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Tutta la Spagna, tutta in una volta
di John Mauldin | 31 marzo 2012 - Anno 3 - Numero 13




In questo numero:
Dilemmi ciclici contro quelli strutturali
La madre di tutte le bolli immobiliari
Le banche spagnole en Bancarrota
Mentre nel resto d'Europa
E altri due documenti trapelati
La signora grassa non ha cantato
San Francisco, New York e Philadelphia

Lunedì scorso ero a Parigi e mi è stato chiesto di fare di un intervento sulla CNBC di
Londra. Sono arrivato presso i loro studi di buon'ora a causa di un malinteso dettato dai
fusi orari, per cui mentre aspettavo ho ascoltato CNBC. Avevo appena scritto in merito alla
Spagna nella lettera della scorsa settimana, e quindi immaginavo che era quello di cui
volevano parlare con me, ma per un'ora intera prima che arrivasse il mio turno mi
sembrava che ogni ospite presente volesse parlare della Spagna. Ma quando toccò a me
in effetti mi fecero la domanda sulla Spagna, ho sorriso e ho capito che eravamo in una
fase in cui avremmo affrontato "All Spain All the Time", almeno per tutto il prossimo anno.
Avrei dovuto sottolineare che ci sarebbero state solo delle brevi interruzioni dove avremmo
dovuto parlare del Portogallo e forse all'Irlanda, ma l'obiettivo reale sarebbe rimasta
sempre la Spagna.

Questa settimana, ho fermamente l'intenzione di scrivere qualcosa di diverso sull'Europa,
ma gli eventi delle ultime 24 ore mi costringono a guardare ancora una volta "dall'altra
parte della sponda" ai problemi che affliggono non solo l'Europa, ma anche a ciò che sarà
un ostacolo alla crescita mondiale; l'Europa sta attraversando ciò che può essere definito il
suo continuo e doloroso aggiustamento, come conseguenza nell'aver cercato di adottare
una moneta unica. Poiché la Spagna sarà nelle prime pagine per un lungo periodo di
tempo, è utile dare un'occhiata ad alcuni dei problemi che sta affrontando, e provare a
contestualizzare tutto questo. Quello che ho sentito negli incontri privati, mentre ero in
Europa, è particolarmente preoccupante.

Tutta la Spagna, tutta in una volta

La Spagna è in recessione, anche se le stime più prudenti prevedono una caduta del 1,7%
nel 2012, se le cose andranno per il verso giusto. La disoccupazione è al 23%, ed è
superiore a quella della Grecia, almeno rispetto agli ultimi dati che ho potuto trovare. Ma
più della metà dei giovani spagnoli (oltre il 51%) sono senza lavoro, creando una
generazione che è stata duramente colpita dai problemi economici della Spagna. Il
numero totale dei disoccupati è salito al di sopra dei cinque milioni, e gli spagnoli under-25
che sono disoccupati sono quasi triplicati, da un 18% di solo quattro anni fa.

"'Questa è la generazione con meno speranze e la più istruita della Spagna,' ha detto
Ignacio Escolar, autore del blog politico più popolare del paese ed ex direttore del giornale
Publico. 'Ed è una sconfitta nazionale, il fatto che debbano recarsi all'estero per trovare
lavoro. 'I giovani spagnoli vivono ora in casa con la famiglia molto più di prima, allungando
l'età media di indipendenza dai genitori oltre i trenta anni". (The Telegraph)

I sindacati hanno proclamato Giovedì uno sciopero generale, dopo che il governo
spagnolo recentemente eletto, ha comunicato le nuove misure di austerità. Mentre le
proteste erano per lo più pacifiche, le immagini che vediamo sono dei giovani in parziale
rivolta. Il tutto è stranamente simile all'inizio dei disordini in Grecia di pochi anni fa - ad
eccezione che la disoccupazione è più alta, rispetto a quando iniziò la crisi greca. E
mentre i leader spagnoli protestano dicendo che la Spagna non è la Grecia, ci sono invece
molte somiglianze.

Per inciso, ricordiamo che la Spagna degli Asburgo fece default totalmente o in parte sul
suo debito 14 volte tra il 1557 e il 1696 e venne colpita dall'inflazione, a causa di un
eccesso di offerta di argento dal Nuovo Mondo. Il Portogallo ha fatto default cinque volte
dal 1800, cinque volte la Grecia, la Spagna non meno di sette volte. Ci sono stati più di
250 default del debito sovrano dal 1800 ad oggi.


 Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpllp.com - è la società partner di
                      John Mauldin per il mercato Europeo.

    Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il
                                   mercato Italiano.

                          Tel. 02 89096674 - rcarraro@horocapital.it


Dilemmi ciclici contro quelli strutturali

Un paese (o una famiglia) può affrontare due diverse tipi di crisi. Una crisi congiunturale
che è tipicamente temporanea, ed è dovuta ad un ciclo economico di recessione. Quando
il problema che ha causato la recessione viene risolto, l'economia si riprende e
l'occupazione torna alla normalità.

I problemi strutturali sono più difficili da affrontare. Una disoccupazione strutturale è una
disoccupazione più stabile nel tempo, ed è causata da forze diverse da quelle del normale
ciclo economico. Può essere il risultato di un cambiamento di fondo dell'economia che
rende più difficile, per alcuni segmenti della popolazione, trovare un lavoro. Si verifica in
genere quando vi è una discrepanza tra i posti di lavoro disponibili ed il livello di
qualificazione dei disoccupati. La disoccupazione strutturale può toccare dei tassi elevati,
anche dopo la fine di una una recessione. Se ignorata dai politici, può anche portare ad un
più alto tasso di disoccupazione naturale.

La disoccupazione strutturale si può creare anche quando ci sono dei progressi tecnologici
in un settore. Questo è successo nel settore manifatturiero, dove i robot hanno sostituito i
lavoratori non qualificati. Questi lavoratori devono ora avere una formazione che gli
permetta di operare con i computer, per gestire i robot e tutto ciò che impiega una
tecnologia sofisticata, al fine di concorrere per un posto di lavoro negli stessi stabilimenti in
cui lavoravano prima. (about.com)
Ma la disoccupazione strutturale può essere causata anche da politiche governative, che
rendono difficile o addirittura antieconomico per le imprese assumere lavoratori. In genere
queste politiche sono messe in atto da politici economicamente ignoranti (in quanto
nessuno vuole creare disoccupazione), ma i problemi ci sono e non importa quali siano le
intenzioni. Diamo un'occhiata ad alcuni problemi strutturali della Spagna.

In primo luogo è un ambiente di lavoro particolarmente difficile. Il grafico sottostante è
stato creato da The Analyst Credit Bank per discutere dei problemi strutturali
dell'occupazione della Francia, ma il paese che ha ancora un più alto indice di protezione
dell'occupazione è la Spagna. Si noti che entrambi i paesi vengono prima del 3° e 4° posto
della Grecia e del Portogallo.




In un mercato aperto, la grande maggioranza dei posti di lavoro sono creati dalle piccole
imprese. Ma quando si rende più costoso e difficile per le piccole imprese assumere
lavoratori, non è sorprendente che si ottenga un minor numero di posti di lavoro. Negli
Stati Uniti la nostra esperienza ci dice che quando il salario minimo aumenta, la
disoccupazione giovanile aumenta, anche nelle fasi di ripresa. Questo è stato costante nel
corso degli ultimi decenni. Ci sono un sacco di ragioni a conferma di tutto questo, che noi
oggi non tratteremo, ma non vi è ragione per credere che in particolare la Spagna e più in
generale l'Europa non siano in questo senso diverse dagli Stati Uniti.

La madre di tutte le bolli immobiliari

La Spagna ha avuto la sua bolla, per molti versi peggiore di quella degli Stati Uniti. Nel
2006, il Guardian ha scritto che il 50% dei nuovi posti di lavoro nell'UE erano stati creati
dalla Spagna negli ultimi cinque anni. Ma a inizio del 2011 le nuove abitazioni sono
diminuite del 94% e i nuovi mutui del 81% (FMI, 2011). Il FMI ritiene che "lo stock di unità
invendute necessiteranno di altri quattro anni per essere riassorbite. Le stime più
prudenti sullo stock delle unità invendute sono vicine a 700.000 unità, con notevoli
variazioni regione per regione, ma con un aggiustamento che è iniziato solo alla fine del
2010. Queste comprendono solo le unità recentemente completate, e non includono le
unità pignorate da parte delle istituzioni finanziarie, le case invendute sul mercato
secondario o le unità incompiute".

Il Wall Street Journal suggerisce che il numero potrebbe essere più del doppio:

"Sono 1,5 milioni le unità residenziali incompiute o invendute sparse in tutto il paese,
prodotte da una bolla immobiliare ancora in fase di rientro, che rischia di minare
l'economia della Spagna per gli anni a venire. E' la sbornia dopo una mitica festa, da un
periodo definito dagli spagnoli come : "que cuando pensábamos Éramos ricos" - ', quando
noi pensavamo di essere ricchi'".

Teniamo conto anche di questo. La popolazione degli Stati Uniti è circa 6,5 volte quella
della Spagna. Si stima negli Stati Uniti che ci siano 2,43 milioni di case invendute.
Utilizzando il dato del WSJ, questo suggerirebbe che la Spagna avrebbe l'equivalente di
15 milioni di case in più in vendita. Questo in un paese dove la disoccupazione è più del
doppio della nostra e dove la crescita della popolazione e la creazione di nuove famiglie è
sicuramente più lenta rispetto agli Stati Uniti. Solo l'Irlanda può competere con la Spagna,
per la più grande bolla immobiliare.

Il numero di case pignorate in Spagna si stima che sia destinato a triplicare. Ogni giorno
avvengono circa 120 sgomberi. Coloro che fanno default sui loro mutui non possono non
aspettarsi delle ripercussioni sul loro debito nazionale, come negli Stati Uniti. La storia che
è emersa questa sera è quella di un cittadino che ha perso il suo lavoro e viene sfrattato.
Ma questi ha ancora un debito residuo pari a circa la metà di quello iniziale, poco più di
100.000 euro, più le spese processuali e le sanzioni. Dal Huffington Post:

"Se la banca riesce a vendere una casa pignorata, tale importo viene decurtato dal debito
residuo. Ma la norma in questo periodo è che la proprietà viene messa all'asta e non vi
sono offerte. Questo significa che la banca incassa solo la metà del suo valore
originariamente accertato, soddisfacendo quindi solo l'importo del debito residuo – e non
lasciando nulla al mutuatario."

I prezzi delle case sono scesi solo del 10-20%, in quanto le banche non possono
permettersi di fare mutui (ne riparleremo più avanti). Stime realistiche calcolano un calo
del 40-50% e questo è più probabile; ci sono inoltre indicazioni che il dato potrebbe essere
anche peggiore se l'economia non recupera al più presto. E vedremo quel che accadrà.
Le banche spagnole en Bancarrota

Non so se il termine spagnolo per bancarotta sia en Bancarrota o Quebrado, in quanto
Google non è affatto chiaro.

In ogni caso, c'è un diffuso consenso sul fatto che le banche regionali spagnole, le cajas,
sono in bancarotta in quanto hanno accordato molti prestiti al settore immobiliare ed
erogato molti mutui. In questo contesto il governo ha intrapreso una specifica azione, nel
costringere 45 casse di risparmio che rischiano di andare in bancarotta, a causa dei cattivi
prestiti immobiliari a fondersi fino a rimanere in 14. Ma anche se le autorità bancarie
hanno stimato che le banche spagnole avranno bisogno di €26 miliardi di capitale
aggiuntivo, molti scettici dicono che questo sottostima significativamente le future perdite e
pensano che il governo potrebbe essere chiamato ad intervenire con un nuovo salvataggio
del settore finanziario. La Banca di Spagna sostiene che il debito verso le banche
ammonta a circa € 400 miliardi, di cui il rimborso di € 176 miliardi sono in discussione e
con € 31.6 miliardi considerati in sofferenza. (WSJ)

Il debito privato spagnolo è il 220% del PIL, minimizzando il debito pubblico che è
comunque elevato e in continuo aumento. Quindi non solo le banche sono costrette a
raccogliere capitali e ridurre i loro prestiti, ma anche i consumatori e le imprese sono
sovraesposti. Il governo vuole aumentare le tasse o ridurre le spese del 17% per diminuire
il deficit da oltre l'8% al 5,5%, una combinazione di scelte che non favorisce la crescita.

12.3 miliardi di € saranno le entrate delle nuove tasse, con € 5,3 miliardi provenienti dalle
aziende, e € 2,5 miliardi si prevede che proverranno da un condono sull'evasione fiscale
(hai avuto modo di apprezzare l'ottimismo). Abbiamo visto come tali politiche hanno
operato in Grecia. Ne volevano di meno e non sono aumentate le entrate. Si noti che
anche la Gran Bretagna sta aumentando le tasse sui "ricchi", ma invece ha visto le entrate
su questa categoria scendere, e non salire come preventivato.

Il debito pubblico della Spagna è oltre al 70% del PIL, in confronto ad altri paesi europei
non è poi così male. Tranne che non è sostenibile. C'è il debito regionale, il debito
bancario garantito, le garanzie sovrane, ecc. che incidono per circa l'85%.

E poi se si aggiungono le garanzie che la Spagna ha contratto nei confronti della UE per
tutti i fondi di stabilizzazione, le passività della BCE, ecc. a quel punto Mark Grant
suggerisce che il debito spagnolo potrebbe essere più vicino al 130% del PIL.
(Naturalmente, se contiamo tutti i debiti e le garanzie, qualcosa che una banca normale
richiede se vogliamo un prestito [almeno a partire dalla debacle dei mutui subprime], allora
l'Italia è oltre il 200% nel rapporto debito pubblico/ PIL. Solo per dire.)

La Spagna sta per percorrere una strada in salita per mantenere il suo deficit al 5,5%. La
disoccupazione è ancora in crescita, in quanto dopo tutto la Spagna è in recessione. Ma
per guadagnare tempo ci si dovrà rimettere alla buona volontà dal resto d'Europa, la
Spagna da parte sua dovrà dimostrare di mettercela tutta nell'affrontare un altro
esperimento di austerità. Quando questi deficit aumenteranno, cosa farà l'Europa? Cattive
notizie, il problema del finanziamento del debito spagnolo cresce. In questo momento, le
banche spagnole stanno comprando debito spagnolo governativo con tutto ciò che
riescono a raccogliere, vale a dire, i prestiti della BCE all'1% per tre anni, investendoli in
obbligazioni al 5,5%. Con una leva pari al 30. Tutto questo mentre cercano di tagliare le
perdite e ridurre i prestiti - un trucco degno di Houdini.

Nel frattempo, nel resto dell'Europa

Facciamo una veloce esplorazione della situazione in Europa. La Germania si prepara a
ridurre il proprio budget e questo ridurrà l'inflazione e il relativo costo del lavoro, il che
renderà ancora più difficile per l'Europa periferica poter recuperare gli enormi deficit
commerciali. In un articolo nel Telegraph, dal titolo "La Germania lancia una strategia per
contrastare la generosità della BCE", Ambrose Evans-Pritchard osserva che "I piani hanno
delle forti implicazioni per l'unione monetaria, per sostenere le speranze del Sud Europa la
Germania potrebbe accettare qualche anno di mini-boom in casa propria, al fine di poter
aiutare l'intera sistema a riprendersi e potersi così allontanare dagli scogli ....' La
Bundesbank non vuole essere accusata di commettere gli stessi errori che hanno fatto in
passato le banche centrali in Irlanda e in Spagna, che non ha affrontato in tempo delle
bolle speculative,' ha detto Bernhard Speyer di Deutsche Bank .... Le autorità tedesche
stanno in effetti preparando una specie di stretta monetaria per compensare la generosità
della BCE."

Continuo a notare che la terza fase della crisi dell'euro, lo squilibrio commerciale tra il nord
e il sud dell'Europa deve essere affrontato o non ci sarà alcuna reale soluzione. Ambrose
nel suo editoriale fa poi notare che la Germania, mentre continua nel produrre il suo
enorme surplus, spera che il resto del mondo faccia il proprio lavoro nel fornire un saldo
commerciale positivo alla zona periferica dell'Europa. A meno che e fino a quando i paesi
periferici non adottano delle proprie valute il riequilibrio sarà lento e doloroso, ed i paesi
resteranno in recessione per anni finché i costi salariali (reddito dei lavoratori) non
subiranno un calo del 30% rispetto alla Germania. Questa è la terribile realtà.

Wolfgang Munchau, sul Financial Times, rileva che anche con gli attuali aumenti proposti
nei fondi europei destinati ai salvataggi (le fonti e le varietà sono abbastanza confuse,
quindi cerchiamo di guardarli nel totale) non ci saranno abbastanza risorse per far fronte
alla Spagna:

"L'attuale ESM è sufficientemente ampio per poter gestire dei piccoli paesi, ma non la
Spagna. Mi aspetto che per Madrid alla fine venga attuato uno specifico programma, in
particolare per far fronte all'eccesso di debito del settore finanziario spagnolo. Ma anche
una versione un po' più grande dell'ESM non sarà abbastanza sufficiente.
"Quello che questa situazione ci dice è che ci stiamo avvicinando ai limiti dei programmi
politici multilaterali. Se si desidera richiedere dei fondi di tale dimensione, è necessaria
una responsabilità solidale - cioè tutti i paesi della zona euro devono essere responsabili
in solido – non una responsabilità individuale tra gli Stati membri. Chiamatelo Eurobond,
chiamatelo come volete. Se non li si vuole, allora si deve accettare semplicemente che
non c'è nessun meccanismo di salvataggio per la Spagna. Come ho detto, bentornati nella
crisi."

E altri due documenti trapelati

E anche questa stasera, otteniamo due documenti che sono trapelati dall'odierna riunione
dei ministri delle Finanze europei. (Io non ho certo un motivo per il quale continuare a
cercare di mantenere questi documenti segreti, come invece spesso fa la stampa prima
che i ministri li forniscano.)

Il primo documento ci dice che € 1 trilione da parte della generosa BCE non è sufficiente e
che ha solo per ora calmato la tempesta. "Il contagio può ... riemergere in tempi molto
brevi, come è stato dimostrato pochi giorni fa, e rilanciare potenzialmente il triangolo
perverso tra debito sovrano, il rischio di finanziamento bancario e la crescita," una delle
analisi, preparate dal comitato economico e finanziario dell'Unione europea e che è stato
visto dal Financial Times, dice.

Dal Financial Times:

"Il secondo documento, che è stato preparato dalla Commissione, ha sottolineato senza
mezzi termini: 'La crisi dell'euro non è finita. Rimangono ancora da affrontare molti degli
squilibri di fondo e di debolezza delle economie, nei settori bancari o nei debiti governativi.'

"Solo la carta ha sostenuto gli elementi che hanno permesso il restaurarsi della recente
fiducia - completando un secondo piano di salvataggio della Grecia, aumentando il fondo
di salvataggio della zona euro, la ricapitalizzazione delle banche in tutta l'UE, le nuove
regole di disciplina fiscale della zona euro e gli sforzi per attuare politiche per incoraggiare
la crescita – tutto questo deve essere pienamente attuato da parte dei leader o rischiano
di perdere la loro ultima occasione per agire.

"L'analisi ha detto che 'Se questa finestra di opportunità non viene utilizzata nel modo più
efficace ... potremmo aver perso l'ultima occasione che non si riproporrà più per molto
tempo.'"

La signora grassa ha cantato

Come ho scritto la scorsa settimana, sono stato alla conferenza del Global
Interdependence Center delle banche centrali a Parigi. E' stata una fuoriuscita fatta dal
GIC Global Society of Fellows, abilmente guidata dal mio amico Paul McCulley, ex di
PIMCO. David Kotok, che gestisce Cumberland Advisors (e che organizza in agosto,
l'annuale battuta di pesca nel Maine) è il vicepresidente di GIC. Ha scritto una breve nota
sulla sua partecipazione e l'ho trovata sorprendente e quindi merita qualche minuto del
vostro tempo, come quando qualche anno fa scrisse un libro che era molto rialzista verso
l'Europa. La sua chiarezza di esposizione, dato che una prima sintesi, fa riflettere. Il resto
della lettera è sua.
Di ritorno da Parigi

David Kotok

Siamo tornati da Parigi. La testa è piena di nuove informazioni. Per la parte della
conferenza a disposizione del pubblico, si prega di consultare il sito GIC,
www.interdependence.org. I successivi commenti saranno delle mie personali "sintesi"
tratte sia dalle conversazioni pubbliche che private. Da Chatham House Rule e Jackson
Hole Rule, queste parole sono attribuibili solo a me. Tutti gli errori sono miei.

1. A mio avviso, la situazione in Portogallo sta esplodendo. Questo potrebbe essere il
secondo paese a cadere, nel contesto della saga del debito sovrano europeo. Ora che la
Grecia ha aperto la strada, la velocità nel prendere delle decisioni nei confronti del
Portogallo potrebbe aumentare. Non credo che i mercati siano pronti a questo. Si sta
avendo una corsa agli sportelli nelle banche portoghesi. I depositi in euro si stanno
spostando verso altri paesi più sicuri e nelle banche nei quali si trovano questi paesi. La
Germania (le banche tedesche) è quella che maggiormente ne beneficia. Ricordatevi, che
i depositi nelle banche europee sono garantiti dalle banche centrali nazionali e dai governi
nazionali e non dalla BCE. Non vi è alcun FDIC per assicurare i depositi nella zona euro.

2. Il problema è che si pensava che la Grecia potesse essere "un caso isolato." Si noti ora
come i leader europei hanno smesso di usare quella parola. La loro nuova parola è
firewall. Se un secondo paese (Portogallo) ristruttura, i problemi del debito sovrano
diventano sistemici piuttosto che individuali. E questo diventa il secondo cambiamento
delle regole del gioco. I rischi sistemici hanno bisogno di grandi firewall. Abbiamo imparato
che è stato rigido il modo con il quale sono stati gestiti i casi di Lehman e AIG, che invece
erano sistemici, contro Countrywide e Bear Stearns che erano delle situazioni "delimitate"
- o che in quel momento si pensava che fossero delimitate.

3. Un game-changer è stato l'uso (non la minaccia) della clausola di azione collettiva da
parte della Grecia. Il CAC ha modificato le posizioni del settore privato. E ha riscritto il
contratto dopo che è avvenuto il fatto. Questo è il motivo per cui gli spread sul Portogallo
sono ampi: i detentori privati del debito portoghese sanno che un CAC può essere
utilizzato anche contro di loro. Lo stesso vale anche per tutto il debito sovrano europeo.
Un re-pricing del rischio CAC è in corso.

4. I privati che erano detentori del debito greco hanno avuto diversi anni, per uscire prima
del possibile fallimento. Quelli che non sono usciti sono stati schiacciati dalla
ristrutturazione. La Grecia è ora un reparto controllato dai governi e dalle istituzioni globali,
come la BCE, FMI, e altri. Ed è improbabile che possa avere per anni, l'accesso al
mercato dei capitali. Questo è un altro forte cambiamento. Durante i giorni della crisi, la
strategia era quella di riconquistare l'accesso al mercato e ripristinare rapidamente il
coinvolgimento del settore privato. Durante i giorni della crisi nella zona euro-CAC,
l'obiettivo è stato quello di far saltare i privati che detenevano i titoli, e questo significava
che poi non si avrebbe più avuto l'accesso al mercato per lungo periodo di tempo.
Viceversa, si avranno dei continui e crescenti costi nel corso del tempo da parte delle
istituzioni governative. Una precisazione: i governi non sanno come tagliare le perdite e
ricominciare a crescere. I governi sanno solo gestire delle perdite di piccole dimensioni,
fino a quando queste non diventano enormi. Ne è la testimonianza Fannie Mae negli Stati
Uniti. Lo testimonia la sequenza di fatti che ha permesso alla Grecia di continuare a
peggiorare per anni. I governi non sanno come prendersi la "prima perdita", che di solito è
anche la più piccola. I governi non sanno come gestire un rischio azzardato.

5. Il termine rischio azzardato, significa che l'azione viene fatta oggi ma che il reale prezzo
si conoscerà solo in un determinato futuro, alla fine tutti i nodi vengono al pettine. Questa
è ovunque la natura dei governi. Coloro che si sono presi il rischio azzardato se ne sono
andati. Coloro che hanno ereditato la situazione vengono accusati mentre risistemano la
situazione. Questa è la fase nella quale ci troviamo oggi in Europa. Quindi il rischio politico
è, ogni giorno, in aumento. Le elezioni potrebbero cambiare questi governi, ed i nuovi
governi potranno ripudiare le azioni di quelli precedenti. Ci aspettiamo un maggior numero
di scioperi e instabilità. È così che le elezioni possono essere influenzate.

6. La crisi dei debiti Europei rappresenta una lezione per gli Stati Uniti. Entrambi i partiti
politici sono responsabili delle nostre emissioni crescenti di debito. Bush ha generato un
deficit enorme. Obama ha continuato. E ciascuna parte accusa l'altra. Nessuno si assume
la responsabilità delle proprie azioni. Vedremo come si evolve tutto questo da qui a
novembre.

In questo momento sono più pessimista sull'Europa periferica, rispetto a quanto lo sia mai
stato. Tutto ciò che il mio co-autore Vincenzo Sciarretta ed io abbiamo scritto nel nostro
libro diversi anni fa si è ora invertito per le politiche attuate. All'inizio, la zona euro ha
beneficiato immensamente dell'integrazione economica e della convergenza dei tassi di
interesse. Ora si affaccia la disintegrazione e la divergenza. E' come invertire i capitoli del
libro e guardare il film all'indietro.

L'Europa può trovare un livello di stabilizzazione e riprendere la crescita? Il tempo c'è lo
dirà. Nel frattempo, i leader politici e i banchieri centrali stanno per essere nuovamente
valutati.

La storia non è ancora finita. Yogi ha ragione.

San Francisco, New York e Philadelphia

E' il momento di premere il pulsante di invio, ma vorrei prima parlarvi di alcune cose
importanti. Ho avuto un numero di lettori che mi hanno chiesto informazioni sulla crema
per la cura della pelle, della quale avevo parlato un paio di volte all'inizio dello scorso
anno. Come molti di voi sanno, ho acquisito i diritti per commercializzare questa
rivoluzionaria nuova crema per la pelle che contiene le cellule staminali della pelle, e che
ha mostrato dei risultati molto positivi. In linea di principio, il prodotto funziona come ve l'ho
descritto; ma era troppo importante per noi portare avanti questo progetto e
contestualmente rimanere concentrati sulla mia missione principale, che è la ricerca e lo
scrivere sul tema degli investimenti e dell'economia. Così ho ceduto di nuovo i diritti alla
società, Skin Care Lifeline, che è una filiale della Corporation International Stem Cell.

Sto comunque continuando ad usare la crema tutti i giorni. Ho anche sentito dire da un
sacco di lettori che, come me la utilizzano e ne sono felici. Essa stimola la pelle a
rigenerarsi. La maggior parte dei miei lettori potrebbero non essere interessati, ma quelli
che lo sono potrebbero guardare il seguente link. Amici, le vostre mogli vi ameranno di più.
Fidatevi di me. Potete vedere un video di un minuto e maggiori dettagli qui:
http://www.lifelineskincare.com/ahead-of-the-curve.

Parto per San Francisco tra poche ore per partecipare ad una conferenza
sull'allungamento della vita, dove incontrerò il mio amico Pat Cox e (direttore di
Breakthrough Technology Alert). Pat mi sta presentando a diversi dirigenti biotech della
zona, e io avrò un incontro con una delle più importanti aziende del settore. Avrò anche un
pranzo con il colonnello Doner, un vecchio amico e uno di grandi racconti. E' possibile che
noi siamo stati separati fin dalla nascita. Penso che avrò la possibilità di poter spendere
ancora una volta un po' di tempo con il Dr. Mike West, il presidente di BioTime, che ritengo
essere una delle veri luci leader nel mondo del ringiovanimento.

Poi tornerò a Dallas per una notte e successivamente ripartirò per New York per parlare
ad Investorside Independent Research un programma di ricerca co-sponsorizzato da
Bloomberg.

Avrò una settimana piena, durante la quale tenterò di terminare il mio prossimo libro.
Buona settimana e assicuratevi di poter incontrare dei vecchi amici che hanno significato
molto per voi.

Il tuo analista che sta crollando dal sonno in quanto è passata la mezzanotte da troppo
tempo,




John Mauldin
John@FrontLineThoughts.com

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Tutta La Spagna Tutta In Una Volta

  • 1. SCENARI FINANZIARI JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital Tutta la Spagna, tutta in una volta di John Mauldin | 31 marzo 2012 - Anno 3 - Numero 13 In questo numero: Dilemmi ciclici contro quelli strutturali La madre di tutte le bolli immobiliari Le banche spagnole en Bancarrota Mentre nel resto d'Europa E altri due documenti trapelati La signora grassa non ha cantato San Francisco, New York e Philadelphia Lunedì scorso ero a Parigi e mi è stato chiesto di fare di un intervento sulla CNBC di Londra. Sono arrivato presso i loro studi di buon'ora a causa di un malinteso dettato dai fusi orari, per cui mentre aspettavo ho ascoltato CNBC. Avevo appena scritto in merito alla Spagna nella lettera della scorsa settimana, e quindi immaginavo che era quello di cui volevano parlare con me, ma per un'ora intera prima che arrivasse il mio turno mi sembrava che ogni ospite presente volesse parlare della Spagna. Ma quando toccò a me in effetti mi fecero la domanda sulla Spagna, ho sorriso e ho capito che eravamo in una fase in cui avremmo affrontato "All Spain All the Time", almeno per tutto il prossimo anno. Avrei dovuto sottolineare che ci sarebbero state solo delle brevi interruzioni dove avremmo dovuto parlare del Portogallo e forse all'Irlanda, ma l'obiettivo reale sarebbe rimasta sempre la Spagna. Questa settimana, ho fermamente l'intenzione di scrivere qualcosa di diverso sull'Europa, ma gli eventi delle ultime 24 ore mi costringono a guardare ancora una volta "dall'altra parte della sponda" ai problemi che affliggono non solo l'Europa, ma anche a ciò che sarà un ostacolo alla crescita mondiale; l'Europa sta attraversando ciò che può essere definito il suo continuo e doloroso aggiustamento, come conseguenza nell'aver cercato di adottare una moneta unica. Poiché la Spagna sarà nelle prime pagine per un lungo periodo di tempo, è utile dare un'occhiata ad alcuni dei problemi che sta affrontando, e provare a contestualizzare tutto questo. Quello che ho sentito negli incontri privati, mentre ero in Europa, è particolarmente preoccupante. Tutta la Spagna, tutta in una volta La Spagna è in recessione, anche se le stime più prudenti prevedono una caduta del 1,7% nel 2012, se le cose andranno per il verso giusto. La disoccupazione è al 23%, ed è superiore a quella della Grecia, almeno rispetto agli ultimi dati che ho potuto trovare. Ma più della metà dei giovani spagnoli (oltre il 51%) sono senza lavoro, creando una generazione che è stata duramente colpita dai problemi economici della Spagna. Il numero totale dei disoccupati è salito al di sopra dei cinque milioni, e gli spagnoli under-25 che sono disoccupati sono quasi triplicati, da un 18% di solo quattro anni fa. "'Questa è la generazione con meno speranze e la più istruita della Spagna,' ha detto Ignacio Escolar, autore del blog politico più popolare del paese ed ex direttore del giornale
  • 2. Publico. 'Ed è una sconfitta nazionale, il fatto che debbano recarsi all'estero per trovare lavoro. 'I giovani spagnoli vivono ora in casa con la famiglia molto più di prima, allungando l'età media di indipendenza dai genitori oltre i trenta anni". (The Telegraph) I sindacati hanno proclamato Giovedì uno sciopero generale, dopo che il governo spagnolo recentemente eletto, ha comunicato le nuove misure di austerità. Mentre le proteste erano per lo più pacifiche, le immagini che vediamo sono dei giovani in parziale rivolta. Il tutto è stranamente simile all'inizio dei disordini in Grecia di pochi anni fa - ad eccezione che la disoccupazione è più alta, rispetto a quando iniziò la crisi greca. E mentre i leader spagnoli protestano dicendo che la Spagna non è la Grecia, ci sono invece molte somiglianze. Per inciso, ricordiamo che la Spagna degli Asburgo fece default totalmente o in parte sul suo debito 14 volte tra il 1557 e il 1696 e venne colpita dall'inflazione, a causa di un eccesso di offerta di argento dal Nuovo Mondo. Il Portogallo ha fatto default cinque volte dal 1800, cinque volte la Grecia, la Spagna non meno di sette volte. Ci sono stati più di 250 default del debito sovrano dal 1800 ad oggi. Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpllp.com - è la società partner di John Mauldin per il mercato Europeo. Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il mercato Italiano. Tel. 02 89096674 - rcarraro@horocapital.it Dilemmi ciclici contro quelli strutturali Un paese (o una famiglia) può affrontare due diverse tipi di crisi. Una crisi congiunturale che è tipicamente temporanea, ed è dovuta ad un ciclo economico di recessione. Quando il problema che ha causato la recessione viene risolto, l'economia si riprende e l'occupazione torna alla normalità. I problemi strutturali sono più difficili da affrontare. Una disoccupazione strutturale è una disoccupazione più stabile nel tempo, ed è causata da forze diverse da quelle del normale ciclo economico. Può essere il risultato di un cambiamento di fondo dell'economia che rende più difficile, per alcuni segmenti della popolazione, trovare un lavoro. Si verifica in genere quando vi è una discrepanza tra i posti di lavoro disponibili ed il livello di qualificazione dei disoccupati. La disoccupazione strutturale può toccare dei tassi elevati, anche dopo la fine di una una recessione. Se ignorata dai politici, può anche portare ad un più alto tasso di disoccupazione naturale. La disoccupazione strutturale si può creare anche quando ci sono dei progressi tecnologici in un settore. Questo è successo nel settore manifatturiero, dove i robot hanno sostituito i lavoratori non qualificati. Questi lavoratori devono ora avere una formazione che gli permetta di operare con i computer, per gestire i robot e tutto ciò che impiega una tecnologia sofisticata, al fine di concorrere per un posto di lavoro negli stessi stabilimenti in cui lavoravano prima. (about.com)
  • 3. Ma la disoccupazione strutturale può essere causata anche da politiche governative, che rendono difficile o addirittura antieconomico per le imprese assumere lavoratori. In genere queste politiche sono messe in atto da politici economicamente ignoranti (in quanto nessuno vuole creare disoccupazione), ma i problemi ci sono e non importa quali siano le intenzioni. Diamo un'occhiata ad alcuni problemi strutturali della Spagna. In primo luogo è un ambiente di lavoro particolarmente difficile. Il grafico sottostante è stato creato da The Analyst Credit Bank per discutere dei problemi strutturali dell'occupazione della Francia, ma il paese che ha ancora un più alto indice di protezione dell'occupazione è la Spagna. Si noti che entrambi i paesi vengono prima del 3° e 4° posto della Grecia e del Portogallo. In un mercato aperto, la grande maggioranza dei posti di lavoro sono creati dalle piccole imprese. Ma quando si rende più costoso e difficile per le piccole imprese assumere lavoratori, non è sorprendente che si ottenga un minor numero di posti di lavoro. Negli Stati Uniti la nostra esperienza ci dice che quando il salario minimo aumenta, la disoccupazione giovanile aumenta, anche nelle fasi di ripresa. Questo è stato costante nel corso degli ultimi decenni. Ci sono un sacco di ragioni a conferma di tutto questo, che noi oggi non tratteremo, ma non vi è ragione per credere che in particolare la Spagna e più in generale l'Europa non siano in questo senso diverse dagli Stati Uniti. La madre di tutte le bolli immobiliari La Spagna ha avuto la sua bolla, per molti versi peggiore di quella degli Stati Uniti. Nel 2006, il Guardian ha scritto che il 50% dei nuovi posti di lavoro nell'UE erano stati creati dalla Spagna negli ultimi cinque anni. Ma a inizio del 2011 le nuove abitazioni sono diminuite del 94% e i nuovi mutui del 81% (FMI, 2011). Il FMI ritiene che "lo stock di unità invendute necessiteranno di altri quattro anni per essere riassorbite. Le stime più prudenti sullo stock delle unità invendute sono vicine a 700.000 unità, con notevoli variazioni regione per regione, ma con un aggiustamento che è iniziato solo alla fine del
  • 4. 2010. Queste comprendono solo le unità recentemente completate, e non includono le unità pignorate da parte delle istituzioni finanziarie, le case invendute sul mercato secondario o le unità incompiute". Il Wall Street Journal suggerisce che il numero potrebbe essere più del doppio: "Sono 1,5 milioni le unità residenziali incompiute o invendute sparse in tutto il paese, prodotte da una bolla immobiliare ancora in fase di rientro, che rischia di minare l'economia della Spagna per gli anni a venire. E' la sbornia dopo una mitica festa, da un periodo definito dagli spagnoli come : "que cuando pensábamos Éramos ricos" - ', quando noi pensavamo di essere ricchi'". Teniamo conto anche di questo. La popolazione degli Stati Uniti è circa 6,5 volte quella della Spagna. Si stima negli Stati Uniti che ci siano 2,43 milioni di case invendute. Utilizzando il dato del WSJ, questo suggerirebbe che la Spagna avrebbe l'equivalente di 15 milioni di case in più in vendita. Questo in un paese dove la disoccupazione è più del doppio della nostra e dove la crescita della popolazione e la creazione di nuove famiglie è sicuramente più lenta rispetto agli Stati Uniti. Solo l'Irlanda può competere con la Spagna, per la più grande bolla immobiliare. Il numero di case pignorate in Spagna si stima che sia destinato a triplicare. Ogni giorno avvengono circa 120 sgomberi. Coloro che fanno default sui loro mutui non possono non aspettarsi delle ripercussioni sul loro debito nazionale, come negli Stati Uniti. La storia che è emersa questa sera è quella di un cittadino che ha perso il suo lavoro e viene sfrattato. Ma questi ha ancora un debito residuo pari a circa la metà di quello iniziale, poco più di 100.000 euro, più le spese processuali e le sanzioni. Dal Huffington Post: "Se la banca riesce a vendere una casa pignorata, tale importo viene decurtato dal debito residuo. Ma la norma in questo periodo è che la proprietà viene messa all'asta e non vi sono offerte. Questo significa che la banca incassa solo la metà del suo valore originariamente accertato, soddisfacendo quindi solo l'importo del debito residuo – e non lasciando nulla al mutuatario." I prezzi delle case sono scesi solo del 10-20%, in quanto le banche non possono permettersi di fare mutui (ne riparleremo più avanti). Stime realistiche calcolano un calo del 40-50% e questo è più probabile; ci sono inoltre indicazioni che il dato potrebbe essere anche peggiore se l'economia non recupera al più presto. E vedremo quel che accadrà.
  • 5. Le banche spagnole en Bancarrota Non so se il termine spagnolo per bancarotta sia en Bancarrota o Quebrado, in quanto Google non è affatto chiaro. In ogni caso, c'è un diffuso consenso sul fatto che le banche regionali spagnole, le cajas, sono in bancarotta in quanto hanno accordato molti prestiti al settore immobiliare ed erogato molti mutui. In questo contesto il governo ha intrapreso una specifica azione, nel costringere 45 casse di risparmio che rischiano di andare in bancarotta, a causa dei cattivi prestiti immobiliari a fondersi fino a rimanere in 14. Ma anche se le autorità bancarie hanno stimato che le banche spagnole avranno bisogno di €26 miliardi di capitale aggiuntivo, molti scettici dicono che questo sottostima significativamente le future perdite e pensano che il governo potrebbe essere chiamato ad intervenire con un nuovo salvataggio del settore finanziario. La Banca di Spagna sostiene che il debito verso le banche ammonta a circa € 400 miliardi, di cui il rimborso di € 176 miliardi sono in discussione e con € 31.6 miliardi considerati in sofferenza. (WSJ) Il debito privato spagnolo è il 220% del PIL, minimizzando il debito pubblico che è comunque elevato e in continuo aumento. Quindi non solo le banche sono costrette a raccogliere capitali e ridurre i loro prestiti, ma anche i consumatori e le imprese sono sovraesposti. Il governo vuole aumentare le tasse o ridurre le spese del 17% per diminuire il deficit da oltre l'8% al 5,5%, una combinazione di scelte che non favorisce la crescita. 12.3 miliardi di € saranno le entrate delle nuove tasse, con € 5,3 miliardi provenienti dalle aziende, e € 2,5 miliardi si prevede che proverranno da un condono sull'evasione fiscale (hai avuto modo di apprezzare l'ottimismo). Abbiamo visto come tali politiche hanno operato in Grecia. Ne volevano di meno e non sono aumentate le entrate. Si noti che anche la Gran Bretagna sta aumentando le tasse sui "ricchi", ma invece ha visto le entrate su questa categoria scendere, e non salire come preventivato. Il debito pubblico della Spagna è oltre al 70% del PIL, in confronto ad altri paesi europei non è poi così male. Tranne che non è sostenibile. C'è il debito regionale, il debito bancario garantito, le garanzie sovrane, ecc. che incidono per circa l'85%. E poi se si aggiungono le garanzie che la Spagna ha contratto nei confronti della UE per tutti i fondi di stabilizzazione, le passività della BCE, ecc. a quel punto Mark Grant
  • 6. suggerisce che il debito spagnolo potrebbe essere più vicino al 130% del PIL. (Naturalmente, se contiamo tutti i debiti e le garanzie, qualcosa che una banca normale richiede se vogliamo un prestito [almeno a partire dalla debacle dei mutui subprime], allora l'Italia è oltre il 200% nel rapporto debito pubblico/ PIL. Solo per dire.) La Spagna sta per percorrere una strada in salita per mantenere il suo deficit al 5,5%. La disoccupazione è ancora in crescita, in quanto dopo tutto la Spagna è in recessione. Ma per guadagnare tempo ci si dovrà rimettere alla buona volontà dal resto d'Europa, la Spagna da parte sua dovrà dimostrare di mettercela tutta nell'affrontare un altro esperimento di austerità. Quando questi deficit aumenteranno, cosa farà l'Europa? Cattive notizie, il problema del finanziamento del debito spagnolo cresce. In questo momento, le banche spagnole stanno comprando debito spagnolo governativo con tutto ciò che riescono a raccogliere, vale a dire, i prestiti della BCE all'1% per tre anni, investendoli in obbligazioni al 5,5%. Con una leva pari al 30. Tutto questo mentre cercano di tagliare le perdite e ridurre i prestiti - un trucco degno di Houdini. Nel frattempo, nel resto dell'Europa Facciamo una veloce esplorazione della situazione in Europa. La Germania si prepara a ridurre il proprio budget e questo ridurrà l'inflazione e il relativo costo del lavoro, il che renderà ancora più difficile per l'Europa periferica poter recuperare gli enormi deficit commerciali. In un articolo nel Telegraph, dal titolo "La Germania lancia una strategia per contrastare la generosità della BCE", Ambrose Evans-Pritchard osserva che "I piani hanno delle forti implicazioni per l'unione monetaria, per sostenere le speranze del Sud Europa la Germania potrebbe accettare qualche anno di mini-boom in casa propria, al fine di poter aiutare l'intera sistema a riprendersi e potersi così allontanare dagli scogli ....' La Bundesbank non vuole essere accusata di commettere gli stessi errori che hanno fatto in passato le banche centrali in Irlanda e in Spagna, che non ha affrontato in tempo delle bolle speculative,' ha detto Bernhard Speyer di Deutsche Bank .... Le autorità tedesche stanno in effetti preparando una specie di stretta monetaria per compensare la generosità della BCE." Continuo a notare che la terza fase della crisi dell'euro, lo squilibrio commerciale tra il nord e il sud dell'Europa deve essere affrontato o non ci sarà alcuna reale soluzione. Ambrose nel suo editoriale fa poi notare che la Germania, mentre continua nel produrre il suo enorme surplus, spera che il resto del mondo faccia il proprio lavoro nel fornire un saldo commerciale positivo alla zona periferica dell'Europa. A meno che e fino a quando i paesi periferici non adottano delle proprie valute il riequilibrio sarà lento e doloroso, ed i paesi resteranno in recessione per anni finché i costi salariali (reddito dei lavoratori) non subiranno un calo del 30% rispetto alla Germania. Questa è la terribile realtà. Wolfgang Munchau, sul Financial Times, rileva che anche con gli attuali aumenti proposti nei fondi europei destinati ai salvataggi (le fonti e le varietà sono abbastanza confuse, quindi cerchiamo di guardarli nel totale) non ci saranno abbastanza risorse per far fronte alla Spagna: "L'attuale ESM è sufficientemente ampio per poter gestire dei piccoli paesi, ma non la Spagna. Mi aspetto che per Madrid alla fine venga attuato uno specifico programma, in particolare per far fronte all'eccesso di debito del settore finanziario spagnolo. Ma anche una versione un po' più grande dell'ESM non sarà abbastanza sufficiente.
  • 7. "Quello che questa situazione ci dice è che ci stiamo avvicinando ai limiti dei programmi politici multilaterali. Se si desidera richiedere dei fondi di tale dimensione, è necessaria una responsabilità solidale - cioè tutti i paesi della zona euro devono essere responsabili in solido – non una responsabilità individuale tra gli Stati membri. Chiamatelo Eurobond, chiamatelo come volete. Se non li si vuole, allora si deve accettare semplicemente che non c'è nessun meccanismo di salvataggio per la Spagna. Come ho detto, bentornati nella crisi." E altri due documenti trapelati E anche questa stasera, otteniamo due documenti che sono trapelati dall'odierna riunione dei ministri delle Finanze europei. (Io non ho certo un motivo per il quale continuare a cercare di mantenere questi documenti segreti, come invece spesso fa la stampa prima che i ministri li forniscano.) Il primo documento ci dice che € 1 trilione da parte della generosa BCE non è sufficiente e che ha solo per ora calmato la tempesta. "Il contagio può ... riemergere in tempi molto brevi, come è stato dimostrato pochi giorni fa, e rilanciare potenzialmente il triangolo perverso tra debito sovrano, il rischio di finanziamento bancario e la crescita," una delle analisi, preparate dal comitato economico e finanziario dell'Unione europea e che è stato visto dal Financial Times, dice. Dal Financial Times: "Il secondo documento, che è stato preparato dalla Commissione, ha sottolineato senza mezzi termini: 'La crisi dell'euro non è finita. Rimangono ancora da affrontare molti degli squilibri di fondo e di debolezza delle economie, nei settori bancari o nei debiti governativi.' "Solo la carta ha sostenuto gli elementi che hanno permesso il restaurarsi della recente fiducia - completando un secondo piano di salvataggio della Grecia, aumentando il fondo di salvataggio della zona euro, la ricapitalizzazione delle banche in tutta l'UE, le nuove regole di disciplina fiscale della zona euro e gli sforzi per attuare politiche per incoraggiare la crescita – tutto questo deve essere pienamente attuato da parte dei leader o rischiano di perdere la loro ultima occasione per agire. "L'analisi ha detto che 'Se questa finestra di opportunità non viene utilizzata nel modo più efficace ... potremmo aver perso l'ultima occasione che non si riproporrà più per molto tempo.'" La signora grassa ha cantato Come ho scritto la scorsa settimana, sono stato alla conferenza del Global Interdependence Center delle banche centrali a Parigi. E' stata una fuoriuscita fatta dal GIC Global Society of Fellows, abilmente guidata dal mio amico Paul McCulley, ex di PIMCO. David Kotok, che gestisce Cumberland Advisors (e che organizza in agosto, l'annuale battuta di pesca nel Maine) è il vicepresidente di GIC. Ha scritto una breve nota sulla sua partecipazione e l'ho trovata sorprendente e quindi merita qualche minuto del vostro tempo, come quando qualche anno fa scrisse un libro che era molto rialzista verso l'Europa. La sua chiarezza di esposizione, dato che una prima sintesi, fa riflettere. Il resto della lettera è sua.
  • 8. Di ritorno da Parigi David Kotok Siamo tornati da Parigi. La testa è piena di nuove informazioni. Per la parte della conferenza a disposizione del pubblico, si prega di consultare il sito GIC, www.interdependence.org. I successivi commenti saranno delle mie personali "sintesi" tratte sia dalle conversazioni pubbliche che private. Da Chatham House Rule e Jackson Hole Rule, queste parole sono attribuibili solo a me. Tutti gli errori sono miei. 1. A mio avviso, la situazione in Portogallo sta esplodendo. Questo potrebbe essere il secondo paese a cadere, nel contesto della saga del debito sovrano europeo. Ora che la Grecia ha aperto la strada, la velocità nel prendere delle decisioni nei confronti del Portogallo potrebbe aumentare. Non credo che i mercati siano pronti a questo. Si sta avendo una corsa agli sportelli nelle banche portoghesi. I depositi in euro si stanno spostando verso altri paesi più sicuri e nelle banche nei quali si trovano questi paesi. La Germania (le banche tedesche) è quella che maggiormente ne beneficia. Ricordatevi, che i depositi nelle banche europee sono garantiti dalle banche centrali nazionali e dai governi nazionali e non dalla BCE. Non vi è alcun FDIC per assicurare i depositi nella zona euro. 2. Il problema è che si pensava che la Grecia potesse essere "un caso isolato." Si noti ora come i leader europei hanno smesso di usare quella parola. La loro nuova parola è firewall. Se un secondo paese (Portogallo) ristruttura, i problemi del debito sovrano diventano sistemici piuttosto che individuali. E questo diventa il secondo cambiamento delle regole del gioco. I rischi sistemici hanno bisogno di grandi firewall. Abbiamo imparato che è stato rigido il modo con il quale sono stati gestiti i casi di Lehman e AIG, che invece erano sistemici, contro Countrywide e Bear Stearns che erano delle situazioni "delimitate" - o che in quel momento si pensava che fossero delimitate. 3. Un game-changer è stato l'uso (non la minaccia) della clausola di azione collettiva da parte della Grecia. Il CAC ha modificato le posizioni del settore privato. E ha riscritto il contratto dopo che è avvenuto il fatto. Questo è il motivo per cui gli spread sul Portogallo sono ampi: i detentori privati del debito portoghese sanno che un CAC può essere utilizzato anche contro di loro. Lo stesso vale anche per tutto il debito sovrano europeo. Un re-pricing del rischio CAC è in corso. 4. I privati che erano detentori del debito greco hanno avuto diversi anni, per uscire prima del possibile fallimento. Quelli che non sono usciti sono stati schiacciati dalla ristrutturazione. La Grecia è ora un reparto controllato dai governi e dalle istituzioni globali, come la BCE, FMI, e altri. Ed è improbabile che possa avere per anni, l'accesso al mercato dei capitali. Questo è un altro forte cambiamento. Durante i giorni della crisi, la strategia era quella di riconquistare l'accesso al mercato e ripristinare rapidamente il coinvolgimento del settore privato. Durante i giorni della crisi nella zona euro-CAC, l'obiettivo è stato quello di far saltare i privati che detenevano i titoli, e questo significava che poi non si avrebbe più avuto l'accesso al mercato per lungo periodo di tempo. Viceversa, si avranno dei continui e crescenti costi nel corso del tempo da parte delle istituzioni governative. Una precisazione: i governi non sanno come tagliare le perdite e ricominciare a crescere. I governi sanno solo gestire delle perdite di piccole dimensioni, fino a quando queste non diventano enormi. Ne è la testimonianza Fannie Mae negli Stati Uniti. Lo testimonia la sequenza di fatti che ha permesso alla Grecia di continuare a peggiorare per anni. I governi non sanno come prendersi la "prima perdita", che di solito è
  • 9. anche la più piccola. I governi non sanno come gestire un rischio azzardato. 5. Il termine rischio azzardato, significa che l'azione viene fatta oggi ma che il reale prezzo si conoscerà solo in un determinato futuro, alla fine tutti i nodi vengono al pettine. Questa è ovunque la natura dei governi. Coloro che si sono presi il rischio azzardato se ne sono andati. Coloro che hanno ereditato la situazione vengono accusati mentre risistemano la situazione. Questa è la fase nella quale ci troviamo oggi in Europa. Quindi il rischio politico è, ogni giorno, in aumento. Le elezioni potrebbero cambiare questi governi, ed i nuovi governi potranno ripudiare le azioni di quelli precedenti. Ci aspettiamo un maggior numero di scioperi e instabilità. È così che le elezioni possono essere influenzate. 6. La crisi dei debiti Europei rappresenta una lezione per gli Stati Uniti. Entrambi i partiti politici sono responsabili delle nostre emissioni crescenti di debito. Bush ha generato un deficit enorme. Obama ha continuato. E ciascuna parte accusa l'altra. Nessuno si assume la responsabilità delle proprie azioni. Vedremo come si evolve tutto questo da qui a novembre. In questo momento sono più pessimista sull'Europa periferica, rispetto a quanto lo sia mai stato. Tutto ciò che il mio co-autore Vincenzo Sciarretta ed io abbiamo scritto nel nostro libro diversi anni fa si è ora invertito per le politiche attuate. All'inizio, la zona euro ha beneficiato immensamente dell'integrazione economica e della convergenza dei tassi di interesse. Ora si affaccia la disintegrazione e la divergenza. E' come invertire i capitoli del libro e guardare il film all'indietro. L'Europa può trovare un livello di stabilizzazione e riprendere la crescita? Il tempo c'è lo dirà. Nel frattempo, i leader politici e i banchieri centrali stanno per essere nuovamente valutati. La storia non è ancora finita. Yogi ha ragione. San Francisco, New York e Philadelphia E' il momento di premere il pulsante di invio, ma vorrei prima parlarvi di alcune cose importanti. Ho avuto un numero di lettori che mi hanno chiesto informazioni sulla crema per la cura della pelle, della quale avevo parlato un paio di volte all'inizio dello scorso anno. Come molti di voi sanno, ho acquisito i diritti per commercializzare questa rivoluzionaria nuova crema per la pelle che contiene le cellule staminali della pelle, e che ha mostrato dei risultati molto positivi. In linea di principio, il prodotto funziona come ve l'ho descritto; ma era troppo importante per noi portare avanti questo progetto e contestualmente rimanere concentrati sulla mia missione principale, che è la ricerca e lo scrivere sul tema degli investimenti e dell'economia. Così ho ceduto di nuovo i diritti alla società, Skin Care Lifeline, che è una filiale della Corporation International Stem Cell. Sto comunque continuando ad usare la crema tutti i giorni. Ho anche sentito dire da un sacco di lettori che, come me la utilizzano e ne sono felici. Essa stimola la pelle a rigenerarsi. La maggior parte dei miei lettori potrebbero non essere interessati, ma quelli che lo sono potrebbero guardare il seguente link. Amici, le vostre mogli vi ameranno di più. Fidatevi di me. Potete vedere un video di un minuto e maggiori dettagli qui: http://www.lifelineskincare.com/ahead-of-the-curve. Parto per San Francisco tra poche ore per partecipare ad una conferenza
  • 10. sull'allungamento della vita, dove incontrerò il mio amico Pat Cox e (direttore di Breakthrough Technology Alert). Pat mi sta presentando a diversi dirigenti biotech della zona, e io avrò un incontro con una delle più importanti aziende del settore. Avrò anche un pranzo con il colonnello Doner, un vecchio amico e uno di grandi racconti. E' possibile che noi siamo stati separati fin dalla nascita. Penso che avrò la possibilità di poter spendere ancora una volta un po' di tempo con il Dr. Mike West, il presidente di BioTime, che ritengo essere una delle veri luci leader nel mondo del ringiovanimento. Poi tornerò a Dallas per una notte e successivamente ripartirò per New York per parlare ad Investorside Independent Research un programma di ricerca co-sponsorizzato da Bloomberg. Avrò una settimana piena, durante la quale tenterò di terminare il mio prossimo libro. Buona settimana e assicuratevi di poter incontrare dei vecchi amici che hanno significato molto per voi. Il tuo analista che sta crollando dal sonno in quanto è passata la mezzanotte da troppo tempo, John Mauldin John@FrontLineThoughts.com Copyright 2010-2012 John Mauldin. All Rights Reserved Copyright 2010-2012 Horo Capital. Tutti i Diritti Riservati Disclaimer: La presente pubblicazione è distribuita da Horo Capital srl. Pur ponendo la massima cura nella traduzione della presente pubblicazione e considerando affidabili i suoi contenuti, Horo Capital srl non si assume tuttavia alcuna responsabilità in merito all’esattezza, completezza e attualità dei dati e delle informazioni nella stessa contenuti ovvero presenti sulle pubblicazioni utilizzate ai fini della sua predisposizione. Di conseguenza Horo Capital srl declina ogni responsabilità per errori od omissioni. Horo Capital srl si riserva il diritto, senza assumersene l'obbligo, di migliorare, modificare o correggere eventuali errori ed omissioni in qualsiasi momento e senza obbligo di avviso. La presente pubblicazione viene fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, non costituendo in nessun caso offerta al pubblico di prodotti finanziari ovvero promozione di servizi e/o attività di investimento né nei confronti di persone residenti in Italia né di persone residenti in altre giurisdizioni, a maggior ragione quando tale offerta e/o promozione non sia autorizzata in tali giurisdizioni. Le informazioni fornite non costituiscono un'offerta o una raccomandazione per effettuare o liquidare un investimento o porre in essere qualsiasi altra transazione. Esse non possono essere considerate come fondamento di una decisione d'investimento o di altro tipo. Qualsiasi decisione d'investimento deve essere basata su una consulenza pertinente, specifica e professionale. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma d'investimento né raccomandazioni personalizzate ai sensi del Testo Unico della Finanza trattandosi unicamente di informazione standardizzata rivolta al pubblico indistinto. Né Horo Capital
  • 11. srl né John Mauldin potranno essere ritenuti responsabili, in tutto o in parte, per i danni (inclusi, a titolo meramente esemplificativo, il danno per perdita o mancato guadagno, interruzione dell’attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche di qualunque natura) derivanti dall’uso, in qualsiasi forma e per qualsiasi finalità, dei dati e delle informazioni presenti nella presente pubblicazione. Ogni decisione di investimento e disinvestimento è pertanto di esclusiva competenza del Cliente che può decidere di darvi o meno esecuzione con qualsivoglia intermediario autorizzato; qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal Cliente in base alle informazioni pubblicate è, infatti, da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio. Il Contenuto presente nella pubblicazione può essere riprodotto unicamente nella sua interezza ed esclusivamente citando il nome di Horo Capital srl e di John Mauldin, restandone in ogni caso vietato ogni utilizzo commerciale. Si intende per Contenuto tutte le analisi, grafici, immagini, articoli i quali sono tutti protetti da copyright. Horo Capital srl ha la facoltà di agire in base a/ovvero di servirsi di qualsiasi elemento sopra esposto e/o di qualsiasi informazione a cui tale materiale si ispira ovvero è tratto anche prima che lo stesso venga pubblicato e messo a disposizione della sua clientela. Horo Capital srl può occasionalmente, a proprio insindacabile giudizio, assumere posizioni lunghe o corte con riferimento ai prodotti finanziari eventualmente menzionati nella presente pubblicazione. In nessun caso e per nessuna ragione Horo Capital srl, sarà tenuta, ad agire conformemente, in tutto o in parte, alle opinioni riportate nella presente pubblicazione. Ogni violazione del copyright in qualsiasi modo si esprima ai danni di Horo Capital srl e John Mauldin, sarà perseguita legalmente. Per iscriversi alla newsletter GRATUITA settimanale SCENARI FINANZIARI cliccare qui: www.scenarifinanziari.it/Registrazione.aspx Per modificare il proprio indirizzo email di invio della newsletter, effettuare il login su www.scenarifinanziari.it e andare sulla pagina di registrazione. Per cancellare l'iscrizione alla newsletter scrivere una mail a:info@scenarifinanziari.it Thoughts from the Frontline 3204 Beverly Drive Dallas, Texas 75205 Horo Capital Independent Financial Advisory Firm Via Silvio Pellico, 12 20121 Milano Tel. 02 89096674