Il Piemonte comincia il decennio 2011-2020, per il quale l’Unione Europea ha rinnovato l’obiettivo di dimezzamento dei morti, facendo registrare riduzioni diffuse di tutti gli indicatori di incidentalità stradale. Nel 2012 gli incidenti stradali in Piemonte sono stati 12.154 (-8,3% rispetto all’anno precedente), nei quali sono state coinvolte 27.704 persone (-8,5% rispetto al 2011). Riduzioni importanti anche e soprattutto per quanto riguarda le vittime: i morti sono stati 284 (oltre 11% in meno rispetto all’anno precedente), mentre i feriti 17.559 (-9,2% rispetto al 2011). I morti per milione di abitanti scendono da 73 (valore stabile dal 2010) a 65. Il miglioramento del fenomeno incidentale non è però omogeneo.
1. L’INCIDENTALITÀ STRADALE IN PIEMONTE AL 2012
Sintesi Rapporto Annuale 2013 a cura del Centro di
Monitoraggio Regionale della Sicurezza Stradale
Il Piemonte comincia il decennio 2011-2020, per il quale l’Unione Europea ha rinnovato
l’obiettivo di dimezzamento dei morti, facendo registrare riduzioni diffuse di tutti gli indicatori di
incidentalità stradale.
Nel 2012 gli incidenti stradali in Piemonte sono stati 12.154 (-8,3% rispetto all’anno
precedente), nei quali sono state coinvolte 27.704 persone (-8,5% rispetto al 2011).
Riduzioni importanti anche e soprattutto per quanto riguarda le vittime: i morti sono stati 284
(oltre 11% in meno rispetto all’anno precedente), mentre i feriti 17.559 (-9,2% rispetto al 2011).
I morti per milione di abitanti scendono da 73 (valore stabile dal 2010) a 65.
Il miglioramento del fenomeno incidentale non è però omogeneo.
La distribuzione territoriale
Miglioramenti apprezzabili si rilevano nelle province di Alessandria, Novara e VCO, soprattutto
dal punto di vista della riduzione dei morti. Una recrudescenza della mortalità è segnalata nella
provincia di Torino (sei decessi in più rispetti al 2011 a fronte del 9% degli incidenti) e in quella
di Cuneo (un morto in più rispetto al 2011 a fronte una riduzione dei sinistri del 15%).
Da rilevare, per il complesso dei capoluoghi regionali, una diminuzione considerevole dei
decessi, mentre in altre parti del territorio regionale il contenimento del fenomeno incidentale
risulta più modesto.
INCIDENTI
MORTI
Var. %
11-12
FERITI
2012
Var. %
11-12
66
47
254
237
284
2011
2011
2012
Capoluoghi
5.758
5.442
-5%
Altre aree
7.496
6.712
-10%
PIEMONTE
13.254
12.154
-8%
320
Var. %
11-12
2011
2012
-29%
8.393
7.757
-8%
-7%
10.942
9.802
-10%
-11%
19.335
17.559
-9%
L’ambito urbano, in particolare, è quello che ne beneficia maggiormente. Nel 2012 i morti in
ambito urbano diminuiscono del 20%, anche se le aree NON urbane continuano ad essere
quelle più colpite (174 decessi a fronte dei 110 registrati in urbano).
Gli infortunati (morti + feriti) sono più numerosi negli incidenti che avvengono fuori dalle
intersezioni (78% dei morti e 56% dei feriti totali). Rispetto al 2011, tuttavia, proprio fuori dalle
intersezioni si sono notate le riduzioni maggiori (-8% di incidenti, -14% di morti, -9% di feriti).
INCIDENTI
LUOGO DELL'INCIDENTE
Media
20012010
2011
2012
Strada comunale urbana
9.283
7.707
SP e SS in abitato
1.747
1.927
MORTI
Var. %
11-12
Media
20012010
2011
2012
Var. %
11-12
7.312
-5%
115
87
78
-10%
1.557
-19%
72
50
32
-36%
-20%
Totale in abitato
11.030
9.634
8.869
-8%
186
137
110
Strada com. extraurbana
208
187
157
-16%
2
3
6
-
SP e SS extraurbane
2.867
2.465
2.283
-7%
165
145
142
-2%
Autostrada
1.340
926
810
-13%
22
24
24
-
Totale fuori abitato
4.143
3.620
3.285
-9%
258
183
174
-5%
Intersezione
7.624
5.783
5.282
-9%
131
61
62
2%
Fuori intersezione
7.548
7.471
6.872
-8%
314
259
222
-14%
TOTALE PIEMONTE
14.448
13.254
12.154
-8%
401
320
284
-11%
2. Le strade provinciali e statali extraurbane sono le più pericolose. Nel 2012, il numero di morti
ogni 100 incidenti è 6,2, quasi tre volte il valore medio regionale (2,3).
Il rischio di rimanere infortunato è più elevato sulle autostrade: 167 feriti ogni 100 incidenti (il
valore medio piemontese è 144).
Le strade critiche
Considerando il triennio 2010-2012, le strade provinciali e statali extraurbane sulle quali il
fenomeno incidentale si è manifestato con persistenza più elevata (e cioè si è ripetuto almeno
per nove dei dodici anni compresi nel periodo 2001-2012) sono 244, e concentrano oltre i due
terzi degli incidenti avvenuti su queste strade. Fra queste, le strade più critiche in termini di
incidentalità/km sono 46, lunghe complessivamente poco più di 800 km (6% circa della rete
delle strade provinciali e statali extraurbane), sulle quali si sono verificati 2.460 sinistri, che
rappresentano oltre il 30% dei sinistri totali (7.360) avvenuti su detta rete nel triennio.
Fra le strade più lunghe (oltre 30 km), quelle con i valori più elevati di incidentalità/km sono: la
SP10 Padana Inferiore in provincia di Alessandria, la SS26 della Valle d’Aosta nel tratto in
provincia di Torino e la SP229 del Lago d’Orta in provincia di Novara.
Gli utenti deboli
I dati 2012 confermano una problematica, già emersa in precedenti edizioni del Rapporto,
legata ai ciclisti, l’unica categoria degli utenti della strada che mostra un peggioramento nei
valori di tutti gli indicatori di incidentalità, in particolare dei decessi (11 in più nell'ultimo anno).
Si tratta di un dato che va letto anche tenendo presente l’aumento considerevole degli utenti
della bicicletta avvenuto in Piemonte negli ultimi anni.
Una buona notizia è rappresentata dal netto calo della mortalità pedonale, fenomeno in
costante crescita nel decennio scorso e che cominciava ad assumere proporzioni preoccupanti.
Nel 2012 i morti tra i pedoni sono diminuiti di un terzo, passando dai 61 del 2011 agli attuali 41.
Quanto ai motociclisti, si confermano i miglioramenti in termini di mortalità già registrati nel
2011, anche se nel 2012 risultano meno marcati.
MORTI
FERITI
UTENTI DELLA STRADA
Media
20012010
2011
2012
Var. %
11-12
Media
20012010
2011
2012
Var. %
11-12
Utenti in autovetture
Utenti in mezzi pesanti
Pedoni (a)
Ciclisti (b)
Motociclisti (c )
239
19
63
27
68
150
14
61
15
64
128
12
41
26
62
-15%
-14%
-33%
73%
-3%
15.284
786
1.562
844
1.863
12.794
635
1.629
1.027
1.849
11.475
544
1.586
1.103
1.656
-10%
-14%
-3%
7%
-10%
Totale utenti deboli (a+b+c)
158
140
129
-8%
4.269
4.505
4.345
-4%
3. Nelle automobili: conducenti e passeggeri
Considerando gli utenti che utilizzano l'automobile, di gran lunga il mezzo più utilizzato e
maggiormente implicato in sinistri (nel 2012, 10.916 incidenti con 19.941 persone coinvolte a
bordo), si rileva tra i conducenti un lievissimo aumento della mortalità tra il 2011 e il 2012 (sei
casi in più), a fronte di una diminuzione delle persone coinvolte alla guida (-9%) e di una
complessiva riduzione di feriti (-10%).
Per i passeggeri, invece, la tendenza è opposta: nel 2012, su un totale di 128 decessi a bordo
delle automobili, le persone che hanno perso la vita tra i non conducenti sono state 19 (il 15%).
In particolare :
• per i passeggeri seduti sul sedile anteriore, dopo un aumento tra il 2010 e il 2011, nel 2012 il
numero di infortunati (morti+feriti) torna a diminuire (è bene ricordare che rispetto al 2001 il
numero dei passeggeri infortunati si è dimezzato);
• per i passeggeri sui sedili posteriori, che fino al precedente anno di rilevazione
rappresentavano una criticità da tenere sotto osservazione, visti i valori molto elevati rispetto al
dato di partenza 2001, il 2012 fa registrare una netta diminuzione dei feriti (-20%). Andamento
positivo confermato anche dalla notevole riduzione dei morti: da 19 unità nel 2011 alle 4 del
2012.
MORTI
POSIZIONE
NELL’AUTOMOBILE
Conducenti
Passeggeri anteriori
Passeggeri posteriori
TOTALE
Media
20012010
168
49
21
238
2011
2012
103
28
19
150
109
15
4
128
FERITI
Media
Var. %
Var. %
2011
2012
200111-12
11-12
2010
6%
10.042 8.556 7.674
-10%
-46%
3.512 2.546 2.460
-3%
-79%
1.730 1.671 1.341
-20%
-15% 15.284 12.773 11.475 -10%
Il profilo anagrafico dei coinvolti
Considerando il profilo anagrafico degli infortunati, la situazione migliora in tutte le classi di età,
in particolare nella classe di età dei ragazzi e dei giovani con età inferiore a 30 anni.
Tuttavia, per quanto riguarda le persone più anziane (oltre 70 anni d’età) il miglioramento
nell’ultimo anno è risultato molto modesto. Che l’incidentalità relativa agli anziani rappresenti
una criticità è dimostrato dal fatto che negli ultimi dodici anni, dal 2001 al 2012, mentre tutte le
altre classi di età facevano registrare miglioramenti più o meno costanti, gli incidenti che hanno
coinvolto anziani sono aumentati del 55%, i feriti del 44% e i morti del 14%.
MORTI
FERITI
Media
20012010
2011
2012
Var. %
11-12
Media
20012010
2011
2012
Var. %
11-12
Bambini (1-13 anni)
3
0
2
-
739
762
745
-2%
UTENTI PER ETÀ
Ragazzi (14-17 anni)
14
5
4
-20%
1.060
867
690
-20%
Neopatentati (18-21 anni)
30
17
8
-53%
2.388
1.951
1.539
-21%
Giovani (22-29 anni)
79
46
34
-26%
4.647
3.380
3.073
-9%
Adulti (30-69 anni)
213
159
152
-4%
11.212 10.460
9.760
-7%
Anziani (Oltre 70 anni)
85
89
83
-7%
1.348
1.582
-1%
1.594
Le circostanze presunte di incidentalità
Un confronto nei trienni 2001-2003, 2005-2007 e 2010-2012 delle circostanze (presunte) degli
incidenti evidenzia la maggiore frequenza delle cause di mancato rispetto della segnaletica
(violazioni degli artt.141 e 41-43 del Codice della Strada), di quelle associate alla natura
investimento di pedone, di guida distratta con andamento indeciso e di eccesso di velocità
(artt.142 e 143).
4. I miglioramenti più significativi tra i trienni 2005-2007 e 2010-2012 si rilevano per gli incidenti
causati dall’eccesso di velocità (eccesso di velocità ex artt. 141-142 -22%, sbandamento con
fuoriuscita per eccesso di velocità -34%) e per quelli in cui si riscontra il mancato rispetto della
segnaletica (-33%) e delle distanze di sicurezza (-35%).
CIRCOSTANZE PRESUNTE DI INCIDENTALITÀ
Procedeva regolarmente
Mancato risp. della segnaletica (art. 145 e 41-43)
Circostanze relative al pedone
Guida distratta o andamento indeciso
Eccesso di velocità (artt. 141-142)
Sbandamento con fuoriuscita per guida distratta
Mancato rispetto delle dist. di sicurezza (art. 149)
Procedeva contromano (art. 143)
Sbandam. e fuoriuscita per eccesso di velocità
Altre circostanze
Totale (media nei trienni)
CASI ANNUALI RILEVATI
(media nel triennio)
2001-03
4.953
2.165
843
919
1.203
489
1.063
292
686
1.448
14.060
05-07
4.511
1.804
904
894
1.029
436
899
275
631
1.318
12.701
10-12
4.951
1.210
1.035
963
798
648
583
228
416
1.276
12.109
Var. % risp a
triennio
precedente
05-07
10-12
-9%
10%
-17%
-33%
7%
14%
-3%
8%
-15%
-22%
-11%
49%
-15%
-35%
-6%
-17%
-8%
-34%
-9%
-3%
-10%
-5%
Si rileva, invece, un aumento considerevole delle situazioni di rischio che coinvolgono i pedoni
(+10% di incidenti e feriti, +4% di morti). Da segnalare, inoltre, un aggravamento
dell’incidentalità nei casi di scarsa attenzione alla guida, con un aumento considerevole degli
infortunati a causa di incidenti individuali (un solo veicolo che fuoriesce o urta un ostacolo) e
della mortalità per gli incidenti in cui i veicoli procedono contromano.
L’analisi temporale
Il maggior numero di incidenti accade nel pomeriggio, in particolar modo nelle ore di punta,
dalle 17:00 alle 19:00. La fascia oraria più pericolosa rimane quella notturna, che nel 2012 fa
registrare un indice di mortalità di 3,6, a fronte di un valore medio relativo all’intera giornata è
2,3.
Considerando la distribuzione settimanale dei sinistri, nel 2012 si riscontra un ulteriore, pur
lieve, aumento del peso dell’incidentalità nei giorni feriali: dal lunedì al venerdì si rilevano il 75%
degli incidenti (+1% rispetto al 2011), il 67% dei morti (+4%) e il 72% dei feriti (+2%).
Nelle ore di punta (dalle 7 alle 9 del mattino e dalle 17 alle 19 del pomeriggio), si concentrano il
39% degli incidenti, il 38% dei feriti e il 36% dei morti. Se la quota di incidenti e feriti è in
leggera flessione negli ultimi anni, quella dei morti ha fatto registrare un aumento del 3% tra il
2011 e il 2012. Va notato come, nel periodo 2001-2012, le concentrazioni di tutti gli indicatori
siano sensibilmente aumentate.
QUOTA DI INCIDENTI, MORTI E FERITI NELLE ORE DI PUNTA IN PIEMONTE