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SCENARI FINANZIARI
JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE
Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital

E' tutta sulla questione dei posti di lavoro .... e sull'Oro
di John Mauldin | 3 settembre 2011 - Anno 2 - Numero 35

In questo numero:
La società della terra (occupazione) piatta
Facciamo un piccolo viaggio nel tempo
Le implicazioni di una forza lavoro più anziana
Come noi possiamo "risolvere" il problema dell'occupazione
Alcuni pensieri sull'Oro
Europa, New York, Conferenze, ecc.

Questa settimana diamo una rapida occhiata al triste rapporto di disoccupazione uscito ieri
mattina, poi torniamo indietro e guardiamo qualche altro sondaggio che ci aiuta molto ad
aprire gli occhi sui dati sull'occupazione. Alcuni settori (con sorpresa), stanno facendo
meglio di altri. Che cosa ci vorrebbe per farci tornare alla "normalità", qualunque cosa sia?
Vi do un link ad alcuni webinar nei quali sarò coinvolto e finirò con la risposta alla
domanda che spesso mi faccio: "Cosa ne pensi dell'oro?" Vi dirò tutto. Ci sono molti temi
da affrontare, quindi cerchiamo di iniziare, ma non con “per prima cosa.” (Nota: questa
lettera sarà piuttosto lunga da stampare, in quanto ci sono MOLTI grafici e tabelle).

La società della terra (occupazione) piatta

Salvo il fatto che abbiate completamente perso i contatti con questo fine settimana,
dovreste sapere che il rapporto sul lavoro che è arrivato è flat, come lo zero, nada, "0".
L'economia è piatta, almeno per quanto riguarda il problema dell'occupazione. Ma piatta
significa che in realtà è in ribasso, in quanto abbiamo bisogno di (almeno) 125.000 posti di
lavoro al mese, solo per stare al passo con la crescita della popolazione. E, come
vedremo in poche pagine, potremmo averne bisogno anche di più di quelli.

Sì, c'era l'avvertenza che i 46.000 lavoratori di Verizon sono stati in sciopero, quindi il
numero avrebbe dovuto essere positivo di 46.000. E poi c'erano 20.000 lavoratori statali
che tornavano nello stato del Minnesota che sono stati nuovamente "aggiunti", quindi forse
il numero dovrebbe essere negativo. Come si è visto, i lavoratori in sciopero sono
conteggiati come disoccupati quando sono in sciopero (e quindi vengono sottratti al
numero dei posti di lavoro) e sono aggiunti come nuovi occupati quando tornano al lavoro.
Così prima o poi nel prossimo mese o giù di lì, quando la vertenza dei lavoratori Verizon si
sarà risolta, il rapporto sull'occupazione mostrerà magicamente un aumento di 46.000
posti.

Le regole per questo sono veramente arcane. Se si va nel sito del BLS (Bureau of Labor
Statistics) - assumendo che non avete una reale vita sociale e niente altro di meglio da
fare - scoprirete che:

I lavoratori dipendenti sono "persone dai 16 anni in su - popolazione civile non istituzionale
che, nella settimana di riferimento, (a) ha fatto un qualsiasi lavoro (di almeno 1 ora) come
personale dipendente; lavora in una propria attività, professione, o nella propria fattoria, o
hanno lavorato 15 ore o più come lavoratori non retribuiti in una impresa gestita da un
membro della famiglia, e (b) tutti coloro che non lavoravano, ma che avevano un lavoro o
una propria impresa da cui sono stati temporaneamente assenti a causa di una vacanza,
malattia, maltempo, problemi di assistenza ai figli, congedi di maternità o paternità,
gestione del contenzioso con i lavoratori, formazione professionale, o di altri familiari o
motivi personali, anche se non sono stati pagati per il tempo libero o che cercavano altri
lavori." (Hat tip, Joan McCullough)

In qualche modo, gli scioperi non contano come la gestione delle controversie con i
lavoratori. O i problemi personali. Vai a vedere. Ma questa è una distorsione dei numeri a
livello mensile, per cui è meglio guardare mediamente il tutto su un periodo di tre mesi per
avere un quadro più chiaro. E a proposito di tre mesi, i report sull'occupazione degli ultimi
tre mesi sono stati rivisti verso il basso per un totale di 58.000 posti di lavoro, rendendo il
numero netto degli ultimi tre mesi un valore molto piccolo.

Comunque lo si guardi questo report, era solo brutto. Eppure va di pari passo con i report
regionali che mostrano una contrazione dell'economia e dell'ISM nazionale (che è uscito
giovedì), che è appena al di sopra del numero che definisce la contrazione, pari a 50,6. La
parte brutta del numero dell'ISM è che questo è il terzo mese consecutivo in cui le scorte
sono aumentate più dei nuovi ordini. Storicamente, come mostra questo grafico di
Yamarone Rich mostra, ci viene indicato se siamo già dentro o vicini ad una recessione.
(Una nota, ci sono alcuni altri dati negativi, ma non ci sono stati per tre mesi di fila e non
sono stati sempre seguiti da una recessione.)




Gli Stati Uniti oggi, hanno circa lo stesso numero di posti di lavoro di quelli che avevano
nel 2000, ma la popolazione è ben più ampia di 30.000.000 di persone. Per arrivare ad
rapporto di occupazione della popolazione civile uguale a quello del 2000, avremmo
dovuto aggiungere circa 18 MILIONI di posti di lavoro. Il grafico qui sotto è tratto dal FRED
database della Fed di St. Louis. (Complimenti ai ragazzi di St. Louis per il mantenimento di
tale meravigliosa fonte di dati per tutti noi! Hanno migliaia di grafici e un insiemi di dati da
mantenere e lo fanno con precisione, mantenendo le cose sempre aggiornate!) Notate il
precipitoso calo nel rapporto negli ultimi dieci anni, soprattutto durante la recessione.




Facciamo un piccolo viaggio nel tempo

Con il mio caro amico Rob Arnott, fondatore di Research Affiliates, ci scambiamo spesso
delle email su un vasto numero di argomenti. La sua curiosità è pari solo alla sua capacità
di elaborare nuovi modi di guardare vecchi problemi. Mi ha inviato la seguente email, che
sto semplicemente andando a tagliare e ad incollare in quanto è fatta di soli sei punti, ma
è fatta molto bene per la parte successiva [i miei commenti tra parentesi].

"John, ho guardato la composizione della forza lavoro, sia uomini che donne. Guarda il
grafico qui sotto. Dal 1948 al 1980, gli uomini che si consideravano 'nella forza lavoro'
(lavoro o che desideravano lavorare) era pari a circa il 98% della popolazione maschile di
età dai 20 ai 64 anni. [Wow. Che concetto bizzarro. Si poteva lavorare, se si voleva
lavorare.] Dal 1980 al 2005, questa percentuale è scesa costantemente, dal 98% al 92%.
Poi, in sei anni, è caduto di nuovo di un altra metà questo margine, al 89%. Per quanto
riguarda l'occupazione maschile, questa raggiungeva il 94% della popolazione in età 20-
64 fino alla recessione del 1975. Oggi è al 81%. Supponiamo che il vecchio rapporto sulla
forza lavoro del 98% possa difatto ancora funzionare. Ciò significa che la disoccupazione
maschile - compresi quelli che hanno abbandonato l'idea di un lavoro retribuito - è oltre il
17%, ed è più o meno ai medesimi livelli dalla metà del 2009.

"Per le donne, la società si è evoluta, ad un certo punto, da un lavoro prevalentemente da
'casalinga', di circa un decennio fa, dove la forza lavoro delle donne era circa pari al 82%
della popolazione femminile di età 20-64. Le donne come forza lavoro sono scese dal 82%
al 78% in dieci anni, dove la maggior parte di quel calo e degli ultimi due anni, questo 5%
della forza lavoro femminile è quello che ha semplicemente rinunciato negli ultimi due
anni. Utilizzando il picco prima del 82%, come base di chi avrebbe voglia di lavorare, con
l'attuale 71,6% che sta lavorando ciò implica che la disoccupazione femminile è circa al
13%, ed è molto più alta di quanto non fosse due anni fa.

"Nel combinare i risultati, otteniamo una cifra, più o meno, pari al 15% di disoccupazione,
rispetto al passato picco di livello di forza lavoro, se consideriamo anche coloro che hanno
rinunciato alla speranza di trovarne un altro. Aggiungiamo il solito confronto tra la U-6 vs
U-3 (compresi quelli a tempo parziale, ma che vogliono un lavoro a tempo pieno), e siamo
a circa il 20% di disoccupazione reale.

"La buona notizia è che se la nostra naturale "forza lavoro" è del 98% per gli uomini e del
82% per le donne, e se 'una piena occupazione' mette il 95% di loro in un posto di lavoro,
abbiamo circa 25 milioni di nuovi posti di lavoro che potrebbero essere creati. Se rendiamo
libere le modalità nel settore privato, e lasciamo ai datori di lavoro di assumere chi
vogliono, facendo il lavoro che entrambe le parti si impegnano a fare, per una paga che
entrambe le parti trovano accettabile. Per esempio, un illuminazione a Washington (e a
Sacramento) potrebbe scatenare uno tsunami di nuova occupazione.




"Avvertenza: Certo, ci sono stati alcuni ragazzi e alcuni cittadini anziani nella forza lavoro.
Quindi, in teoria, il rapporto sulla forza lavoro, rispetto alla popolazione in età 20-64,
potrebbe addirittura essere superiore al 100%. Ma, questo rapporto è piuttosto rilevante,
dal momento che la stragrande maggioranza degli uomini in forza lavoro sarebbe tra i 20-
64. Ho anche fatto una ipotesi semplificativa, ossia che la popolazione delle persone di età
tra i 20-64 sia equamente divisa. So che ci sono più donne che uomini, ma questo c'è
soprattutto perché le donne vivono più a lungo. Infatti, sotto i 20 anni, la divisione è di circa
51.5/48.5 a maggioranza maschile. Quindi, credo che questo renda ragionevole prevedere
che le popolazioni sono circa uguali nel periodo dell'età lavorativa, fino a quando non
saremo in grado di tenere traccia delle informazioni in maniera ancora più accurata. In
entrambi i casi, questo non sta generando che non più di una leggera differenza in questa
analisi."

Le implicazioni di una forza lavoro più anziana

Pur facendo qualche ricerca su Google per la lettera di oggi mi sono imbattuto in un nuovo
(per me) sito web chiamato Metric Mash (http://www.metricmash.com/). Si accede a delle
banche dati pubbliche e consente di analizzare dei dati su un vasto numero di elementi,
compresa l'occupazione. Ora è diventato un nuovo mio preferito. Potrei fare un intero
anno di lettere con le tabelle e i grafici che posso creare lì. Incredibile.

Ma mi limito a tre per questa settimana. L'unico "limite" che ho trovato è che posso solo
creare un grafico con quattro confronti, ed invece volevo usarne sei. Sei grafici, cioè, per
le diverse fasce di età ed per i loro tassi di occupazione. Così, per questa lettera ne ho
creato due "sovrapponendo" i grafici. Il primo copre quattro gruppi di età, 16-19, 20-24, 25-
54 e 55 +, per gli ultimi cinque anni. Non verrà preso come una sorpresa, per i genitori con
figli adolescenti che il loro tasso di disoccupazione è tre volte superiore a quello per gli
over 55. E con questo non pensiamo nemmeno ai problemi occupazionali dei giovani
maschi di colore nero o agli ispanici.




Come si è visto, se lo si suddivide in dieci anni, troviamo ogni gruppo con i tassi di
occupazione più elevati, tranne che negli ultimi tempi il gruppo 34-45 è leggermente al di
sopra del gruppo 45-54.




Ho condiviso questi pensieri con Yamarone Rich (Chief Economist a Bloomberg), e lui mi
ha detto: "Lascia che ti invii questa tabella." E' una tabella di persone anziane che hanno
75 o più anni e che lavorano. I numeri sono in aumento. Sono letteralmente il doppio di
quanto erano solo 15 anni fa. 1,2 milioni di persone oltre i 75 fanno parte della forza lavoro
degli Stati Uniti, il che sta facendo diventare il dato sempre più vicino al 1% del totale della
popolazione lavorativa. Non sono solo Greenspan e Richard Russell!

Ciò è coerente con quello che ho scritto qualche settimana fa. La generazione dei Boomer
è più sana e potrà lavorare per un periodo più lungo rispetto a qualsiasi altra generazione
precedente. Per una parte di questi è perché alcuni di loro hanno bisogno del reddito, ma
per un altra parte semplicemente lavorano perché possono e perché gli piace. Essi
semplicemente non hanno un motivo per voler "andare in pensione", a loro piace
l'interazione sociale e l'attività.
Ma questo significa che non vengono occupati posti di lavoro, che tradizionalmente sono
dei giovani. Andate da Barnes and Noble, e guardate i lavoratori e ripensate a circa dieci
anni fa. Tiffani ha lavorato presso Barnes and Noble quando era nella sua tarda
adolescenza, e devo ammettere che vado da B&N solo per camminare, guardare e
sfogliare, anche se penso che leggo la maggior parte dei miei libri con il mio iPad. Mi piace
ancora percorrere i corridoi alla ricerca di qualcosa di nuovo. Ma ora la gente dietro il
bancone è molto più vicina alla mia età (ne ho 62 il prossimo mese) o ancora di più.

Ci sarebbe molto da dire sui lavoratori anziani. Essi sono di solito più affidabili, in quanto
non escono molto alla sera, hanno un maggior numero di esperienze di lavoro, e così via.
Ma se i Boomers devono rimanere di più nel mondo del lavoro, il numero di nuovi posti di
lavoro necessari per tornare a quello che noi pensiamo essere il valore di "piena
occupazione" sarà molto più alto. Pensateci. Se solo 25.000 Boomers non andranno in
pensione ogni mese (e non per un breve periodo) ma per altri dieci anni, il che aggiunge
altri 300.000 posti di lavoro all'anno che abbiamo bisogno solo per essere in pareggio.
Questo è il 20% in più di quanto noi oggi pensiamo sia il numero minimo di nuovi posti di
lavoro necessari al mese (125.000). Parliamo di spostare già gli obiettivi prima ancora di
incominciare ad arrivarci!

E questo ci porta all'ultimo grafico di Metric Mash, che mette a confronto i tassi di
occupazione delle persone con quattro diversi livelli di istruzione. Mentre il tasso di
disoccupazione per quelli con la laurea è molto più alto di cinque anni fa, ed è ancora solo
poco di più del 4%. Ma la mia esperienza personale (come padre di figli con laurea) è che
una laurea non è più il biglietto di presentazione di una volta. Le persone con una laurea
stanno lavorando di più, ma si stanno muovendo verso il basso della "catena alimentare",
prendendo lavori che vengono pagati di meno o posti di lavoro che necessitano di un
minor numero di competenze rispetto a quelle con le quali sono stati formati. Questo è
quello che sta avvenendo.

Io in realtà sono ad un livello molto vicino. Diciamo solo che il figlio di mezzo non è stato
un grande studioso. Non ha terminato la scuola superiore e ha dovuto affrontare le
difficoltà di quanto sia complicato avere un buon posto di lavoro. Quest'anno, si è svegliato
e ha deciso che anche lui ha infatti bisogno di una maggiore formazione. Ha ripreso
facendo una online High School e ha recentemente terminato, e con orgoglio mi ha portato
il suo diploma. E si è iscritto al college locale. Tutti i miei figli sono dei grandi lavoratori, ma
nel mondo di oggi ci vuole molto di più che la volontà di lavorare sodo. Nei bassi livelli di
età e di formazione, la competizione per quei pochi posti di lavoro che ci sono è molto
feroce. Vedi sotto.




Come facciamo a "risolvere" il problema dell'occupazione?

Questo giovedì notte, 90 minuti prima del calcio di inizio della NFL, il presidente Obama ci
darà la sua ultima versione sulle recenti politiche per affrontare il tasso di disoccupazione.
Spero che sentiremo dire presto dai legislatori federali che devono cancellare due norme
dai loro libri per scriverne una nuova, ma non tratterrò il respiro. Più posti di lavoro verdi?
Perché non consentono più semplicemente alle compagnie energetiche di trivellare?
Potrei continuare, ma il vero punto è che chiunque sia alla Casa Bianca, democratico o
repubblicano, si troverà ad affrontare una battaglia per la conquista della collina.

Goldman Sachs ha recentemente rilasciato una serie di grafici ai clienti degli hedge fund,
parlando di una possibile recessione, con ogni sorta di giochetto long-short, opzioni,
spread, ecc. Ma questo rapporto è una miniera d'oro di dati, che andrebbero messi sul
web, in qualche modo, come pubblico servizio (senza suggerire trade, come da dice il
legislatore). E' davvero una delle migliori pubblicazioni di dati che io abbia mai visto, da
molto tempo.

Andremo ad esaminare una tabella da quel rapporto, che va di pari passo con una
newsletter che ho scritto circa due anni fa, parlando di come sia difficile recuperare le
perdite di occupazione dovute alla recessione. Se non altro, la situazione è peggiorata da
quando ho scritto il pezzo in questione, e anche allora la situazione non era rosea.

Questa tabella mostra il numero di posti di lavoro che avremmo bisogno di creare, su base
mensile per tornare ad un livello di forza lavoro, come percentuale della popolazione, del
64% tanto per iniziare. Ricordate il grafico sopra che mostra come siamo ora appena
sopra al 58%.




Si noti che semplicemente per ridurre il tasso di disoccupazione al 8% in due anni e per
tornare al tasso di partecipazione più basso del 64%, ci vorrebbero 157.000 posti al mese.
Se questi posti di lavoro iniziassero ad essere creati, il numero di persone in cerca di
lavoro aumenterebbe, innalzando così il tasso "ufficiale" di disoccupazione. Molte delle
richieste di posti di lavoro, se la storia ci insegna qualcosa, non sono semplicemente
disponibili. (Questo è l'incubo di un uomo politico. Ci vorranno anni prima che possano
prendersi il merito per qualcosa che non hanno fatto.)

Dei 36 dati in tabella, solo 6 non sono mai stati storicamente raggiunti, e poi solo nelle
economie in forte sviluppo. Certamente non in una economia che si trova, nel migliore dei
modi, ad velocità di stallo.
Semplicemente è che i nuovi posti di lavoro negli ultimi 15 anni provengono da nuove
imprese o da imprese piuttosto piccole, come ho documentato in precedenti lettere.
Goldman Sachs fa notare che storicamente il 90% dei nuovi posti di lavoro provengono da
imprese piccole, con il 75% provenienti da imprese con meno di 20 dipendenti. Alcune di
queste diventano Google, ma molte di loro rimangono semplicemente delle piccole realtà
locali. Ma ogni lavoro, in particolar modo se è tuo, è importante.

Quello che dobbiamo fare è rendere più facile per le imprese la partenza e la ricerca dei
capitali. Ridurre l'onere normativo in cui si imbattono le piccole imprese. Quando le piccole
banche locali hanno bisogno di 1,2 dipendenti per far fronte alle normative di conformità
per ogni lavoratore che chiede un prestito (come riportato dal Wall Street Journal di questa
settimana), è qualcosa di profondamente sbagliato.

Il fatto triste della questione è che saremo in un lungo e lento faticare, per l'occupazione
del resto di questo decennio, fino a quando opereremo attraverso la crisi del debito e
affronteremo il deficit, come ho indicato in Endgame.

[Amazon ha recentemente nominato Endgame come uno dei primi dieci libri di quest'anno,
fino ad ora. Mi ha fatto piacere. E le recensioni migliorano sempre di più con il passare del
tempo. Purtroppo, molto con cui abbiamo a che fare, in tutto il mondo, è ciò che ho scritto
lo scorso anno. Dovreste prenderne una copia! (http://www.amazon.com.Endgame)

Chiaramente non stiamo uscendo dalla crisi, come facciamo normalmente. Questo perché
quella che abbiamo appena vissuto non è una normale recessione dovuta ai "business-
cycle", ma ad una riduzione della leva finanziaria/patrimoniale/crisi del debito. E ci
vorranno 5-6 anni di lavoro prima che un paese incominci ad affrontare il problema, ma
non li abbiamo.

Mi ripeto, anche se in qualche modo un repubblicano apparirà nel domani della Casa
Bianca, non potrà fare nessuna magia, lui o lei che sia, per risolvere il problema della
disoccupazione. Ci sono alcune cose che il settore privato dovrà fare da solo, prima che il
governo cambi, e prima che le cose vengano risolte. Ma ci vorrà molto tempo, ma non è
questa la questione. Questo è solo il modo in cui stanno le cose.

Alcune riflessioni sull'oro

La domanda che mi viene rivolta sempre più spesso è una variante di : "Cosa ne pensi
dell'oro?" Quindi, mi permetto di affrontale tale tema, almeno parzialmente.

In primo luogo, non credo all'oro come investimento. Per me è un'assicurazione. Compro
una quantità fissa di oro quasi ogni mese, non importa il prezzo. Spero che il prezzo
dell'oro scenda, perché significherebbe che posso comprare più monete da mettere nel
mio caveau. Sì, io ho tengo il mio oro in un caveau, ed è vicino a me se ne ho bisogno.

Il mio sogno più grande è quello di dare le mie monete d'oro ai miei bis-bis nipoti tra circa
70-80 anni a partire da oggi, e saranno piuttosto sorpresi che il loro "Papà John" abbia
comprato tutto quel metallo giallo, invece delle azioni biotech. Ma, siccome vivo nel mondo
reale, compro oro, anche se sono ottimista e supereremo questo momento difficile.

L'oro per me è una valuta neutrale. Mentre le previsioni sono rialziste per l'oro da oltre
dieci anni (io lo sono dal 2002 in questa lettera), nel corso degli ultimi 32 anni non ha
avuto tutto questo interesse. Le obbligazioni sono state un migliore investimento. Si tratta
solo di tempismo.

Se volessi comprare oro per investimento, semplicemente acquisterei il GLD. (E' un ottimo
veicolo per i traders; tuttavia, il GLD non è quello che io ritengo un'assicurazione.) E se
dovessi comprare oro per investimento, vorrei comprarlo in euro o yen, i quali penso che si
rafforzeranno rispetto al dollaro statunitense.

Per coloro che vogliono comprare grandi somme d'oro, c'è un programma che mi piace,
sponsorizzato/sostenuto dal governo dell'Australia Occidentale, chiamato Perth Mint. E'
possibile acquistare certificati d'oro che rappresentano i lingotti reali a prezzi ragionevoli.
Mentre il tuo oro è conservato a Perth, lo si può ritirare se lo si desidera, senza pagare
alcuna tassa. Oppure lo si può vendere l'oro e ottenere denaro contante. Si può
diversificare il rischio del paese, hanno ottimi strutture di stoccaggio, e si diversifica il
rischio valuta (se, come me, pensi che l'oro sia una moneta), e inoltre hanno diversa scelta
di assets tradizionali e classi di portafogli.

Potete saperne di più su Perth Mint andando su www.perthmint.com E uno dei loro
rivenditori è un mio vecchio amico, Mike Checkan di Asset Strategies International. Ho
conosciuto Mike circa 30 anni fa, e lui fa quello che dice e va dritto per la sua strada. Egli è
ben conosciuto nel mondo dell'informazione sugli investimenti, con un sacco di persone
che glielo riconoscono. Potete saperne di più su quello che fa, andando su
www.assetstrategies.com o telefonando direttamente al numero (301) 881-8600. Potete
anche inviare una mail direttamente dal loro sito web.

Cosa penso dell'oro a questi livelli? Mentre spero che scenda veramente, invece penso
che salirà a causa delle politiche del governo. Quando il deficit sarà sotto controllo e
saremo sulla strada di una vera e propria ripresa, credo che l'oro tornerà giù. Mi ricordo
che nel 1980 ci sono stati dei "Credenti" che pensavano che l'oro potesse andare in una
sola direzione.

Per la cronaca, penso che dovreste possedere circa il 5% del vostro patrimonio in oro,
come assicurazione, non come investimento. L'"obbiettivo" e la speranza dovrebbe essere
quella di non avere mai un motivo per vendere il tuo oro. Confido che questo ti suggerisca
come la penso.

Europa, New York, Conferenze, ecc.

Sono a casa per altre tre settimane, e poi ancora un periodo di folle girovagare. Andrò a
Malta, Londra, Dublino, Ginevra tra la fine di settembre e il 5 ottobre. La settimana
seguente, il 14, andrò a Houston per una conferenza (insieme a David Rosenberg, Ed
Easterling e ad altri; per ulteriori informazioni:
https://www.webinstinct.com/streettalkadvisors/).

Poi volerò fino a New York per il fine settimana, dove parlerò al Singularity Summit, il 15-
16 ottobre. Si tratta di una conferenza straordinaria, e sono onorato di essere stato invitato
a parlare. E' davvero una gran platea di persone che guardano avanti (come il vostro
umile analista) si riuniscono per riflettere su ciò che ci riserva il futuro. Per due giorni, sarò
ottimista, anche se lo sono già sul lungo termine! Ray Kurzweil sarà il faro guida, e ha
riunito un cast stellare. Per saperne di più www.singularitysummit.com/. Per quelli che
potranno venire, credo che torneranno stupiti e più positivi sul futuro del mondo. Potete
vedere i video delle presentazioni precedenti della conferenza sul sito web. Vale la pena
dedicarvi una, o due o tre serate, e il prezzo è congruo, e potete farvi nuovi amici.

La prossima settimana registrerò un video con degli amici di lunga data, Doug Casey e
David Galland sulla crisi del debito americano. Questo è un po' nuovo per me, sarò nel
mio soggiorno, ma in video. Sarà disponibile la settimana successiva gratuitamente a
coloro che si iscrivono a www.americandebtcrisis.com/reg1.php. Sarà interessante vedere
l'"ottimista" in questa discussione.

Questa settimana ci sarà il Labor Day negli Stati Uniti, e i bambini verranno da papà,
insieme ad amici e agli amici degli amici. Vedo bistecche alla griglia e hamburger, un
sacco di portate e funghi! E tanto divertimento. Mi piace molto trascorrere giorni come
questo! E ho fatto la mia parte per l'economia degli Stati Uniti ho acquistato una nuova
griglia, anche se sono stato sorpreso di quello che mi è costata.

E' ora di premere il bottone dell'invio. Abbiate un gran fine settimana e una grande
settimana. E se state lavorando, siatene grati. Ci sono troppe persone nel mondo che non
hanno questo privilegio.

Il tuo analista contento di avere troppo da fare,




John Mauldin John@FrontLineThoughts.com

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E\' tutta sulla questione dei posti di lavoro .... e sull\'Oro

  • 1. SCENARI FINANZIARI JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital E' tutta sulla questione dei posti di lavoro .... e sull'Oro di John Mauldin | 3 settembre 2011 - Anno 2 - Numero 35 In questo numero: La società della terra (occupazione) piatta Facciamo un piccolo viaggio nel tempo Le implicazioni di una forza lavoro più anziana Come noi possiamo "risolvere" il problema dell'occupazione Alcuni pensieri sull'Oro Europa, New York, Conferenze, ecc. Questa settimana diamo una rapida occhiata al triste rapporto di disoccupazione uscito ieri mattina, poi torniamo indietro e guardiamo qualche altro sondaggio che ci aiuta molto ad aprire gli occhi sui dati sull'occupazione. Alcuni settori (con sorpresa), stanno facendo meglio di altri. Che cosa ci vorrebbe per farci tornare alla "normalità", qualunque cosa sia? Vi do un link ad alcuni webinar nei quali sarò coinvolto e finirò con la risposta alla domanda che spesso mi faccio: "Cosa ne pensi dell'oro?" Vi dirò tutto. Ci sono molti temi da affrontare, quindi cerchiamo di iniziare, ma non con “per prima cosa.” (Nota: questa lettera sarà piuttosto lunga da stampare, in quanto ci sono MOLTI grafici e tabelle). La società della terra (occupazione) piatta Salvo il fatto che abbiate completamente perso i contatti con questo fine settimana, dovreste sapere che il rapporto sul lavoro che è arrivato è flat, come lo zero, nada, "0". L'economia è piatta, almeno per quanto riguarda il problema dell'occupazione. Ma piatta significa che in realtà è in ribasso, in quanto abbiamo bisogno di (almeno) 125.000 posti di lavoro al mese, solo per stare al passo con la crescita della popolazione. E, come vedremo in poche pagine, potremmo averne bisogno anche di più di quelli. Sì, c'era l'avvertenza che i 46.000 lavoratori di Verizon sono stati in sciopero, quindi il numero avrebbe dovuto essere positivo di 46.000. E poi c'erano 20.000 lavoratori statali che tornavano nello stato del Minnesota che sono stati nuovamente "aggiunti", quindi forse il numero dovrebbe essere negativo. Come si è visto, i lavoratori in sciopero sono conteggiati come disoccupati quando sono in sciopero (e quindi vengono sottratti al numero dei posti di lavoro) e sono aggiunti come nuovi occupati quando tornano al lavoro. Così prima o poi nel prossimo mese o giù di lì, quando la vertenza dei lavoratori Verizon si sarà risolta, il rapporto sull'occupazione mostrerà magicamente un aumento di 46.000 posti. Le regole per questo sono veramente arcane. Se si va nel sito del BLS (Bureau of Labor Statistics) - assumendo che non avete una reale vita sociale e niente altro di meglio da fare - scoprirete che: I lavoratori dipendenti sono "persone dai 16 anni in su - popolazione civile non istituzionale che, nella settimana di riferimento, (a) ha fatto un qualsiasi lavoro (di almeno 1 ora) come personale dipendente; lavora in una propria attività, professione, o nella propria fattoria, o hanno lavorato 15 ore o più come lavoratori non retribuiti in una impresa gestita da un membro della famiglia, e (b) tutti coloro che non lavoravano, ma che avevano un lavoro o
  • 2. una propria impresa da cui sono stati temporaneamente assenti a causa di una vacanza, malattia, maltempo, problemi di assistenza ai figli, congedi di maternità o paternità, gestione del contenzioso con i lavoratori, formazione professionale, o di altri familiari o motivi personali, anche se non sono stati pagati per il tempo libero o che cercavano altri lavori." (Hat tip, Joan McCullough) In qualche modo, gli scioperi non contano come la gestione delle controversie con i lavoratori. O i problemi personali. Vai a vedere. Ma questa è una distorsione dei numeri a livello mensile, per cui è meglio guardare mediamente il tutto su un periodo di tre mesi per avere un quadro più chiaro. E a proposito di tre mesi, i report sull'occupazione degli ultimi tre mesi sono stati rivisti verso il basso per un totale di 58.000 posti di lavoro, rendendo il numero netto degli ultimi tre mesi un valore molto piccolo. Comunque lo si guardi questo report, era solo brutto. Eppure va di pari passo con i report regionali che mostrano una contrazione dell'economia e dell'ISM nazionale (che è uscito giovedì), che è appena al di sopra del numero che definisce la contrazione, pari a 50,6. La parte brutta del numero dell'ISM è che questo è il terzo mese consecutivo in cui le scorte sono aumentate più dei nuovi ordini. Storicamente, come mostra questo grafico di Yamarone Rich mostra, ci viene indicato se siamo già dentro o vicini ad una recessione. (Una nota, ci sono alcuni altri dati negativi, ma non ci sono stati per tre mesi di fila e non sono stati sempre seguiti da una recessione.) Gli Stati Uniti oggi, hanno circa lo stesso numero di posti di lavoro di quelli che avevano nel 2000, ma la popolazione è ben più ampia di 30.000.000 di persone. Per arrivare ad rapporto di occupazione della popolazione civile uguale a quello del 2000, avremmo dovuto aggiungere circa 18 MILIONI di posti di lavoro. Il grafico qui sotto è tratto dal FRED database della Fed di St. Louis. (Complimenti ai ragazzi di St. Louis per il mantenimento di
  • 3. tale meravigliosa fonte di dati per tutti noi! Hanno migliaia di grafici e un insiemi di dati da mantenere e lo fanno con precisione, mantenendo le cose sempre aggiornate!) Notate il precipitoso calo nel rapporto negli ultimi dieci anni, soprattutto durante la recessione. Facciamo un piccolo viaggio nel tempo Con il mio caro amico Rob Arnott, fondatore di Research Affiliates, ci scambiamo spesso delle email su un vasto numero di argomenti. La sua curiosità è pari solo alla sua capacità di elaborare nuovi modi di guardare vecchi problemi. Mi ha inviato la seguente email, che sto semplicemente andando a tagliare e ad incollare in quanto è fatta di soli sei punti, ma è fatta molto bene per la parte successiva [i miei commenti tra parentesi]. "John, ho guardato la composizione della forza lavoro, sia uomini che donne. Guarda il grafico qui sotto. Dal 1948 al 1980, gli uomini che si consideravano 'nella forza lavoro' (lavoro o che desideravano lavorare) era pari a circa il 98% della popolazione maschile di età dai 20 ai 64 anni. [Wow. Che concetto bizzarro. Si poteva lavorare, se si voleva lavorare.] Dal 1980 al 2005, questa percentuale è scesa costantemente, dal 98% al 92%. Poi, in sei anni, è caduto di nuovo di un altra metà questo margine, al 89%. Per quanto riguarda l'occupazione maschile, questa raggiungeva il 94% della popolazione in età 20- 64 fino alla recessione del 1975. Oggi è al 81%. Supponiamo che il vecchio rapporto sulla forza lavoro del 98% possa difatto ancora funzionare. Ciò significa che la disoccupazione maschile - compresi quelli che hanno abbandonato l'idea di un lavoro retribuito - è oltre il 17%, ed è più o meno ai medesimi livelli dalla metà del 2009. "Per le donne, la società si è evoluta, ad un certo punto, da un lavoro prevalentemente da 'casalinga', di circa un decennio fa, dove la forza lavoro delle donne era circa pari al 82% della popolazione femminile di età 20-64. Le donne come forza lavoro sono scese dal 82% al 78% in dieci anni, dove la maggior parte di quel calo e degli ultimi due anni, questo 5% della forza lavoro femminile è quello che ha semplicemente rinunciato negli ultimi due anni. Utilizzando il picco prima del 82%, come base di chi avrebbe voglia di lavorare, con
  • 4. l'attuale 71,6% che sta lavorando ciò implica che la disoccupazione femminile è circa al 13%, ed è molto più alta di quanto non fosse due anni fa. "Nel combinare i risultati, otteniamo una cifra, più o meno, pari al 15% di disoccupazione, rispetto al passato picco di livello di forza lavoro, se consideriamo anche coloro che hanno rinunciato alla speranza di trovarne un altro. Aggiungiamo il solito confronto tra la U-6 vs U-3 (compresi quelli a tempo parziale, ma che vogliono un lavoro a tempo pieno), e siamo a circa il 20% di disoccupazione reale. "La buona notizia è che se la nostra naturale "forza lavoro" è del 98% per gli uomini e del 82% per le donne, e se 'una piena occupazione' mette il 95% di loro in un posto di lavoro, abbiamo circa 25 milioni di nuovi posti di lavoro che potrebbero essere creati. Se rendiamo libere le modalità nel settore privato, e lasciamo ai datori di lavoro di assumere chi vogliono, facendo il lavoro che entrambe le parti si impegnano a fare, per una paga che entrambe le parti trovano accettabile. Per esempio, un illuminazione a Washington (e a Sacramento) potrebbe scatenare uno tsunami di nuova occupazione. "Avvertenza: Certo, ci sono stati alcuni ragazzi e alcuni cittadini anziani nella forza lavoro. Quindi, in teoria, il rapporto sulla forza lavoro, rispetto alla popolazione in età 20-64, potrebbe addirittura essere superiore al 100%. Ma, questo rapporto è piuttosto rilevante, dal momento che la stragrande maggioranza degli uomini in forza lavoro sarebbe tra i 20- 64. Ho anche fatto una ipotesi semplificativa, ossia che la popolazione delle persone di età tra i 20-64 sia equamente divisa. So che ci sono più donne che uomini, ma questo c'è soprattutto perché le donne vivono più a lungo. Infatti, sotto i 20 anni, la divisione è di circa 51.5/48.5 a maggioranza maschile. Quindi, credo che questo renda ragionevole prevedere che le popolazioni sono circa uguali nel periodo dell'età lavorativa, fino a quando non
  • 5. saremo in grado di tenere traccia delle informazioni in maniera ancora più accurata. In entrambi i casi, questo non sta generando che non più di una leggera differenza in questa analisi." Le implicazioni di una forza lavoro più anziana Pur facendo qualche ricerca su Google per la lettera di oggi mi sono imbattuto in un nuovo (per me) sito web chiamato Metric Mash (http://www.metricmash.com/). Si accede a delle banche dati pubbliche e consente di analizzare dei dati su un vasto numero di elementi, compresa l'occupazione. Ora è diventato un nuovo mio preferito. Potrei fare un intero anno di lettere con le tabelle e i grafici che posso creare lì. Incredibile. Ma mi limito a tre per questa settimana. L'unico "limite" che ho trovato è che posso solo creare un grafico con quattro confronti, ed invece volevo usarne sei. Sei grafici, cioè, per le diverse fasce di età ed per i loro tassi di occupazione. Così, per questa lettera ne ho creato due "sovrapponendo" i grafici. Il primo copre quattro gruppi di età, 16-19, 20-24, 25- 54 e 55 +, per gli ultimi cinque anni. Non verrà preso come una sorpresa, per i genitori con figli adolescenti che il loro tasso di disoccupazione è tre volte superiore a quello per gli over 55. E con questo non pensiamo nemmeno ai problemi occupazionali dei giovani maschi di colore nero o agli ispanici. Come si è visto, se lo si suddivide in dieci anni, troviamo ogni gruppo con i tassi di occupazione più elevati, tranne che negli ultimi tempi il gruppo 34-45 è leggermente al di
  • 6. sopra del gruppo 45-54. Ho condiviso questi pensieri con Yamarone Rich (Chief Economist a Bloomberg), e lui mi ha detto: "Lascia che ti invii questa tabella." E' una tabella di persone anziane che hanno 75 o più anni e che lavorano. I numeri sono in aumento. Sono letteralmente il doppio di quanto erano solo 15 anni fa. 1,2 milioni di persone oltre i 75 fanno parte della forza lavoro degli Stati Uniti, il che sta facendo diventare il dato sempre più vicino al 1% del totale della popolazione lavorativa. Non sono solo Greenspan e Richard Russell! Ciò è coerente con quello che ho scritto qualche settimana fa. La generazione dei Boomer è più sana e potrà lavorare per un periodo più lungo rispetto a qualsiasi altra generazione precedente. Per una parte di questi è perché alcuni di loro hanno bisogno del reddito, ma per un altra parte semplicemente lavorano perché possono e perché gli piace. Essi semplicemente non hanno un motivo per voler "andare in pensione", a loro piace l'interazione sociale e l'attività.
  • 7. Ma questo significa che non vengono occupati posti di lavoro, che tradizionalmente sono dei giovani. Andate da Barnes and Noble, e guardate i lavoratori e ripensate a circa dieci anni fa. Tiffani ha lavorato presso Barnes and Noble quando era nella sua tarda adolescenza, e devo ammettere che vado da B&N solo per camminare, guardare e sfogliare, anche se penso che leggo la maggior parte dei miei libri con il mio iPad. Mi piace ancora percorrere i corridoi alla ricerca di qualcosa di nuovo. Ma ora la gente dietro il bancone è molto più vicina alla mia età (ne ho 62 il prossimo mese) o ancora di più. Ci sarebbe molto da dire sui lavoratori anziani. Essi sono di solito più affidabili, in quanto non escono molto alla sera, hanno un maggior numero di esperienze di lavoro, e così via. Ma se i Boomers devono rimanere di più nel mondo del lavoro, il numero di nuovi posti di lavoro necessari per tornare a quello che noi pensiamo essere il valore di "piena occupazione" sarà molto più alto. Pensateci. Se solo 25.000 Boomers non andranno in pensione ogni mese (e non per un breve periodo) ma per altri dieci anni, il che aggiunge altri 300.000 posti di lavoro all'anno che abbiamo bisogno solo per essere in pareggio. Questo è il 20% in più di quanto noi oggi pensiamo sia il numero minimo di nuovi posti di lavoro necessari al mese (125.000). Parliamo di spostare già gli obiettivi prima ancora di incominciare ad arrivarci! E questo ci porta all'ultimo grafico di Metric Mash, che mette a confronto i tassi di occupazione delle persone con quattro diversi livelli di istruzione. Mentre il tasso di disoccupazione per quelli con la laurea è molto più alto di cinque anni fa, ed è ancora solo poco di più del 4%. Ma la mia esperienza personale (come padre di figli con laurea) è che una laurea non è più il biglietto di presentazione di una volta. Le persone con una laurea stanno lavorando di più, ma si stanno muovendo verso il basso della "catena alimentare", prendendo lavori che vengono pagati di meno o posti di lavoro che necessitano di un
  • 8. minor numero di competenze rispetto a quelle con le quali sono stati formati. Questo è quello che sta avvenendo. Io in realtà sono ad un livello molto vicino. Diciamo solo che il figlio di mezzo non è stato un grande studioso. Non ha terminato la scuola superiore e ha dovuto affrontare le difficoltà di quanto sia complicato avere un buon posto di lavoro. Quest'anno, si è svegliato e ha deciso che anche lui ha infatti bisogno di una maggiore formazione. Ha ripreso facendo una online High School e ha recentemente terminato, e con orgoglio mi ha portato il suo diploma. E si è iscritto al college locale. Tutti i miei figli sono dei grandi lavoratori, ma nel mondo di oggi ci vuole molto di più che la volontà di lavorare sodo. Nei bassi livelli di età e di formazione, la competizione per quei pochi posti di lavoro che ci sono è molto feroce. Vedi sotto. Come facciamo a "risolvere" il problema dell'occupazione? Questo giovedì notte, 90 minuti prima del calcio di inizio della NFL, il presidente Obama ci darà la sua ultima versione sulle recenti politiche per affrontare il tasso di disoccupazione. Spero che sentiremo dire presto dai legislatori federali che devono cancellare due norme dai loro libri per scriverne una nuova, ma non tratterrò il respiro. Più posti di lavoro verdi?
  • 9. Perché non consentono più semplicemente alle compagnie energetiche di trivellare? Potrei continuare, ma il vero punto è che chiunque sia alla Casa Bianca, democratico o repubblicano, si troverà ad affrontare una battaglia per la conquista della collina. Goldman Sachs ha recentemente rilasciato una serie di grafici ai clienti degli hedge fund, parlando di una possibile recessione, con ogni sorta di giochetto long-short, opzioni, spread, ecc. Ma questo rapporto è una miniera d'oro di dati, che andrebbero messi sul web, in qualche modo, come pubblico servizio (senza suggerire trade, come da dice il legislatore). E' davvero una delle migliori pubblicazioni di dati che io abbia mai visto, da molto tempo. Andremo ad esaminare una tabella da quel rapporto, che va di pari passo con una newsletter che ho scritto circa due anni fa, parlando di come sia difficile recuperare le perdite di occupazione dovute alla recessione. Se non altro, la situazione è peggiorata da quando ho scritto il pezzo in questione, e anche allora la situazione non era rosea. Questa tabella mostra il numero di posti di lavoro che avremmo bisogno di creare, su base mensile per tornare ad un livello di forza lavoro, come percentuale della popolazione, del 64% tanto per iniziare. Ricordate il grafico sopra che mostra come siamo ora appena sopra al 58%. Si noti che semplicemente per ridurre il tasso di disoccupazione al 8% in due anni e per tornare al tasso di partecipazione più basso del 64%, ci vorrebbero 157.000 posti al mese. Se questi posti di lavoro iniziassero ad essere creati, il numero di persone in cerca di lavoro aumenterebbe, innalzando così il tasso "ufficiale" di disoccupazione. Molte delle richieste di posti di lavoro, se la storia ci insegna qualcosa, non sono semplicemente disponibili. (Questo è l'incubo di un uomo politico. Ci vorranno anni prima che possano prendersi il merito per qualcosa che non hanno fatto.) Dei 36 dati in tabella, solo 6 non sono mai stati storicamente raggiunti, e poi solo nelle economie in forte sviluppo. Certamente non in una economia che si trova, nel migliore dei modi, ad velocità di stallo.
  • 10. Semplicemente è che i nuovi posti di lavoro negli ultimi 15 anni provengono da nuove imprese o da imprese piuttosto piccole, come ho documentato in precedenti lettere. Goldman Sachs fa notare che storicamente il 90% dei nuovi posti di lavoro provengono da imprese piccole, con il 75% provenienti da imprese con meno di 20 dipendenti. Alcune di queste diventano Google, ma molte di loro rimangono semplicemente delle piccole realtà locali. Ma ogni lavoro, in particolar modo se è tuo, è importante. Quello che dobbiamo fare è rendere più facile per le imprese la partenza e la ricerca dei capitali. Ridurre l'onere normativo in cui si imbattono le piccole imprese. Quando le piccole banche locali hanno bisogno di 1,2 dipendenti per far fronte alle normative di conformità per ogni lavoratore che chiede un prestito (come riportato dal Wall Street Journal di questa settimana), è qualcosa di profondamente sbagliato. Il fatto triste della questione è che saremo in un lungo e lento faticare, per l'occupazione del resto di questo decennio, fino a quando opereremo attraverso la crisi del debito e affronteremo il deficit, come ho indicato in Endgame. [Amazon ha recentemente nominato Endgame come uno dei primi dieci libri di quest'anno, fino ad ora. Mi ha fatto piacere. E le recensioni migliorano sempre di più con il passare del tempo. Purtroppo, molto con cui abbiamo a che fare, in tutto il mondo, è ciò che ho scritto lo scorso anno. Dovreste prenderne una copia! (http://www.amazon.com.Endgame) Chiaramente non stiamo uscendo dalla crisi, come facciamo normalmente. Questo perché quella che abbiamo appena vissuto non è una normale recessione dovuta ai "business- cycle", ma ad una riduzione della leva finanziaria/patrimoniale/crisi del debito. E ci vorranno 5-6 anni di lavoro prima che un paese incominci ad affrontare il problema, ma non li abbiamo. Mi ripeto, anche se in qualche modo un repubblicano apparirà nel domani della Casa Bianca, non potrà fare nessuna magia, lui o lei che sia, per risolvere il problema della disoccupazione. Ci sono alcune cose che il settore privato dovrà fare da solo, prima che il governo cambi, e prima che le cose vengano risolte. Ma ci vorrà molto tempo, ma non è questa la questione. Questo è solo il modo in cui stanno le cose. Alcune riflessioni sull'oro La domanda che mi viene rivolta sempre più spesso è una variante di : "Cosa ne pensi dell'oro?" Quindi, mi permetto di affrontale tale tema, almeno parzialmente. In primo luogo, non credo all'oro come investimento. Per me è un'assicurazione. Compro una quantità fissa di oro quasi ogni mese, non importa il prezzo. Spero che il prezzo dell'oro scenda, perché significherebbe che posso comprare più monete da mettere nel mio caveau. Sì, io ho tengo il mio oro in un caveau, ed è vicino a me se ne ho bisogno. Il mio sogno più grande è quello di dare le mie monete d'oro ai miei bis-bis nipoti tra circa 70-80 anni a partire da oggi, e saranno piuttosto sorpresi che il loro "Papà John" abbia comprato tutto quel metallo giallo, invece delle azioni biotech. Ma, siccome vivo nel mondo reale, compro oro, anche se sono ottimista e supereremo questo momento difficile. L'oro per me è una valuta neutrale. Mentre le previsioni sono rialziste per l'oro da oltre dieci anni (io lo sono dal 2002 in questa lettera), nel corso degli ultimi 32 anni non ha
  • 11. avuto tutto questo interesse. Le obbligazioni sono state un migliore investimento. Si tratta solo di tempismo. Se volessi comprare oro per investimento, semplicemente acquisterei il GLD. (E' un ottimo veicolo per i traders; tuttavia, il GLD non è quello che io ritengo un'assicurazione.) E se dovessi comprare oro per investimento, vorrei comprarlo in euro o yen, i quali penso che si rafforzeranno rispetto al dollaro statunitense. Per coloro che vogliono comprare grandi somme d'oro, c'è un programma che mi piace, sponsorizzato/sostenuto dal governo dell'Australia Occidentale, chiamato Perth Mint. E' possibile acquistare certificati d'oro che rappresentano i lingotti reali a prezzi ragionevoli. Mentre il tuo oro è conservato a Perth, lo si può ritirare se lo si desidera, senza pagare alcuna tassa. Oppure lo si può vendere l'oro e ottenere denaro contante. Si può diversificare il rischio del paese, hanno ottimi strutture di stoccaggio, e si diversifica il rischio valuta (se, come me, pensi che l'oro sia una moneta), e inoltre hanno diversa scelta di assets tradizionali e classi di portafogli. Potete saperne di più su Perth Mint andando su www.perthmint.com E uno dei loro rivenditori è un mio vecchio amico, Mike Checkan di Asset Strategies International. Ho conosciuto Mike circa 30 anni fa, e lui fa quello che dice e va dritto per la sua strada. Egli è ben conosciuto nel mondo dell'informazione sugli investimenti, con un sacco di persone che glielo riconoscono. Potete saperne di più su quello che fa, andando su www.assetstrategies.com o telefonando direttamente al numero (301) 881-8600. Potete anche inviare una mail direttamente dal loro sito web. Cosa penso dell'oro a questi livelli? Mentre spero che scenda veramente, invece penso che salirà a causa delle politiche del governo. Quando il deficit sarà sotto controllo e saremo sulla strada di una vera e propria ripresa, credo che l'oro tornerà giù. Mi ricordo che nel 1980 ci sono stati dei "Credenti" che pensavano che l'oro potesse andare in una sola direzione. Per la cronaca, penso che dovreste possedere circa il 5% del vostro patrimonio in oro, come assicurazione, non come investimento. L'"obbiettivo" e la speranza dovrebbe essere quella di non avere mai un motivo per vendere il tuo oro. Confido che questo ti suggerisca come la penso. Europa, New York, Conferenze, ecc. Sono a casa per altre tre settimane, e poi ancora un periodo di folle girovagare. Andrò a Malta, Londra, Dublino, Ginevra tra la fine di settembre e il 5 ottobre. La settimana seguente, il 14, andrò a Houston per una conferenza (insieme a David Rosenberg, Ed Easterling e ad altri; per ulteriori informazioni: https://www.webinstinct.com/streettalkadvisors/). Poi volerò fino a New York per il fine settimana, dove parlerò al Singularity Summit, il 15- 16 ottobre. Si tratta di una conferenza straordinaria, e sono onorato di essere stato invitato a parlare. E' davvero una gran platea di persone che guardano avanti (come il vostro umile analista) si riuniscono per riflettere su ciò che ci riserva il futuro. Per due giorni, sarò ottimista, anche se lo sono già sul lungo termine! Ray Kurzweil sarà il faro guida, e ha riunito un cast stellare. Per saperne di più www.singularitysummit.com/. Per quelli che potranno venire, credo che torneranno stupiti e più positivi sul futuro del mondo. Potete
  • 12. vedere i video delle presentazioni precedenti della conferenza sul sito web. Vale la pena dedicarvi una, o due o tre serate, e il prezzo è congruo, e potete farvi nuovi amici. La prossima settimana registrerò un video con degli amici di lunga data, Doug Casey e David Galland sulla crisi del debito americano. Questo è un po' nuovo per me, sarò nel mio soggiorno, ma in video. Sarà disponibile la settimana successiva gratuitamente a coloro che si iscrivono a www.americandebtcrisis.com/reg1.php. Sarà interessante vedere l'"ottimista" in questa discussione. Questa settimana ci sarà il Labor Day negli Stati Uniti, e i bambini verranno da papà, insieme ad amici e agli amici degli amici. Vedo bistecche alla griglia e hamburger, un sacco di portate e funghi! E tanto divertimento. Mi piace molto trascorrere giorni come questo! E ho fatto la mia parte per l'economia degli Stati Uniti ho acquistato una nuova griglia, anche se sono stato sorpreso di quello che mi è costata. E' ora di premere il bottone dell'invio. Abbiate un gran fine settimana e una grande settimana. E se state lavorando, siatene grati. Ci sono troppe persone nel mondo che non hanno questo privilegio. Il tuo analista contento di avere troppo da fare, John Mauldin John@FrontLineThoughts.com Copyright 2011 John Mauldin. All Rights Reserved Copyright 2011 Horo Capital. Tutti i Diritti Riservati Disclaimer: La presente pubblicazione è distribuita da Horo Capital srl. Pur ponendo la massima cura nella traduzione della presente pubblicazione e considerando affidabili i suoi contenuti, Horo Capital srl non si assume tuttavia alcuna responsabilità in merito all’esattezza, completezza e attualità dei dati e delle informazioni nella stessa contenuti ovvero presenti sulle pubblicazioni utilizzate ai fini della sua predisposizione. Di conseguenza Horo Capital srl declina ogni responsabilità per errori od omissioni. Horo Capital srl si riserva il diritto, senza assumersene l'obbligo, di migliorare, modificare o correggere eventuali errori ed omissioni in qualsiasi momento e senza obbligo di avviso. La presente pubblicazione viene fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, non costituendo in nessun caso offerta al pubblico di prodotti finanziari ovvero promozione di servizi e/o attività di investimento né nei confronti di persone residenti in Italia né di persone residenti in altre giurisdizioni, a maggior ragione quando tale offerta e/o promozione non sia autorizzata in tali giurisdizioni. Le informazioni fornite non costituiscono un'offerta o una raccomandazione per effettuare o liquidare un investimento o porre in essere qualsiasi altra transazione. Esse non possono essere considerate come fondamento di una decisione d'investimento o di altro tipo. Qualsiasi decisione d'investimento deve essere basata su una consulenza pertinente, specifica e professionale. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma d'investimento né raccomandazioni personalizzate ai sensi del Testo Unico della Finanza trattandosi unicamente di informazione standardizzata rivolta al pubblico indistinto. Né Horo Capital
  • 13. srl né John Mauldin potranno essere ritenuti responsabili, in tutto o in parte, per i danni (inclusi, a titolo meramente esemplificativo, il danno per perdita o mancato guadagno, interruzione dell’attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche di qualunque natura) derivanti dall’uso, in qualsiasi forma e per qualsiasi finalità, dei dati e delle informazioni presenti nella presente pubblicazione. Ogni decisione di investimento e disinvestimento è pertanto di esclusiva competenza del Cliente che può decidere di darvi o meno esecuzione con qualsivoglia intermediario autorizzato; qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal Cliente in base alle informazioni pubblicate è, infatti, da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio. Il Contenuto presente nella pubblicazione può essere riprodotto unicamente nella sua interezza ed esclusivamente citando il nome di Horo Capital srl e di John Mauldin, restandone in ogni caso vietato ogni utilizzo commerciale. Si intende per Contenuto tutte le analisi, grafici, immagini, articoli i quali sono tutti protetti da copyright. Horo Capital srl ha la facoltà di agire in base a/ovvero di servirsi di qualsiasi elemento sopra esposto e/o di qualsiasi informazione a cui tale materiale si ispira ovvero è tratto anche prima che lo stesso venga pubblicato e messo a disposizione della sua clientela. Horo Capital srl può occasionalmente, a proprio insindacabile giudizio, assumere posizioni lunghe o corte con riferimento ai prodotti finanziari eventualmente menzionati nella presente pubblicazione. In nessun caso e per nessuna ragione Horo Capital srl, sarà tenuta, ad agire conformemente, in tutto o in parte, alle opinioni riportate nella presente pubblicazione. Ogni violazione del copyright in qualsiasi modo si esprima ai danni di Horo Capital srl e John Mauldin, sarà perseguita legalmente. Per iscriversi alla newsletter GRATUITA settimanale SCENARI FINANZIARI cliccare qui: www.scenarifinanziari.it/Registrazione.aspx Per modificare il proprio indirizzo email di invio della newsletter, effettuare il login su www.scenarifinanziari.it e andare sulla pagina di registrazione. Per cancellare l'iscrizione alla newsletter scrivere una mail a:info@scenarifinanziari.it Thoughts from the Frontline 3204 Beverly Drive Dallas, Texas 75205 Horo Capital Independent Financial Advisory Firm Via Silvio Pellico, 12 20121 Milano Tel. 02 89096674