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JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE
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Una passeggiata attraverso i campi minati dei dati?
di John Mauldin | 24 marzo 2012 - Anno 3 - Numero 12




In questo numero:
Svezia, la Mecca Socialista
Quali sono le esigenze degli Stati Uniti per essere un buon socialista svedese
"L'Europa è ha corto di bacchette magiche"
Quale sarà il tasso di disoccupazione degli Stati Uniti prima delle elezioni?
Il bambino ha bisogno di un paio di scarpe

"Dico la verità non in misura di quanto vorrei, ma per quanto coraggio ho:

ed oso un po' di più mentre sto invecchiando."

- Michel de Montaigne (influente scrittore del Rinascimento francese)

Questo venerdì mi ritrovo nell'andare a dormire molto più tardi di quello che pensavo ...
nella lounge dell'aeroporto di Stoccolma, sulla strada per Parigi. Per grande felicità dei
lettori in tutto il mondo, questa potrebbe essere la più breve lettera in 12 anni. Scriverò in
questo momento e mentre sarò in volo in modo tale da spedirla quando atterrerò , per poi
questa sera stare con gli amici. Oggi non c'è tempo per una ricerca esaustiva, quindi
dovremo muoverci attraverso degli argomenti che, a caso, hanno catturato la mia
attenzione durante questa settimana, fino a quando non sarà il momento di premere il
pulsante di invio. Non ci sarà nessun ordine particolare, quindi partiamo.

Svezia, la Mecca socialista

Mi è stato chiesto di venire a Stoccolma per parlare alla Swedbank. Mi hanno organizzato
una serie di incontri con diverse persone del posto, così come una cena con i lettori. Ho
parlato con un numero significativo di persone che si trovavano in posizioni di
responsabilità, durante la crisi Svedese del credito e del debito dei primi anni 1990. E'
stata una vera crisi. La moneta era fortemente sotto attacco, così come i fondamentali
erano negativi. Quello era lo stesso periodo durante il quale Soros stava attaccando la
sterlina britannica. I tassi di interesse in Svezia erano cresciuti, ma l'ambiente finanziario
era debole. Questo significava che le imprese svedesi e i consumatori potevano
indebitarsi in valuta estera, in quanto i tassi di interesse erano molto più bassi, e infatti lo
hanno fatto. La banca centrale fu molto esplicita nel dire che avrebbe protetto il valore
della moneta, e tutti gli hanno creduto. Ricordatevi, che questo è un paese relativamente
piccolo, e tutti conoscono almeno qualcuno che è stato coinvolto con la banca centrale. La
banca centrale è stata irremovibile nella sua convinzione che avrebbe potuto proteggere il
valore della moneta, e ha aumentato i tassi del 500% pur di farlo.

Perché una tale scelta per avere una moneta molto forte in un paese che è trainato dalle
esportazioni? Perché in base alla loro esperienza passata, si credeva che il non difendere
la moneta fosse una cosa sbagliata da fare. I miei ospiti sono andati nel dettaglio della
storia svedese (che ho trovato affascinante), spiegando il pensiero di quel periodo. Proprio
come l'iperinflazione nel 1920 avevano segnato la Repubblica di Weimar in Germania,
lasciando nella nazione una avversione alle facili politiche monetarie, la storia della Svezia
ha invece dei coloriti punti di vista, da parte degli svedesi, rispetto a quelle che si
consideravano delle adeguate misure monetarie.

Ho detto, che quello mi sembrava il classico problema dei generali sempre in lotta con
l'ultima guerra che hanno pianificato. "Esattamente", mi è stato risposto.

In ultima analisi, ovviamente, il mercato imponeva che la moneta non potesse essere
mantenuta con dei tassi artificialmente elevati sia in Svezia che in Gran Bretagna. Il
meccanismo del cambio si era rotto. Alla corona svedese è stato alla fine permesso di
fluttuare e poi in una notte è scesa del 21%. Il che significava che i redditi prodotti in
Svezia, che servivano per pagare gli interessi sui prestiti esteri, erano scesi del 21% in
relazione al costo dei tassi di interesse. Le proprietà subirono subito un deprezzamento in
relazione alla valuta, che era stata utilizzata come prestito per effettuarne acquisto.

La disoccupazione salì immediatamente al contestuale arrivo della recessione. Il
disavanzo pubblico salì del 10% durante una notte, per la conseguenza di un minor gettito
fiscale e per i costi di disoccupazione più elevati. Il debito pubblico è di conseguenza
aumentato, e il mercato obbligazionario ha voluto dei tassi di interesse più elevati, e
questo ovviamente ha peggiorato maggiormente la situazione.

"Lasciatemi che provi ad indovinare. La maggior parte delle grandi imprese e degli
investitori che ha visto arrivare la crisi, ha cercato di proteggere se stessi. Le persone e le
imprese di più piccole dimensione sono state quelle che hanno subito maggiormente
l'impatto della crisi. "I miei padroni di casa (che, pur essendo più giovani di me, in quel
periodo erano già in posizioni di responsabilità) tutti loro aveva vissuto e sofferto in quel
periodo. E tutti mi hanno sorriso e mi hanno fatto cenno di sì. Beh, hanno anche ricordato,
mentre parlavano tra di loro, che c'e stata una grande azienda che invece ha creduto fino
alla fine nella banca centrale, ma poi è fallita.


 Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpllp.com - è la società partner di
                      John Mauldin per il mercato Europeo.

    Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il
                                   mercato Italiano.

                          Tel. 02 89096674 - rcarraro@horocapital.it


Quali sono le esigenze degli Stati Uniti per essere un buon socialista
svedese

È interessante notare, e non importa l'idea politica delle persone con le quali ho parlato,
che c'era un completo disaccordo (se non del disprezzo) su come gli Stati Uniti avevano
gestito la recente crisi bancaria.

"L'abbiamo fatto in modo molto diverso, e si è rivelata essere la strada giusta. Se una
banca voleva un aiuto dal governo, il governo ha detto 'Certo. Nessun Problema. Basta
che ci diate tutte le azioni.' Gli azionisti sono stati spazzati via, in cambio dell'aiuto del
governo".

Essi mi hanno invece ricordato che i banchieri hanno fatto tutto il possibile, per non cadere
nelle mani del governo. Ma se così fosse, il governo ha preso gli asset e li ha messi in una
banca sana e ha messo da parte tutte le banche con problemi. Tipicamente, le attività che
avevano problemi erano tutte quelle collegate all'immobiliare. Per inciso, il governo ha
venduto le attività dopo un certo tempo e così non ha perso il patrimonio immobiliare, che
normalmente mantiene il valore del denaro anche nel bel mezzo di una crisi.

Se avessimo avuto solo degli svedesi socialisti, mentre gestivamo il nostro programma
TARP.

E a proposito di socialisti svedesi, se qualcuno cercasse di introdurre la loro "soluzione"
che è l'equivalente svedese del nostro programma di social security negli Stati Uniti, ci
sarebbe pianto e stridor di denti da entrambe le parti. Sarebbe considerata la fine del
mondo e un azione crudele senza pietà.

Il sistema svedese si configura come un modello "pay as you go" per la sicurezza sociale.
Gli attuali pensionati ricevono in relazione a ciò che gli attuali dipendenti pagano. Se
durante una recessione il gettito scende, di conseguenza i contributi previdenziali
scendono. E quindi ci può essere effettivamente il caso in cui la pensione di anzianità
scenda in un determinato periodo, piuttosto che salire, se il paese è in recessione. In
sostanza, i costi sociali sono indicizzati al PIL. Non possono mai esser in deficit
nell'attuare il loro programma. Posso supporre che potrebbero aumentare le tasse, ma
sembra che ci sia poco interesse nell'aumentare le imposte.

C'erano delle chiare preoccupazioni da parte di noi, nell'essere etichettati come una
nazione socialista, anche se molti di noi negli Stati Uniti già pensano che lo siamo. "Noi
potremmo insegnarvi molto nell'essere dei socialisti responsabili" fu la risposta universale.
"In molti modi, siamo meno socialisti di voi."

Tornando alla crisi, molti mi hanno ricordato di aver letto una relazione di un grande
gruppo europeo, che parlava di come la Svezia sarebbe stata condannata per anni da una
depressione e da una difficile situazione economica. Eppure, in pochi anni la Svezia ha
ricominciato a crescere, mentre i socialisti hanno ripreso le redini del loro governo e hanno
iniziato a lavorare insieme, e il paese non si è più fermato nel guardare indietro. Da un
grande debito pubblico in rapporto al PIL (non riesco a ricordare il numero esatto, ma era
davvero grande [e non c'è internet su Air France]), è ora arrivato tra il 30 e il 40%, molto
simile a quello delle nazioni dei mercati emergenti. Il loro recupero è stato aiutato dal fatto
che avevano un forte settore delle esportazioni, che è stato a sua volta aiutato da un forte
calo della loro valuta. Adesso sono in una situazione di avanzi, e la loro moneta fluttua.
Mentre l'Europa entrava in una fase di recessione, e poi con la crisi del credito ci è entrata
ancora una volta in recessione, la Svezia ha continuato a crescere anche se lentamente.

"L'Europa è ha corto di bacchette magiche"

Questo era il titolo della versione europea del Wall Street Journal. Il titolo in prima pagina
era "I dati indicano ulteriore dolore nella zona Euro." L'indice dei responsabili degli acquisti
era sceso, rispetto alle aspettative.

"Come minimo, dicono alcuni analisti, che i segnali di recessione fanno sembrare che i
funzionari della BCE siano stati troppo ottimisti nelle recenti dichiarazioni, sul fatto che il
blocco dell'eurozona fosse sulla buona strada del recupero e che la banca centrale
potesse ora incominciare a discutere dei modi per allentare le misure della crisi. 'L'euro
zona è ben lungi dall'essere fuori dai guai "ha detto Howard Archer di HIS Global Insight."
(WSJ)

Questo non è affatto una sorpresa. L'Italia si prevede che quest'anno abbia una
contrazione del 1,3%. La Spagna è già in recessione. Germania e Francia sono a
malapena in crescita. I tassi d'interesse spagnoli, nonostante l'iniziativa della BCE, sono in
crescita, con tassi Spagnoli che ora sono superiori a quelli italiani.

La Spagna è stato un importante argomento di discussione qui a Stoccolma. Alla
conferenza nella quale ho parlato hanno partecipato la maggior parte degli asset manager
di grandi dimensioni, sia nel reddito fisso che nelle azioni. Alcuni manager piuttosto esperti
sono stati molto espliciti nel chiedere come la Spagna potrà risolvere i suoi attuali
problemi.

Il paese è in recessione. La disoccupazione è del 20% e del 50% tra i giovani. Il deficit è
oggi stimato essere pari al 5,8%, in crescita rispetto all'obiettivo accettato dal precedente
governo. L'UE non è felice del nuovo governo spagnolo, che ha firmato i nuovi accordi
fiscali ma è poi tornato sui propri passi nel giro di pochi giorni aumentando i propri
disavanzi previsti.

Come è possibile per la Spagna, avvicinarsi ad un programma di austerità simile a quello
greco? Il debito del settore privato è superiore al 200% del PIL, e sono costretti a ridurre la
leva finanziaria. Se il settore pubblico tenta di farlo, peggiorerà notevolmente il PIL nel
breve periodo, il che aumenterà ancora di più la disoccupazione. Il Primo Ministro
spagnolo Mariano Rojay si trova in una situazione molto difficile.
(http://en.wikipedia.org/wiki/Mariano_Rajoy) Se si taglia troppo il deficit, si rischia una
recessione ancora più profonda e una corrispondente diminuzione del gettito fiscale
(aumento della disoccupazione e dei costi), che ovviamente rende il deficit ancora più
negativo. Per un esempio, guardate la Grecia per vedere come funzionano delle politiche
di questo tipo.

Ma se loro dicessero all'Unione europea di scordarsi i propri obiettivi di disavanzo,
rischierebbero non solo la loro ira, che può essere affrontata, ma la possibilità che gli
venga richiesto un piano di austerità ancora più severo in cambio di assistenza.

Uno dei miei ospiti mi ha segnalato che Rajoy ha il pieno controllo e può fare quello che
vuole. Non ero d'accordo, facendogli notare che egli sta giocando una seria partita a
poker. Egli può solo accedere al mercato obbligazionario a dei tassi, che forse non sono
neppure sostenibili fintanto che la BCE continua a comperare il debito spagnolo e finanzia
le banche spagnole, che stanno comprando il debito spagnolo in modo spaventoso. Le
banche spagnole hanno portato la loro partecipazione al debito pubblico spagnolo ad oltre
il 10% sia in dicembre che in gennaio, un aumento di molto superiore rispetto a tutte le
altre banche delle varie nazioni della zona euro. Non vi è alcun motivo nel pensare che il
trend non continui sia febbraio che in questo mese.

Rajoy ha puntato tutte le sue chips, scommettendo che il resto della zona euro, e più in
particolare la Germania, non cercherà di forzare la Spagna nell'adottare delle misure atte a
ridurre il disavanzo in maniera seria e veloce. "Come possono costringerli?" Mi è stato
chiesto.

"Molto semplice. Basterebbe dire semplicemente alla BCE di non per finanziare il debito
spagnolo al di sotto di un certo livello dei tassi di interesse. Infatti, il recente aumento dei
tassi d'interesse, ben superiore a quello dell'Italia, non può essere una coincidenza. Può
essere un richiamo sottile per Rajoy su chi ha il controllo reale. Senza l'aiuto della BCE, i
tassi delle obbligazioni spagnole inizierebbero a volgere ai livelli di quelli della Grecia, e la
fine si avvicinerebbe rapidamente. Le uniche opzioni a quel punto sarebbe un default e / o
uscita dalla zona euro."

Questa è, naturalmente, la mano che viene tesa a Rajoy. "Spingetemi troppo lontano e
vediamo se vi piacerà una vera e propria crisi bancaria", così quella parola che inizia per
"D" (default) entra nel vocabolario spagnolo. TUTTO CIO' creerebbe enormi mal di testa e
notti insonni in tutta Europa. Rajoy sta scommettendo che la Merkel inizierà a dare segnali
di cedimento. Mentre l'Europa può permettersi di perdere la Grecia e il piccolo povero
Portogallo (anche se c'è molta nostalgia e sentimento quando si tratta di Portogallo), con
la Spagna è diverso; se essa dovesse prendere in considerazione di fare un paio di
telefonate per uscire dall'Unione Europea, metterebbe in discussione l'intero progetto della
zona euro.

Gli elettori europei (leggi tedeschi), decideranno di salvare la grande Spagna? E quanto
avrebbe bisogno di essere grande. Possono le banche e la BCE permettersi un taglio,
anche piccolo del debito o uno slittamento del pagamento del debito spagnolo? Questo è
uno dei giochi più intriganti sui negoziati internazionali che sono in corso oggi, di gran
lunga più interessanti della Grecia. La conclusione sulla Grecia è stata ben intuibile. Non è
chiaro cosa succederà con la Spagna. Può ottenere la Merkel il consenso del popolo
tedesco per andare avanti? Riuscirà a invertire la volontà dei suoi elettori, anche se non
sembra così facile? Sarà in grado Rajoy di far fronte ai costi di un default o di una uscita?
Una volta avviato il gioco del default, è meglio tagliare in modo sufficiente per raggiungere
la futura sostenibilità necessaria, a meno che non si riesca ad ottenere il consenso della
BCE per acquistare le obbligazioni future, poiché il mercato delle obbligazioni private
scomparirà.

Ancora una volta in Europa siamo ad un punto dove non ci sono scelte buone, solo quelle
molto cattive. Ma questa volta si è di fronte ad un paese che fa davvero la differenza. (Non
piccola come la Grecia). La Spagna non ha modo di ridurre il deficit, senza peggiorare le
cose. Ma l'Europa deve essere disposta a finanziare il debito spagnolo, anche se "solo"
attraverso azioni come LTRO e le azioni della BCE.

Questo sarà un argomento che purtroppo riprenderemo in molte occasioni. Restate
sintonizzati.

Che cosa accadrà al tasso di disoccupazione prima delle elezioni?

Le elezioni presidenziali incombono sul presidente degli Stati Uniti è più che un
referendum sul presidente in carica, si tratta di una vera scelta tra due individui. Non vedo
alcuna ragione per cui la prossima elezione sarà diversa. Io credo che se la
disoccupazione sarà oltre l'8% e continuerà a crescere, Obama perderà. Se la
disoccupazione sarà al 7% o inferiore, credo che Obama vincerà. Tra il 7% e l'8%
diventerà un tira e molla.
Allora a quanto ammonterà l'occupazione? Mi sono imbattuto in un grande grafico
interattivo (per gentile concessione del mio amico Mike Shedlock) di Ross Perez di
Tableau Software. Si può simulare, ciò che si pensa accadrà sulla crescita occupazionale
e quale sarà l'aumento (o la diminuzione) della disponibilità di manodopera e il grafico vi
darà il tasso di disoccupazione futuro (fino al 2015).

Come ho scritto in passato, è un fatto strano che il Bureau of Labor Statistics non
consideri i disoccupati che non stanno cercando lavoro nelle ultime quattro settimane.
Oppure, se hai ottenuto un posto di lavoro per un breve periodo. A mio avviso, un lavoro,
anche se temporaneo e con una paga molto bassa, è un lavoro ai fini statistici. E il BLS è,
dopo tutto, incaricato di darci le statistiche.

Poiché le persone si sono scoraggiate durante la recente recessione e hanno smesso di
cercare un lavoro, non sono state quindi più conteggiate come disoccupati. Milioni di
persone sono state considerate "non più nella forza lavoro e quindi non disoccupate." Se
non fosse che queste persone non vengono più conteggiate come disoccupate, l'attuale
tasso di disoccupazione sarebbe ben più del 9%.

Non vi sembra meschino o politicamente motivato (il fatto che non vogliano che il numero
sia peggiore di quello che è?) semplicemente escludendoli? Ma come possiamo davvero
saperlo? Devo ammettere che non ho chiamato decine di migliaia di famiglie e fatto un
sondaggio.

Ma poi, per fortuna, non è necessario. Le persone di Gallup hanno anche fatto un
sondaggio telefonico alle famiglie statunitensi. In effetti, se la memoria non mi inganna,
utilizzano una metodologia che corrisponde a quella che ogni persona, e chiunque che
vive nel mondo reale utilizzerebbe ("Vuoi un lavoro?"), ma questo non è considerato
ragionevole per uno statistico del BLS. E Gallup ha scoperto che la disoccupazione è (rullo
di tamburi) ... il 9%.

(Nota a margine: aspettiamo di saperne di più su questo durante i dibattiti presidenziali. La
mia scommessa è che il pubblico imparerà di più di quello che realmente vorrebbe sapere,
sulla metodologia BLS.)

Come la maggior parte degli economisti che lavorano su questi numeri vi dirà (compreso
Ben Bernanke), il numero di posti di lavoro ha bisogno di crescere di circa 125.000 al
mese solo per tenere il passo con la crescita della popolazione. Quale sarà lo sviluppo del
mercato del lavoro nei prossimi 8 mesi? Sarà più di 200.000 unità, come lo è stato negli
ultimi 3 mesi? Sarà di 160.000, come lo è stato nel 2011? Per coloro che non sono su
internet mentre leggono questo, vi offrirò due grafici con tali presupposti. Sei più ottimista
riguardo la crescita di posti di lavoro? Fai tu delle ipotesi.

Quanti nuovi posti di lavoro saranno sufficienti se coloro che non vengono conteggiati
come disoccupati, decideranno di cercare un lavoro? Nel mese di febbraio, c'erano
476.000 persone che hanno deciso di cercare un lavoro e sono rientrati nel mondo del
lavoro. L'indagine sulle famiglie, in realtà mostra un incremento maggiore dell'occupazione
rispetto al sondaggio fatto, che può essere visto come abbastanza positivo. La gente
pensava che avrebbe avuto la possibilità di trovare un nuovo lavoro e ha deciso di
provare. Se vuoi essere pessimista, si può vedere una correlazione molto netta tra
l'aumento della forza lavoro e la fine dei sussidi di disoccupazione. La verità sta
probabilmente nel mezzo.

I dati in arrivo sembrano puntare su un miglioramento dell'economia, anche se il
miglioramento è più lento di quanto normalmente a questo punto ci si aspetterebbe in una
fase di recupero. Ma se si fa il confronto con i tre mesi corrispondenti dell'anno scorso, si
vede che la crescita è superiore alla media. Possiamo aspettarci di continuare a vedere
200.000 nuovi posti di lavoro al mese? Ho messo questa tabella nella mia lettera della
settimana scorsa, senza i numeri totali annuali, che gentilmente ha aggiunto Mish, quindi
cerchiamo di usare il suo grafico. Si noti che nei sei mesi precedenti il mese di novembre,
non si è raggiunto neanche la media di 125.000. Se questo schema si ripete, allora è
probabile che si vedrà un po' di aumento della disoccupazione.




Mish ha scritto:

- "Al culmine della bolla di internet, l'economia è riuscita a guadagnare 264.000 posti di
lavoro al mese.

- Al culmine della bolla immobiliare nel 2005, l'economia ha generato 208.000 posti di
lavoro al mese.

- Al culmine della bolla immobiliare commerciale con un ingente aumento dei centri
commerciali, l'economia ha generato 172.000 posti di lavoro al mese."

Quindi, quanti posti di lavoro pensi che si creeranno nei prossimi 8 mesi? Se chiedete a
Rich Yamarone di Bloomberg o David Rosenberg, riceverete un numero che tende sulla
parte bassa delle previsioni. Qualsiasi numero di altri economisti sarà sul lato più alto.
Tutto dipende dalle vostre ipotesi. Inoltre, come ho notato circa 4 anni fa, quando la gente
torna nel mondo del lavoro, come è accaduto dopo la recessione del 2002, diventa più
difficile abbassare il tasso complessivo della disoccupazione, anche se il numero effettivo
di nuovi posti di lavoro è abbastanza buono. Si tratta di quali ipotesi si utilizzano quando si
creano le statistiche.

Allora, facciamo alcune ipotesi: il grafico seguente mostra ciò che possono fare 200.000
nuovi posti di lavoro al mese e una crescita media di 125.000 nuovi lavoratori al mese. La
disoccupazione scenderebbe al 7,86% per le elezioni.




Allora supponiamo un numero inferiore, solo 150.000 nuovi posti di lavoro al mese (che è
di più di quello che abbiamo avuto negli 8 mesi precedenti il novembre scorso). La
disoccupazione scende leggermente al 8,12%.
Dobbiamo creare 350 mila posti nuovi al mese per tornare al 7% entro la fine di ottobre.
NESSUNO pensa che tutto ciò accadrà. A me sembra propaganda per le elezioni, almeno
in questo momento.

Sono a Parigi e mi stanno chiamando per la cena, così è giunto il tempo di premere il
pulsante di invio.

Il bambino ha bisogno di un paio di scarpe

Il mio volo era in ritardo a causa del maltempo in Texas, così ho perso la coincidenza per
Stoccolma e ho dovuto prendere l'aereo successivo. Il mio bagaglio non è arrivato
assieme a me. Oltre ad una giacca piuttosto carina, ero vestito Casual e non sono stato
abbastanza attento nel portare un cambio di vestiti nel bagaglio a mano. Mi è stato detto
che le mie valigie sarebbero arrivate la mattina successiva. Nessun problema. Tranne che
quella mattina non c'era la valigia.

Ho fatto una colazione di lavoro con la squadra Swedbank, e con uno sguardo deciso
hanno capito che avevo bisogno dei vestiti puliti, così ci siamo fermati in un negozio
chiamato NK sulla strada che porta verso i loro uffici. Ho detto loro che sarebbe stato Ok
per me, usare le mie vecchie scarpe da ginnastica. La gente avrebbe capito. Zetterstrom
Joakim, di Swedbank, con un viso inespressivo, mi ha detto: "Questo texano non può
venire con quelle gauche". Le signora lo ha subito notato e mi ha detto: "Ho un perfetto
paio di scarpe blu (da abbinare alla giacca). E quindi sono arrivate un paio molto elegante
di Blue Suede Shoes! Devo ammettere di non aver mai preso in considerazione delle
scarpe di camoscio blu, da quando Elvis era vivo. Joakim ha subito detto: "Hanno un
aspetto gradevole" e ha tirato fuori immediatamente la sua carta di credito.

Sarò a San Francisco il prossimo week-end, con un sacco di amici. Avrò una cena
domenica con Kiron Sarkar, e il giorno dopo con degli amici che sono presenti alla Global
Interdependence Conference sulla banche centrali presso la Banque de France, un luogo
piuttosto storico. Lunedì sera mi potrete trovare da Alain Ducasse au Plaza Athénée, se
ho fortuna. Et maintenant je dois dîner sur la Elysse Champs avec desamis.

Au revoir,

Il vostro analista che rimugina sulle escargot e i croissant,




John Mauldin
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  • 1. SCENARI FINANZIARI JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital Una passeggiata attraverso i campi minati dei dati? di John Mauldin | 24 marzo 2012 - Anno 3 - Numero 12 In questo numero: Svezia, la Mecca Socialista Quali sono le esigenze degli Stati Uniti per essere un buon socialista svedese "L'Europa è ha corto di bacchette magiche" Quale sarà il tasso di disoccupazione degli Stati Uniti prima delle elezioni? Il bambino ha bisogno di un paio di scarpe "Dico la verità non in misura di quanto vorrei, ma per quanto coraggio ho: ed oso un po' di più mentre sto invecchiando." - Michel de Montaigne (influente scrittore del Rinascimento francese) Questo venerdì mi ritrovo nell'andare a dormire molto più tardi di quello che pensavo ... nella lounge dell'aeroporto di Stoccolma, sulla strada per Parigi. Per grande felicità dei lettori in tutto il mondo, questa potrebbe essere la più breve lettera in 12 anni. Scriverò in questo momento e mentre sarò in volo in modo tale da spedirla quando atterrerò , per poi questa sera stare con gli amici. Oggi non c'è tempo per una ricerca esaustiva, quindi dovremo muoverci attraverso degli argomenti che, a caso, hanno catturato la mia attenzione durante questa settimana, fino a quando non sarà il momento di premere il pulsante di invio. Non ci sarà nessun ordine particolare, quindi partiamo. Svezia, la Mecca socialista Mi è stato chiesto di venire a Stoccolma per parlare alla Swedbank. Mi hanno organizzato una serie di incontri con diverse persone del posto, così come una cena con i lettori. Ho parlato con un numero significativo di persone che si trovavano in posizioni di responsabilità, durante la crisi Svedese del credito e del debito dei primi anni 1990. E' stata una vera crisi. La moneta era fortemente sotto attacco, così come i fondamentali erano negativi. Quello era lo stesso periodo durante il quale Soros stava attaccando la sterlina britannica. I tassi di interesse in Svezia erano cresciuti, ma l'ambiente finanziario era debole. Questo significava che le imprese svedesi e i consumatori potevano indebitarsi in valuta estera, in quanto i tassi di interesse erano molto più bassi, e infatti lo hanno fatto. La banca centrale fu molto esplicita nel dire che avrebbe protetto il valore della moneta, e tutti gli hanno creduto. Ricordatevi, che questo è un paese relativamente piccolo, e tutti conoscono almeno qualcuno che è stato coinvolto con la banca centrale. La banca centrale è stata irremovibile nella sua convinzione che avrebbe potuto proteggere il valore della moneta, e ha aumentato i tassi del 500% pur di farlo. Perché una tale scelta per avere una moneta molto forte in un paese che è trainato dalle esportazioni? Perché in base alla loro esperienza passata, si credeva che il non difendere la moneta fosse una cosa sbagliata da fare. I miei ospiti sono andati nel dettaglio della storia svedese (che ho trovato affascinante), spiegando il pensiero di quel periodo. Proprio
  • 2. come l'iperinflazione nel 1920 avevano segnato la Repubblica di Weimar in Germania, lasciando nella nazione una avversione alle facili politiche monetarie, la storia della Svezia ha invece dei coloriti punti di vista, da parte degli svedesi, rispetto a quelle che si consideravano delle adeguate misure monetarie. Ho detto, che quello mi sembrava il classico problema dei generali sempre in lotta con l'ultima guerra che hanno pianificato. "Esattamente", mi è stato risposto. In ultima analisi, ovviamente, il mercato imponeva che la moneta non potesse essere mantenuta con dei tassi artificialmente elevati sia in Svezia che in Gran Bretagna. Il meccanismo del cambio si era rotto. Alla corona svedese è stato alla fine permesso di fluttuare e poi in una notte è scesa del 21%. Il che significava che i redditi prodotti in Svezia, che servivano per pagare gli interessi sui prestiti esteri, erano scesi del 21% in relazione al costo dei tassi di interesse. Le proprietà subirono subito un deprezzamento in relazione alla valuta, che era stata utilizzata come prestito per effettuarne acquisto. La disoccupazione salì immediatamente al contestuale arrivo della recessione. Il disavanzo pubblico salì del 10% durante una notte, per la conseguenza di un minor gettito fiscale e per i costi di disoccupazione più elevati. Il debito pubblico è di conseguenza aumentato, e il mercato obbligazionario ha voluto dei tassi di interesse più elevati, e questo ovviamente ha peggiorato maggiormente la situazione. "Lasciatemi che provi ad indovinare. La maggior parte delle grandi imprese e degli investitori che ha visto arrivare la crisi, ha cercato di proteggere se stessi. Le persone e le imprese di più piccole dimensione sono state quelle che hanno subito maggiormente l'impatto della crisi. "I miei padroni di casa (che, pur essendo più giovani di me, in quel periodo erano già in posizioni di responsabilità) tutti loro aveva vissuto e sofferto in quel periodo. E tutti mi hanno sorriso e mi hanno fatto cenno di sì. Beh, hanno anche ricordato, mentre parlavano tra di loro, che c'e stata una grande azienda che invece ha creduto fino alla fine nella banca centrale, ma poi è fallita. Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpllp.com - è la società partner di John Mauldin per il mercato Europeo. Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il mercato Italiano. Tel. 02 89096674 - rcarraro@horocapital.it Quali sono le esigenze degli Stati Uniti per essere un buon socialista svedese È interessante notare, e non importa l'idea politica delle persone con le quali ho parlato, che c'era un completo disaccordo (se non del disprezzo) su come gli Stati Uniti avevano gestito la recente crisi bancaria. "L'abbiamo fatto in modo molto diverso, e si è rivelata essere la strada giusta. Se una banca voleva un aiuto dal governo, il governo ha detto 'Certo. Nessun Problema. Basta che ci diate tutte le azioni.' Gli azionisti sono stati spazzati via, in cambio dell'aiuto del
  • 3. governo". Essi mi hanno invece ricordato che i banchieri hanno fatto tutto il possibile, per non cadere nelle mani del governo. Ma se così fosse, il governo ha preso gli asset e li ha messi in una banca sana e ha messo da parte tutte le banche con problemi. Tipicamente, le attività che avevano problemi erano tutte quelle collegate all'immobiliare. Per inciso, il governo ha venduto le attività dopo un certo tempo e così non ha perso il patrimonio immobiliare, che normalmente mantiene il valore del denaro anche nel bel mezzo di una crisi. Se avessimo avuto solo degli svedesi socialisti, mentre gestivamo il nostro programma TARP. E a proposito di socialisti svedesi, se qualcuno cercasse di introdurre la loro "soluzione" che è l'equivalente svedese del nostro programma di social security negli Stati Uniti, ci sarebbe pianto e stridor di denti da entrambe le parti. Sarebbe considerata la fine del mondo e un azione crudele senza pietà. Il sistema svedese si configura come un modello "pay as you go" per la sicurezza sociale. Gli attuali pensionati ricevono in relazione a ciò che gli attuali dipendenti pagano. Se durante una recessione il gettito scende, di conseguenza i contributi previdenziali scendono. E quindi ci può essere effettivamente il caso in cui la pensione di anzianità scenda in un determinato periodo, piuttosto che salire, se il paese è in recessione. In sostanza, i costi sociali sono indicizzati al PIL. Non possono mai esser in deficit nell'attuare il loro programma. Posso supporre che potrebbero aumentare le tasse, ma sembra che ci sia poco interesse nell'aumentare le imposte. C'erano delle chiare preoccupazioni da parte di noi, nell'essere etichettati come una nazione socialista, anche se molti di noi negli Stati Uniti già pensano che lo siamo. "Noi potremmo insegnarvi molto nell'essere dei socialisti responsabili" fu la risposta universale. "In molti modi, siamo meno socialisti di voi." Tornando alla crisi, molti mi hanno ricordato di aver letto una relazione di un grande gruppo europeo, che parlava di come la Svezia sarebbe stata condannata per anni da una depressione e da una difficile situazione economica. Eppure, in pochi anni la Svezia ha ricominciato a crescere, mentre i socialisti hanno ripreso le redini del loro governo e hanno iniziato a lavorare insieme, e il paese non si è più fermato nel guardare indietro. Da un grande debito pubblico in rapporto al PIL (non riesco a ricordare il numero esatto, ma era davvero grande [e non c'è internet su Air France]), è ora arrivato tra il 30 e il 40%, molto simile a quello delle nazioni dei mercati emergenti. Il loro recupero è stato aiutato dal fatto che avevano un forte settore delle esportazioni, che è stato a sua volta aiutato da un forte calo della loro valuta. Adesso sono in una situazione di avanzi, e la loro moneta fluttua. Mentre l'Europa entrava in una fase di recessione, e poi con la crisi del credito ci è entrata ancora una volta in recessione, la Svezia ha continuato a crescere anche se lentamente. "L'Europa è ha corto di bacchette magiche" Questo era il titolo della versione europea del Wall Street Journal. Il titolo in prima pagina era "I dati indicano ulteriore dolore nella zona Euro." L'indice dei responsabili degli acquisti era sceso, rispetto alle aspettative. "Come minimo, dicono alcuni analisti, che i segnali di recessione fanno sembrare che i
  • 4. funzionari della BCE siano stati troppo ottimisti nelle recenti dichiarazioni, sul fatto che il blocco dell'eurozona fosse sulla buona strada del recupero e che la banca centrale potesse ora incominciare a discutere dei modi per allentare le misure della crisi. 'L'euro zona è ben lungi dall'essere fuori dai guai "ha detto Howard Archer di HIS Global Insight." (WSJ) Questo non è affatto una sorpresa. L'Italia si prevede che quest'anno abbia una contrazione del 1,3%. La Spagna è già in recessione. Germania e Francia sono a malapena in crescita. I tassi d'interesse spagnoli, nonostante l'iniziativa della BCE, sono in crescita, con tassi Spagnoli che ora sono superiori a quelli italiani. La Spagna è stato un importante argomento di discussione qui a Stoccolma. Alla conferenza nella quale ho parlato hanno partecipato la maggior parte degli asset manager di grandi dimensioni, sia nel reddito fisso che nelle azioni. Alcuni manager piuttosto esperti sono stati molto espliciti nel chiedere come la Spagna potrà risolvere i suoi attuali problemi. Il paese è in recessione. La disoccupazione è del 20% e del 50% tra i giovani. Il deficit è oggi stimato essere pari al 5,8%, in crescita rispetto all'obiettivo accettato dal precedente governo. L'UE non è felice del nuovo governo spagnolo, che ha firmato i nuovi accordi fiscali ma è poi tornato sui propri passi nel giro di pochi giorni aumentando i propri disavanzi previsti. Come è possibile per la Spagna, avvicinarsi ad un programma di austerità simile a quello greco? Il debito del settore privato è superiore al 200% del PIL, e sono costretti a ridurre la leva finanziaria. Se il settore pubblico tenta di farlo, peggiorerà notevolmente il PIL nel breve periodo, il che aumenterà ancora di più la disoccupazione. Il Primo Ministro spagnolo Mariano Rojay si trova in una situazione molto difficile. (http://en.wikipedia.org/wiki/Mariano_Rajoy) Se si taglia troppo il deficit, si rischia una recessione ancora più profonda e una corrispondente diminuzione del gettito fiscale (aumento della disoccupazione e dei costi), che ovviamente rende il deficit ancora più negativo. Per un esempio, guardate la Grecia per vedere come funzionano delle politiche di questo tipo. Ma se loro dicessero all'Unione europea di scordarsi i propri obiettivi di disavanzo, rischierebbero non solo la loro ira, che può essere affrontata, ma la possibilità che gli venga richiesto un piano di austerità ancora più severo in cambio di assistenza. Uno dei miei ospiti mi ha segnalato che Rajoy ha il pieno controllo e può fare quello che vuole. Non ero d'accordo, facendogli notare che egli sta giocando una seria partita a poker. Egli può solo accedere al mercato obbligazionario a dei tassi, che forse non sono neppure sostenibili fintanto che la BCE continua a comperare il debito spagnolo e finanzia le banche spagnole, che stanno comprando il debito spagnolo in modo spaventoso. Le banche spagnole hanno portato la loro partecipazione al debito pubblico spagnolo ad oltre il 10% sia in dicembre che in gennaio, un aumento di molto superiore rispetto a tutte le altre banche delle varie nazioni della zona euro. Non vi è alcun motivo nel pensare che il trend non continui sia febbraio che in questo mese. Rajoy ha puntato tutte le sue chips, scommettendo che il resto della zona euro, e più in particolare la Germania, non cercherà di forzare la Spagna nell'adottare delle misure atte a ridurre il disavanzo in maniera seria e veloce. "Come possono costringerli?" Mi è stato
  • 5. chiesto. "Molto semplice. Basterebbe dire semplicemente alla BCE di non per finanziare il debito spagnolo al di sotto di un certo livello dei tassi di interesse. Infatti, il recente aumento dei tassi d'interesse, ben superiore a quello dell'Italia, non può essere una coincidenza. Può essere un richiamo sottile per Rajoy su chi ha il controllo reale. Senza l'aiuto della BCE, i tassi delle obbligazioni spagnole inizierebbero a volgere ai livelli di quelli della Grecia, e la fine si avvicinerebbe rapidamente. Le uniche opzioni a quel punto sarebbe un default e / o uscita dalla zona euro." Questa è, naturalmente, la mano che viene tesa a Rajoy. "Spingetemi troppo lontano e vediamo se vi piacerà una vera e propria crisi bancaria", così quella parola che inizia per "D" (default) entra nel vocabolario spagnolo. TUTTO CIO' creerebbe enormi mal di testa e notti insonni in tutta Europa. Rajoy sta scommettendo che la Merkel inizierà a dare segnali di cedimento. Mentre l'Europa può permettersi di perdere la Grecia e il piccolo povero Portogallo (anche se c'è molta nostalgia e sentimento quando si tratta di Portogallo), con la Spagna è diverso; se essa dovesse prendere in considerazione di fare un paio di telefonate per uscire dall'Unione Europea, metterebbe in discussione l'intero progetto della zona euro. Gli elettori europei (leggi tedeschi), decideranno di salvare la grande Spagna? E quanto avrebbe bisogno di essere grande. Possono le banche e la BCE permettersi un taglio, anche piccolo del debito o uno slittamento del pagamento del debito spagnolo? Questo è uno dei giochi più intriganti sui negoziati internazionali che sono in corso oggi, di gran lunga più interessanti della Grecia. La conclusione sulla Grecia è stata ben intuibile. Non è chiaro cosa succederà con la Spagna. Può ottenere la Merkel il consenso del popolo tedesco per andare avanti? Riuscirà a invertire la volontà dei suoi elettori, anche se non sembra così facile? Sarà in grado Rajoy di far fronte ai costi di un default o di una uscita? Una volta avviato il gioco del default, è meglio tagliare in modo sufficiente per raggiungere la futura sostenibilità necessaria, a meno che non si riesca ad ottenere il consenso della BCE per acquistare le obbligazioni future, poiché il mercato delle obbligazioni private scomparirà. Ancora una volta in Europa siamo ad un punto dove non ci sono scelte buone, solo quelle molto cattive. Ma questa volta si è di fronte ad un paese che fa davvero la differenza. (Non piccola come la Grecia). La Spagna non ha modo di ridurre il deficit, senza peggiorare le cose. Ma l'Europa deve essere disposta a finanziare il debito spagnolo, anche se "solo" attraverso azioni come LTRO e le azioni della BCE. Questo sarà un argomento che purtroppo riprenderemo in molte occasioni. Restate sintonizzati. Che cosa accadrà al tasso di disoccupazione prima delle elezioni? Le elezioni presidenziali incombono sul presidente degli Stati Uniti è più che un referendum sul presidente in carica, si tratta di una vera scelta tra due individui. Non vedo alcuna ragione per cui la prossima elezione sarà diversa. Io credo che se la disoccupazione sarà oltre l'8% e continuerà a crescere, Obama perderà. Se la disoccupazione sarà al 7% o inferiore, credo che Obama vincerà. Tra il 7% e l'8% diventerà un tira e molla.
  • 6. Allora a quanto ammonterà l'occupazione? Mi sono imbattuto in un grande grafico interattivo (per gentile concessione del mio amico Mike Shedlock) di Ross Perez di Tableau Software. Si può simulare, ciò che si pensa accadrà sulla crescita occupazionale e quale sarà l'aumento (o la diminuzione) della disponibilità di manodopera e il grafico vi darà il tasso di disoccupazione futuro (fino al 2015). Come ho scritto in passato, è un fatto strano che il Bureau of Labor Statistics non consideri i disoccupati che non stanno cercando lavoro nelle ultime quattro settimane. Oppure, se hai ottenuto un posto di lavoro per un breve periodo. A mio avviso, un lavoro, anche se temporaneo e con una paga molto bassa, è un lavoro ai fini statistici. E il BLS è, dopo tutto, incaricato di darci le statistiche. Poiché le persone si sono scoraggiate durante la recente recessione e hanno smesso di cercare un lavoro, non sono state quindi più conteggiate come disoccupati. Milioni di persone sono state considerate "non più nella forza lavoro e quindi non disoccupate." Se non fosse che queste persone non vengono più conteggiate come disoccupate, l'attuale tasso di disoccupazione sarebbe ben più del 9%. Non vi sembra meschino o politicamente motivato (il fatto che non vogliano che il numero sia peggiore di quello che è?) semplicemente escludendoli? Ma come possiamo davvero saperlo? Devo ammettere che non ho chiamato decine di migliaia di famiglie e fatto un sondaggio. Ma poi, per fortuna, non è necessario. Le persone di Gallup hanno anche fatto un sondaggio telefonico alle famiglie statunitensi. In effetti, se la memoria non mi inganna, utilizzano una metodologia che corrisponde a quella che ogni persona, e chiunque che vive nel mondo reale utilizzerebbe ("Vuoi un lavoro?"), ma questo non è considerato ragionevole per uno statistico del BLS. E Gallup ha scoperto che la disoccupazione è (rullo di tamburi) ... il 9%. (Nota a margine: aspettiamo di saperne di più su questo durante i dibattiti presidenziali. La mia scommessa è che il pubblico imparerà di più di quello che realmente vorrebbe sapere, sulla metodologia BLS.) Come la maggior parte degli economisti che lavorano su questi numeri vi dirà (compreso Ben Bernanke), il numero di posti di lavoro ha bisogno di crescere di circa 125.000 al mese solo per tenere il passo con la crescita della popolazione. Quale sarà lo sviluppo del mercato del lavoro nei prossimi 8 mesi? Sarà più di 200.000 unità, come lo è stato negli ultimi 3 mesi? Sarà di 160.000, come lo è stato nel 2011? Per coloro che non sono su internet mentre leggono questo, vi offrirò due grafici con tali presupposti. Sei più ottimista riguardo la crescita di posti di lavoro? Fai tu delle ipotesi. Quanti nuovi posti di lavoro saranno sufficienti se coloro che non vengono conteggiati come disoccupati, decideranno di cercare un lavoro? Nel mese di febbraio, c'erano 476.000 persone che hanno deciso di cercare un lavoro e sono rientrati nel mondo del lavoro. L'indagine sulle famiglie, in realtà mostra un incremento maggiore dell'occupazione rispetto al sondaggio fatto, che può essere visto come abbastanza positivo. La gente pensava che avrebbe avuto la possibilità di trovare un nuovo lavoro e ha deciso di provare. Se vuoi essere pessimista, si può vedere una correlazione molto netta tra l'aumento della forza lavoro e la fine dei sussidi di disoccupazione. La verità sta
  • 7. probabilmente nel mezzo. I dati in arrivo sembrano puntare su un miglioramento dell'economia, anche se il miglioramento è più lento di quanto normalmente a questo punto ci si aspetterebbe in una fase di recupero. Ma se si fa il confronto con i tre mesi corrispondenti dell'anno scorso, si vede che la crescita è superiore alla media. Possiamo aspettarci di continuare a vedere 200.000 nuovi posti di lavoro al mese? Ho messo questa tabella nella mia lettera della settimana scorsa, senza i numeri totali annuali, che gentilmente ha aggiunto Mish, quindi cerchiamo di usare il suo grafico. Si noti che nei sei mesi precedenti il mese di novembre, non si è raggiunto neanche la media di 125.000. Se questo schema si ripete, allora è probabile che si vedrà un po' di aumento della disoccupazione. Mish ha scritto: - "Al culmine della bolla di internet, l'economia è riuscita a guadagnare 264.000 posti di lavoro al mese. - Al culmine della bolla immobiliare nel 2005, l'economia ha generato 208.000 posti di lavoro al mese. - Al culmine della bolla immobiliare commerciale con un ingente aumento dei centri commerciali, l'economia ha generato 172.000 posti di lavoro al mese." Quindi, quanti posti di lavoro pensi che si creeranno nei prossimi 8 mesi? Se chiedete a Rich Yamarone di Bloomberg o David Rosenberg, riceverete un numero che tende sulla parte bassa delle previsioni. Qualsiasi numero di altri economisti sarà sul lato più alto. Tutto dipende dalle vostre ipotesi. Inoltre, come ho notato circa 4 anni fa, quando la gente torna nel mondo del lavoro, come è accaduto dopo la recessione del 2002, diventa più difficile abbassare il tasso complessivo della disoccupazione, anche se il numero effettivo di nuovi posti di lavoro è abbastanza buono. Si tratta di quali ipotesi si utilizzano quando si creano le statistiche. Allora, facciamo alcune ipotesi: il grafico seguente mostra ciò che possono fare 200.000 nuovi posti di lavoro al mese e una crescita media di 125.000 nuovi lavoratori al mese. La
  • 8. disoccupazione scenderebbe al 7,86% per le elezioni. Allora supponiamo un numero inferiore, solo 150.000 nuovi posti di lavoro al mese (che è di più di quello che abbiamo avuto negli 8 mesi precedenti il novembre scorso). La disoccupazione scende leggermente al 8,12%.
  • 9. Dobbiamo creare 350 mila posti nuovi al mese per tornare al 7% entro la fine di ottobre. NESSUNO pensa che tutto ciò accadrà. A me sembra propaganda per le elezioni, almeno in questo momento. Sono a Parigi e mi stanno chiamando per la cena, così è giunto il tempo di premere il pulsante di invio. Il bambino ha bisogno di un paio di scarpe Il mio volo era in ritardo a causa del maltempo in Texas, così ho perso la coincidenza per Stoccolma e ho dovuto prendere l'aereo successivo. Il mio bagaglio non è arrivato assieme a me. Oltre ad una giacca piuttosto carina, ero vestito Casual e non sono stato abbastanza attento nel portare un cambio di vestiti nel bagaglio a mano. Mi è stato detto che le mie valigie sarebbero arrivate la mattina successiva. Nessun problema. Tranne che quella mattina non c'era la valigia. Ho fatto una colazione di lavoro con la squadra Swedbank, e con uno sguardo deciso hanno capito che avevo bisogno dei vestiti puliti, così ci siamo fermati in un negozio chiamato NK sulla strada che porta verso i loro uffici. Ho detto loro che sarebbe stato Ok per me, usare le mie vecchie scarpe da ginnastica. La gente avrebbe capito. Zetterstrom Joakim, di Swedbank, con un viso inespressivo, mi ha detto: "Questo texano non può venire con quelle gauche". Le signora lo ha subito notato e mi ha detto: "Ho un perfetto paio di scarpe blu (da abbinare alla giacca). E quindi sono arrivate un paio molto elegante
  • 10. di Blue Suede Shoes! Devo ammettere di non aver mai preso in considerazione delle scarpe di camoscio blu, da quando Elvis era vivo. Joakim ha subito detto: "Hanno un aspetto gradevole" e ha tirato fuori immediatamente la sua carta di credito. Sarò a San Francisco il prossimo week-end, con un sacco di amici. Avrò una cena domenica con Kiron Sarkar, e il giorno dopo con degli amici che sono presenti alla Global Interdependence Conference sulla banche centrali presso la Banque de France, un luogo piuttosto storico. Lunedì sera mi potrete trovare da Alain Ducasse au Plaza Athénée, se ho fortuna. Et maintenant je dois dîner sur la Elysse Champs avec desamis. Au revoir, Il vostro analista che rimugina sulle escargot e i croissant, John Mauldin John@FrontLineThoughts.com Copyright 2010-2012 John Mauldin. All Rights Reserved Copyright 2010-2012 Horo Capital. Tutti i Diritti Riservati Disclaimer: La presente pubblicazione è distribuita da Horo Capital srl. Pur ponendo la massima cura nella traduzione della presente pubblicazione e considerando affidabili i suoi contenuti, Horo Capital srl non si assume tuttavia alcuna responsabilità in merito all’esattezza, completezza e attualità dei dati e delle informazioni nella stessa contenuti ovvero presenti sulle pubblicazioni utilizzate ai fini della sua predisposizione. Di conseguenza Horo Capital srl declina ogni responsabilità per errori od omissioni. Horo Capital srl si riserva il diritto, senza assumersene l'obbligo, di migliorare, modificare o correggere eventuali errori ed omissioni in qualsiasi momento e senza obbligo di avviso. La presente pubblicazione viene fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, non costituendo in nessun caso offerta al pubblico di prodotti finanziari ovvero promozione di servizi e/o attività di investimento né nei confronti di persone residenti in Italia né di persone residenti in altre giurisdizioni, a maggior ragione quando tale offerta e/o promozione non sia autorizzata in tali giurisdizioni. Le informazioni fornite non costituiscono un'offerta o una raccomandazione per effettuare o liquidare un investimento o porre in essere qualsiasi altra transazione. Esse non possono essere considerate come fondamento di una decisione d'investimento o di altro tipo. Qualsiasi decisione d'investimento deve essere basata su una consulenza pertinente, specifica e professionale. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma d'investimento né raccomandazioni personalizzate ai sensi del Testo Unico della Finanza trattandosi unicamente di informazione standardizzata rivolta al pubblico indistinto. Né Horo Capital srl né John Mauldin potranno essere ritenuti responsabili, in tutto o in parte, per i danni (inclusi, a titolo meramente esemplificativo, il danno per perdita o mancato guadagno, interruzione dell’attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche di qualunque natura) derivanti dall’uso, in qualsiasi forma e per qualsiasi finalità, dei dati e delle informazioni presenti nella presente pubblicazione. Ogni decisione di investimento e
  • 11. disinvestimento è pertanto di esclusiva competenza del Cliente che può decidere di darvi o meno esecuzione con qualsivoglia intermediario autorizzato; qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal Cliente in base alle informazioni pubblicate è, infatti, da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio. Il Contenuto presente nella pubblicazione può essere riprodotto unicamente nella sua interezza ed esclusivamente citando il nome di Horo Capital srl e di John Mauldin, restandone in ogni caso vietato ogni utilizzo commerciale. Si intende per Contenuto tutte le analisi, grafici, immagini, articoli i quali sono tutti protetti da copyright. Horo Capital srl ha la facoltà di agire in base a/ovvero di servirsi di qualsiasi elemento sopra esposto e/o di qualsiasi informazione a cui tale materiale si ispira ovvero è tratto anche prima che lo stesso venga pubblicato e messo a disposizione della sua clientela. Horo Capital srl può occasionalmente, a proprio insindacabile giudizio, assumere posizioni lunghe o corte con riferimento ai prodotti finanziari eventualmente menzionati nella presente pubblicazione. In nessun caso e per nessuna ragione Horo Capital srl, sarà tenuta, ad agire conformemente, in tutto o in parte, alle opinioni riportate nella presente pubblicazione. Ogni violazione del copyright in qualsiasi modo si esprima ai danni di Horo Capital srl e John Mauldin, sarà perseguita legalmente. Per iscriversi alla newsletter GRATUITA settimanale SCENARI FINANZIARI cliccare qui: www.scenarifinanziari.it/Registrazione.aspx Per modificare il proprio indirizzo email di invio della newsletter, effettuare il login su www.scenarifinanziari.it e andare sulla pagina di registrazione. Per cancellare l'iscrizione alla newsletter scrivere una mail a:info@scenarifinanziari.it Thoughts from the Frontline 3204 Beverly Drive Dallas, Texas 75205 Horo Capital Independent Financial Advisory Firm Via Silvio Pellico, 12 20121 Milano Tel. 02 89096674