2. Il cargo su cui
mi trovavo era
già carico, da
giorni, delle
merci pregiate
e dei nostri
tappeti tessuti
a mano.
3. Era pronto a
solcare le
acque del
Mediterraneo
per affrontare
un lungo
viaggio.
4. Era l’alba di un
giorno
memorabile.
Avrei dovuto
sfidare il mare
per la prima
volta ed ero
davvero
terrorizzato.
5. I miei
compagni di
viaggio non
lo erano così
tanto, forse
perché
entusiasti di
conoscere
un nuovo
posto
che, dai
racconti
degli anziani
mercanti
della
città, sembr
ava irreale
per la sua
notevole
bellezza.
6. La Puglia era
lontana.
Avremmo
impiegato due
lunghi giorni per
arrivarci.
Nonostante i
miei
vent’anni, ero
pronto.
7. Per me, era
necessario
partire. Più
niente mi legava
a Ürgüp che,
oltre alle sue
bellissime chiese
scavate nella
roccia, non
poteva più
offrirmi nulla, né
una famiglia, né
una casa.
8. I miei genitori
erano partiti molti
anni prima per la
Grecia, ma non
erano più tornati.
Da quel giorno
avevo deciso che il
mio dovere era
quello di
continuare il
mestiere di
mercante che un
tempo apparteneva
a mio padre
che, un
giorno, speravo di
ritrovare.
9. Salutare Ürgüp, la
mia città
natale,Nevsheir, la
Cappadocia e tutta
la Turchia non era
facile. Sapere di
abbandonare per un
tempo indefinito la
gente che mi aveva
fatto crescere e
tutti gli amici
incontrati per strada
mi procurava già
tristezza.
10. Con questa
sensazione di
malinconia, vidi
le case della mia
città
diventare, lenta
mente, sempre
più piccole e
lontane.
11. Il frangersi
delle onde del
mare e il gelo
della notte
diventarono
una ninna
nanna dolce e
soave alle mie
orecchie.
Infatti, dopo
qualche
minuto mi
addormentai.
12. Al mio risveglio
eravamo
ancora in mare
aperto, ma
certamente
eravamo molto
lontani dalla
città che
avevamo
lasciato il
giorno prima.
13. Dopo aver
mangiato
qualcosa,
cercai il
comandante
per chiedergli
dove fossimo e
lui, con grande
soddisfazione,
mi disse che
ormai mancava
poco, appena
sei ore.
14. Così, per
ingannare il
tempo, decisi di
sedermi a poppa
e di attendere lì
guardando la scia
bianca che
avevamo lasciato
sull’acqua
cristallina.
15. I gabbiani erano
numerosi in
cielo, mancava
davvero poco
questa volta.
Non passarono
che trenta
minuti e già si
intravedevano le
luci del porto di
Bari.
16. Erano le 9.00 di
sabato mattina,
eravamo al porto
di Bari dove, per
fortuna, il caldo
non era
opprimente:
questa nuova
avventura era
iniziata.