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Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile
Per una visione condivisa sul futuro dell’area vasta provinciale




      REPORT EASW® Mosaico Digitale
                  Seminario Europeo di Simulazione Partecipativa
                EUROPEAN AWARENESS SCENARIO WORKSHOP

      28 Aprile 2010 – Aula Magna Istituto Tecnico Professionale del Commercio “S. Pertini” -
                                             Crotone


                                   REGIONE CALABRIA
          POR Calabria FESR 2007- 2013 ASSE III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1

                                  Responsabile Progetto Field
                                      Salvatore Barresi

                                        Esperti Field
   Francesca Diano, Elvira Dodaro, Francesca Ferraro, Marco Maretta, Maria Teresa Muraca,
    Fausto Scervino, Simona Scrivano, Michele Sorrentino, Aurelio Paola, Valeria Gigliotti

                   Facilitazione e National Monitor EASW a cura di FUTOUR
                               Paolo Martinez e Alessandra Modi

                           Comunicazione e Ufficio Stampa a cura di
                              Dino Granata e Fernando Miriello
Sommario
PROMUOVERE LE POLITICHE DI SVILUPPO SOSTENIBILE AMBIENTALE .................... 3
1. PREMESSA ................................................................................................................................... 5
   1.1 METODOLOGIA ..................................................................................................................... 6
   1.2 RISULTATI ATTESI ............................................................................................................... 6
2. INIZIO DEL PROCESSO PARTECIPATO - AUDIT TERRITORIALE................................. 7
3. WORKSHOP EASW PROVINCIA DI CROTONE ................................................................. 10
   3.1 RISORSE IMPIEGATE NEL WORKSHOP EASW ......................................................... 11
   3.1.1 PARTECIPANTI AL FORUM ........................................................................................... 12
   3.2 PRESENTAZIONE ............................................................................................................... 15
   3.3 OBIETTIVI.............................................................................................................................. 15
   3.4 CO-PROGETTARE IL FUTURO – METODI E STRUMENTI PARTECIPATIVI......... 16
   3.5 SCENARIO WORKSHOP MOSAICO DIGITALE ............................................................ 17
   3.6 SESSIONE “VISIONI” .......................................................................................................... 19
   3.6.1 VISIONI NEGATIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE ...................... 23
   3.6.2. ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI
   NEGATIVE ................................................................................................................................... 26
   3.6.3 VISIONI POSITIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE ........................ 26
   3.6.4 ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI POSITIVE
   ........................................................................................................................................................ 29
   3.7 “LANCIO delle IDEE” nelle SESSIONI TEMATICHE...................................................... 29
   3.7.1 LE SESSIONI TEMATICHE ............................................................................................ 30
   3.8 SESSIONE IDEE E AZIONI ................................................................................................ 46
   3.9 PROGETTI E IDEE DEI GRUPPI TEMATICI .................................................................. 46
   3.10 IDEE SELEZIONATE ......................................................................................................... 51
Allegati............................................................................................................................................... 52
       FORUM PROMOSSO ............................................................................................................ 53




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PROMUOVERE LE POLITICHE DI SVILUPPO SOSTENIBILE AMBIENTALE

La Fondazione FIELD, organismo in house regionale, in affiancamento e supporto al Dipartimento
14 - Politiche per l’Ambiente della Regione Calabria, impegnato su attività specifiche di animazione
dei sistemi locali e territoriali, sta implementando attività legate al POR Calabria FESR 2007-2013
in particolare all’Asse III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1.

L’obiettivo è quello, attraverso azioni per garantire la sostenibilità ambientale delle politiche di
sviluppo, di avviare il processo di Agenda 21 locale sul territorio calabrese.

Una attività utile alla predisposizione di un quadro diagnostico che integri il sistema di conoscenze
già acquisite dall'amministrazione e al tempo stesso ne riorganizzi i contenuti informativi in modo
comprensibile da tutti gli attori della comunità.

La valorizzazione dei processi di coinvolgimento dei cittadini e di partecipazione pubblica, già
avviati con i principali "portatori di interessi" locali (stakeholders), e l'individuazione di modalità
organizzative e procedurali, condivise attraverso il lavoro di un Forum, che disegnino un rapporto
più trasparente tra pubblica amministrazione e cittadini calabresi.

Lo studio di modalità tecnico-amministrative per l'integrazione e l'implementazione delle azioni
previste dalla costituzione del Piano di Azione Ambientale.

Gli esperti della Fondazione FIELD promuoveranno a livello territoriale gli strumenti di analisi e
reporting ambientali e le metodologie e pratiche di Agenda 21 - Certificazioni / Registrazioni d’Area
o di Distretto; Certificazioni EMAS e di Prodotto (Ecolabel); Sistemi di Contabilità Ambientale.

Particolare sarà la diffusione tra i vari soggetti sociali e istituzionali - e anche all'interno della
struttura amministrativa - della cultura dello sviluppo sostenibile, della ricerca di strumenti e
progetti per la valorizzazione delle risorse ambientali, della capacità di valutare gli effetti ambientali
delle politiche e di programmi settoriali.

La condivisione tra i vari soggetti sociali e istituzionali dell'analisi sullo stato dell'ambiente, delle
sue criticità, degli strumenti di governo e di gestione (pubblica e privata) per la qualità ambientale,
delle potenzialità di promozione del benessere sociale ed economico legate alla valorizzazione e
tutela delle risorse ambientali e all'innovazione tecnologica e gestionale dei modi di produrre e
consumare, sarà uno dei punti forza dell’attività degli esperti Field in questo primo anno di attività
al Dipartimento Politiche Ambientali regionali.

La Regione Calabria e la Fondazione FIELD sono a servizio delle Amministrazioni Locali per il
consolidamento di forme di dialogo e di pianificazione partecipata tra i vari soggetti istituzionali e
sociali attorno ad una "visione comune" di sviluppo sostenibile e per la costruzione di progetti e
azioni comuni.

Inoltre, l’attività di Field guarderà molto all’integrazione tra obiettivi di sostenibilità ambientale e
obiettivi di coesione sociale, benessere economico ed equità di genere - pari opportunità.

L’esigenza espressa in fase di concertazione relativa alla integrazione degli obiettivi ambientali
nelle politiche e nei programmi di settore, sarà trattata attraverso l'individuazione di criteri condivisi


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di valutazione preventiva delle politiche e dei programmi, secondo l'approccio della valutazione
ambientale strategica.

Che cosa dovrà fare il gruppo di lavoro A21 della Field? Agire per migliorare la comprensione delle
questioni ambientali e per: rafforzare il ruolo delle autorità locali nella gestione ambientale
(specialmente nelle città di piccole e medie dimensioni); sviluppare idonee procedure politiche e
amministrative, rivolte in particolare alla partecipazione dei cittadini; applicare in modo efficiente gli
strumenti di gestione; accrescere il ruolo di esempio delle municipalità in campo ambientale, verso
i propri cittadini e verso le altre municipalità.

Ogni comunità è unica: le esperienze da essa maturate possono guidare le decisioni di altre
comunità, non fornire schemi operativi direttamente trasferibili; tuttavia, esempi e casi di studio
formano una sezione sostanziale dell’attività Field, destinata a stimolare utili riflessioni.

Naturalmente, ogni comunità si troverà a un differente livello nel processo di Agenda 21 Locale:
alcune amministrazioni calabresi hanno già istituito il forum, predisposto il rapporto sullo stato
dell’ambiente e si accingono a definire le linee di intervento, altre invece sono solo all’inizio del
processo.

Gli esperti accompagneranno le comunità che non dispongono di sistemi per l’analisi, la
valutazione e la pianificazione ambientale e che, più in generale, non hanno ancora attivato il
processo di Agenda 21 Locale.

                                                                                      Dr. Salvatore Barresi
                                                                                     Responsabile Progetto Field
                                                                                 POR Calabria FESR 2007- 2013
                                                                     ASSE III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1




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1. PREMESSA

Nell’ambito delle attività di accompagnamento e animazione dei sistemi locali e territoriali relativi
alla Linea di intervento 3.5.1.1, previste dall’Asse III Ambiente del POR Calabria 2007-2013, la
Regione Calabria e la Provincia di Crotone hanno organizzato il primo “Forum Ambientale per lo
Sviluppo Sostenibile” quale momento importante di confronto sulla sostenibilità.

Il Forum Ambientale Provinciale - Workshop EASW – Seminario locale di simulazione, coordinato
dagli esperti della Fondazione FIELD con la partecipazione del National Monitor Paolo Martinez, si
tenuto giorno 28 Aprile 2010 presso l’Aula Magna Dell’ITPC “S. Pertini” di Crotone.

In un’ottica di massimo coinvolgimento, al Forum sono state invitate a partecipare tutte le
organizzazioni rappresentative del sistema economico e sociale nonché le associazioni di cittadini
(ambientaliste, del tempo libero, dei consumatori, ecc.) e le altre organizzazioni locali (Università,
Centri di ricerca, ecc.) dove si è discusso e definito gli interventi di sostenibilità locale.

Il Forum, con la funzione di analisi dello stato del territorio locale e consultazione e proposta nella
definizione di strategie e nella individuazione di azioni comuni per costruire il Piano d’Azione per lo
sviluppo sostenibile della Provincia, a livello operativo, il Forum è stato articolato in gruppi tematici
ed ha lavorato all’analisi dell’esistente, dei problemi e delle loro cause, all’individuazione dei fattori
di criticità o alle opportunità da considerare.

Sulla base di tale analisi, i gruppi di lavoro hanno individuato gli obiettivi generali e specifici, le
priorità di intervento, le azioni da attuare, le responsabilità, gli attori da coinvolgere e gli indicatori
di prestazione e monitoraggio.

I gruppi tematici proposti dall’amministrazione provinciale sono stati i seguenti:

   a.   Mobilità sostenibile
   b.   Risorse e Territorio
   c.   Ambiente urbano
   d.   Produzione e Ambiente
   e.   Qualità sociale e qualità del territorio

In ognuno dei gruppi sono state affrontate specifiche tematiche di settore anche alla luce delle
priorità d’intervento segnalate nelle schede di adesione.

All’inizio delle attività è stato adottato dai partecipanti il Regolamento del “Forum Ambientale per lo
Sviluppo Sostenibile” della Provincia di Crotone (allegato 1) attivando, con la Regione Calabria e la
Fondazione FIELD, la metodologia "European Awareness Scenario Workshop" promossa dalla
Commissione europea, Direzione Generale ENTERPRISE, Programma Innovation, quale
strumento per discutere e favorire lo sviluppo di città ecologicamente sostenibili.

Il Forum si è svolto in un’atmosfera di grande partecipazione, con oltre 90 persone rappresentative
di tutte le categorie sociali, culturali, economiche e ambientali del territorio.

Si è registrata la volontà della Provincia di voler perseguire l’obiettivo della sostenibilità, obiettivo,
per altro, non solo affermato più volte nell’intervento del Presidente Stano Zurlo, ma perseguito
anche dal principale strumento di pianificazione dell’ente, che è il PTCP, in fase di definitiva
approvazione.
EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone              Pagina 5
In particolare, l’obiettivo ultimo di Agenda 21, che è quello di addivenire alla certificazione
ambientale, è diventato obiettivo condiviso nel Forum attraverso la proposizione di idee-azioni nei
tavoli delle sessioni tematiche.

Il riequilibrio territoriale, per favorire la permanenza della popolazione locale nelle aree già
urbanizzate, comprende il contenimento di uso di suolo, per contrastare la dispersione urbana
indifferenziata.

Considerando la fragilità del territorio e, contemporaneamente, il grande pregio ambientale dello
stesso, l’idea-azione più significativa è quello che punta a valorizzare la risorsa turistica, del tipo
eco-compatibile, con la riqualificazione dei centri antichi attraverso una serie di azioni che puntino
ad ottenere marchi d’area e miglioramento del sistema di mobilità sostenibile.

1.1 METODOLOGIA

La metodologia EUROPEAN AWARENESS SCENARIO WORKSHOP è nata come strumento
innovativo per facilitare il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei diversi attori sociali nei
processi di innovazione relativi allo sviluppo urbano sostenibile. Il progetto EAWS ha sperimentato
con successo questa metodologia in decine di città ed aree rurali europee (Glasgow, Torino, Lione,
Barcellona, Monaco).

Il metodo ha portato ad una aumentata consapevolezza dello sviluppo sostenibile e del ruolo delle
tecnologie, nonché alla produzione di nuove idee per la sostenibilità locale e per possibili piani di
intervento e si basa su due attività principali: (1) lo sviluppo di scenari; (2) le proposte di azioni.

Nello sviluppo di scenari i partecipanti sono invitati a proiettarsi nel futuro per immaginare, in
relazione ai temi della discussione, come sviluppare e gestire il proprio paese in un'ottica di
sostenibilità.

Per facilitare il processo vengono proposti, dai referenti provinciali e regionali, degli scenari che
servono da stimolo. Le visioni elaborate da ciascun gruppo dovranno produrre una visione comune
condivisa.

Sulla base della visione comune condivisa i partecipanti sono chiamati ad elaborare le azioni
necessarie per ottenere gli obiettivi indicati nella visione comune.

Lo svolgimento del seminario potrà essere certificato presso la Commissione europea attraverso la
presenza durante il seminario, di un National Monitor accreditato (National Monitor EASW – UE
DGXIII), il quale assicurerà credibilità e rilevanza all'evento.

1.2 RISULTATI ATTESI

In conformità con la Deliberazione CIPE n. 57 del 8 Agosto 2002, il “Forum Ambientale per lo
Sviluppo Sostenibile” della Provincia di Crotone, quale espressione delle forze sociali, culturali,
economiche dei settori industriale, artigianale, commerciale, terziario, agricolo e del lavoro,
rappresenta il principale organo consultivo ed è sede di confronto e discussione tra attori
istituzionali, economici e sociali del territorio provinciale per la definizione degli obiettivi, degli
strumenti, delle azioni e delle priorità per un futuro durevole e sostenibile.


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Il Forum Ambientale persegue, nell’ambito dei Programmi d’Azione Europea i principi di
sussidiarietà, partecipazione e cooperazione, sostenibilità, integrazione, equità e prevenzione. I
risultati attesi sono: Scambio conoscenze, opinioni e idee tra residenti, esperti, amministratori
pubblici e rappresentanti del settore privato; partecipazione attiva della cittadinanza alla definizione
di uno sviluppo sostenibile del proprio paese; predisposizione di un piano di azione locale
condiviso da tutti gli attori sociali.

2. INIZIO DEL PROCESSO PARTECIPATO - AUDIT TERRITORIALE

La fase preliminare dell’Audit si è concentrata sulla mappatura delle caratteristiche territoriali,
evidenziandone in particolare i punti di forza e debolezza, le criticità e le opportunità (Cfr.
Relazione AUDIT TERRITORIALE Provincia di Crotone - Attività di accompagnamento e
animazione dei sistemi locali e territoriali. POR Calabria FESR 2007- 2013 Asse III Ambiente -
Linea di intervento 3.5.1.1).

Grazie alla collaborazione della Provincia di Crotone e dei Comuni del territorio, e in particolare dei
referenti economici e politici, si è provveduto a definire con precisione i target dell'azione di
marketing e a creare un database di contenuti utili da mettere a loro disposizione.

E' stata inoltre promossa un'azione di coordinamento con gli altri soggetti coinvolti nell’audit.

L'Audit ha analizzato nello specifico le peculiarità del territorio in riferimento ai seguenti elementi
critici:

   •   aspetti demografici, sociali, culturali, storici del territorio;
   •   sistema commerciale e imprenditoriale, domanda interna;
   •   infrastrutture, viabilità, servizi, accesso agli stessi;
   •   elementi incentivanti.

Questionari, interviste e colloqui - utilizzati come strumenti di rilevazione - sono stati somministrati
ad amministratori presenti nel territorio. Inoltre si è provveduto a operare una rilevazione da
banche dati territoriali già esistenti. Infine, ci si è soffermati su un'analisi approfondita del sistema
ambientale locale al fine di individuare possibili idee - azioni - progetto verso le quali promuovere
azioni istituzionali. Gli obiettivi sono stati quelli di pervenire ad un quadro diagnostico dettagliato
sullo stato fisico-ambientale, economico e sociale del territorio della Provincia di Crotone, quale
base di riferimento per una conoscenza approfondita del territorio al servizio del Forum.

Si sono tenute riunioni presso la sede della Provincia di Crotone con il Gruppo Esperti Field A21 e i
referenti dell’Ente istituzionale per valutare e insieme decidere le buone prassi di sviluppo
ambientale sostenibile, in particolare:

(1) le certificazioni d’Area o di distretto finalizzate a realizzare un effettivo valore aggiunto
attraverso le sinergie e la cooperazione tra attività produttive, lo scambio di “buone pratiche” e
l’utilizzazione di risorse comuni;

(2) Le certificazioni di prodotto ovvero adozione del marchio europeo Ecolabel per la certificazione
ambientale dei prodotti e servizi ciò è sinonimo di qualità ambientale in quanto permette di
collocare il prodotto/servizio sul mercato europeo e garantire il consumatore interessato e sensibile
alla sostenibilità ambientale;

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(3) Sistemi di contabilità ambientale che permetteranno di integrare le informazioni che descrivono
la stato dell’ambiente con rapporti, rendiconti e bilanci in grado di indirizzare la pianificazione e la
programmazione degli Enti Pubblici.

Nel merito si è stabilita la data di attivazione del Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile e si
è visionato il regolamento del Forum, invitando, in un ottica di massimo coinvolgimento, tutte le
organizzazioni rappresentative del sistema economico sociale, nonché gli amministratori, le
associazioni, i rappresentanti delle attività produttive e gli esperti del settore.

Agli stessi, si precisa, è stata consegnata, attraverso la spedizione via telematica e postale l’invito
al Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile, il Regolamento e la scheda di adesione, una
brochure delle sessioni tematiche (mobilità sostenibile, risorse e territorio/ambiente urbano,
ambiente e produzione, qualità sociale e qualità della vita).




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3. WORKSHOP EASW PROVINCIA di CROTONE

Programma

28 Aprile 2010 - Aula Magna Istituto Tecnico Professionale del Commercio “S. Pertini” -
Crotone

9.30    Registrazione
10.00   Apertura dei lavori                                                   Dr. Salvatore Barresi
                                                                              Coordinatore Progetto
            •   Approvazione del regolamento del Forum                        A21 Fondazione FIELD
            •   Obiettivi e programma della giornata
            •   Presentazione dello staff di lavoro                           Dr. Salvatore Lopresti
                                                                              Dirigente di settore
                                                                              Politiche per l’Ambiente
                                                                              Regione Calabria
10.15   La metodologia EASW: le regole e le fasi di lavoro                    Dr. Paolo Martinez
                                                                              National Monitor UE
        Presentazione degli scenari di riferimento
10.30   Principali Piani e Progetti dell'Amministrazione Provinciale          Ing. Alfredo Voce
                                                                              Dirigente Provinciale
        Breve prospetto dei progetti attuati e in programma in                all’Ambiente
        particolare riferiti agli aspetti trattati nel workshop
                                                                              Ing. Giuseppe Celsi
                                                                              Funzionario Provinciale
                                                                              all’Ambiente
10.45   Sessione di lavoro: gruppi di ruolo
        Costituzione dei gruppi di ruolo
        Doppie interviste
        (retrospettiva di uno scenario negativo 15')                          Dr. Paolo Martinez
        (retrospettiva di uno scenario positivo 15')                          Drsa Alessandra Modi
        Discussione dei gruppi: (Scenari negativi - 20') - (Scenari postivi   National Monitor +
        - 20') - (Preparazione della presentazione della visione 20')         Gruppo di Lavoro FIELD




12.00   Sessione plenaria:                                                    Dr. Paolo Martinez
        Presentazione delle visioni elaborate dai singoli gruppi              National Monitor Dr.

        Comunicazione su: Le politiche ambientali nel territorio:             Assessore Provinciale
        Agenda 21 e Rete Ecologica                                            all’Ambiente
13.15   Pausa pranzo
14.15   Sessione plenaria - continua:                                         Dr. Paolo Martinez
        Discussione: verso una visione comune (30')                           National Monitor


EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone          Pagina 10
Elaborazione della visione comune (15')
        Valutazione (15')
15.30   Presentazione della visione comune condivisa                        Dr. Salvatore Barresi
                                                                            Coordinatore Progetto
        Comunicazione su: gli strumenti di programmazione il PIANO          A21 FIELD
        TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE
16.45   Ogni singolo gruppo dovrà definire quali azioni reputa Dr. Paolo Martinez
        necessarie per ottenere gli obiettivi definiti nella visione comune National Monitor
        e chi deve realizzarle. Le azioni saranno discusse e votate per
        ordine di priorità. Questo costituirà una prima versione del piano
        di sviluppo ambientale provinciale.

        Comunicazione su: Il supporto tecnico al Dipartimento Mario MUZZI’
        Regionale Politiche Ambiente per la definizione di politiche di Presidente Fondazione
        sviluppo e dei relativi strumenti operativi.                    FIELD

        Comunicazione su: <<Ambiente e territorio nell’area vasta
        provinciale>>                                             Avv. Stano Zurlo
                                                                  Presidente della
18.30                                                             Provincia di Crotone
        Conclusioni

        La sostenibilità ambientale in Calabria
                                                                            Assessore
                                                                            all’Ambiente della
        Chiusura della giornata
                                                                            Regione Calabria
                                                                            On. Franco Pugliano


3.1 RISORSE IMPIEGATE NEL WORKSHOP EASW

Team della Provincia di Crotone: Ing. Alfredo VOCE - Dirigente Provinciale all’Ambiente, Ing.
Giuseppe CELSI – Funzionario Responsabile Provinciale all’Ambiente.

Organizzatori locali: Fondazione FIELD in collaborazione con i referenti del Settore Ambiente
della Provincia di Crotone, hanno seguito gli aspetti organizzativi nonché la promozione e
selezione dei partecipanti e la cura dei rapporti con gli attori locali.

Facilitatore: Supervisore Nazionale EASW Dott. Paolo Martinez, individuato sul sito della Unione
Europea dalla lista dei facilitatori certificati, affiancato dalla Dott.ssa Alessandra Modi supervisore
tecnico, hanno condotto le sessioni di lavoro plenarie, stimolato la discussione e guida d processi
di decisione.

Responsabile Progetto FIELD: Dott. Salvatore Barresi, economista, esperto di sviluppo
sostenibile;

Esperti in materia ambientale che hanno condotto le sessioni tematiche di lavoro: Dott.ssa
Francesca Diano, Ing. Elvira Dodaro, Arch. Francesca Ferraro, Ing. Marco Maretta, Arch. Maria


EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone         Pagina 11
Teresa Muraca, Avv. Fausto Scervino, Ing. Simona Scrivano, Arch. Michele Sorrentino, Avv.
Aurelio Paola;

Responsabile del box office: Dott.ssa Valeria Gigliotti;

Comunicazione e Ufficio Stampa a cura di Dino Granata e Fernando Miriello;




3.1.1 PARTECIPANTI AL FORUM

1      Damiano        Milone         Redattore la Vela
2      Marco          Scali          Redattore la Vela
3      Eugenio        Londino        ASP Crotone
4      Salvatore      Lopresti       Regione Calabria
5      Antonino       Genoese        Regione Calabria
6      Simona         Infante        Consiglio ordine avvocati
7      Nunziante      Cannavale      CONFAPI
8      Francesco      Zurlo          CO.VER
9      Leopoldo       Greco          Geometra
10     Alessia        Barresi        studente
11     M.Caterina     Perrotta       Consiglio ordine avvocati
12     Giuseppe       Celsi          Provincia di Crotone
EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone   Pagina 12
13     Giovanni        Rizzuto       AKREA Spa
14     Teresa          Gualtieri     Crotone sviluppo
15     Sandro          Tricoli       CO.VER.
16     Maria           Perri         Crotone sviluppo
17     Vincenzo        Parretta      Architetto
18     Fabio           Riolo         CSI Crotone
19     Ottavio         Lorenzano     Urbanista
20     Carmela         Cannavale     Biologa
21     Enrico          D’Ettoris     Promidea
22     Ottavio         Lumastro      Ordine dei Geometri
23     Enzo            Frustaci      Architetto
24     Giuseppe        Trocino       ENPA
25     Candida         Marrazzo      Avvocato
26     Manuela         Poggi         Architetto
27     Luigi           Bitonti       Dott. in Legge
28     Valeda          Scarcelli     Libero professionista
29     Francesco       Lonetti       Arcidiocesi Crotone – S. Severina
30     Lucia           Sacco         Adultiraider
31     Virginia        Matera        Foro di Crotone
32     Daniela         Martino       Ordine degli architetti
33     Mariella        Adamo         Ordine degli architetti
34     Antonio         Castelliti    Ordine degli architetti
35     Luigi           Manfredi      Ordine degli architetti
36     Cecilia Lucia   Trocino       Ordine degli architetti
37     Francesco       Livadoti      Ordine degli architetti
38     Manuela         Romano        Ordine degli architetti
39     Carlo           Picari        Ordine degli architetti
40     Aldo            Pirillo       CSV Aurora
41     Carlo           Montesi       FIELD
42     Roberto         Greco         Ordine Architetti
43     Gabriele        Comito        FIELD
44     Onofrio         Maragò        FIELD
45     Rossana         Caccavo       Calabria ORA
46     Marco           Maretta       FIELD
47     Francesca       Diano         FIELD
48     Fernando        Miriello      FIELD
49     Caterina        Cattaneo      Ass. Italia Nostra
50     Nilde           Megna         Amm.Provinciale - Area Marina Protetta
51     Enrica          Tancione      Il Quotidiano
52     Annamaria       Oppido        Collegio Geometri
53     Luigi           Anania        CONFESERCENTI
54     Enza            Angotti       FIELD
55     Valeria         Gigliotti     FIELD
56     Salvatore       Barresi       FIELD
57     Stanislao       Zurlo         Presidente Provincia Crotone
58     Francesca       Barberio      DIOTIMA
59     Giovanni        Procopio      Collegio Geometri
60     Massimo         Carlozzo      capo ufficio stampa Provincia KR
61     Pasquale        Pesce         Provincia di Crotone
62     Simona          Scrivano      FIELD
63     Elvira          Dodaro        FIELD
EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone   Pagina 13
64     Tiziana        Rossin         Ordine avvocati
65     Fabio          Adamo          Ordine architetti
66     Giuseppe       Marasco        Ordine architetti
67     Aurelio        Paola          FIELD
68     Anna           Chirumbolo     Ordine architetti (CZ)
69     Cristina       Calenda        Arpacal
70     Antonella      Camillino      Arpacal
71     Teresa         Oranges        Arpacal
72     Domenico       Colosimo       Comitato mi rifiuto
73     Mariateresa    Timpano        Provincia di Crotone
74     Salvatore      Iannotta       Provincia di Crotone
75     Paolo          Commodari      Architetto
76     Santino        Gerace         IPSTCP S.Pertini
77     Rosario        Aloisio        Arpacal
78     Serafina       Oliverio       Arpacal
79     Vincenzo       Barone         Arpacal
80     Stella         Berardi        ANCHAS
81     Maria Teresa   Muraca         FIELD
82     Benedetto      Proto          Presidente Consiglio Provincia di Crotone
83     Lucia          Muscò          IPSCTP S. Pertini
84     Umberto        Lorecchio      Provincia di Crotone
85     Pino           Greco          Ass. Fabbrikando l’avvenire
86     Cinzia                        FEDERCONSUMATORI
87     Giuseppe       Macrì          FIELD
88     Franco         Senatore       Provincia di Crotone
89     Maria          Vallone        Libero Professionista
90     Emilia         Manfredi       FIELD
91     Francesco      Iaquinta       Libero professionista
92     Fausto         Scervino       FIELD




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3.2 PRESENTAZIONE

Il Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone“Per una visione
condivisa sul futuro dell’area vasta provinciale”, condotto utilizzando la metodologia di lavoro
EASW ® della Commissione Europea, adottata nel 1995 quale strumento comune per le città
europee per stimolare la partecipazione dei soggetti locali a contribuire nella risoluzione dei
problemi tipici dei territori di area vasta e delle città, si è tenuto giorno 28 Aprile 2010 presso l’Aula
Magna dell’ISPTC della Provincia di Crotone.

Nell’arco di una giornata attraverso la metodologia a Mosaico Digitale (Modì) di IDEAI FUTOR si
sono raccolte le idee, facilitate le discussioni e date gli spunti di riflessione al gruppo su potenziali
idee/azioni da realizzare diventando azioni progettuali per elaborare il Piano di Azione Ambientale
della Provincia.

I risultati della giornata di simulazione e partecipazione, sono riassunti nel rapporto, e forniscono
una prima visione comune di sviluppo sostenibile da parte di quattro gruppi di attori diversi
(amministratori, associazioni, attività produttive e esperti) e numerose idee progetto che saranno
sviluppate successivamente all’interno dei gruppi di lavoro tematici del Forum.

3.3 OBIETTIVI

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Obiettivo generale del Forum Ambientale è stato quello di definire le linee guida per il Piano di
Azione della Provincia di Crotone.

In particolare, gli obiettivi specifici di simulazione sono stati i seguenti:

    •   Scambiare conoscenze, opinioni e idee tra i vari gruppi di interesse;

    •   Identificare e analizzare le visioni positive e negative dei diversi gruppi di interesse;

    •   Generare nuove idee e direttive per azioni che siano la base delle linee guida per il Piano di
        Azione.

3.4 CO-PROGETTARE IL FUTURO – METODI E STRUMENTI PARTECIPATIVI

di Paolo Martinez e Alessandra Modi (IDEAI FUTOUR).

Per arrivare a obiettivi nuovi e diversi bisogna spesso utilizzare strumenti e metodologie innovative
che riescano ad attivare la creatività e concretezza di tutte le parti in gioco. L’innovazione è infatti
anche un processo sociale che nasce dall’interazione tra le varie anime degli ecosistemi sociali,
economici e ambientali e tra cittadini, aziende, rappresentanti di associazioni di categoria, centri di
ricerca, università, artisti, enti pubblici e studenti, e così via.

I benefici che nascono dalla partecipazione a riunioni strutturate e organizzate con metodi
partecipativi sono notevoli.

Da questo tipo di incontri facilitati e interattivi, strutturati con metodologie rigorose ed efficaci, sono
nati progetti molto importanti con fondamenta solide.

                                                Per creare ambienti favorevoli all’innovazione nei
                                                workshop adottiamo metodologie e competenze di
                                                facilitazione riconosciute a livello internazionale nel
                                                supporto ai processi di concertazione e pianificazione
                                                territoriale.

                                                Tali metodologie sono utilizzate dai principali Future
                                                Center internazionali, incubatori e acceleratori della
                                                creatività attraverso la progettazione partecipata,
                                                ambienti di lavoro attrezzati e facilitati che aiutano la
                                                società e le organizzazioni a prepararsi per le sfide del
                                                futuro creando ambienti collaborativi e proattivi dando
sistematicità ai processi creativi.

La varietà dei possibili metodi a supporto della partecipazione è vastissima e per ogni fase o
tipologia di problemi forniamo un’ampia scelta fra metodologie diverse.

Il Mosaico Digitale (MODÍ) di IDEAI FUTOUR viene utilizzato per raccogliere le idee, facilitare la
discussione e dare degli spunti di riflessione al gruppo.




EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone            Pagina 16
Uno dei vantaggi dei workshop e degli interventi facilitati è la possibilità, in tempi molto stretti, di
ottenere risultati condivisi con la collaborazione di tutti i soggetti presenti in sala. L'ottimizzazione
dei tempi e le modalità di restituzione dei risultati (idee, progetti, singoli commenti) garantita dai
metodi partecipativi, contribuiscono al raggiungimento di una serie di obiettivi quali, per esempio:
accelerare i processi decisionali e di condivisione;
stimolare la partecipazione e progettazione condivisa
dei vari attori locali (aziende, istituzioni pubbliche,
associazioni di categoria, parti sociali, studenti.. ) sui
temi specifici riguardanti l’attivazione di progetti di
sviluppo e innovazione sistemica; elaborare progetti
innovativi facendo emergere i diversi punti di vista e le
migliori pratiche per creare progetti solidi e sostenibili;
creare percorsi e progetti che generino benefici per
tutte le parti in causa e siano coerenti con i loro tempi,
strategie e percorsi operativi; sensibilizzare e
sollecitare idee e indicazioni concertate da sviluppare da parte dei partecipanti per futuri progetti
come contributo al processo d’innovazione e competitività sistemica locale e regionale; rafforzare
in modo propedeutico e metodologico le attività dei gruppi di lavoro tematici che potranno essere
attivati; rafforzare il coinvolgimento, la fantasia, creatività e concretezza dei partecipanti.

La metodologia EASW nasce nel mondo scandinavo, ed è stata adottata, promossa e diffusa dal
programma Innovazione della Commissione Europea per stimolare la progettualità partecipata,
negoziata, consensuale e dal basso. Grazie alla rete di National Monitor, i facilitatori accreditati
dalla CE, alla disponibilità di manuali, istruzioni e linee guida per organizzare e gestire i Workshop
EASW in tutte le lingue della UE, la metodologia è stata adottata da centinaia di città e realtà in
Europa e nel mondo.

Sono ormai tantissime le iniziative nelle quali l’EASW ha contribuito ad attivare forti cambiamenti e
innovazioni a livello locale. Bilbao, in Spagna durante il periodo di declino industriale ha utilizzato
la metodologia EASW per rilanciare l’immagine ed elaborare un piano di sviluppo di grande
successo con una corna di iniziative urbanistiche, ambientali, socio economiche nella quale spicca
l’avveniristico museo di arte moderna Guggenheim.

Le Nazioni Unite hanno utilizzato il metodo in India per elaborare strategie relative ai sistemi di
pubblica istruzione e per attivare processi di progettazione partecipata nello sviluppo locale. Sono
stati co-progettati spazi museali e spazi aperti (EASW bambini e Città della Scienza), un eco-parco
a Torino, il Piano del traffico a Perugia, un progetto per rafforzare le reti di impresa, Forum Agenda
21.

Il ruolo del National Monitor e del team di facilitatori è stato quello di offrire ai partecipanti ed
esperti locali la consulenza di processo per identificare le motivazioni, gli obiettivi, le azioni e
priorità che possano rientrare nella linea di intervento 3.5.1.1 del POR CALABRIA FESR
2007-2013 Asse III Ambiente.

3.5 SCENARIO WORKSHOP MOSAICO DIGITALE

Lo scenario Workshop Mosaico Digitale ha previsto due principali fasi:

(1) Elaborazione delle visioni: in un primo momento i singoli gruppi di interesse hanno elaborato
visioni relative al futuro possibile per l’anno 2020. In questa sessione, sono state identificate le

EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone           Pagina 17
criticità della Provincia di Crotone analizzando diverse aspetti geologico, urbanistico,
geomorfologico, trasportistico, economico, sociale (visioni negative, catastrofiche) e i possibili
obiettivi da raggiungere (visioni positive, utopiche).

I partecipanti sono stati stimolati e lasciati liberi di esprimersi in maniera creativa all’interno della
sala e nei tempi previsti dalla metodologia.

I tempi stretti hanno aiutato i partecipanti a focalizzare le proposte e a collaborare.

Tali visioni del futuro, sono stati esposti a tutti gli altri partecipanti in una sessione plenaria, gli
obiettivi e le visioni convergenti e comuni elaborate dai gruppi di interesse sono stati raccolti ed
organizzate in modo da fornire ai partecipanti il punto di partenza e gli obiettivi per le aree
tematiche della sessione successiva.




(2) Lancio di idee e azioni: in questa fase i partecipanti al workshop si sono distribuiti in quattro
gruppi di lavoro tematici nei quali hanno elaborato le idee/progetto concreti per raggiungere visioni
e obiettivi identificati nella prima sessione.

Ai partecipanti è stato chiesto di indicare cosa andrebbe fatto, da chi e come. I gruppi tematici
sono stati composti in maniera eterogenea con un almeno rappresentante di ciascun gruppo di
interesse.
EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone           Pagina 18
Attraverso tecniche di brainstorming e negoziazione interna ciascun gruppo ha condiviso e
selezionato le idee più convincenti e le ha presentate agli altri partecipanti nell’assemblea
conclusiva.

I partecipanti hanno ascoltato le idee proposte dai gruppi e hanno ne hanno selezionato cinque per
ciascuno dei quattro gruppi.

Un Workshop EASW produce in poco tempo risultati che sarebbero altrimenti impensabili.

Questo rapporto è il prodotto di una giornata nella quale tante energie si sono attivate in parallelo
per raggiungere il consenso su idee e soluzioni proposte dagli stessi partecipanti.

Data la grande quantità di informazioni elaborate e prodotte dai partecipanti normalmente un
Workshop EASW (nella versione danese) dura due giorni.

Si cerca di far passare un mese tra il primo incontro sulle visioni e il secondo sulle idee, per
consentire alle persone di elaborare visioni e progetti più approfonditi. In questo caso per motivi
organizzativi il tutto si è svolto in una intensa giornata.

Malgrado la breve durata delle sessioni dei gruppi paralleli, come si può vedere dalle visioni
emerse e dalle idee selezionate dai partecipanti, sono state elaborate visioni e idee molto
interessanti.

Il presente rapporto è il risultato del lavoro di una sessantina di persone, che in un giorno hanno
messo in campo tutto il loro sapere e le loro energie per ottenere risultati e azioni convergenti.

Vorremo ringraziare tutti coloro che direttamente e indirettamente hanno contribuito al successo
dell’iniziativa. L’organizzazione e la gestione del workshop EASW richiede un grosso lavoro di
squadra con molti attori e protagonisti, a cominciare dai partecipanti.

Naturalmente i contenuti e i risultati del workshop dipendono principalmente dalla creatività e dalle
idee dei partecipanti. Come si può vedere dalla scheda allegata hanno partecipato attivamente
circa sessanta rappresentanti dei quattro gruppi di interesse.

Son quindi emerse visioni, idee, azioni che rappresentano un punto di partenza per delineare e
mettere in cantiere un Piano di Azione Ambientale di Sviluppo Sostenibile per il territorio di area
vasta.

3.6 SESSIONE “VISIONI”

I partecipanti suddivisi in gruppi di interesse hanno sviluppato le proiezioni del proprio territorio
sostenibile nel 2020, utilizzando come fonte di ispirazione la propria conoscenza e creatività sui
possibili scenari futuri che guardino l’area vasta in un ottica di sviluppo sostenibile.

I gruppi di interesse che hanno espresso le loro visioni sono stati:

   •   Amministratori;
   •   Associazioni;
   •   Attività produttive;

EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone       Pagina 19
•    Esperti.

I gruppi di interesse hanno proiettato scenari negativi e positivi su quattro sessioni tematiche:

   1.   Mobilità sostenibile;
   2.   Ambiente urbano
   3.   Risorse e territorio;
   4.   Ambiente e produzione;
   5.   Qualità sociale e qualità della vita.




Il lavoro si è articolato in quattro sessioni:

   1. Sviluppo di scenari negativi nel 2020: Peggio di così non poteva andare! Raccontatela;

   2. Elaborazione di un senso comune rispetto alle visioni negative esposte da ogni singolo
      gruppo di interesse;

   3. Sviluppo di scenari positivi nel 2020: Tutti i sogni si sono avverati! Raccontateli;

   4. Elaborazione di un senso comune rispetto alle visioni positive esposte da ogni singolo
      gruppo di interesse.
EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone         Pagina 20
Il workshop è iniziato con una domanda:

Quali personaggi famosi, reali o di fantasia (da film, telefilm, cartone animato, romanzo …)
vivrebbero volentieri in Calabria e perché?

Questa prima domanda di riscaldamento ha giocato sulle metafore dei personaggi per far
emergere da ciascun gruppo di interesse, quali possono essere i personaggi che verrebbero
volentieri a vivere in Calabria e perché.

Risposte

                                            IMPRENDITORI
       Maga Magò ci vorrebbe proprio una magia
       Pitagora per riprendere da dove aveva lasciato
       I cervelli che sono andati via...
       Il Gladiatore per osteggiare i poteri occulti
       Zorro per aiutare i buoni
       Petrosino per distruggere la mafia
       Alvaro perche amava troppo l;a sua terra
       Rino Gaetano per bacchettare i crotonesi
       Gilberto Gil (ministro della cultura brasiliana)
       David Appel voleva fare una mega cita turistica
       Robin Hood ruberebbe ai ricchi per dare ai poveri

                                           AMMINISTRATORI
       Paperino, perché non gli piace lavorare
       Saddam Hussein, perche c’è un terreno fertile per i tiranni
       Robin Hood, perche risolverebbe molte ingiustizie sociali
       Madre Teresa di Calcutta, per il suo impegno nel sociale
       Alessandro Magno, per le sue qualità di condottiero
       Darwin, per verificare evoluzione della specie
       la Sirenetta, perche ci sono dei bei fondali
       Orso Yoghi, per la ricchezza delle montagne della Sila
       Picchiarello, si divertirebbe a beccare i tronchi della Sila
       Garibaldi, per riprendere i valori dell’unità d’Italia
       Spongiball, assorbirebbe gli inquinamenti dei fondali marini

                            ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA E SINDACATI
       Marquez ispirazione del territorio
       Roberto Saviano per mettere a nudo i problemi della Calabria
       Haidi per le montagne della Sila
       Aladino per risolvere i problemi in Calabria con l-aiuto della sua lampada
       Venditti per scoprire ciò che rimane di buono della Calabria
       Paperino per la solidarietà alla sfiga
       Cetto la qualunque per la risoluzione immediata dei problemi calabresi

                                      ORDINI PROFESSIONALI
       braccio di braccio di ferro perche e necessario avere una persona forte per risolvere i
       problemi
       Don Chisciotte perche vive in combattimento pèr una realtà tutta sua
       Gastone perche bisogna essere fortunati

EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone        Pagina 21
Victor Hugo perche scrive miserabili due
       Forrest Gump perche era una persona che faceva le cose in modo incosciente e gli
       riuscivano diceva sempre stupido e chi stupido fa
       Goldraich perche viene da un altro pianeta, lavorava in collaborazione e mangiava libri di
       cibernetica
       Fredd Frlinston perche abituata a vivere nel passato arcaico
       Obama perche rappresenta una guida culturale
       Pitagora perche uno di quelli che ha trovato a Crotone il suo habitat ideale ed e riuscito a
       creare tanto
       la figura di un eremita perche vive isolato, decide di chiudersi al mondo perche noi crotonesi
       siamo abituati a chiuderci
       Bruntland perche pensa alle generazioni future
       Picasso perche la confusione delle sue opere
       I ragazzi di Beverly Hills per lo stesso contesto paesaggistico
       Il gladiatore perche era uno che lottava contro tutti
       Dott. House perche uno caparbio perche non molla fino a quando non giunge alla soluzione
       del problema
       Guglielmo Tell perchè colpisce solo la mela marcia e lascia il resto




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ASSOCIAZIONI AMBIENTALI
       Giovanna d’Arco per riscattarne la liberta in tal caso di mentalità
       Indiana Jones per scoprire le meraviglie calabresi
       Francesco Zurlo piace vivere in Calabria se pur con notevoli difficoltà
       Tommaso Edison per dare luce a questo popolo di negativi
       Blade Runner negativo fino alla fine ma dopo la luce si apre davanti ai nostri occhi
       dobbiamo solo riuscire ad afferrarla con sacrificio
       I giovani se non fossero costretti ad emigrare
       Mosé colui che ha sfidato i l faraone
       Don Elmdher Camara perché siamo propensi alla solidarietà e socialità
       Giuliano Roudolf per la legalità

3.6.1 VISIONI NEGATIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE
                                           IMPRENDITORI
       strade sempre più sconnesse
       sommersi dai rifiuti
       grande disordine architettonico
       disoccupazione che peggiora
       assenza di ordine sociale
       disgregazione sociale
       malattie tumorali e variazioni genetiche
       emigrazione accentuata
       politica inesistente
       spopolamento dei paesi
       ulteriore degrado ambientale
       cani randagi
       scarsa sicurezza sociale
       mancanza di infrastrutture

                                           AMMINISTRATORI
       Siamo completamente sommersi dai rifiuti
       Pale eoliche su tutta la costa
       Erosione totale della costa con scomparsa degli insediamenti turistici
       La bonifica sel SIN non viene realizzata e l-inquinamento si e- diffuso
       Desertificazione del territorio
       Presenze nei centri urbani di punti di emissioni in atmosfera
       Perdita di biodiversità
       Divieto di balneazione su tutti gli 80 km di costa
       Disboscamento totale della Sila
       Brunetta emigra in Calabria
       Inquinamento radioattivo nel Bacino del Tacina, per effetto della centrale nucleare installata
       Le Carretta Carretta non ci sono più
       Agricoltura proibita
       Nessun turista viene nel territorio
       Spopolamento nelle aree urbanizzate
       Obbligo di indossare permanentemente la mascherina PS5
       80% della popolazione extracomunitaria
       Autorizzazione discarica di rifiuti radioattivi a Passovecchio
       Scomparsa della flora e della fauna

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Aumento patologie tumorale ed aspettative di vita ridotte del 30% per effetto
       dell’inquinamento ambientale
       Natalità ridotta
       Aumento della povertà causato dalla mancanza di occupazione e dal degrado ambientale
       Non ci sono PM e, quindi, possibilità di avere un minimo di controllo




                             ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA E SINDACATI
       esaurimento delle risorse idriche
       territorio invaso da parchi eolici e fotovoltaici - magari non funzionanti
       abbandono totale del territorio a causa della eccessiva disoccupazione
       innalzamento del livello del mare
       eccessiva pressione antropica sulle coste
       cattiva gestione delle infrastrutture e sistemi di comunicazione
       Pitagora rimarrà lo sconosciuto di sempre
       involuzione e appiattimento culturale
       individuati oltre 1000 siti radioattivi
       bonifica dei siti inquinati mai iniziata – solo chiacchiere
       contrapposizione dei gruppi etnici
       tutti morti per tumore
       degrado del patrimonio storico archeologico e culturale
       scusate ma la fine del mondo non e prevista per il 2012? i Maya ci hanno preso in giro come
       i nostri politici
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la partita non e ancora finita
       maleducazione e microcriminalità crescente
       sanità privatizzata

                                         ORDINI PROFESSIONALI
       inquinamento che ha prodotto mutazioni genetiche del popolo crotonese
       il suolo e le acque sono totalmente incontaminate
       copertura totale dei terreni delle colline da parte dei mostri ossia parchi eolici
       impossibilita alla pesca
       i calanchi argillosi sono totalmente franati
       tracimamento delle ville nel mare
       Crotone inesistente
       interrotti tutti i collegamenti viari aerei
       la cita una immensa discarica
       una enorme nube di gas avvolgerà la città
       reduci da una guerra civile
       non lo vedo....dove
       alimenti inquinati
       sommersi dalle acque inquinate
       di Crotone non e rimasto più niente a causa della fine del mondo del 2012
       Crotone distrutta da un terremoto
       a popolazione e ritornata al numero di 11 mila abitanti per mancanza di opportunita di lavoro
       Crotone citta degli anziani
       nessun abitante under 50
       immagine statica di una società che non e cambiata dal 2010 al 2020
       106 ancora strada della morte
       città vuota governata da 4 stupidi politici di destra o di sinistra non importa ma pur sempre
       politici
       degrado sociale, disoccupazione ai massimi livelli
       kilowatt si kili di cicoria no
       sistema politico clientelare che incide rovinosamente sullo sviluppo del territorio
       crotone come c=confusione, r=rifiuti,o=omerta, t=traditi,o=oltraggiati, n=nulla,
       e=emigrazione
       Crotone senza bambini

                                      ASSOCIAZIONI AMBIENTALI
       al posto della zona passo vecchio zona industriale la costruzione di una centrale nucleare
       con le sue evidenti negatività
       grande discarica di amianto
       l’illusione della ricchezza porterà malattie genetiche
       speculazione sulle energie rinnovabili uguale danno reversibile del territorio
       Calabria saudita
       la secessione ci sarà e del porto di Crotone partiranno i barconi
       degenerazione dei siti inquinati con versamento di veleni nelle falde acquiferi e a mare con
       conseguente distruzione dell’ecosistema marino e terrestre
       aumento della popolazione del crotonese
       aumento di una mentalità retrograda senza la conoscenza volontaria dell’ ambiente in cui
       vive nel rispetto dei valori dati gratis e delle regole mai rispettate
       seguendo una sponda che sembra quasi radicata nel pensiero del cittadino crotonese
       apparirebbe inevitabile in mancanza di uno scatto di autostima di abbandonare il proprio
       destino nelle mani di terzi che non hanno assolutamente a cuore le sorti della città in un
       pensiero di lavoratore sub ordinato e quindi in uno spirito di subordinatezza quasi

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sudditanza, la mancanza di autocoscienza nel riprendersi in mano la propria vita, il proprio
       territorio, la propria professionalità e quindi la liberta di azione


3.6.2. ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI NEGATIVE

             ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI NEGATIVE
Inquinamento, malattie derivanti dall’inquinamento, spopolamento, catena alimentare contaminata,
territorio fuori controllo sociale, assenza stato ,illegalità diffusa, nucleare, difficoltà economiche,
scomparsa di habitat e specie, indice impatto ambientale molto negativo, erosione coste, dissesto
idrogeologico




3.6.3 VISIONI POSITIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE

                                          IMPRENDITORI
       concorsi trasparenti nelle pubbliche amministrazioni non truccati
       tanti giardini e parchi verdi
       educazione civica migliore
       città migliore
       tanto ordine e pulizia
       società multietnica

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più spazi ricreat5ivi per i bambini
       sconfitta della criminalità
       trasporti migliori
       cinema e teatri : miglioramento offerta culturale
       la legge non consente più il trasformismo politico
       Crotone città dei parchi ludico culturali
       prosperità per tutti
       turismo sostenibile
       industria sostenibile

                                            AMMINISTRATORI
       Sistemate completamente le aste fluviali, con navigabilità degli stessi
       Bonifica integrale dei Siti inquinati
       Rifacimento delle coste e disinquinamento delle zone marine (mari puliti)
       Riconversione del SIN in un museo sulla biodiversità e recupero antica Kroton
       Fine dell’individualismo e capacita di dialogare e lavorare assieme
       Crotone ha vínto il premio per la città più vivibile e ricca del mondo
       ndrangheta scomparsa e omertà inesistente
       Ritorno in Calabria dei cervelli e delle braccia calabresi
       Scoperta la cura dei tumori
       Brunetta tornato a Venezia
       Istituito il Polo culturale che riunisce tutte le intelligenze e le universita calabresi per lo
       sviluppo tecnologico
       Crotone nuovo modello di città ecosostenibile
       Scoperto elisir di lunga vita
       Completa realizzazione di tutti i progetti della Provincia
       Sanità efficiente ed eliminazione dei viaggi della speranza
       Primato nell’utilizzo dei fondi comunitari
       Ripopolamento delle specie in via d’estinzione
       autostrada ionica a 6 corsie
       raccolta differenziata al 100%
       Corsi di educazione ambientale in tutte le scuole e formazione degli adulti
       Rispetto delle regole ovunque
       aumento della coscienza civica
       scoperta del petrolio a Crotone

                              ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA E SINDACATI
       bonifiche avviate e compiute come previsto
       piena occupazione
       stravolgimento migliorativo dello strumento urbanistico
       ciclo dei rifiuti al 90%
       completamento della ss106
       potenziamento della mobilita pubblica (treni, auto, autobus, etc)
       chiusura totale al traffico nei centri storici
       calabresi che possono curarsi in Calabria
       corretta gestione della cosa pubblica
       corretta gestione delle risorse turistiche
       diffusione delle energie rinnovabili
       ripopolamento dei centri abitati di tipo multietnico
       identità storico culturale come patrimonio collettivo
       aumento delle costruzioni eco sostenibili

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maggiore controllo sul rispetto delle regole
       aumento della biodiversità
       Calabria grande parco naturalistico
       chiare fresche e dolci acque
       g-localizzazione delle risorse trasferibili

                                        ORDINI PROFESSIONALI
       Crotone città radiosa
       assenza di inquinamento
       città piena di colori, rosa, azzurro, cita come quella delle favole
       assenza di criminalità
       occupazione totale dei cittadini
       mafia sconfitta, a differenza di quello che sostiene il pm Gratteri
       Crotone con un porto funzionante al quale tutti i navigatori vogliono attraccare
       diversa gestione della cosa pubblica, investimenti efficienti
       Crotone come l’Eden
       Crotone a misura d uomo
       presenza di università matematiche archeologiche
       Crotone da polo industriale a polo culturale
       Eni che risarcisce i danni ambientali
       i politici che lavorano insieme
       politica collettivistica e non individualistica
       grazie al federalismo Crotone diventa la città più ricca di Italia
       strade più sicure
       sistema sanitario adeguato efficiente
       piena valorizzazione del patrimonio archeologico, culturale
       Crotone città degli immigrati
       Crotone città dei giochi puliti
       i giovani tornano ad appassionarsi
       Crotone sede dei giochi del mediterraneo
       Crotone come Chianciano ambiente sano
       Crotone città degli emirati
       Crotone federalista ed autosufficiente
       Crotone città giardino sano
       assenza di degrado urbanistico ed assenza dell’abusivismo

                                       ASSOCIAZIONI AMBIENTALI
       università centro matematico e clinico
       coste crotonee perle dello Ionio con turismo crescente
       Crotone piattaforma logistica del mediterraneo crocevia di rapporti economici e ricerca
       scientifica
       riportare alla luce la scuola pitagorica attraverso i [progetti della paideia finalizzate alla
       creazione dell’industria della cultura
       un territorio ripulito dall’inquinamento e protetto .aumento del verde ripopolaménto della
       fauna e della flora terrestre e marina. grande volano per lo sviluppo del territorio
       politica più onesta e soprattutto amante della citta
       Crotone Rimini del sud
       lavoro offresi
       il ritorno dei cervelli
       bisogna sognare alla grande ed io sogno la [pace che e l unico contenitore di tutte le regole
       dell’uomo
       mettersi due propulsori sulle spalle e viaggiare per via etere e non per via stradale togliendo
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le macchine dalle strade e riappropriandosi degli spazi verdi naturali per il bene della
       collettività
       legge contro le raccomandazioni
       Crotone porto internazionale turistico e trasporto passeggeri

3.6.4 ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI POSITIVE

            ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI POSITIVE
Ambiente pulito, lavoro, salute e sanità, realizzare le vocazioni del territorio anche quella
culturale, infrastrutture completate, politica onesta, ndrangheta sparita, riqualificazione
turistica territorio, accoglienza organizzata degli immigrati, interventi naturalistici,
valorizzare mare e montagna molto vicine (valorizzare diversità' ambienti), fine isolamento,
recupero identità storico culturale (siti, centri eccellenza), sistema pubblico efficiente,
politica a servizio della cittadinanza




3.7 “LANCIO delle IDEE” nelle SESSIONI TEMATICHE

Le visioni comuni elaborate nella prima parte del workshop dai gruppi di interesse sono state la
base di partenza per il lancio di idee e azioni concrete, operative elaborate nella seconda fase del
workshop.

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All’interno dei quattro gruppi di lavoro per sessione tematica c’era almeno un rappresentante di
ciascun gruppo di interesse.

Ai partecipanti è stato chiesto di proporre idee e azioni concrete, fattibili, definendo CHI (Soggetto/i
coinvolti), COME (lo sviluppo delle idee), QUANDO (asso temporale di fattibilità).

È stato chiesto e così è stato di essere propositivi, di essere ambiziosi e di pensare che ogni
azione da intraprendere deve essere necessariamente coerenti con la linea di intervento 3.5.1.1.
del POR CALABRIA FESR 2007-2013.

In questa parte del rapporto vengono presentati i risultati elaborati dai partecipanti al gruppo, in
termini di idee e di proposte di azione.




3.7.1 LE SESSIONI TEMATICHE

Le proposte di azione prendono in riferimento le seguenti sessioni tematiche:

   1.   MOBILITÀ SOSTENIBILE;
   2.   AMBENTE URBANO/RISORSE E TERRITORIO;
   3.   AMBIENTE E PRODUZIONE;
   4.   QUALITÀ SOCIALE E QUALITÀ DEL TERRITORIO.
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SESSIONE
                                                MOBILITÀ SOSTENIBILE (1)
  TEMATICA
 Note di indirizzo

 La mobilità sostenibile è un sistema di mobilità urbana in grado di conciliare il diritto alla mobilità con
 l'esigenza di ridurre l'inquinamento e le esternalità negative, quali le emissioni di gas serra, lo smog,
 l'inquinamento acustico, la congestione del traffico urbano e l'incidentalità. Queste esternalità hanno un
 costo sociale che grava su tutti. Possono essere rimosse soltanto con una adeguata regolamentazione
 mediante intervento pubblico. In Italia la mobilità sostenibile è stata introdotta con il Decreto
 Interministeriale Mobilità Sostenibile nelle Aree Urbane del 27/03/1998. La normativa non ha però
 raggiunto i risultati sperati. I problemi relativi alla mobilità sono stati spesso demandati alle
 amministrazioni locali, senza un vero e proprio piano di intervento a livello nazionale e sovranazionale.

 Gli interventi di mobilità sostenibile

 Attualmente gli interventi di mobilità sostenibile possono considerarsi ancora alla fase sperimentale.
 Elenchiamo i principali:

     Trasporto pubblico locale

             E' la prima storica forma di mobilità sostenibile. Veicoli adibiti al trasporto di massa
             consentono di ridurre l'utilizzo dei mezzi privati.

     Corsie preferenziali

             Queste corsie sono autorizzate soltanto ai mezzi pubblici (autobus, tax, mezzi di emergenza).
             Permettono di creare due forme di scorrimento, congestionata per i mezzi privati e scorrevole
             per quelli pubblici o di pubblico intervento.

     Piste ciclabili

             In alcune città del Nord Europa sono la vera alternativa all'automobile. Le piste ciclabili sono
             situate a lato delle strade e riservate esclusivamente alle biciclette. Città come Amsterdam
             dimostrano come questa scelta sia praticabile e a basso costo. Non è però adatta ovunque,
             soltanto nelle città pianeggianti o con bassi dislivelli.

     Pedaggio urbano

             L'accesso a pagamento a strade o zone urbane. Trova la sua massima applicazione nel Road
             Pricing che estende il pagamento del ticket a tutte le automobili in entrata nella città (es.
             Londra).

     Park pricing (o parcheggi a pagamento)

             L'applicazione di ticket orari sui parcheggi tende ad aumentare il costo di utilizzo
             dell'automobile privata e facilita l'accesso al parcheggio per soste di breve periodo. In Italia
             sono conosciute come 'strisce blu'. Questa forma di intervento è adatta soprattutto nelle aree
             centrali della città. Crea invece malcontento nelle aree sub-urbane e periferiche.

     Car sharing e Car pooling

             Questi servizi sono basati sul principio dell'auto privata per uso collettivo. Nel caso del Car

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Sharing l'automobile è noleggiata per poche ore presso le apposite società e riconsegnata al
              termine del suo utilizzo. Nel caso del Car Pooling l'automobile è di proprietà di un privato che
              la mette a disposizione per compiere tragitti casa-lavoro insieme ad altre persone, spesso
              conoscenti o colleghi, con la stessa esigenza di orario e di percorso.

     Blocco del Traffico

              Il momentaneo blocco del traffico urbano è una misura di emergenza per ridurre il traffico
              veicolare e le emissioni inquinanti. Non risolve il problema. L'intervento mira a vietare l'uso
              dell'automobile per far provare forme di mobilità alternative e più sostenibili (es. trasporto
              pubblico). Il blocco del traffico può essere parziale o totale. In caso di blocchi ripetuti nel
              tempo viene applicato sotto forma di blocco per 'targhe alterne' (pari o dispari) o per tipologia
              di veicolo (euro0, euro1, euro2, euro3, euro4).
   SESSIONE
                                                    RISORSE E TERRITORIO (2)
   TEMATICA
 Note di indirizzo

 Il concetto di “territorio” ha subito, specialmente negli ultimi decenni, una trasformazione radicale: da
 semplice risorsa materiale suscettibile di sfruttamento, da spazio controllabile nel quale le differenziazioni
 sono viste come resistenze alla trasformazione, si è giunti ad una interpretazione in cui è riconosciuto il
 carattere relazionale e incerto proprio di un sistema complesso. La conoscenza del territorio passa
 attraverso il riconoscimento delle interazioni tra dinamiche a differente scala (globale/locale) e tra le
 dinamiche tra l’osservatore e l’oggetto osservato (abitante/territorio); il territorio non è più il medium neutro
 su cui si svolgono gli eventi, ma è il frutto delle dinamiche interattive che si svolgono continuamente tra di
 essi. Un prezioso contributo è fornito da Magnaghi (2000), per il quale il territorio è un «soggetto vivente
 ad alta complessità», intendendo per soggetto vivente nè il complesso di ecosistemi, nè la società
 presente che vive in un determinato luogo e neppure il milieu (inteso come giacimento socioculturale di un
 luogo). Per tale autore il territorio è soggetto vivente in quanto prodotto dalla interazione di lunga durata
 tra insediamento umano ed ambiente, ciclicamente trasformato dal succedersi delle civilizzazioni; non è
 un oggetto fisico, («il territorio non esiste in natura»), piuttosto rappresenta l’esito di un «processo di
 territorializzazione», ovvero un processo di strutturazione dello spazio fisico da parte della società
 insediata; il suolo, la terra, l’ambiente fisico, il paesaggio, l’ecosistema, l’architettura, le infrastrutture non
 sono ancora il territorio, essi ne rappresentano i supporti fisici e simbolici. La specificità del territorio
 consiste nel suo essere esito della capacità di strutturazione simbolica dello spazio, consentendo il
 riconoscimento di una correlazione fra luogo fisico e spazio culturale, simbolico, economico della società
 insediata; il territorio è inscindibile sia dai suoi supporti materiali che dalle diverse forme di appropriazione
 che si sono succedute. Il tema della finitezza delle risorse: dal Club di Roma al Rapporto M.I.T. di
 Meadows-Forrester. Modelli “catastrofici”. Limiti del modello. Gli approcci normativi: la Conferenza di
 Stoccolma (1972), Basic Needs, Self-Reliance, Ecosviluppo. Rapporto tra economia e risorse; l’economia
 classica e le risorse; dalla sostenibilità dello sviluppo allo stato stazionario. L’ecological economics.
 L’applicazione della legge dell’entropia e la bioeconomia di Georgescu-Roegen. Riconoscibilità ed
 accessibilità delle risorse. Lo sviluppo locale e lo sviluppo autosostenibile. Risorse rinnovabili e risorse
 non rinnovabili. Risorse primarie e risorse secondarie. Risorse alternative e risorse sostitutive: effetti
 sociali, ambientali ed economici della sostituzione di risorse. Trasferimento delle risorse sul territorio;
 incidenza ambientale del sistema locazione allocazione delle risorse. Ciclo di produzione, trasformazione,
 e fine vita delle risorse. Uso sostenibile delle risorse. Crescita illimitata e sviluppo. Risorse materiali ed
 energia. Energia feedstock. Uso dei combustibili fossili. L’economia a idrogeno.
    SESSIONE
                                   AMBIENTE URBANO - URBANISTICA E SOSTENIBILITA' (3)
    TEMATICA
 Note di indirizzo

 L’ambiente urbano; stile e qualità della vita; demografia urbana; risorse naturali; inurbamento nelle aree
 ad alta industrializzazione; traffico urbano; spazio personale; stress; frustrazione; aggressività;

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affollamento; rumore; microclima urbano; patologia degli agglomerati urbani; antropologia culturale
 urbana; cultura dell’immagine; contrabbando culturale; “pastiche” culturale; inquinamento atmosferico e
 acustico; effetti dell’inquinamento sulla salute; inquinamento luminoso; inquinamento visivo; il mito del
 benessere; antropocentrismo; psicopatologia urbana.

 Migliorare la qualità urbana, intesa come raggiungimento di parametri che definiscono livelli soddisfacenti
 nella qualità degli elementi fisici (aria, acqua, rumore, elettromagnetismo, ecc.), sociali (accessibilità e
 spostamenti, servizi pubblici e privati, luoghi di incontro, rete commerciale, ecc.), psicologici (accettazione,
 sicurezza, paesaggio, ecc.).

 definizione di criteri per un nuovo approccio alla progettazione degli spazi urbani; definizione di indicatori
 e standard per valutare la “social friendly” delle comunità, assumendoli come parametro per eventuali
 forme di incentivo selezionato; messa a punto di interventi per aumentare la sicurezza e la coesione
 sociale; recupero delle aree verdi di quartiere; utilizzo di un mix funzionale nella pianificazione dei nuovi
 quartieri e negli interventi di ristrutturazione

 del tessuto urbano; localizzazione dei servizi coerente con la distribuzione della popolazione sul territorio;
 indirizzi e direttive agli enti nella predisposizione degli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale;
 mitigazione degli impatti negativi dovuti al traffico ed alla congestione urbana.

 URBANISTICA E SOSTENIBILITA'

 URBANISTICA

 Con urbanistica o, con un'accezione più ampia, pianificazione territoriale si intende quella disciplina volta
 a studiare un territorio, solitamente una città o un'area metropolitana, da un punto di vista geografico,
 economico e sociale.

 L'urbanistica si ripropone di agire su un territorio migliorandone le condizioni, attraverso la riqualifica di
 vecchie aree dismesse o la loro riorganizzazione spaziale o sociale.

 L'identità di un territorio è costituita da molti elementi; in particolare, rileva la forma del territorio, cioè il
 paesaggio, in relazione al quale si pone il problema della sostenibilità dello sfruttamento delle risorse. Uno
 degli scopi della pianificazione urbanistica è di delineare le grandi opzioni di organizzazione dello spazio e
 indirizzare a priori (piuttosto che controllare a posteriori) tutte le attività sul territorio, attraverso atti
 georeferenziati (che evidenziano la vulnerabilità e la riproducibilità delle risorse ambientali).

 In Italia l'urbanistica conosce il primo esempio di Piano Regolatore nel 1884, con l'opera dell'ingegner
 Cesare Beruto che compilò per la città di Milano il piano d'espansione oltre i Bastioni Spagnoli e oggi
 riconoscibile nella fascia tra la circonvallazione interna (sorta al posto delle vecchie mura) ed esterna.
 L'urbanistica diviene una disciplina riconosciuta ufficialmente negli anni trenta con il Razionalismo italiano
 e la fondazione delle nuove città ad opera del regime fascista, alcune anche di alto livello urbanistico ed
 architettonico, come Portolago e Sabaudia. Nel 1942 viene emanata la prima legge generale di
 coordinamento urbanistico territoriale.

 Il dopoguerra in Italia è contraddistinto dal boom edilizio che con le sue aberrazioni, generò, anche se in
 ritardo e insufficientemente la cultura della salvaguardia dei centri storici e del territorio, con lo sviluppo di
 una legislazione di tutela.

 disciplina che studia le condizioni, le manifestazioni e le esigenze di vita e di sviluppo delle città al fine
 pratico di attrezzare entità urbane e territori in funzione della vita della collettività nelle migliori condizioni.
 L'urbanistica prende in considerazione tutti gli aspetti della vita di un organismo urbano tenendo
 soprattutto presente il decentramento, la viabilità, lo scorrimento, la zonizzazione, la funzione insostituibile

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del verde pubblico, le aree pedonali.

 PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

 La pianificazione territoriale è una disciplina che nasce in Italia in seno all'architettura. Mentre in altri paesi
 esiste una tradizione nel planning, in Italia lo studio della città e del territorio è sempre stato collegato
 all'urbanistica ed è solo da pochi anni che si tenta di dare un'autonomia disciplinare alla pianificazione.

 Ciò che differenzia la pianificazione dall'urbanistica è il forte contenuto politico e sociale, non a caso la
 pianificazione ha più a che fare con discipline quali l'economia regionale, le politiche pubbliche e la
 sociologia urbana che non direttamente con l'architettura.

 Attività che porta a progettare l’utilizzo ottimale del territorio, tenendo conto di una serie di fattori
 economici, demografici e ambientali, in modo da mantenere, nel tempo, un equilibrio positivo fra l’uomo e
 l’ecosistema, senza superare la capacità di quest’ultimo, di assorbire l’impatto ambientale antropico.

 E’ corretto, quindi, in ogni caso parlare di progetto pianificatorio e, più semplicemente, di pianificazione,
 perché qualsiasi intervento a scala territoriale, sia essa urbana, provinciale, regionale, ecc., su qualsiasi
 tematica (assetto urbano, inquinamento, infrastrutture, ecc.) discende da processi univoci e
 sovrapponibili.

 In particolare la pianificazione urbanistica, regolando le trasformazioni dell’uso del suolo, determina alcuni
 decisivi effetti sullo sviluppo socio-economico dei territori:

     -   stabilisce il dove e il come esercitare i diritti edificatori;
     -   individua la localizzazione degli insediamenti, delle infrastrutture e dei servizi;
     -   modifica i valori fondiari e le relative rendite immobiliari;
     -   condiziona l’attività edilizia e produttiva.

 Pertanto, l’adozione di modelli di pianificazione territoriale e urbanistica informati ai principi della
 sostenibilità, consente di perseguire strategie coerenti con gli obiettivi di qualità sociale e ambientale dello
 sviluppo.

 Un primo rilevante problema è determinato dagli aspetti giuridici e disciplinari caratterizzanti le due attività
 di pianificazione urbanistica e ambientale.

 La prima si costituisce su principi economici, giuridici, culturali e tecnici assai diversi e, per molti versi e
 per molto tempo, in tante parti d’Italia, antagonisti alla seconda. Anche nella terminologia delle due
 “pianificazioni” assumono significati assai diversi termini come: indicatori, indici, standard, obiettivi di
 qualità. Tuttavia, non appare più proponibile una separazione tra attività tese prevalentemente alla
 trasformazione, seppure ordinata, del territorio e della città, funzionale alla realizzazione di insediamenti,
 infrastrutture, servizi a rilevante significato economico e sociale, e un’altra volta a contenere gli impatti
 delle attività antropiche, a riparare danni spesso evitabili, a proteggere beni collettivi, talvolta privi di una
 specifica tutela giuridica, salvo per luoghi e manufatti espressamente individuati e confinati.

 Molte delle attività che determinano forti impatti sulla qualità degli ecosistemi sono di fatto connaturate
 con gli insediamenti antropici, legittimamente realizzati proprio sulla base di piani e programmi urbanistici.

 Il sistema regolativo pubblico, progressivamente implementato, essenzialmente basato su azioni di
 comando e controllo, anche nelle situazioni in cui è stato correttamente applicato, si è dimostrato nel
 tempo poco efficace, in quanto fondato su procedure autorizzative, preventive e formali, prive di verifiche
 in itinere e di controlli ex post.


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In realtà molto di più hanno prodotto, in termini di riduzione degli impatti: i mutamenti nei processi
 produttivi, i fenomeni di deindustrializzazione, l’innovazione tecnologica, il “ritardo” dello sviluppo in alcune
 aree, i vincoli di tutela dei beni ambientali di particolare valore.

 L’insieme del territorio nazionale è stato oggetto di uno sfruttamento intenso, che ha prodotto danni non
 sempre reversibili, in particolare quando è avvenuto senza regole e senza attenzione ai beni collettivi
 primari.

 Decisivo è il superamento contestuale di due concezioni, per molti versi antagoniste ed esposte al rischio
 della staticità, che contrappongono trasformazione e conservazione. Le trasformazioni territoriali e
 urbanistiche sono elementi essenziali nel governo del territorio; sono attività insopprimibili, storicamente
 funzionali a rispondere alle esigenze socio-economiche di una comunità.

 Oggi tali attività, però, non possono prescindere dalle esigenze di tutela e protezione degli ecosistemi e
 da obiettivi di recupero e miglioramento della qualità dei contesti urbani, in particolare di quelli realizzati
 nel corso dell’ultimo secolo.

 La riqualificazione ambientale della città e del territorio passa infatti attraverso piani e interventi di
 trasformazione in grado di introdurre maggiori livelli di qualità ambientale e sociale, riducendo o
 eliminando le profonde distorsioni prodotte, soprattutto nell’ultimo secolo, con la realizzazione di
 insediamenti residenziali, produttivi e di infrastrutture in aree inidonee.

 Densità insediative eccessive ovvero eccessivo spreco di territorio, l’uso di tecnologie obsolete, hanno
 determinato congestione, dispersione, carenze di servizi, assenza di equilibrio e di integrazione tra
 insediamenti ed ecosistemi.

 Trasformazione e tutela debbono quindi concorrere insieme per produrre maggiore qualità urbana, sociale
 e ambientale. Le concezioni e le prassi, effettivamente in contrasto con la prospettiva di sviluppo
 sostenibile, sono quelle che determinano pianificazione essenzialmente incrementale e speculativa e la
 scelta degenerativa dei condoni.

 La crescente consapevolezza, da parte dei cittadini, degli amministratori pubblici e di progettisti, della
 necessità di inserire i progetti di trasformazione in strategie di governo integrato del territorio, con cui
 assicurare benessere economico e sociale, si manifesta nel moltiplicarsi di esperienze concrete di
 pianificazione territoriale e urbanistica, attente alla tutela e valorizzazione degli ecosistemi e del
 patrimonio storico-ambientale, aperte al contributo di altre discipline, preoccupate di ridurre l’uso di suolo
 naturale e volte al recupero delle aree dismesse o a riqualificare parti di città.

 Per sostenere tali esperienze e diffonderle è indispensabile il consolidamento di normative regionali e
 nazionali, coerenti con questi criteri e obiettivi, che consentano di affermare il governo unitario del
 territorio e dell’ambiente urbano, nei loro caratteri storici, sociali, identitari e naturali.

 Il governo del territorio non coincide con l’attività di pianificazione territoriale o urbanistica, altri strumenti,
 politici, istituzionali, economici sono egualmente forti e condizionano la stessa pianificazione chiamata a
 dare risposte ad una molteplicità di istanze, non sempre coerenti e conciliabili. Gli strumenti di piano sono
 tuttavia la condizione per stabilire regole e opportunità valide per tutti, per questo dovrebbero risultare
 chiari, trasparenti nei contenuti e nelle modalità operative, e definiti in modo partecipato dai cittadini.

 Altro aspetto rilevante del concetto di “governo del territorio” è il superamento di una pianificazione
 urbanistica intesa prevalentemente come regolazione dell’attività di trasformazione e

 degli aspetti ad essa correlati (infrastrutture, standard di servizi,…). E’ ovviamente fondamentale


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mantenere l’efficacia del piano urbanistico, per la parte relativa al valore giuridico delle prescrizioni

 conformative della proprietà, ponendolo in relazione forte con altri strumenti pianificatori privi di tale
 essenziale caratteristica, che dovrebbero essere egualmente precisi quanto ad ambito di efficacia e
 certezza delle regole. Tuttavia serve sempre più spesso orientare, dare senso al disegno di città che il
 piano propone.

 Altrettanto essenziale è il quadro dei vincoli strutturali costituito dalle reti della mobilità di merci e persone,
 da quelle energetiche e ambientali.

 Proprio la relazione tra diversi strumenti e ambiti (tematici e territoriali) di pianificazione costituisce uno dei
 problemi principali in termini di definizione della gerarchia istituzionale e giuridica tra i piani, della loro
 efficacia prescrittiva, delle regole di trasparenza della governance connessa ad ognuno degli strumenti.

 La sovrapposizione senza integrazione tra livelli ed ambiti diversi di pianificazione rende di più difficile
 lettura le scelte e costituisce un oggettivo ostacolo alla partecipazione attiva dei cittadini ed è motivo di
 conflitto.

 Anche sotto questo aspetto assumono particolare rilevanza e andrebbero adeguatamente sostenute e
 potenziate, anche nell’ambito delle agende 21 locali tutte le strutture e le attività di documentazione, di
 informazione e di riflessione utili alla rilettura delle dinamiche e delle tendenze dello sviluppo urbano,
 considerate anche dal punto di vista temporale, dei modelli insediativi adottati nei diversi territori.

 Gli Aalborg commitments e gli impegni comunitari

 Con la conferenza Aalborg+10, svolta nel giugno scorso e con il documento finale “Ispirare il futuro”, sono
 stati attualizzati e confermati gli impegni e gli obiettivi comuni della carta: “Una visione che prevede città
 ospitali, prospere, creative e sostenibili, in grado di offrire una buona qualità della vita a tutti i cittadini,
 consentendo loro di partecipare a tutti gli aspetti della vita urbana”.

 Particolarmente importante è la riaffermazione della responsabilità dei decisori istituzionali delle città
 firmatarie, sottolineata dal documento finale:

 “Svolgiamo un ruolo centrale nell’assicurare uno sviluppo sostenibile, affrontando allo stesso tempo le
 sfide in cooperazione con tutte le altre sfere di governo. Questo ruolo centrale esige un approccio più
 deciso ed integrato all’elaborazione delle strategie locali e all’armonizzazione degli obiettivi ambientali,
 sociali, culturali ed economici. Allo stesso tempo dovremo assicurarci che le nostre azioni per migliorare la
 qualità della vita locale non minaccino quella delle persone in altre parti del mondo o delle future
 generazioni. Siamo la componente governativa più vicina ai cittadini europei e abbiamo quindi opportunità
 uniche per indirizzare i comportamenti individuali a favore della sostenibilità.

 Possiamo offrire supporto locale nell’attuazione delle strategie e delle politiche europee, come la Strategia
 di Lisbona, la Strategia per uno Sviluppo Sostenibile Europeo, il Sesto Programma d'Azione per
 l'Ambiente, la Strategica Tematica Urbana dell’UE, le iniziative europee per i cambiamenti climatici, la
 salute, la governance e nell’implementazione dei Millennium Development Goals delle Nazioni Unite e del
 piano di attuazione del Summit di Johannesburg.”

 Il richiamo ad Aalborg+10 è decisivo anche al fine di ribadire, nell’ambito del progetto “Pianificare con
 l’ambiente”, la distinzione formale presente tra le azioni svolte nell’ambito dell’agenda 21 locale,
 interamente volontarie e non codificate da norme internazionali o nazionali, sostanziate sotto il profilo
 giuridico e la prassi della pianificazione urbanistica che segue, come più sopra ricordato, uno specifico
 apparato legislativo, volto a riconoscere, regolare e tutelate interessi soggettivi legati alla proprietà degli


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immobili.

 Tra i punti di possibile connessione tra urbanistica e ambiente, sui quali costruire una più forte relazione e
 integrazione, nella prospettiva dello sviluppo sostenibile sono:

     -   l’intreccio e l’integrazione tra le norme relative alla pianificazione urbanistica e quelle finalizzate
         alla tutela degli ecosistemi (protezione ambientale, paesaggistica, storico-architettonica,
         sanitaria…), che contengono prescrizioni, vincoli, obiettivi;
     -   l’adozione di strategie volontarie dei decisori locali, che sono al contempo responsabili dell’assetto
         urbanistico e dei sistemi di regolazione degli insediamenti e impegnati alla promozione della
         sostenibilità urbana ovvero della qualità ambientale e sociale della città.

 Il 5° Aalborg commitments: Pianificazione e progett azione urbana, esplicita la natura degli impegni politici,
 volontari, che dovrebbero ispirare il governo dei processi di pianificazione e progettazione urbanistica:

 ”Ci impegniamo a svolgere un ruolo strategico nella pianificazione e progettazione urbane, affrontando
 problematiche ambientali, sociali, economiche, sanitarie e culturali per il beneficio di tutti.

 Lavoreremo quindi per:

     1. rivitalizzare e riqualificare aree abbandonate o svantaggiate.
     2. prevenire una espansione urbana incontrollata, ottenendo densità urbane appropriate e dando
        precedenza alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.
     3. assicurare una miscela di destinazioni d’uso, con un buon equilibrio di uffici, abitazioni e servizi,

     1. dando priorità all’uso residenziale nei centri città.

     4. garantire una adeguata tutela, restauro e uso/riuso del nostro patrimonio culturale urbano.
     5. applicare i principi per una progettazione e una costruzione sostenibili, promovendo progetti
        architettonici e tecnologie edilizie di alta qualità.”

 La piattaforma rappresentata dai diversi punti suggerisce anche una possibile definizione generale di
 “qualità urbana”, che non è standardizzabile né coincidente con le “forme” assunte dai diversi contesti
 urbani. Grandi città, centri minori, cittadine di medie dimensioni, territori a insediamento sparso o aree
 dense, possono egualmente presentare elementi ritenuti dalla maggioranza degli abitanti portatori di
 qualità urbana, riferita tanto alla sfera antropica quanto a quella naturale, che insieme formano l’ambiente
 urbano.

 Assumendo tale approccio, alla definizione della “qualità urbana” concorrono:

     -   le prestazioni del sistema urbano e gli obiettivi, ritenuti soddisfacenti o desiderabili dai cittadini;
     -   gli indicatori di stato (ambientali, sanitari, sociali, culturali, economici, di sicurezza), riconosciuti
         come idonei a misurare quali-quantitativamente le prestazioni del sistema urbano;
     -   l’accessibilità ai beni e ai servizi e la loro disponibilità per le generazioni future, quale esercizio
         primario dei diritti di cittadinanza;
     -   gli elementi estetici e paesaggistici che rinviano a componenti identitarie e di appartenenza
         presenti nella comunità urbana.

 La compresenza di dati rilevabili e quantificabili secondo parametri scientificamente testati e di
 componenti percettive e di senso, rafforza la necessità di innestare percorsi partecipati per tradurre in
 progetti e azioni condivisi e per trasformare in norme di piano (Regolamenti attuativi e Regolamenti
 edilizi), gli obiettivi del 5° commitment di Aalbor g+10. Anche in relazione a queste indicazioni, appare utile
 sviluppare una idonea strumentazione delle agende 21 locali, per il dialogo e la collaborazione con gli

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strumenti propri della pianificazione urbanistica, sviluppando un approccio strategico comune.

 Anche per l’Unione Europea assume un crescente impegno l’implementazione di politiche di sostenibilità
 urbana attraverso politiche di integrazione, come indicato nella Decisone del 2001 del Parlamento e del
 Consiglio relativa alla definizione di un quadro comunitario di cooperazione per l’Integrazione della
 dimensione ambientale nell’ambiente urbano. Con la comunicazione: Verso una strategia tematica
 sull’ambiente urbano (COM 2004/60), la Commissione della UE ha voluto impegnare il Parlamento, il
 Consiglio, il Comitato Economico Sociale e il Comitato delle Regioni in un approfondimento delle azioni
 nei paesi dell’Unione, eventualmente sostenute da specifici programmi di intervento anche finanziario, per
 il complessivo miglioramento dell’ambiente urbano. Nella comunicazione viene fatto esplicito riferimento ai
 problemi dello sviluppo insediativi, alle caratteristiche della pianificazione urbanistica e ai suoi obiettivi.

 Criteri e strumenti generali

 L’agenda 21 locale strategica dovrebbe contenere gli obiettivi generali relativi alla qualità sociale e
 ambientale dello sviluppo di una comunità, quale elemento sostanziale di coesione sociale tra le
 generazioni, tra i diversi gruppi sociali e tra le diverse specie naturali (biodiversità), declinati in una ottica
 “glocale” di interdipendenza tra comunità, popoli ed ecosistemi ed inseriti nei processi più ampi di
 rinnovamento della governance, sul piano metodologico e sostanziale.

 L’agenda 21 locale strategica dovrebbe quindi indicare gli obiettivi, le azioni e gli strumenti da adottare nei
 piani e nei programmi di trasformazione territoriale e urbanistica, più coerenti con le strategie scelte.

 Criteri e strumenti generali sono:

     -   un apparato normativo regionale che favorisca l’integrazione tra attività di pianificazione
         urbanistica, territoriale e ambientale, superando ovunque sia tecnicamente possibile, la
         separazione settoriale che frammenta competenze, ambiti, soggetti. Sono in questo senso
         coerenti le scelte compiute in alcune regioni per superare la vecchia strumentazione urbanistica
         (PRG), articolando le previsioni di piano in due distinti documenti: il Piano Strutturale e il Piano
         Operativo. Il Piano Strutturale dovrebbe contenere gli elementi strategici quindi le invarianti
         ambientali e gli obiettivi di sostenibilità socio-economica. Tra i due si stanno sperimentando
         strumenti normativi o informativo-cartografici intermedi, che puntano a dimensionare il rapporto tra
         territorio e servizi (intesi in una accezione molto ampia) o a produrre flessibilità interpretative delle
         norme di piano finalizzate alla qualità del progetto da valutare caso per caso;
     -   un adeguato apparato conoscitivo (SIT) che consenta di affrontare le attività di pianificazione,
         integrando dati e informazioni sulle dinamiche socio-economiche con lo stato dell’ambiente
         interessato, delle emergenze da tutelare e valorizzare, confrontando tendenze e scenari anche
         sulla base di analisi diacroniche (scansioni temporali e storiche), supportando la partecipazione
         dei cittadini con efficaci azioni informative;
     -   l’individuazione dell’area vasta, sovracomunale o infraregionale, di riferimento per la
         pianificazione, necessaria a confrontare a tale scala gli effetti delle previsioni insediative e
         infrastrutturali sulle matrici ambientali, il cui andamento travalica i confini amministrativi e le
         competenze istituzionali7. Il principio generale dell’interdipendenza è infatti massimamente attivo
         nelle aree tra loro contigue, sulle quali sono inevitabili gli effetti della sovrapposizione (eccesso di
         carico) o della incoerenza delle previsioni insediative o di infrastrutturazione dei diversi territori
         contermini. La pianificazione di area vasta, provinciale e regionale, in particolare attraverso il
         PTCP dovrebbe affermare decisamente il primato del governo del territorio, rendendo pienamente
         coerenti a questo obiettivo le singole previsioni urbanistiche comunali.

 Le previsioni insediative (quantità, localizzazione) e le relative compatibilità socio-ambientali dovrebbero
 essere indicate in modo coincidente nel PTCP e nei Piani Strutturali dei comuni.

 Le agende 21 locali strategiche dovrebbero quindi contemplare in via prioritaria tali aspetti e quindi

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Workshop easw mody provincia di crotone 2010 forum ambientale per lo sviluppo sostenibile

  • 1. Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile Per una visione condivisa sul futuro dell’area vasta provinciale REPORT EASW® Mosaico Digitale Seminario Europeo di Simulazione Partecipativa EUROPEAN AWARENESS SCENARIO WORKSHOP 28 Aprile 2010 – Aula Magna Istituto Tecnico Professionale del Commercio “S. Pertini” - Crotone REGIONE CALABRIA POR Calabria FESR 2007- 2013 ASSE III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1 Responsabile Progetto Field Salvatore Barresi Esperti Field Francesca Diano, Elvira Dodaro, Francesca Ferraro, Marco Maretta, Maria Teresa Muraca, Fausto Scervino, Simona Scrivano, Michele Sorrentino, Aurelio Paola, Valeria Gigliotti Facilitazione e National Monitor EASW a cura di FUTOUR Paolo Martinez e Alessandra Modi Comunicazione e Ufficio Stampa a cura di Dino Granata e Fernando Miriello
  • 2. Sommario PROMUOVERE LE POLITICHE DI SVILUPPO SOSTENIBILE AMBIENTALE .................... 3 1. PREMESSA ................................................................................................................................... 5 1.1 METODOLOGIA ..................................................................................................................... 6 1.2 RISULTATI ATTESI ............................................................................................................... 6 2. INIZIO DEL PROCESSO PARTECIPATO - AUDIT TERRITORIALE................................. 7 3. WORKSHOP EASW PROVINCIA DI CROTONE ................................................................. 10 3.1 RISORSE IMPIEGATE NEL WORKSHOP EASW ......................................................... 11 3.1.1 PARTECIPANTI AL FORUM ........................................................................................... 12 3.2 PRESENTAZIONE ............................................................................................................... 15 3.3 OBIETTIVI.............................................................................................................................. 15 3.4 CO-PROGETTARE IL FUTURO – METODI E STRUMENTI PARTECIPATIVI......... 16 3.5 SCENARIO WORKSHOP MOSAICO DIGITALE ............................................................ 17 3.6 SESSIONE “VISIONI” .......................................................................................................... 19 3.6.1 VISIONI NEGATIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE ...................... 23 3.6.2. ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI NEGATIVE ................................................................................................................................... 26 3.6.3 VISIONI POSITIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE ........................ 26 3.6.4 ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI POSITIVE ........................................................................................................................................................ 29 3.7 “LANCIO delle IDEE” nelle SESSIONI TEMATICHE...................................................... 29 3.7.1 LE SESSIONI TEMATICHE ............................................................................................ 30 3.8 SESSIONE IDEE E AZIONI ................................................................................................ 46 3.9 PROGETTI E IDEE DEI GRUPPI TEMATICI .................................................................. 46 3.10 IDEE SELEZIONATE ......................................................................................................... 51 Allegati............................................................................................................................................... 52 FORUM PROMOSSO ............................................................................................................ 53 EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 2
  • 3. PROMUOVERE LE POLITICHE DI SVILUPPO SOSTENIBILE AMBIENTALE La Fondazione FIELD, organismo in house regionale, in affiancamento e supporto al Dipartimento 14 - Politiche per l’Ambiente della Regione Calabria, impegnato su attività specifiche di animazione dei sistemi locali e territoriali, sta implementando attività legate al POR Calabria FESR 2007-2013 in particolare all’Asse III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1. L’obiettivo è quello, attraverso azioni per garantire la sostenibilità ambientale delle politiche di sviluppo, di avviare il processo di Agenda 21 locale sul territorio calabrese. Una attività utile alla predisposizione di un quadro diagnostico che integri il sistema di conoscenze già acquisite dall'amministrazione e al tempo stesso ne riorganizzi i contenuti informativi in modo comprensibile da tutti gli attori della comunità. La valorizzazione dei processi di coinvolgimento dei cittadini e di partecipazione pubblica, già avviati con i principali "portatori di interessi" locali (stakeholders), e l'individuazione di modalità organizzative e procedurali, condivise attraverso il lavoro di un Forum, che disegnino un rapporto più trasparente tra pubblica amministrazione e cittadini calabresi. Lo studio di modalità tecnico-amministrative per l'integrazione e l'implementazione delle azioni previste dalla costituzione del Piano di Azione Ambientale. Gli esperti della Fondazione FIELD promuoveranno a livello territoriale gli strumenti di analisi e reporting ambientali e le metodologie e pratiche di Agenda 21 - Certificazioni / Registrazioni d’Area o di Distretto; Certificazioni EMAS e di Prodotto (Ecolabel); Sistemi di Contabilità Ambientale. Particolare sarà la diffusione tra i vari soggetti sociali e istituzionali - e anche all'interno della struttura amministrativa - della cultura dello sviluppo sostenibile, della ricerca di strumenti e progetti per la valorizzazione delle risorse ambientali, della capacità di valutare gli effetti ambientali delle politiche e di programmi settoriali. La condivisione tra i vari soggetti sociali e istituzionali dell'analisi sullo stato dell'ambiente, delle sue criticità, degli strumenti di governo e di gestione (pubblica e privata) per la qualità ambientale, delle potenzialità di promozione del benessere sociale ed economico legate alla valorizzazione e tutela delle risorse ambientali e all'innovazione tecnologica e gestionale dei modi di produrre e consumare, sarà uno dei punti forza dell’attività degli esperti Field in questo primo anno di attività al Dipartimento Politiche Ambientali regionali. La Regione Calabria e la Fondazione FIELD sono a servizio delle Amministrazioni Locali per il consolidamento di forme di dialogo e di pianificazione partecipata tra i vari soggetti istituzionali e sociali attorno ad una "visione comune" di sviluppo sostenibile e per la costruzione di progetti e azioni comuni. Inoltre, l’attività di Field guarderà molto all’integrazione tra obiettivi di sostenibilità ambientale e obiettivi di coesione sociale, benessere economico ed equità di genere - pari opportunità. L’esigenza espressa in fase di concertazione relativa alla integrazione degli obiettivi ambientali nelle politiche e nei programmi di settore, sarà trattata attraverso l'individuazione di criteri condivisi EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 3
  • 4. di valutazione preventiva delle politiche e dei programmi, secondo l'approccio della valutazione ambientale strategica. Che cosa dovrà fare il gruppo di lavoro A21 della Field? Agire per migliorare la comprensione delle questioni ambientali e per: rafforzare il ruolo delle autorità locali nella gestione ambientale (specialmente nelle città di piccole e medie dimensioni); sviluppare idonee procedure politiche e amministrative, rivolte in particolare alla partecipazione dei cittadini; applicare in modo efficiente gli strumenti di gestione; accrescere il ruolo di esempio delle municipalità in campo ambientale, verso i propri cittadini e verso le altre municipalità. Ogni comunità è unica: le esperienze da essa maturate possono guidare le decisioni di altre comunità, non fornire schemi operativi direttamente trasferibili; tuttavia, esempi e casi di studio formano una sezione sostanziale dell’attività Field, destinata a stimolare utili riflessioni. Naturalmente, ogni comunità si troverà a un differente livello nel processo di Agenda 21 Locale: alcune amministrazioni calabresi hanno già istituito il forum, predisposto il rapporto sullo stato dell’ambiente e si accingono a definire le linee di intervento, altre invece sono solo all’inizio del processo. Gli esperti accompagneranno le comunità che non dispongono di sistemi per l’analisi, la valutazione e la pianificazione ambientale e che, più in generale, non hanno ancora attivato il processo di Agenda 21 Locale. Dr. Salvatore Barresi Responsabile Progetto Field POR Calabria FESR 2007- 2013 ASSE III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1 EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 4
  • 5. 1. PREMESSA Nell’ambito delle attività di accompagnamento e animazione dei sistemi locali e territoriali relativi alla Linea di intervento 3.5.1.1, previste dall’Asse III Ambiente del POR Calabria 2007-2013, la Regione Calabria e la Provincia di Crotone hanno organizzato il primo “Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile” quale momento importante di confronto sulla sostenibilità. Il Forum Ambientale Provinciale - Workshop EASW – Seminario locale di simulazione, coordinato dagli esperti della Fondazione FIELD con la partecipazione del National Monitor Paolo Martinez, si tenuto giorno 28 Aprile 2010 presso l’Aula Magna Dell’ITPC “S. Pertini” di Crotone. In un’ottica di massimo coinvolgimento, al Forum sono state invitate a partecipare tutte le organizzazioni rappresentative del sistema economico e sociale nonché le associazioni di cittadini (ambientaliste, del tempo libero, dei consumatori, ecc.) e le altre organizzazioni locali (Università, Centri di ricerca, ecc.) dove si è discusso e definito gli interventi di sostenibilità locale. Il Forum, con la funzione di analisi dello stato del territorio locale e consultazione e proposta nella definizione di strategie e nella individuazione di azioni comuni per costruire il Piano d’Azione per lo sviluppo sostenibile della Provincia, a livello operativo, il Forum è stato articolato in gruppi tematici ed ha lavorato all’analisi dell’esistente, dei problemi e delle loro cause, all’individuazione dei fattori di criticità o alle opportunità da considerare. Sulla base di tale analisi, i gruppi di lavoro hanno individuato gli obiettivi generali e specifici, le priorità di intervento, le azioni da attuare, le responsabilità, gli attori da coinvolgere e gli indicatori di prestazione e monitoraggio. I gruppi tematici proposti dall’amministrazione provinciale sono stati i seguenti: a. Mobilità sostenibile b. Risorse e Territorio c. Ambiente urbano d. Produzione e Ambiente e. Qualità sociale e qualità del territorio In ognuno dei gruppi sono state affrontate specifiche tematiche di settore anche alla luce delle priorità d’intervento segnalate nelle schede di adesione. All’inizio delle attività è stato adottato dai partecipanti il Regolamento del “Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile” della Provincia di Crotone (allegato 1) attivando, con la Regione Calabria e la Fondazione FIELD, la metodologia "European Awareness Scenario Workshop" promossa dalla Commissione europea, Direzione Generale ENTERPRISE, Programma Innovation, quale strumento per discutere e favorire lo sviluppo di città ecologicamente sostenibili. Il Forum si è svolto in un’atmosfera di grande partecipazione, con oltre 90 persone rappresentative di tutte le categorie sociali, culturali, economiche e ambientali del territorio. Si è registrata la volontà della Provincia di voler perseguire l’obiettivo della sostenibilità, obiettivo, per altro, non solo affermato più volte nell’intervento del Presidente Stano Zurlo, ma perseguito anche dal principale strumento di pianificazione dell’ente, che è il PTCP, in fase di definitiva approvazione. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 5
  • 6. In particolare, l’obiettivo ultimo di Agenda 21, che è quello di addivenire alla certificazione ambientale, è diventato obiettivo condiviso nel Forum attraverso la proposizione di idee-azioni nei tavoli delle sessioni tematiche. Il riequilibrio territoriale, per favorire la permanenza della popolazione locale nelle aree già urbanizzate, comprende il contenimento di uso di suolo, per contrastare la dispersione urbana indifferenziata. Considerando la fragilità del territorio e, contemporaneamente, il grande pregio ambientale dello stesso, l’idea-azione più significativa è quello che punta a valorizzare la risorsa turistica, del tipo eco-compatibile, con la riqualificazione dei centri antichi attraverso una serie di azioni che puntino ad ottenere marchi d’area e miglioramento del sistema di mobilità sostenibile. 1.1 METODOLOGIA La metodologia EUROPEAN AWARENESS SCENARIO WORKSHOP è nata come strumento innovativo per facilitare il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei diversi attori sociali nei processi di innovazione relativi allo sviluppo urbano sostenibile. Il progetto EAWS ha sperimentato con successo questa metodologia in decine di città ed aree rurali europee (Glasgow, Torino, Lione, Barcellona, Monaco). Il metodo ha portato ad una aumentata consapevolezza dello sviluppo sostenibile e del ruolo delle tecnologie, nonché alla produzione di nuove idee per la sostenibilità locale e per possibili piani di intervento e si basa su due attività principali: (1) lo sviluppo di scenari; (2) le proposte di azioni. Nello sviluppo di scenari i partecipanti sono invitati a proiettarsi nel futuro per immaginare, in relazione ai temi della discussione, come sviluppare e gestire il proprio paese in un'ottica di sostenibilità. Per facilitare il processo vengono proposti, dai referenti provinciali e regionali, degli scenari che servono da stimolo. Le visioni elaborate da ciascun gruppo dovranno produrre una visione comune condivisa. Sulla base della visione comune condivisa i partecipanti sono chiamati ad elaborare le azioni necessarie per ottenere gli obiettivi indicati nella visione comune. Lo svolgimento del seminario potrà essere certificato presso la Commissione europea attraverso la presenza durante il seminario, di un National Monitor accreditato (National Monitor EASW – UE DGXIII), il quale assicurerà credibilità e rilevanza all'evento. 1.2 RISULTATI ATTESI In conformità con la Deliberazione CIPE n. 57 del 8 Agosto 2002, il “Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile” della Provincia di Crotone, quale espressione delle forze sociali, culturali, economiche dei settori industriale, artigianale, commerciale, terziario, agricolo e del lavoro, rappresenta il principale organo consultivo ed è sede di confronto e discussione tra attori istituzionali, economici e sociali del territorio provinciale per la definizione degli obiettivi, degli strumenti, delle azioni e delle priorità per un futuro durevole e sostenibile. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 6
  • 7. Il Forum Ambientale persegue, nell’ambito dei Programmi d’Azione Europea i principi di sussidiarietà, partecipazione e cooperazione, sostenibilità, integrazione, equità e prevenzione. I risultati attesi sono: Scambio conoscenze, opinioni e idee tra residenti, esperti, amministratori pubblici e rappresentanti del settore privato; partecipazione attiva della cittadinanza alla definizione di uno sviluppo sostenibile del proprio paese; predisposizione di un piano di azione locale condiviso da tutti gli attori sociali. 2. INIZIO DEL PROCESSO PARTECIPATO - AUDIT TERRITORIALE La fase preliminare dell’Audit si è concentrata sulla mappatura delle caratteristiche territoriali, evidenziandone in particolare i punti di forza e debolezza, le criticità e le opportunità (Cfr. Relazione AUDIT TERRITORIALE Provincia di Crotone - Attività di accompagnamento e animazione dei sistemi locali e territoriali. POR Calabria FESR 2007- 2013 Asse III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1). Grazie alla collaborazione della Provincia di Crotone e dei Comuni del territorio, e in particolare dei referenti economici e politici, si è provveduto a definire con precisione i target dell'azione di marketing e a creare un database di contenuti utili da mettere a loro disposizione. E' stata inoltre promossa un'azione di coordinamento con gli altri soggetti coinvolti nell’audit. L'Audit ha analizzato nello specifico le peculiarità del territorio in riferimento ai seguenti elementi critici: • aspetti demografici, sociali, culturali, storici del territorio; • sistema commerciale e imprenditoriale, domanda interna; • infrastrutture, viabilità, servizi, accesso agli stessi; • elementi incentivanti. Questionari, interviste e colloqui - utilizzati come strumenti di rilevazione - sono stati somministrati ad amministratori presenti nel territorio. Inoltre si è provveduto a operare una rilevazione da banche dati territoriali già esistenti. Infine, ci si è soffermati su un'analisi approfondita del sistema ambientale locale al fine di individuare possibili idee - azioni - progetto verso le quali promuovere azioni istituzionali. Gli obiettivi sono stati quelli di pervenire ad un quadro diagnostico dettagliato sullo stato fisico-ambientale, economico e sociale del territorio della Provincia di Crotone, quale base di riferimento per una conoscenza approfondita del territorio al servizio del Forum. Si sono tenute riunioni presso la sede della Provincia di Crotone con il Gruppo Esperti Field A21 e i referenti dell’Ente istituzionale per valutare e insieme decidere le buone prassi di sviluppo ambientale sostenibile, in particolare: (1) le certificazioni d’Area o di distretto finalizzate a realizzare un effettivo valore aggiunto attraverso le sinergie e la cooperazione tra attività produttive, lo scambio di “buone pratiche” e l’utilizzazione di risorse comuni; (2) Le certificazioni di prodotto ovvero adozione del marchio europeo Ecolabel per la certificazione ambientale dei prodotti e servizi ciò è sinonimo di qualità ambientale in quanto permette di collocare il prodotto/servizio sul mercato europeo e garantire il consumatore interessato e sensibile alla sostenibilità ambientale; EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 7
  • 8. (3) Sistemi di contabilità ambientale che permetteranno di integrare le informazioni che descrivono la stato dell’ambiente con rapporti, rendiconti e bilanci in grado di indirizzare la pianificazione e la programmazione degli Enti Pubblici. Nel merito si è stabilita la data di attivazione del Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile e si è visionato il regolamento del Forum, invitando, in un ottica di massimo coinvolgimento, tutte le organizzazioni rappresentative del sistema economico sociale, nonché gli amministratori, le associazioni, i rappresentanti delle attività produttive e gli esperti del settore. Agli stessi, si precisa, è stata consegnata, attraverso la spedizione via telematica e postale l’invito al Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile, il Regolamento e la scheda di adesione, una brochure delle sessioni tematiche (mobilità sostenibile, risorse e territorio/ambiente urbano, ambiente e produzione, qualità sociale e qualità della vita). EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 8
  • 9. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 9
  • 10. 3. WORKSHOP EASW PROVINCIA di CROTONE Programma 28 Aprile 2010 - Aula Magna Istituto Tecnico Professionale del Commercio “S. Pertini” - Crotone 9.30 Registrazione 10.00 Apertura dei lavori Dr. Salvatore Barresi Coordinatore Progetto • Approvazione del regolamento del Forum A21 Fondazione FIELD • Obiettivi e programma della giornata • Presentazione dello staff di lavoro Dr. Salvatore Lopresti Dirigente di settore Politiche per l’Ambiente Regione Calabria 10.15 La metodologia EASW: le regole e le fasi di lavoro Dr. Paolo Martinez National Monitor UE Presentazione degli scenari di riferimento 10.30 Principali Piani e Progetti dell'Amministrazione Provinciale Ing. Alfredo Voce Dirigente Provinciale Breve prospetto dei progetti attuati e in programma in all’Ambiente particolare riferiti agli aspetti trattati nel workshop Ing. Giuseppe Celsi Funzionario Provinciale all’Ambiente 10.45 Sessione di lavoro: gruppi di ruolo Costituzione dei gruppi di ruolo Doppie interviste (retrospettiva di uno scenario negativo 15') Dr. Paolo Martinez (retrospettiva di uno scenario positivo 15') Drsa Alessandra Modi Discussione dei gruppi: (Scenari negativi - 20') - (Scenari postivi National Monitor + - 20') - (Preparazione della presentazione della visione 20') Gruppo di Lavoro FIELD 12.00 Sessione plenaria: Dr. Paolo Martinez Presentazione delle visioni elaborate dai singoli gruppi National Monitor Dr. Comunicazione su: Le politiche ambientali nel territorio: Assessore Provinciale Agenda 21 e Rete Ecologica all’Ambiente 13.15 Pausa pranzo 14.15 Sessione plenaria - continua: Dr. Paolo Martinez Discussione: verso una visione comune (30') National Monitor EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 10
  • 11. Elaborazione della visione comune (15') Valutazione (15') 15.30 Presentazione della visione comune condivisa Dr. Salvatore Barresi Coordinatore Progetto Comunicazione su: gli strumenti di programmazione il PIANO A21 FIELD TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 16.45 Ogni singolo gruppo dovrà definire quali azioni reputa Dr. Paolo Martinez necessarie per ottenere gli obiettivi definiti nella visione comune National Monitor e chi deve realizzarle. Le azioni saranno discusse e votate per ordine di priorità. Questo costituirà una prima versione del piano di sviluppo ambientale provinciale. Comunicazione su: Il supporto tecnico al Dipartimento Mario MUZZI’ Regionale Politiche Ambiente per la definizione di politiche di Presidente Fondazione sviluppo e dei relativi strumenti operativi. FIELD Comunicazione su: <<Ambiente e territorio nell’area vasta provinciale>> Avv. Stano Zurlo Presidente della 18.30 Provincia di Crotone Conclusioni La sostenibilità ambientale in Calabria Assessore all’Ambiente della Chiusura della giornata Regione Calabria On. Franco Pugliano 3.1 RISORSE IMPIEGATE NEL WORKSHOP EASW Team della Provincia di Crotone: Ing. Alfredo VOCE - Dirigente Provinciale all’Ambiente, Ing. Giuseppe CELSI – Funzionario Responsabile Provinciale all’Ambiente. Organizzatori locali: Fondazione FIELD in collaborazione con i referenti del Settore Ambiente della Provincia di Crotone, hanno seguito gli aspetti organizzativi nonché la promozione e selezione dei partecipanti e la cura dei rapporti con gli attori locali. Facilitatore: Supervisore Nazionale EASW Dott. Paolo Martinez, individuato sul sito della Unione Europea dalla lista dei facilitatori certificati, affiancato dalla Dott.ssa Alessandra Modi supervisore tecnico, hanno condotto le sessioni di lavoro plenarie, stimolato la discussione e guida d processi di decisione. Responsabile Progetto FIELD: Dott. Salvatore Barresi, economista, esperto di sviluppo sostenibile; Esperti in materia ambientale che hanno condotto le sessioni tematiche di lavoro: Dott.ssa Francesca Diano, Ing. Elvira Dodaro, Arch. Francesca Ferraro, Ing. Marco Maretta, Arch. Maria EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 11
  • 12. Teresa Muraca, Avv. Fausto Scervino, Ing. Simona Scrivano, Arch. Michele Sorrentino, Avv. Aurelio Paola; Responsabile del box office: Dott.ssa Valeria Gigliotti; Comunicazione e Ufficio Stampa a cura di Dino Granata e Fernando Miriello; 3.1.1 PARTECIPANTI AL FORUM 1 Damiano Milone Redattore la Vela 2 Marco Scali Redattore la Vela 3 Eugenio Londino ASP Crotone 4 Salvatore Lopresti Regione Calabria 5 Antonino Genoese Regione Calabria 6 Simona Infante Consiglio ordine avvocati 7 Nunziante Cannavale CONFAPI 8 Francesco Zurlo CO.VER 9 Leopoldo Greco Geometra 10 Alessia Barresi studente 11 M.Caterina Perrotta Consiglio ordine avvocati 12 Giuseppe Celsi Provincia di Crotone EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 12
  • 13. 13 Giovanni Rizzuto AKREA Spa 14 Teresa Gualtieri Crotone sviluppo 15 Sandro Tricoli CO.VER. 16 Maria Perri Crotone sviluppo 17 Vincenzo Parretta Architetto 18 Fabio Riolo CSI Crotone 19 Ottavio Lorenzano Urbanista 20 Carmela Cannavale Biologa 21 Enrico D’Ettoris Promidea 22 Ottavio Lumastro Ordine dei Geometri 23 Enzo Frustaci Architetto 24 Giuseppe Trocino ENPA 25 Candida Marrazzo Avvocato 26 Manuela Poggi Architetto 27 Luigi Bitonti Dott. in Legge 28 Valeda Scarcelli Libero professionista 29 Francesco Lonetti Arcidiocesi Crotone – S. Severina 30 Lucia Sacco Adultiraider 31 Virginia Matera Foro di Crotone 32 Daniela Martino Ordine degli architetti 33 Mariella Adamo Ordine degli architetti 34 Antonio Castelliti Ordine degli architetti 35 Luigi Manfredi Ordine degli architetti 36 Cecilia Lucia Trocino Ordine degli architetti 37 Francesco Livadoti Ordine degli architetti 38 Manuela Romano Ordine degli architetti 39 Carlo Picari Ordine degli architetti 40 Aldo Pirillo CSV Aurora 41 Carlo Montesi FIELD 42 Roberto Greco Ordine Architetti 43 Gabriele Comito FIELD 44 Onofrio Maragò FIELD 45 Rossana Caccavo Calabria ORA 46 Marco Maretta FIELD 47 Francesca Diano FIELD 48 Fernando Miriello FIELD 49 Caterina Cattaneo Ass. Italia Nostra 50 Nilde Megna Amm.Provinciale - Area Marina Protetta 51 Enrica Tancione Il Quotidiano 52 Annamaria Oppido Collegio Geometri 53 Luigi Anania CONFESERCENTI 54 Enza Angotti FIELD 55 Valeria Gigliotti FIELD 56 Salvatore Barresi FIELD 57 Stanislao Zurlo Presidente Provincia Crotone 58 Francesca Barberio DIOTIMA 59 Giovanni Procopio Collegio Geometri 60 Massimo Carlozzo capo ufficio stampa Provincia KR 61 Pasquale Pesce Provincia di Crotone 62 Simona Scrivano FIELD 63 Elvira Dodaro FIELD EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 13
  • 14. 64 Tiziana Rossin Ordine avvocati 65 Fabio Adamo Ordine architetti 66 Giuseppe Marasco Ordine architetti 67 Aurelio Paola FIELD 68 Anna Chirumbolo Ordine architetti (CZ) 69 Cristina Calenda Arpacal 70 Antonella Camillino Arpacal 71 Teresa Oranges Arpacal 72 Domenico Colosimo Comitato mi rifiuto 73 Mariateresa Timpano Provincia di Crotone 74 Salvatore Iannotta Provincia di Crotone 75 Paolo Commodari Architetto 76 Santino Gerace IPSTCP S.Pertini 77 Rosario Aloisio Arpacal 78 Serafina Oliverio Arpacal 79 Vincenzo Barone Arpacal 80 Stella Berardi ANCHAS 81 Maria Teresa Muraca FIELD 82 Benedetto Proto Presidente Consiglio Provincia di Crotone 83 Lucia Muscò IPSCTP S. Pertini 84 Umberto Lorecchio Provincia di Crotone 85 Pino Greco Ass. Fabbrikando l’avvenire 86 Cinzia FEDERCONSUMATORI 87 Giuseppe Macrì FIELD 88 Franco Senatore Provincia di Crotone 89 Maria Vallone Libero Professionista 90 Emilia Manfredi FIELD 91 Francesco Iaquinta Libero professionista 92 Fausto Scervino FIELD EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 14
  • 15. 3.2 PRESENTAZIONE Il Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone“Per una visione condivisa sul futuro dell’area vasta provinciale”, condotto utilizzando la metodologia di lavoro EASW ® della Commissione Europea, adottata nel 1995 quale strumento comune per le città europee per stimolare la partecipazione dei soggetti locali a contribuire nella risoluzione dei problemi tipici dei territori di area vasta e delle città, si è tenuto giorno 28 Aprile 2010 presso l’Aula Magna dell’ISPTC della Provincia di Crotone. Nell’arco di una giornata attraverso la metodologia a Mosaico Digitale (Modì) di IDEAI FUTOR si sono raccolte le idee, facilitate le discussioni e date gli spunti di riflessione al gruppo su potenziali idee/azioni da realizzare diventando azioni progettuali per elaborare il Piano di Azione Ambientale della Provincia. I risultati della giornata di simulazione e partecipazione, sono riassunti nel rapporto, e forniscono una prima visione comune di sviluppo sostenibile da parte di quattro gruppi di attori diversi (amministratori, associazioni, attività produttive e esperti) e numerose idee progetto che saranno sviluppate successivamente all’interno dei gruppi di lavoro tematici del Forum. 3.3 OBIETTIVI EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 15
  • 16. Obiettivo generale del Forum Ambientale è stato quello di definire le linee guida per il Piano di Azione della Provincia di Crotone. In particolare, gli obiettivi specifici di simulazione sono stati i seguenti: • Scambiare conoscenze, opinioni e idee tra i vari gruppi di interesse; • Identificare e analizzare le visioni positive e negative dei diversi gruppi di interesse; • Generare nuove idee e direttive per azioni che siano la base delle linee guida per il Piano di Azione. 3.4 CO-PROGETTARE IL FUTURO – METODI E STRUMENTI PARTECIPATIVI di Paolo Martinez e Alessandra Modi (IDEAI FUTOUR). Per arrivare a obiettivi nuovi e diversi bisogna spesso utilizzare strumenti e metodologie innovative che riescano ad attivare la creatività e concretezza di tutte le parti in gioco. L’innovazione è infatti anche un processo sociale che nasce dall’interazione tra le varie anime degli ecosistemi sociali, economici e ambientali e tra cittadini, aziende, rappresentanti di associazioni di categoria, centri di ricerca, università, artisti, enti pubblici e studenti, e così via. I benefici che nascono dalla partecipazione a riunioni strutturate e organizzate con metodi partecipativi sono notevoli. Da questo tipo di incontri facilitati e interattivi, strutturati con metodologie rigorose ed efficaci, sono nati progetti molto importanti con fondamenta solide. Per creare ambienti favorevoli all’innovazione nei workshop adottiamo metodologie e competenze di facilitazione riconosciute a livello internazionale nel supporto ai processi di concertazione e pianificazione territoriale. Tali metodologie sono utilizzate dai principali Future Center internazionali, incubatori e acceleratori della creatività attraverso la progettazione partecipata, ambienti di lavoro attrezzati e facilitati che aiutano la società e le organizzazioni a prepararsi per le sfide del futuro creando ambienti collaborativi e proattivi dando sistematicità ai processi creativi. La varietà dei possibili metodi a supporto della partecipazione è vastissima e per ogni fase o tipologia di problemi forniamo un’ampia scelta fra metodologie diverse. Il Mosaico Digitale (MODÍ) di IDEAI FUTOUR viene utilizzato per raccogliere le idee, facilitare la discussione e dare degli spunti di riflessione al gruppo. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 16
  • 17. Uno dei vantaggi dei workshop e degli interventi facilitati è la possibilità, in tempi molto stretti, di ottenere risultati condivisi con la collaborazione di tutti i soggetti presenti in sala. L'ottimizzazione dei tempi e le modalità di restituzione dei risultati (idee, progetti, singoli commenti) garantita dai metodi partecipativi, contribuiscono al raggiungimento di una serie di obiettivi quali, per esempio: accelerare i processi decisionali e di condivisione; stimolare la partecipazione e progettazione condivisa dei vari attori locali (aziende, istituzioni pubbliche, associazioni di categoria, parti sociali, studenti.. ) sui temi specifici riguardanti l’attivazione di progetti di sviluppo e innovazione sistemica; elaborare progetti innovativi facendo emergere i diversi punti di vista e le migliori pratiche per creare progetti solidi e sostenibili; creare percorsi e progetti che generino benefici per tutte le parti in causa e siano coerenti con i loro tempi, strategie e percorsi operativi; sensibilizzare e sollecitare idee e indicazioni concertate da sviluppare da parte dei partecipanti per futuri progetti come contributo al processo d’innovazione e competitività sistemica locale e regionale; rafforzare in modo propedeutico e metodologico le attività dei gruppi di lavoro tematici che potranno essere attivati; rafforzare il coinvolgimento, la fantasia, creatività e concretezza dei partecipanti. La metodologia EASW nasce nel mondo scandinavo, ed è stata adottata, promossa e diffusa dal programma Innovazione della Commissione Europea per stimolare la progettualità partecipata, negoziata, consensuale e dal basso. Grazie alla rete di National Monitor, i facilitatori accreditati dalla CE, alla disponibilità di manuali, istruzioni e linee guida per organizzare e gestire i Workshop EASW in tutte le lingue della UE, la metodologia è stata adottata da centinaia di città e realtà in Europa e nel mondo. Sono ormai tantissime le iniziative nelle quali l’EASW ha contribuito ad attivare forti cambiamenti e innovazioni a livello locale. Bilbao, in Spagna durante il periodo di declino industriale ha utilizzato la metodologia EASW per rilanciare l’immagine ed elaborare un piano di sviluppo di grande successo con una corna di iniziative urbanistiche, ambientali, socio economiche nella quale spicca l’avveniristico museo di arte moderna Guggenheim. Le Nazioni Unite hanno utilizzato il metodo in India per elaborare strategie relative ai sistemi di pubblica istruzione e per attivare processi di progettazione partecipata nello sviluppo locale. Sono stati co-progettati spazi museali e spazi aperti (EASW bambini e Città della Scienza), un eco-parco a Torino, il Piano del traffico a Perugia, un progetto per rafforzare le reti di impresa, Forum Agenda 21. Il ruolo del National Monitor e del team di facilitatori è stato quello di offrire ai partecipanti ed esperti locali la consulenza di processo per identificare le motivazioni, gli obiettivi, le azioni e priorità che possano rientrare nella linea di intervento 3.5.1.1 del POR CALABRIA FESR 2007-2013 Asse III Ambiente. 3.5 SCENARIO WORKSHOP MOSAICO DIGITALE Lo scenario Workshop Mosaico Digitale ha previsto due principali fasi: (1) Elaborazione delle visioni: in un primo momento i singoli gruppi di interesse hanno elaborato visioni relative al futuro possibile per l’anno 2020. In questa sessione, sono state identificate le EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 17
  • 18. criticità della Provincia di Crotone analizzando diverse aspetti geologico, urbanistico, geomorfologico, trasportistico, economico, sociale (visioni negative, catastrofiche) e i possibili obiettivi da raggiungere (visioni positive, utopiche). I partecipanti sono stati stimolati e lasciati liberi di esprimersi in maniera creativa all’interno della sala e nei tempi previsti dalla metodologia. I tempi stretti hanno aiutato i partecipanti a focalizzare le proposte e a collaborare. Tali visioni del futuro, sono stati esposti a tutti gli altri partecipanti in una sessione plenaria, gli obiettivi e le visioni convergenti e comuni elaborate dai gruppi di interesse sono stati raccolti ed organizzate in modo da fornire ai partecipanti il punto di partenza e gli obiettivi per le aree tematiche della sessione successiva. (2) Lancio di idee e azioni: in questa fase i partecipanti al workshop si sono distribuiti in quattro gruppi di lavoro tematici nei quali hanno elaborato le idee/progetto concreti per raggiungere visioni e obiettivi identificati nella prima sessione. Ai partecipanti è stato chiesto di indicare cosa andrebbe fatto, da chi e come. I gruppi tematici sono stati composti in maniera eterogenea con un almeno rappresentante di ciascun gruppo di interesse. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 18
  • 19. Attraverso tecniche di brainstorming e negoziazione interna ciascun gruppo ha condiviso e selezionato le idee più convincenti e le ha presentate agli altri partecipanti nell’assemblea conclusiva. I partecipanti hanno ascoltato le idee proposte dai gruppi e hanno ne hanno selezionato cinque per ciascuno dei quattro gruppi. Un Workshop EASW produce in poco tempo risultati che sarebbero altrimenti impensabili. Questo rapporto è il prodotto di una giornata nella quale tante energie si sono attivate in parallelo per raggiungere il consenso su idee e soluzioni proposte dagli stessi partecipanti. Data la grande quantità di informazioni elaborate e prodotte dai partecipanti normalmente un Workshop EASW (nella versione danese) dura due giorni. Si cerca di far passare un mese tra il primo incontro sulle visioni e il secondo sulle idee, per consentire alle persone di elaborare visioni e progetti più approfonditi. In questo caso per motivi organizzativi il tutto si è svolto in una intensa giornata. Malgrado la breve durata delle sessioni dei gruppi paralleli, come si può vedere dalle visioni emerse e dalle idee selezionate dai partecipanti, sono state elaborate visioni e idee molto interessanti. Il presente rapporto è il risultato del lavoro di una sessantina di persone, che in un giorno hanno messo in campo tutto il loro sapere e le loro energie per ottenere risultati e azioni convergenti. Vorremo ringraziare tutti coloro che direttamente e indirettamente hanno contribuito al successo dell’iniziativa. L’organizzazione e la gestione del workshop EASW richiede un grosso lavoro di squadra con molti attori e protagonisti, a cominciare dai partecipanti. Naturalmente i contenuti e i risultati del workshop dipendono principalmente dalla creatività e dalle idee dei partecipanti. Come si può vedere dalla scheda allegata hanno partecipato attivamente circa sessanta rappresentanti dei quattro gruppi di interesse. Son quindi emerse visioni, idee, azioni che rappresentano un punto di partenza per delineare e mettere in cantiere un Piano di Azione Ambientale di Sviluppo Sostenibile per il territorio di area vasta. 3.6 SESSIONE “VISIONI” I partecipanti suddivisi in gruppi di interesse hanno sviluppato le proiezioni del proprio territorio sostenibile nel 2020, utilizzando come fonte di ispirazione la propria conoscenza e creatività sui possibili scenari futuri che guardino l’area vasta in un ottica di sviluppo sostenibile. I gruppi di interesse che hanno espresso le loro visioni sono stati: • Amministratori; • Associazioni; • Attività produttive; EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 19
  • 20. Esperti. I gruppi di interesse hanno proiettato scenari negativi e positivi su quattro sessioni tematiche: 1. Mobilità sostenibile; 2. Ambiente urbano 3. Risorse e territorio; 4. Ambiente e produzione; 5. Qualità sociale e qualità della vita. Il lavoro si è articolato in quattro sessioni: 1. Sviluppo di scenari negativi nel 2020: Peggio di così non poteva andare! Raccontatela; 2. Elaborazione di un senso comune rispetto alle visioni negative esposte da ogni singolo gruppo di interesse; 3. Sviluppo di scenari positivi nel 2020: Tutti i sogni si sono avverati! Raccontateli; 4. Elaborazione di un senso comune rispetto alle visioni positive esposte da ogni singolo gruppo di interesse. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 20
  • 21. Il workshop è iniziato con una domanda: Quali personaggi famosi, reali o di fantasia (da film, telefilm, cartone animato, romanzo …) vivrebbero volentieri in Calabria e perché? Questa prima domanda di riscaldamento ha giocato sulle metafore dei personaggi per far emergere da ciascun gruppo di interesse, quali possono essere i personaggi che verrebbero volentieri a vivere in Calabria e perché. Risposte IMPRENDITORI Maga Magò ci vorrebbe proprio una magia Pitagora per riprendere da dove aveva lasciato I cervelli che sono andati via... Il Gladiatore per osteggiare i poteri occulti Zorro per aiutare i buoni Petrosino per distruggere la mafia Alvaro perche amava troppo l;a sua terra Rino Gaetano per bacchettare i crotonesi Gilberto Gil (ministro della cultura brasiliana) David Appel voleva fare una mega cita turistica Robin Hood ruberebbe ai ricchi per dare ai poveri AMMINISTRATORI Paperino, perché non gli piace lavorare Saddam Hussein, perche c’è un terreno fertile per i tiranni Robin Hood, perche risolverebbe molte ingiustizie sociali Madre Teresa di Calcutta, per il suo impegno nel sociale Alessandro Magno, per le sue qualità di condottiero Darwin, per verificare evoluzione della specie la Sirenetta, perche ci sono dei bei fondali Orso Yoghi, per la ricchezza delle montagne della Sila Picchiarello, si divertirebbe a beccare i tronchi della Sila Garibaldi, per riprendere i valori dell’unità d’Italia Spongiball, assorbirebbe gli inquinamenti dei fondali marini ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA E SINDACATI Marquez ispirazione del territorio Roberto Saviano per mettere a nudo i problemi della Calabria Haidi per le montagne della Sila Aladino per risolvere i problemi in Calabria con l-aiuto della sua lampada Venditti per scoprire ciò che rimane di buono della Calabria Paperino per la solidarietà alla sfiga Cetto la qualunque per la risoluzione immediata dei problemi calabresi ORDINI PROFESSIONALI braccio di braccio di ferro perche e necessario avere una persona forte per risolvere i problemi Don Chisciotte perche vive in combattimento pèr una realtà tutta sua Gastone perche bisogna essere fortunati EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 21
  • 22. Victor Hugo perche scrive miserabili due Forrest Gump perche era una persona che faceva le cose in modo incosciente e gli riuscivano diceva sempre stupido e chi stupido fa Goldraich perche viene da un altro pianeta, lavorava in collaborazione e mangiava libri di cibernetica Fredd Frlinston perche abituata a vivere nel passato arcaico Obama perche rappresenta una guida culturale Pitagora perche uno di quelli che ha trovato a Crotone il suo habitat ideale ed e riuscito a creare tanto la figura di un eremita perche vive isolato, decide di chiudersi al mondo perche noi crotonesi siamo abituati a chiuderci Bruntland perche pensa alle generazioni future Picasso perche la confusione delle sue opere I ragazzi di Beverly Hills per lo stesso contesto paesaggistico Il gladiatore perche era uno che lottava contro tutti Dott. House perche uno caparbio perche non molla fino a quando non giunge alla soluzione del problema Guglielmo Tell perchè colpisce solo la mela marcia e lascia il resto EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 22
  • 23. ASSOCIAZIONI AMBIENTALI Giovanna d’Arco per riscattarne la liberta in tal caso di mentalità Indiana Jones per scoprire le meraviglie calabresi Francesco Zurlo piace vivere in Calabria se pur con notevoli difficoltà Tommaso Edison per dare luce a questo popolo di negativi Blade Runner negativo fino alla fine ma dopo la luce si apre davanti ai nostri occhi dobbiamo solo riuscire ad afferrarla con sacrificio I giovani se non fossero costretti ad emigrare Mosé colui che ha sfidato i l faraone Don Elmdher Camara perché siamo propensi alla solidarietà e socialità Giuliano Roudolf per la legalità 3.6.1 VISIONI NEGATIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE IMPRENDITORI strade sempre più sconnesse sommersi dai rifiuti grande disordine architettonico disoccupazione che peggiora assenza di ordine sociale disgregazione sociale malattie tumorali e variazioni genetiche emigrazione accentuata politica inesistente spopolamento dei paesi ulteriore degrado ambientale cani randagi scarsa sicurezza sociale mancanza di infrastrutture AMMINISTRATORI Siamo completamente sommersi dai rifiuti Pale eoliche su tutta la costa Erosione totale della costa con scomparsa degli insediamenti turistici La bonifica sel SIN non viene realizzata e l-inquinamento si e- diffuso Desertificazione del territorio Presenze nei centri urbani di punti di emissioni in atmosfera Perdita di biodiversità Divieto di balneazione su tutti gli 80 km di costa Disboscamento totale della Sila Brunetta emigra in Calabria Inquinamento radioattivo nel Bacino del Tacina, per effetto della centrale nucleare installata Le Carretta Carretta non ci sono più Agricoltura proibita Nessun turista viene nel territorio Spopolamento nelle aree urbanizzate Obbligo di indossare permanentemente la mascherina PS5 80% della popolazione extracomunitaria Autorizzazione discarica di rifiuti radioattivi a Passovecchio Scomparsa della flora e della fauna EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 23
  • 24. Aumento patologie tumorale ed aspettative di vita ridotte del 30% per effetto dell’inquinamento ambientale Natalità ridotta Aumento della povertà causato dalla mancanza di occupazione e dal degrado ambientale Non ci sono PM e, quindi, possibilità di avere un minimo di controllo ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA E SINDACATI esaurimento delle risorse idriche territorio invaso da parchi eolici e fotovoltaici - magari non funzionanti abbandono totale del territorio a causa della eccessiva disoccupazione innalzamento del livello del mare eccessiva pressione antropica sulle coste cattiva gestione delle infrastrutture e sistemi di comunicazione Pitagora rimarrà lo sconosciuto di sempre involuzione e appiattimento culturale individuati oltre 1000 siti radioattivi bonifica dei siti inquinati mai iniziata – solo chiacchiere contrapposizione dei gruppi etnici tutti morti per tumore degrado del patrimonio storico archeologico e culturale scusate ma la fine del mondo non e prevista per il 2012? i Maya ci hanno preso in giro come i nostri politici EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 24
  • 25. la partita non e ancora finita maleducazione e microcriminalità crescente sanità privatizzata ORDINI PROFESSIONALI inquinamento che ha prodotto mutazioni genetiche del popolo crotonese il suolo e le acque sono totalmente incontaminate copertura totale dei terreni delle colline da parte dei mostri ossia parchi eolici impossibilita alla pesca i calanchi argillosi sono totalmente franati tracimamento delle ville nel mare Crotone inesistente interrotti tutti i collegamenti viari aerei la cita una immensa discarica una enorme nube di gas avvolgerà la città reduci da una guerra civile non lo vedo....dove alimenti inquinati sommersi dalle acque inquinate di Crotone non e rimasto più niente a causa della fine del mondo del 2012 Crotone distrutta da un terremoto a popolazione e ritornata al numero di 11 mila abitanti per mancanza di opportunita di lavoro Crotone citta degli anziani nessun abitante under 50 immagine statica di una società che non e cambiata dal 2010 al 2020 106 ancora strada della morte città vuota governata da 4 stupidi politici di destra o di sinistra non importa ma pur sempre politici degrado sociale, disoccupazione ai massimi livelli kilowatt si kili di cicoria no sistema politico clientelare che incide rovinosamente sullo sviluppo del territorio crotone come c=confusione, r=rifiuti,o=omerta, t=traditi,o=oltraggiati, n=nulla, e=emigrazione Crotone senza bambini ASSOCIAZIONI AMBIENTALI al posto della zona passo vecchio zona industriale la costruzione di una centrale nucleare con le sue evidenti negatività grande discarica di amianto l’illusione della ricchezza porterà malattie genetiche speculazione sulle energie rinnovabili uguale danno reversibile del territorio Calabria saudita la secessione ci sarà e del porto di Crotone partiranno i barconi degenerazione dei siti inquinati con versamento di veleni nelle falde acquiferi e a mare con conseguente distruzione dell’ecosistema marino e terrestre aumento della popolazione del crotonese aumento di una mentalità retrograda senza la conoscenza volontaria dell’ ambiente in cui vive nel rispetto dei valori dati gratis e delle regole mai rispettate seguendo una sponda che sembra quasi radicata nel pensiero del cittadino crotonese apparirebbe inevitabile in mancanza di uno scatto di autostima di abbandonare il proprio destino nelle mani di terzi che non hanno assolutamente a cuore le sorti della città in un pensiero di lavoratore sub ordinato e quindi in uno spirito di subordinatezza quasi EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 25
  • 26. sudditanza, la mancanza di autocoscienza nel riprendersi in mano la propria vita, il proprio territorio, la propria professionalità e quindi la liberta di azione 3.6.2. ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI NEGATIVE ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI NEGATIVE Inquinamento, malattie derivanti dall’inquinamento, spopolamento, catena alimentare contaminata, territorio fuori controllo sociale, assenza stato ,illegalità diffusa, nucleare, difficoltà economiche, scomparsa di habitat e specie, indice impatto ambientale molto negativo, erosione coste, dissesto idrogeologico 3.6.3 VISIONI POSITIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE IMPRENDITORI concorsi trasparenti nelle pubbliche amministrazioni non truccati tanti giardini e parchi verdi educazione civica migliore città migliore tanto ordine e pulizia società multietnica EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 26
  • 27. più spazi ricreat5ivi per i bambini sconfitta della criminalità trasporti migliori cinema e teatri : miglioramento offerta culturale la legge non consente più il trasformismo politico Crotone città dei parchi ludico culturali prosperità per tutti turismo sostenibile industria sostenibile AMMINISTRATORI Sistemate completamente le aste fluviali, con navigabilità degli stessi Bonifica integrale dei Siti inquinati Rifacimento delle coste e disinquinamento delle zone marine (mari puliti) Riconversione del SIN in un museo sulla biodiversità e recupero antica Kroton Fine dell’individualismo e capacita di dialogare e lavorare assieme Crotone ha vínto il premio per la città più vivibile e ricca del mondo ndrangheta scomparsa e omertà inesistente Ritorno in Calabria dei cervelli e delle braccia calabresi Scoperta la cura dei tumori Brunetta tornato a Venezia Istituito il Polo culturale che riunisce tutte le intelligenze e le universita calabresi per lo sviluppo tecnologico Crotone nuovo modello di città ecosostenibile Scoperto elisir di lunga vita Completa realizzazione di tutti i progetti della Provincia Sanità efficiente ed eliminazione dei viaggi della speranza Primato nell’utilizzo dei fondi comunitari Ripopolamento delle specie in via d’estinzione autostrada ionica a 6 corsie raccolta differenziata al 100% Corsi di educazione ambientale in tutte le scuole e formazione degli adulti Rispetto delle regole ovunque aumento della coscienza civica scoperta del petrolio a Crotone ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA E SINDACATI bonifiche avviate e compiute come previsto piena occupazione stravolgimento migliorativo dello strumento urbanistico ciclo dei rifiuti al 90% completamento della ss106 potenziamento della mobilita pubblica (treni, auto, autobus, etc) chiusura totale al traffico nei centri storici calabresi che possono curarsi in Calabria corretta gestione della cosa pubblica corretta gestione delle risorse turistiche diffusione delle energie rinnovabili ripopolamento dei centri abitati di tipo multietnico identità storico culturale come patrimonio collettivo aumento delle costruzioni eco sostenibili EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 27
  • 28. maggiore controllo sul rispetto delle regole aumento della biodiversità Calabria grande parco naturalistico chiare fresche e dolci acque g-localizzazione delle risorse trasferibili ORDINI PROFESSIONALI Crotone città radiosa assenza di inquinamento città piena di colori, rosa, azzurro, cita come quella delle favole assenza di criminalità occupazione totale dei cittadini mafia sconfitta, a differenza di quello che sostiene il pm Gratteri Crotone con un porto funzionante al quale tutti i navigatori vogliono attraccare diversa gestione della cosa pubblica, investimenti efficienti Crotone come l’Eden Crotone a misura d uomo presenza di università matematiche archeologiche Crotone da polo industriale a polo culturale Eni che risarcisce i danni ambientali i politici che lavorano insieme politica collettivistica e non individualistica grazie al federalismo Crotone diventa la città più ricca di Italia strade più sicure sistema sanitario adeguato efficiente piena valorizzazione del patrimonio archeologico, culturale Crotone città degli immigrati Crotone città dei giochi puliti i giovani tornano ad appassionarsi Crotone sede dei giochi del mediterraneo Crotone come Chianciano ambiente sano Crotone città degli emirati Crotone federalista ed autosufficiente Crotone città giardino sano assenza di degrado urbanistico ed assenza dell’abusivismo ASSOCIAZIONI AMBIENTALI università centro matematico e clinico coste crotonee perle dello Ionio con turismo crescente Crotone piattaforma logistica del mediterraneo crocevia di rapporti economici e ricerca scientifica riportare alla luce la scuola pitagorica attraverso i [progetti della paideia finalizzate alla creazione dell’industria della cultura un territorio ripulito dall’inquinamento e protetto .aumento del verde ripopolaménto della fauna e della flora terrestre e marina. grande volano per lo sviluppo del territorio politica più onesta e soprattutto amante della citta Crotone Rimini del sud lavoro offresi il ritorno dei cervelli bisogna sognare alla grande ed io sogno la [pace che e l unico contenitore di tutte le regole dell’uomo mettersi due propulsori sulle spalle e viaggiare per via etere e non per via stradale togliendo EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 28
  • 29. le macchine dalle strade e riappropriandosi degli spazi verdi naturali per il bene della collettività legge contro le raccomandazioni Crotone porto internazionale turistico e trasporto passeggeri 3.6.4 ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI POSITIVE ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI POSITIVE Ambiente pulito, lavoro, salute e sanità, realizzare le vocazioni del territorio anche quella culturale, infrastrutture completate, politica onesta, ndrangheta sparita, riqualificazione turistica territorio, accoglienza organizzata degli immigrati, interventi naturalistici, valorizzare mare e montagna molto vicine (valorizzare diversità' ambienti), fine isolamento, recupero identità storico culturale (siti, centri eccellenza), sistema pubblico efficiente, politica a servizio della cittadinanza 3.7 “LANCIO delle IDEE” nelle SESSIONI TEMATICHE Le visioni comuni elaborate nella prima parte del workshop dai gruppi di interesse sono state la base di partenza per il lancio di idee e azioni concrete, operative elaborate nella seconda fase del workshop. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 29
  • 30. All’interno dei quattro gruppi di lavoro per sessione tematica c’era almeno un rappresentante di ciascun gruppo di interesse. Ai partecipanti è stato chiesto di proporre idee e azioni concrete, fattibili, definendo CHI (Soggetto/i coinvolti), COME (lo sviluppo delle idee), QUANDO (asso temporale di fattibilità). È stato chiesto e così è stato di essere propositivi, di essere ambiziosi e di pensare che ogni azione da intraprendere deve essere necessariamente coerenti con la linea di intervento 3.5.1.1. del POR CALABRIA FESR 2007-2013. In questa parte del rapporto vengono presentati i risultati elaborati dai partecipanti al gruppo, in termini di idee e di proposte di azione. 3.7.1 LE SESSIONI TEMATICHE Le proposte di azione prendono in riferimento le seguenti sessioni tematiche: 1. MOBILITÀ SOSTENIBILE; 2. AMBENTE URBANO/RISORSE E TERRITORIO; 3. AMBIENTE E PRODUZIONE; 4. QUALITÀ SOCIALE E QUALITÀ DEL TERRITORIO. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 30
  • 31. SESSIONE MOBILITÀ SOSTENIBILE (1) TEMATICA Note di indirizzo La mobilità sostenibile è un sistema di mobilità urbana in grado di conciliare il diritto alla mobilità con l'esigenza di ridurre l'inquinamento e le esternalità negative, quali le emissioni di gas serra, lo smog, l'inquinamento acustico, la congestione del traffico urbano e l'incidentalità. Queste esternalità hanno un costo sociale che grava su tutti. Possono essere rimosse soltanto con una adeguata regolamentazione mediante intervento pubblico. In Italia la mobilità sostenibile è stata introdotta con il Decreto Interministeriale Mobilità Sostenibile nelle Aree Urbane del 27/03/1998. La normativa non ha però raggiunto i risultati sperati. I problemi relativi alla mobilità sono stati spesso demandati alle amministrazioni locali, senza un vero e proprio piano di intervento a livello nazionale e sovranazionale. Gli interventi di mobilità sostenibile Attualmente gli interventi di mobilità sostenibile possono considerarsi ancora alla fase sperimentale. Elenchiamo i principali: Trasporto pubblico locale E' la prima storica forma di mobilità sostenibile. Veicoli adibiti al trasporto di massa consentono di ridurre l'utilizzo dei mezzi privati. Corsie preferenziali Queste corsie sono autorizzate soltanto ai mezzi pubblici (autobus, tax, mezzi di emergenza). Permettono di creare due forme di scorrimento, congestionata per i mezzi privati e scorrevole per quelli pubblici o di pubblico intervento. Piste ciclabili In alcune città del Nord Europa sono la vera alternativa all'automobile. Le piste ciclabili sono situate a lato delle strade e riservate esclusivamente alle biciclette. Città come Amsterdam dimostrano come questa scelta sia praticabile e a basso costo. Non è però adatta ovunque, soltanto nelle città pianeggianti o con bassi dislivelli. Pedaggio urbano L'accesso a pagamento a strade o zone urbane. Trova la sua massima applicazione nel Road Pricing che estende il pagamento del ticket a tutte le automobili in entrata nella città (es. Londra). Park pricing (o parcheggi a pagamento) L'applicazione di ticket orari sui parcheggi tende ad aumentare il costo di utilizzo dell'automobile privata e facilita l'accesso al parcheggio per soste di breve periodo. In Italia sono conosciute come 'strisce blu'. Questa forma di intervento è adatta soprattutto nelle aree centrali della città. Crea invece malcontento nelle aree sub-urbane e periferiche. Car sharing e Car pooling Questi servizi sono basati sul principio dell'auto privata per uso collettivo. Nel caso del Car EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 31
  • 32. Sharing l'automobile è noleggiata per poche ore presso le apposite società e riconsegnata al termine del suo utilizzo. Nel caso del Car Pooling l'automobile è di proprietà di un privato che la mette a disposizione per compiere tragitti casa-lavoro insieme ad altre persone, spesso conoscenti o colleghi, con la stessa esigenza di orario e di percorso. Blocco del Traffico Il momentaneo blocco del traffico urbano è una misura di emergenza per ridurre il traffico veicolare e le emissioni inquinanti. Non risolve il problema. L'intervento mira a vietare l'uso dell'automobile per far provare forme di mobilità alternative e più sostenibili (es. trasporto pubblico). Il blocco del traffico può essere parziale o totale. In caso di blocchi ripetuti nel tempo viene applicato sotto forma di blocco per 'targhe alterne' (pari o dispari) o per tipologia di veicolo (euro0, euro1, euro2, euro3, euro4). SESSIONE RISORSE E TERRITORIO (2) TEMATICA Note di indirizzo Il concetto di “territorio” ha subito, specialmente negli ultimi decenni, una trasformazione radicale: da semplice risorsa materiale suscettibile di sfruttamento, da spazio controllabile nel quale le differenziazioni sono viste come resistenze alla trasformazione, si è giunti ad una interpretazione in cui è riconosciuto il carattere relazionale e incerto proprio di un sistema complesso. La conoscenza del territorio passa attraverso il riconoscimento delle interazioni tra dinamiche a differente scala (globale/locale) e tra le dinamiche tra l’osservatore e l’oggetto osservato (abitante/territorio); il territorio non è più il medium neutro su cui si svolgono gli eventi, ma è il frutto delle dinamiche interattive che si svolgono continuamente tra di essi. Un prezioso contributo è fornito da Magnaghi (2000), per il quale il territorio è un «soggetto vivente ad alta complessità», intendendo per soggetto vivente nè il complesso di ecosistemi, nè la società presente che vive in un determinato luogo e neppure il milieu (inteso come giacimento socioculturale di un luogo). Per tale autore il territorio è soggetto vivente in quanto prodotto dalla interazione di lunga durata tra insediamento umano ed ambiente, ciclicamente trasformato dal succedersi delle civilizzazioni; non è un oggetto fisico, («il territorio non esiste in natura»), piuttosto rappresenta l’esito di un «processo di territorializzazione», ovvero un processo di strutturazione dello spazio fisico da parte della società insediata; il suolo, la terra, l’ambiente fisico, il paesaggio, l’ecosistema, l’architettura, le infrastrutture non sono ancora il territorio, essi ne rappresentano i supporti fisici e simbolici. La specificità del territorio consiste nel suo essere esito della capacità di strutturazione simbolica dello spazio, consentendo il riconoscimento di una correlazione fra luogo fisico e spazio culturale, simbolico, economico della società insediata; il territorio è inscindibile sia dai suoi supporti materiali che dalle diverse forme di appropriazione che si sono succedute. Il tema della finitezza delle risorse: dal Club di Roma al Rapporto M.I.T. di Meadows-Forrester. Modelli “catastrofici”. Limiti del modello. Gli approcci normativi: la Conferenza di Stoccolma (1972), Basic Needs, Self-Reliance, Ecosviluppo. Rapporto tra economia e risorse; l’economia classica e le risorse; dalla sostenibilità dello sviluppo allo stato stazionario. L’ecological economics. L’applicazione della legge dell’entropia e la bioeconomia di Georgescu-Roegen. Riconoscibilità ed accessibilità delle risorse. Lo sviluppo locale e lo sviluppo autosostenibile. Risorse rinnovabili e risorse non rinnovabili. Risorse primarie e risorse secondarie. Risorse alternative e risorse sostitutive: effetti sociali, ambientali ed economici della sostituzione di risorse. Trasferimento delle risorse sul territorio; incidenza ambientale del sistema locazione allocazione delle risorse. Ciclo di produzione, trasformazione, e fine vita delle risorse. Uso sostenibile delle risorse. Crescita illimitata e sviluppo. Risorse materiali ed energia. Energia feedstock. Uso dei combustibili fossili. L’economia a idrogeno. SESSIONE AMBIENTE URBANO - URBANISTICA E SOSTENIBILITA' (3) TEMATICA Note di indirizzo L’ambiente urbano; stile e qualità della vita; demografia urbana; risorse naturali; inurbamento nelle aree ad alta industrializzazione; traffico urbano; spazio personale; stress; frustrazione; aggressività; EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 32
  • 33. affollamento; rumore; microclima urbano; patologia degli agglomerati urbani; antropologia culturale urbana; cultura dell’immagine; contrabbando culturale; “pastiche” culturale; inquinamento atmosferico e acustico; effetti dell’inquinamento sulla salute; inquinamento luminoso; inquinamento visivo; il mito del benessere; antropocentrismo; psicopatologia urbana. Migliorare la qualità urbana, intesa come raggiungimento di parametri che definiscono livelli soddisfacenti nella qualità degli elementi fisici (aria, acqua, rumore, elettromagnetismo, ecc.), sociali (accessibilità e spostamenti, servizi pubblici e privati, luoghi di incontro, rete commerciale, ecc.), psicologici (accettazione, sicurezza, paesaggio, ecc.). definizione di criteri per un nuovo approccio alla progettazione degli spazi urbani; definizione di indicatori e standard per valutare la “social friendly” delle comunità, assumendoli come parametro per eventuali forme di incentivo selezionato; messa a punto di interventi per aumentare la sicurezza e la coesione sociale; recupero delle aree verdi di quartiere; utilizzo di un mix funzionale nella pianificazione dei nuovi quartieri e negli interventi di ristrutturazione del tessuto urbano; localizzazione dei servizi coerente con la distribuzione della popolazione sul territorio; indirizzi e direttive agli enti nella predisposizione degli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale; mitigazione degli impatti negativi dovuti al traffico ed alla congestione urbana. URBANISTICA E SOSTENIBILITA' URBANISTICA Con urbanistica o, con un'accezione più ampia, pianificazione territoriale si intende quella disciplina volta a studiare un territorio, solitamente una città o un'area metropolitana, da un punto di vista geografico, economico e sociale. L'urbanistica si ripropone di agire su un territorio migliorandone le condizioni, attraverso la riqualifica di vecchie aree dismesse o la loro riorganizzazione spaziale o sociale. L'identità di un territorio è costituita da molti elementi; in particolare, rileva la forma del territorio, cioè il paesaggio, in relazione al quale si pone il problema della sostenibilità dello sfruttamento delle risorse. Uno degli scopi della pianificazione urbanistica è di delineare le grandi opzioni di organizzazione dello spazio e indirizzare a priori (piuttosto che controllare a posteriori) tutte le attività sul territorio, attraverso atti georeferenziati (che evidenziano la vulnerabilità e la riproducibilità delle risorse ambientali). In Italia l'urbanistica conosce il primo esempio di Piano Regolatore nel 1884, con l'opera dell'ingegner Cesare Beruto che compilò per la città di Milano il piano d'espansione oltre i Bastioni Spagnoli e oggi riconoscibile nella fascia tra la circonvallazione interna (sorta al posto delle vecchie mura) ed esterna. L'urbanistica diviene una disciplina riconosciuta ufficialmente negli anni trenta con il Razionalismo italiano e la fondazione delle nuove città ad opera del regime fascista, alcune anche di alto livello urbanistico ed architettonico, come Portolago e Sabaudia. Nel 1942 viene emanata la prima legge generale di coordinamento urbanistico territoriale. Il dopoguerra in Italia è contraddistinto dal boom edilizio che con le sue aberrazioni, generò, anche se in ritardo e insufficientemente la cultura della salvaguardia dei centri storici e del territorio, con lo sviluppo di una legislazione di tutela. disciplina che studia le condizioni, le manifestazioni e le esigenze di vita e di sviluppo delle città al fine pratico di attrezzare entità urbane e territori in funzione della vita della collettività nelle migliori condizioni. L'urbanistica prende in considerazione tutti gli aspetti della vita di un organismo urbano tenendo soprattutto presente il decentramento, la viabilità, lo scorrimento, la zonizzazione, la funzione insostituibile EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 33
  • 34. del verde pubblico, le aree pedonali. PIANIFICAZIONE TERRITORIALE La pianificazione territoriale è una disciplina che nasce in Italia in seno all'architettura. Mentre in altri paesi esiste una tradizione nel planning, in Italia lo studio della città e del territorio è sempre stato collegato all'urbanistica ed è solo da pochi anni che si tenta di dare un'autonomia disciplinare alla pianificazione. Ciò che differenzia la pianificazione dall'urbanistica è il forte contenuto politico e sociale, non a caso la pianificazione ha più a che fare con discipline quali l'economia regionale, le politiche pubbliche e la sociologia urbana che non direttamente con l'architettura. Attività che porta a progettare l’utilizzo ottimale del territorio, tenendo conto di una serie di fattori economici, demografici e ambientali, in modo da mantenere, nel tempo, un equilibrio positivo fra l’uomo e l’ecosistema, senza superare la capacità di quest’ultimo, di assorbire l’impatto ambientale antropico. E’ corretto, quindi, in ogni caso parlare di progetto pianificatorio e, più semplicemente, di pianificazione, perché qualsiasi intervento a scala territoriale, sia essa urbana, provinciale, regionale, ecc., su qualsiasi tematica (assetto urbano, inquinamento, infrastrutture, ecc.) discende da processi univoci e sovrapponibili. In particolare la pianificazione urbanistica, regolando le trasformazioni dell’uso del suolo, determina alcuni decisivi effetti sullo sviluppo socio-economico dei territori: - stabilisce il dove e il come esercitare i diritti edificatori; - individua la localizzazione degli insediamenti, delle infrastrutture e dei servizi; - modifica i valori fondiari e le relative rendite immobiliari; - condiziona l’attività edilizia e produttiva. Pertanto, l’adozione di modelli di pianificazione territoriale e urbanistica informati ai principi della sostenibilità, consente di perseguire strategie coerenti con gli obiettivi di qualità sociale e ambientale dello sviluppo. Un primo rilevante problema è determinato dagli aspetti giuridici e disciplinari caratterizzanti le due attività di pianificazione urbanistica e ambientale. La prima si costituisce su principi economici, giuridici, culturali e tecnici assai diversi e, per molti versi e per molto tempo, in tante parti d’Italia, antagonisti alla seconda. Anche nella terminologia delle due “pianificazioni” assumono significati assai diversi termini come: indicatori, indici, standard, obiettivi di qualità. Tuttavia, non appare più proponibile una separazione tra attività tese prevalentemente alla trasformazione, seppure ordinata, del territorio e della città, funzionale alla realizzazione di insediamenti, infrastrutture, servizi a rilevante significato economico e sociale, e un’altra volta a contenere gli impatti delle attività antropiche, a riparare danni spesso evitabili, a proteggere beni collettivi, talvolta privi di una specifica tutela giuridica, salvo per luoghi e manufatti espressamente individuati e confinati. Molte delle attività che determinano forti impatti sulla qualità degli ecosistemi sono di fatto connaturate con gli insediamenti antropici, legittimamente realizzati proprio sulla base di piani e programmi urbanistici. Il sistema regolativo pubblico, progressivamente implementato, essenzialmente basato su azioni di comando e controllo, anche nelle situazioni in cui è stato correttamente applicato, si è dimostrato nel tempo poco efficace, in quanto fondato su procedure autorizzative, preventive e formali, prive di verifiche in itinere e di controlli ex post. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 34
  • 35. In realtà molto di più hanno prodotto, in termini di riduzione degli impatti: i mutamenti nei processi produttivi, i fenomeni di deindustrializzazione, l’innovazione tecnologica, il “ritardo” dello sviluppo in alcune aree, i vincoli di tutela dei beni ambientali di particolare valore. L’insieme del territorio nazionale è stato oggetto di uno sfruttamento intenso, che ha prodotto danni non sempre reversibili, in particolare quando è avvenuto senza regole e senza attenzione ai beni collettivi primari. Decisivo è il superamento contestuale di due concezioni, per molti versi antagoniste ed esposte al rischio della staticità, che contrappongono trasformazione e conservazione. Le trasformazioni territoriali e urbanistiche sono elementi essenziali nel governo del territorio; sono attività insopprimibili, storicamente funzionali a rispondere alle esigenze socio-economiche di una comunità. Oggi tali attività, però, non possono prescindere dalle esigenze di tutela e protezione degli ecosistemi e da obiettivi di recupero e miglioramento della qualità dei contesti urbani, in particolare di quelli realizzati nel corso dell’ultimo secolo. La riqualificazione ambientale della città e del territorio passa infatti attraverso piani e interventi di trasformazione in grado di introdurre maggiori livelli di qualità ambientale e sociale, riducendo o eliminando le profonde distorsioni prodotte, soprattutto nell’ultimo secolo, con la realizzazione di insediamenti residenziali, produttivi e di infrastrutture in aree inidonee. Densità insediative eccessive ovvero eccessivo spreco di territorio, l’uso di tecnologie obsolete, hanno determinato congestione, dispersione, carenze di servizi, assenza di equilibrio e di integrazione tra insediamenti ed ecosistemi. Trasformazione e tutela debbono quindi concorrere insieme per produrre maggiore qualità urbana, sociale e ambientale. Le concezioni e le prassi, effettivamente in contrasto con la prospettiva di sviluppo sostenibile, sono quelle che determinano pianificazione essenzialmente incrementale e speculativa e la scelta degenerativa dei condoni. La crescente consapevolezza, da parte dei cittadini, degli amministratori pubblici e di progettisti, della necessità di inserire i progetti di trasformazione in strategie di governo integrato del territorio, con cui assicurare benessere economico e sociale, si manifesta nel moltiplicarsi di esperienze concrete di pianificazione territoriale e urbanistica, attente alla tutela e valorizzazione degli ecosistemi e del patrimonio storico-ambientale, aperte al contributo di altre discipline, preoccupate di ridurre l’uso di suolo naturale e volte al recupero delle aree dismesse o a riqualificare parti di città. Per sostenere tali esperienze e diffonderle è indispensabile il consolidamento di normative regionali e nazionali, coerenti con questi criteri e obiettivi, che consentano di affermare il governo unitario del territorio e dell’ambiente urbano, nei loro caratteri storici, sociali, identitari e naturali. Il governo del territorio non coincide con l’attività di pianificazione territoriale o urbanistica, altri strumenti, politici, istituzionali, economici sono egualmente forti e condizionano la stessa pianificazione chiamata a dare risposte ad una molteplicità di istanze, non sempre coerenti e conciliabili. Gli strumenti di piano sono tuttavia la condizione per stabilire regole e opportunità valide per tutti, per questo dovrebbero risultare chiari, trasparenti nei contenuti e nelle modalità operative, e definiti in modo partecipato dai cittadini. Altro aspetto rilevante del concetto di “governo del territorio” è il superamento di una pianificazione urbanistica intesa prevalentemente come regolazione dell’attività di trasformazione e degli aspetti ad essa correlati (infrastrutture, standard di servizi,…). E’ ovviamente fondamentale EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 35
  • 36. mantenere l’efficacia del piano urbanistico, per la parte relativa al valore giuridico delle prescrizioni conformative della proprietà, ponendolo in relazione forte con altri strumenti pianificatori privi di tale essenziale caratteristica, che dovrebbero essere egualmente precisi quanto ad ambito di efficacia e certezza delle regole. Tuttavia serve sempre più spesso orientare, dare senso al disegno di città che il piano propone. Altrettanto essenziale è il quadro dei vincoli strutturali costituito dalle reti della mobilità di merci e persone, da quelle energetiche e ambientali. Proprio la relazione tra diversi strumenti e ambiti (tematici e territoriali) di pianificazione costituisce uno dei problemi principali in termini di definizione della gerarchia istituzionale e giuridica tra i piani, della loro efficacia prescrittiva, delle regole di trasparenza della governance connessa ad ognuno degli strumenti. La sovrapposizione senza integrazione tra livelli ed ambiti diversi di pianificazione rende di più difficile lettura le scelte e costituisce un oggettivo ostacolo alla partecipazione attiva dei cittadini ed è motivo di conflitto. Anche sotto questo aspetto assumono particolare rilevanza e andrebbero adeguatamente sostenute e potenziate, anche nell’ambito delle agende 21 locali tutte le strutture e le attività di documentazione, di informazione e di riflessione utili alla rilettura delle dinamiche e delle tendenze dello sviluppo urbano, considerate anche dal punto di vista temporale, dei modelli insediativi adottati nei diversi territori. Gli Aalborg commitments e gli impegni comunitari Con la conferenza Aalborg+10, svolta nel giugno scorso e con il documento finale “Ispirare il futuro”, sono stati attualizzati e confermati gli impegni e gli obiettivi comuni della carta: “Una visione che prevede città ospitali, prospere, creative e sostenibili, in grado di offrire una buona qualità della vita a tutti i cittadini, consentendo loro di partecipare a tutti gli aspetti della vita urbana”. Particolarmente importante è la riaffermazione della responsabilità dei decisori istituzionali delle città firmatarie, sottolineata dal documento finale: “Svolgiamo un ruolo centrale nell’assicurare uno sviluppo sostenibile, affrontando allo stesso tempo le sfide in cooperazione con tutte le altre sfere di governo. Questo ruolo centrale esige un approccio più deciso ed integrato all’elaborazione delle strategie locali e all’armonizzazione degli obiettivi ambientali, sociali, culturali ed economici. Allo stesso tempo dovremo assicurarci che le nostre azioni per migliorare la qualità della vita locale non minaccino quella delle persone in altre parti del mondo o delle future generazioni. Siamo la componente governativa più vicina ai cittadini europei e abbiamo quindi opportunità uniche per indirizzare i comportamenti individuali a favore della sostenibilità. Possiamo offrire supporto locale nell’attuazione delle strategie e delle politiche europee, come la Strategia di Lisbona, la Strategia per uno Sviluppo Sostenibile Europeo, il Sesto Programma d'Azione per l'Ambiente, la Strategica Tematica Urbana dell’UE, le iniziative europee per i cambiamenti climatici, la salute, la governance e nell’implementazione dei Millennium Development Goals delle Nazioni Unite e del piano di attuazione del Summit di Johannesburg.” Il richiamo ad Aalborg+10 è decisivo anche al fine di ribadire, nell’ambito del progetto “Pianificare con l’ambiente”, la distinzione formale presente tra le azioni svolte nell’ambito dell’agenda 21 locale, interamente volontarie e non codificate da norme internazionali o nazionali, sostanziate sotto il profilo giuridico e la prassi della pianificazione urbanistica che segue, come più sopra ricordato, uno specifico apparato legislativo, volto a riconoscere, regolare e tutelate interessi soggettivi legati alla proprietà degli EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 36
  • 37. immobili. Tra i punti di possibile connessione tra urbanistica e ambiente, sui quali costruire una più forte relazione e integrazione, nella prospettiva dello sviluppo sostenibile sono: - l’intreccio e l’integrazione tra le norme relative alla pianificazione urbanistica e quelle finalizzate alla tutela degli ecosistemi (protezione ambientale, paesaggistica, storico-architettonica, sanitaria…), che contengono prescrizioni, vincoli, obiettivi; - l’adozione di strategie volontarie dei decisori locali, che sono al contempo responsabili dell’assetto urbanistico e dei sistemi di regolazione degli insediamenti e impegnati alla promozione della sostenibilità urbana ovvero della qualità ambientale e sociale della città. Il 5° Aalborg commitments: Pianificazione e progett azione urbana, esplicita la natura degli impegni politici, volontari, che dovrebbero ispirare il governo dei processi di pianificazione e progettazione urbanistica: ”Ci impegniamo a svolgere un ruolo strategico nella pianificazione e progettazione urbane, affrontando problematiche ambientali, sociali, economiche, sanitarie e culturali per il beneficio di tutti. Lavoreremo quindi per: 1. rivitalizzare e riqualificare aree abbandonate o svantaggiate. 2. prevenire una espansione urbana incontrollata, ottenendo densità urbane appropriate e dando precedenza alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. 3. assicurare una miscela di destinazioni d’uso, con un buon equilibrio di uffici, abitazioni e servizi, 1. dando priorità all’uso residenziale nei centri città. 4. garantire una adeguata tutela, restauro e uso/riuso del nostro patrimonio culturale urbano. 5. applicare i principi per una progettazione e una costruzione sostenibili, promovendo progetti architettonici e tecnologie edilizie di alta qualità.” La piattaforma rappresentata dai diversi punti suggerisce anche una possibile definizione generale di “qualità urbana”, che non è standardizzabile né coincidente con le “forme” assunte dai diversi contesti urbani. Grandi città, centri minori, cittadine di medie dimensioni, territori a insediamento sparso o aree dense, possono egualmente presentare elementi ritenuti dalla maggioranza degli abitanti portatori di qualità urbana, riferita tanto alla sfera antropica quanto a quella naturale, che insieme formano l’ambiente urbano. Assumendo tale approccio, alla definizione della “qualità urbana” concorrono: - le prestazioni del sistema urbano e gli obiettivi, ritenuti soddisfacenti o desiderabili dai cittadini; - gli indicatori di stato (ambientali, sanitari, sociali, culturali, economici, di sicurezza), riconosciuti come idonei a misurare quali-quantitativamente le prestazioni del sistema urbano; - l’accessibilità ai beni e ai servizi e la loro disponibilità per le generazioni future, quale esercizio primario dei diritti di cittadinanza; - gli elementi estetici e paesaggistici che rinviano a componenti identitarie e di appartenenza presenti nella comunità urbana. La compresenza di dati rilevabili e quantificabili secondo parametri scientificamente testati e di componenti percettive e di senso, rafforza la necessità di innestare percorsi partecipati per tradurre in progetti e azioni condivisi e per trasformare in norme di piano (Regolamenti attuativi e Regolamenti edilizi), gli obiettivi del 5° commitment di Aalbor g+10. Anche in relazione a queste indicazioni, appare utile sviluppare una idonea strumentazione delle agende 21 locali, per il dialogo e la collaborazione con gli EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 37
  • 38. strumenti propri della pianificazione urbanistica, sviluppando un approccio strategico comune. Anche per l’Unione Europea assume un crescente impegno l’implementazione di politiche di sostenibilità urbana attraverso politiche di integrazione, come indicato nella Decisone del 2001 del Parlamento e del Consiglio relativa alla definizione di un quadro comunitario di cooperazione per l’Integrazione della dimensione ambientale nell’ambiente urbano. Con la comunicazione: Verso una strategia tematica sull’ambiente urbano (COM 2004/60), la Commissione della UE ha voluto impegnare il Parlamento, il Consiglio, il Comitato Economico Sociale e il Comitato delle Regioni in un approfondimento delle azioni nei paesi dell’Unione, eventualmente sostenute da specifici programmi di intervento anche finanziario, per il complessivo miglioramento dell’ambiente urbano. Nella comunicazione viene fatto esplicito riferimento ai problemi dello sviluppo insediativi, alle caratteristiche della pianificazione urbanistica e ai suoi obiettivi. Criteri e strumenti generali L’agenda 21 locale strategica dovrebbe contenere gli obiettivi generali relativi alla qualità sociale e ambientale dello sviluppo di una comunità, quale elemento sostanziale di coesione sociale tra le generazioni, tra i diversi gruppi sociali e tra le diverse specie naturali (biodiversità), declinati in una ottica “glocale” di interdipendenza tra comunità, popoli ed ecosistemi ed inseriti nei processi più ampi di rinnovamento della governance, sul piano metodologico e sostanziale. L’agenda 21 locale strategica dovrebbe quindi indicare gli obiettivi, le azioni e gli strumenti da adottare nei piani e nei programmi di trasformazione territoriale e urbanistica, più coerenti con le strategie scelte. Criteri e strumenti generali sono: - un apparato normativo regionale che favorisca l’integrazione tra attività di pianificazione urbanistica, territoriale e ambientale, superando ovunque sia tecnicamente possibile, la separazione settoriale che frammenta competenze, ambiti, soggetti. Sono in questo senso coerenti le scelte compiute in alcune regioni per superare la vecchia strumentazione urbanistica (PRG), articolando le previsioni di piano in due distinti documenti: il Piano Strutturale e il Piano Operativo. Il Piano Strutturale dovrebbe contenere gli elementi strategici quindi le invarianti ambientali e gli obiettivi di sostenibilità socio-economica. Tra i due si stanno sperimentando strumenti normativi o informativo-cartografici intermedi, che puntano a dimensionare il rapporto tra territorio e servizi (intesi in una accezione molto ampia) o a produrre flessibilità interpretative delle norme di piano finalizzate alla qualità del progetto da valutare caso per caso; - un adeguato apparato conoscitivo (SIT) che consenta di affrontare le attività di pianificazione, integrando dati e informazioni sulle dinamiche socio-economiche con lo stato dell’ambiente interessato, delle emergenze da tutelare e valorizzare, confrontando tendenze e scenari anche sulla base di analisi diacroniche (scansioni temporali e storiche), supportando la partecipazione dei cittadini con efficaci azioni informative; - l’individuazione dell’area vasta, sovracomunale o infraregionale, di riferimento per la pianificazione, necessaria a confrontare a tale scala gli effetti delle previsioni insediative e infrastrutturali sulle matrici ambientali, il cui andamento travalica i confini amministrativi e le competenze istituzionali7. Il principio generale dell’interdipendenza è infatti massimamente attivo nelle aree tra loro contigue, sulle quali sono inevitabili gli effetti della sovrapposizione (eccesso di carico) o della incoerenza delle previsioni insediative o di infrastrutturazione dei diversi territori contermini. La pianificazione di area vasta, provinciale e regionale, in particolare attraverso il PTCP dovrebbe affermare decisamente il primato del governo del territorio, rendendo pienamente coerenti a questo obiettivo le singole previsioni urbanistiche comunali. Le previsioni insediative (quantità, localizzazione) e le relative compatibilità socio-ambientali dovrebbero essere indicate in modo coincidente nel PTCP e nei Piani Strutturali dei comuni. Le agende 21 locali strategiche dovrebbero quindi contemplare in via prioritaria tali aspetti e quindi EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Crotone Pagina 38