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Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile
Per una visione condivisa sul futuro dell’area vasta provinciale




      REPORT EASW® Mosaico Digitale
                  Seminario Europeo di Simulazione Partecipativa
                EUROPEAN AWARENESS SCENARIO WORKSHOP

                       30 Aprile 2010 – Palazzo della Provincia di Cosenza


                                   REGIONE CALABRIA
          POR Calabria FESR 2007- 2013 ASSE III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1

                                 Responsabile Progetto Field
                                     Salvatore Barresi

                                        Esperti Field
   Francesca Diano, Elvira Dodaro, Francesca Ferraro, Marco Maretta, Maria Teresa Muraca,
    Fausto Scervino, Simona Scrivano, Michele Sorrentino, Aurelio Paola, Valeria Gigliotti

                  Facilitazione e National Monitor EASW a cura di FUTOUR
                              Paolo Martinez e Alessandra Modi

                          Comunicazione e Ufficio Stampa a cura di
                             Dino Granata e Fernando Miriello
Sommario
PROMUOVERE LE POLITICHE DI SVILUPPO SOSTENIBILE AMBIENTALE .................... 3
1. PREMESSA ................................................................................................................................... 5
   1.1 METODOLOGIA ..................................................................................................................... 6
   1.2 RISULTATI ATTESI ............................................................................................................... 6
2. INIZIO DEL PROCESSO PARTECIPATO - AUDIT TERRITORIALE................................. 7
3. WORKSHOP EASW PROVINCIA DI COSENZA ................................................................. 10
   3.1 RISORSE IMPIEGATE NEL WORKSHOP EASW ......................................................... 12
   3.1.1 PARTECIPANTI AL FORUM ........................................................................................... 13
   3.2 PRESENTAZIONE ............................................................................................................... 13
   3.3 OBIETTIVI.............................................................................................................................. 17
   3.4 CO-PROGETTARE IL FUTURO – METODI E STRUMENTI PARTECIPATIVI......... 18
   3.5 SCENARIO WORKSHOP MOSAICO DIGITALE ............................................................ 19
   3.6 SESSIONE “VISIONI” .......................................................................................................... 21
   3.6.1 VISIONI NEGATIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE ...................... 24
   3.6.2. ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI
   NEGATIVE ................................................................................................................................... 26
   3.6.3 VISIONI POSITIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE ........................ 26
   3.6.4 ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI POSITIVE
   ........................................................................................................................................................ 29
   3.7 “LANCIO delle IDEE” nelle SESSIONI TEMATICHE...................................................... 29
   3.7.1 LE SESSIONI TEMATICHE ............................................................................................ 30
   3.8 SESSIONE IDEE E AZIONI ................................................................................................ 45
   3.9 PROGETTI E IDEE DEI GRUPPI TEMATICI .................................................................. 45
   3.10 IDEE SELEZIONATE ......................................................................................................... 50
Allegati............................................................................................................................................... 53
       FORUM PROMOSSO ............................................................................................................ 54




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PROMUOVERE LE POLITICHE DI SVILUPPO SOSTENIBILE AMBIENTALE

La Fondazione FIELD, organismo in house regionale, in affiancamento e supporto al Dipartimento
14 - Politiche per l’Ambiente della Regione Calabria, impegnato su attività specifiche di animazione
dei sistemi locali e territoriali, sta implementando attività legate al POR Calabria FESR 2007-2013
in particolare all’Asse III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1.

L’obiettivo è quello, attraverso azioni per garantire la sostenibilità ambientale delle politiche di
sviluppo, di avviare il processo di Agenda 21 locale sul territorio calabrese.

Una attività utile alla predisposizione di un quadro diagnostico che integri il sistema di conoscenze
già acquisite dall'amministrazione e al tempo stesso ne riorganizzi i contenuti informativi in modo
comprensibile da tutti gli attori della comunità.

La valorizzazione dei processi di coinvolgimento dei cittadini e di partecipazione pubblica, già
avviati con i principali "portatori di interessi" locali (stakeholders), e l'individuazione di modalità
organizzative e procedurali, condivise attraverso il lavoro di un Forum, che disegnino un rapporto
più trasparente tra pubblica amministrazione e cittadini calabresi.

Lo studio di modalità tecnico-amministrative per l'integrazione e l'implementazione delle azioni
previste dalla costituzione del Piano di Azione Ambientale.

Gli esperti della Fondazione FIELD promuoveranno a livello territoriale gli strumenti di analisi e
reporting ambientali e le metodologie e pratiche di Agenda 21 - Certificazioni / Registrazioni d’Area
o di Distretto; Certificazioni EMAS e di Prodotto (Ecolabel); Sistemi di Contabilità Ambientale.

Particolare sarà la diffusione tra i vari soggetti sociali e istituzionali - e anche all'interno della
struttura amministrativa - della cultura dello sviluppo sostenibile, della ricerca di strumenti e
progetti per la valorizzazione delle risorse ambientali, della capacità di valutare gli effetti ambientali
delle politiche e di programmi settoriali.

La condivisione tra i vari soggetti sociali e istituzionali dell'analisi sullo stato dell'ambiente, delle
sue criticità, degli strumenti di governo e di gestione (pubblica e privata) per la qualità ambientale,
delle potenzialità di promozione del benessere sociale ed economico legate alla valorizzazione e
tutela delle risorse ambientali e all'innovazione tecnologica e gestionale dei modi di produrre e
consumare, sarà uno dei punti forza dell’attività degli esperti Field in questo primo anno di attività
al Dipartimento Politiche Ambientali regionali.

La Regione Calabria e la Fondazione FIELD sono a servizio delle Amministrazioni Locali per il
consolidamento di forme di dialogo e di pianificazione partecipata tra i vari soggetti istituzionali e
sociali attorno ad una "visione comune" di sviluppo sostenibile e per la costruzione di progetti e
azioni comuni.

Inoltre, l’attività di Field guarderà molto all’integrazione tra obiettivi di sostenibilità ambientale e
obiettivi di coesione sociale, benessere economico ed equità di genere - pari opportunità.

L’esigenza espressa in fase di concertazione relativa alla integrazione degli obiettivi ambientali
nelle politiche e nei programmi di settore, sarà trattata attraverso l'individuazione di criteri condivisi


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di valutazione preventiva delle politiche e dei programmi, secondo l'approccio della valutazione
ambientale strategica.

Che cosa dovrà fare il gruppo di lavoro A21 della Field? Agire per migliorare la comprensione delle
questioni ambientali e per: rafforzare il ruolo delle autorità locali nella gestione ambientale
(specialmente nelle città di piccole e medie dimensioni); sviluppare idonee procedure politiche e
amministrative, rivolte in particolare alla partecipazione dei cittadini; applicare in modo efficiente gli
strumenti di gestione; accrescere il ruolo di esempio delle municipalità in campo ambientale, verso
i propri cittadini e verso le altre municipalità.

Ogni comunità è unica: le esperienze da essa maturate possono guidare le decisioni di altre
comunità, non fornire schemi operativi direttamente trasferibili; tuttavia, esempi e casi di studio
formano una sezione sostanziale dell’attività Field, destinata a stimolare utili riflessioni.

Naturalmente, ogni comunità si troverà a un differente livello nel processo di Agenda 21 Locale:
alcune amministrazioni calabresi hanno già istituito il forum, predisposto il rapporto sullo stato
dell’ambiente e si accingono a definire le linee di intervento, altre invece sono solo all’inizio del
processo.

Gli esperti accompagneranno le comunità che non dispongono di sistemi per l’analisi, la
valutazione e la pianificazione ambientale e che, più in generale, non hanno ancora attivato il
processo di Agenda 21 Locale.

                                                                                      Dr. Salvatore Barresi
                                                                                     Responsabile Progetto Field
                                                                                 POR Calabria FESR 2007- 2013
                                                                     ASSE III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1




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1. PREMESSA

Nell’ambito delle attività di accompagnamento e animazione dei sistemi locali e territoriali relativi
alla Linea di intervento 3.5.1.1, previste dall’Asse III Ambiente del POR Calabria 2007-2013, la
Regione Calabria e la Provincia di Cosenza hanno organizzato il primo “Forum Ambientale per lo
Sviluppo Sostenibile” quale momento importante di confronto sulla sostenibilità.

Il Forum Ambientale Provinciale - Workshop EASW – Seminario locale di simulazione, coordinato
dagli esperti della Fondazione FIELD con la partecipazione del National Monitor Paolo Martinez, si
tenuto giorno 30 Aprile 2010.

In un’ottica di massimo coinvolgimento, al Forum sono state invitate a partecipare tutte le
organizzazioni rappresentative del sistema economico e sociale nonché le associazioni di cittadini
(ambientaliste, del tempo libero, dei consumatori, ecc.) e le altre organizzazioni locali (Università,
Centri di ricerca, ecc.) dove si è discusso e definito gli interventi di sostenibilità locale.

Il Forum, con la funzione di analisi dello stato del territorio locale e consultazione e proposta nella
definizione di strategie e nella individuazione di azioni comuni per costruire il Piano d’Azione per lo
sviluppo sostenibile della Provincia, a livello operativo, il Forum è stato articolato in gruppi tematici
ed ha lavorato all’analisi dell’esistente, dei problemi e delle loro cause, all’individuazione dei fattori
di criticità o alle opportunità da considerare.

Sulla base di tale analisi, i gruppi di lavoro hanno individuato gli obiettivi generali e specifici, le
priorità di intervento, le azioni da attuare, le responsabilità, gli attori da coinvolgere e gli indicatori
di prestazione e monitoraggio.

I gruppi tematici proposti dall’amministrazione provinciale sono stati i seguenti:

   a.   Mobilità sostenibile
   b.   Risorse e Territorio
   c.   Ambiente urbano
   d.   Produzione e Ambiente
   e.   Qualità sociale e qualità del territorio

In ognuno dei gruppi sono state affrontate specifiche tematiche di settore anche alla luce delle
priorità d’intervento segnalate nelle schede di adesione.

All’inizio delle attività è stato adottato dai partecipanti il Regolamento del “Forum Ambientale per lo
Sviluppo Sostenibile” della Provincia di Cosenza (allegato 1) attivando, con la Regione Calabria e
la Fondazione FIELD, la metodologia "European Awareness Scenario Workshop" promossa dalla
Commissione europea, Direzione Generale ENTERPRISE, Programma Innovation, quale
strumento per discutere e favorire lo sviluppo di città ecologicamente sostenibili.

Il Forum si è svolto in un’atmosfera di grande partecipazione, con oltre 90 persone rappresentative
di tutte le categorie sociali, culturali, economiche e ambientali del territorio.

Si è registrata la volontà della Provincia di voler perseguire l’obiettivo della sostenibilità, obiettivo,
per altro, non solo affermato più volte nell’intervento del Dirigente Dr. Toscano e ing. Soda, ma
perseguito anche dal principale strumento di pianificazione dell’ente il PTCP.

EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza              Pagina 5
In particolare, l’obiettivo ultimo di Agenda 21, che è quello di addivenire alla certificazione
ambientale, è diventato obiettivo condiviso nel Forum attraverso la proposizione di idee-azioni nei
tavoli delle sessioni tematiche.

Il riequilibrio territoriale, per favorire la permanenza della popolazione locale nelle aree già
urbanizzate, comprende il contenimento di uso di suolo, per contrastare la dispersione urbana
indifferenziata.

Considerando la fragilità del territorio e, contemporaneamente, il grande pregio ambientale dello
stesso, l’idea-azione più significativa è quello che punta a valorizzare la risorsa turistica, del tipo
eco-compatibile, con la riqualificazione dei centri antichi attraverso una serie di azioni che puntino
ad ottenere marchi d’area e miglioramento del sistema di mobilità sostenibile.

1.1 METODOLOGIA

La metodologia EUROPEAN AWARENESS SCENARIO WORKSHOP è nata come strumento
innovativo per facilitare il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei diversi attori sociali nei
processi di innovazione relativi allo sviluppo urbano sostenibile. Il progetto EAWS ha sperimentato
con successo questa metodologia in decine di città ed aree rurali europee (Glasgow, Torino, Lione,
Barcellona, Monaco).

Il metodo ha portato ad una aumentata consapevolezza dello sviluppo sostenibile e del ruolo delle
tecnologie, nonché alla produzione di nuove idee per la sostenibilità locale e per possibili piani di
intervento e si basa su due attività principali: (1) lo sviluppo di scenari; (2) le proposte di azioni.

Nello sviluppo di scenari i partecipanti sono invitati a proiettarsi nel futuro per immaginare, in
relazione ai temi della discussione, come sviluppare e gestire il proprio paese in un'ottica di
sostenibilità.

Per facilitare il processo vengono proposti, dai referenti provinciali e regionali, degli scenari che
servono da stimolo. Le visioni elaborate da ciascun gruppo dovranno produrre una visione comune
condivisa.

Sulla base della visione comune condivisa i partecipanti sono chiamati ad elaborare le azioni
necessarie per ottenere gli obiettivi indicati nella visione comune.

Lo svolgimento del seminario potrà essere certificato presso la Commissione europea attraverso la
presenza durante il seminario, di un National Monitor accreditato (National Monitor EASW – UE
DGXIII), il quale assicurerà credibilità e rilevanza all'evento.

1.2 RISULTATI ATTESI

In conformità con la Deliberazione CIPE n. 57 del 8 Agosto 2002, il “Forum Ambientale per lo
Sviluppo Sostenibile” della Provincia di Cosenza , quale espressione delle forze sociali, culturali,
economiche dei settori industriale, artigianale, commerciale, terziario, agricolo e del lavoro,
rappresenta il principale organo consultivo ed è sede di confronto e discussione tra attori
istituzionali, economici e sociali del territorio provinciale per la definizione degli obiettivi, degli
strumenti, delle azioni e delle priorità per un futuro durevole e sostenibile.


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Il Forum Ambientale persegue, nell’ambito dei Programmi d’Azione Europea i principi di
sussidiarietà, partecipazione e cooperazione, sostenibilità, integrazione, equità e prevenzione. I
risultati attesi sono: Scambio conoscenze, opinioni e idee tra residenti, esperti, amministratori
pubblici e rappresentanti del settore privato; partecipazione attiva della cittadinanza alla definizione
di uno sviluppo sostenibile del proprio paese; predisposizione di un piano di azione locale
condiviso da tutti gli attori sociali.

2. INIZIO DEL PROCESSO PARTECIPATO - AUDIT TERRITORIALE

La fase preliminare dell’Audit si è concentrata sulla mappatura delle caratteristiche territoriali,
evidenziandone in particolare i punti di forza e debolezza, le criticità e le opportunità (Cfr.
Relazione AUDIT TERRITORIALE Provincia di Cosenza - Attività di accompagnamento e
animazione dei sistemi locali e territoriali. POR Calabria FESR 2007- 2013 Asse III Ambiente -
Linea di intervento 3.5.1.1).

Grazie alla collaborazione della Provincia di Cosenza e dei Comuni del territorio, e in particolare
dei referenti economici e politici, si è provveduto a definire con precisione i target dell'azione di
marketing e a creare un database di contenuti utili da mettere a loro disposizione.

E' stata inoltre promossa un'azione di coordinamento con gli altri soggetti coinvolti nell’audit.

L'Audit ha analizzato nello specifico le peculiarità del territorio in riferimento ai seguenti elementi
critici:

   •   aspetti demografici, sociali, culturali, storici del territorio;
   •   sistema commerciale e imprenditoriale, domanda interna;
   •   infrastrutture, viabilità, servizi, accesso agli stessi;
   •   elementi incentivanti.

Questionari, interviste e colloqui - utilizzati come strumenti di rilevazione - sono stati somministrati
ad amministratori presenti nel territorio. Inoltre si è provveduto a operare una rilevazione da
banche dati territoriali già esistenti. Infine, ci si è soffermati su un'analisi approfondita del sistema
ambientale locale al fine di individuare possibili idee - azioni - progetto verso le quali promuovere
azioni istituzionali. Gli obiettivi sono stati quelli di pervenire ad un quadro diagnostico dettagliato
sullo stato fisico-ambientale, economico e sociale del territorio della Provincia di Cosenza , quale
base di riferimento per una conoscenza approfondita del territorio al servizio del Forum.

Si sono tenute riunioni presso la sede della Provincia di Cosenza con il Gruppo Esperti Field A21
e i referenti dell’Ente istituzionale per valutare e insieme decidere le buone prassi di sviluppo
ambientale sostenibile, in particolare:

(1) le certificazioni d’Area o di distretto finalizzate a realizzare un effettivo valore aggiunto
attraverso le sinergie e la cooperazione tra attività produttive, lo scambio di “buone pratiche” e
l’utilizzazione di risorse comuni;

(2) Le certificazioni di prodotto ovvero adozione del marchio europeo Ecolabel per la certificazione
ambientale dei prodotti e servizi ciò è sinonimo di qualità ambientale in quanto permette di
collocare il prodotto/servizio sul mercato europeo e garantire il consumatore interessato e sensibile
alla sostenibilità ambientale;

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(3) Sistemi di contabilità ambientale che permetteranno di integrare le informazioni che descrivono
la stato dell’ambiente con rapporti, rendiconti e bilanci in grado di indirizzare la pianificazione e la
programmazione degli Enti Pubblici.

Nel merito si è stabilita la data di attivazione del Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile e si
è visionato il regolamento del Forum, invitando, in un ottica di massimo coinvolgimento, tutte le
organizzazioni rappresentative del sistema economico sociale, nonché gli amministratori, le
associazioni, i rappresentanti delle attività produttive e gli esperti del settore.

Agli stessi, si precisa, è stata consegnata, attraverso la spedizione via telematica e postale l’invito
al Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile, il Regolamento e la scheda di adesione, una
brochure delle sessioni tematiche (mobilità sostenibile, risorse e territorio/ambiente urbano,
ambiente e produzione, qualità sociale e qualità della vita).




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3. WORKSHOP EASW PROVINCIA di COSENZA




Programma

30 Aprile 2010 – Palazzo della Provincia di Cosenza

9.30    Registrazione
10.00   Apertura dei lavori                                                Dr. Salvatore Barresi
                                                                           Coordinatore Progetto
           •   Approvazione del regolamento del Forum                      A21 Fondazione FIELD
           •   Obiettivi e programma della giornata
           •   Presentazione dello staff di lavoro                         Dr. Salvatore Lopresti
                                                                           Dirigente di settore
                                                                           Politiche per l’Ambiente
                                                                           Regione Calabria
10.15   La metodologia EASW: le regole e le fasi di lavoro                 Dr. Paolo Martinez
                                                                           National Monitor UE
        Presentazione degli scenari di riferimento

EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza       Pagina 10
10.30   Principali Piani e Progetti dell'Amministrazione Provinciale          Dr. Francesco
                                                                              Toscano
        Breve prospetto dei progetti attuati e in programma in                Dirigente Provinciale
        particolare riferiti agli aspetti trattati nel workshop               all’Ambiente

                                                                              Ing. Giovanni Soda
                                                                              Dirigente Provinciale
                                                                              alla Programmazione
10.45   Sessione di lavoro: gruppi di ruolo
        Costituzione dei gruppi di ruolo
        Doppie interviste
        (retrospettiva di uno scenario negativo 15')                          Dr. Paolo Martinez
        (retrospettiva di uno scenario positivo 15')                          Drsa Alessandra Modi
        Discussione dei gruppi: (Scenari negativi - 20') - (Scenari postivi   National Monitor +
        - 20') - (Preparazione della presentazione della visione 20')         Gruppo di Lavoro FIELD




12.00   Sessione plenaria:                                                    Dr. Paolo Martinez
        Presentazione delle visioni elaborate dai singoli gruppi              National Monitor Dr.

        Comunicazione su: Le politiche ambientali nel territorio:             Assessore Provinciale
        Agenda 21 e Rete Ecologica                                            all’Ambiente
13.15   Pausa pranzo
14.15   Sessione plenaria - continua:                                         Dr. Paolo Martinez
        Discussione: verso una visione comune (30')                           National Monitor
        Elaborazione della visione comune (15')
        Valutazione (15')
15.30   Presentazione della visione comune condivisa                          Dr. Salvatore Barresi
                                                                              Coordinatore Progetto
        Comunicazione su: gli strumenti di programmazione il PIANO            A21 FIELD
        TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE
16.45   Ogni singolo gruppo dovrà definire quali azioni reputa Dr. Paolo Martinez
        necessarie per ottenere gli obiettivi definiti nella visione comune National Monitor
        e chi deve realizzarle. Le azioni saranno discusse e votate per
        ordine di priorità. Questo costituirà una prima versione del piano
        di sviluppo ambientale provinciale.

        Comunicazione su: Il supporto tecnico al Dipartimento Mario MUZZI’
        Regionale Politiche Ambiente per la definizione di politiche di Presidente Fondazione
        sviluppo e dei relativi strumenti operativi.                    FIELD

        Comunicazione su: <<Ambiente e territorio nell’area vasta
        provinciale>>                                             On. Mario Oliverio
                                                                  Presidente della
18.30                                                             Provincia di Cosenza

EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza          Pagina 11
Conclusioni

        La sostenibilità ambientale in Calabria                             Assessore
                                                                            all’Ambiente della
        Chiusura della giornata                                             Regione Calabria
                                                                            On. Franco Pugliano




3.1 RISORSE IMPIEGATE NEL WORKSHOP EASW

Team della Provincia di Cosenza : Dr. Francesco Toscano - Dirigente Provinciale all’Ambiente,
Ing. Giovanni Soda – Dirigente Provinciale alla Programmazione.

Organizzatori locali: Fondazione FIELD in collaborazione con i referenti del Settore Ambiente
della Provincia di Cosenza , hanno seguito gli aspetti organizzativi nonché la promozione e
selezione dei partecipanti e la cura dei rapporti con gli attori locali.

Facilitatore: Supervisore Nazionale EASW Dott. Paolo Martinez, individuato sul sito della Unione
Europea dalla lista dei facilitatori certificati, affiancato dalla Dott.ssa Alessandra Modi supervisore


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tecnico, hanno condotto le sessioni di lavoro plenarie, stimolato la discussione e guida d processi
di decisione.

Responsabile Progetto FIELD: Dott. Salvatore Barresi, economista, esperto di sviluppo
sostenibile;

Esperti in materia ambientale che hanno condotto le sessioni tematiche di lavoro: Dott.ssa
Francesca Diano, Ing. Elvira Dodaro, Arch. Francesca Ferraro, Ing. Marco Maretta, Arch. Maria
Teresa Muraca, Avv. Fausto Scervino, Ing. Simona Scrivano, Arch. Michele Sorrentino, Avv.
Aurelio Paola;

Responsabile del box office: Dott.ssa Valeria Gigliotti;

Comunicazione e Ufficio Stampa a cura di Dino Granata e Fernando Miriello;




3.1.1 PARTECIPANTI AL FORUM

1      Ferdinando     Laghi                 Medici per l’ambiente ISDE
2      Adriano        Savoia                FLAI-CGIL
3

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4      Mariella      Buono                  Ass. Solidarietà e partecipazione
5      Angela        Scigliano              CSC Calabria
6      Pietro Franco Mendicino              Confcooperative Calabria
7      Basilio       Costanzo               FIELD
8      Eugenio       Blasi                  Casartigiani
9      Valeda        Scarcelli              FIELD
10     Nadia         Gambilongo             Mediterranea MEDIA CSV
11     Andrea        Guido                  L.P. Architetto
12     Domenico      Belcastro              Soprint BSAE
13     Maria         Acri                   LIPU-BIRDLIFEI
14     Francesco     Gemelli                Architetto
15     Agostino      Brusco                 Amici della Terra
16     Irene         De Franco              Ass.”Verde Binario”
17     Mariano       Nicoletti              CSV Cosenza
18     Carlo         Ferraro                CIA Cosenza
19     Eraldo        Rizzuti                Comune di Rende
20     Gerry         Miriello               Gaia int. festival
21     Francesco     Cava                   Com. Montana Silana
22     Antonio       Ferraro                FIELD
23     Antonella     Gentile                FIELD
24     Maria         Pirrupato              FIELD
25     Antonio       Russo                  CISL
26     Emilia Manfredi                      FIELD
27     M.Beatrice    Bitonti                UNICAL
28     Teresa        Granata                Comunità Montana Silana
29     Francesco     Milito                 IL LIEVITO
30     Gianfranco    D’Ippolito             Comunità Montana Silana
31     Luigi         Turco                  ARPACAL
32     Maria         Cocciolo               CONFCOMMERCIO
33     Ostorino      Sacco                  ARPACAL
34     Cristiana     Simari Benigno         ARPACAL
35     Bianca        Rende                  ARPACAL
36     William       Gatto
37     Rosalba       Odoguardi              ARPACAL
38     Domenico      Rotella                ARPACAL
39     Gabriele      Alitto                 ARPACAL
40     Luigi         Dodaro                 Imprenditore
41     Aurelio       Morrone                Provincia di CS
42     Maria G.      Fittante               Provincia di CS
43     Enrico        Marchianò              UNESCO Cosenza
44     Francesco     Minardi                FIELD
45     Maria Teresa Commisso                Provincia di Cosenza
46     Laura         Verta                  Fondazione
47     Valentina     De Maria               Provincia di Cosenza
48     Domenico      Passarelli             Università RC
49     Costantino    Crupi                  ARPACAL
50     Daniela       Zarro                  Provincia di Cosenza
51     Giusi         Militano
52     Giovanni      Soda                   Provincia di Cosenza
53     Agostino      Intrieri               Corpo Forestale
54     Edmondo       Granata                FIELD
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55     Sonia         Ferrari                Parco Naz. Sila
56     Michele       Laudati                Parco. Naz. Sila
57     Lillino       Citrigno               FIELD
58     Jeannins      Mannarino              Provincia di Cosenza
59     Francesco     Toscano                Provincia di Cosenza
60     Marisa        Iannello               FIELD
61     Adriana       Carrera                CISL
62     Giuseppe      Bruno                  Ente Parco Pollino
63     Teresa        Alvaro                 Libero Professionista
64     Gianfranco    Mancuso                Libero Professionista
65     F.sca Rosaria Saviglio               Provincia di Cosenza
66     Simona        Sità                   Provincia di Cosenza
67     Valeria       Gigliotti              FIELD
68     Salvatore     Barresi                FIELD
69     Mario         Ammerata               CISL
70     Carmine       Raia                   FIELD
71     Pierluigi     Scigliano              Libero Professionista
72     Salvatore     Marisico               Libero Professionista
73     Dario D       e Bonis                Consorzio
74     Vincenzo      Braselli               Gazzetta del Sud
75     Ermanno       Giglio                 Ente Cittadino
76     Carlo         Montesi                FIELD
77     Simona        Scrivano               FIELD
78     Elvira        Dodaro                 FIELD
79     Michele       Sorrentino             FIELD
80     Giacinto      Basile                 Pollino
81     Giovanni      Gualiardi              Confindustria Cosenza
82     Maria A.      Pignataro              Pol. Provinciale Cosenza
83     Marco         Maretta                FIELD
84     Francesca     Ferraro                FIELD
85     Fausto        Scervino               FIELD
86     Maria Teresa Muraca                  FIELD
87     Claudia       Tuoto                  ARPACAL
88     Rossana       Giordano               Secur project
89     Mattia        Scrivano               Secur project
90     Luisa         Ferro                  A.R.P.A.C.A.L.
91     Anna          De Caro                FIELD
92     Alessia       Barresi                Studente
93     Francesca     Diano                  FIELD

2 PRESENTAZIONE

Il Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza “Per una visione
condivisa sul futuro dell’area vasta provinciale”, condotto utilizzando la metodologia di lavoro
EASW ® della Commissione Europea, adottata nel 1995 quale strumento comune per le città
europee per stimolare la partecipazione dei soggetti locali a contribuire nella risoluzione dei
problemi tipici dei territori di area vasta e delle città, si è tenuto giorno 30 Aprile 2010 presso il
Palazzo della Provincia di Cosenza .


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Nell’arco di una giornata attraverso la metodologia a Mosaico Digitale (Modì) di IDEAI FUTOR si
sono raccolte le idee, facilitate le discussioni e date gli spunti di riflessione al gruppo su potenziali
idee/azioni da realizzare diventando azioni progettuali per elaborare il Piano di Azione Ambientale
della Provincia.

I risultati della giornata di simulazione e partecipazione, sono riassunti nel rapporto, e forniscono
una prima visione comune di sviluppo sostenibile da parte di quattro gruppi di attori diversi
(amministratori, associazioni, attività produttive e esperti) e numerose idee progetto che saranno
sviluppate successivamente all’interno dei gruppi di lavoro tematici del Forum.




3.3 OBIETTIVI

Obiettivo generale del Forum Ambientale è stato quello di definire le linee guida per il Piano di
Azione della Provincia di Cosenza .

In particolare, gli obiettivi specifici di simulazione sono stati i seguenti:

    •   Scambiare conoscenze, opinioni e idee tra i vari gruppi di interesse;

    •   Identificare e analizzare le visioni positive e negative dei diversi gruppi di interesse;

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•   Generare nuove idee e direttive per azioni che siano la base delle linee guida per il Piano di
       Azione.

3.4 CO-PROGETTARE IL FUTURO – METODI E STRUMENTI PARTECIPATIVI

di Paolo Martinez e Alessandra Modi (IDEAI FUTOUR).

Per arrivare a obiettivi nuovi e diversi bisogna spesso utilizzare strumenti e metodologie innovative
che riescano ad attivare la creatività e concretezza di tutte le parti in gioco. L’innovazione è infatti
anche un processo sociale che nasce dall’interazione tra le varie anime degli ecosistemi sociali,
economici e ambientali e tra cittadini, aziende, rappresentanti di associazioni di categoria, centri di
ricerca, università, artisti, enti pubblici e studenti, e così via.

I benefici che nascono dalla partecipazione a riunioni strutturate e organizzate con metodi
partecipativi sono notevoli.

Da questo tipo di incontri facilitati e interattivi, strutturati con metodologie rigorose ed efficaci, sono
nati progetti molto importanti con fondamenta solide.

                                                           Per      creare       ambienti   favorevoli
                                                           all’innovazione nei workshop adottiamo
                                                           metodologie e competenze di facilitazione
                                                           riconosciute a livello internazionale nel
                                                           supporto ai processi di concertazione e
                                                           pianificazione territoriale.

                                                           Tali metodologie sono utilizzate dai
                                                           principali Future Center internazionali,
                                                           incubatori e acceleratori della creatività
                                                           attraverso la progettazione partecipata,
                                                           ambienti di lavoro attrezzati e facilitati che
                                                           aiutano la società e le organizzazioni a
                                                           prepararsi per le sfide del futuro creando
                                                           ambienti collaborativi e proattivi dando
sistematicità ai processi creativi.

La varietà dei possibili metodi a supporto della partecipazione è vastissima e per ogni fase o
tipologia di problemi forniamo un’ampia scelta fra metodologie diverse.

Il Mosaico Digitale (MODÍ) di IDEAI FUTOUR viene utilizzato per raccogliere le idee, facilitare la
discussione e dare degli spunti di riflessione al gruppo.

Uno dei vantaggi dei workshop e degli interventi facilitati è la possibilità, in tempi molto stretti, di
ottenere risultati condivisi con la collaborazione di tutti i soggetti presenti in sala. L'ottimizzazione
dei tempi e le modalità di restituzione dei risultati (idee, progetti, singoli commenti) garantita dai
metodi partecipativi, contribuiscono al raggiungimento di una serie di obiettivi quali, per esempio:
accelerare i processi decisionali e di condivisione; stimolare la partecipazione e progettazione
condivisa dei vari attori locali (aziende, istituzioni pubbliche, associazioni di categoria, parti sociali,
studenti.. ) sui temi specifici riguardanti l’attivazione di progetti di sviluppo e innovazione sistemica;
elaborare progetti innovativi facendo emergere i diversi punti di vista e le migliori pratiche per
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creare progetti solidi e sostenibili; creare percorsi e progetti che generino benefici per tutte le parti
in causa e siano coerenti con i loro tempi, strategie e percorsi operativi; sensibilizzare e sollecitare
idee e indicazioni concertate da sviluppare da parte dei partecipanti per futuri progetti come
contributo al processo d’innovazione e competitività sistemica locale e regionale; rafforzare in
modo propedeutico e metodologico le attività dei gruppi di lavoro tematici che potranno essere
attivati; rafforzare il coinvolgimento, la fantasia, creatività e concretezza dei partecipanti.

La metodologia EASW nasce nel mondo scandinavo, ed è stata adottata, promossa e diffusa dal
programma Innovazione della Commissione Europea per stimolare la progettualità partecipata,
negoziata, consensuale e dal basso. Grazie alla rete di National Monitor, i facilitatori accreditati
dalla CE, alla disponibilità di manuali, istruzioni e linee guida per organizzare e gestire i Workshop
                                                                     EASW in tutte le lingue della UE,
                                                                     la metodologia è stata adottata da
                                                                     centinaia di città e realtà in
                                                                     Europa e nel mondo.

                                                         Sono ormai tantissime le iniziative
                                                         nelle quali l’EASW ha contribuito
                                                         ad attivare forti cambiamenti e
                                                         innovazioni a livello locale.
                                                         Bilbao, in Spagna durante il
                                                         periodo di declino industriale ha
                                                         utilizzato la metodologia EASW
                                                         per rilanciare l’immagine ed
                                                         elaborare un piano di sviluppo di
                                                         grande successo con una corna
                                                         di      iniziative   urbanistiche,
ambientali, socio economiche nella quale spicca l’avveniristico museo di arte moderna
Guggenheim.

Le Nazioni Unite hanno utilizzato il metodo in India per elaborare strategie relative ai sistemi di
pubblica istruzione e per attivare processi di progettazione partecipata nello sviluppo locale. Sono
stati co-progettati spazi museali e spazi aperti (EASW bambini e Città della Scienza), un eco-parco
a Torino, il Piano del traffico a Perugia, un progetto per rafforzare le reti di impresa, Forum Agenda
21.

Il ruolo del National Monitor e del team di facilitatori è stato quello di offrire ai partecipanti ed
esperti locali la consulenza di processo per identificare le motivazioni, gli obiettivi, le azioni e
priorità che possano rientrare nella linea di intervento 3.5.1.1 del POR CALABRIA FESR
2007-2013 Asse III Ambiente.

3.5 SCENARIO WORKSHOP MOSAICO DIGITALE

Lo scenario Workshop Mosaico Digitale ha previsto due principali fasi:

(1) Elaborazione delle visioni: in un primo momento i singoli gruppi di interesse hanno elaborato
visioni relative al futuro possibile per l’anno 2020. In questa sessione, sono state identificate le
criticità della Provincia di Cosenza analizzando diverse aspetti geologico, urbanistico,
geomorfologico, trasportistico, economico, sociale (visioni negative, catastrofiche) e i possibili
obiettivi da raggiungere (visioni positive, utopiche).

EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza           Pagina 19
I partecipanti sono stati stimolati e lasciati liberi di esprimersi in maniera creativa all’interno della
sala e nei tempi previsti dalla metodologia.

I tempi stretti hanno aiutato i partecipanti a focalizzare le proposte e a collaborare.

Tali visioni del futuro, sono stati esposti a tutti gli altri partecipanti in una sessione plenaria, gli
obiettivi e le visioni convergenti e comuni elaborate dai gruppi di interesse sono stati raccolti ed
organizzate in modo da fornire ai partecipanti il punto di partenza e gli obiettivi per le aree
tematiche della sessione successiva.




(2) Lancio di idee e azioni: in questa fase i partecipanti al workshop si sono distribuiti in quattro
gruppi di lavoro tematici nei quali hanno elaborato le idee/progetto concreti per raggiungere visioni
e obiettivi identificati nella prima sessione.

Ai partecipanti è stato chiesto di indicare cosa andrebbe fatto, da chi e come. I gruppi tematici
sono stati composti in maniera eterogenea con un almeno rappresentante di ciascun gruppo di
interesse.




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Attraverso tecniche di brainstorming e negoziazione interna ciascun gruppo ha condiviso e
selezionato le idee più convincenti e le ha presentate agli altri partecipanti nell’assemblea
conclusiva.

I partecipanti hanno ascoltato le idee proposte dai gruppi e hanno ne hanno selezionato cinque per
ciascuno dei quattro gruppi.

Un Workshop EASW produce in poco tempo risultati che sarebbero altrimenti impensabili.

Questo rapporto è il prodotto di una giornata nella quale tante energie si sono attivate in parallelo
per raggiungere il consenso su idee e soluzioni proposte dagli stessi partecipanti.

Data la grande quantità di informazioni elaborate e prodotte dai partecipanti normalmente un
Workshop EASW (nella versione danese) dura due giorni.

Si cerca di far passare un mese tra il primo incontro sulle visioni e il secondo sulle idee, per
consentire alle persone di elaborare visioni e progetti più approfonditi. In questo caso per motivi
organizzativi il tutto si è svolto in una intensa giornata.

Malgrado la breve durata delle sessioni dei gruppi paralleli, come si può vedere dalle visioni
emerse e dalle idee selezionate dai partecipanti, sono state elaborate visioni e idee molto
interessanti.

Il presente rapporto è il risultato del lavoro di una sessantina di persone, che in un giorno hanno
messo in campo tutto il loro sapere e le loro energie per ottenere risultati e azioni convergenti.

Vorremo ringraziare tutti coloro che direttamente e indirettamente hanno contribuito al successo
dell’iniziativa. L’organizzazione e la gestione del workshop EASW richiede un grosso lavoro di
squadra con molti attori e protagonisti, a cominciare dai partecipanti.

Naturalmente i contenuti e i risultati del workshop dipendono principalmente dalla creatività e dalle
idee dei partecipanti. Come si può vedere dalla scheda allegata hanno partecipato attivamente
circa sessanta rappresentanti dei quattro gruppi di interesse.

Son quindi emerse visioni, idee, azioni che rappresentano un punto di partenza per delineare e
mettere in cantiere un Piano di Azione Ambientale di Sviluppo Sostenibile per il territorio di area
vasta.

3.6 SESSIONE “VISIONI”

I partecipanti suddivisi in gruppi di interesse hanno sviluppato le proiezioni del proprio territorio
sostenibile nel 2020, utilizzando come fonte di ispirazione la propria conoscenza e creatività sui
possibili scenari futuri che guardino l’area vasta in un ottica di sviluppo sostenibile.

I gruppi di interesse che hanno espresso le loro visioni sono stati:

   •   Amministratori;
   •   Associazioni;
   •   Attività produttive;

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•    Esperti.

I gruppi di interesse hanno proiettato scenari negativi e positivi su quattro sessioni tematiche:

   1.   Mobilità sostenibile;
   2.   Ambiente urbano
   3.   Risorse e territorio;
   4.   Ambiente e produzione;
   5.   Qualità sociale e qualità della vita.

Il lavoro si è articolato in quattro sessioni:

   1. Sviluppo di scenari negativi nel 2020: Peggio di così non poteva andare! Raccontatela;

   2. Elaborazione di un senso comune rispetto alle visioni negative esposte da ogni singolo
      gruppo di interesse;

   3. Sviluppo di scenari positivi nel 2020: Tutti i sogni si sono avverati! Raccontateli;

   4. Elaborazione di un senso comune rispetto alle visioni positive esposte da ogni singolo
      gruppo di interesse.




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Il workshop è iniziato con una domanda:

Quali personaggi famosi, reali o di fantasia (da film, telefilm, cartone animato, romanzo …)
vivrebbero volentieri in Calabria e perché?

Questa prima domanda di riscaldamento ha giocato sulle metafore dei personaggi per far
emergere da ciascun gruppo di interesse, quali possono essere i personaggi che verrebbero
volentieri a vivere in Calabria e perché.

Risposte

                                        ATTORI ISTITUZIONALI
   •   Scrat perche riuscirebbe a reperire molte ghiande
   •   Normand Douglas estimatore assoluto della Calabria
   •   Barone Rampante per la presenza degli alberi
   •   Zorro perche in Calabria avrebbe tanto da fare
   •   Rambo 4 contro la ndrangheta
   •   Robin Hood giustiziere sociale
   •   sergente sulla neve di Stern per il radicamento alla montagna
   •   Tex Willer, come ranger potrebbe avere molto lavoro
   •   Robinson Crosoue, quale isola felice naturalistica, ma anche luogo isolato, cioè popolo
       chiuso
   •   Ulisse, perché in Calabria trova accoglienza e un incommensurabile patrimonio naturale
   •   Robin Hood, perché lotterebbe per riportare giustizia sociale
   •   Karen Blixen, alla ricerca di luoghi sperduti, belli dal punto di vista naturalistico, ma difficile
       per chi ci abita
   •   Don Chisciotte combatte contro i mulini a vento
   •   Tarzan viviamo nella giungla
   •   Flash perche riesce a muoversi veloce anche senza strade
   •   tutti i supereroi perché avrebbero tanto da fare
   •   Heidi per le belle montagne
   •   sgarbi per riportare l’attenzione sui centri storici e anche sulle teste storiche
   •   Don Vito Corleone si sentirebbe a casa sua
   •   Winnie the Pooh si troverebbe bene in Sila
   •   Pantagruel perche si mangia bene da noi
   •   pinocchio perche siamo nel paese dei balocchi e perche non si noterebbe che gli cresce il
       naso perché cresce a tutti

                                    ORGANIZZAZIONI DI BASE
   •   Gamba di legno perche potrebbe sviluppare i suoi affari loschi e illeciti facilmente
   •   Peter Pan perché volerebbe di qua e di la in un mondo che non esiste
   •   San Francesco d’Assisi perché potrebbe esercitare la sua missione
   •   Heidi perche vivrebbe bene tra i monti calabresi
   •   Leonardo da Vinci e Michelangelo perché troverebbe soluzioni nuove per problemi vecchi
   •   Michelangelo per il suo genio e le sue qualità e risolverebbe tanti problemi
   •   Negroponte
   •   il Dalai Lama
   •   Negroponte perché è capace di equilibrare utopia e idealità
   •   un uomo o una donna di azione che smuovi le coscienze calabresi

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•   Obama perché è un grande riformatore
   •   Vandana Shiva perche andrebbe al cuore del problema
   •   Alibbabba perché incontrerebbe i quaranta ladroni
   •   Dalai Lama per l’alto piano silano
   •   Robin Hood per difendere i deboli
   •   Zorro per aiutare i poveri
   •   Le Corbousier per ridefinire gli spazi in altezza
   •   una scienziata che progetti l’applicazione di energie alternative
   •   San Simon Fourier Houward per individuare la città ideale secondo un modello ideale
   •   premio nobel sul microcredito
   •   Bacone
   •   non è successo niente




3.6.1 VISIONI NEGATIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE
                                      ATTORI ISTITUZIONALI
   •   abbandono delle aree montane
   •   desertificazione
   •   cementificazione
   •   aumento del livello del mare
   •   inquinamento marino

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•   rifiuti sulle piazze
   •   superficie della Calabria interamente ricoperta da pale eoliche
   •   nella terra del sole creazione di centrali nucleari
   •   tra le varie disgrazie essere amministrati da Sgarbi
   •   vendita di tutto il patrimonio culturale e artistico calabrese e nessuna testimonianza di civiltà
       alle successive generazioni
   •   trasformazione delle chiese in discoteche
   •   invasione dei cinesi
   •   emigrazione forzata
   •   la Calabria e' ormai l'unica area pattumiera d'Italia, con centrali nucleari, discariche di ogni
       genere, il mare e' stato inquinato completamente
   •   I funghi sono radioattivi
   •   l'unico lavoro rimasto e' quello della politica
   •   aumenta il federalismo fiscale
   •   cementificazione selvaggia in aumento
   •   spopolamento totale
   •   chiusura dell'università e scomparsa della scuola pubblica
   •   nessun futuro per le giovani menti
   •   nessuna impresa in Calabria
   •   tutto privatizzato sanità, scuola, acqua,
   •   Potere alla 'ndrangheta
   •   ignoranti al potere in aumento
   •   nessuna donna in alcun posto di responsabilità
   •   tutti i giovani vanno via
   •   natalità zero
   •   incremento malattie per radiazioni e inquinamento
   •   al 2020 non ci arriviamo
   •   la Calabria si stacca dall’Italia
   •   la guerra civile per la disoccupazione
   •   i calabresi avranno gli occhi a mandorla
   •   niente assistenza agli anziani
   •   politici del 2020 saranno gli stessi
   •   politici del 2020 saranno gli stessi di oggi
   •   non ci saranno più passione e creatività
   •   aumento dei divorzi
   •   invasione leghista del mer8idione
   •   cementificazione completa delle coste
   •   sommersi dei rifiuti

                                     ORGANIZZAZIONI DI BASE
   •   rincorrere uno sviluppo industriale che non arriva mai
   •   montagne ricoperte di pale eoliche, colline ricoperte da pannelli fotovoltaici, assenza di
       boschi e verde
   •   cementificazione selvaggia
   •   case sulla spiaggia
   •   costruzione del ponte sullo stretto
   •   fiumare come pattumiere e case di costruzione edilizie
   •   fiumi pieni di rifiuti
   •   industrializzazione selvaggia

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•   abbandono dei boschi e Calabria come sfasciume pendulo sul mare
   •   siamo sulla strada giusta
   •   spopolamento della provincia
   •   assuefazione delle situazione
   •   rafforzamento della criminalità organizzata
   •   peggioramento delle funzioni burocratiche
   •   degrado della viabilità
   •   rifiuto nuovi aeroporti
   •   intrallazzismo politico
   •   lobby di interessi rivali
   •   popolo che e orgoglioso dei mafiosi
   •   mancanza di politiche progettuali
   •   fughe degli intellettuali e dei ricercatori
   •   spreco finanze per iniziative dell’effimero e non per qualcosa di creativo
   •   mancanza dei finanziamenti per le iniziative culturali
   •   fuga degli onesti
   •   non e successo niente....e franato niente
   •   si sono aperti i bidoni radioattivi in Calabria
   •   le navi dei veleni sono riemerse da sole e si sono arenate sulle spiagge
   •   non c’è più acqua e quella che c’è a disposizione e inquinata e quella che è a disposizione e
       venduta a caro prezzo
   •   la ndrangheta si è trasferita non c’è più nulla da fare
   •   le università pubbliche e le scuole sono state chiuse
   •   non ci sono bambini
   •   il parco della Sila si e letteralmente bruciato
   •   le dighe sono saltate perche nessuno le ha curate
   •   non ci sono più avi
   •   non ci sono più api
   •   tutte le culture sono trans geniche
   •   piove sempre
   •   centri storici disabitati
   •   il ponte non ce ma neanche le navi
   •   sul pollino e sorto un vulcano
   •   a Cosenza c’è il mare
   •   Berlusconi e Bertolaso si trasferiscono in Calabria
   •   la Calabria sommersa da discariche abusive

3.6.2. ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI NEGATIVE
Responsabilità dirigistiche, scarsa responsabilità della popolazione, scarsa partecipazione o senso
civico, livelli minimi di educazione e cultura, non osservazione regole, conflitto tra interessi privati e
pubblici, beni comuni e pubbl. separazione tra sistema natura e uomo (ambiente non come nostra
casa), preoccupante razzismo, consumo risorse non riproducibili naturali, sfiducia istituzionale,
aumento disagio sociale, scarsa informazione, paura del nuovo e non convenzionale nella gestione
e realizzazione cose.

3.6.3 VISIONI POSITIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE
                                        ATTORI ISTITUZIONALI
   •   Guido io vorrei che tu e la Calabria ed io fossimo presi per incantamento
   •   città cablata con internet e wireless ovunque

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•   eliminazione totale della tecnologia informatica spinta
   •   ritorno alla natura
   •   ci compriamo la Lombardia
   •   smettiamo di scrivere libri ed incominciamo a leggerli
   •   urbanistica della demolizione
   •   bimbi a scuola con libri digitali, senza zaino
   •   la Calabria la città del sole
   •   trasparenza burocratica
   •   centrali nucleari pulite
   •   lavoro, lavoro, lavoro , ma regolare, non precario, non nero
   •   famiglie numerose ed asili nido
   •   sviluppo turistico sostenibile
   •   diffusione del turismo culturale
   •   abbattimento di ecomostri
   •   edilizia ecosostenibile, solo progettazione certificata e di qualità
   •   buona qualità sociale
   •   valorizzati e certificati tutti i prodotti calabresi
   •   servizi alla persona efficienti ed evoluti, di qualità
   •   bambini felici e spazi verdi ovunque, scuole belle, natura rispettata tutelata
   •   banche dati del territorio accessibili a tutti ed internet per tutti gratuito e diffuso in tutta la
       regione
   •   artigianato artistico tradizionale di qualità e non dimentico della tradizione, la politica rilancia
       il lavoro autonomo
   •   esservi
   •   università' e scuole calabresi le migliori del mondo
   •   leader nella produzione culturale e formativa
   •   i cinesi vengono a studiare la qualità dell'ambiente e della cultura e della scuola
   •   ogni calabrese parla almeno tre lingue oltre il dialetto e l'italiano correttamente
   •   navigabilità dei laghi e dei fiumi
   •   rivitalizzazione degli alvei dei fiumi
   •   società multi culturalistica
   •   più produzione locale, meno franchising
   •   rifiuti zero
   •   efficienza della sanità
   •   i ragazzi ritornano e fare impresa
   •   per le strade tanti passeggini e carrozzine
   •   tasso di crescita della popolazione in aumento
   •   mare pulito
   •   Calabria meta del turismo sostenibile mondiale
   •   ricchezza equamente distribuita
   •   attivismo politico e sociale
   •   la rinaturalizzazione e bonifica delle coste e delle zone degradate
   •   miglioramento della viabilità
   •   produzione e commercializzazione dei beni senza imballaggi
   •   nuova classe dirigente
   •   ruoli di responsabilità alle donne per meriti non per quote rosa
   •   sviluppo sostenibile per le città
   •   energia rinnovabile e pulita
   •   autosufficienza energetica

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•   aumento dei valori cristiani
   •   autosufficienza energetica agli edifici pubblici e privati
   •   coste migliori

                                          ORGANIZZAZIONI DI BASE
   •   mobilita efficiente, città senza macchine, città pedonali
   •   posto ideale per crescere i figli
   •   incremento e sostegno di tutte le attività culturali e intellettuali
   •   disoccupazione zero
   •   microeconomia funzionante
   •   mancanza di inquinamento, ma pulito, incremento della biodiversità
   •   salubrità dell’aria
   •   classe politica motivata e al servizio della collettività
   •   consapevole e matura
   •   saper difendere dalle contraffazioni le nostre specialità culinarie
   •   modello meno competitivo e più collaborativo
   •   comportamenti etici anche e rapporti istituzionali
   •   energia pulita
   •   luoghi della decisione più vicini ai cittadini
   •   architettura ecosostenibile
   •   autosufficienza energetica nella città
   •   comportamenti di fede religiosa più purificati
   •   assenza di emigrazione dei giovani calabresi
   •   godimento delle risorse per tutti
   •   benessere sociale ed economico
   •   scomparsa della criminalità organizzata
   •   lavoro onesto e dignitoso
   •   lavoro per tutti
   •   le donne governano la cosa pubblica
   •   il bene comune è una realtà
   •   scomparsa delle strutture di partito
   •   abitare in una città giardino
   •   agricoltura e biologica
   •   zero disoccupazione
   •   per le strade ci sono tanti bambini
   •   sistema di garanzie sociali e consolidato per tutti
   •   la Calabria al centro del mediterraneo culturalmente
   •   i ricercatori calabresi sono i migliori
   •   non si parla più di politica,ma si praticano azioni collettive
   •   non c’è più precariato
   •   i rifiuti sono tutti riciclati e sono una risorsa
   •   il mare più pulito del mediterraneo
   •   gli anziani sono sapienti ma anche i bambini
   •   il turismo , cultura e agricoltura sono i settori trainanti dell’economia calabrese
   •   la imprese si internazionalizzano
   •   i centri storici si ripopolano
   •   i calabresi hanno gli occhi a mandorla
   •   i bambini crescono senza drammi
   •   gli spazi abbandonati o non utilizzati sono riqualificati per uso pubblico e civile

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•   riappropriamoci dell’Aspromonte
   •   tutto piste ciclabili
   •   assenza di barriere architettoniche
   •   il parco della Sila è il più visitato d’Europa
   •   ritorno dei cervelli




3.6.4 ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI POSITIVE
Equità sociale, lavoro e piena occupazione, bambini numerosi e felici, sostenibilità
ambientale, imprenditoria ecosostenibilità, investimento nella conoscenza, classe politica
adeguata, valorizzazione delle culture, capitalizzazione esperienze di successo, istruzione
di qualità, internet come diritto, valorizzazione patrimonio ambientale e culturale, armonia
tra economia, essere umano e ambiente, tutela tradizione enogastronomica, senso civico
diffuso, società aperta, interculturalismo.

3.7 “LANCIO delle IDEE” nelle SESSIONI TEMATICHE

Le visioni comuni elaborate nella prima parte del workshop dai gruppi di interesse sono state la
base di partenza per il lancio di idee e azioni concrete, operative elaborate nella seconda fase del
workshop.



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All’interno dei quattro gruppi di lavoro per sessione tematica c’era almeno un rappresentante di
ciascun gruppo di interesse.

Ai partecipanti è stato chiesto di proporre idee e azioni concrete, fattibili, definendo CHI (Soggetto/i
coinvolti), COME (lo sviluppo delle idee), QUANDO (asso temporale di fattibilità).

È stato chiesto e così è stato di essere propositivi, di essere ambiziosi e di pensare che ogni
azione da intraprendere deve essere necessariamente coerenti con la linea di intervento 3.5.1.1.
del POR CALABRIA FESR 2007-2013.

In questa parte del rapporto vengono presentati i risultati elaborati dai partecipanti al gruppo, in
termini di idee e di proposte di azione.

3.7.1 LE SESSIONI TEMATICHE

Le proposte di azione prendono in riferimento le seguenti sessioni tematiche:

   1.   MOBILITÀ SOSTENIBILE;
   2.   AMBENTE URBANO/RISORSE E TERRITORIO;
   3.   AMBIENTE E PRODUZIONE;
   4.   QUALITÀ SOCIALE E QUALITÀ DEL TERRITORIO.

  SESSIONE
                                                MOBILITÀ SOSTENIBILE (1)
  TEMATICA
 Note di indirizzo

 La mobilità sostenibile è un sistema di mobilità urbana in grado di conciliare il diritto alla mobilità con
 l'esigenza di ridurre l'inquinamento e le esternalità negative, quali le emissioni di gas serra, lo smog,
 l'inquinamento acustico, la congestione del traffico urbano e l'incidentalità. Queste esternalità hanno un
 costo sociale che grava su tutti. Possono essere rimosse soltanto con una adeguata regolamentazione
 mediante intervento pubblico. In Italia la mobilità sostenibile è stata introdotta con il Decreto
 Interministeriale Mobilità Sostenibile nelle Aree Urbane del 27/03/1998. La normativa non ha però
 raggiunto i risultati sperati. I problemi relativi alla mobilità sono stati spesso demandati alle
 amministrazioni locali, senza un vero e proprio piano di intervento a livello nazionale e sovranazionale.

 Gli interventi di mobilità sostenibile

 Attualmente gli interventi di mobilità sostenibile possono considerarsi ancora alla fase sperimentale.
 Elenchiamo i principali:

     Trasporto pubblico locale

             E' la prima storica forma di mobilità sostenibile. Veicoli adibiti al trasporto di massa
             consentono di ridurre l'utilizzo dei mezzi privati.

     Corsie preferenziali

             Queste corsie sono autorizzate soltanto ai mezzi pubblici (autobus, tax, mezzi di emergenza).
             Permettono di creare due forme di scorrimento, congestionata per i mezzi privati e scorrevole
             per quelli pubblici o di pubblico intervento.


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Piste ciclabili

             In alcune città del Nord Europa sono la vera alternativa all'automobile. Le piste ciclabili sono
             situate a lato delle strade e riservate esclusivamente alle biciclette. Città come Amsterdam
             dimostrano come questa scelta sia praticabile e a basso costo. Non è però adatta ovunque,
             soltanto nelle città pianeggianti o con bassi dislivelli.

     Pedaggio urbano

             L'accesso a pagamento a strade o zone urbane. Trova la sua massima applicazione nel Road
             Pricing che estende il pagamento del ticket a tutte le automobili in entrata nella città (es.
             Londra).

     Park pricing (o parcheggi a pagamento)

             L'applicazione di ticket orari sui parcheggi tende ad aumentare il costo di utilizzo
             dell'automobile privata e facilita l'accesso al parcheggio per soste di breve periodo. In Italia
             sono conosciute come 'strisce blu'. Questa forma di intervento è adatta soprattutto nelle aree
             centrali della città. Crea invece malcontento nelle aree sub-urbane e periferiche.

     Car sharing e Car pooling

             Questi servizi sono basati sul principio dell'auto privata per uso collettivo. Nel caso del Car
             Sharing l'automobile è noleggiata per poche ore presso le apposite società e riconsegnata al
             termine del suo utilizzo. Nel caso del Car Pooling l'automobile è di proprietà di un privato che
             la mette a disposizione per compiere tragitti casa-lavoro insieme ad altre persone, spesso
             conoscenti o colleghi, con la stessa esigenza di orario e di percorso.

     Blocco del Traffico

             Il momentaneo blocco del traffico urbano è una misura di emergenza per ridurre il traffico
             veicolare e le emissioni inquinanti. Non risolve il problema. L'intervento mira a vietare l'uso
             dell'automobile per far provare forme di mobilità alternative e più sostenibili (es. trasporto
             pubblico). Il blocco del traffico può essere parziale o totale. In caso di blocchi ripetuti nel
             tempo viene applicato sotto forma di blocco per 'targhe alterne' (pari o dispari) o per tipologia
             di veicolo (euro0, euro1, euro2, euro3, euro4).
   SESSIONE
                                                   RISORSE E TERRITORIO (2)
   TEMATICA
 Note di indirizzo

 Il concetto di “territorio” ha subito, specialmente negli ultimi decenni, una trasformazione radicale: da
 semplice risorsa materiale suscettibile di sfruttamento, da spazio controllabile nel quale le differenziazioni
 sono viste come resistenze alla trasformazione, si è giunti ad una interpretazione in cui è riconosciuto il
 carattere relazionale e incerto proprio di un sistema complesso. La conoscenza del territorio passa
 attraverso il riconoscimento delle interazioni tra dinamiche a differente scala (globale/locale) e tra le
 dinamiche tra l’osservatore e l’oggetto osservato (abitante/territorio); il territorio non è più il medium neutro
 su cui si svolgono gli eventi, ma è il frutto delle dinamiche interattive che si svolgono continuamente tra di
 essi. Un prezioso contributo è fornito da Magnaghi (2000), per il quale il territorio è un «soggetto vivente
 ad alta complessità», intendendo per soggetto vivente nè il complesso di ecosistemi, nè la società
 presente che vive in un determinato luogo e neppure il milieu (inteso come giacimento socioculturale di un
 luogo). Per tale autore il territorio è soggetto vivente in quanto prodotto dalla interazione di lunga durata
 tra insediamento umano ed ambiente, ciclicamente trasformato dal succedersi delle civilizzazioni; non è

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un oggetto fisico, («il territorio non esiste in natura»), piuttosto rappresenta l’esito di un «processo di
 territorializzazione», ovvero un processo di strutturazione dello spazio fisico da parte della società
 insediata; il suolo, la terra, l’ambiente fisico, il paesaggio, l’ecosistema, l’architettura, le infrastrutture non
 sono ancora il territorio, essi ne rappresentano i supporti fisici e simbolici. La specificità del territorio
 consiste nel suo essere esito della capacità di strutturazione simbolica dello spazio, consentendo il
 riconoscimento di una correlazione fra luogo fisico e spazio culturale, simbolico, economico della società
 insediata; il territorio è inscindibile sia dai suoi supporti materiali che dalle diverse forme di appropriazione
 che si sono succedute. Il tema della finitezza delle risorse: dal Club di Roma al Rapporto M.I.T. di
 Meadows-Forrester. Modelli “catastrofici”. Limiti del modello. Gli approcci normativi: la Conferenza di
 Stoccolma (1972), Basic Needs, Self-Reliance, Ecosviluppo. Rapporto tra economia e risorse; l’economia
 classica e le risorse; dalla sostenibilità dello sviluppo allo stato stazionario. L’ecological economics.
 L’applicazione della legge dell’entropia e la bioeconomia di Georgescu-Roegen. Riconoscibilità ed
 accessibilità delle risorse. Lo sviluppo locale e lo sviluppo autosostenibile. Risorse rinnovabili e risorse
 non rinnovabili. Risorse primarie e risorse secondarie. Risorse alternative e risorse sostitutive: effetti
 sociali, ambientali ed economici della sostituzione di risorse. Trasferimento delle risorse sul territorio;
 incidenza ambientale del sistema locazione allocazione delle risorse. Ciclo di produzione, trasformazione,
 e fine vita delle risorse. Uso sostenibile delle risorse. Crescita illimitata e sviluppo. Risorse materiali ed
 energia. Energia feedstock. Uso dei combustibili fossili. L’economia a idrogeno.
    SESSIONE
                                   AMBIENTE URBANO - URBANISTICA E SOSTENIBILITA' (3)
    TEMATICA
 Note di indirizzo

 L’ambiente urbano; stile e qualità della vita; demografia urbana; risorse naturali; inurbamento nelle aree
 ad alta industrializzazione; traffico urbano; spazio personale; stress; frustrazione; aggressività;
 affollamento; rumore; microclima urbano; patologia degli agglomerati urbani; antropologia culturale
 urbana; cultura dell’immagine; contrabbando culturale; “pastiche” culturale; inquinamento atmosferico e
 acustico; effetti dell’inquinamento sulla salute; inquinamento luminoso; inquinamento visivo; il mito del
 benessere; antropocentrismo; psicopatologia urbana.

 Migliorare la qualità urbana, intesa come raggiungimento di parametri che definiscono livelli soddisfacenti
 nella qualità degli elementi fisici (aria, acqua, rumore, elettromagnetismo, ecc.), sociali (accessibilità e
 spostamenti, servizi pubblici e privati, luoghi di incontro, rete commerciale, ecc.), psicologici (accettazione,
 sicurezza, paesaggio, ecc.).

 definizione di criteri per un nuovo approccio alla progettazione degli spazi urbani; definizione di indicatori
 e standard per valutare la “social friendly” delle comunità, assumendoli come parametro per eventuali
 forme di incentivo selezionato; messa a punto di interventi per aumentare la sicurezza e la coesione
 sociale; recupero delle aree verdi di quartiere; utilizzo di un mix funzionale nella pianificazione dei nuovi
 quartieri e negli interventi di ristrutturazione

 del tessuto urbano; localizzazione dei servizi coerente con la distribuzione della popolazione sul territorio;
 indirizzi e direttive agli enti nella predisposizione degli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale;
 mitigazione degli impatti negativi dovuti al traffico ed alla congestione urbana.

 URBANISTICA E SOSTENIBILITA'

 URBANISTICA

 Con urbanistica o, con un'accezione più ampia, pianificazione territoriale si intende quella disciplina volta
 a studiare un territorio, solitamente una città o un'area metropolitana, da un punto di vista geografico,
 economico e sociale.

 L'urbanistica si ripropone di agire su un territorio migliorandone le condizioni, attraverso la riqualifica di


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vecchie aree dismesse o la loro riorganizzazione spaziale o sociale.

 L'identità di un territorio è costituita da molti elementi; in particolare, rileva la forma del territorio, cioè il
 paesaggio, in relazione al quale si pone il problema della sostenibilità dello sfruttamento delle risorse. Uno
 degli scopi della pianificazione urbanistica è di delineare le grandi opzioni di organizzazione dello spazio e
 indirizzare a priori (piuttosto che controllare a posteriori) tutte le attività sul territorio, attraverso atti
 georeferenziati (che evidenziano la vulnerabilità e la riproducibilità delle risorse ambientali).

 In Italia l'urbanistica conosce il primo esempio di Piano Regolatore nel 1884, con l'opera dell'ingegner
 Cesare Beruto che compilò per la città di Milano il piano d'espansione oltre i Bastioni Spagnoli e oggi
 riconoscibile nella fascia tra la circonvallazione interna (sorta al posto delle vecchie mura) ed esterna.
 L'urbanistica diviene una disciplina riconosciuta ufficialmente negli anni trenta con il Razionalismo italiano
 e la fondazione delle nuove città ad opera del regime fascista, alcune anche di alto livello urbanistico ed
 architettonico, come Portolago e Sabaudia. Nel 1942 viene emanata la prima legge generale di
 coordinamento urbanistico territoriale.

 Il dopoguerra in Italia è contraddistinto dal boom edilizio che con le sue aberrazioni, generò, anche se in
 ritardo e insufficientemente la cultura della salvaguardia dei centri storici e del territorio, con lo sviluppo di
 una legislazione di tutela.

 disciplina che studia le condizioni, le manifestazioni e le esigenze di vita e di sviluppo delle città al fine
 pratico di attrezzare entità urbane e territori in funzione della vita della collettività nelle migliori condizioni.
 L'urbanistica prende in considerazione tutti gli aspetti della vita di un organismo urbano tenendo
 soprattutto presente il decentramento, la viabilità, lo scorrimento, la zonizzazione, la funzione insostituibile
 del verde pubblico, le aree pedonali.

 PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

 La pianificazione territoriale è una disciplina che nasce in Italia in seno all'architettura. Mentre in altri paesi
 esiste una tradizione nel planning, in Italia lo studio della città e del territorio è sempre stato collegato
 all'urbanistica ed è solo da pochi anni che si tenta di dare un'autonomia disciplinare alla pianificazione.

 Ciò che differenzia la pianificazione dall'urbanistica è il forte contenuto politico e sociale, non a caso la
 pianificazione ha più a che fare con discipline quali l'economia regionale, le politiche pubbliche e la
 sociologia urbana che non direttamente con l'architettura.

 Attività che porta a progettare l’utilizzo ottimale del territorio, tenendo conto di una serie di fattori
 economici, demografici e ambientali, in modo da mantenere, nel tempo, un equilibrio positivo fra l’uomo e
 l’ecosistema, senza superare la capacità di quest’ultimo, di assorbire l’impatto ambientale antropico.

 E’ corretto, quindi, in ogni caso parlare di progetto pianificatorio e, più semplicemente, di pianificazione,
 perché qualsiasi intervento a scala territoriale, sia essa urbana, provinciale, regionale, ecc., su qualsiasi
 tematica (assetto urbano, inquinamento, infrastrutture, ecc.) discende da processi univoci e
 sovrapponibili.

 In particolare la pianificazione urbanistica, regolando le trasformazioni dell’uso del suolo, determina alcuni
 decisivi effetti sullo sviluppo socio-economico dei territori:

     -   stabilisce il dove e il come esercitare i diritti edificatori;
     -   individua la localizzazione degli insediamenti, delle infrastrutture e dei servizi;
     -   modifica i valori fondiari e le relative rendite immobiliari;
     -   condiziona l’attività edilizia e produttiva.


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Pertanto, l’adozione di modelli di pianificazione territoriale e urbanistica informati ai principi della
 sostenibilità, consente di perseguire strategie coerenti con gli obiettivi di qualità sociale e ambientale dello
 sviluppo.

 Un primo rilevante problema è determinato dagli aspetti giuridici e disciplinari caratterizzanti le due attività
 di pianificazione urbanistica e ambientale.

 La prima si costituisce su principi economici, giuridici, culturali e tecnici assai diversi e, per molti versi e
 per molto tempo, in tante parti d’Italia, antagonisti alla seconda. Anche nella terminologia delle due
 “pianificazioni” assumono significati assai diversi termini come: indicatori, indici, standard, obiettivi di
 qualità. Tuttavia, non appare più proponibile una separazione tra attività tese prevalentemente alla
 trasformazione, seppure ordinata, del territorio e della città, funzionale alla realizzazione di insediamenti,
 infrastrutture, servizi a rilevante significato economico e sociale, e un’altra volta a contenere gli impatti
 delle attività antropiche, a riparare danni spesso evitabili, a proteggere beni collettivi, talvolta privi di una
 specifica tutela giuridica, salvo per luoghi e manufatti espressamente individuati e confinati.

 Molte delle attività che determinano forti impatti sulla qualità degli ecosistemi sono di fatto connaturate
 con gli insediamenti antropici, legittimamente realizzati proprio sulla base di piani e programmi urbanistici.

 Il sistema regolativo pubblico, progressivamente implementato, essenzialmente basato su azioni di
 comando e controllo, anche nelle situazioni in cui è stato correttamente applicato, si è dimostrato nel
 tempo poco efficace, in quanto fondato su procedure autorizzative, preventive e formali, prive di verifiche
 in itinere e di controlli ex post.

 In realtà molto di più hanno prodotto, in termini di riduzione degli impatti: i mutamenti nei processi
 produttivi, i fenomeni di deindustrializzazione, l’innovazione tecnologica, il “ritardo” dello sviluppo in alcune
 aree, i vincoli di tutela dei beni ambientali di particolare valore.

 L’insieme del territorio nazionale è stato oggetto di uno sfruttamento intenso, che ha prodotto danni non
 sempre reversibili, in particolare quando è avvenuto senza regole e senza attenzione ai beni collettivi
 primari.

 Decisivo è il superamento contestuale di due concezioni, per molti versi antagoniste ed esposte al rischio
 della staticità, che contrappongono trasformazione e conservazione. Le trasformazioni territoriali e
 urbanistiche sono elementi essenziali nel governo del territorio; sono attività insopprimibili, storicamente
 funzionali a rispondere alle esigenze socio-economiche di una comunità.

 Oggi tali attività, però, non possono prescindere dalle esigenze di tutela e protezione degli ecosistemi e
 da obiettivi di recupero e miglioramento della qualità dei contesti urbani, in particolare di quelli realizzati
 nel corso dell’ultimo secolo.

 La riqualificazione ambientale della città e del territorio passa infatti attraverso piani e interventi di
 trasformazione in grado di introdurre maggiori livelli di qualità ambientale e sociale, riducendo o
 eliminando le profonde distorsioni prodotte, soprattutto nell’ultimo secolo, con la realizzazione di
 insediamenti residenziali, produttivi e di infrastrutture in aree inidonee.

 Densità insediative eccessive ovvero eccessivo spreco di territorio, l’uso di tecnologie obsolete, hanno
 determinato congestione, dispersione, carenze di servizi, assenza di equilibrio e di integrazione tra
 insediamenti ed ecosistemi.

 Trasformazione e tutela debbono quindi concorrere insieme per produrre maggiore qualità urbana, sociale
 e ambientale. Le concezioni e le prassi, effettivamente in contrasto con la prospettiva di sviluppo
 sostenibile, sono quelle che determinano pianificazione essenzialmente incrementale e speculativa e la

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scelta degenerativa dei condoni.

 La crescente consapevolezza, da parte dei cittadini, degli amministratori pubblici e di progettisti, della
 necessità di inserire i progetti di trasformazione in strategie di governo integrato del territorio, con cui
 assicurare benessere economico e sociale, si manifesta nel moltiplicarsi di esperienze concrete di
 pianificazione territoriale e urbanistica, attente alla tutela e valorizzazione degli ecosistemi e del
 patrimonio storico-ambientale, aperte al contributo di altre discipline, preoccupate di ridurre l’uso di suolo
 naturale e volte al recupero delle aree dismesse o a riqualificare parti di città.

 Per sostenere tali esperienze e diffonderle è indispensabile il consolidamento di normative regionali e
 nazionali, coerenti con questi criteri e obiettivi, che consentano di affermare il governo unitario del
 territorio e dell’ambiente urbano, nei loro caratteri storici, sociali, identitari e naturali.

 Il governo del territorio non coincide con l’attività di pianificazione territoriale o urbanistica, altri strumenti,
 politici, istituzionali, economici sono egualmente forti e condizionano la stessa pianificazione chiamata a
 dare risposte ad una molteplicità di istanze, non sempre coerenti e conciliabili. Gli strumenti di piano sono
 tuttavia la condizione per stabilire regole e opportunità valide per tutti, per questo dovrebbero risultare
 chiari, trasparenti nei contenuti e nelle modalità operative, e definiti in modo partecipato dai cittadini.

 Altro aspetto rilevante del concetto di “governo del territorio” è il superamento di una pianificazione
 urbanistica intesa prevalentemente come regolazione dell’attività di trasformazione e

 degli aspetti ad essa correlati (infrastrutture, standard di servizi,…). E’ ovviamente fondamentale
 mantenere l’efficacia del piano urbanistico, per la parte relativa al valore giuridico delle prescrizioni

 conformative della proprietà, ponendolo in relazione forte con altri strumenti pianificatori privi di tale
 essenziale caratteristica, che dovrebbero essere egualmente precisi quanto ad ambito di efficacia e
 certezza delle regole. Tuttavia serve sempre più spesso orientare, dare senso al disegno di città che il
 piano propone.

 Altrettanto essenziale è il quadro dei vincoli strutturali costituito dalle reti della mobilità di merci e persone,
 da quelle energetiche e ambientali.

 Proprio la relazione tra diversi strumenti e ambiti (tematici e territoriali) di pianificazione costituisce uno dei
 problemi principali in termini di definizione della gerarchia istituzionale e giuridica tra i piani, della loro
 efficacia prescrittiva, delle regole di trasparenza della governance connessa ad ognuno degli strumenti.

 La sovrapposizione senza integrazione tra livelli ed ambiti diversi di pianificazione rende di più difficile
 lettura le scelte e costituisce un oggettivo ostacolo alla partecipazione attiva dei cittadini ed è motivo di
 conflitto.

 Anche sotto questo aspetto assumono particolare rilevanza e andrebbero adeguatamente sostenute e
 potenziate, anche nell’ambito delle agende 21 locali tutte le strutture e le attività di documentazione, di
 informazione e di riflessione utili alla rilettura delle dinamiche e delle tendenze dello sviluppo urbano,
 considerate anche dal punto di vista temporale, dei modelli insediativi adottati nei diversi territori.

 Gli Aalborg commitments e gli impegni comunitari

 Con la conferenza Aalborg+10, svolta nel giugno scorso e con il documento finale “Ispirare il futuro”, sono
 stati attualizzati e confermati gli impegni e gli obiettivi comuni della carta: “Una visione che prevede città
 ospitali, prospere, creative e sostenibili, in grado di offrire una buona qualità della vita a tutti i cittadini,
 consentendo loro di partecipare a tutti gli aspetti della vita urbana”.


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Particolarmente importante è la riaffermazione della responsabilità dei decisori istituzionali delle città
 firmatarie, sottolineata dal documento finale:

 “Svolgiamo un ruolo centrale nell’assicurare uno sviluppo sostenibile, affrontando allo stesso tempo le
 sfide in cooperazione con tutte le altre sfere di governo. Questo ruolo centrale esige un approccio più
 deciso ed integrato all’elaborazione delle strategie locali e all’armonizzazione degli obiettivi ambientali,
 sociali, culturali ed economici. Allo stesso tempo dovremo assicurarci che le nostre azioni per migliorare la
 qualità della vita locale non minaccino quella delle persone in altre parti del mondo o delle future
 generazioni. Siamo la componente governativa più vicina ai cittadini europei e abbiamo quindi opportunità
 uniche per indirizzare i comportamenti individuali a favore della sostenibilità.

 Possiamo offrire supporto locale nell’attuazione delle strategie e delle politiche europee, come la Strategia
 di Lisbona, la Strategia per uno Sviluppo Sostenibile Europeo, il Sesto Programma d'Azione per
 l'Ambiente, la Strategica Tematica Urbana dell’UE, le iniziative europee per i cambiamenti climatici, la
 salute, la governance e nell’implementazione dei Millennium Development Goals delle Nazioni Unite e del
 piano di attuazione del Summit di Johannesburg.”

 Il richiamo ad Aalborg+10 è decisivo anche al fine di ribadire, nell’ambito del progetto “Pianificare con
 l’ambiente”, la distinzione formale presente tra le azioni svolte nell’ambito dell’agenda 21 locale,
 interamente volontarie e non codificate da norme internazionali o nazionali, sostanziate sotto il profilo
 giuridico e la prassi della pianificazione urbanistica che segue, come più sopra ricordato, uno specifico
 apparato legislativo, volto a riconoscere, regolare e tutelate interessi soggettivi legati alla proprietà degli
 immobili.

 Tra i punti di possibile connessione tra urbanistica e ambiente, sui quali costruire una più forte relazione e
 integrazione, nella prospettiva dello sviluppo sostenibile sono:

     -   l’intreccio e l’integrazione tra le norme relative alla pianificazione urbanistica e quelle finalizzate
         alla tutela degli ecosistemi (protezione ambientale, paesaggistica, storico-architettonica,
         sanitaria…), che contengono prescrizioni, vincoli, obiettivi;
     -   l’adozione di strategie volontarie dei decisori locali, che sono al contempo responsabili dell’assetto
         urbanistico e dei sistemi di regolazione degli insediamenti e impegnati alla promozione della
         sostenibilità urbana ovvero della qualità ambientale e sociale della città.

 Il 5° Aalborg commitments: Pianificazione e progett azione urbana, esplicita la natura degli impegni politici,
 volontari, che dovrebbero ispirare il governo dei processi di pianificazione e progettazione urbanistica:

 ”Ci impegniamo a svolgere un ruolo strategico nella pianificazione e progettazione urbane, affrontando
 problematiche ambientali, sociali, economiche, sanitarie e culturali per il beneficio di tutti.

 Lavoreremo quindi per:

     1. rivitalizzare e riqualificare aree abbandonate o svantaggiate.
     2. prevenire una espansione urbana incontrollata, ottenendo densità urbane appropriate e dando
        precedenza alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.
     3. assicurare una miscela di destinazioni d’uso, con un buon equilibrio di uffici, abitazioni e servizi,

     1. dando priorità all’uso residenziale nei centri città.

     4. garantire una adeguata tutela, restauro e uso/riuso del nostro patrimonio culturale urbano.
     5. applicare i principi per una progettazione e una costruzione sostenibili, promovendo progetti
        architettonici e tecnologie edilizie di alta qualità.”


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La piattaforma rappresentata dai diversi punti suggerisce anche una possibile definizione generale di
 “qualità urbana”, che non è standardizzabile né coincidente con le “forme” assunte dai diversi contesti
 urbani. Grandi città, centri minori, cittadine di medie dimensioni, territori a insediamento sparso o aree
 dense, possono egualmente presentare elementi ritenuti dalla maggioranza degli abitanti portatori di
 qualità urbana, riferita tanto alla sfera antropica quanto a quella naturale, che insieme formano l’ambiente
 urbano.

 Assumendo tale approccio, alla definizione della “qualità urbana” concorrono:

     -   le prestazioni del sistema urbano e gli obiettivi, ritenuti soddisfacenti o desiderabili dai cittadini;
     -   gli indicatori di stato (ambientali, sanitari, sociali, culturali, economici, di sicurezza), riconosciuti
         come idonei a misurare quali-quantitativamente le prestazioni del sistema urbano;
     -   l’accessibilità ai beni e ai servizi e la loro disponibilità per le generazioni future, quale esercizio
         primario dei diritti di cittadinanza;
     -   gli elementi estetici e paesaggistici che rinviano a componenti identitarie e di appartenenza
         presenti nella comunità urbana.

 La compresenza di dati rilevabili e quantificabili secondo parametri scientificamente testati e di
 componenti percettive e di senso, rafforza la necessità di innestare percorsi partecipati per tradurre in
 progetti e azioni condivisi e per trasformare in norme di piano (Regolamenti attuativi e Regolamenti
 edilizi), gli obiettivi del 5° commitment di Aalbor g+10. Anche in relazione a queste indicazioni, appare utile
 sviluppare una idonea strumentazione delle agende 21 locali, per il dialogo e la collaborazione con gli
 strumenti propri della pianificazione urbanistica, sviluppando un approccio strategico comune.

 Anche per l’Unione Europea assume un crescente impegno l’implementazione di politiche di sostenibilità
 urbana attraverso politiche di integrazione, come indicato nella Decisone del 2001 del Parlamento e del
 Consiglio relativa alla definizione di un quadro comunitario di cooperazione per l’Integrazione della
 dimensione ambientale nell’ambiente urbano. Con la comunicazione: Verso una strategia tematica
 sull’ambiente urbano (COM 2004/60), la Commissione della UE ha voluto impegnare il Parlamento, il
 Consiglio, il Comitato Economico Sociale e il Comitato delle Regioni in un approfondimento delle azioni
 nei paesi dell’Unione, eventualmente sostenute da specifici programmi di intervento anche finanziario, per
 il complessivo miglioramento dell’ambiente urbano. Nella comunicazione viene fatto esplicito riferimento ai
 problemi dello sviluppo insediativi, alle caratteristiche della pianificazione urbanistica e ai suoi obiettivi.

 Criteri e strumenti generali

 L’agenda 21 locale strategica dovrebbe contenere gli obiettivi generali relativi alla qualità sociale e
 ambientale dello sviluppo di una comunità, quale elemento sostanziale di coesione sociale tra le
 generazioni, tra i diversi gruppi sociali e tra le diverse specie naturali (biodiversità), declinati in una ottica
 “glocale” di interdipendenza tra comunità, popoli ed ecosistemi ed inseriti nei processi più ampi di
 rinnovamento della governance, sul piano metodologico e sostanziale.

 L’agenda 21 locale strategica dovrebbe quindi indicare gli obiettivi, le azioni e gli strumenti da adottare nei
 piani e nei programmi di trasformazione territoriale e urbanistica, più coerenti con le strategie scelte.

 Criteri e strumenti generali sono:

     -   un apparato normativo regionale che favorisca l’integrazione tra attività di pianificazione
         urbanistica, territoriale e ambientale, superando ovunque sia tecnicamente possibile, la
         separazione settoriale che frammenta competenze, ambiti, soggetti. Sono in questo senso
         coerenti le scelte compiute in alcune regioni per superare la vecchia strumentazione urbanistica
         (PRG), articolando le previsioni di piano in due distinti documenti: il Piano Strutturale e il Piano
         Operativo. Il Piano Strutturale dovrebbe contenere gli elementi strategici quindi le invarianti
         ambientali e gli obiettivi di sostenibilità socio-economica. Tra i due si stanno sperimentando

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strumenti normativi o informativo-cartografici intermedi, che puntano a dimensionare il rapporto tra
         territorio e servizi (intesi in una accezione molto ampia) o a produrre flessibilità interpretative delle
         norme di piano finalizzate alla qualità del progetto da valutare caso per caso;
     -   un adeguato apparato conoscitivo (SIT) che consenta di affrontare le attività di pianificazione,
         integrando dati e informazioni sulle dinamiche socio-economiche con lo stato dell’ambiente
         interessato, delle emergenze da tutelare e valorizzare, confrontando tendenze e scenari anche
         sulla base di analisi diacroniche (scansioni temporali e storiche), supportando la partecipazione
         dei cittadini con efficaci azioni informative;
     -   l’individuazione dell’area vasta, sovracomunale o infraregionale, di riferimento per la
         pianificazione, necessaria a confrontare a tale scala gli effetti delle previsioni insediative e
         infrastrutturali sulle matrici ambientali, il cui andamento travalica i confini amministrativi e le
         competenze istituzionali7. Il principio generale dell’interdipendenza è infatti massimamente attivo
         nelle aree tra loro contigue, sulle quali sono inevitabili gli effetti della sovrapposizione (eccesso di
         carico) o della incoerenza delle previsioni insediative o di infrastrutturazione dei diversi territori
         contermini. La pianificazione di area vasta, provinciale e regionale, in particolare attraverso il
         PTCP dovrebbe affermare decisamente il primato del governo del territorio, rendendo pienamente
         coerenti a questo obiettivo le singole previsioni urbanistiche comunali.

 Le previsioni insediative (quantità, localizzazione) e le relative compatibilità socio-ambientali dovrebbero
 essere indicate in modo coincidente nel PTCP e nei Piani Strutturali dei comuni.

 Le agende 21 locali strategiche dovrebbero quindi contemplare in via prioritaria tali aspetti e quindi
 formarsi anche alla luce di un confronto tra comunità contermini, interessate da elementi di
 interdipendenza sociale e ambientale, formulando obiettivi e strategie comuni all’area territoriale vasta,
 oggetto di pianificazione integrata e condivisa (co-pianificazione);

     -   l’integrazione delle previsioni di piano urbanistico-territoriale e ambientale su scala comunale e
         sovracomunale, alla luce di adeguate informazioni, dovrebbe realizzarsi anche attraverso
         conferenze di pianificazione, supportate dai percorsi partecipativi di agenda 21 locale, inclusivi
         delle specifiche attività di “urbanistica partecipata”;
     -   gli aspetti di qualità sociale dello sviluppo vanno integrati con quelli ambientali, adottando una
         strumentazione specifica per programmare la dotazione di servizi (sanitari, sociali, culturali,
         aggregativi, ecc.), in coerenza con le strategie di qualità dell’ambiente urbano (riduzione
         dell’inquinamento, promozione della salute, organizzazione delle aree verdi, miglioramento della
         sicurezza, dell’accessibilità e della vivibilità degli spazi pubblici), prevedendo anche in questo
         caso un percorso partecipativo specifico nell’ambito dell’agenda 21 locale;
     -   il collegamento organico con agenda 21 strategica, dei percorsi partecipativi attivati su tematiche
         specifiche (Piani della salute, Piani della sicurezza, Piani dei servizi, urbanistica partecipata, Piani
         per la qualità urbana rivolta alle bambine e ai bambini…), per rendere davvero efficaci le
         esperienze di innovazione della governance e non disperdere, polverizzandole, le istanze di
         partecipazione dei cittadini, singoli e associati.

 Le complesse relazioni che intercorrono tra regolazione dell’attività insediativa, definizione delle previsioni
 di sviluppo urbanistico e le strategie di sviluppo sostenibile non sono comprimibili in una sola procedura e
 in una unica strumentazione. Riportando ora tutti i processi all’interno dell’agenda 21

 locale, si rischia di stravolgerne le finalità specifiche. Le agende 21 strategiche dovrebbero quindi
 funzionare come “master-plan” delle azioni sui driver propri del processo pianificatorio, che si sviluppa in
 progressione con tempi e soggetti diversi, su obiettivi generali condivisi. Su quelle basi gli strumenti di
 piano, secondo le proprie specifiche regole, individuano le condizioni per realizzare gli obiettivi generali e
 definiscono le implicazioni territoriali delle scelte di sviluppo socio-economico condivise e scelte. I progetti
 e le azioni politico-istituzionali dovrebbero rafforzare le coerenze tra governo delle trasformazioni
 territoriali e dinamiche socio-economiche verso la sostenibilità urbana. In questo processo ruolo
 fondamentale riveste lo spazio pubblico, che interpreta e materializza parte di quei beni pubblici, non
 negoziabili, che costituiscono valori essenziali per la coesione sociale, la vivibilità e il benessere dei
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Workshop easw mody provincia di cosenza 2010 forum ambientale per lo sviluppo sostenibile

  • 1. Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile Per una visione condivisa sul futuro dell’area vasta provinciale REPORT EASW® Mosaico Digitale Seminario Europeo di Simulazione Partecipativa EUROPEAN AWARENESS SCENARIO WORKSHOP 30 Aprile 2010 – Palazzo della Provincia di Cosenza REGIONE CALABRIA POR Calabria FESR 2007- 2013 ASSE III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1 Responsabile Progetto Field Salvatore Barresi Esperti Field Francesca Diano, Elvira Dodaro, Francesca Ferraro, Marco Maretta, Maria Teresa Muraca, Fausto Scervino, Simona Scrivano, Michele Sorrentino, Aurelio Paola, Valeria Gigliotti Facilitazione e National Monitor EASW a cura di FUTOUR Paolo Martinez e Alessandra Modi Comunicazione e Ufficio Stampa a cura di Dino Granata e Fernando Miriello
  • 2. Sommario PROMUOVERE LE POLITICHE DI SVILUPPO SOSTENIBILE AMBIENTALE .................... 3 1. PREMESSA ................................................................................................................................... 5 1.1 METODOLOGIA ..................................................................................................................... 6 1.2 RISULTATI ATTESI ............................................................................................................... 6 2. INIZIO DEL PROCESSO PARTECIPATO - AUDIT TERRITORIALE................................. 7 3. WORKSHOP EASW PROVINCIA DI COSENZA ................................................................. 10 3.1 RISORSE IMPIEGATE NEL WORKSHOP EASW ......................................................... 12 3.1.1 PARTECIPANTI AL FORUM ........................................................................................... 13 3.2 PRESENTAZIONE ............................................................................................................... 13 3.3 OBIETTIVI.............................................................................................................................. 17 3.4 CO-PROGETTARE IL FUTURO – METODI E STRUMENTI PARTECIPATIVI......... 18 3.5 SCENARIO WORKSHOP MOSAICO DIGITALE ............................................................ 19 3.6 SESSIONE “VISIONI” .......................................................................................................... 21 3.6.1 VISIONI NEGATIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE ...................... 24 3.6.2. ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI NEGATIVE ................................................................................................................................... 26 3.6.3 VISIONI POSITIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE ........................ 26 3.6.4 ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI POSITIVE ........................................................................................................................................................ 29 3.7 “LANCIO delle IDEE” nelle SESSIONI TEMATICHE...................................................... 29 3.7.1 LE SESSIONI TEMATICHE ............................................................................................ 30 3.8 SESSIONE IDEE E AZIONI ................................................................................................ 45 3.9 PROGETTI E IDEE DEI GRUPPI TEMATICI .................................................................. 45 3.10 IDEE SELEZIONATE ......................................................................................................... 50 Allegati............................................................................................................................................... 53 FORUM PROMOSSO ............................................................................................................ 54 EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 2
  • 3. PROMUOVERE LE POLITICHE DI SVILUPPO SOSTENIBILE AMBIENTALE La Fondazione FIELD, organismo in house regionale, in affiancamento e supporto al Dipartimento 14 - Politiche per l’Ambiente della Regione Calabria, impegnato su attività specifiche di animazione dei sistemi locali e territoriali, sta implementando attività legate al POR Calabria FESR 2007-2013 in particolare all’Asse III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1. L’obiettivo è quello, attraverso azioni per garantire la sostenibilità ambientale delle politiche di sviluppo, di avviare il processo di Agenda 21 locale sul territorio calabrese. Una attività utile alla predisposizione di un quadro diagnostico che integri il sistema di conoscenze già acquisite dall'amministrazione e al tempo stesso ne riorganizzi i contenuti informativi in modo comprensibile da tutti gli attori della comunità. La valorizzazione dei processi di coinvolgimento dei cittadini e di partecipazione pubblica, già avviati con i principali "portatori di interessi" locali (stakeholders), e l'individuazione di modalità organizzative e procedurali, condivise attraverso il lavoro di un Forum, che disegnino un rapporto più trasparente tra pubblica amministrazione e cittadini calabresi. Lo studio di modalità tecnico-amministrative per l'integrazione e l'implementazione delle azioni previste dalla costituzione del Piano di Azione Ambientale. Gli esperti della Fondazione FIELD promuoveranno a livello territoriale gli strumenti di analisi e reporting ambientali e le metodologie e pratiche di Agenda 21 - Certificazioni / Registrazioni d’Area o di Distretto; Certificazioni EMAS e di Prodotto (Ecolabel); Sistemi di Contabilità Ambientale. Particolare sarà la diffusione tra i vari soggetti sociali e istituzionali - e anche all'interno della struttura amministrativa - della cultura dello sviluppo sostenibile, della ricerca di strumenti e progetti per la valorizzazione delle risorse ambientali, della capacità di valutare gli effetti ambientali delle politiche e di programmi settoriali. La condivisione tra i vari soggetti sociali e istituzionali dell'analisi sullo stato dell'ambiente, delle sue criticità, degli strumenti di governo e di gestione (pubblica e privata) per la qualità ambientale, delle potenzialità di promozione del benessere sociale ed economico legate alla valorizzazione e tutela delle risorse ambientali e all'innovazione tecnologica e gestionale dei modi di produrre e consumare, sarà uno dei punti forza dell’attività degli esperti Field in questo primo anno di attività al Dipartimento Politiche Ambientali regionali. La Regione Calabria e la Fondazione FIELD sono a servizio delle Amministrazioni Locali per il consolidamento di forme di dialogo e di pianificazione partecipata tra i vari soggetti istituzionali e sociali attorno ad una "visione comune" di sviluppo sostenibile e per la costruzione di progetti e azioni comuni. Inoltre, l’attività di Field guarderà molto all’integrazione tra obiettivi di sostenibilità ambientale e obiettivi di coesione sociale, benessere economico ed equità di genere - pari opportunità. L’esigenza espressa in fase di concertazione relativa alla integrazione degli obiettivi ambientali nelle politiche e nei programmi di settore, sarà trattata attraverso l'individuazione di criteri condivisi EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 3
  • 4. di valutazione preventiva delle politiche e dei programmi, secondo l'approccio della valutazione ambientale strategica. Che cosa dovrà fare il gruppo di lavoro A21 della Field? Agire per migliorare la comprensione delle questioni ambientali e per: rafforzare il ruolo delle autorità locali nella gestione ambientale (specialmente nelle città di piccole e medie dimensioni); sviluppare idonee procedure politiche e amministrative, rivolte in particolare alla partecipazione dei cittadini; applicare in modo efficiente gli strumenti di gestione; accrescere il ruolo di esempio delle municipalità in campo ambientale, verso i propri cittadini e verso le altre municipalità. Ogni comunità è unica: le esperienze da essa maturate possono guidare le decisioni di altre comunità, non fornire schemi operativi direttamente trasferibili; tuttavia, esempi e casi di studio formano una sezione sostanziale dell’attività Field, destinata a stimolare utili riflessioni. Naturalmente, ogni comunità si troverà a un differente livello nel processo di Agenda 21 Locale: alcune amministrazioni calabresi hanno già istituito il forum, predisposto il rapporto sullo stato dell’ambiente e si accingono a definire le linee di intervento, altre invece sono solo all’inizio del processo. Gli esperti accompagneranno le comunità che non dispongono di sistemi per l’analisi, la valutazione e la pianificazione ambientale e che, più in generale, non hanno ancora attivato il processo di Agenda 21 Locale. Dr. Salvatore Barresi Responsabile Progetto Field POR Calabria FESR 2007- 2013 ASSE III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1 EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 4
  • 5. 1. PREMESSA Nell’ambito delle attività di accompagnamento e animazione dei sistemi locali e territoriali relativi alla Linea di intervento 3.5.1.1, previste dall’Asse III Ambiente del POR Calabria 2007-2013, la Regione Calabria e la Provincia di Cosenza hanno organizzato il primo “Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile” quale momento importante di confronto sulla sostenibilità. Il Forum Ambientale Provinciale - Workshop EASW – Seminario locale di simulazione, coordinato dagli esperti della Fondazione FIELD con la partecipazione del National Monitor Paolo Martinez, si tenuto giorno 30 Aprile 2010. In un’ottica di massimo coinvolgimento, al Forum sono state invitate a partecipare tutte le organizzazioni rappresentative del sistema economico e sociale nonché le associazioni di cittadini (ambientaliste, del tempo libero, dei consumatori, ecc.) e le altre organizzazioni locali (Università, Centri di ricerca, ecc.) dove si è discusso e definito gli interventi di sostenibilità locale. Il Forum, con la funzione di analisi dello stato del territorio locale e consultazione e proposta nella definizione di strategie e nella individuazione di azioni comuni per costruire il Piano d’Azione per lo sviluppo sostenibile della Provincia, a livello operativo, il Forum è stato articolato in gruppi tematici ed ha lavorato all’analisi dell’esistente, dei problemi e delle loro cause, all’individuazione dei fattori di criticità o alle opportunità da considerare. Sulla base di tale analisi, i gruppi di lavoro hanno individuato gli obiettivi generali e specifici, le priorità di intervento, le azioni da attuare, le responsabilità, gli attori da coinvolgere e gli indicatori di prestazione e monitoraggio. I gruppi tematici proposti dall’amministrazione provinciale sono stati i seguenti: a. Mobilità sostenibile b. Risorse e Territorio c. Ambiente urbano d. Produzione e Ambiente e. Qualità sociale e qualità del territorio In ognuno dei gruppi sono state affrontate specifiche tematiche di settore anche alla luce delle priorità d’intervento segnalate nelle schede di adesione. All’inizio delle attività è stato adottato dai partecipanti il Regolamento del “Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile” della Provincia di Cosenza (allegato 1) attivando, con la Regione Calabria e la Fondazione FIELD, la metodologia "European Awareness Scenario Workshop" promossa dalla Commissione europea, Direzione Generale ENTERPRISE, Programma Innovation, quale strumento per discutere e favorire lo sviluppo di città ecologicamente sostenibili. Il Forum si è svolto in un’atmosfera di grande partecipazione, con oltre 90 persone rappresentative di tutte le categorie sociali, culturali, economiche e ambientali del territorio. Si è registrata la volontà della Provincia di voler perseguire l’obiettivo della sostenibilità, obiettivo, per altro, non solo affermato più volte nell’intervento del Dirigente Dr. Toscano e ing. Soda, ma perseguito anche dal principale strumento di pianificazione dell’ente il PTCP. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 5
  • 6. In particolare, l’obiettivo ultimo di Agenda 21, che è quello di addivenire alla certificazione ambientale, è diventato obiettivo condiviso nel Forum attraverso la proposizione di idee-azioni nei tavoli delle sessioni tematiche. Il riequilibrio territoriale, per favorire la permanenza della popolazione locale nelle aree già urbanizzate, comprende il contenimento di uso di suolo, per contrastare la dispersione urbana indifferenziata. Considerando la fragilità del territorio e, contemporaneamente, il grande pregio ambientale dello stesso, l’idea-azione più significativa è quello che punta a valorizzare la risorsa turistica, del tipo eco-compatibile, con la riqualificazione dei centri antichi attraverso una serie di azioni che puntino ad ottenere marchi d’area e miglioramento del sistema di mobilità sostenibile. 1.1 METODOLOGIA La metodologia EUROPEAN AWARENESS SCENARIO WORKSHOP è nata come strumento innovativo per facilitare il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei diversi attori sociali nei processi di innovazione relativi allo sviluppo urbano sostenibile. Il progetto EAWS ha sperimentato con successo questa metodologia in decine di città ed aree rurali europee (Glasgow, Torino, Lione, Barcellona, Monaco). Il metodo ha portato ad una aumentata consapevolezza dello sviluppo sostenibile e del ruolo delle tecnologie, nonché alla produzione di nuove idee per la sostenibilità locale e per possibili piani di intervento e si basa su due attività principali: (1) lo sviluppo di scenari; (2) le proposte di azioni. Nello sviluppo di scenari i partecipanti sono invitati a proiettarsi nel futuro per immaginare, in relazione ai temi della discussione, come sviluppare e gestire il proprio paese in un'ottica di sostenibilità. Per facilitare il processo vengono proposti, dai referenti provinciali e regionali, degli scenari che servono da stimolo. Le visioni elaborate da ciascun gruppo dovranno produrre una visione comune condivisa. Sulla base della visione comune condivisa i partecipanti sono chiamati ad elaborare le azioni necessarie per ottenere gli obiettivi indicati nella visione comune. Lo svolgimento del seminario potrà essere certificato presso la Commissione europea attraverso la presenza durante il seminario, di un National Monitor accreditato (National Monitor EASW – UE DGXIII), il quale assicurerà credibilità e rilevanza all'evento. 1.2 RISULTATI ATTESI In conformità con la Deliberazione CIPE n. 57 del 8 Agosto 2002, il “Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile” della Provincia di Cosenza , quale espressione delle forze sociali, culturali, economiche dei settori industriale, artigianale, commerciale, terziario, agricolo e del lavoro, rappresenta il principale organo consultivo ed è sede di confronto e discussione tra attori istituzionali, economici e sociali del territorio provinciale per la definizione degli obiettivi, degli strumenti, delle azioni e delle priorità per un futuro durevole e sostenibile. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 6
  • 7. Il Forum Ambientale persegue, nell’ambito dei Programmi d’Azione Europea i principi di sussidiarietà, partecipazione e cooperazione, sostenibilità, integrazione, equità e prevenzione. I risultati attesi sono: Scambio conoscenze, opinioni e idee tra residenti, esperti, amministratori pubblici e rappresentanti del settore privato; partecipazione attiva della cittadinanza alla definizione di uno sviluppo sostenibile del proprio paese; predisposizione di un piano di azione locale condiviso da tutti gli attori sociali. 2. INIZIO DEL PROCESSO PARTECIPATO - AUDIT TERRITORIALE La fase preliminare dell’Audit si è concentrata sulla mappatura delle caratteristiche territoriali, evidenziandone in particolare i punti di forza e debolezza, le criticità e le opportunità (Cfr. Relazione AUDIT TERRITORIALE Provincia di Cosenza - Attività di accompagnamento e animazione dei sistemi locali e territoriali. POR Calabria FESR 2007- 2013 Asse III Ambiente - Linea di intervento 3.5.1.1). Grazie alla collaborazione della Provincia di Cosenza e dei Comuni del territorio, e in particolare dei referenti economici e politici, si è provveduto a definire con precisione i target dell'azione di marketing e a creare un database di contenuti utili da mettere a loro disposizione. E' stata inoltre promossa un'azione di coordinamento con gli altri soggetti coinvolti nell’audit. L'Audit ha analizzato nello specifico le peculiarità del territorio in riferimento ai seguenti elementi critici: • aspetti demografici, sociali, culturali, storici del territorio; • sistema commerciale e imprenditoriale, domanda interna; • infrastrutture, viabilità, servizi, accesso agli stessi; • elementi incentivanti. Questionari, interviste e colloqui - utilizzati come strumenti di rilevazione - sono stati somministrati ad amministratori presenti nel territorio. Inoltre si è provveduto a operare una rilevazione da banche dati territoriali già esistenti. Infine, ci si è soffermati su un'analisi approfondita del sistema ambientale locale al fine di individuare possibili idee - azioni - progetto verso le quali promuovere azioni istituzionali. Gli obiettivi sono stati quelli di pervenire ad un quadro diagnostico dettagliato sullo stato fisico-ambientale, economico e sociale del territorio della Provincia di Cosenza , quale base di riferimento per una conoscenza approfondita del territorio al servizio del Forum. Si sono tenute riunioni presso la sede della Provincia di Cosenza con il Gruppo Esperti Field A21 e i referenti dell’Ente istituzionale per valutare e insieme decidere le buone prassi di sviluppo ambientale sostenibile, in particolare: (1) le certificazioni d’Area o di distretto finalizzate a realizzare un effettivo valore aggiunto attraverso le sinergie e la cooperazione tra attività produttive, lo scambio di “buone pratiche” e l’utilizzazione di risorse comuni; (2) Le certificazioni di prodotto ovvero adozione del marchio europeo Ecolabel per la certificazione ambientale dei prodotti e servizi ciò è sinonimo di qualità ambientale in quanto permette di collocare il prodotto/servizio sul mercato europeo e garantire il consumatore interessato e sensibile alla sostenibilità ambientale; EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 7
  • 8. (3) Sistemi di contabilità ambientale che permetteranno di integrare le informazioni che descrivono la stato dell’ambiente con rapporti, rendiconti e bilanci in grado di indirizzare la pianificazione e la programmazione degli Enti Pubblici. Nel merito si è stabilita la data di attivazione del Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile e si è visionato il regolamento del Forum, invitando, in un ottica di massimo coinvolgimento, tutte le organizzazioni rappresentative del sistema economico sociale, nonché gli amministratori, le associazioni, i rappresentanti delle attività produttive e gli esperti del settore. Agli stessi, si precisa, è stata consegnata, attraverso la spedizione via telematica e postale l’invito al Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile, il Regolamento e la scheda di adesione, una brochure delle sessioni tematiche (mobilità sostenibile, risorse e territorio/ambiente urbano, ambiente e produzione, qualità sociale e qualità della vita). EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 8
  • 9. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 9
  • 10. 3. WORKSHOP EASW PROVINCIA di COSENZA Programma 30 Aprile 2010 – Palazzo della Provincia di Cosenza 9.30 Registrazione 10.00 Apertura dei lavori Dr. Salvatore Barresi Coordinatore Progetto • Approvazione del regolamento del Forum A21 Fondazione FIELD • Obiettivi e programma della giornata • Presentazione dello staff di lavoro Dr. Salvatore Lopresti Dirigente di settore Politiche per l’Ambiente Regione Calabria 10.15 La metodologia EASW: le regole e le fasi di lavoro Dr. Paolo Martinez National Monitor UE Presentazione degli scenari di riferimento EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 10
  • 11. 10.30 Principali Piani e Progetti dell'Amministrazione Provinciale Dr. Francesco Toscano Breve prospetto dei progetti attuati e in programma in Dirigente Provinciale particolare riferiti agli aspetti trattati nel workshop all’Ambiente Ing. Giovanni Soda Dirigente Provinciale alla Programmazione 10.45 Sessione di lavoro: gruppi di ruolo Costituzione dei gruppi di ruolo Doppie interviste (retrospettiva di uno scenario negativo 15') Dr. Paolo Martinez (retrospettiva di uno scenario positivo 15') Drsa Alessandra Modi Discussione dei gruppi: (Scenari negativi - 20') - (Scenari postivi National Monitor + - 20') - (Preparazione della presentazione della visione 20') Gruppo di Lavoro FIELD 12.00 Sessione plenaria: Dr. Paolo Martinez Presentazione delle visioni elaborate dai singoli gruppi National Monitor Dr. Comunicazione su: Le politiche ambientali nel territorio: Assessore Provinciale Agenda 21 e Rete Ecologica all’Ambiente 13.15 Pausa pranzo 14.15 Sessione plenaria - continua: Dr. Paolo Martinez Discussione: verso una visione comune (30') National Monitor Elaborazione della visione comune (15') Valutazione (15') 15.30 Presentazione della visione comune condivisa Dr. Salvatore Barresi Coordinatore Progetto Comunicazione su: gli strumenti di programmazione il PIANO A21 FIELD TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 16.45 Ogni singolo gruppo dovrà definire quali azioni reputa Dr. Paolo Martinez necessarie per ottenere gli obiettivi definiti nella visione comune National Monitor e chi deve realizzarle. Le azioni saranno discusse e votate per ordine di priorità. Questo costituirà una prima versione del piano di sviluppo ambientale provinciale. Comunicazione su: Il supporto tecnico al Dipartimento Mario MUZZI’ Regionale Politiche Ambiente per la definizione di politiche di Presidente Fondazione sviluppo e dei relativi strumenti operativi. FIELD Comunicazione su: <<Ambiente e territorio nell’area vasta provinciale>> On. Mario Oliverio Presidente della 18.30 Provincia di Cosenza EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 11
  • 12. Conclusioni La sostenibilità ambientale in Calabria Assessore all’Ambiente della Chiusura della giornata Regione Calabria On. Franco Pugliano 3.1 RISORSE IMPIEGATE NEL WORKSHOP EASW Team della Provincia di Cosenza : Dr. Francesco Toscano - Dirigente Provinciale all’Ambiente, Ing. Giovanni Soda – Dirigente Provinciale alla Programmazione. Organizzatori locali: Fondazione FIELD in collaborazione con i referenti del Settore Ambiente della Provincia di Cosenza , hanno seguito gli aspetti organizzativi nonché la promozione e selezione dei partecipanti e la cura dei rapporti con gli attori locali. Facilitatore: Supervisore Nazionale EASW Dott. Paolo Martinez, individuato sul sito della Unione Europea dalla lista dei facilitatori certificati, affiancato dalla Dott.ssa Alessandra Modi supervisore EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 12
  • 13. tecnico, hanno condotto le sessioni di lavoro plenarie, stimolato la discussione e guida d processi di decisione. Responsabile Progetto FIELD: Dott. Salvatore Barresi, economista, esperto di sviluppo sostenibile; Esperti in materia ambientale che hanno condotto le sessioni tematiche di lavoro: Dott.ssa Francesca Diano, Ing. Elvira Dodaro, Arch. Francesca Ferraro, Ing. Marco Maretta, Arch. Maria Teresa Muraca, Avv. Fausto Scervino, Ing. Simona Scrivano, Arch. Michele Sorrentino, Avv. Aurelio Paola; Responsabile del box office: Dott.ssa Valeria Gigliotti; Comunicazione e Ufficio Stampa a cura di Dino Granata e Fernando Miriello; 3.1.1 PARTECIPANTI AL FORUM 1 Ferdinando Laghi Medici per l’ambiente ISDE 2 Adriano Savoia FLAI-CGIL 3 EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 13
  • 14. 4 Mariella Buono Ass. Solidarietà e partecipazione 5 Angela Scigliano CSC Calabria 6 Pietro Franco Mendicino Confcooperative Calabria 7 Basilio Costanzo FIELD 8 Eugenio Blasi Casartigiani 9 Valeda Scarcelli FIELD 10 Nadia Gambilongo Mediterranea MEDIA CSV 11 Andrea Guido L.P. Architetto 12 Domenico Belcastro Soprint BSAE 13 Maria Acri LIPU-BIRDLIFEI 14 Francesco Gemelli Architetto 15 Agostino Brusco Amici della Terra 16 Irene De Franco Ass.”Verde Binario” 17 Mariano Nicoletti CSV Cosenza 18 Carlo Ferraro CIA Cosenza 19 Eraldo Rizzuti Comune di Rende 20 Gerry Miriello Gaia int. festival 21 Francesco Cava Com. Montana Silana 22 Antonio Ferraro FIELD 23 Antonella Gentile FIELD 24 Maria Pirrupato FIELD 25 Antonio Russo CISL 26 Emilia Manfredi FIELD 27 M.Beatrice Bitonti UNICAL 28 Teresa Granata Comunità Montana Silana 29 Francesco Milito IL LIEVITO 30 Gianfranco D’Ippolito Comunità Montana Silana 31 Luigi Turco ARPACAL 32 Maria Cocciolo CONFCOMMERCIO 33 Ostorino Sacco ARPACAL 34 Cristiana Simari Benigno ARPACAL 35 Bianca Rende ARPACAL 36 William Gatto 37 Rosalba Odoguardi ARPACAL 38 Domenico Rotella ARPACAL 39 Gabriele Alitto ARPACAL 40 Luigi Dodaro Imprenditore 41 Aurelio Morrone Provincia di CS 42 Maria G. Fittante Provincia di CS 43 Enrico Marchianò UNESCO Cosenza 44 Francesco Minardi FIELD 45 Maria Teresa Commisso Provincia di Cosenza 46 Laura Verta Fondazione 47 Valentina De Maria Provincia di Cosenza 48 Domenico Passarelli Università RC 49 Costantino Crupi ARPACAL 50 Daniela Zarro Provincia di Cosenza 51 Giusi Militano 52 Giovanni Soda Provincia di Cosenza 53 Agostino Intrieri Corpo Forestale 54 Edmondo Granata FIELD EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 14
  • 15. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 15
  • 16. 55 Sonia Ferrari Parco Naz. Sila 56 Michele Laudati Parco. Naz. Sila 57 Lillino Citrigno FIELD 58 Jeannins Mannarino Provincia di Cosenza 59 Francesco Toscano Provincia di Cosenza 60 Marisa Iannello FIELD 61 Adriana Carrera CISL 62 Giuseppe Bruno Ente Parco Pollino 63 Teresa Alvaro Libero Professionista 64 Gianfranco Mancuso Libero Professionista 65 F.sca Rosaria Saviglio Provincia di Cosenza 66 Simona Sità Provincia di Cosenza 67 Valeria Gigliotti FIELD 68 Salvatore Barresi FIELD 69 Mario Ammerata CISL 70 Carmine Raia FIELD 71 Pierluigi Scigliano Libero Professionista 72 Salvatore Marisico Libero Professionista 73 Dario D e Bonis Consorzio 74 Vincenzo Braselli Gazzetta del Sud 75 Ermanno Giglio Ente Cittadino 76 Carlo Montesi FIELD 77 Simona Scrivano FIELD 78 Elvira Dodaro FIELD 79 Michele Sorrentino FIELD 80 Giacinto Basile Pollino 81 Giovanni Gualiardi Confindustria Cosenza 82 Maria A. Pignataro Pol. Provinciale Cosenza 83 Marco Maretta FIELD 84 Francesca Ferraro FIELD 85 Fausto Scervino FIELD 86 Maria Teresa Muraca FIELD 87 Claudia Tuoto ARPACAL 88 Rossana Giordano Secur project 89 Mattia Scrivano Secur project 90 Luisa Ferro A.R.P.A.C.A.L. 91 Anna De Caro FIELD 92 Alessia Barresi Studente 93 Francesca Diano FIELD 2 PRESENTAZIONE Il Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza “Per una visione condivisa sul futuro dell’area vasta provinciale”, condotto utilizzando la metodologia di lavoro EASW ® della Commissione Europea, adottata nel 1995 quale strumento comune per le città europee per stimolare la partecipazione dei soggetti locali a contribuire nella risoluzione dei problemi tipici dei territori di area vasta e delle città, si è tenuto giorno 30 Aprile 2010 presso il Palazzo della Provincia di Cosenza . EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 16
  • 17. Nell’arco di una giornata attraverso la metodologia a Mosaico Digitale (Modì) di IDEAI FUTOR si sono raccolte le idee, facilitate le discussioni e date gli spunti di riflessione al gruppo su potenziali idee/azioni da realizzare diventando azioni progettuali per elaborare il Piano di Azione Ambientale della Provincia. I risultati della giornata di simulazione e partecipazione, sono riassunti nel rapporto, e forniscono una prima visione comune di sviluppo sostenibile da parte di quattro gruppi di attori diversi (amministratori, associazioni, attività produttive e esperti) e numerose idee progetto che saranno sviluppate successivamente all’interno dei gruppi di lavoro tematici del Forum. 3.3 OBIETTIVI Obiettivo generale del Forum Ambientale è stato quello di definire le linee guida per il Piano di Azione della Provincia di Cosenza . In particolare, gli obiettivi specifici di simulazione sono stati i seguenti: • Scambiare conoscenze, opinioni e idee tra i vari gruppi di interesse; • Identificare e analizzare le visioni positive e negative dei diversi gruppi di interesse; EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 17
  • 18. Generare nuove idee e direttive per azioni che siano la base delle linee guida per il Piano di Azione. 3.4 CO-PROGETTARE IL FUTURO – METODI E STRUMENTI PARTECIPATIVI di Paolo Martinez e Alessandra Modi (IDEAI FUTOUR). Per arrivare a obiettivi nuovi e diversi bisogna spesso utilizzare strumenti e metodologie innovative che riescano ad attivare la creatività e concretezza di tutte le parti in gioco. L’innovazione è infatti anche un processo sociale che nasce dall’interazione tra le varie anime degli ecosistemi sociali, economici e ambientali e tra cittadini, aziende, rappresentanti di associazioni di categoria, centri di ricerca, università, artisti, enti pubblici e studenti, e così via. I benefici che nascono dalla partecipazione a riunioni strutturate e organizzate con metodi partecipativi sono notevoli. Da questo tipo di incontri facilitati e interattivi, strutturati con metodologie rigorose ed efficaci, sono nati progetti molto importanti con fondamenta solide. Per creare ambienti favorevoli all’innovazione nei workshop adottiamo metodologie e competenze di facilitazione riconosciute a livello internazionale nel supporto ai processi di concertazione e pianificazione territoriale. Tali metodologie sono utilizzate dai principali Future Center internazionali, incubatori e acceleratori della creatività attraverso la progettazione partecipata, ambienti di lavoro attrezzati e facilitati che aiutano la società e le organizzazioni a prepararsi per le sfide del futuro creando ambienti collaborativi e proattivi dando sistematicità ai processi creativi. La varietà dei possibili metodi a supporto della partecipazione è vastissima e per ogni fase o tipologia di problemi forniamo un’ampia scelta fra metodologie diverse. Il Mosaico Digitale (MODÍ) di IDEAI FUTOUR viene utilizzato per raccogliere le idee, facilitare la discussione e dare degli spunti di riflessione al gruppo. Uno dei vantaggi dei workshop e degli interventi facilitati è la possibilità, in tempi molto stretti, di ottenere risultati condivisi con la collaborazione di tutti i soggetti presenti in sala. L'ottimizzazione dei tempi e le modalità di restituzione dei risultati (idee, progetti, singoli commenti) garantita dai metodi partecipativi, contribuiscono al raggiungimento di una serie di obiettivi quali, per esempio: accelerare i processi decisionali e di condivisione; stimolare la partecipazione e progettazione condivisa dei vari attori locali (aziende, istituzioni pubbliche, associazioni di categoria, parti sociali, studenti.. ) sui temi specifici riguardanti l’attivazione di progetti di sviluppo e innovazione sistemica; elaborare progetti innovativi facendo emergere i diversi punti di vista e le migliori pratiche per EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 18
  • 19. creare progetti solidi e sostenibili; creare percorsi e progetti che generino benefici per tutte le parti in causa e siano coerenti con i loro tempi, strategie e percorsi operativi; sensibilizzare e sollecitare idee e indicazioni concertate da sviluppare da parte dei partecipanti per futuri progetti come contributo al processo d’innovazione e competitività sistemica locale e regionale; rafforzare in modo propedeutico e metodologico le attività dei gruppi di lavoro tematici che potranno essere attivati; rafforzare il coinvolgimento, la fantasia, creatività e concretezza dei partecipanti. La metodologia EASW nasce nel mondo scandinavo, ed è stata adottata, promossa e diffusa dal programma Innovazione della Commissione Europea per stimolare la progettualità partecipata, negoziata, consensuale e dal basso. Grazie alla rete di National Monitor, i facilitatori accreditati dalla CE, alla disponibilità di manuali, istruzioni e linee guida per organizzare e gestire i Workshop EASW in tutte le lingue della UE, la metodologia è stata adottata da centinaia di città e realtà in Europa e nel mondo. Sono ormai tantissime le iniziative nelle quali l’EASW ha contribuito ad attivare forti cambiamenti e innovazioni a livello locale. Bilbao, in Spagna durante il periodo di declino industriale ha utilizzato la metodologia EASW per rilanciare l’immagine ed elaborare un piano di sviluppo di grande successo con una corna di iniziative urbanistiche, ambientali, socio economiche nella quale spicca l’avveniristico museo di arte moderna Guggenheim. Le Nazioni Unite hanno utilizzato il metodo in India per elaborare strategie relative ai sistemi di pubblica istruzione e per attivare processi di progettazione partecipata nello sviluppo locale. Sono stati co-progettati spazi museali e spazi aperti (EASW bambini e Città della Scienza), un eco-parco a Torino, il Piano del traffico a Perugia, un progetto per rafforzare le reti di impresa, Forum Agenda 21. Il ruolo del National Monitor e del team di facilitatori è stato quello di offrire ai partecipanti ed esperti locali la consulenza di processo per identificare le motivazioni, gli obiettivi, le azioni e priorità che possano rientrare nella linea di intervento 3.5.1.1 del POR CALABRIA FESR 2007-2013 Asse III Ambiente. 3.5 SCENARIO WORKSHOP MOSAICO DIGITALE Lo scenario Workshop Mosaico Digitale ha previsto due principali fasi: (1) Elaborazione delle visioni: in un primo momento i singoli gruppi di interesse hanno elaborato visioni relative al futuro possibile per l’anno 2020. In questa sessione, sono state identificate le criticità della Provincia di Cosenza analizzando diverse aspetti geologico, urbanistico, geomorfologico, trasportistico, economico, sociale (visioni negative, catastrofiche) e i possibili obiettivi da raggiungere (visioni positive, utopiche). EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 19
  • 20. I partecipanti sono stati stimolati e lasciati liberi di esprimersi in maniera creativa all’interno della sala e nei tempi previsti dalla metodologia. I tempi stretti hanno aiutato i partecipanti a focalizzare le proposte e a collaborare. Tali visioni del futuro, sono stati esposti a tutti gli altri partecipanti in una sessione plenaria, gli obiettivi e le visioni convergenti e comuni elaborate dai gruppi di interesse sono stati raccolti ed organizzate in modo da fornire ai partecipanti il punto di partenza e gli obiettivi per le aree tematiche della sessione successiva. (2) Lancio di idee e azioni: in questa fase i partecipanti al workshop si sono distribuiti in quattro gruppi di lavoro tematici nei quali hanno elaborato le idee/progetto concreti per raggiungere visioni e obiettivi identificati nella prima sessione. Ai partecipanti è stato chiesto di indicare cosa andrebbe fatto, da chi e come. I gruppi tematici sono stati composti in maniera eterogenea con un almeno rappresentante di ciascun gruppo di interesse. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 20
  • 21. Attraverso tecniche di brainstorming e negoziazione interna ciascun gruppo ha condiviso e selezionato le idee più convincenti e le ha presentate agli altri partecipanti nell’assemblea conclusiva. I partecipanti hanno ascoltato le idee proposte dai gruppi e hanno ne hanno selezionato cinque per ciascuno dei quattro gruppi. Un Workshop EASW produce in poco tempo risultati che sarebbero altrimenti impensabili. Questo rapporto è il prodotto di una giornata nella quale tante energie si sono attivate in parallelo per raggiungere il consenso su idee e soluzioni proposte dagli stessi partecipanti. Data la grande quantità di informazioni elaborate e prodotte dai partecipanti normalmente un Workshop EASW (nella versione danese) dura due giorni. Si cerca di far passare un mese tra il primo incontro sulle visioni e il secondo sulle idee, per consentire alle persone di elaborare visioni e progetti più approfonditi. In questo caso per motivi organizzativi il tutto si è svolto in una intensa giornata. Malgrado la breve durata delle sessioni dei gruppi paralleli, come si può vedere dalle visioni emerse e dalle idee selezionate dai partecipanti, sono state elaborate visioni e idee molto interessanti. Il presente rapporto è il risultato del lavoro di una sessantina di persone, che in un giorno hanno messo in campo tutto il loro sapere e le loro energie per ottenere risultati e azioni convergenti. Vorremo ringraziare tutti coloro che direttamente e indirettamente hanno contribuito al successo dell’iniziativa. L’organizzazione e la gestione del workshop EASW richiede un grosso lavoro di squadra con molti attori e protagonisti, a cominciare dai partecipanti. Naturalmente i contenuti e i risultati del workshop dipendono principalmente dalla creatività e dalle idee dei partecipanti. Come si può vedere dalla scheda allegata hanno partecipato attivamente circa sessanta rappresentanti dei quattro gruppi di interesse. Son quindi emerse visioni, idee, azioni che rappresentano un punto di partenza per delineare e mettere in cantiere un Piano di Azione Ambientale di Sviluppo Sostenibile per il territorio di area vasta. 3.6 SESSIONE “VISIONI” I partecipanti suddivisi in gruppi di interesse hanno sviluppato le proiezioni del proprio territorio sostenibile nel 2020, utilizzando come fonte di ispirazione la propria conoscenza e creatività sui possibili scenari futuri che guardino l’area vasta in un ottica di sviluppo sostenibile. I gruppi di interesse che hanno espresso le loro visioni sono stati: • Amministratori; • Associazioni; • Attività produttive; EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 21
  • 22. Esperti. I gruppi di interesse hanno proiettato scenari negativi e positivi su quattro sessioni tematiche: 1. Mobilità sostenibile; 2. Ambiente urbano 3. Risorse e territorio; 4. Ambiente e produzione; 5. Qualità sociale e qualità della vita. Il lavoro si è articolato in quattro sessioni: 1. Sviluppo di scenari negativi nel 2020: Peggio di così non poteva andare! Raccontatela; 2. Elaborazione di un senso comune rispetto alle visioni negative esposte da ogni singolo gruppo di interesse; 3. Sviluppo di scenari positivi nel 2020: Tutti i sogni si sono avverati! Raccontateli; 4. Elaborazione di un senso comune rispetto alle visioni positive esposte da ogni singolo gruppo di interesse. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 22
  • 23. Il workshop è iniziato con una domanda: Quali personaggi famosi, reali o di fantasia (da film, telefilm, cartone animato, romanzo …) vivrebbero volentieri in Calabria e perché? Questa prima domanda di riscaldamento ha giocato sulle metafore dei personaggi per far emergere da ciascun gruppo di interesse, quali possono essere i personaggi che verrebbero volentieri a vivere in Calabria e perché. Risposte ATTORI ISTITUZIONALI • Scrat perche riuscirebbe a reperire molte ghiande • Normand Douglas estimatore assoluto della Calabria • Barone Rampante per la presenza degli alberi • Zorro perche in Calabria avrebbe tanto da fare • Rambo 4 contro la ndrangheta • Robin Hood giustiziere sociale • sergente sulla neve di Stern per il radicamento alla montagna • Tex Willer, come ranger potrebbe avere molto lavoro • Robinson Crosoue, quale isola felice naturalistica, ma anche luogo isolato, cioè popolo chiuso • Ulisse, perché in Calabria trova accoglienza e un incommensurabile patrimonio naturale • Robin Hood, perché lotterebbe per riportare giustizia sociale • Karen Blixen, alla ricerca di luoghi sperduti, belli dal punto di vista naturalistico, ma difficile per chi ci abita • Don Chisciotte combatte contro i mulini a vento • Tarzan viviamo nella giungla • Flash perche riesce a muoversi veloce anche senza strade • tutti i supereroi perché avrebbero tanto da fare • Heidi per le belle montagne • sgarbi per riportare l’attenzione sui centri storici e anche sulle teste storiche • Don Vito Corleone si sentirebbe a casa sua • Winnie the Pooh si troverebbe bene in Sila • Pantagruel perche si mangia bene da noi • pinocchio perche siamo nel paese dei balocchi e perche non si noterebbe che gli cresce il naso perché cresce a tutti ORGANIZZAZIONI DI BASE • Gamba di legno perche potrebbe sviluppare i suoi affari loschi e illeciti facilmente • Peter Pan perché volerebbe di qua e di la in un mondo che non esiste • San Francesco d’Assisi perché potrebbe esercitare la sua missione • Heidi perche vivrebbe bene tra i monti calabresi • Leonardo da Vinci e Michelangelo perché troverebbe soluzioni nuove per problemi vecchi • Michelangelo per il suo genio e le sue qualità e risolverebbe tanti problemi • Negroponte • il Dalai Lama • Negroponte perché è capace di equilibrare utopia e idealità • un uomo o una donna di azione che smuovi le coscienze calabresi EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 23
  • 24. Obama perché è un grande riformatore • Vandana Shiva perche andrebbe al cuore del problema • Alibbabba perché incontrerebbe i quaranta ladroni • Dalai Lama per l’alto piano silano • Robin Hood per difendere i deboli • Zorro per aiutare i poveri • Le Corbousier per ridefinire gli spazi in altezza • una scienziata che progetti l’applicazione di energie alternative • San Simon Fourier Houward per individuare la città ideale secondo un modello ideale • premio nobel sul microcredito • Bacone • non è successo niente 3.6.1 VISIONI NEGATIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE ATTORI ISTITUZIONALI • abbandono delle aree montane • desertificazione • cementificazione • aumento del livello del mare • inquinamento marino EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 24
  • 25. rifiuti sulle piazze • superficie della Calabria interamente ricoperta da pale eoliche • nella terra del sole creazione di centrali nucleari • tra le varie disgrazie essere amministrati da Sgarbi • vendita di tutto il patrimonio culturale e artistico calabrese e nessuna testimonianza di civiltà alle successive generazioni • trasformazione delle chiese in discoteche • invasione dei cinesi • emigrazione forzata • la Calabria e' ormai l'unica area pattumiera d'Italia, con centrali nucleari, discariche di ogni genere, il mare e' stato inquinato completamente • I funghi sono radioattivi • l'unico lavoro rimasto e' quello della politica • aumenta il federalismo fiscale • cementificazione selvaggia in aumento • spopolamento totale • chiusura dell'università e scomparsa della scuola pubblica • nessun futuro per le giovani menti • nessuna impresa in Calabria • tutto privatizzato sanità, scuola, acqua, • Potere alla 'ndrangheta • ignoranti al potere in aumento • nessuna donna in alcun posto di responsabilità • tutti i giovani vanno via • natalità zero • incremento malattie per radiazioni e inquinamento • al 2020 non ci arriviamo • la Calabria si stacca dall’Italia • la guerra civile per la disoccupazione • i calabresi avranno gli occhi a mandorla • niente assistenza agli anziani • politici del 2020 saranno gli stessi • politici del 2020 saranno gli stessi di oggi • non ci saranno più passione e creatività • aumento dei divorzi • invasione leghista del mer8idione • cementificazione completa delle coste • sommersi dei rifiuti ORGANIZZAZIONI DI BASE • rincorrere uno sviluppo industriale che non arriva mai • montagne ricoperte di pale eoliche, colline ricoperte da pannelli fotovoltaici, assenza di boschi e verde • cementificazione selvaggia • case sulla spiaggia • costruzione del ponte sullo stretto • fiumare come pattumiere e case di costruzione edilizie • fiumi pieni di rifiuti • industrializzazione selvaggia EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 25
  • 26. abbandono dei boschi e Calabria come sfasciume pendulo sul mare • siamo sulla strada giusta • spopolamento della provincia • assuefazione delle situazione • rafforzamento della criminalità organizzata • peggioramento delle funzioni burocratiche • degrado della viabilità • rifiuto nuovi aeroporti • intrallazzismo politico • lobby di interessi rivali • popolo che e orgoglioso dei mafiosi • mancanza di politiche progettuali • fughe degli intellettuali e dei ricercatori • spreco finanze per iniziative dell’effimero e non per qualcosa di creativo • mancanza dei finanziamenti per le iniziative culturali • fuga degli onesti • non e successo niente....e franato niente • si sono aperti i bidoni radioattivi in Calabria • le navi dei veleni sono riemerse da sole e si sono arenate sulle spiagge • non c’è più acqua e quella che c’è a disposizione e inquinata e quella che è a disposizione e venduta a caro prezzo • la ndrangheta si è trasferita non c’è più nulla da fare • le università pubbliche e le scuole sono state chiuse • non ci sono bambini • il parco della Sila si e letteralmente bruciato • le dighe sono saltate perche nessuno le ha curate • non ci sono più avi • non ci sono più api • tutte le culture sono trans geniche • piove sempre • centri storici disabitati • il ponte non ce ma neanche le navi • sul pollino e sorto un vulcano • a Cosenza c’è il mare • Berlusconi e Bertolaso si trasferiscono in Calabria • la Calabria sommersa da discariche abusive 3.6.2. ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI NEGATIVE Responsabilità dirigistiche, scarsa responsabilità della popolazione, scarsa partecipazione o senso civico, livelli minimi di educazione e cultura, non osservazione regole, conflitto tra interessi privati e pubblici, beni comuni e pubbl. separazione tra sistema natura e uomo (ambiente non come nostra casa), preoccupante razzismo, consumo risorse non riproducibili naturali, sfiducia istituzionale, aumento disagio sociale, scarsa informazione, paura del nuovo e non convenzionale nella gestione e realizzazione cose. 3.6.3 VISIONI POSITIVE PROSPETTATE DAI GRUPPI DI INTERESSE ATTORI ISTITUZIONALI • Guido io vorrei che tu e la Calabria ed io fossimo presi per incantamento • città cablata con internet e wireless ovunque EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 26
  • 27. eliminazione totale della tecnologia informatica spinta • ritorno alla natura • ci compriamo la Lombardia • smettiamo di scrivere libri ed incominciamo a leggerli • urbanistica della demolizione • bimbi a scuola con libri digitali, senza zaino • la Calabria la città del sole • trasparenza burocratica • centrali nucleari pulite • lavoro, lavoro, lavoro , ma regolare, non precario, non nero • famiglie numerose ed asili nido • sviluppo turistico sostenibile • diffusione del turismo culturale • abbattimento di ecomostri • edilizia ecosostenibile, solo progettazione certificata e di qualità • buona qualità sociale • valorizzati e certificati tutti i prodotti calabresi • servizi alla persona efficienti ed evoluti, di qualità • bambini felici e spazi verdi ovunque, scuole belle, natura rispettata tutelata • banche dati del territorio accessibili a tutti ed internet per tutti gratuito e diffuso in tutta la regione • artigianato artistico tradizionale di qualità e non dimentico della tradizione, la politica rilancia il lavoro autonomo • esservi • università' e scuole calabresi le migliori del mondo • leader nella produzione culturale e formativa • i cinesi vengono a studiare la qualità dell'ambiente e della cultura e della scuola • ogni calabrese parla almeno tre lingue oltre il dialetto e l'italiano correttamente • navigabilità dei laghi e dei fiumi • rivitalizzazione degli alvei dei fiumi • società multi culturalistica • più produzione locale, meno franchising • rifiuti zero • efficienza della sanità • i ragazzi ritornano e fare impresa • per le strade tanti passeggini e carrozzine • tasso di crescita della popolazione in aumento • mare pulito • Calabria meta del turismo sostenibile mondiale • ricchezza equamente distribuita • attivismo politico e sociale • la rinaturalizzazione e bonifica delle coste e delle zone degradate • miglioramento della viabilità • produzione e commercializzazione dei beni senza imballaggi • nuova classe dirigente • ruoli di responsabilità alle donne per meriti non per quote rosa • sviluppo sostenibile per le città • energia rinnovabile e pulita • autosufficienza energetica EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 27
  • 28. aumento dei valori cristiani • autosufficienza energetica agli edifici pubblici e privati • coste migliori ORGANIZZAZIONI DI BASE • mobilita efficiente, città senza macchine, città pedonali • posto ideale per crescere i figli • incremento e sostegno di tutte le attività culturali e intellettuali • disoccupazione zero • microeconomia funzionante • mancanza di inquinamento, ma pulito, incremento della biodiversità • salubrità dell’aria • classe politica motivata e al servizio della collettività • consapevole e matura • saper difendere dalle contraffazioni le nostre specialità culinarie • modello meno competitivo e più collaborativo • comportamenti etici anche e rapporti istituzionali • energia pulita • luoghi della decisione più vicini ai cittadini • architettura ecosostenibile • autosufficienza energetica nella città • comportamenti di fede religiosa più purificati • assenza di emigrazione dei giovani calabresi • godimento delle risorse per tutti • benessere sociale ed economico • scomparsa della criminalità organizzata • lavoro onesto e dignitoso • lavoro per tutti • le donne governano la cosa pubblica • il bene comune è una realtà • scomparsa delle strutture di partito • abitare in una città giardino • agricoltura e biologica • zero disoccupazione • per le strade ci sono tanti bambini • sistema di garanzie sociali e consolidato per tutti • la Calabria al centro del mediterraneo culturalmente • i ricercatori calabresi sono i migliori • non si parla più di politica,ma si praticano azioni collettive • non c’è più precariato • i rifiuti sono tutti riciclati e sono una risorsa • il mare più pulito del mediterraneo • gli anziani sono sapienti ma anche i bambini • il turismo , cultura e agricoltura sono i settori trainanti dell’economia calabrese • la imprese si internazionalizzano • i centri storici si ripopolano • i calabresi hanno gli occhi a mandorla • i bambini crescono senza drammi • gli spazi abbandonati o non utilizzati sono riqualificati per uso pubblico e civile EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 28
  • 29. riappropriamoci dell’Aspromonte • tutto piste ciclabili • assenza di barriere architettoniche • il parco della Sila è il più visitato d’Europa • ritorno dei cervelli 3.6.4 ELABORAZIONE DI UN SENSO COMUNE RISPETTO ALLE VISIONI POSITIVE Equità sociale, lavoro e piena occupazione, bambini numerosi e felici, sostenibilità ambientale, imprenditoria ecosostenibilità, investimento nella conoscenza, classe politica adeguata, valorizzazione delle culture, capitalizzazione esperienze di successo, istruzione di qualità, internet come diritto, valorizzazione patrimonio ambientale e culturale, armonia tra economia, essere umano e ambiente, tutela tradizione enogastronomica, senso civico diffuso, società aperta, interculturalismo. 3.7 “LANCIO delle IDEE” nelle SESSIONI TEMATICHE Le visioni comuni elaborate nella prima parte del workshop dai gruppi di interesse sono state la base di partenza per il lancio di idee e azioni concrete, operative elaborate nella seconda fase del workshop. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 29
  • 30. All’interno dei quattro gruppi di lavoro per sessione tematica c’era almeno un rappresentante di ciascun gruppo di interesse. Ai partecipanti è stato chiesto di proporre idee e azioni concrete, fattibili, definendo CHI (Soggetto/i coinvolti), COME (lo sviluppo delle idee), QUANDO (asso temporale di fattibilità). È stato chiesto e così è stato di essere propositivi, di essere ambiziosi e di pensare che ogni azione da intraprendere deve essere necessariamente coerenti con la linea di intervento 3.5.1.1. del POR CALABRIA FESR 2007-2013. In questa parte del rapporto vengono presentati i risultati elaborati dai partecipanti al gruppo, in termini di idee e di proposte di azione. 3.7.1 LE SESSIONI TEMATICHE Le proposte di azione prendono in riferimento le seguenti sessioni tematiche: 1. MOBILITÀ SOSTENIBILE; 2. AMBENTE URBANO/RISORSE E TERRITORIO; 3. AMBIENTE E PRODUZIONE; 4. QUALITÀ SOCIALE E QUALITÀ DEL TERRITORIO. SESSIONE MOBILITÀ SOSTENIBILE (1) TEMATICA Note di indirizzo La mobilità sostenibile è un sistema di mobilità urbana in grado di conciliare il diritto alla mobilità con l'esigenza di ridurre l'inquinamento e le esternalità negative, quali le emissioni di gas serra, lo smog, l'inquinamento acustico, la congestione del traffico urbano e l'incidentalità. Queste esternalità hanno un costo sociale che grava su tutti. Possono essere rimosse soltanto con una adeguata regolamentazione mediante intervento pubblico. In Italia la mobilità sostenibile è stata introdotta con il Decreto Interministeriale Mobilità Sostenibile nelle Aree Urbane del 27/03/1998. La normativa non ha però raggiunto i risultati sperati. I problemi relativi alla mobilità sono stati spesso demandati alle amministrazioni locali, senza un vero e proprio piano di intervento a livello nazionale e sovranazionale. Gli interventi di mobilità sostenibile Attualmente gli interventi di mobilità sostenibile possono considerarsi ancora alla fase sperimentale. Elenchiamo i principali: Trasporto pubblico locale E' la prima storica forma di mobilità sostenibile. Veicoli adibiti al trasporto di massa consentono di ridurre l'utilizzo dei mezzi privati. Corsie preferenziali Queste corsie sono autorizzate soltanto ai mezzi pubblici (autobus, tax, mezzi di emergenza). Permettono di creare due forme di scorrimento, congestionata per i mezzi privati e scorrevole per quelli pubblici o di pubblico intervento. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 30
  • 31. Piste ciclabili In alcune città del Nord Europa sono la vera alternativa all'automobile. Le piste ciclabili sono situate a lato delle strade e riservate esclusivamente alle biciclette. Città come Amsterdam dimostrano come questa scelta sia praticabile e a basso costo. Non è però adatta ovunque, soltanto nelle città pianeggianti o con bassi dislivelli. Pedaggio urbano L'accesso a pagamento a strade o zone urbane. Trova la sua massima applicazione nel Road Pricing che estende il pagamento del ticket a tutte le automobili in entrata nella città (es. Londra). Park pricing (o parcheggi a pagamento) L'applicazione di ticket orari sui parcheggi tende ad aumentare il costo di utilizzo dell'automobile privata e facilita l'accesso al parcheggio per soste di breve periodo. In Italia sono conosciute come 'strisce blu'. Questa forma di intervento è adatta soprattutto nelle aree centrali della città. Crea invece malcontento nelle aree sub-urbane e periferiche. Car sharing e Car pooling Questi servizi sono basati sul principio dell'auto privata per uso collettivo. Nel caso del Car Sharing l'automobile è noleggiata per poche ore presso le apposite società e riconsegnata al termine del suo utilizzo. Nel caso del Car Pooling l'automobile è di proprietà di un privato che la mette a disposizione per compiere tragitti casa-lavoro insieme ad altre persone, spesso conoscenti o colleghi, con la stessa esigenza di orario e di percorso. Blocco del Traffico Il momentaneo blocco del traffico urbano è una misura di emergenza per ridurre il traffico veicolare e le emissioni inquinanti. Non risolve il problema. L'intervento mira a vietare l'uso dell'automobile per far provare forme di mobilità alternative e più sostenibili (es. trasporto pubblico). Il blocco del traffico può essere parziale o totale. In caso di blocchi ripetuti nel tempo viene applicato sotto forma di blocco per 'targhe alterne' (pari o dispari) o per tipologia di veicolo (euro0, euro1, euro2, euro3, euro4). SESSIONE RISORSE E TERRITORIO (2) TEMATICA Note di indirizzo Il concetto di “territorio” ha subito, specialmente negli ultimi decenni, una trasformazione radicale: da semplice risorsa materiale suscettibile di sfruttamento, da spazio controllabile nel quale le differenziazioni sono viste come resistenze alla trasformazione, si è giunti ad una interpretazione in cui è riconosciuto il carattere relazionale e incerto proprio di un sistema complesso. La conoscenza del territorio passa attraverso il riconoscimento delle interazioni tra dinamiche a differente scala (globale/locale) e tra le dinamiche tra l’osservatore e l’oggetto osservato (abitante/territorio); il territorio non è più il medium neutro su cui si svolgono gli eventi, ma è il frutto delle dinamiche interattive che si svolgono continuamente tra di essi. Un prezioso contributo è fornito da Magnaghi (2000), per il quale il territorio è un «soggetto vivente ad alta complessità», intendendo per soggetto vivente nè il complesso di ecosistemi, nè la società presente che vive in un determinato luogo e neppure il milieu (inteso come giacimento socioculturale di un luogo). Per tale autore il territorio è soggetto vivente in quanto prodotto dalla interazione di lunga durata tra insediamento umano ed ambiente, ciclicamente trasformato dal succedersi delle civilizzazioni; non è EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 31
  • 32. un oggetto fisico, («il territorio non esiste in natura»), piuttosto rappresenta l’esito di un «processo di territorializzazione», ovvero un processo di strutturazione dello spazio fisico da parte della società insediata; il suolo, la terra, l’ambiente fisico, il paesaggio, l’ecosistema, l’architettura, le infrastrutture non sono ancora il territorio, essi ne rappresentano i supporti fisici e simbolici. La specificità del territorio consiste nel suo essere esito della capacità di strutturazione simbolica dello spazio, consentendo il riconoscimento di una correlazione fra luogo fisico e spazio culturale, simbolico, economico della società insediata; il territorio è inscindibile sia dai suoi supporti materiali che dalle diverse forme di appropriazione che si sono succedute. Il tema della finitezza delle risorse: dal Club di Roma al Rapporto M.I.T. di Meadows-Forrester. Modelli “catastrofici”. Limiti del modello. Gli approcci normativi: la Conferenza di Stoccolma (1972), Basic Needs, Self-Reliance, Ecosviluppo. Rapporto tra economia e risorse; l’economia classica e le risorse; dalla sostenibilità dello sviluppo allo stato stazionario. L’ecological economics. L’applicazione della legge dell’entropia e la bioeconomia di Georgescu-Roegen. Riconoscibilità ed accessibilità delle risorse. Lo sviluppo locale e lo sviluppo autosostenibile. Risorse rinnovabili e risorse non rinnovabili. Risorse primarie e risorse secondarie. Risorse alternative e risorse sostitutive: effetti sociali, ambientali ed economici della sostituzione di risorse. Trasferimento delle risorse sul territorio; incidenza ambientale del sistema locazione allocazione delle risorse. Ciclo di produzione, trasformazione, e fine vita delle risorse. Uso sostenibile delle risorse. Crescita illimitata e sviluppo. Risorse materiali ed energia. Energia feedstock. Uso dei combustibili fossili. L’economia a idrogeno. SESSIONE AMBIENTE URBANO - URBANISTICA E SOSTENIBILITA' (3) TEMATICA Note di indirizzo L’ambiente urbano; stile e qualità della vita; demografia urbana; risorse naturali; inurbamento nelle aree ad alta industrializzazione; traffico urbano; spazio personale; stress; frustrazione; aggressività; affollamento; rumore; microclima urbano; patologia degli agglomerati urbani; antropologia culturale urbana; cultura dell’immagine; contrabbando culturale; “pastiche” culturale; inquinamento atmosferico e acustico; effetti dell’inquinamento sulla salute; inquinamento luminoso; inquinamento visivo; il mito del benessere; antropocentrismo; psicopatologia urbana. Migliorare la qualità urbana, intesa come raggiungimento di parametri che definiscono livelli soddisfacenti nella qualità degli elementi fisici (aria, acqua, rumore, elettromagnetismo, ecc.), sociali (accessibilità e spostamenti, servizi pubblici e privati, luoghi di incontro, rete commerciale, ecc.), psicologici (accettazione, sicurezza, paesaggio, ecc.). definizione di criteri per un nuovo approccio alla progettazione degli spazi urbani; definizione di indicatori e standard per valutare la “social friendly” delle comunità, assumendoli come parametro per eventuali forme di incentivo selezionato; messa a punto di interventi per aumentare la sicurezza e la coesione sociale; recupero delle aree verdi di quartiere; utilizzo di un mix funzionale nella pianificazione dei nuovi quartieri e negli interventi di ristrutturazione del tessuto urbano; localizzazione dei servizi coerente con la distribuzione della popolazione sul territorio; indirizzi e direttive agli enti nella predisposizione degli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale; mitigazione degli impatti negativi dovuti al traffico ed alla congestione urbana. URBANISTICA E SOSTENIBILITA' URBANISTICA Con urbanistica o, con un'accezione più ampia, pianificazione territoriale si intende quella disciplina volta a studiare un territorio, solitamente una città o un'area metropolitana, da un punto di vista geografico, economico e sociale. L'urbanistica si ripropone di agire su un territorio migliorandone le condizioni, attraverso la riqualifica di EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 32
  • 33. vecchie aree dismesse o la loro riorganizzazione spaziale o sociale. L'identità di un territorio è costituita da molti elementi; in particolare, rileva la forma del territorio, cioè il paesaggio, in relazione al quale si pone il problema della sostenibilità dello sfruttamento delle risorse. Uno degli scopi della pianificazione urbanistica è di delineare le grandi opzioni di organizzazione dello spazio e indirizzare a priori (piuttosto che controllare a posteriori) tutte le attività sul territorio, attraverso atti georeferenziati (che evidenziano la vulnerabilità e la riproducibilità delle risorse ambientali). In Italia l'urbanistica conosce il primo esempio di Piano Regolatore nel 1884, con l'opera dell'ingegner Cesare Beruto che compilò per la città di Milano il piano d'espansione oltre i Bastioni Spagnoli e oggi riconoscibile nella fascia tra la circonvallazione interna (sorta al posto delle vecchie mura) ed esterna. L'urbanistica diviene una disciplina riconosciuta ufficialmente negli anni trenta con il Razionalismo italiano e la fondazione delle nuove città ad opera del regime fascista, alcune anche di alto livello urbanistico ed architettonico, come Portolago e Sabaudia. Nel 1942 viene emanata la prima legge generale di coordinamento urbanistico territoriale. Il dopoguerra in Italia è contraddistinto dal boom edilizio che con le sue aberrazioni, generò, anche se in ritardo e insufficientemente la cultura della salvaguardia dei centri storici e del territorio, con lo sviluppo di una legislazione di tutela. disciplina che studia le condizioni, le manifestazioni e le esigenze di vita e di sviluppo delle città al fine pratico di attrezzare entità urbane e territori in funzione della vita della collettività nelle migliori condizioni. L'urbanistica prende in considerazione tutti gli aspetti della vita di un organismo urbano tenendo soprattutto presente il decentramento, la viabilità, lo scorrimento, la zonizzazione, la funzione insostituibile del verde pubblico, le aree pedonali. PIANIFICAZIONE TERRITORIALE La pianificazione territoriale è una disciplina che nasce in Italia in seno all'architettura. Mentre in altri paesi esiste una tradizione nel planning, in Italia lo studio della città e del territorio è sempre stato collegato all'urbanistica ed è solo da pochi anni che si tenta di dare un'autonomia disciplinare alla pianificazione. Ciò che differenzia la pianificazione dall'urbanistica è il forte contenuto politico e sociale, non a caso la pianificazione ha più a che fare con discipline quali l'economia regionale, le politiche pubbliche e la sociologia urbana che non direttamente con l'architettura. Attività che porta a progettare l’utilizzo ottimale del territorio, tenendo conto di una serie di fattori economici, demografici e ambientali, in modo da mantenere, nel tempo, un equilibrio positivo fra l’uomo e l’ecosistema, senza superare la capacità di quest’ultimo, di assorbire l’impatto ambientale antropico. E’ corretto, quindi, in ogni caso parlare di progetto pianificatorio e, più semplicemente, di pianificazione, perché qualsiasi intervento a scala territoriale, sia essa urbana, provinciale, regionale, ecc., su qualsiasi tematica (assetto urbano, inquinamento, infrastrutture, ecc.) discende da processi univoci e sovrapponibili. In particolare la pianificazione urbanistica, regolando le trasformazioni dell’uso del suolo, determina alcuni decisivi effetti sullo sviluppo socio-economico dei territori: - stabilisce il dove e il come esercitare i diritti edificatori; - individua la localizzazione degli insediamenti, delle infrastrutture e dei servizi; - modifica i valori fondiari e le relative rendite immobiliari; - condiziona l’attività edilizia e produttiva. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 33
  • 34. Pertanto, l’adozione di modelli di pianificazione territoriale e urbanistica informati ai principi della sostenibilità, consente di perseguire strategie coerenti con gli obiettivi di qualità sociale e ambientale dello sviluppo. Un primo rilevante problema è determinato dagli aspetti giuridici e disciplinari caratterizzanti le due attività di pianificazione urbanistica e ambientale. La prima si costituisce su principi economici, giuridici, culturali e tecnici assai diversi e, per molti versi e per molto tempo, in tante parti d’Italia, antagonisti alla seconda. Anche nella terminologia delle due “pianificazioni” assumono significati assai diversi termini come: indicatori, indici, standard, obiettivi di qualità. Tuttavia, non appare più proponibile una separazione tra attività tese prevalentemente alla trasformazione, seppure ordinata, del territorio e della città, funzionale alla realizzazione di insediamenti, infrastrutture, servizi a rilevante significato economico e sociale, e un’altra volta a contenere gli impatti delle attività antropiche, a riparare danni spesso evitabili, a proteggere beni collettivi, talvolta privi di una specifica tutela giuridica, salvo per luoghi e manufatti espressamente individuati e confinati. Molte delle attività che determinano forti impatti sulla qualità degli ecosistemi sono di fatto connaturate con gli insediamenti antropici, legittimamente realizzati proprio sulla base di piani e programmi urbanistici. Il sistema regolativo pubblico, progressivamente implementato, essenzialmente basato su azioni di comando e controllo, anche nelle situazioni in cui è stato correttamente applicato, si è dimostrato nel tempo poco efficace, in quanto fondato su procedure autorizzative, preventive e formali, prive di verifiche in itinere e di controlli ex post. In realtà molto di più hanno prodotto, in termini di riduzione degli impatti: i mutamenti nei processi produttivi, i fenomeni di deindustrializzazione, l’innovazione tecnologica, il “ritardo” dello sviluppo in alcune aree, i vincoli di tutela dei beni ambientali di particolare valore. L’insieme del territorio nazionale è stato oggetto di uno sfruttamento intenso, che ha prodotto danni non sempre reversibili, in particolare quando è avvenuto senza regole e senza attenzione ai beni collettivi primari. Decisivo è il superamento contestuale di due concezioni, per molti versi antagoniste ed esposte al rischio della staticità, che contrappongono trasformazione e conservazione. Le trasformazioni territoriali e urbanistiche sono elementi essenziali nel governo del territorio; sono attività insopprimibili, storicamente funzionali a rispondere alle esigenze socio-economiche di una comunità. Oggi tali attività, però, non possono prescindere dalle esigenze di tutela e protezione degli ecosistemi e da obiettivi di recupero e miglioramento della qualità dei contesti urbani, in particolare di quelli realizzati nel corso dell’ultimo secolo. La riqualificazione ambientale della città e del territorio passa infatti attraverso piani e interventi di trasformazione in grado di introdurre maggiori livelli di qualità ambientale e sociale, riducendo o eliminando le profonde distorsioni prodotte, soprattutto nell’ultimo secolo, con la realizzazione di insediamenti residenziali, produttivi e di infrastrutture in aree inidonee. Densità insediative eccessive ovvero eccessivo spreco di territorio, l’uso di tecnologie obsolete, hanno determinato congestione, dispersione, carenze di servizi, assenza di equilibrio e di integrazione tra insediamenti ed ecosistemi. Trasformazione e tutela debbono quindi concorrere insieme per produrre maggiore qualità urbana, sociale e ambientale. Le concezioni e le prassi, effettivamente in contrasto con la prospettiva di sviluppo sostenibile, sono quelle che determinano pianificazione essenzialmente incrementale e speculativa e la EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 34
  • 35. scelta degenerativa dei condoni. La crescente consapevolezza, da parte dei cittadini, degli amministratori pubblici e di progettisti, della necessità di inserire i progetti di trasformazione in strategie di governo integrato del territorio, con cui assicurare benessere economico e sociale, si manifesta nel moltiplicarsi di esperienze concrete di pianificazione territoriale e urbanistica, attente alla tutela e valorizzazione degli ecosistemi e del patrimonio storico-ambientale, aperte al contributo di altre discipline, preoccupate di ridurre l’uso di suolo naturale e volte al recupero delle aree dismesse o a riqualificare parti di città. Per sostenere tali esperienze e diffonderle è indispensabile il consolidamento di normative regionali e nazionali, coerenti con questi criteri e obiettivi, che consentano di affermare il governo unitario del territorio e dell’ambiente urbano, nei loro caratteri storici, sociali, identitari e naturali. Il governo del territorio non coincide con l’attività di pianificazione territoriale o urbanistica, altri strumenti, politici, istituzionali, economici sono egualmente forti e condizionano la stessa pianificazione chiamata a dare risposte ad una molteplicità di istanze, non sempre coerenti e conciliabili. Gli strumenti di piano sono tuttavia la condizione per stabilire regole e opportunità valide per tutti, per questo dovrebbero risultare chiari, trasparenti nei contenuti e nelle modalità operative, e definiti in modo partecipato dai cittadini. Altro aspetto rilevante del concetto di “governo del territorio” è il superamento di una pianificazione urbanistica intesa prevalentemente come regolazione dell’attività di trasformazione e degli aspetti ad essa correlati (infrastrutture, standard di servizi,…). E’ ovviamente fondamentale mantenere l’efficacia del piano urbanistico, per la parte relativa al valore giuridico delle prescrizioni conformative della proprietà, ponendolo in relazione forte con altri strumenti pianificatori privi di tale essenziale caratteristica, che dovrebbero essere egualmente precisi quanto ad ambito di efficacia e certezza delle regole. Tuttavia serve sempre più spesso orientare, dare senso al disegno di città che il piano propone. Altrettanto essenziale è il quadro dei vincoli strutturali costituito dalle reti della mobilità di merci e persone, da quelle energetiche e ambientali. Proprio la relazione tra diversi strumenti e ambiti (tematici e territoriali) di pianificazione costituisce uno dei problemi principali in termini di definizione della gerarchia istituzionale e giuridica tra i piani, della loro efficacia prescrittiva, delle regole di trasparenza della governance connessa ad ognuno degli strumenti. La sovrapposizione senza integrazione tra livelli ed ambiti diversi di pianificazione rende di più difficile lettura le scelte e costituisce un oggettivo ostacolo alla partecipazione attiva dei cittadini ed è motivo di conflitto. Anche sotto questo aspetto assumono particolare rilevanza e andrebbero adeguatamente sostenute e potenziate, anche nell’ambito delle agende 21 locali tutte le strutture e le attività di documentazione, di informazione e di riflessione utili alla rilettura delle dinamiche e delle tendenze dello sviluppo urbano, considerate anche dal punto di vista temporale, dei modelli insediativi adottati nei diversi territori. Gli Aalborg commitments e gli impegni comunitari Con la conferenza Aalborg+10, svolta nel giugno scorso e con il documento finale “Ispirare il futuro”, sono stati attualizzati e confermati gli impegni e gli obiettivi comuni della carta: “Una visione che prevede città ospitali, prospere, creative e sostenibili, in grado di offrire una buona qualità della vita a tutti i cittadini, consentendo loro di partecipare a tutti gli aspetti della vita urbana”. EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 35
  • 36. Particolarmente importante è la riaffermazione della responsabilità dei decisori istituzionali delle città firmatarie, sottolineata dal documento finale: “Svolgiamo un ruolo centrale nell’assicurare uno sviluppo sostenibile, affrontando allo stesso tempo le sfide in cooperazione con tutte le altre sfere di governo. Questo ruolo centrale esige un approccio più deciso ed integrato all’elaborazione delle strategie locali e all’armonizzazione degli obiettivi ambientali, sociali, culturali ed economici. Allo stesso tempo dovremo assicurarci che le nostre azioni per migliorare la qualità della vita locale non minaccino quella delle persone in altre parti del mondo o delle future generazioni. Siamo la componente governativa più vicina ai cittadini europei e abbiamo quindi opportunità uniche per indirizzare i comportamenti individuali a favore della sostenibilità. Possiamo offrire supporto locale nell’attuazione delle strategie e delle politiche europee, come la Strategia di Lisbona, la Strategia per uno Sviluppo Sostenibile Europeo, il Sesto Programma d'Azione per l'Ambiente, la Strategica Tematica Urbana dell’UE, le iniziative europee per i cambiamenti climatici, la salute, la governance e nell’implementazione dei Millennium Development Goals delle Nazioni Unite e del piano di attuazione del Summit di Johannesburg.” Il richiamo ad Aalborg+10 è decisivo anche al fine di ribadire, nell’ambito del progetto “Pianificare con l’ambiente”, la distinzione formale presente tra le azioni svolte nell’ambito dell’agenda 21 locale, interamente volontarie e non codificate da norme internazionali o nazionali, sostanziate sotto il profilo giuridico e la prassi della pianificazione urbanistica che segue, come più sopra ricordato, uno specifico apparato legislativo, volto a riconoscere, regolare e tutelate interessi soggettivi legati alla proprietà degli immobili. Tra i punti di possibile connessione tra urbanistica e ambiente, sui quali costruire una più forte relazione e integrazione, nella prospettiva dello sviluppo sostenibile sono: - l’intreccio e l’integrazione tra le norme relative alla pianificazione urbanistica e quelle finalizzate alla tutela degli ecosistemi (protezione ambientale, paesaggistica, storico-architettonica, sanitaria…), che contengono prescrizioni, vincoli, obiettivi; - l’adozione di strategie volontarie dei decisori locali, che sono al contempo responsabili dell’assetto urbanistico e dei sistemi di regolazione degli insediamenti e impegnati alla promozione della sostenibilità urbana ovvero della qualità ambientale e sociale della città. Il 5° Aalborg commitments: Pianificazione e progett azione urbana, esplicita la natura degli impegni politici, volontari, che dovrebbero ispirare il governo dei processi di pianificazione e progettazione urbanistica: ”Ci impegniamo a svolgere un ruolo strategico nella pianificazione e progettazione urbane, affrontando problematiche ambientali, sociali, economiche, sanitarie e culturali per il beneficio di tutti. Lavoreremo quindi per: 1. rivitalizzare e riqualificare aree abbandonate o svantaggiate. 2. prevenire una espansione urbana incontrollata, ottenendo densità urbane appropriate e dando precedenza alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. 3. assicurare una miscela di destinazioni d’uso, con un buon equilibrio di uffici, abitazioni e servizi, 1. dando priorità all’uso residenziale nei centri città. 4. garantire una adeguata tutela, restauro e uso/riuso del nostro patrimonio culturale urbano. 5. applicare i principi per una progettazione e una costruzione sostenibili, promovendo progetti architettonici e tecnologie edilizie di alta qualità.” EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 36
  • 37. La piattaforma rappresentata dai diversi punti suggerisce anche una possibile definizione generale di “qualità urbana”, che non è standardizzabile né coincidente con le “forme” assunte dai diversi contesti urbani. Grandi città, centri minori, cittadine di medie dimensioni, territori a insediamento sparso o aree dense, possono egualmente presentare elementi ritenuti dalla maggioranza degli abitanti portatori di qualità urbana, riferita tanto alla sfera antropica quanto a quella naturale, che insieme formano l’ambiente urbano. Assumendo tale approccio, alla definizione della “qualità urbana” concorrono: - le prestazioni del sistema urbano e gli obiettivi, ritenuti soddisfacenti o desiderabili dai cittadini; - gli indicatori di stato (ambientali, sanitari, sociali, culturali, economici, di sicurezza), riconosciuti come idonei a misurare quali-quantitativamente le prestazioni del sistema urbano; - l’accessibilità ai beni e ai servizi e la loro disponibilità per le generazioni future, quale esercizio primario dei diritti di cittadinanza; - gli elementi estetici e paesaggistici che rinviano a componenti identitarie e di appartenenza presenti nella comunità urbana. La compresenza di dati rilevabili e quantificabili secondo parametri scientificamente testati e di componenti percettive e di senso, rafforza la necessità di innestare percorsi partecipati per tradurre in progetti e azioni condivisi e per trasformare in norme di piano (Regolamenti attuativi e Regolamenti edilizi), gli obiettivi del 5° commitment di Aalbor g+10. Anche in relazione a queste indicazioni, appare utile sviluppare una idonea strumentazione delle agende 21 locali, per il dialogo e la collaborazione con gli strumenti propri della pianificazione urbanistica, sviluppando un approccio strategico comune. Anche per l’Unione Europea assume un crescente impegno l’implementazione di politiche di sostenibilità urbana attraverso politiche di integrazione, come indicato nella Decisone del 2001 del Parlamento e del Consiglio relativa alla definizione di un quadro comunitario di cooperazione per l’Integrazione della dimensione ambientale nell’ambiente urbano. Con la comunicazione: Verso una strategia tematica sull’ambiente urbano (COM 2004/60), la Commissione della UE ha voluto impegnare il Parlamento, il Consiglio, il Comitato Economico Sociale e il Comitato delle Regioni in un approfondimento delle azioni nei paesi dell’Unione, eventualmente sostenute da specifici programmi di intervento anche finanziario, per il complessivo miglioramento dell’ambiente urbano. Nella comunicazione viene fatto esplicito riferimento ai problemi dello sviluppo insediativi, alle caratteristiche della pianificazione urbanistica e ai suoi obiettivi. Criteri e strumenti generali L’agenda 21 locale strategica dovrebbe contenere gli obiettivi generali relativi alla qualità sociale e ambientale dello sviluppo di una comunità, quale elemento sostanziale di coesione sociale tra le generazioni, tra i diversi gruppi sociali e tra le diverse specie naturali (biodiversità), declinati in una ottica “glocale” di interdipendenza tra comunità, popoli ed ecosistemi ed inseriti nei processi più ampi di rinnovamento della governance, sul piano metodologico e sostanziale. L’agenda 21 locale strategica dovrebbe quindi indicare gli obiettivi, le azioni e gli strumenti da adottare nei piani e nei programmi di trasformazione territoriale e urbanistica, più coerenti con le strategie scelte. Criteri e strumenti generali sono: - un apparato normativo regionale che favorisca l’integrazione tra attività di pianificazione urbanistica, territoriale e ambientale, superando ovunque sia tecnicamente possibile, la separazione settoriale che frammenta competenze, ambiti, soggetti. Sono in questo senso coerenti le scelte compiute in alcune regioni per superare la vecchia strumentazione urbanistica (PRG), articolando le previsioni di piano in due distinti documenti: il Piano Strutturale e il Piano Operativo. Il Piano Strutturale dovrebbe contenere gli elementi strategici quindi le invarianti ambientali e gli obiettivi di sostenibilità socio-economica. Tra i due si stanno sperimentando EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 37
  • 38. strumenti normativi o informativo-cartografici intermedi, che puntano a dimensionare il rapporto tra territorio e servizi (intesi in una accezione molto ampia) o a produrre flessibilità interpretative delle norme di piano finalizzate alla qualità del progetto da valutare caso per caso; - un adeguato apparato conoscitivo (SIT) che consenta di affrontare le attività di pianificazione, integrando dati e informazioni sulle dinamiche socio-economiche con lo stato dell’ambiente interessato, delle emergenze da tutelare e valorizzare, confrontando tendenze e scenari anche sulla base di analisi diacroniche (scansioni temporali e storiche), supportando la partecipazione dei cittadini con efficaci azioni informative; - l’individuazione dell’area vasta, sovracomunale o infraregionale, di riferimento per la pianificazione, necessaria a confrontare a tale scala gli effetti delle previsioni insediative e infrastrutturali sulle matrici ambientali, il cui andamento travalica i confini amministrativi e le competenze istituzionali7. Il principio generale dell’interdipendenza è infatti massimamente attivo nelle aree tra loro contigue, sulle quali sono inevitabili gli effetti della sovrapposizione (eccesso di carico) o della incoerenza delle previsioni insediative o di infrastrutturazione dei diversi territori contermini. La pianificazione di area vasta, provinciale e regionale, in particolare attraverso il PTCP dovrebbe affermare decisamente il primato del governo del territorio, rendendo pienamente coerenti a questo obiettivo le singole previsioni urbanistiche comunali. Le previsioni insediative (quantità, localizzazione) e le relative compatibilità socio-ambientali dovrebbero essere indicate in modo coincidente nel PTCP e nei Piani Strutturali dei comuni. Le agende 21 locali strategiche dovrebbero quindi contemplare in via prioritaria tali aspetti e quindi formarsi anche alla luce di un confronto tra comunità contermini, interessate da elementi di interdipendenza sociale e ambientale, formulando obiettivi e strategie comuni all’area territoriale vasta, oggetto di pianificazione integrata e condivisa (co-pianificazione); - l’integrazione delle previsioni di piano urbanistico-territoriale e ambientale su scala comunale e sovracomunale, alla luce di adeguate informazioni, dovrebbe realizzarsi anche attraverso conferenze di pianificazione, supportate dai percorsi partecipativi di agenda 21 locale, inclusivi delle specifiche attività di “urbanistica partecipata”; - gli aspetti di qualità sociale dello sviluppo vanno integrati con quelli ambientali, adottando una strumentazione specifica per programmare la dotazione di servizi (sanitari, sociali, culturali, aggregativi, ecc.), in coerenza con le strategie di qualità dell’ambiente urbano (riduzione dell’inquinamento, promozione della salute, organizzazione delle aree verdi, miglioramento della sicurezza, dell’accessibilità e della vivibilità degli spazi pubblici), prevedendo anche in questo caso un percorso partecipativo specifico nell’ambito dell’agenda 21 locale; - il collegamento organico con agenda 21 strategica, dei percorsi partecipativi attivati su tematiche specifiche (Piani della salute, Piani della sicurezza, Piani dei servizi, urbanistica partecipata, Piani per la qualità urbana rivolta alle bambine e ai bambini…), per rendere davvero efficaci le esperienze di innovazione della governance e non disperdere, polverizzandole, le istanze di partecipazione dei cittadini, singoli e associati. Le complesse relazioni che intercorrono tra regolazione dell’attività insediativa, definizione delle previsioni di sviluppo urbanistico e le strategie di sviluppo sostenibile non sono comprimibili in una sola procedura e in una unica strumentazione. Riportando ora tutti i processi all’interno dell’agenda 21 locale, si rischia di stravolgerne le finalità specifiche. Le agende 21 strategiche dovrebbero quindi funzionare come “master-plan” delle azioni sui driver propri del processo pianificatorio, che si sviluppa in progressione con tempi e soggetti diversi, su obiettivi generali condivisi. Su quelle basi gli strumenti di piano, secondo le proprie specifiche regole, individuano le condizioni per realizzare gli obiettivi generali e definiscono le implicazioni territoriali delle scelte di sviluppo socio-economico condivise e scelte. I progetti e le azioni politico-istituzionali dovrebbero rafforzare le coerenze tra governo delle trasformazioni territoriali e dinamiche socio-economiche verso la sostenibilità urbana. In questo processo ruolo fondamentale riveste lo spazio pubblico, che interpreta e materializza parte di quei beni pubblici, non negoziabili, che costituiscono valori essenziali per la coesione sociale, la vivibilità e il benessere dei EASW® Modì ® Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza Pagina 38