e
controllo efficace e della mancanza di una cultura della responsabilità diffusa sui
consumi di risorse: il pericoloso andamento dei costi, non in linea con
l’andamento dei ricavi, rendono di fatto insostenibile la gestione economica
complessiva dell’azienda. La significatività della perdita è tale da limitare gli spazi
di normale sviluppo aziendale e da richiedere un’immediata, e prolungata azione
di risanamento capace di ristabilire quell’equilibrio fondamentale per consentire
all’azienda di ricercare la crescita, l’innovazione, il costante adeguamento delle
risorse;
3. sotto il profilo degli strumenti per il governo delle dinamiche aziendali è stata
rilevata una preoccupante incapacità di controllo complessivo del sistema
azienda, che funzionava a compartimenti stagni, non coordinati e senza reali
processi di integrazione e responsabilizzazione. In particolare, il sistema azienda
si caratterizzava per:
una struttura organizzativa storicamente sedimentatasi, ma inadeguata a
•
veicolare le responsabilità necessarie per invertire la “rotta” aziendale verso
obiettivi di miglioramento concreti;
uno stato di arretratezza generalizzato nei meccanismi operativi a supporto
•
del governo aziendale, con particolare riferimento all’area dei sistemi
informativi, della programmazione e controllo, della gestione risorse umane.
una cultura aziendale inadeguata a promuovere il cambiamento organizzativo
•
necessario ed ancora eccessivamente dicotomica nella netta separazione fra
area clinica prevalentemente di tipo professionale, e area amministrativa,
5
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
6. fortemente improntata a logiche burocratiche, autoreferenziale, di esercizio del
proprio compito e non orientata alla risoluzione pro-attiva dei problemi;
4. sotto il profilo degli investimenti e della gestione del patrimonio aziendale non
è sembrata esserci una reale politica definita a livello aziendale che ha, di fatto,
portato ad una serie di scelte basate su valutazioni contingenti e parcellizzate; in
particolare:
riguardo al livello infrastrutturale, sia in termini di politica degli investimenti che
di manutenzione e gestione del patrimonio, è stato speso o programmato di
spendere tanto e in modo non adeguato per strutture mai finite con i fondi
dell’ex-articolo 20 (per esempio la RSA di Strongoli), e senza un
miglioramento reale degli standard di struttura della rete di assistenza
(ospedaliera e territoriale);
per quanto concerne l’innovazione tecnologica (apparecchiature
elettromedicali e sistemi informativi e informatici) appare quasi che non ci sia
stata una reale capacità di valutazione delle reali necessità aziendali, in parte
dovuta al fatto che non si aveva una puntuale conoscenza della consistenza
della dotazione tecnologica. Ciò ha portato ad una situazione caratterizzata,
per le apparecchiature elettromedicali, di avere oggi ben 30 ecografi, mentre
mancano gli elettromedicali per alcuni specialisti rendendo inpossibile
l’erogazione delle loro prestazioni o con strumenti obsoleti per la loro anzianità
media. Per l’area Information & Communication Technology sono stati fatti
investimenti poco coordiati, risultando l’impiego nei processi di area
amministrativo-gestionale gran parte delle soluzioni obsolete (in termini di
tecnologia e di efficienza), lasciando l’area dei flussi informativi sulla
specialistica ambulatoriale e il pagamento del ticket senza nessuna
informatizzazione, e nei processi di area sanitaria ad un buon numero di
ambiti “scoperti” con conseguenze negative in termini di possibilità di governo
gestionale.
Da questo primo quadro diagnostico scaturiva un’interpretazione dello sviluppo
aziendale centrata sull’idea che l’ASL, fino a quel punto, fosse stata gestita più
secondo logiche incrementali, di risposta contingente alle problematiche e pressioni
emergenti internamente ed esternamente, che non secondo un approccio sistemico,
orientato al rafforzamento del funzionamento in chiave realmente aziendale, fondato
su processi decisionali orientati da precisi indirizzi programmatici e piani o progetti di
sviluppo a medio e lungo termine. Traspariva un’assenza di razionalità organizzativa,
di frammentazione dei processi e poteri decisionali, di situazioni di autogestione non
coordinata tipica di contesti in cui vi è scarso sviluppo di cultura gestionale, di
meccanismi operativi, di chiarezza ed univocità di obiettivi.
A partire da questo quadro di riferimento, che operativamente si traduceva in
un’offerta di servizi quantitativamente e qualitativamente inferiore alle potenzialità
aziendali ed in un consumo di risorse materiali ed economiche superiore alle
necessità reali di una gestione in economicità, la presente Direzione Aziendale ha
avviato nel 2007 un processo di analisi e riflessione profonda sul futuro dell’ASP
Magna Grecia quale presupposto per riorientare le attenzioni ed i comportamenti
internamente e per segnalare e condividere con l’ambiente esterno i piani di sviluppo
nel medio-lungo termine attorno ai quali l’azienda intende ripensare e sviluppare il
proprio ruolo nel sistema sanitario calabrese.
La necessità di una riflessione e definizione delle scelte future viene inoltre
accentuata dalle modifiche istituzionali collegate alla cessione dei territori di San
6
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
7. Giovanni in Fiore e Marcedusa con il riordino delle ASL con competenza provinciale,
con particolare rilevanza dello scorporo dell’ Ospedale di San Giovanni in Fiore e del
capoluogo dell’ex-distretto di San Giovanni in Fiore confluente all’Azienda Sanitaria
Provinciale di Cosenza. Tale processo di determinazione delle principali scelte
strategiche trova formalizzazione anche nel nuovo Piano Sanitario della Regione
Calabria attualmente in via di approvazione da parte della Giunta Regionale
Da questa prima analisi delle principale criticità risultano quattro assi che la Direzione
Strategica intende sviluppare nel piano strategico:
miglioramento qualitativo e quantitativo dell'offerta sanitaria dell'ASL Magna
-
Grecia;
centralità del cittadino nella programmazione sanitaria (ascolto attivo,
-
coinvolgimento, qualità percepita, trasparenza, comunicazione esterna, ecc.);
creazione identità professionale dei dipendenti, medici di medicina generale
-
(MMG) e pediatri di libera scelta (PLS) per l'integrazione culturale (valori,
legalità, comunicazione interna, formazione, ecc.);
innovazione organizzativa e tecnologica (percorso diagnostico, terapeutico e
-
assistenziale (PDTA), risk management, sistema informativo, centro unico di
prenotazione (CUP), ecc.).
Per realizzare una effettiva strategia di cambiamento e innovazione, e per fare in
modo che la strategia stessa sia verificata e migliorata nel corso dell’esecuzione per
“superare la resistenza al cambiamento”, bisogna operare con valori di riferimento,
quali la coesione sociale dei portatori di interessi, la innovazione nei paradigmi dei
sistemi organizzativi e di sviluppo delle persone, oltre a un positivo impatto sullo
sviluppo locale.
Per incidere sulla situazione di partenza sono tre le “missioni impossibili” per l’ASL
Magna Grecia di Crotone: svuotarsi del superfluo, innovare, riconquistare prestigio e
credibilità.
La Direzione Strategica ha messo in atto dall’inizio 2006 in primo luogo un radicale
tentativo di liberare l’ASL Magna Grecia di elementi personali e strutturali, che
risultano inadeguati, inappropriati, negativi: ossia quot;svuotarequot; l’ASL da zavorra e
incrostazioni, da ciò che è vecchio e non serve più, eliminando prassi, regolamenti,
procedure, interferenze, posizioni di lavoro inutili, processi e aree di attività
inefficienti. Per eliminare eventuali comportamenti illeciti sono state attivate
numerose collaborazioni con le Forze dell’Ordine e la Procura della Repubblica.
Il secondo impegno in atto è quello di costruire elementi di vera novità nei servizi, nei
processi, nelle strutture, nell'organizzazione, nella gestione, nelle tecnologie: ossia
innovare fino a cambiare in molti casi il proprio paradigma, passando ad esempio da
amministrazione che controlla o autorizza a azienda sanitaria che fornisce
direttamente servizi (per esempio la distribuzione diretta dei farmaci con postazioni
automatizzate e la creazione di una protesica come punto di consulenza per i
cittadini nel nuovo Centro Direzionale “Il Granaio”).
Il terzo impegno, probabilmente il più impegnativo e innovativo di tutti, è quello di
ricostruire o costruire una nuova identità dell’ASL Magna Grecia, potenziando
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F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
8. l’istituzione, facendone emergere i valori positivi, aumentando il prestigio, sfatando la
contrapposizione fra un privato efficiente e un pubblico burocratico ed inefficiente.
Come primo passo è stato creato un nuovo logo identificativo dell’ASL Magna Grecia
con successiva comunicazione istituzionale sulla prevenzione (il progetto ideato dal
Direttore Generale e realizzato con vari professionisti dell’ASL Magna Grecia è stato
premiato nel 2006 tra i 10 migliori progetti di marketing della salute a livello nazione)
e sui servizi.
Il punto, dunque, consiste nell'impegno costante della Direzione Strategica e di un
gruppo molto ristretto di dirigenti che dovrà sempre di più ampliarsi, per
l'implementazione di un circolo virtuoso di innovazione di sistemi e processi che
permetta di realizzare un cambiamento sostanziale all’interno dell’ASL e nel rapporto
con i cittadini della Provincia di Crotone.
8
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
9. 2 - Il Piano Strategico per l’Azienda
2.1 - Funzione e finalità del Piano Strategico
Vi sono quattro principali funzioni che il piano strategico assume nella visione
dell’ASL Magna Grecia di Crotone sul percorso di cambiamento.
1. Il piano strategico ha una sua valenza esterna in quanto è uno strumento primario
di comunicazione istituzionale tra l’Azienda, la Regione Calabria e gli Enti Locali
della Provincia di Crotone. Strumento tramite il quale si dà conto della direzione
intrapresa, si condividono i traguardi che l’azienda intende raggiungere, si
rendono coerenti i traguardi con le condizioni più generali di sistema.
2. Il piano strategico in ambito aziendale costituisce un punto di riferimento univoco
e generale, valido per tutto il periodo di vigenza, rispetto al quale ispirarsi nelle
successive scelte di programmazione e gestione in relazione alle logiche
delineate ed alle priorità definite. Il piano strategico delinea la visione
dell’azienda, la rappresentazione di cosa l’azienda vuole essere e l’esplicitazione
delle scelte attraverso le quali intende agire.
3. Il piano strategico rappresenta la sfida e l’impegno che il management propone
agli operatori, il quadro delle opportunità di sviluppo e di crescita, ma anche dei
limiti e delle condizioni necessarie per perseguire e sfruttare le opportunità. In
questo senso il piano strategico è anche il punto di riferimento univoco per
valutare i risultati raggiunti ai diversi livelli dell’organizzazione in funzione dei ruoli/
responsabilità e degli impegni presi in termini di risanamento e sviluppo
dell’Azienda. Inoltre, il processo di stesura e approvazione del piano è un
momento per riflettere sulle priorità e operare scelte esplicite e meditate riguardo
l'allocazione della capacità manageriale dell'azienda per il prossimo futuro.
4. Il piano strategico è lo strumento con cui l’Azienda cerca di rinnovare l’impegno
dei propri operatori, di mobilitare le energie presenti nel sistema aziendale, che
attorno alle logiche delineate e alle priorità individuate è chiamato ad organizzarsi
ed attrezzare gli opportuni strumenti per raggiungere gli obiettivi condivisi.
All'interno dell'azienda, il piano strategico contribuisce a orientare i
comportamenti delle persone che vi lavorano. Infatti, indicare una direzione chiara
e condivisa per le attività da svolgere nel medio periodo è condizione necessaria,
anche se non sufficiente, perché il comportamento di ciascun individuo possa
essere coordinato verso il raggiungimento degli obiettivi stabiliti.
Il piano strategico, in relazione alle funzioni descritte, si rivolge quindi a differenti
categorie di portatori di interesse (stakeholder), interni ed esterni, individuabili in
relazione al ruolo che essa svolge nell’ambito del sistema (economico e sociale) nel
quale è inserita e si trova ad operare ed al suo modello di funzionamento. Tra i
principali portatori di interesse figurano:
l’area politico-istituzionale con gli interlocutori ai diversi livelli di governo
(Regione, Provincia e Comuni);
l’area dei beneficiari dei servizi sanitari erogati nel territorio di riferimento: gli
assistibili (la popolazione del territorio dell’Azienda e l’intero contesto
regionale per alcune tipologie di servizi) e gli assistiti (come reali fruitori dei
servizi);
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F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
10. l’area del personale dell’azienda, quale risorsa chiave delle azioni individuate
nel piano, e delle organizzazioni sindacali, quali interlocutori di confronto e
dialogo nel processo di definizione e realizzazione delle politiche aziendali;
l’area degli altri soggetti operanti nel contesto socio-sanitario, quali le altre
aziende sanitarie pubbliche, i produttori privati, le imprese di fornitura, le
associazioni di volontariato, ecc.
Il piano strategico è rivolto a tutte le categorie di stakeholder, che devono poter
contribuire alla riflessione, condividere le scelte e partecipare sinergicamente
all’implementazione delle azioni. Il percorso da fare non sarà facile, visto che la
sanità è da sempre soggetta per sua natura e per gli interessi in gioco a forti
influenze e aspettative di natura sociale, professionale e politica. L’intreccio delle
suddette pressioni determina una serie di implicazioni gestionali per il management
sanitario, la cui analisi deve partire proprio dalla stessa comprensione delle sfide da
fronteggiare come:
• la cronicizzazione delle patologie e l’invecchiamento della popolazione;
• la crescita delle aspettative della popolazione e una tendenza alla
rivendicazione di diritti reali e presunti che si concreta sempre più spesso in
azioni giudiziarie;
• lo sviluppo continuo delle tecnologie e del loro costo e la tecnicizzazione della
medicina;
• la scarsità relativa di risorse finanziarie a fronte di bisogni crescenti e
sconfinanti dalla salute al benessere.
Di fronte a questo contesto è evidente che qualsiasi sistema sanitario nella sua
globalità è destinato a produrre insoddisfazione, in quanto deve operare scelte di
priorità che inevitabilmente scontenteranno qualche interesse o aspettativa,
esponendo il fianco a facili critiche. Di conseguenza, alle aziende sanitarie, e al
processo di aziendalizzazione in generale, come ai direttori generali, non si può
imputare la colpa dell’insoddisfazione dei cittadini, in quanto non rappresentano le
soluzioni del problema, ma gli strumenti per gestire al meglio la ricerca del delicato
equilibrio tra condizioni strutturali di sistema e aspettative sociali, professionali,
politiche e istituzionali.
Occorre sottolineare la difficoltà insita la direzione strategica a Crotone, visto che si
deve, da un lato, garantire l’unitarietà all’azienda, e dall’altro operare in un azienda
soggetta a numerose ingerenze e direttive: indirizzi e linee guida regionali, insistenza
degli enti locali per avere un ruolo operativo, i rapporti con gli erogatori privati, le
interferenze politiche, e così via.
2.2 - Struttura e contenuti del Piano Strategico
Il piano strategico come strumento e la pianificazione strategica come attività chiave
per la governance dell’azienda consentono:
1. di costruire e definire una rappresentazione condivisa della realtà (storica e
attuale) da cui proviene ed in cui opera l’azienda;
2. di ordinare gli elementi conoscitivi attorno ai quali programmare le azioni future.
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F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
11. Con riferimento al primo punto, piano strategico e pianificazione obbligano ad
“osservare” consapevolmente e globalmente sia l’interno dell’azienda (per
individuare punti di forza e di debolezza, criticità particolari), sia l’ambiente esterno, il
contesto nell’ambito del quale la stessa opera (per individuare le evoluzioni in termini
di scenari emergenti o probabili e quindi le minacce ed opportunità che dagli stessi
derivano).
Riguardo il secondo punto, avendo individuato, dalle analisi precedenti, lo spazio
strategico in cui l’Azienda può e deve muoversi, è possibile definire quale sarà la
strategia per il futuro attraverso la definizione di politiche ed azioni coerenti con la
visione dell’azienda e la sua missione all’interno del sistema. In questa prospettiva, il
presente piano strategico, articolato - con riguardo alle funzioni assistenziali - per
Livello Essenziale di Assistenza (Assistenza Collettiva, Assistenza Distrettuale e
Assistenza Ospedaliera) e - con riguardo alle funzioni di governo - per macrosistemi
operativi, esprime:
le linee strategiche dell’Azienda per il triennio di riferimento, esplicitate
in politiche generali ed azioni specifiche;
il piano investimenti (infrastrutturali e tecnologici) coerente con le linee
strategiche;
il piano di evoluzione e sviluppo dei macrosistemi operativi di governo
dell’azienda collegato al piano di organizzazione (da elaborazione nel
nuova atto aziendale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone);
lo scenario economico finanziario, con la traduzione delle azioni ed
interventi sui servizi e sul funzionamento aziendale in variabili
economiche (costi e ricavi) ordinate in un piano economico di rientro
pluriennale.
Data la necessità di condividere e riorientare complessivamente il funzionamento
dell’azienda per superare le numerose e significative criticità riscontrate in fase di
analisi, e data la complessità del sistema azienda, da cui scaturiscono numerose
interrelazioni tra i fenomeni gestionali e numerosi “vasi comunicanti” con riferimento
alle conseguenze delle azioni, si è scelto di optare per un piano strategico che
racchiudesse tutte le scelte, di assetto e di gestione dell’assistenza sanitaria e di
configurazione dei sistemi operativi di governo. Dal punto di vista operativo le scelte
di contenuti e di impostazione del piano strategico si concretizzano nel presente
documento che fornirà nell’ordine:
informazioni circa il contesto di riferimento, sia in termini di popolazione che di
territorio, utili a definire le caratteristiche dell’azienda e valutare la congruenza
delle scelte strategiche;
gli indirizzi considerati dal livello nazionale e regionale che consentono di
“leggere”, collocare e comprendere alcuni orientamenti e scelte aziendali;
una esplicitazione delle visioni alla base delle scelte e delle politiche che
contraddistinguono le azioni che si intende operare, in modo da definire un
quadro di riferimento nell’ambito del quale si definiscono con chiarezza gli
impegni della direzione aziendale e si sviluppa ordinatamente la futura
gestione;
le scelte di sviluppo e riorganizzazione della tecnostruttura (responsabilità e
sistemi operativi) che consentirà di governare il sistema azienda nel periodo di
vigenza del piano;
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F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
12. gli investimenti che l’Azienda deve porre in essere per realizzare le politiche e
le azioni esplicitate nel piano;
le complessive previsioni economiche che rendono espliciti gli equilibri di
gestione verso i quali si intende orientare l’Azienda.
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F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
13. 3 - Il contesto di riferimento
L’analisi del contesto parte dall’individuazione e descrizione del quadro di riferimento
nell’ambito del quale opera l’azienda sanitaria. In particolare descrive il contesto
territoriale, demografico e sanitario nonché i principali indirizzi di politica e
programmazione a livello nazionale e regionale. Tale analisi è finalizzata ad
individuare le priorità e le azioni previste a livello nazionale e regionale ed il relativo
ruolo richiesto alle aziende sanitarie da realizzare in relazione alle principali
caratteristiche del proprio ambito di riferimento in termini di territorio e popolazione,
compreso lo stato di salute.
3.1 – Il territorio
La legge regionale n. 9 del 22 Maggio 2007 che ha costituito le nuove Aziende
Sanitarie calabresi su base provinciale, ha ridefinito i territori di competenza delle
precedenti 11 Aziende Sanitarie Locali in coerenza con i nuovi confini delle
circoscrizioni provinciali. La precedente ASL n° 5 di Crotone era stata costituita nel
1995, a seguito dell’entrata in vigore della Legge Regionale n° 26/94, dalla fusione
delle ex USL di Crotone, Cirò Marina, Mesoraca e San Giovanni in Fiore. Il territorio
della nuova Azienda Sanitaria Provinciale Magna Grecia di Crotone comprende i 27
Comuni della Provincia di Crotone, perdendone 2, quello di San Giovanni in Fiore e
quello di Marcedusa, rispettivamente confluiti nelle ASP di Cosenza e Catanzaro.
L’ambito territoriale in cui opera l’Azienda si estende per circa 1800 Kmq, pari al
1,2% dell’intera superficie della Calabria (Sup. 15.000 Kmq). La densità abitativa
media del territorio aziendale è di 94 ab./kmq (media regionale 133 ab./kmq, media
nazionale 189 ab./kmq), mentre la densità abitativa media del capoluogo di Provincia
e del suo hinterland è pari a circa 163,3 ab./kmq. È importante rilevare che oltre il 30
% della popolazione della Provincia è residente nel Comune di Crotone e il 45% nei
maggiori centri con oltre 5.000 abitanti (Cotronei, Petilia Policastro, Mesorarca, Cirò
Marina, Strongoli, Rocca di Neto, Cutro e Isola Capo Rizzato), mentre la restante è
distribuita in 21 Comuni.
Il territorio dell’Azienda si estende nella parte ionica della Calabria ed è caratterizzato
da una zona costiera prevalentemente pianeggiante, dalla zona verso ovest in gran
parte collinare e montuosa e dalla zona nord-ovest prevalentemente montuosa con
escursione altimetrica pari oltre 1000 metri sul livello del mare verso il parco
Ampollino e nel Comune di Savelli nella Sila.
Vi sono particolari difficoltà nei collegamenti veloci, soprattutto nella parte nord-ovest
del territorio, stante la scarsità di vie di comunicazione. Tra le maggiori direttrici che
collegano il capoluogo con i principali centri della provincia si possono citare la 106
Ionica, costiera, che collega verso sud con Catanzaro e Reggio Calabria ed a nord
con Sibari e Taranto, e la 107 per la Sila,che collega con Cosenza. Il grafico
sottostante riporta la collocazione della Azienda sanitaria provinciale di Crotone
nell’ambito della Regione Calabria e la suddivisione della stessa ASP nei vari comuni
dei quali è composta. A pochi chilometri dal capoluogo, la provincia di Crotone
dispone di un aeroporto abile per voli nazionali e collegato con Roma ed alcune città
italiane.
13
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
14. Tabella 1 : Allocazione della Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone nell’ambito
della Regione Calabria e suddivisine della suddetta ASP nei comuni dai quali è
composta.
3.2 – La struttura demografica
Sulla base delle rilevazioni dell’Osservatorio Provinciale delle Politiche sociali, al 31
dicembre 2005 la popolazione residente nei ventisette comuni compresi nel territorio
dell’Azienda Sanitaria di Crotone risultava essere di 172.717 unità (84.628 maschi e
88.089 femmine). Rispetto al 2004 si registra un saldo passivo di 689 unità.
Tabella 2: Piramide dell’età della popolazione della Provincia di Crotone (Istat 1
gennaio 2001).
100 e oltre
MASCHI FEMMINE
90-94
80-84
70-74
60-64
50-54
40-44
30-34
20-24
10-14
0-4
-10000 -8000 -6000 -4000 -2000 0 2000 4000 6000 8000 10000
14
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
15. La popolazione residente nell’Azienda, dall’esame dei dati rilevati negli ultimi anni,
evidenzia una lieve ma costante riduzione del numero degli abitanti ed una tendenza
migratoria verso il capoluogo di Provincia ed un lieve sbilanciamento verso la
componente femminile.
La tabella 2 riporta il grafico della composizione demografica della popolazione della
provincia. Relativamente alla struttura demografica la realtà regionale risulta in
posizione intermedia tra le altre regioni del centro-sud. Facendo riferimento alla
speranza di vita nelle diverse fasce di età, la Calabria presenta un quadro di
longevità migliore, soprattutto nelle età avanzate, se confrontata col resto d’Italia.
Tra le diverse province attuali si evidenziano consistenti differenze in termini di età
medie della popolazione, in particolare si rileva come la provincia di Crotone presenti
un’età media sensibilmente più bassa rispetto alle altre province calabresi.
L’analisi della composizione della popolazione per fasce d’età mostra un indice di
invecchiamento pari al 15,8% (rapporto tra gli ultra 65enni e la popolazione totale) e
di vecchiaia pari al 92% (rapporto fra gli ultra65enni e gli 0-14 anni), a dimostrazione
entrambi del processo di invecchiamento che sta caratterizzando la popolazione
della Provincia. Oltre sei residenti ogni cento hanno superato la soglia dei 75 anni,
mentre i grandi anziani ultraottantacinquenni rappresentano l’ 1,2% della popolazione
(2.284 persone).
È ormai assodato che l’analisi dell’invecchiamento della popolazione si rivela un’utile
strumento per riflettere sui cambiamenti futuri e per delineare le possibili azioni atte
ad attenuarne gli effetti indesiderati.
In particolare sono interessanti soprattutto due aspetti: dove sono concentrati gli
anziani e dove sono i comuni con una popolazione relativamente più vecchia.
L’analisi approfondita di questo particolare aspetto delle caratteristiche target di
popolazione consentirà un definizione più appropriata del bisogno e quindi una
risposta più efficace.
Indice di vecchiaia
L’indice di vecchiaia rappresenta un indicatore dinamico che stima il grado di
invecchiamento di una popolazione: valori superiori a 100 indicano una maggiore
presenza di soggetti anziani rispetto ai giovanissimi; viene considerato un indicatore
di invecchiamento “grossolano” poiché nell’invecchiamento di una popolazione si ha
generalmente un aumento del numero di anziani e contemporaneamente una
diminuzione del numero dei soggetti più giovani cosicché il numeratore e il
denominatore variano in senso opposto, esaltandone l’effetto. L’indice di vecchiaia
complessivo (maschi e femmine) dell’ASP Magna Grecia nell’anno 2005 è stato pari
a 92% (range 49,44 comune di Isola Capo Rizzuto, 432,14 Comune di San Nicola
Dell’Alto), nel 2004 di 88,3, mostrando ancora una volta la tendenza
all’invecchiamento della popolazione.
Dei 27 comuni considerati appartenenti al territorio dell’ASL Magna Grecia, 21
presentano valori superiori a 100 con punte massime (I.V. > 200) nei Comuni di
Pallagorio, Carfizzi ed il già citato San Nicola Dell’Alto e valori inferiori a 100 nei
Comuni di Cirò Marina, Strongoli, Petilia Policastro, Rocca di Neto ed il citato Isola di
Capo Rizzuto.
15
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
16. Indice di invecchiamento
L’indice di invecchiamento è un indicatore statico che fornisce un’indicazione sulle
dimensioni relative della popolazione anziana. La sua capacità informativa è utile se
valutata in termini temporali, fornendo indicazioni sulle dinamiche evolutive della
composizione per età della popolazione. Facendo riferimento ai dati del 2005, il
valore medio complessivo (maschi e femmine) dell’ASP Magna Grecia è pari al 16,4
% (range 10,43% comune di Isola Capo Rizzuto – 35,52% comune di San Nicola
Dell’Alto; 13 comuni presentano valori oltre il 20% di quote di popolazione con più di
65 anni, in particolare nei comuni di Savelli, San Nicola Dell’Alto, Pallagorio,
Castelsilano, Casabona, più del 25% della popolazione ha un’età maggiore di 65
anni; in nessun comune della Provincia, tale popolazione scende al di sotto del 10%
del totale.
Può essere utile in quest’ambito considerare anche i valori dell’indice di
invecchiamento calcolato come quota della popolazione con più di 75 anni; età oltre
la quale il peggioramento dello stato di salute subisce un’accelerazione,
rappresentando questa una quota di popolazione particolarmente “fragile”, come si
può desumere dalla tabella 3.
L’andamento demografico nazionale e la sua evoluzione futura confermano
l’importanza e la necessità di mantenere un attenzione costante nella
programmazione degli interventi rivolta a questa fascia di popolazione.
In linea con i più recenti aggiornamenti delle previsioni della popolazione italiana la
situazione demografica della Provincia di Crotone conferma la presenza di un
intenso processo di invecchiamento demografico destinato ad accentuarsi nel corso
dei prossimi decenni. Ciò significa che diventa prioritario l’approfondimento di questo
fenomeno demografico per programmare interventi mirati.
La densità della presenza di anziani
A seguito di quanto sopra rilevato diventa un interessante elemento di analisi lo
studio della densità della presenza di anziani. La conoscenza della diversa
concentrazione della popolazione anziana nel territorio dell’azienda permetterà di
individuare azioni specifiche nell’allocazione dei servizi territoriali rivolti a questa
fascia di popolazione. La densità della presenza di anziani, calcolata rapportando il
numero degli ultra65enni residenti in un comune alla superficie territoriale di
quest’ultimo, permette di evidenziare le aree a più alta concentrazione di anziani. Il
numero di anziani presente sul territorio è di 27.878 residenti con più di 65 anni pari
ad una densità di 16 abitanti per kmq. con un range che va da oltre 3000 ab. ≥ 65
anni del comune di Crotone ad 82 ab.≥ 65 anni del comune di Umbriatico. Sono
ovviamente quelle più urbanizzate ad avere, in parallelo con le più alte densità di
popolazione, anche le più elevate densità di popolazione anziana.
16
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
17. Tabella 3: indice i invecchiamento ed indice di vecchia (riferimento ad anziani > 65
anni) per Comune della ASP di Crotone.
COMUNE INDICE DI INVECCHIAMENTO INDICE DI VECCHIAIA
Belvedere spinello 22,11 156,72
Caccuri 20,74 152,89
Carfizzi 33,76 394,03
Casabona 25,62 182,90
Castelsilano 26,21 255,46
Cerenzia 19,72 142,70
Ciro' 20,34 145,31
Ciro' marina 13,62 75,00
Cotronei 18,30 122,36
Crotone 13,70 77,50
Crucoli 21,00 158,03
Cutro 17,41 106,96
Isola capo rizzuto 10,43 49,44
Melissa 18,37 112,54
Mesoraca 18,54 109,71
Pallagorio 27,67 254,32
Petilia policastro 16,78 95,21
Rocca di neto 14,87 82,03
Roccabernarda 17,31 100,98
San mauro marchesato 21,07 122,50
San nicola dell'alto 35,52 432,14
Santa severina 19,25 129,50
Savelli 30,46 257,06
Scandale 17,90 103,28
Strongoli 15,82 97,61
Umbriatico 24,69 187,50
Verzino 22,13 153,67
Provincia 16,14 94,94
Fonte: Elaborazione Osservatorio su dati Comunali
La dimensione familiare
Oltre lo studio della concentrazione della popolazione anziana è importante l’analisi
della dimensione familiare, la quale è certamente una delle vie per comprendere
quali siano i punti di riferimento e le risorse su cui l’anziano può contare, non solo per
mantenere in vita il sistema di relazioni personali ed intergenerazionali, ma anche
come supporto per fronteggiare le quotidiane esigenze della vita e rispondere alle
sollecitazioni del sistema sociale. La famiglia, cui sempre più si riconosce un ruolo da
protagonista nell’organizzazione di un sistema di welfare moderno, è infatti chiamata
a rispondere alla sfida dell’invecchiamento demografico adattandosi al cambiamento
strutturale con la ricerca di nuovi equilibri al suo interno, ma anche attivandosi per
sviluppare reti e iniziative volte a potenziarne le capacità di agire ed interagire per il
benessere dei suoi membri più deboli.
Senza entrare nel dettaglio delle diverse situazioni di convivenza, si descrive, con
matrice a dispersione, la relazione tra indice di vecchiaia e numero medio di
componenti per famiglia considerando il comune nel suo complesso come unità di
17
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
18. osservazione. Il particolare andamento suggerisce una relazione inversa tra
presenza di anziani e numerosità del nucleo familiare: comuni con più elevato indice
di invecchiamento presentano nuclei familiari di più modeste dimensioni. Tale dato
va tenuto in debito conto in considerazione dell’importante ruolo di “caregiver”
rappresentato dal contesto familiare.
La figura sottostante riporta i dati riferiti alla quantità di persone sole ultra65enni ed
alle loro caratteristiche di importanza per l’organizzazione dell’assistenza.
Tabella 4 : sono riportati suddivisi per comune e per sesso il numero di anziani
residenti
e la percentuale di anziani soli.
M 65+ F 65+ ANZIANI %
TOTALE
Comune ANAGRAF. ANAGRAF. ANAGRAF. ANZIANI
ANZIANI
SOLI SOLE SOLI SOLI
Belvedere Spinello 38 158 196 525 37,33
Caccuri 29 128 157 370 42,43
Carfizzi 17 80 97 264 36,74
Casabona 57 218 275 770 35,71
Castelsilano 30 95 125 304 41,12
Cerenzia 15 85 100 254 39,37
Cirò 63 224 287 728 39,42
Cirò Marina 117 546 663 1.929 34,37
Cotronei 96 351 447 1.007 44,39
Crotone 525 2.621 3.146 8.303 37,89
Crucoli 60 185 245 689 35,56
Cutro 130 556 686 1.783 38,47
I. C. Rizzato 116 432 548 1.510 36,29
Melissa 52 149 201 655 30,69
Mesoraca 127 369 496 1.266 39,18
Pallagorio 29 117 146 412 35,44
Petilia Policastro 126 531 657 1.589 41,35
Rocca di Neto 54 237 291 831 35,02
Roccabernarda 74 140 214 616 34,74
S. M. Marchesato 43 117 160 490 32,65
S. Nicola dell'Alto 28 134 162 363 44,63
Santa Severina 28 133 161 439 36,67
Savelli 26 142 168 455 36,92
Scandale 39 167 206 567 36,33
Strangoli 73 311 384 1.023 37,54
Umbriatico 20 62 82 255 32,16
Verzino 41 147 188 481 39,09
TOTALE 2.053 8.435 10.488 27.878 37,62
Realtà e prospettive dell’invecchiamento della popolazione
Come sopra evidenziato la tendenza relativamente all’evoluzione delle condizioni
demografiche riferite alla popolazione italiana confermano la presenza di un intenso
processo di invecchiamento demografico destinato ad accentuarsi nel corso dei
prossimi decenni. Secondo stime recenti nell’immediato futuro l’invecchiamento della
18
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
19. popolazione italiana non sarà dovuto, come è stato dagli anni ’70 in poi, all’effetto
combinato della caduta delle leve giovanili e della maggior sopravvivenza di quelle in
età anziana. Sino al 2011 il crescente peso relativo degli ultra65enni sarà
prevalentemente dovuto all’aumento della componente anziana indotto dai guadagni
sul piano della sopravvivenza. Dopo il 2011 ci sarà una diminuzione dei giovani e
una riduzione della popolazione in età 20-59 anni. In parallelo, il popolo degli
ultra65enni continuerà ad accrescersi sino a comprendere, attorno alla metà del
secolo, il 35% degli abitanti. Un’ulteriore conferma offerta dai dati più recenti è quella
di un universo di anziani che resta per lo più declinato al femminile. È comunque in
atto un recupero (modesto ma significativo) da parte della componente maschile.
I cittadini stranieri
Le fonti anagrafiche informano che negli ultimi tre anni i cittadini stranieri residenti
nell’ambito territoriale dell’ASL sono pressoché raddoppiati passando da 1.571,
quanti erano i residenti al 1.1.2003 a 3.122 del 1.1.2006.
Nelle figure sottostanti sono riportate due tabelle, l’una, relativa al bilancio
demografico della popolazione straniera residente nell’ASL e, l’altra, le 15 comunità
più numerose.
Tabella 5: Cittadini Stranieri nell’ASP di Crotone ( Fonte ISTAT) e bilancio
demografico
anno 2005 e popolazione residente al 1/1/05 e al 31/12/05 per tutti i paesi di
cittadinanza
Maschi Femmine Totale
Popolazione straniera residente al 1
Gennaio '05 1.430 1.520 2.950
Iscritti per nascita 31 22 53
Iscritti da altri comuni 47 67 114
Iscritti dall'estero 161 216 377
Altri iscritti 12 8 20
Totale iscritti 251 313 564
Totale cancellati 234 158 392
di cui per Acquisizioni di cittadinanza italiana 11 13 24
Popolazione straniera residente al 31
Dicembre '05 1.447 1.675 3.122
di cui minorenni 313 271 584
19
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
20. Tabella 6 : Cittadini Stranieri nell’ASP di Crotone ( Fonte ISTAT) e cittadini stranieri
popolazione residente per sesso e cittadinanza al 31 Dicembre 2005 ASP di
Crotone - Tutti i Paesi di provenienza
Maschi Femmine Totale
1 Marocco 424 217 641
2 Ucraina 179 412 591
3 Albania 223 138 361
4 Polonia 55 193 248
5 Romania 62 122 184
6 Serbia e Montenegro 83 71 154
7 Cina Rep. Popolare 77 69 146
8 Russia Federazione 9 73 82
9 Germania 14 51 65
10 Algeria 45 11 56
11 Bulgaria 14 31 45
12 Bangladesh 34 11 45
13 India 28 10 38
14 Francia 13 15 28
15 Bielorussia 2 25 27
L’occupazione
Secondo i dati Istat la Provincia di Crotone presenta il più alto tasso di
disoccupazione d’Italia. I dati delle tabelle sottostanti confrontano la situazione della
Provincia con quella del resto della penisola.
Tabella 7: dati sull’occupazione confrontati con il dato nazionale
Valori assoluti ( Migliaia ) ; media anno 2005
Non forze
di lavoro Popolazio
in età di ne in età Tasso di Tasso di
Comuni Popolazione in cerca di Forze di 15 anni e di 15 anni Popolazio Tasso di occupaszi disoccupa
censiti 0- 14 anni Occupati occupazione lavoro più o più ne totale attività one ziomne
ASL Crotone 27 32,6 51,4 9,5 61 97,3 158,2 190,9 38,5 32,5 15,6
Italia 8101 8272 22562 1888 24451 25410 49862 58134 49 45,3 7,7
Tabella 8: Dati relativi alle persone in stato di disoccupazione suddivisi per classi di
età (Provincia di Crotone; dicembre 2005).
M: 45-65
18-29 30-44 Totale
F: 45-60
Uomini 7.793 6.492 3.887 18.172
Donne 8.618 9.296 3.765 21.679
Totale 16.411 15.788 7.652 39.851
20
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
21. Tabella 9: Dati relativi alle persone in stato di disoccupazione suddivisi per sesso e
titolo di studio (Provincia di Crotone; dicembre 2005).
M F Totale
Con istruzione di grado universitario 694 1.310 2.004
Diploma scuola superiore 4.757 7.428 12.185
Attestato di qualifica 266 290 556
Licenza Elementare/Media 10.982 11.158 22.140
Nessun titolo 682 640 1.322
Non censiti 791 853 1.644
Totale 18.172 21.679 39.851
Tabella 10: Dati relativi alle persone di cittadinanza UE ed extra-UE in stato di
disoccupazione suddivisi classi di età (Provincia di Crotone; dicembre 2005).
M: 45-65
18-29 30-44 Totale
F: 45-60
Uomini 165 182 33 380
Donne 182 159 56 397
Totale 347 341 89 777
(I dati delle tabelle 6-8, riferiti alla sola provincia di Crotone, sono stati rilevati
consultando il sito del Coordinamento provinciale dei Centri per l’Impiego)
3.3 - Lo stato di salute della popolazione
Le condizioni in cui versa il sistema informativo aziendale non consentono ancora
allo stato attuale di usufruire di un set di indicatori che sistematicamente vengono
forniti ed indichino le condizioni generali di salute della popolazione.
Pur esistendo una struttura di epidemiologia e di programmazione sanitaria, i dati
esistenti sono frammentari e disponibili in maniera puntuale, raccolti ed elaborati su
domanda e non in maniera sistematica.
Ciò nonostante, è stato possibile raggruppare alcuni dati significativi a nostro avviso
che ci possono dare alcune informazioni sullo stato di salute della popolazione in
generale.
Prima di tutto occorre rilevare che nel 2005 il tasso di mortalità della popolazione è
stato del 7,8%°, sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente (7,9%°), quando
invece risultava aumentato di 0,5 punti rispetto al 2003. Il confronto con il tasso di
mortalità con la Regione Calabria e l’ Italia è possibile solo per il 2002 del quale
esistono dati comparativi e questi sono riportati nella tabella sottostante. Si osservi
come Crotone mostra un tasso di mortalità generale più basso sia della restante
Regione che dell’intera Nazione.
Non sono disponibili dati di analisi del tasso di mortalità per causa riferiti al 2005. I
dati riferiti alle morti per causa nella provincia di Crotone raffrontate al dato regionale
21
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
22. e nazionale sono disponibili riferite all’anno 2002 e sono riportate nella tabella
sottostante.
Tabella 11: le morti per causa (Classe di malattia ICD 9) nella Provincia di Crotone a
confronto del dato regionale (fonte ISTAT) ed il dato Nazionale per l’anno 2002.
Classe malattia (ICD9) Crotone Calabria
Calabria Italia
% tot. % totale %tot.
F M+ F M M+F M+F
1 1 1
I Malattie infettive e parassitarie 8 134 4251
23 23 29
II Tumori 294 3871 162201
6 5 4
III Mal.ghiandole endocrine, metab, nutriz. 81 818 21255
1 1 0
IV Mal. Sangue ed organi emopoietici 14 107 2466
1 1 2
V Disturbi psichici 14 220 10046
3 2 3
VI Mal.sistema nervoso e degli organi di senso 32 334 14150
46 50 42
VII Mal. Sistema circolatorio 573 8349 235492
5 6 6
VII Mal. Apparato respiratorio 57 1038 35736
4 4 4
IX Mal. Apparato digerente 51 753 24531
2 2 1
X Ma. Apparato genito-urinario 20 265 8069
0 0 0
XI Complicazioni gravidanza, parto e puerperio 0 1 17
0 0 0
XII Mal.pelle e tessuto sottocutaneo 1 13 668
0 0 0
XIII Mal. Sist.osteomuscolare e connetttivo 3 53 2008
0 0 0
XIV Malformazioni congenite 2 51 1352
1 0 0
XV Alcune condizioni morbose perinatali 7 55 1219
2 1 1
XVI Sintomi, segni e stati morbosi mal definiti 21 248 6528
6 5 5
XVII Traumatismi ed avvelenamenti 75 830 25680
Totale 1253 16740 555669
Tasso mortalità generale ( x 1000 abitanti) 7,28 8,37 9,58
I dati contenuti nella tabella sovrastante riferiti all’anno 2002 ci danno informazioni
anche sullo stato attuale non essendo dal 2002 intervenuti eventi sanitari di rilievo
nel luogo.
Sono dati di mortalità grezza per classi di malattia secondo la classificazione ICD9 e
pertanto alcuni dettagli non sono valutabili. Tuttavia,poiché abbiamo visto dal punto
di vista demografico come la popolazione di Crotone non sia molto diversa da quella
calabrese, il confronto fra le varie proporzioni può considerarsi legittimo.
La mortalità più elevata è dovuta alle malattie del sistema circolatorio (tra esse sono
annoverate le malattie cardiache quali l’infarto e quelle vascolari quali l’ICTUS) e
rappresenta il 46% della mortalità generale. Questo dato è in linea con la tendenza
attuale della mortalità nelle popolazioni dei paesi occidentali. Rispetto alla Regione
Calabria tuttavia a Crotone la mortalità per malattie circolatorie è più bassa di 4 punti
percentuali, ma sia la Regione Calabria che Crotone hanno un tasso di mortalità per
malattie cardiovascolari più elevato di quello nazionale.
Più basso anche il valore della mortalità per malattie respiratorie, spesso correlate a
quelle circolatorie.
La seconda causa di morte sia a Crotone che nella Regione Calabria è dovuta alla
classe “Tumori” e rappresenta il 23% delle morti in entrambe le popolazioni mentre
in Italia risulta più elevata di ben 6 punti percentuali.
Maggiore di un punto percentuale per ognuno è la mortalità per segni e sintomi mal
definiti, classe di malattia all’interno della quale confluiscono anche casi mal
diagnosticati e soprattutto la classe “Traumatismi ed avvelenamenti” all’interno della
quale confluiscono le morti violente.
Merita interesse il dato dell’1% di morti legate a condizioni morbose perinatali, riferito
alle morti dei neonati nell’immediato periodo post-nascita o al parto (periodo
perinatale appunto). Il valore percentuale è arrotondato in eccesso ma rimane
comunque da tenere sotto controllo anche se al di sotto del valore soglia sentinella.
Anche se di poco conto, importante rilevare la differenza costante di un punto
percentuale della mortalità per malattie endocrine e metaboliche di Crotone sulla
22
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
23. Regione Calabria e sul resto d’Italia: paragonato al dato dei consumi di ricovero che
si vedrà nella sezione dedicata, ci indica in questo settore una “spina irritativi” che dal
punto di vista sanitario deve essere ulteriormente approfondita.
I dati disponibili non permettono di addentrarci in analisi più dettagliate ma ci
permettono comunque di concludere che la mortalità per causa a Crotone non si
discosta significativamente dai restanti dati della Regione Calabria, mentre come per
la restante regione dobbiamo osservare un più elevato tasso di mortalità per malattie
cardiovascolari ed endocrino metaboliche rispetto al resto d’Italia e, di contro, un
tasso di mortalità per tumori più basso.
Tabella 12: Indicatori di “performance” sanitaria della popolazione della provincia di
Crotone
Tasso di mortalità grezzo (anno 2005) 7,8%°
Tasso mortalità standardizzato per l’età Tasso Target Effettivi Standard
2006/05
Natalità 10,3%°
Mortalità perinatale (2002) 1% < 3,15 %
Nati peso < 2,500 gr < 6%
Nati deformi (tutte le cause)
Copertura vaccinale morbillo (a 24 mesi) 84,68 2136 1808 87%
%
Copertura vaccinale poliomielite (a 24 mesi) 87,96 2135 1878 94%
%
Copertura vaccinale rosolia 95%
Screening sordità neonatale 1200 900 100%
Obesità fascia età 9-10 anni 12% 1141 117 34%
Disabili età scolare (6-14 anni) 290
IVG età < 18 anni 6,6%
Consumo alcool età 11/17anni (dichiarazioni) 43% 26,3%
Consumo sost. stupefacenti 11-18 anni (Sert) 421
Screening tumori mammella 49, 5 10354 32 50%
Screening tumori cervice uterina 45,7 19993 2 50%
Screening tumori colon –retto 0 0 0
Casi di TBC (incidenza anno) 6,84
Casi di TBC (prevalenza) 5,39
Morti per incidenti sul lavoro (2005) 2
Malattie professionali diagnosticate (2005) 85
Morti per incidenti stradali (2005) 19
Gravidanze seguite (2 visite consultoriali)
Decessi x gravidanza, parto, puerperio 0% 5%
Anziani fragili oltre 65 anni (solo anziani soli) 37,62 27.87
% 8
Disabili oltre 65 anni 19,3%
Copertura vaccinale influenza oltre 65 anni 83,6 27.87 75%
8
Fratture femore oltre 65 anni
Casi Althzeimer (diagnosi certa) 1,5%
23
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
Depressione
Suicidi
24. Allontanandoci dall’analisi della mortalità ed a completamento dei dati sopra indicati,
abbiamo voluto costruire altre informazioni che riteniamo necessaria per la
conoscenza dello stato di salute della popolazione e sui rischi che la stessa corre in
funzione non solo della presenza di malattie (e quindi della mortalità per causa), ma
anche delle condizioni di esposizione (esempio obesità) e dei sistemi di prevenzione
che risultano in essere (es. coperture vaccinale).
I dati, seppure frammentari ed a volte incompleti, sono originali e ricavati dai registri
di attività effettivi delle strutture sanitarie della ASP (per esempio sulle vaccinazioni e
sugli screening) o da lavori specifici(per esempio sull’obesità). Il riferimento indicato
come “standard” è il dato nazionale italiano dei programmi ministeriali.
Gli indicatori scelti sono raggruppati per “fascia di età” nelle quali abbiamo voluto
suddividere la popolazione in generale.
La tabella sovrastante evidenzia i dati raccolti. Sono compresi anche indicatori di cui
non è disponibile il dato ma che noi riterremmo utili per l’analisi del contesto dal
punto di vista sanitario, a conferma della difficoltà nella ASP a disporre di
informazioni sanitarie standardizzate da confrontare con l’esterno.
La tabella è stata costruita in modo da raggruppare gli indicatori selezionati per
“fasce di età”, è una elaborazione personale ed ha la presunzione di volere
individuare pochi e semplici indicatori che con immediatezza diano un quadro per
ogni “gruppo” di popolazione suddiviso per età, dello stato di salute o dei rischi per la
salute (e non dell’uso dei servizi sanitari).
Il nostro sistema non ci permette di procedere con una valutazione di indicatori come
il QALYs od il DALYs, ma la costruzione di questi indicatori anche per la Provincia di
Crotone rimane il nostro punto di arrivo.
Ad ogni modo riteniamo che i semplici indicatori selezionati, uniti ai dati di mortalità
sopra commentati, ci permettano di avere un quadro macroscopico sufficientemente
esaustivo sullo stato di salute della nostra popolazione e sui rischi evitabili a cui è
ancora esposta. Procedendo quindi ad una analisi per fasce, osserviamo che:
- Fascia di età infantile: oltre al già segnalato problema della mortalità
perinatale, esiste anche un problema di presa in carico di questa fascia della
popolazione dal punto di vista preventivo. Si può vedere come
complessivamente la provincia non raggiunga il tasso di copertura vaccinale
nei tempi corretti (entro 24 mesi) né per quanto riguarda il morbillo né per quel
che riguarda la poliomielite. Gli standard sono quelli della OMS
(Organizzazione Mondiale della Sanità) e dei programmi nazionali e valgono
per TUTTI i paesi del mondo. Per quanto riguarda l’obesità, il dato
confrontato con il dato OMS nei paesi occidentali mostra una buona tenuta
anche se la stessa indagine mostra un aumento di 1% di obesi nella stessa
coorte analizzata due anni prima. Va aggiunto che problema oggi emergente
è la diffusione dei casi di autismo nella popolazione infantile di cui non
abbiamo alcun dato sistematico riferito alla nostra popolazione.
- Fascia di età adolescenziale: oggi i temi scottanti dell’adolescenza sono il
consumo di alcool e sostanze stupefacenti, le gravidanze indesiderate legate
al comportamento sessuale non sicuro, i disturbi della alimentazione
(anoressia e bulimia). Su questo ultimo tema non abbiamo dati a disposizione
che ci indichino almeno la dimensione del fenomeno. Sul consumo di alcoolici
un’indagine condotta nel 2005 mostra come il 43% degli adolescenti ha
dichiarato di consumare regolarmente alcolici. Per il consumo di sostanze
stupefacenti, non esiste in loco un sistema di rilevazione in grado di dare
effettivamente la dimensione del problema. I dati disponibili a livello
24
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
25. provinciale e ASP sono provenienti dal Servizio sulle tossicodipendenze
(Sert)e ci dicono semplicemente qual è l’uso che questi cittadini fanno del
Sert.
Non sono inoltre disponibili i dati esaustivi e sistematici delle interruzioni
volontarie di gravidanza nelle giovani con meno di 18 anni.
Non si ha invece percezione di atti di suicidio fra gli adolescenti residenti nella
provincia
- Fascia età adulti 18-65 anni: i dati disponibili si distinguono fra le informazioni
sulla copertura della popolazione in ambito di prevenzione (diagnosi precoce)
di quei tumori per i quali è possibile erogare attività di screening, i dati inerenti
le conseguenze della attività lavorativa, gli incidenti stradali, la diffusione della
Tubercolosi nella popolazione e negli immigrati, la tutela della gravidanza.
Con questi cinque indicatori ci possiamo fare comunque un quadro di come
sta la popolazione adulta ed a cosa rimane esposta.
Per quanto riguarda il controllo della popolazione femminile per i due tumori
(Mammella e cervice uterina) per i quali esistono programmi validi di
intervento, come si darà più avanti, la ASP nel corso del primo anno di attività
di screening ha quasi raggiunto quelli che sono gli obiettivi previsti dai
programmi nazionali e regionali. I dati di dettaglio della attività di screening
già svolta nel primo anno di attivazione ed i relativi risultati è riportata nella
sezione dedicata all’attività già intrapresa nel 2006.
Va considerato invece che il terzo programma di screening valido (tumori del
colon- retto) rivolto alla popolazione sia maschile che femminile, non è ancora
partito rappresentando una grave lacuna nel sistema di prevenzione e
pertanto non sono disponibili dati per il confronto regionale e nazionale.
I morti per incidenti stradali come dato grezzo sono stati 19 nell’anno 2005.
Occorre per una valutazione della situazione in questo ambito poter disporre
di altre informazioni che si affiancano a quella sintetica della semplice
mortalità, come quelle contenute nella tabella seguente elaborata dalla UO di
Epidemiologia della ASP partendo da dati ISTAT ufficiali.
Tabella 13 – Incidenti stradali nella provincia di Crotone (periodo 2002-2005)
Anno 2002 2003 2004 2005
- Numero di incidenti 314 411 268 221
- Numero di morti 19 11 13 19
- Numero di feriti 539 671 480 371
- ^Tasso di incidentualità 181,6 238,0 155,0 128,1
- ^Tasso di mortalità 11,0 6,4 7,5 11,0
- ^Tasso di ferimento 311,8 388,5 277,7 215,1
- ^ x 100.000 Abitanti residenti (n. medio/anno)
Anno 2004 2005 var. %
- Incidenti mortali 11 14 +27,3
- Numero di morti 13 19 +46,2
- Numero di feriti 15 9 -40,0
Il quadro più complessivo ci permette di concludere che pur se nel trend annuale
il numero di incidenti stradali è diminuito, negli ultimi due anni (2004 e 2005) di cui
si dispongono i dati, è aumentato sia il numero dei morti che degli incidenti
mortali, mostrando a nostro parere un peggioramento della situazione.
25
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
26. Lo studio dei dati disponibili circa gli infortuni sul lavoro accaduti e denunciati
all’INAIL mostrano che nel periodo 2002-2005 gli infortuni sul lavoro in provincia
di Crotone sono rimasti, nel complesso, stabili (+ 2,7% nel 2003, - 3,8% nel 2004;
+ 1,5% nel 2005); le tabelle che seguono illustrano il dato assoluto e l’incidenza
degli infortuni mortali verificatisi così come può essere desunto dalle pubblicazioni
dell’Ente assicuratore (INAIL).
Tabella 14 - Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2002 – 2005
Anno 2002 2003 2004 2005
CROTONE 1.071 1.100 1.037 1.053
CALABRIA 15.003 14.454 14.527 14.791
977.31 966.72
ITALIA 992.656 0 9 939.956
Tabella 15 - Infortuni mortali sul lavoro avvenuti nel periodo 2002 - 2005
200
Anno 2 2003 2004 2005
CROTONE 5 1 2 2
4 4
CALABRIA 44 4 5 41
1. 1.32
ITALIA 481 1.430 8 1.255
Per una migliore analisi delle condizioni di lavoro e dei rischi di infortunio sui luoghi di
lavoro tuttavia l’analisi dovrebbe essere condotta su dati che tengano conto della
tipologia delle attività produttive dove l’infortunio è accaduto e rapportati alla
occupazione della popolazione.
Della stessa fonte INAIL sono le informazioni sulle malattie professionali
denunciate. Nella tabella sono riportati i dati degli ultimi quattro anni.
Tabella 16 - Malattie professionali denunciate (periodo 2002-2005)
2005 -
Anno 2002 2003 2004
-
85 -
CROTONE 68 55 72
532 -
CALABRIA 422 387 478
24.853 -
ITALIA 25.454 23.827 24.997
Non abbiamo a disposizione elaborazioni per settore ed il confronto con la
popolazione occupata; pertanto non possiamo fare paragoni con la Calabria in
generale e con la situazione nazionale.
26
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
27. Quello che si può affermare è che l’andamento annuale vede una riduzione dal 2002
al 2003 per poi riprendere con incremento costante negli anni successivi.
I dati sulla diffusione (incidenza e prevalenza) della tubercolosi nella nostra
provincia non sono disponibili in maniera sistematica ed esaustiva, limitandosi a
coloro che percepiscono indennità economiche ed al numero di ricoveri ospedalieri
per casi acuti. A nostro parere queste informazioni non sono significative per poter
esprimere indicatori confrontabili con quelli internazionali riportati. Non sono
disponibili neppure dati significati sulla incidenza della tubercolosi negli immigrati o
nei soggetti che soggiornano nel campo di accoglienza.
La disponibilità futura di questo dato ci permetterà. di colmare una lacuna sulle
condizioni di salute della popolazione legate alle condizioni di vita di cui la tubercolosi
è un indicatore. Come ben si conosce infatti, al di fuori di condizioni patologiche
particolari quali le immunodeficienze, la Tubercolosi è una malattia che ricompare nei
soggetti denutriti e che vivono in ambienti malsani, umidi e sovraffollati.
Questo indicatore è di notevole utilità per i motivi sopraddetti se disponibile riferito
alla popolazione immigrata od ai residenti immigrati confinati nei campi di
accoglienza.
Non abbiamo in questo momento indicatori che ci diano un quadro delle condizioni di
salute della popolazione immigrata accolta nel campo di prima accoglienza (CPA),
se non a partenza dalle prestazioni sanitarie erogate presso il Presidio ospedaliero.
Altro indicatore di interesse per i soggetti “confinati” , comprendendo quindi oltre al
CPA anche il Carcere ed i campi nomadi, è la diffusione di malattie contagiose quali
la scabbia e lo stato nutrizionale.
La difficoltà nella raccolta di questi dati fa sì che non siano disponibili..
Sempre per la fascia adulta della popolazione, di rilievo appaiono i dati di tutela della
salute delle donne in gravidanza. Sia dai dati di mortalità del 2002 già analizzati
che dai dati disponibili direttamente dal sistema ospedaliero regionale riferiti al 2005
non risultano decessi in gravidanza, parto o puerperio.
Non sono disponibili tuttavia dati che indicano la reale presa in carico delle donne
gravide nel corso della gravidanza (2 controlli ostetrici almeno come previsto dalla
normativa).
Nel 2004 i parti di residenti nella provincia di Crotone sono stati 2157, di cui 1600
nelle strutture ASL di residenza (ospedali pubblici + privato accreditato), 80 fuori
regione e non si sono verificati decessi di gravide.
Fascia di età oltre i 65 anni: grande interesse oggi è rivolto a questa fascia di età
che viene ulteriormente suddivisa fra coloro che hanno più di 75 anni ed ancora
coloro che hanno più di 85 anni( 1,2% dela popolazione crotonese, pari a 2284
persone). Inoltre, una distinzione viene fatta fra coloro che sono inseriti in un nucleo
familiare od assistenziale e fra coloro che vivono soli. Questo ad indicare
immediatamente come in questa fascia l’età da sola non basta ad indicare elementi
di precarietà per la salute. All’interno di quella che una volta era definita la “terza
età” oggi è stata individuata una “quarta età”, e fra gli “anziani” sono stati individuati i
“grandi vecchi”, ed ancora distinguiamo gli anziani dai “pazienti geriatrici” questi
ultimi già malati e bisognosi di assistenza sanitaria, i disabili e negli ultimi tempi, gli
“anziani fragili” ossia coloro che non sono ammalati, che stanno bene, che sono
autonomi ancora ma che “presentano alcune condizioni” che “in particolari situazioni”
possono farli immediatamente “cadere” in condizioni di malattia e persistente
disabilità. E’ ad essi che oggi è rivolta con particolare attenzione l’attività di
27
F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
28. prevenzione al fine di individuare e prevenire quelle situazioni che trasformano un
anziano in buona salute in un anziano ammalato e successivamente disabile. Una
malattia influenzale diventa pertanto la porta d’ingresso di una grave polmonite; un
colpo di calore causa una grave disidratazione fino al collasso cardiocircolatorio, una
caduta accidentale per la non elasticità delle articolazioni può causare una frattura di
femore o di spalla, l’ospedalizzazione, la conseguente immobilizzazione anche per
lunghi periodi ed a volte anche una depressione conseguente, il difficile recupero
della propria autonomia di movimento: una condizione di dipendenza che sempre più
conduce ad una riduzione del movimento che a sua volta aumenta la condizione di
dipendenza……. Da un evento che verificandosi in età giovanile si risolverebbe
nell’arco di due settimane, nell’anziano conduce ad una condizione di precarietà
sanitaria e di definitiva dipendenza e disabilità.
Sono pochi i programmi di promozione della salute per gli anziani. Ne esistono per
coloro che sono già incanalati in alcune patologie: per gli infartuati, per i diabetici,
ecc. Ma non esistono realmente programmi che conducano la persona che è in
buona salute a mantenere stili di vita che favoriscano il tono muscolare, l’elasticità
delle articolazioni, il peso corporeo nella norma, la pressione sanguigna nei livelli di
normalità o ad individuare precocemente condizioni che possono portare alla
disabilità. Tra questi ricordiamo che non esistono screening per la sordità o la
diagnosi precoce di glaucoma o patologia retinica che possono portare alla cecità.
Nel nostro sistema non abbiamo programmi di screening della popolazione per
identificare i soggetti ipertesi; non si prevedono formazioni all’attività sportiva
sistematica nell’anziano (a nostra conoscenza, solo la ASL di Verona ha introdotto di
recente nelle attività che eroga proprio dei programmi di attività sportiva guidata da
operatori sanitari per soggetti con ipertensione arteriosa in collaborazione con alcune
palestre della città che hanno aderito ad un programma salute).
Il nostro sistema sanitario è più orientato a sviluppare attività con grossa
connotazione “medica”, “interventistica”, piuttosto che educativa e di promozione
degli stili di comportamento.
Pertanto per gli ultrasessantacinquenni ha trovato maggiore sviluppo il programma di
vaccinazione contro l’influenza. I dati disponibili mostrano che nella ASP nel 2006
è stata raggiunta la copertura dell’83,6 % a fronte di uno standard del 75%.
Altri dati relativi alla incidenza dei casi di Althzeimer e delle fratture di femore non
sono purtroppo disponibili ma grandi indicazioni ci darebbero sia sulle condizioni di
precarietà che sulle necessità in servizi mirati da erogare.
Depressione e suicidi sono altri due elementi che analizzati per le fasce di
popolazione considerate ci forniscono uno spaccato in merito alla salute mentale dei
soggetti non psichiatrici. Purtroppo non disponiamo di dati sistematici sulla
popolazione provinciale. Per i suicidi occorre comunque aggiungere che dalla
percezione esistente non sembra essere una azione particolarmente diffusa.
3.4 - Analisi della domanda sanitaria
L’analisi delle condizioni di salute della popolazione è distinta dalla analisi della
domanda sanitaria e non può essere da questa sostituita in quanto sappiamo che
molti sono i fattori che influenzano la domanda sanitario, non sempre le reali
condizione di salute della popolazione.
Nella parte introduttiva sono già stati messi in evidenza alcuni elementi macroscopici
che individuano la popolazione di Crotone quale forte consumatrice di prestazioni
sanitarie. In primo luogo l’elevato Tasso di ospedalizzazione che si eleva a 244,65
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F. Pirola e T. Schael: Piano Strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone “Magna Grecia”
29. ricoveri ospedalieri ogni mille abitanti nel 2002-2004, molto al di sopra del 180 %°
atteso; segue poi il forte consumo di prestazioni ambulatoriali con una media a
residente di 15,4 a fronte delle 14 della media nazionale ed ancora la spesa
farmaceutica pro-capite di 226,33 €.
Nell’anno 2004, la popolazione della ex ASL 5 di Crotone ha “consumato” 48.390
ricoveri. Per l’anno 2007 i ricoveri attesi per la stessa popolazione sono 34.559, ossia
13.831 in meno.
Per la nuova ASL Provinciale vanno sottratti circa 5000 ricoveri effettuati
dall’ospedale di San Giovanni in Fiore che appartiene ormai alla ASP di Cosenza.
La riduzione stimata discende dalla analisi della forte inappropriatezza del regime di
erogazione delle prestazioni che vede ancora nella ASP una non completa
attivazione dei ricoveri di Day surgery, un uso improprio del day-hospital per
erogazione di prestazioni ambulatoriali, una scarsa diffusione della assistenza
domiciliare.
La riduzione del 25% dei ricoveri implica una azione forte ed efficace di riordino delle
modalità di erogazione delle prestazioni da parte delle strutture a gestione diretta ma
anche del privato accreditato convenzionato ed un forte controllo sulle prestazioni di
ricovero erogate fuori ASP e fuori Regione.
La mobilità passiva è infatti un fenomeno grave e preoccupante della ASP di Crotone
ma della Regione Calabria in generale. Di tutti i ricoveri del 2004 il 20% è stato
effettuato presso strutture extraregionali (cosiddette “fughe extraregionali”), il 17 %
presso strutture regionali fuori ASL, il 30% dal privato accreditato che insiste sul
territorio. Solo il 33% dei ricoveri effettuati è stato effettuato presso i due ospedali a
gestione diretta di Crotone e San Giovanni in Fiore!
La tabella sottostante indica i dati relativi agli anni 2004-2005 in valori assoluti. I dati
riferibili al 2006 non sono ancora disponibili definitivamente, ma la mobilità
infraregionale sembra sovrapponibile al 2005.
Tabella 16: mobilità passiva ex ASL 5 Crotone.
ASL 5 Crotone Anno 2004 Anno 2005
n.ricoveri val. economico n.ricoveri val.economico
Mobilità passiva infraregionale 10.290 21.685.145 9.797 21.272.204
Mobilità passiva extraegionale 9.698 21.335.899 9.960 21.911.372
Totale mobilità passiva 19.988 43.021.044 19.757 43.183.576
Il fenomeno delle “fughe” assume una dimensione importante se non drammatica se
consideriamo che avviene non solo per patologie importanti non trattabili in loco, ma
anche per casi clinici per i quali esistono negli ospedali locali le professionalità e le
strutture adatte al trattamento.
In genere la mobilità passiva per attività di media e bassa complessità costituisce un
problema poiché mostra una mancata risposta delle strutture aziendali rispetto alle
necessità sanitarie della propria popolazione residente e comporta costi privati per i
pazienti (trasporti, albergo per i familiari, etc.).
Per i casi riferibili all’anno 2004, la tabella sottostante riassume le classi di malattia
per le quali si sono verificati le maggiori quantità di fughe.
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