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HTML: la sintassi del web
Il linguaggio di codifica per
l’implementazione dei siti web:
HTML
Hyper Text Markup Language
Roberto Dadda
NABA
2014
Le origini dell’HTML
Il World Wide Web fu inventato nel 1991 da Tim Berners-Lee: in
sintesi egli elaborò tre processi standard in grado di far
comunicare fra di loro gli elaboratori:
HTTP (Hyper Text Transfer Protocol) protocollo per il
trasferimento dell’informazione.
URI (Uniform Resource Identifiers) e URL (Unified Resource
Locator) due sistemi per individuare un computer ed una
risorsa nel web. L’URL è uno dei possibili URI
HTML (Hyper Text Markup Language) il linguaggio standard per
la creazione delle pagine web.
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 2
Cronologia dell’HTML
• Nel 1994 Tim Bernes Lee promosse la nascita del W3C (World
Wide Web Consortium).
• Il W3C è l’organizzazione che si occupa di standardizzare la
sintassi del linguaggio HTML
• Sono state rilasciate diverse versioni: HTML 2.0, HTML 3.2,
HTML 4.0; e - da un certo punto in poi - l'HTML si è evoluto in
XHTML (si tratta dell'HTML riformulato come linguaggio XML).
• La versione dell'HTML che esamineremo analizza i tag di base,
conformi all’ultima versione rilasciata il 24 dicembre del 1999,
l'HTML 4.01 (definitiva).
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 3
Hypertext
• L’HTML è un linguaggio di codifica (markup) pensato per la
creazione di ipertesti.
• Che cosa è un ipertesto? È un sistema di organizzazione delle
informazioni in una struttura non sequenziale, bensì reticolare
ed è costituito da un insieme di unità informative (i nodi) e da
un insieme di collegamenti (link) che da un nodo permettono
di passare a più nodi.
• L’HTML fa parte della famiglia dei linguaggi dichiarativi, il cui
testimone più illustre è l’SGML (Standard Generalized Markup
Language), inventato nel 1986 da Charles Goldfarb.
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 4
Il concetto di markup
Markup non è altro che un insieme di codici, o “tag” inseriti nel
testo, per istruire il programma utilizzato sulla struttura e sul
modo di presentazione del testo.
L’uso più comune del markup elettronico stà nel cambio
dell’aspetto del testo via formattazione, cioè “marcando”
alcune parti di esso come grassetto o corsivo, cambiando le
dimensioni delle lettere o dei margini, per menzionare solo
alcuni esempi.
Ogni word processor utilizza un linguaggio di markup per il
controllo della formattazione e dell’aspetto dei documenti, ma
questo nella maggior parte dei casi non è visibile all’utente.
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 5
Markup generico (dichiarativo) e specifico
(procedurale)
• I linguaggi di markup specifici servono per indicare le
operazioni da effettuare a un’applicazione o programma
speciale. Non sono portabili fra differenti applicazioni e
sistemi operativi e non descrivono la struttura, ma lo stile e la
formattazione del documento (es. tex, troff, rtf).
• I linguaggi di markup generali o generici sono stati introdotti
per eliminare le due maggiori deficienze dei linguaggi di
markup procedurali:
– la mancanza di portabilità fra sistemi differenti (livello hardware e
software);
– la natura non orientata alla struttura e al contenuto del documento.
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 6
L’HTML è un linguaggio dichiarativo
• L’HTML è un formato non proprietario basato sull’SGML, più
precisamente è una DTD SGML, che nasce quindi nel rispetto
delle specifiche della sintassi dello standard e che prescrive
una semantica legata a quella classe di documenti che sono gli
ipertesti.
• L’SGML si basa su di un markup generico orientato alla
descrizione della struttura logica di un documento. Più che un
linguaggio è un metalinguaggio che fornisce esclusivamente le
regole necessarie all’edificazione di infiniti linguaggi di
codifica.
• Una DTD (Document Type Definition) stabilisce gli elementi
essenziali alla realizzazione di un linguaggio di codifica
adeguato ad una determinata classe di documenti.
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 7
La codifica dei testi
Si procede per fasi successive:
• Memorizzazione: il testo è trasformato in Machine Readable Form
(MRF), in una forma leggibile al computer [tastiera; scanner].
• Il 1°grado di codifica (definito livello 0/zero) è affidato ai coded
character sets (insieme ordinato di caratteri codificati): attraverso
queste tavole a ciascun carattere è associata una sequenza di bit (o
codici numerici) [ASCII, ISO-LATIN, Unicode].
• Codifica elementi strutturali, di formato, di contenuto: in questa fase
vanno scelti gli elementi da codificare (in base al tipo di analisi o alla
fonte di riferimento) attraverso i linguaggi di codifica.
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 8
ASCII
American Standard Code for
Information Interchange
2009-2010 Roberto Dadda - NABA 9
Codificare significa effettuare un’analisi del
testo
• Struttura (rappresentazione logica): per codifica della
struttura s’intende l’individuazione delle partizioni principali e
secondarie del testo (capitoli, sezioni, paragrafi per un testo in
prosa; canti, stanze, versi per un componimento poetico)
• Formato (rappresentazione fisica): s’intende l’aspetto fisico
del documento, quindi la riproduzione in formato digitale
delle caratteristiche della versione cartacea (grassetti, corsivi,
sottolineati…)
• Contenuto: è in questa fase che la codifica richiederà una
scelta degli elementi da codificare in base alle esigenze
specifiche del lavoro di resa elettronica.
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 10
La codifica dei testi:
aspetti teorici
• Possiamo ridefinire la codifica come la rappresentazione di
un testo ad un qualche livello descrittivo mediante un
linguaggio informatico
• Essa implica una serie di operazioni di selezione e
classificazione degli elementi rilevanti in funzione di un
determinato punto di vista, e la loro mappatura biunivoca
sugli elementi del linguaggio prescelto
• Requisiti dei linguaggi di codifica
– Potenza rappresentazionale
– Portabilità e riusabilità
– Standardizzazione
– “Meta-informatività”
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 11
Una struttura gerarchica ordinata
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 12
Frontespizio
Char
Titolo Para +
Intro ?
Char
Titolo
Lista + Citazione + Char
Para +
Capitoli
Corpo
Indice Glossario ?
Appendice
Testo
Il rapporto tra presentazione e
struttura astratta
1. La codifica dei testi
La codifica dei testi è la
rappresentazione di un testo
su un supporto informatico
mediante un linguaggio
formale.
Per effettuare tale codifica
vengono utilizzati dei markup
language.
2009-2010 Roberto Dadda - NABA 13
Titolo Grassetto
centrato, etc
Capoverso
Enfasi
Termine
straniero
Spazio
orizzontale
Spazio
verticale
italico
Limiti dell’HTML
• Linguaggio di rappresentazione non modificabile (perché
set di marcatori predefinito);
• linguaggio scarsamente strutturato, dotato di una sintassi
poco potente, incapace di descrivere fenomeni complessi o
informazioni altamente organizzate;
• predilezione per marcatori stilistici più che strutturali;
• solo link unidirezionale;
• impossibilità di un controllo elastico sull’aspetto del
documento (variabile in relazione alle tecnologie del
visitatore del sito);
• browser, che hanno iniziato l’infelice pratica
dell’introduzione di loro proprie e individuali “extensions”
al linguaggio HTML.
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 14
Prima di cominciare….
Per produrre un documento:
• SCRITTURA DEL CODICE
Uso di un applicativo Windows (p.e. Blocco Note).
L’importante è lavorare in formato .txt cioè “solo testo”
(solo uso sequenze ASCII), senza introdurre formattazioni
“proprietarie”.
Visualizzazione del risultato sul browser.
• EDITOR
Uso di un applicativo specifico (p.e. editor visuale con menù a
tendina e bottoni grafici tipo un word processor) in grado di
manipolare l’HTML (conversione automatica delle
operazioni di interfaccia in istruzioni di codice HTML).
Visualizzazione del risultato anche in locale.
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 15
Iniziamo
• La codifica del testo avviene tramite l’uso di
“marcatori” o “tag”; quello di apertura
prevede l’uso di parentesi angolari e del nome
dell’elemento ; quello di chiusura fa precedere
al nome il carattere / .
Quindi
<marcatore> testo </marcatore>
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 16
Come è fatto un “tag” HTML
Un marcatore è sempre costituito da un ELEMENTO che è il
comando. Ma può avere anche delle specificazioni cioè degli
ATTRIBUTI seguiti dal simbolo di uguale, sempre dotati di un
VALORE che va posto tra virgolette (ma va chiuso solo
l’elemento):
<ELEMENTO ATTRIBUTO=“valore dell’attributo”>testo</ELEMENTO>
ATTENZIONE: gli elementi e gli attributi non supportano gli
spazi; i valori sono invece a testo libero.
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 17
Basi di sintassi HTML
• Ogni marcatore di apertura deve avere il suo corrispettivo
di chiusura: <marcatore>testo</marcatore>
• Non è possibile l’annidamento di marcatori: NON
<b>grassetto<i> corsivo</b></i>
MA
<b>grassetto</b> <i>corsivo</i>
<b><i>grassetto corsivo</i></b>
• E’ consentito l’uso di “elementi vuoti”: come <br>
(andata a capo), <hr> (inserimento di una riga)
• Anche se l’HTML non pone vincoli preferire sempre lo stesso “case” in
apertura e chiusura (o minuscolo o maiuscolo). Per i valori
dell’attributo meglio usare sempre il minuscolo.
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 18
Il documento HTML
Tutti i documenti .html sono riconoscibili per i
marcatori di apertura e di chiusura:
<html>
tutto il testo del documento
</html>
Ogni documento si divide in due parti fondamentali:
INTESTAZIONE
e
CORPO DEL DOCUMENTO
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 19
Il tag <Doctype>
Seguendo le indicazioni del W3C (consorzio internazionale che si occupa di armonizzare
l'utilizzo dell'HTML) Doctype deve essere il primo elemento ad aprire il documento.
Questo vuol dire che andrebbe posto prima di <HTML>.
<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.01 Transitional//EN">
Questa riga fornisce alcune informazioni sul documento:
• HTML PUBLIC: il documento è pubblico
• W3C: il tipo di HTML pubblico è gestito dal W3C
• DTD HTML 4.01: la versione di HTML supportata è la 4.01
• EN: la lingua del documento è l'inglese
L'uso di DOCTYPE non è obbligatorio e può essere omesso. Certamente un suo utilizzo
aiuta il server Web ad interpretare correttamente il documento, ma la sua assenza non
è condizionante ai fini della corretta visualizzazione.
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 20
Iniziamo a scrivere il documento
• Scriviamo i due tag principali (apertura e chiusura).
• Salviamo il lavoro assegnando al file l’estensione .html o .htm
(scrivere a mano l’estensione fa capire al sistema il “tipo di file”).
• Per vedere il risultato chiudiamo il file e apriamolo con doppio clic;
il sistema lo aprirà con il browser (perché il SO sa che le istruzioni
HTML sono interpretabili dal browser).
• Chiediamo al browser di visualizzare l’HTML (p.e. da IE
“visualizza/HTML”)
• Per vedere il risultato basterà scrivere su blocco note, salvare e
quindi aggiornare il browser (p.e. da IE “visualizza/aggiorna”);
tenendo aperte entrambe le finestre
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 21
L’intestazione del documento
Primo elemento è l’intestazione <HEAD>, che
contiene:
• il titolo <TITLE> del documento (ATTENZIONE:
quello che comparirà nella barra del titolo del
browser)
• i metadata <META> che contengono informazioni su
autore del documento, quale editor è stato usato,
una descrizione del contenuto, le parole chiave
descrittive del documento.
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 22
Esempio
<HTML>
<HEAD>
<META http-equiv="Content-Type"
content="text/html; charset=iso-8859-1">
<META name=“keywords” content=“HTML, web,
motori di ricerca”>
<META name=“author” content=“Nome Cognome”>
<META name=“description” content=“La mia pagina
web”>
<META name=“generator” content=“Blocco Note”>
<TITLE>La mia pagina web</TITLE>
</HEAD>
</HTML>
Indentare i marcatori aiuta la leggibilità del testo
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 23
Lo standard Dublin Core metadata (http://dublincore.org), reperibile
anche in versione italiana (http://www.iccu.sbn.it/dublinco.html)
definisce un architettura di meta-dati e regola le modalità di
compilazione: consiste in un massimo di 15 elementi descrittivi
(metatag) ripartibili sul contenuto del documento, la proprietà
intellettuale, i caratteri intrinseci del documento.
Collegandosi al sito Dublin Core Metadata Template è possibile
elaborare on line in modo assistito i metatag, che dovranno poi
essere inseriti fra i tag <head> e </head> del proprio
documento.
Nel recente progetto del Semantic Web promosso dal W3C
(http://www.w3.org/2001/sw/) la descrizione dei metadata sarà
affidata – a livello di sintassi del markup - al linguaggio RDF
(Resource Description Framework), pensato per affiancare l'XML.
Metadata in “Dublin Core”
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 24
Il corpo del testo
Nel corpo del testo vanno tutte le istruzioni
relative al documento e agli elementi di cui è
costituito. Il tag <BODY> va posto dopo la
chiusura del tag <HEAD> ma sempre
all’interno del tag <HTML>:
<HTML>
<HEAD> ……</HEAD>
<BODY>……</BODY>
</HTML>
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 25
Attributi del corpo: lo sfondo
Colore unitario di sfondo:
<BODY BGCOLOR=“red”>
oppure
<BODY BGCOLOR=“#ff0000”>
Es. http://www.visibone.com/colorlab/
Immagine come sfondo:
<BODY BACKGROUND=“sfondo.jpg”>
Es. http://www.html.it
Per mantenere fisso lo sfondo
<BODY BACKGROUND=“sfondo.gif” BGPROPERTIES=“fixed”>
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 26
Tavola dei colori RGB
Nelle pagine HTML il colore di sfondo può essere indicato in due modi:
• Utilizzando la denominazione del colore (abbiamo a disposizione 16
denominazioni sicuramente supportate: black, silver, gray, white, maroon,
red, purple, fuchsia, green, lime, olive, yellow, navy, blue, teal, aqua)
• Oppure definendo delle "triplette" esadecimali, formate cioè da caratteri e
da numeri. La tripletta viene definita per i 3 colori Red, Green and Blue. E'
possibile in questo modo creare una gamma infinita di colori.
Esempi :
Il colore rosso - <body bgcolor="#FF0000">
Il colore blu - <body bgcolor="#0000FF">
Il colore nero - <body bgcolor="#000000">
Il colore bianco - <body bgcolor="#FFFFFF">
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 27
colore parola chiave notazione
esadecimale
arancione orange #FFA500
blu blue #0000FF
bianco white #FFFFFF
giallo yellow #FFFF00
grigio gray #808080
marrone brown #A52A2A
nero black #000000
rosso red #FF0000
verde green #008000
viola violet #EE82EE
Denominazione e/o notazione esadecimale
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 28
URL assoluti e relativi
Per ogni file che intendiamo usare dobbiamo
specificarne l’URL (che rimanda ad una zona
dell’hard disk o ad un luogo esterno):
– pippo.html (nella stessa cartella)
– immagini/sfondo.jpg (la cartella immagini
all’interno della cartella corrente)
– ../cartella/pluto.html (la cartella superiore
rispetto a quella del file html di partenza)
– http://www.virgilio.it (url assoluto)
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 29
Attributi del corpo: testo e link
Il testo è di default nero e i link blu, che assumono
colore diverso quando vengono attivati: alink
(active link) è il colore assunto dal link quando viene
cliccato; vlink (visited link) quando viene visitato
l’URL richiamato dal link:
<BODY TEXT=“red” LINK=“yellow”
ALINK=“green” VLINK=“black”
lang=“it” leftmargin=“0”
topmargin=“0”>
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 30
Paragrafi e giustificazione del testo
struttura
• <h1> ….. <h6> dimensione del carattere (per le intitolazioni); supporta
l’attributo align
(es.<h2 align=“center”>
Titolo di secondo livello allineato al centro
</h2>)
• <p align=“center”> <p align=“left”> <p align=“right”> <p
align=“justify”> allineamento del paragrafo</p>
• <div align=“center”> <div align=“left”> <div
align=“right”> <div align=“justify”>allineamento della
sezione</div>
• <br> va a capo (non ha chiusura)
• <hr> inserisce una riga (non ha chiusura)
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 31
Inserire una riga
Attributi che consentono la gestione del tag
<hr>:
color per assegnare un colore
size spessore in pixel
width lunghezza se espresso in pixel o occupazione sulla
larghezza della pagina se espresso in percentuale
align con valore “left”, “right”, “center” per l’allineamento.
<hr color=“red” size=“2”
width=“80%” align=“center”>
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Stili logici
• <ADDRESS> informazioni di indirizzo (corsivo)
• <BLOCKQUOTE> per citazioni lunghe varie righe
• <CITE> per indicare la fonte della citazione (corsivo)
• <DFN> il testo compreso è una definizione (corsivo)
• <EM> e <STRONG> enfatizzano il testo compreso
(corsivo/grassetto)
• <Q> discorso diretto (nessun rendering particolare del testo)
• <ABBR> abbreviazione (nessun rendering particolare del testo)
• <ACRONYM> acronimo (nessun rendering particolare del testo)
• <SAMP> esempio (il testo viene visualizzato a struttura fissa)
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 33
Formattazione del testo
• <b> grassetto, <i> corsivo, <u> sottolineato, <strike>
barrato
• <font size=“5” color=“red” face=“Comic
Sans MS”> per l’assegnazione di caratteristiche di
formattazione a stringhe di testo
• <sup> <sub> per apici e pedici del testo che segue
• <center> centra l’oggetto che è compreso tra tag di
apertura e tag di chiusura
• <big> <small> per ridurre o aumentare la porzione
rispetto al circostante
• <pre> testo preformattato sull’editor
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 34
Gestione dei caratteri
• Dimensione <font size=“2”>testo di dimensione 2 pixel</font>
(i valori vanno da 1 a 7 [espresso in pixel]; il valore del testo di default è 3)
Si può esprimere il valore del font in termini relativi, cioè più piccolo o più grande
rispetto al testo circostante es. <font size=“+2”>testo più grande /
<font size=“-2”>testo più piccolo
• Colore <font color=“silver”>colore della porzione</font>
• Tipo <font face=“tahoma”>tipo di font</font>
Il valore di face è relativo al tipo di font. Il tipo di carattere che il browser visualizza di
default è il "Times". Per esprimere il valore è necessario utilizzare la denominazione
ufficiale
E’ naturalmente possibile indicare più di un attributo alla volta:
es. <font face=“verdana” size=“4” color=“yellow”>….</font>
Nota:
• scegliere caratteri "sicuri" , che siano cioè senz’altro presenti sul pc dell’utente
• non indicare un solo carattere, ma la famiglia a cui il nostra carattere appartiene; es. <font
face=“Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif">Verdana e caratteri simili</font>o <font face="Georgia,
Times New Roman, Times, serif">Georgia e caratteri simili </font>
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 35
Aggiungere commenti
<!-- testo del commento -->
Non viene visualizzato dal browser e contiene
informazioni di varia natura (per sezioni da rivedere o
per spiegazione di parti di codice)
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 36
Inserire un elenco
Gli elenchi sono costituiti da un tag di apertura e uno di
chiusura che comprendono l’elenco e da tanti tag
d’apertura quante le voci di menù
<OL></OL> per gli elenchi numerati
<UL></UL> per gli elenchi puntati
<LI> per ogni voce di menù all’interno dell’elenco
E’ possibile omettere il tag <br> per ogni andata a capo
perché automaticamente inserito da <LI>
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 37
Inserire un elenco puntato
E’ l’attributo “TYPE” che sancisce le caratteristiche
dell’elenco puntato:
<UL type=“….”>
<LI> prima voce di menù
<LI> seconda voce di menù
<LI>terza voce di menù
</UL>
I possibili valori dell’attributo “type” sono: “disc” (pallini
pieni), “circle” (pallini vuoti), “square” (quadratini
pieni).
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 38
Inserire un elenco numerato
E’ l’attributo “TYPE” che sancisce le caratteristiche dell’elenco
numerato; senza TYPE l’elenco è numerato
<OL type=“….”>
<LI> prima voce di menù
<LI> seconda voce di menù
<LI>terza voce di menù
</OL>
I possibili valori dell’attributo “type” sono: “A” (alfabetica
maiuscola); “a”(alfabetica minuscola); “I”(numeri romani
maiuscoli); “i”(numeri romani minuscoli);
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 39
Elenchi definizioni
Utili nel caso di indici e glossari.
<DL>introduce l’elenco
<DT>parola definita
<DD> definizione (in genere i browser rientrano
la definizione)
</DL>chiude l’elenco
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 40
Inserire un’immagine
Il tag è <IMG> e non ha bisogno di chiusura
Deve essere sempre specificata la
denominazione dell’immagine, con la sua
estensione, tramite l’attributo “src”.
Quindi
<IMG src=“immagine.jpg”>
Le estensioni più usate e riconosciute dai
browser sono: GIF, JPEG e, recentemente, PNG
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 41
Attributi del tag <IMG>
ALT (testo alternativo), per inserire commenti testuali
all’immagine, visualizzati quando si va con il mouse
sopra l’immagine:
<IMG src=“img.jpg” alt=“Questa è la mia
fotografia”>
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 42
Attributi del tag <IMG>
WIDTH, HEIGHT per specificare rispettivamente
le dimensioni in larghezza e altezza, espresse
in pixel. E’ però preferibile modificare le
dimensioni tramite un sw adeguato e inserire
l’immagine già ridimensionata:
<IMG src=“img.jpg” width=“180”
height=“200”>
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 43
Attributi del tag <IMG>
BORDER per assegnare un bordo all’immagine. Di
default il bordo è 0 ma se l’immagine è un link
automaticamente il bordo è 1:
<IMG src=“img.jpg” border=“2”>
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 44
Attributi del tag <IMG>
HSPACE, VSPACE per specificare la distanza in pixel
dell’immagine rispetto agli oggetti che si trovano ai
quattro lati della stessa. HSPACE lato destro e
sinistro; VSPACE sopra e sotto:
<IMG src=“img.jpg” hspace=“3” vspace=“3”>
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 45
Attributi del tag <IMG>
ALIGN definisce la posizione dell’immagine rispetto al
testo prima e dopo essa. Esistono varie opzioni:
ALIGN=“top” testo sulla sommità dell’immagine
ALIGN=“middle” testo al centro
ALIGN=“bottom” testo nella parte più bassa dell’immagine
ALIGN=“left” immagine a sinistra
ALIGN=“right” immagine a destra
<IMG src=“img.jpg” align=“...”>
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 46
Creare un link
<A> con riferimento al nome esatto dell’ancora tramite
l’attributo “href” (Hypertext Reference)
<A href=“pippo.htm”>Clicca qui per aprire Pippo</a>
<A href=“http://www.virgilio.it”> collegamento ad un sito web
(url assoluto) </A>
<A href=“pippo.doc”> collegamento ad un documento di testo
(farà aprire il sw necessario a leggerlo) </A>
<A href=“img.jpg”> collegamento ad un’immagine (altra finestra
del browser) </A>
<A href=“pagine/index.html”> collegamento ad un’altra pagina
creata (url relativo) </A>
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 47
Creare un “target”
L’attributo “target” consente l’apertura di un
collegamento in una pagina specificata
(generalmente utilizzato nei frame per specificare in
quale di essi deve aprirsi il link):
<A href=“file.html” target=“_new”>
consente di aprire il collegamento in una pagina nuova;
è utile per mantenere aperta la pagina di partenza e
non far perdere il visitatore
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 48
Testo di commento
TITLE. Come per le immagini, anche per i link è
possibile specificare un testo di commento
che si attiva quando il mouse ci passa sopra:
<A href=“pippo.html” title=“la pagina dedicata a
Pippo”>
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 49
Altri collegamenti
• E’ possibile creare link a qualsiasi risorsa (immagini,
testi, audio, video, programmi) semplicemente
usando l’estensione esatta del file (che farà aprire il
programma necessario a leggere il file)
• <A href=“mailto:pippo@tin.it”>clicca qui per
spedirmi un messaggio</A>: link ad un indirizzo di
posta elettronica (il link attiva il software necessario
all’invio di messaggi di posta)
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 50
Link interni al documento
Alla parte di testo che si vuole raggiungere tramite link
deve essere assegnato un nome preciso (nome
dell’ancora):
<A name=“pippo”>Questo è pippo</A>
Il link deve far riferimento a questa sezione:
<A href=“#pippo”>se clicchi qui vai alla sezione “Questo
è pippo”</A>
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 51
Link a punti precisi
Il sistema delle ancora può anche essere utilizzato fra
pagine diverse, sempre specificando tramite <A
name=“nomeancora”> il nome dell’ancora e con <A
href=“#nomeancora”> il link. Se però “nomeancora” è in
un documento esterno rispetto al link avremo:
<A href=“nome_doc_esterno.html#nomeancora”>
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 52
Rendere linkabile un’immagine
• <A href=“doc.html”><img src=“img.jpg”></A>
per esempio caso di un bottone che consente
l’apertura di una pagina HTML
• <A href=“img_grande.jpg”> <img
src=img_piccola.jpg></A>
per esempio caso di un’immagine in formato icona
che consente l’apertura di un’immagine a tutto
schermo.
ATTENZIONE al bordo (inserire BORDER=0)
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 53
Inserire una tabella
<TABLE>righe e colonne</TABLE>
Attributi “width” e “height” per le dimensioni. E’
possibile esprimere le dimensioni in pixel o in
percentuale … meglio adottare i pixel, le percentuali
variano a seconda della risoluzione video del
visitatore
<TABLE width=300 height=200>
WIDTH è comunque sufficiente
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 54
Attributi della tabella
• BORDER per inserire un bordo
• BORDERCOLOR per il colore del bordo
• BGCOLOR per il colore di sfondo
• BACKGROUND per un immagine come sfondo
• ALIGN per l’orientamento
• CELLSPACING per lo spazio fra il bordo delle celle e il bordo
della tabella
• CELLPADDING per lo spazio fra il bordo della cella e gli
elementi al suo interno
<TABLE width=300 border=1 bordercolor=“red”
bgcolor=“green” align=“center” cellspacing=10
cellpadding=10>
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 55
Righe e colonne
<TR> “table row” per ogni riga
<TD> “table data” per ogni cella della riga
Esempio: tabella a 2 righe e 3 colonne:
<TABLE>
<TR>
<TD>testo della cella</TD>
<TD>testo della cella</TD>
<TD>testo della cella</TD>
</TR>
<TR>
<TD>testo della cella</TD>
<TD>testo della cella</TD>
<TD>testo della cella</TD>
</TR>
</TABLE>
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 56
Righe e colonne: attributi
Gli attributi che valgono per la tabella valgono anche per le
singole celle. Ogni cella può essere modificata e anche il
testo che contiene (questo significa che si possono
usare anche tutti i marcatori già visti: link, immagine,
testo formattabile…). Può essere anche modificata la
posizione del testo nella cella con l’attributo VALIGN
(valori: “middle”, “top”, “bottom”)
….. <TD width=200 bgcolor=“black” align=“left”
valign=“middle”><A href=“pippo.jpg”>clicca
qui</A></TD> …..
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 57
Suoni e musiche di sottofondo
I file audio supportati sono il MIDI e il MP3
Inserito all’interno di <HEAD>:
<BGSOUND src=“music.mid” loop=“INFINITE”>
(solo con Explorer) fa partire il suono all’apertura
della finestra.
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 58
I riferimenti di entità
• E’ possibile inserire in un documento HTML dei
caratteri speciali, che esulano dal set ASCII (quindi
anche le lettere accentate). I riferimenti di entità
assumono la forma &nomeentità; (dove nomentità
deve essere sostituito dal riferimento numerico o da
quello alfabetico corrispettivo) e vengono convertiti
nel simbolo corrispondente in fase di layout sul
browser.
Es: http://www.netstrider.com/tutorials/HTMLRef/ASCII/index.html
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 59
Tavola dei riferimenti
• &Simbolo Entità; Esempio
• Simbolo del copyright: &copy; Copyright ©
1999 W3C
• Marchio di fabbrica registrato: &reg; MagiCo ®
• Marchio di fabbrica: &#8482; Webfarer™
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 60
Vi sono molte altre entità che potete trovare utili:
Simbolo Entità Esempio
minore di &lt; <
maggiore di &gt; >
"e" commerciale &amp; &
chiocciola &#064; @
trattino di
interruzione
&#151; —
Line feed &#010;
2010-2011 Roberto Dadda - NABA 61
Altri comandi di formattazione
• <spacer> per rientro del testo (tag proprietario che
funziona solo con Netscape)
• <blink> testo che lampeggia (tag proprietario che funziona
solo con Netscape)
• <marquee> testo che scorre (tag proprietario che funziona
solo con Explorer)
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2010-2011 Roberto Dadda - NABA 62

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Introduction to HTML

  • 1. HTML: la sintassi del web Il linguaggio di codifica per l’implementazione dei siti web: HTML Hyper Text Markup Language Roberto Dadda NABA 2014
  • 2. Le origini dell’HTML Il World Wide Web fu inventato nel 1991 da Tim Berners-Lee: in sintesi egli elaborò tre processi standard in grado di far comunicare fra di loro gli elaboratori: HTTP (Hyper Text Transfer Protocol) protocollo per il trasferimento dell’informazione. URI (Uniform Resource Identifiers) e URL (Unified Resource Locator) due sistemi per individuare un computer ed una risorsa nel web. L’URL è uno dei possibili URI HTML (Hyper Text Markup Language) il linguaggio standard per la creazione delle pagine web. 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 2
  • 3. Cronologia dell’HTML • Nel 1994 Tim Bernes Lee promosse la nascita del W3C (World Wide Web Consortium). • Il W3C è l’organizzazione che si occupa di standardizzare la sintassi del linguaggio HTML • Sono state rilasciate diverse versioni: HTML 2.0, HTML 3.2, HTML 4.0; e - da un certo punto in poi - l'HTML si è evoluto in XHTML (si tratta dell'HTML riformulato come linguaggio XML). • La versione dell'HTML che esamineremo analizza i tag di base, conformi all’ultima versione rilasciata il 24 dicembre del 1999, l'HTML 4.01 (definitiva). 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 3
  • 4. Hypertext • L’HTML è un linguaggio di codifica (markup) pensato per la creazione di ipertesti. • Che cosa è un ipertesto? È un sistema di organizzazione delle informazioni in una struttura non sequenziale, bensì reticolare ed è costituito da un insieme di unità informative (i nodi) e da un insieme di collegamenti (link) che da un nodo permettono di passare a più nodi. • L’HTML fa parte della famiglia dei linguaggi dichiarativi, il cui testimone più illustre è l’SGML (Standard Generalized Markup Language), inventato nel 1986 da Charles Goldfarb. 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 4
  • 5. Il concetto di markup Markup non è altro che un insieme di codici, o “tag” inseriti nel testo, per istruire il programma utilizzato sulla struttura e sul modo di presentazione del testo. L’uso più comune del markup elettronico stà nel cambio dell’aspetto del testo via formattazione, cioè “marcando” alcune parti di esso come grassetto o corsivo, cambiando le dimensioni delle lettere o dei margini, per menzionare solo alcuni esempi. Ogni word processor utilizza un linguaggio di markup per il controllo della formattazione e dell’aspetto dei documenti, ma questo nella maggior parte dei casi non è visibile all’utente. 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 5
  • 6. Markup generico (dichiarativo) e specifico (procedurale) • I linguaggi di markup specifici servono per indicare le operazioni da effettuare a un’applicazione o programma speciale. Non sono portabili fra differenti applicazioni e sistemi operativi e non descrivono la struttura, ma lo stile e la formattazione del documento (es. tex, troff, rtf). • I linguaggi di markup generali o generici sono stati introdotti per eliminare le due maggiori deficienze dei linguaggi di markup procedurali: – la mancanza di portabilità fra sistemi differenti (livello hardware e software); – la natura non orientata alla struttura e al contenuto del documento. 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 6
  • 7. L’HTML è un linguaggio dichiarativo • L’HTML è un formato non proprietario basato sull’SGML, più precisamente è una DTD SGML, che nasce quindi nel rispetto delle specifiche della sintassi dello standard e che prescrive una semantica legata a quella classe di documenti che sono gli ipertesti. • L’SGML si basa su di un markup generico orientato alla descrizione della struttura logica di un documento. Più che un linguaggio è un metalinguaggio che fornisce esclusivamente le regole necessarie all’edificazione di infiniti linguaggi di codifica. • Una DTD (Document Type Definition) stabilisce gli elementi essenziali alla realizzazione di un linguaggio di codifica adeguato ad una determinata classe di documenti. 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 7
  • 8. La codifica dei testi Si procede per fasi successive: • Memorizzazione: il testo è trasformato in Machine Readable Form (MRF), in una forma leggibile al computer [tastiera; scanner]. • Il 1°grado di codifica (definito livello 0/zero) è affidato ai coded character sets (insieme ordinato di caratteri codificati): attraverso queste tavole a ciascun carattere è associata una sequenza di bit (o codici numerici) [ASCII, ISO-LATIN, Unicode]. • Codifica elementi strutturali, di formato, di contenuto: in questa fase vanno scelti gli elementi da codificare (in base al tipo di analisi o alla fonte di riferimento) attraverso i linguaggi di codifica. 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 8
  • 9. ASCII American Standard Code for Information Interchange 2009-2010 Roberto Dadda - NABA 9
  • 10. Codificare significa effettuare un’analisi del testo • Struttura (rappresentazione logica): per codifica della struttura s’intende l’individuazione delle partizioni principali e secondarie del testo (capitoli, sezioni, paragrafi per un testo in prosa; canti, stanze, versi per un componimento poetico) • Formato (rappresentazione fisica): s’intende l’aspetto fisico del documento, quindi la riproduzione in formato digitale delle caratteristiche della versione cartacea (grassetti, corsivi, sottolineati…) • Contenuto: è in questa fase che la codifica richiederà una scelta degli elementi da codificare in base alle esigenze specifiche del lavoro di resa elettronica. 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 10
  • 11. La codifica dei testi: aspetti teorici • Possiamo ridefinire la codifica come la rappresentazione di un testo ad un qualche livello descrittivo mediante un linguaggio informatico • Essa implica una serie di operazioni di selezione e classificazione degli elementi rilevanti in funzione di un determinato punto di vista, e la loro mappatura biunivoca sugli elementi del linguaggio prescelto • Requisiti dei linguaggi di codifica – Potenza rappresentazionale – Portabilità e riusabilità – Standardizzazione – “Meta-informatività” 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 11
  • 12. Una struttura gerarchica ordinata 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 12 Frontespizio Char Titolo Para + Intro ? Char Titolo Lista + Citazione + Char Para + Capitoli Corpo Indice Glossario ? Appendice Testo
  • 13. Il rapporto tra presentazione e struttura astratta 1. La codifica dei testi La codifica dei testi è la rappresentazione di un testo su un supporto informatico mediante un linguaggio formale. Per effettuare tale codifica vengono utilizzati dei markup language. 2009-2010 Roberto Dadda - NABA 13 Titolo Grassetto centrato, etc Capoverso Enfasi Termine straniero Spazio orizzontale Spazio verticale italico
  • 14. Limiti dell’HTML • Linguaggio di rappresentazione non modificabile (perché set di marcatori predefinito); • linguaggio scarsamente strutturato, dotato di una sintassi poco potente, incapace di descrivere fenomeni complessi o informazioni altamente organizzate; • predilezione per marcatori stilistici più che strutturali; • solo link unidirezionale; • impossibilità di un controllo elastico sull’aspetto del documento (variabile in relazione alle tecnologie del visitatore del sito); • browser, che hanno iniziato l’infelice pratica dell’introduzione di loro proprie e individuali “extensions” al linguaggio HTML. 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 14
  • 15. Prima di cominciare…. Per produrre un documento: • SCRITTURA DEL CODICE Uso di un applicativo Windows (p.e. Blocco Note). L’importante è lavorare in formato .txt cioè “solo testo” (solo uso sequenze ASCII), senza introdurre formattazioni “proprietarie”. Visualizzazione del risultato sul browser. • EDITOR Uso di un applicativo specifico (p.e. editor visuale con menù a tendina e bottoni grafici tipo un word processor) in grado di manipolare l’HTML (conversione automatica delle operazioni di interfaccia in istruzioni di codice HTML). Visualizzazione del risultato anche in locale. 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 15
  • 16. Iniziamo • La codifica del testo avviene tramite l’uso di “marcatori” o “tag”; quello di apertura prevede l’uso di parentesi angolari e del nome dell’elemento ; quello di chiusura fa precedere al nome il carattere / . Quindi <marcatore> testo </marcatore> 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 16
  • 17. Come è fatto un “tag” HTML Un marcatore è sempre costituito da un ELEMENTO che è il comando. Ma può avere anche delle specificazioni cioè degli ATTRIBUTI seguiti dal simbolo di uguale, sempre dotati di un VALORE che va posto tra virgolette (ma va chiuso solo l’elemento): <ELEMENTO ATTRIBUTO=“valore dell’attributo”>testo</ELEMENTO> ATTENZIONE: gli elementi e gli attributi non supportano gli spazi; i valori sono invece a testo libero. 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 17
  • 18. Basi di sintassi HTML • Ogni marcatore di apertura deve avere il suo corrispettivo di chiusura: <marcatore>testo</marcatore> • Non è possibile l’annidamento di marcatori: NON <b>grassetto<i> corsivo</b></i> MA <b>grassetto</b> <i>corsivo</i> <b><i>grassetto corsivo</i></b> • E’ consentito l’uso di “elementi vuoti”: come <br> (andata a capo), <hr> (inserimento di una riga) • Anche se l’HTML non pone vincoli preferire sempre lo stesso “case” in apertura e chiusura (o minuscolo o maiuscolo). Per i valori dell’attributo meglio usare sempre il minuscolo. 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 18
  • 19. Il documento HTML Tutti i documenti .html sono riconoscibili per i marcatori di apertura e di chiusura: <html> tutto il testo del documento </html> Ogni documento si divide in due parti fondamentali: INTESTAZIONE e CORPO DEL DOCUMENTO 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 19
  • 20. Il tag <Doctype> Seguendo le indicazioni del W3C (consorzio internazionale che si occupa di armonizzare l'utilizzo dell'HTML) Doctype deve essere il primo elemento ad aprire il documento. Questo vuol dire che andrebbe posto prima di <HTML>. <!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.01 Transitional//EN"> Questa riga fornisce alcune informazioni sul documento: • HTML PUBLIC: il documento è pubblico • W3C: il tipo di HTML pubblico è gestito dal W3C • DTD HTML 4.01: la versione di HTML supportata è la 4.01 • EN: la lingua del documento è l'inglese L'uso di DOCTYPE non è obbligatorio e può essere omesso. Certamente un suo utilizzo aiuta il server Web ad interpretare correttamente il documento, ma la sua assenza non è condizionante ai fini della corretta visualizzazione. 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 20
  • 21. Iniziamo a scrivere il documento • Scriviamo i due tag principali (apertura e chiusura). • Salviamo il lavoro assegnando al file l’estensione .html o .htm (scrivere a mano l’estensione fa capire al sistema il “tipo di file”). • Per vedere il risultato chiudiamo il file e apriamolo con doppio clic; il sistema lo aprirà con il browser (perché il SO sa che le istruzioni HTML sono interpretabili dal browser). • Chiediamo al browser di visualizzare l’HTML (p.e. da IE “visualizza/HTML”) • Per vedere il risultato basterà scrivere su blocco note, salvare e quindi aggiornare il browser (p.e. da IE “visualizza/aggiorna”); tenendo aperte entrambe le finestre 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 21
  • 22. L’intestazione del documento Primo elemento è l’intestazione <HEAD>, che contiene: • il titolo <TITLE> del documento (ATTENZIONE: quello che comparirà nella barra del titolo del browser) • i metadata <META> che contengono informazioni su autore del documento, quale editor è stato usato, una descrizione del contenuto, le parole chiave descrittive del documento. 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 22
  • 23. Esempio <HTML> <HEAD> <META http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=iso-8859-1"> <META name=“keywords” content=“HTML, web, motori di ricerca”> <META name=“author” content=“Nome Cognome”> <META name=“description” content=“La mia pagina web”> <META name=“generator” content=“Blocco Note”> <TITLE>La mia pagina web</TITLE> </HEAD> </HTML> Indentare i marcatori aiuta la leggibilità del testo 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 23
  • 24. Lo standard Dublin Core metadata (http://dublincore.org), reperibile anche in versione italiana (http://www.iccu.sbn.it/dublinco.html) definisce un architettura di meta-dati e regola le modalità di compilazione: consiste in un massimo di 15 elementi descrittivi (metatag) ripartibili sul contenuto del documento, la proprietà intellettuale, i caratteri intrinseci del documento. Collegandosi al sito Dublin Core Metadata Template è possibile elaborare on line in modo assistito i metatag, che dovranno poi essere inseriti fra i tag <head> e </head> del proprio documento. Nel recente progetto del Semantic Web promosso dal W3C (http://www.w3.org/2001/sw/) la descrizione dei metadata sarà affidata – a livello di sintassi del markup - al linguaggio RDF (Resource Description Framework), pensato per affiancare l'XML. Metadata in “Dublin Core” 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 24
  • 25. Il corpo del testo Nel corpo del testo vanno tutte le istruzioni relative al documento e agli elementi di cui è costituito. Il tag <BODY> va posto dopo la chiusura del tag <HEAD> ma sempre all’interno del tag <HTML>: <HTML> <HEAD> ……</HEAD> <BODY>……</BODY> </HTML> 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 25
  • 26. Attributi del corpo: lo sfondo Colore unitario di sfondo: <BODY BGCOLOR=“red”> oppure <BODY BGCOLOR=“#ff0000”> Es. http://www.visibone.com/colorlab/ Immagine come sfondo: <BODY BACKGROUND=“sfondo.jpg”> Es. http://www.html.it Per mantenere fisso lo sfondo <BODY BACKGROUND=“sfondo.gif” BGPROPERTIES=“fixed”> 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 26
  • 27. Tavola dei colori RGB Nelle pagine HTML il colore di sfondo può essere indicato in due modi: • Utilizzando la denominazione del colore (abbiamo a disposizione 16 denominazioni sicuramente supportate: black, silver, gray, white, maroon, red, purple, fuchsia, green, lime, olive, yellow, navy, blue, teal, aqua) • Oppure definendo delle "triplette" esadecimali, formate cioè da caratteri e da numeri. La tripletta viene definita per i 3 colori Red, Green and Blue. E' possibile in questo modo creare una gamma infinita di colori. Esempi : Il colore rosso - <body bgcolor="#FF0000"> Il colore blu - <body bgcolor="#0000FF"> Il colore nero - <body bgcolor="#000000"> Il colore bianco - <body bgcolor="#FFFFFF"> 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 27
  • 28. colore parola chiave notazione esadecimale arancione orange #FFA500 blu blue #0000FF bianco white #FFFFFF giallo yellow #FFFF00 grigio gray #808080 marrone brown #A52A2A nero black #000000 rosso red #FF0000 verde green #008000 viola violet #EE82EE Denominazione e/o notazione esadecimale 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 28
  • 29. URL assoluti e relativi Per ogni file che intendiamo usare dobbiamo specificarne l’URL (che rimanda ad una zona dell’hard disk o ad un luogo esterno): – pippo.html (nella stessa cartella) – immagini/sfondo.jpg (la cartella immagini all’interno della cartella corrente) – ../cartella/pluto.html (la cartella superiore rispetto a quella del file html di partenza) – http://www.virgilio.it (url assoluto) 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 29
  • 30. Attributi del corpo: testo e link Il testo è di default nero e i link blu, che assumono colore diverso quando vengono attivati: alink (active link) è il colore assunto dal link quando viene cliccato; vlink (visited link) quando viene visitato l’URL richiamato dal link: <BODY TEXT=“red” LINK=“yellow” ALINK=“green” VLINK=“black” lang=“it” leftmargin=“0” topmargin=“0”> 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 30
  • 31. Paragrafi e giustificazione del testo struttura • <h1> ….. <h6> dimensione del carattere (per le intitolazioni); supporta l’attributo align (es.<h2 align=“center”> Titolo di secondo livello allineato al centro </h2>) • <p align=“center”> <p align=“left”> <p align=“right”> <p align=“justify”> allineamento del paragrafo</p> • <div align=“center”> <div align=“left”> <div align=“right”> <div align=“justify”>allineamento della sezione</div> • <br> va a capo (non ha chiusura) • <hr> inserisce una riga (non ha chiusura) 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 31
  • 32. Inserire una riga Attributi che consentono la gestione del tag <hr>: color per assegnare un colore size spessore in pixel width lunghezza se espresso in pixel o occupazione sulla larghezza della pagina se espresso in percentuale align con valore “left”, “right”, “center” per l’allineamento. <hr color=“red” size=“2” width=“80%” align=“center”> 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 32
  • 33. Stili logici • <ADDRESS> informazioni di indirizzo (corsivo) • <BLOCKQUOTE> per citazioni lunghe varie righe • <CITE> per indicare la fonte della citazione (corsivo) • <DFN> il testo compreso è una definizione (corsivo) • <EM> e <STRONG> enfatizzano il testo compreso (corsivo/grassetto) • <Q> discorso diretto (nessun rendering particolare del testo) • <ABBR> abbreviazione (nessun rendering particolare del testo) • <ACRONYM> acronimo (nessun rendering particolare del testo) • <SAMP> esempio (il testo viene visualizzato a struttura fissa) 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 33
  • 34. Formattazione del testo • <b> grassetto, <i> corsivo, <u> sottolineato, <strike> barrato • <font size=“5” color=“red” face=“Comic Sans MS”> per l’assegnazione di caratteristiche di formattazione a stringhe di testo • <sup> <sub> per apici e pedici del testo che segue • <center> centra l’oggetto che è compreso tra tag di apertura e tag di chiusura • <big> <small> per ridurre o aumentare la porzione rispetto al circostante • <pre> testo preformattato sull’editor 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 34
  • 35. Gestione dei caratteri • Dimensione <font size=“2”>testo di dimensione 2 pixel</font> (i valori vanno da 1 a 7 [espresso in pixel]; il valore del testo di default è 3) Si può esprimere il valore del font in termini relativi, cioè più piccolo o più grande rispetto al testo circostante es. <font size=“+2”>testo più grande / <font size=“-2”>testo più piccolo • Colore <font color=“silver”>colore della porzione</font> • Tipo <font face=“tahoma”>tipo di font</font> Il valore di face è relativo al tipo di font. Il tipo di carattere che il browser visualizza di default è il "Times". Per esprimere il valore è necessario utilizzare la denominazione ufficiale E’ naturalmente possibile indicare più di un attributo alla volta: es. <font face=“verdana” size=“4” color=“yellow”>….</font> Nota: • scegliere caratteri "sicuri" , che siano cioè senz’altro presenti sul pc dell’utente • non indicare un solo carattere, ma la famiglia a cui il nostra carattere appartiene; es. <font face=“Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif">Verdana e caratteri simili</font>o <font face="Georgia, Times New Roman, Times, serif">Georgia e caratteri simili </font> 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 35
  • 36. Aggiungere commenti <!-- testo del commento --> Non viene visualizzato dal browser e contiene informazioni di varia natura (per sezioni da rivedere o per spiegazione di parti di codice) 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 36
  • 37. Inserire un elenco Gli elenchi sono costituiti da un tag di apertura e uno di chiusura che comprendono l’elenco e da tanti tag d’apertura quante le voci di menù <OL></OL> per gli elenchi numerati <UL></UL> per gli elenchi puntati <LI> per ogni voce di menù all’interno dell’elenco E’ possibile omettere il tag <br> per ogni andata a capo perché automaticamente inserito da <LI> 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 37
  • 38. Inserire un elenco puntato E’ l’attributo “TYPE” che sancisce le caratteristiche dell’elenco puntato: <UL type=“….”> <LI> prima voce di menù <LI> seconda voce di menù <LI>terza voce di menù </UL> I possibili valori dell’attributo “type” sono: “disc” (pallini pieni), “circle” (pallini vuoti), “square” (quadratini pieni). 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 38
  • 39. Inserire un elenco numerato E’ l’attributo “TYPE” che sancisce le caratteristiche dell’elenco numerato; senza TYPE l’elenco è numerato <OL type=“….”> <LI> prima voce di menù <LI> seconda voce di menù <LI>terza voce di menù </OL> I possibili valori dell’attributo “type” sono: “A” (alfabetica maiuscola); “a”(alfabetica minuscola); “I”(numeri romani maiuscoli); “i”(numeri romani minuscoli); 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 39
  • 40. Elenchi definizioni Utili nel caso di indici e glossari. <DL>introduce l’elenco <DT>parola definita <DD> definizione (in genere i browser rientrano la definizione) </DL>chiude l’elenco 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 40
  • 41. Inserire un’immagine Il tag è <IMG> e non ha bisogno di chiusura Deve essere sempre specificata la denominazione dell’immagine, con la sua estensione, tramite l’attributo “src”. Quindi <IMG src=“immagine.jpg”> Le estensioni più usate e riconosciute dai browser sono: GIF, JPEG e, recentemente, PNG 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 41
  • 42. Attributi del tag <IMG> ALT (testo alternativo), per inserire commenti testuali all’immagine, visualizzati quando si va con il mouse sopra l’immagine: <IMG src=“img.jpg” alt=“Questa è la mia fotografia”> 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 42
  • 43. Attributi del tag <IMG> WIDTH, HEIGHT per specificare rispettivamente le dimensioni in larghezza e altezza, espresse in pixel. E’ però preferibile modificare le dimensioni tramite un sw adeguato e inserire l’immagine già ridimensionata: <IMG src=“img.jpg” width=“180” height=“200”> 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 43
  • 44. Attributi del tag <IMG> BORDER per assegnare un bordo all’immagine. Di default il bordo è 0 ma se l’immagine è un link automaticamente il bordo è 1: <IMG src=“img.jpg” border=“2”> 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 44
  • 45. Attributi del tag <IMG> HSPACE, VSPACE per specificare la distanza in pixel dell’immagine rispetto agli oggetti che si trovano ai quattro lati della stessa. HSPACE lato destro e sinistro; VSPACE sopra e sotto: <IMG src=“img.jpg” hspace=“3” vspace=“3”> 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 45
  • 46. Attributi del tag <IMG> ALIGN definisce la posizione dell’immagine rispetto al testo prima e dopo essa. Esistono varie opzioni: ALIGN=“top” testo sulla sommità dell’immagine ALIGN=“middle” testo al centro ALIGN=“bottom” testo nella parte più bassa dell’immagine ALIGN=“left” immagine a sinistra ALIGN=“right” immagine a destra <IMG src=“img.jpg” align=“...”> 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 46
  • 47. Creare un link <A> con riferimento al nome esatto dell’ancora tramite l’attributo “href” (Hypertext Reference) <A href=“pippo.htm”>Clicca qui per aprire Pippo</a> <A href=“http://www.virgilio.it”> collegamento ad un sito web (url assoluto) </A> <A href=“pippo.doc”> collegamento ad un documento di testo (farà aprire il sw necessario a leggerlo) </A> <A href=“img.jpg”> collegamento ad un’immagine (altra finestra del browser) </A> <A href=“pagine/index.html”> collegamento ad un’altra pagina creata (url relativo) </A> 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 47
  • 48. Creare un “target” L’attributo “target” consente l’apertura di un collegamento in una pagina specificata (generalmente utilizzato nei frame per specificare in quale di essi deve aprirsi il link): <A href=“file.html” target=“_new”> consente di aprire il collegamento in una pagina nuova; è utile per mantenere aperta la pagina di partenza e non far perdere il visitatore 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 48
  • 49. Testo di commento TITLE. Come per le immagini, anche per i link è possibile specificare un testo di commento che si attiva quando il mouse ci passa sopra: <A href=“pippo.html” title=“la pagina dedicata a Pippo”> 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 49
  • 50. Altri collegamenti • E’ possibile creare link a qualsiasi risorsa (immagini, testi, audio, video, programmi) semplicemente usando l’estensione esatta del file (che farà aprire il programma necessario a leggere il file) • <A href=“mailto:pippo@tin.it”>clicca qui per spedirmi un messaggio</A>: link ad un indirizzo di posta elettronica (il link attiva il software necessario all’invio di messaggi di posta) 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 50
  • 51. Link interni al documento Alla parte di testo che si vuole raggiungere tramite link deve essere assegnato un nome preciso (nome dell’ancora): <A name=“pippo”>Questo è pippo</A> Il link deve far riferimento a questa sezione: <A href=“#pippo”>se clicchi qui vai alla sezione “Questo è pippo”</A> 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 51
  • 52. Link a punti precisi Il sistema delle ancora può anche essere utilizzato fra pagine diverse, sempre specificando tramite <A name=“nomeancora”> il nome dell’ancora e con <A href=“#nomeancora”> il link. Se però “nomeancora” è in un documento esterno rispetto al link avremo: <A href=“nome_doc_esterno.html#nomeancora”> 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 52
  • 53. Rendere linkabile un’immagine • <A href=“doc.html”><img src=“img.jpg”></A> per esempio caso di un bottone che consente l’apertura di una pagina HTML • <A href=“img_grande.jpg”> <img src=img_piccola.jpg></A> per esempio caso di un’immagine in formato icona che consente l’apertura di un’immagine a tutto schermo. ATTENZIONE al bordo (inserire BORDER=0) 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 53
  • 54. Inserire una tabella <TABLE>righe e colonne</TABLE> Attributi “width” e “height” per le dimensioni. E’ possibile esprimere le dimensioni in pixel o in percentuale … meglio adottare i pixel, le percentuali variano a seconda della risoluzione video del visitatore <TABLE width=300 height=200> WIDTH è comunque sufficiente 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 54
  • 55. Attributi della tabella • BORDER per inserire un bordo • BORDERCOLOR per il colore del bordo • BGCOLOR per il colore di sfondo • BACKGROUND per un immagine come sfondo • ALIGN per l’orientamento • CELLSPACING per lo spazio fra il bordo delle celle e il bordo della tabella • CELLPADDING per lo spazio fra il bordo della cella e gli elementi al suo interno <TABLE width=300 border=1 bordercolor=“red” bgcolor=“green” align=“center” cellspacing=10 cellpadding=10> 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 55
  • 56. Righe e colonne <TR> “table row” per ogni riga <TD> “table data” per ogni cella della riga Esempio: tabella a 2 righe e 3 colonne: <TABLE> <TR> <TD>testo della cella</TD> <TD>testo della cella</TD> <TD>testo della cella</TD> </TR> <TR> <TD>testo della cella</TD> <TD>testo della cella</TD> <TD>testo della cella</TD> </TR> </TABLE> 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 56
  • 57. Righe e colonne: attributi Gli attributi che valgono per la tabella valgono anche per le singole celle. Ogni cella può essere modificata e anche il testo che contiene (questo significa che si possono usare anche tutti i marcatori già visti: link, immagine, testo formattabile…). Può essere anche modificata la posizione del testo nella cella con l’attributo VALIGN (valori: “middle”, “top”, “bottom”) ….. <TD width=200 bgcolor=“black” align=“left” valign=“middle”><A href=“pippo.jpg”>clicca qui</A></TD> ….. 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 57
  • 58. Suoni e musiche di sottofondo I file audio supportati sono il MIDI e il MP3 Inserito all’interno di <HEAD>: <BGSOUND src=“music.mid” loop=“INFINITE”> (solo con Explorer) fa partire il suono all’apertura della finestra. 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 58
  • 59. I riferimenti di entità • E’ possibile inserire in un documento HTML dei caratteri speciali, che esulano dal set ASCII (quindi anche le lettere accentate). I riferimenti di entità assumono la forma &nomeentità; (dove nomentità deve essere sostituito dal riferimento numerico o da quello alfabetico corrispettivo) e vengono convertiti nel simbolo corrispondente in fase di layout sul browser. Es: http://www.netstrider.com/tutorials/HTMLRef/ASCII/index.html 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 59
  • 60. Tavola dei riferimenti • &Simbolo Entità; Esempio • Simbolo del copyright: &copy; Copyright © 1999 W3C • Marchio di fabbrica registrato: &reg; MagiCo ® • Marchio di fabbrica: &#8482; Webfarer™ 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 60
  • 61. Vi sono molte altre entità che potete trovare utili: Simbolo Entità Esempio minore di &lt; < maggiore di &gt; > "e" commerciale &amp; & chiocciola &#064; @ trattino di interruzione &#151; — Line feed &#010; 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 61
  • 62. Altri comandi di formattazione • <spacer> per rientro del testo (tag proprietario che funziona solo con Netscape) • <blink> testo che lampeggia (tag proprietario che funziona solo con Netscape) • <marquee> testo che scorre (tag proprietario che funziona solo con Explorer) • <multicol cols=“2”> per porre il testo in colonne (tag proprietario che funziona solo con Netscape) 2010-2011 Roberto Dadda - NABA 62