1. Il finale
Se l’Incipit deve “catturare” il lettore e le prime due o tre pagine
“forzarlo” a leggere tutto il romanzo, l’ultimo capitolo deve essere il
più bello. Possibilmente, ci dovrebbe essere anche un colpo di
scena, più o meno grande. Insomma, bisogna lasciare un ricordo
indelebile nella mente del lettore, come il botto finale di uno
spettacolo di fuochi d’artificio.
Attenzione, però: un bel romanzo non lo si valuta solo per le ultime
pagine, ma per il suo insieme.
Esattamente un secondo dopo averne letto l’ultima parola, il
lettore deve sentirsi pervaso da un’emozione potente; per un
istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto,
riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza,
perché sente che quei personaggi gli mancheranno.
Un bel romanzo, è quello che dispiace di aver finito.
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2. Che cosa deve essere un romanzo?
Realtà
Finzione
Chi intende il romanzo come pura
rappresentazione della realtà,
appartiene al filone del realismo.
La fantasia dello scrittore non
deve intervenire, perché la storia
è ripresa dalla vita di tutti i giorni
e i personaggi sono veri. Anche il
linguaggio deve essere quello
vero, i personaggi devono
parlare come parlano nella realtà,
secondo il loro livello d’istruzione.
Verga, Zola, Pasolini e tanti altri
appartengono a questo filone
narrativo.
Chi intende il romanzo come
completa astrazione dalla realtà
e come mero volo della fantasia,
appartiene al filone della finzione.
Lo scrittore dà libero sfogo alla
propria fantasia, con storie del
tutto inverosimili e personaggi
che non hanno nessuna
attinenza con la realtà. Gli
scrittori di romanzi fantasy, di
fantascienza, di racconti per
bambini, ma anche di romanzi
d’avventure, appartengono a
questo filone narrativo.
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3. La giusta via
Il romanzo rigidamente realistico può non entusiasmarci perché,
alla stregua di un reportage giornalistico, non “accende” la nostra
immaginazione.
Il romanzo completamente avulso dalla realtà può avere lo stesso
effetto, perché rende impossibile il processo d’immedesimazione
nella storia che per molti lettori è basilare.
La narrativa, in realtà, deve essere al tempo stesso
artificio (cioè finzione, immaginazione) e
verosimiglianza (con il mondo reale).
Non è difficile tenere insieme questi due aspetti. Basta avere buon
gusto e sensibilità
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4. L’immaginazione “realistica” dello scrittore
“Come può uno scrittore descrivere ciò che prova un assassino se lui
non ha mai ucciso nessuno?”
Di domande simili potremmo farcene mille o milioni, tante quante sono gli
stati d’animo e le emozioni che gli uomini possono provare. Lo scrittore
ne parla nei suoi romanzi, spesso senza averle mai provate. È questa la
sua grande dote: la capacità di calarsi in un personaggio e riuscire a
sentire ciò che tale personaggio deve sentire nella storia che lui sta
creando. Io posso non essere mai caduto in depressione, ma sarò tanto
più bravo come autore se descriverò un personaggio depresso in un
modo che il lettore sente come vero.
Tornando a Conrad, scrivere significa permettere al lettore di vedere ciò
che a volte lui non avrebbe visto. E per far questo, per trasmettere
queste emozioni, bisogna sentire le cose con più forza degli altri. Ma se
ogni scrittore dovesse limitarsi alle sole emozioni che lui ha provato, la
narrativa diventerebbe di una spaventosa povertà.
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5. I generi letterari – 1
Il “genere” è un insieme di caratteristiche narrative che fa sì
che un romanzo appartenga ad una famiglia narrativa
anziché ad un’altra.
Si può scrivere un romanzo senza pensare che debba essere incanalato in
nessun particolare “genere”. Sono poi i lettori o i critici a farlo. Vediamo
allora quali sono i generi principali.
1) Il romanzo giallo – È caratterizzato dalla presenza di uno o più omicidi, il
cui autore viene svelato solo nel finale.
2) Il romanzo nero (noir) – Il protagonista lotta contro un destino avverso
che alla fine lo travolge, facendogli pagare il fio degli errori commessi.
3) Il thriller – La vicenda è avvincente e tiene sempre il lettore con il fiato
sospeso (suspense) fino alla fine. Spesso è presente un serial killer.
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6. I generi letterari – 2
4) Il romanzo rosa – Predomina una storia d’amore, di solito visualizzata dal
punto di vista femminile.
5) Il romanzo sentimentale – È un genere incentrato sull’analisi dei
sentimenti dei protagonisti. Può esserci una storia d’amore, ma
l’attenzione non è puntata solo su di essa.
6) Il romanzo storico – La vicenda è collocata in un ben preciso periodo
storico, in genere nel passato abbastanza remoto, e mira a descrivere la
realtà di quel tempo.
7) Il romanzo sociale – La vicenda è collocata nel presente e mira a
descrivere aspetti problematici della società contemporanea.
8) Il romanzo d’avventura – La vicenda è in genere molto movimentata,
ambientata in paesi esotici che fanno “viaggiare” la fantasia del lettore.
Un particolare sotto-genere collocabile in questa famiglia è il romanzo ad
inseguimento.
9) Il romanzo di spionaggio – La vicenda, di solito molto intricata, si basa
sulla lotta tra spie di potenze nemiche.
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7. I generi letterari – 3
9) Il romanzo di guerra – La vicenda fa perno su una situazione bellica e i
protagonisti sono i combattenti stessi.
10) Il romanzo umoristico – Si basa su una vicenda che mira a divertire e far
ridere.
11) Il romanzo per l’infanzia – Si rivolge ai bambini, ma spesso parla ai
grandi (vedi “Pinocchio”).
12) Il romanzo di fantascienza – La vicenda si basa su realtà del tutto
diverse da quella attuale, supportate da ipotetiche scoperte scientifiche.
Quindi, altri mondi e civiltà dell’universo, alieni, robot, cloni ecc.
13) Il romanzo fantasy – La vicenda si basa su un assunto irreale, da cui si
dipana poi uno sviluppo normale della storia.
14) Il romanzo dell’orrore (horror) – Alla base della vicenda, quasi sempre
irreale, ci sono elementi terrificanti che devono mettere paura al lettore.
Come è facile vedere, spesso in un romanzo si mescolano due ed anche tre
dei generi sopra elencati. Ciò a riprova che tale classificazione è spesso
arbitraria e non rispondente a realtà.
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