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PreSaM Prevenzione e Salute Mentale Associazione Onlus, Roma




La formazione dei peer
educator
Indicazioni generali

Rosalia Giammetta                                              Arezzo, 2010
La Peer Education nasce all’interno di un radicale
cambiamento epistemologico che, negli anni Novanta, ha
attraversato tutti gli interventi di prevenzione e promozione
della salute, un cambiamento che poggia
   sulla crisi di una modalità trasmissiva del sapere e delle
   competenze;
   su una nuova concezione dell’adolescenza all’interno della
   quale ragazzi e ragazze sono considerati come soggetti
   attivi.


La Peer Education
                                                      www.presam.it
Non si tratta di organizzare corsi per fornire agli utenti delle
risposte prefabbricate, una norma rassicurante cui adeguarsi
con atteggiamento passivo (ditemi come devo comportarmi,
vaccinatemi, ascolto l’esperto così imparo), ma di offrire delle
situazioni in cui sperimentare la possibilità di pensare con la
propria testa, di riflettere sui propri atteggiamenti, di valutare e
rivedere le proprie aspettative rispetto a se stessi e agli altri.




La Peer Education
                                                              www.presam.it
Secondo questo nuovo paradigma, la persona target
dell’intervento è ritenuta in possesso di risorse e di capacità
decisionali e in diritto di partecipare in modo attivo e
consapevole all’intervento che la riguarda.




La Peer Education
                                                        www.presam.it
È chiaro come in questo cambiamento diventino fondamentali,
oltre ai fattori cognitivi, anche quelli emotivi e che la parola
chiave sia rintracciabile nella modalità partecipativa.




La Peer Education
                                                          www.presam.it
La Peer Education (“educazione tra pari”) è, appunto, una delle
metodologie di educazione alla salute che si fondano su questo
nuovo paradigma, in cui la finalità non è allarmare, mettere in
guardia da qualcosa o vietare, ma incrementare il controllo e il
potere che gli individui hanno sulla loro salute (W.H.O., 1986) e
migliorare la qualità della loro vita e il livello di funzionamento
della comunità che abitano.



La Peer Education
                                                            www.presam.it
In termini generali, per Peer Education si intende una metodologia
d’intervento in cui alcune persone, opportunamente formate, cioè i peer
educator, intraprendono iniziative di vario tipo con altre, loro pari
quanto a età, condizione lavorativa, genere sessuale, status o etnia, allo
scopo di svilupparne atteggiamenti e competenze che le mettano in
grado, da un lato, di sviluppare consapevolezza e un pensiero critico su
comportamenti che possono mettere a rischio il loro benessere
psichico, fisico, relazionale e, dall’altro, migliorare le strategie di
coping.


La Peer Education
                                                                  www.presam.it
La Peer Education è un intervento che nasce all’interno
dell’ambiente fisico, sociale, economico e politico in cui vivono
i destinatari cui si rivolge, un intervento tagliato su misura
rispetto a questi ultimi, alle loro peculiari necessità e
problematiche.




Una strategia territoriale
                                                          www.presam.it
È un processo che deve iniziare rivolgendo l’attenzione a
quanto pensano i giovani in merito a come affrontare i
problemi, anche se i loro pareri possono apparire non
professionali o non convenzionali in rapporto alle teorie
consolidate.




Con i destinatari
                                                   www.presam.it
Fare Peer Education significa riconoscere un valore alle
esperienze di vita e alle idee di adolescenti e giovani.




Con i destinatari
                                                           www.presam.it
Lo specifico della Peer Education è guardare agli adolescenti
come a dei partner alla pari, capaci di produrre idee, di
progettare possibili mondi alternativi e di impegnarsi per
realizzarli.




La Peer Education
                                                      www.presam.it
www.presam.it
I progetti di Peer Education si sono andati declinando in
modalità spesso molto differenti, sia per quanto riguarda le
finalità dei progetti che per quanto riguarda i criteri di selezione
e formazione dei peer educator, nonché il ruolo degli adulti.
Proprio in base al diverso articolarsi di queste caratteristiche è
possibile identificare tre diversi modelli (Pellai et al., 2002): il
modello puro, quello misto e il modello dell’Empowered Peer
Education.

I modelli di Peer Education
                                                             www.presam.it
www.presam.it
Più è centrata sull’empowerment, più la formazione dei peer
educator, condotta in ogni caso in un setting gruppale, si
muoverà sul doppio binario dei contenuti e delle abilità.




                                                            www.presam.it
Più è centrata sull’empowerment, più la formazione dei peer
educator terrà presente che conoscere le conseguenze nocive
di un comportamento non è di per sé sufficiente a scoraggiare
l’attuazione di quel comportamento.




Oltre la trasmissione
dell’informazione
                                                      www.presam.it
In virtù di ciò, l’approccio informativo sulle conseguenze di un
comportamento verrà quanto più possibile integrato con
l’attenzione più generale alla funzione che tale comportamento
svolge nell’affrontare i compiti evolutivi caratteristici dell’età in
questo momento storico e culturale e ai vantaggi psicologici
connessi a esso.


Oltre la trasmissione
dell’informazione
                                                              www.presam.it
L’approccio informativo si accompagnerà alla individuazione di

comportamenti alternativi che consentano di soddisfare quei

medesimi bisogni e coinvolgerà ragazzi e ragazze nella

progettazione e nella realizzazione di azioni produttive sul loro

mondo.



Oltre la trasmissione
dell’informazione
                                                          www.presam.it
Ciò significa che la formazione dei peer educator mirerà a
sviluppare teste ben fatte e non soltanto teste ben piene
(Morin, 1999): essa consisterà nell’accrescere la loro capacità
di organizzare le conoscenze, di porre e risolvere problemi, di
riflettere su se stessi e sugli altri.




Oltre la trasmissione
dell’informazione
                                                        www.presam.it
La   formazione     mirerà    all’apprendimento   esperenziale,
articolandosi in attività che prevedano il coinvolgimento attivo
dei peer educator e la rielaborazione in gruppo dei significati
affettivi delle esperienze.




L’esperienza nel gruppo
                                                         www.presam.it
Role playing, brainstorming, sessioni in piccoli gruppi,
realizzazione di disegni, visione di spezzoni di film, letture etc.
consentiranno, oltre che un incremento delle conoscenze sui
rischi connessi al comportamento cui l’intervento si rivolge, un
approfondimento dei bisogni cui tale comportamento può
rispondere e l’accrescimento delle abilità utili a far fronte a
quei bisogni in modo sano e a sviluppare un buon adattamento
psicosociale.


L’esperienza nel gruppo
                                                            www.presam.it
Di Cesare G. e Giammetta R. (2011). L’adolescenza come
risorsa. Una guida operativa alla peer education. Roma:
Carocci.
Pellai A., Rinaldin V. e Tamborini B. (2002). Educazione tra pari.
Manuale teorico-pratico di empowered peer education. Trento:
Erickson.




Per approfondire
                                                           www.presam.it
rosaliagiammetta@quipsicologia.it




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Peer education - La formazione dei peer educator - prima parte

  • 1. PreSaM Prevenzione e Salute Mentale Associazione Onlus, Roma La formazione dei peer educator Indicazioni generali Rosalia Giammetta Arezzo, 2010
  • 2. La Peer Education nasce all’interno di un radicale cambiamento epistemologico che, negli anni Novanta, ha attraversato tutti gli interventi di prevenzione e promozione della salute, un cambiamento che poggia sulla crisi di una modalità trasmissiva del sapere e delle competenze; su una nuova concezione dell’adolescenza all’interno della quale ragazzi e ragazze sono considerati come soggetti attivi. La Peer Education www.presam.it
  • 3. Non si tratta di organizzare corsi per fornire agli utenti delle risposte prefabbricate, una norma rassicurante cui adeguarsi con atteggiamento passivo (ditemi come devo comportarmi, vaccinatemi, ascolto l’esperto così imparo), ma di offrire delle situazioni in cui sperimentare la possibilità di pensare con la propria testa, di riflettere sui propri atteggiamenti, di valutare e rivedere le proprie aspettative rispetto a se stessi e agli altri. La Peer Education www.presam.it
  • 4. Secondo questo nuovo paradigma, la persona target dell’intervento è ritenuta in possesso di risorse e di capacità decisionali e in diritto di partecipare in modo attivo e consapevole all’intervento che la riguarda. La Peer Education www.presam.it
  • 5. È chiaro come in questo cambiamento diventino fondamentali, oltre ai fattori cognitivi, anche quelli emotivi e che la parola chiave sia rintracciabile nella modalità partecipativa. La Peer Education www.presam.it
  • 6. La Peer Education (“educazione tra pari”) è, appunto, una delle metodologie di educazione alla salute che si fondano su questo nuovo paradigma, in cui la finalità non è allarmare, mettere in guardia da qualcosa o vietare, ma incrementare il controllo e il potere che gli individui hanno sulla loro salute (W.H.O., 1986) e migliorare la qualità della loro vita e il livello di funzionamento della comunità che abitano. La Peer Education www.presam.it
  • 7. In termini generali, per Peer Education si intende una metodologia d’intervento in cui alcune persone, opportunamente formate, cioè i peer educator, intraprendono iniziative di vario tipo con altre, loro pari quanto a età, condizione lavorativa, genere sessuale, status o etnia, allo scopo di svilupparne atteggiamenti e competenze che le mettano in grado, da un lato, di sviluppare consapevolezza e un pensiero critico su comportamenti che possono mettere a rischio il loro benessere psichico, fisico, relazionale e, dall’altro, migliorare le strategie di coping. La Peer Education www.presam.it
  • 8. La Peer Education è un intervento che nasce all’interno dell’ambiente fisico, sociale, economico e politico in cui vivono i destinatari cui si rivolge, un intervento tagliato su misura rispetto a questi ultimi, alle loro peculiari necessità e problematiche. Una strategia territoriale www.presam.it
  • 9. È un processo che deve iniziare rivolgendo l’attenzione a quanto pensano i giovani in merito a come affrontare i problemi, anche se i loro pareri possono apparire non professionali o non convenzionali in rapporto alle teorie consolidate. Con i destinatari www.presam.it
  • 10. Fare Peer Education significa riconoscere un valore alle esperienze di vita e alle idee di adolescenti e giovani. Con i destinatari www.presam.it
  • 11. Lo specifico della Peer Education è guardare agli adolescenti come a dei partner alla pari, capaci di produrre idee, di progettare possibili mondi alternativi e di impegnarsi per realizzarli. La Peer Education www.presam.it
  • 13. I progetti di Peer Education si sono andati declinando in modalità spesso molto differenti, sia per quanto riguarda le finalità dei progetti che per quanto riguarda i criteri di selezione e formazione dei peer educator, nonché il ruolo degli adulti. Proprio in base al diverso articolarsi di queste caratteristiche è possibile identificare tre diversi modelli (Pellai et al., 2002): il modello puro, quello misto e il modello dell’Empowered Peer Education. I modelli di Peer Education www.presam.it
  • 15. Più è centrata sull’empowerment, più la formazione dei peer educator, condotta in ogni caso in un setting gruppale, si muoverà sul doppio binario dei contenuti e delle abilità. www.presam.it
  • 16. Più è centrata sull’empowerment, più la formazione dei peer educator terrà presente che conoscere le conseguenze nocive di un comportamento non è di per sé sufficiente a scoraggiare l’attuazione di quel comportamento. Oltre la trasmissione dell’informazione www.presam.it
  • 17. In virtù di ciò, l’approccio informativo sulle conseguenze di un comportamento verrà quanto più possibile integrato con l’attenzione più generale alla funzione che tale comportamento svolge nell’affrontare i compiti evolutivi caratteristici dell’età in questo momento storico e culturale e ai vantaggi psicologici connessi a esso. Oltre la trasmissione dell’informazione www.presam.it
  • 18. L’approccio informativo si accompagnerà alla individuazione di comportamenti alternativi che consentano di soddisfare quei medesimi bisogni e coinvolgerà ragazzi e ragazze nella progettazione e nella realizzazione di azioni produttive sul loro mondo. Oltre la trasmissione dell’informazione www.presam.it
  • 19. Ciò significa che la formazione dei peer educator mirerà a sviluppare teste ben fatte e non soltanto teste ben piene (Morin, 1999): essa consisterà nell’accrescere la loro capacità di organizzare le conoscenze, di porre e risolvere problemi, di riflettere su se stessi e sugli altri. Oltre la trasmissione dell’informazione www.presam.it
  • 20. La formazione mirerà all’apprendimento esperenziale, articolandosi in attività che prevedano il coinvolgimento attivo dei peer educator e la rielaborazione in gruppo dei significati affettivi delle esperienze. L’esperienza nel gruppo www.presam.it
  • 21. Role playing, brainstorming, sessioni in piccoli gruppi, realizzazione di disegni, visione di spezzoni di film, letture etc. consentiranno, oltre che un incremento delle conoscenze sui rischi connessi al comportamento cui l’intervento si rivolge, un approfondimento dei bisogni cui tale comportamento può rispondere e l’accrescimento delle abilità utili a far fronte a quei bisogni in modo sano e a sviluppare un buon adattamento psicosociale. L’esperienza nel gruppo www.presam.it
  • 22. Di Cesare G. e Giammetta R. (2011). L’adolescenza come risorsa. Una guida operativa alla peer education. Roma: Carocci. Pellai A., Rinaldin V. e Tamborini B. (2002). Educazione tra pari. Manuale teorico-pratico di empowered peer education. Trento: Erickson. Per approfondire www.presam.it