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12 il bolscevico / 25 Aprile N. 18 - 9 maggio 2013
ROMA
Partecipato corteo e numerose iniziative nella
capitale. Volantinaggio del PMLI
Dal corrispondente della
Cellula “Rivoluzione
d’Ottobre” di Roma
Grande il corteo che il 25
Aprile ha sfilato nella capitale in
occasione dell’Anniversario della
Liberazione. Più di 10mila secon-
do i dati forniti dall’ANPI.
Il corteo, partito dall’Arco di
Costantino, ha proseguito il suo
cammino lungo viale Aventino,
passando per piazza Albania si è
poi riversato a Porta San Paolo,
da sempre luogo simbolo della
Resistenza romana grazie alle
lapidi commemorative ai cadu-
ti della Resistenza, poste al lato
della Piramide Cestia.
Durante il corteo sono stati
intonati a gran voce e più volte i
canti simbolo della lotta di Libe-
razione “Bella Ciao”, “Fischia il
vento”, “Bandiera Rossa” ed an-
che “l’Internazionale”.
Moltissime le bandiere rosse
sventolanti che hanno accom-
pagnato il corteo insieme alle
bandiere di popoli tuttora in lotta
come quelli curdo e palestinese.
Tra le varie bandiere rosse spic-
cava quella del PMLI che è stata
ben accettata vicino allo striscio-
ne del Comitato Popolare di Lotta
per la Casa con cui abbiamo con-
diviso gran parte del corteo.
Diversi i messaggi di stima e
solidarietà rivolti dai passanti al
PMLI, presente con compagni
romani e civitavecchiesi, che si
è fatto notare grazie alla distribu-
zione dei volantini riguardanti il
25 Aprile e per il cartellone sfog-
giato in piazza durante gli inter-
venti finali.
Condivisibile il messaggio lan-
ciato dal palco da Vito Francesco
Polcaro, presidente dell’ANPI
Roma che dice: “Auspico che
Roma sia finalmente liberata dal
fascismo, dalle troppe aggressio-
ni neofasciste che si susseguono
e dall’affissione di manifesti che
sono una vistosa apologia di fa-
scismo”. In effetti nei giorni scorsi
un gruppo di estrema destra nel
quartiere San Lorenzo ha imbrat-
tato una scritta inneggiante ai
partigiani, subito rivendicando il
gesto con una telefonata all’Ansa
perché anzitutto erano in cerca
di un po’ di visibilità.
Altro dato positivo dalla gior-
nata sono stati i numerosissi-
mi altri eventi sparsi per tutta la
capitale, sopratutto nei quartieri
popolari in occasione della Festa
della Liberazione, all’insegna di
pranzi sociali, concerti, proiezioni
di film ed anche una gara ciclisti-
ca.
Basti questo ai neofascisti in
doppiopetto (vedi voci prove-
nienti dalla giunta Alemanno) se-
condo cui il 25 Aprile non sareb-
be una Festa da celebrare.
Particolarmente grave è che il
M5S, al pari del PDL, ha disertato
sprezzantemente le celebrazioni
della Resistenza nella Capitale.
Una decisione grave confermata
dalla decisione di presentare un
fascista quale candidato del M5S
ad Aprilia in provincia di Latina.
Roma, 25 Aprile 2013 (foto Il Bolscevico)
TERAMO
Nel corteo la bandiera del PMLI
fa da punto di riferimento per gli antifascisti
controbilanciando la soverchiante presenza
dei corpi militari
Dal corrispondente
dell’Organizzazione di
Pineto del PMLI
Come in molte piazze d’Italia,
anche a Teramo, in occasione
del 68° Anniversario della Libe-
razione dal mostro nazifascista,
i marxisti-leninisti erano presenti
con le bandiere dei Maestri e del
PMLI.
Le celebrazioni striminzite e
frettolose, organizzate dal Comu-
ne di Teramo e dalla provincia in
collaborazione con l’ANPI, hanno
avuto inizio, presso Largo Ma-
donna delle Grazie e sin da subito
è parso chiaro l’andazzo: il con-
centramento da cui sarebbe par-
tito il corteo per proseguire verso
il centro cittadino, era un proflu-
vio di “forze dell’ordine”, ben al
di là delle aspettative. Infatti era
così soverchiante il numero dei
poliziotti, carabinieri e guardia di
finanza rispetto ai manifestanti
intervenuti da sembrare una vera
propria parata militare.
Il PMLI, rappresentato dall’Or-
ganizzazione di Pineto (Teramo),
era l’unico dei partiti antifascisti a
tenere alta la bandiera rossa.
Dopo che la banda musicale
aveva intonato la solita marcia
militare, il corteo si è avviato ver-
so il centro storico. Solo in corri-
spondenza di Corso San Giorgio
la presenza dei teramani unitisi al
corteo mano a mano e accodatisi
in buona parte alle bandiere del
PMLI ha controbilanciato la ver-
gognosa e parossistica parata
militare imbastita con tutta evi-
denza con la complicità dell’ANPI
provinciale e con la latitanza col-
pevole di tutti i sedicenti partiti
antifascisti. Questi ultimi di fatto
ammutoliti, forse sommersi dalla
ributtante canea antipartigiana
del Movimento 5 stelle, divenuto
da qualche mese primo partito
elettorale nella provincia e che ha
scelto deliberatamente di diser-
tare manifestamente il corteo del
25 Aprile per allestire, lo stesso
giorno, i propri banchini di pro-
paganda.
È parso chiaro che il M5S a Te-
ramo, come altrove, ha fatto una
scelta di campo, stando coi revi-
sionisti ed i fascisti vecchi e nuovi
per erodere sistematicamente da
destra le basi elettorali della pu-
trescente “sinistra” borghese.
Il corteo si è concluso in corso
Mazzini, con il discorso del neo-
podestà di Teramo Brucchi (PDL)
- che in sostanza non ha aggiunto
nulla alla già vomitevole propa-
ganda patriottarda dei mass me-
dia di regime - e con la schifosa
marcia militare suonata in sosti-
tuzione della popolare canzone
antifascista “Bella ciao”.
L’Organizzazione di Pineto del
PMLI ha partecipato al corteo dif-
fondendo opportunamente il vo-
lantino “Teniamo alta la bandiera
della Resistenza” e diverse copie
de “Il Bolscevico” suscitando un
caloroso interesse tra i manife-
stanti.
L’atmosfera e la parata mili-
taresca all’insegna del più bieco
revisionismo storico tuttavia non
permettono alla borghesia di im-
padronirsi fino in fondo di una ri-
correnza così emblematica per il
proletariato e le masse popolari.
È stato troppo il sangue versato
per liberare il Paese dal nazifa-
scismo ed è stata quella rossa
la principale bandiera della Resi-
stenza. Dal 1977 essa ha la falce
e martello e l’effige di Mao.
Viva il 25 Aprile!
Teniamo alta la bandiera della
Resistenza!
Coi Maestri ed il PMLI vince-
remo!
Fucecchio (Firenze). Un momento nel corteo che ha visto la qualificata presenza
del PMLI. Con la bandiera dei Maestri il compagno Andrea Cammilli (foto Il
Bolscevico)
contro chi vorrebbe chiudere, in
nome della “pacificazione”, quel-
la pagina gloriosa della nostra
storia vissuta in prima fila dalla
parte più avanzata dei Partigiani,
quella comunista, che non voleva
solamente abbattere il fascismo
ma indirizzare l’Italia verso il so-
cialismo.
I compagni di Fucecchio e di
altri comuni limitrofi hanno distri-
buito un volantino che invitava a
tenere alta la bandiera della Re-
sistenza e a lottare contro il ca-
pitalismo per il socialismo. Con i
loro “corpetti”, le bandiere rosse,
il megafono e un piccolo regi-
stratore dal quale è stata lanciata
“Bella Ciao”, i compagni hanno
colorato e animato il breve e al-
tresì piuttosto mesto corteo.
Gli esponenti PD e il sindaco
dello stesso partito sono appar-
si abbacchiati, preoccupati dal
dover spiegare ai loro elettori le
ragioni di un governo assieme al
neoduce Berlusconi.
Le celebrazioni sono conti-
nuate alla Casa del Popolo con
il pranzo collettivo organizzato
dall’Anpi a cui hanno preso parte
anche alcuni nostri compagni. La
giornata si è conclusa con il canto
delle più note canzoni partigiane.
Teramo, 25 Aprile 2013 (foto Il Bolscevico)
ARZANO (Napoli)
In alcune centinaia aderiscono al corteo organiz-
zato dal “Comitato antifascista area nord di Na-
poli”. Le marxiste-leniniste di Napoli e provincia
protagoniste assolute del rosso spezzone del PMLI
VALENTINA INTERVIENE ALL’ASSEMBLEA DI
PIAZZA RIMARCANDO IL SIGNIFICATO STORI-
CO DEL 25 APRILE E DELLA SUA ATTUALITÀ
NELLA BATTAGLIA CONTRO IL
CAPITALISMO, PER IL SOCIALISMO
Dal corrispondente della
Cellula “Vesuvio Rosso” di
Napoli
Nel 68° Anniversario della Li-
berazione dell’Italia dal nazifa-
scismo si è svolto, in una bella
giornata di sole, un corteo antifa-
scista per le vie di Arzano (Napoli)
che si è concluso con un’assem-
blea in piazza. La manifestazione
è stata promossa dal “Comitato
antifascista area nord di Napoli”
e vi hanno partecipato alcune
centinaia di manifestanti. Il cor-
teo ha percorso il centro di Ar-
zano, partendo e terminando alla
villa Comunale, dove si è svolta
l’assemblea antifascista. Durante
tutto il corteo sono stati lanciati
numerosi slogan e intonate can-
zoni antifasciste, una su tutte
“Bella Ciao”.
Il Comitato antifascista di Ar-
zano si è venuto a creare spon-
taneamente dopo un’iniziativa
provocatoria dei nazifascisti di
Casapound organizzata il 24
marzo scorso.
All’importante e indimentica-
bile giornata ha partecipato, su
invito dello stesso Comitato, la
Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli
del PMLI, rappresentata preva-
lentemente da compagne mili-
tanti e simpatizzanti napoletane
o della provincia di Napoli gui-
Arzano (Napoli), 25 Aprile 2013. Un momento del corteo. In primo piano lo stri-
scione dei disoccupati di Casoria. Appena dietro si notano le insegne del PMLI
(foto Comitato antifascista area nord di Napoli)
date dalla compagna Valentina.
Le compagne hanno partecipato
con fierezza al corteo, sventolan-
do con orgoglio le rosse bandiere
del PMLI attirando l’attenzione di
molti giovani, anziani e abitanti
del luogo.
Un antifascista ha voluto che
il suo figlioletto si fotografasse
sotto la bandiera del PMLI. Pe-
raltro le nostre compagne hanno
stabilito una forte unità d’azio-
ne coi disoccupati (USB) e con
gli studenti, nel lancio di slogan
antifascisti e anticapitalisti. Un
atteggiamento rivoluzionario e
antifascista opposto a quello dei
partiti della “sinistra” borghese
della gloriosa Resistenza metten-
do in rilievo l’importanza di es-
sere partigiani sempre, lottando
per tenere fuori Casapound e altri
gruppi simili dalle nostre città,
combattendo contro il capitali-
smo e lottando per il socialismo.
L’intervento di Valentina è stato
molto apprezzato e applaudito
dai presenti.
L’unica nota stonata è stata
la “strana e casuale” vicinanza al
corteo da parte delle “forze del-
l’ordine” che si sono mantenute
sempre in vicinanza (troppo) allo
spezzone delle marxiste-lenini-
ste.
Dunque, una bellissima mani-
occupati a leccarsi le ferite della
recente sconfitta elettorale.
Al termine del corteo si è svol-
ta una bellissima e proficua as-
semblea dove anche la compa-
gna Valentina ha preso la parola a
nome della “Vesuvio Rosso”. Ella
ha rimarcato il significato storico
Un antifascista si fa fotografare con il figlio che stringe la bandiera del PMLI
(foto il Bolscevico)
festazione per ricordare il 25 Apri-
le, con uno spirito proletario e con
le rosse bandiere del PMLI in piaz-
za, tenendo ben in alto la bandie-
ra della Resistenza, combattendo
con coraggio e determinazione il
capitalismo, il suo governo e lot-
tando per il socialismo.
Direttrice responsabile: MONICA MARTENGHI
Indirizzo postale: Il Bolscevico - C.P. 477 - 50100 Firenze
e-mail ilbolscevico@pmli.it
sito Internet http://www.pmli.it
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Ordinario € 60,00; sostenitore € 100,00; estero € 100,00; a prezzo politico (disoccupati,
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può fare un abbonamento semestrale € 15,00 oppure quadrimestrale € 10,00
I versamenti vanno effettuati attraverso il c.c.p. 29675501 intestato all’Editoriale Il Girasole
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gono ceduti a terzi.
Redazione centrale: via Gioberti, 101 - 50121 Firenze - Tel. e fax 055.2347272
Iscritto al n. 2142 del Registro della stampa del Tribunale di Firenze. Iscritto come giornale
murale al n. 2820 del Registro della stampa del Tribunale di Firenze
Stampa: Litografia IP - Firenze
Editore: Editoriale Il Girasole - Firenze
Iscrizione al Roc n. 8292
ISSN: 0392-3886 Associato all’USPI
Unione Stampa
Periodica Italiana
chiuso il 2/5/2013
ore 16,00
Alcune compagne della rossa delegazione organizzata dalla Cellula “Vesuvio
Rosso” di Napoli del PMLI (foto Il Bolscevico)
16il bolscevico /governo letta N. 18 - 9 maggio 2013
OPPONIAMOCI
AL GOVERNO LETTA-BERLUSCONI
CHE AFFOSSA IL CAMBIAMENTO DEMOCRATICO BORGHESE E UFFICIALIZZERÀ
IL REGIME NEOFASCISTA, PRESIDENZIALISTA E FEDERALISTA
LOTTIAMO PER CAMBIARE L’ITALIA
COL SOCIALISMO E COL POTERE DEL PROLETARIATO
Documento dell’Ufficio politico del PMLI
In base ai partiti che lo co-
stituiscono, alla compagine go-
vernativa, al programma, agli
obiettivi che si propone e al di-
segno politico a cui si ispira, il
governo Letta-Berlusconi è un
governo al servizio del capita-
lismo, della classe dominante
borghese e dell’Unione europea
imperialista.
Questo mostruoso governo
lo dobbiamo al presidente della
Repubblica, il rinnegato Gior-
gio Napolitano, che ha riaperto
la porta governativa al neoduce
Berlusconi, come il re Vittorio
Emanuele III l’aprì a Mussolini.
Lo dobbiamo al PD che, dopo
il diktat-ricatto di Napolitano
che minacciava di dimettersi,
ha clamorosamente e vigliacca-
mente abbandonato la linea del
cambiamento e di alternativa al
PDL, cedendo su tutta la linea
a Berlusconi. Lo dobbiamo in-
fine all’ambizione e all’oppor-
tunismo del nuovo presidente
del consiglio Enrico Letta, un
democristiano di lungo corso,
esponente di prima linea del-
l’imperialismo italiano ed euro-
peo, grande amico dell’imperia-
lismo americano.
Due sono i punti fondamen-
tali che caratterizzano politi-
camente e storicamente questo
nuovo governo. Il primo riguar-
da l’alleanza governativa dei
due principali partiti della clas-
se dominante borghese, quello
della sua destra, il PDL, e quel-
lo della sua “sinistra”, il PD, che
per venti anni si sono combat-
tuti e dichiarati alternativi l’uno
dell’altro, e che ora si sono mes-
si insieme nel tentativo di far su-
perare al capitalismo la peggio-
re crisi economica e finanziaria
che da cinque anni lo dilania.
Per far digerire questa allean-
za ai militanti di base e ai par-
lamentari riottosi del PD, Letta
è ricorso alla metafora della lot-
ta tra Davide (PD e PDL) contro
Golia (la crisi del capitalismo)
dicendo che “dobbiamo spo-
gliarci della spada e dell’arma-
tura che in questi anni abbiamo
indossati e che ora ci appesan-
tirebbero”. Al momento ce l’ha
fatta a convincere i parlamenta-
ri del suo partito, quantunque ri-
mangano divisi in più frazioni,
ma sarà molto più difficile far
rientrare il dissenso di larga par-
te della base del PD.
Il secondo punto fondamen-
tale che caratterizza questo go-
verno riguarda il suo obietti-
vo di cambiare la Costituzione
per arrivare alla repubblica pre-
sidenziale, che era già nei pia-
ni dei fascisti storici, di Craxi
e Amato, della P2 di Gelli e di
Berlusconi, e che gli ultimi pre-
sidenti della Repubblica con in
testa Napolitano hanno realizza-
to di fatto. Per questo Letta ha
lanciato una “convenzione co-
stituente”, come “punto essen-
ziale” del suo programma, che
per altro è in contraddizione con
l’attuale quadro costituzionale,
in quanto sarà composta anche
da elementi non parlamentari.
Essa sarà gestita dal ministro
delle riforme istituzionali Gae-
tano Quagliariello, un uomo di
Berlusconi. Sarà anche comple-
tata la “riforma” federale, come
ha assicurato al giornale del PD
Graziano Delrio, ministro degli
affari regionali e delle autono-
mie. Con buona pace dell’unità
nazionale.
Letta si vanta di aver svec-
chiato la compagine governati-
va e di avervi messo più donne.
Ma da un punto di vista di clas-
se, ciò non conta proprio nul-
la. Basta dire che ministra degli
esteri è la radicale Emma Boni-
no, atlantista di ferro, interventi-
sta amica dei sionisti israeliani,
iperliberista e antisindacale. La
nomina di una ministra di colo-
re è solo fumo negli occhi, non
cambia la sostanza delle cose e
la natura borghese, capitalista,
imperialista e antipopolare del
governo.
Lo comprova il suo program-
ma incentrato sulla fedeltà al-
l’Unione europea che vuol tra-
sformare negli Stati Uniti di
Europa. Evidentemente non
sono bastati la politica di lacri-
me e sangue del precedente go-
verno Monti e i vincoli di bilan-
cio immessi nella Costituzione.
Letta ha detto che il lavoro
è la priorità del governo. Ma in
concreto nel programma non c’è
nulla di risolutivo, solo panni-
celli caldi e il rilancio del fami-
gerato apprendistato. Ma come
si può pensare di risolvere que-
sto drammatico problema quan-
do si arriva a dire che il Mezzo-
giorno deve “crescere da solo”?
No signori! È il governo nazio-
nale e tutto lo Stato che devono
intervenire con tutta la loro for-
za economica e finanziaria, e at-
traverso una lotta concreta alle
mafie, di cui non c’è traccia nel
discorso programmatico. Come
non c’è traccia della necessità di
snidare i mafiosi dentro i circo-
li industriali, finanziari, bancari,
agricoli e istituzionali.
Il proposito di abbattere le
tasse ai padroni e di tagliare la
spesa pubblica è un chiaro se-
gnale che i lavoratori, i pen-
sionati, i cassintegrati, i preca-
ri, i disoccupati, i giovani non
avranno nemmeno le briciole
del sontuoso banchetto dei ca-
pitalisti, dei borghesi, dei ricchi
e dei loro tirapiedi governativi,
istituzionali.
Non sarà un caso che Letta,
come tutti coloro che sono inter-
venuti durante il dibattito parla-
mentare sulla fiducia al gover-
no, non hanno detto una sola
parola sul 25 Aprile, ricorrenza
appena celebrata, e sul 1° Mag-
gio, appena il giorno dopo della
fiducia. Consideriamo comun-
que una profanazione della Re-
sistenza l’accordo tra il PD e il
PDL raggiunto ufficialmente il
25 Aprile.
Per quanto detto, il governo
Letta-Berlusconi non merita al-
cun credito, consenso, appoggio
diretto o indiretto. Una “opposi-
zione costruttiva”, come ha di-
chiarato il trotzkista neoliberale
Vendola, fa solo il gioco del go-
verno e lo copre a sinistra. Esso
invece va combattuto a viso
aperto, attraverso una dura op-
posizione di classe e di massa
nelle fabbriche, in tutti i luoghi
di lavoro, nelle scuole, nelle uni-
versità, nelle piazze, nelle orga-
nizzazioni di massa, specie sin-
dacali. Contiamo in particolare
sull’apporto della classe ope-
raia, dei disoccupati, dei precari
e dei giovani. Si alzi alto e forte
il grido: Abbasso il capitalismo
e i suoi servi! Viva il socialismo,
il potere al proletariato! Si pren-
da coscienza che perdurando il
capitalismo è impossibile cam-
biare veramente l’Italia. Nessu-
no può farlo, nemmeno il giuri-
sta Stefano Rodotà, apologeta
della Costituzione, delle istitu-
zioni e della democrazia borghe-
si e capitalistiche, la cui funzio-
ne è quella di tenere le masse di
sinistra all’interno della vigente
società borghese. L’ha dichiara-
to egli stesso ancora una volta
in questi giorni con queste pa-
role: “Io devo lavorare per con-
sentire il miglior funzionamento
della democrazia, che significa
anche dare una risposta sul ter-
reno dell’integrazione tra de-
mocrazia rappresentativa e par-
tecipativa”. È sostanzialmente
la stessa funzione del M5S del
milionario qualunquista Grillo
legato a doppio filo alle picco-
le e medie imprese per le quali
Crimi ha invocato al Senato un
piano Marshall.
Imbroglioni politici si susse-
guono in continuazione, e non
si può fare nulla per impedirlo.
Una cosa però si può fare, ed è
quello di non farsi imbrogliare.
La via è una sola: acquisire al
più presto la cultura del proleta-
riato e della rivoluzione sociale
e politica, ossia il marxismo-le-
ninismo-pensiero di Mao, e ca-
pire che è possibile rovesciare
cielo e terra se uniti, a milioni,
sotto le bandiere rosse dei Mae-
stri e del PMLI si dà battaglia
al capitalismo e al suo governo
qualsiasi sia la sua etichetta, si
lotta quotidianamente per mi-
gliorare le condizioni di vita e
di lavoro delle masse e si pre-
parano le condizioni soggettive
della rivoluzione socialista.
Un nuovo mondo ci attende,
lottiamo per conquistarlo!
Avanti con forza e fiducia
verso l’Italia unita, rossa e so-
cialista!
Coi Maestri e il PMLI vince-
remo!
L’Ufficio politico del PMLI
Firenze, 30 aprile 2013

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Pag12 de ilbolscevico n°18-2013

  • 1. 12 il bolscevico / 25 Aprile N. 18 - 9 maggio 2013 ROMA Partecipato corteo e numerose iniziative nella capitale. Volantinaggio del PMLI Dal corrispondente della Cellula “Rivoluzione d’Ottobre” di Roma Grande il corteo che il 25 Aprile ha sfilato nella capitale in occasione dell’Anniversario della Liberazione. Più di 10mila secon- do i dati forniti dall’ANPI. Il corteo, partito dall’Arco di Costantino, ha proseguito il suo cammino lungo viale Aventino, passando per piazza Albania si è poi riversato a Porta San Paolo, da sempre luogo simbolo della Resistenza romana grazie alle lapidi commemorative ai cadu- ti della Resistenza, poste al lato della Piramide Cestia. Durante il corteo sono stati intonati a gran voce e più volte i canti simbolo della lotta di Libe- razione “Bella Ciao”, “Fischia il vento”, “Bandiera Rossa” ed an- che “l’Internazionale”. Moltissime le bandiere rosse sventolanti che hanno accom- pagnato il corteo insieme alle bandiere di popoli tuttora in lotta come quelli curdo e palestinese. Tra le varie bandiere rosse spic- cava quella del PMLI che è stata ben accettata vicino allo striscio- ne del Comitato Popolare di Lotta per la Casa con cui abbiamo con- diviso gran parte del corteo. Diversi i messaggi di stima e solidarietà rivolti dai passanti al PMLI, presente con compagni romani e civitavecchiesi, che si è fatto notare grazie alla distribu- zione dei volantini riguardanti il 25 Aprile e per il cartellone sfog- giato in piazza durante gli inter- venti finali. Condivisibile il messaggio lan- ciato dal palco da Vito Francesco Polcaro, presidente dell’ANPI Roma che dice: “Auspico che Roma sia finalmente liberata dal fascismo, dalle troppe aggressio- ni neofasciste che si susseguono e dall’affissione di manifesti che sono una vistosa apologia di fa- scismo”. In effetti nei giorni scorsi un gruppo di estrema destra nel quartiere San Lorenzo ha imbrat- tato una scritta inneggiante ai partigiani, subito rivendicando il gesto con una telefonata all’Ansa perché anzitutto erano in cerca di un po’ di visibilità. Altro dato positivo dalla gior- nata sono stati i numerosissi- mi altri eventi sparsi per tutta la capitale, sopratutto nei quartieri popolari in occasione della Festa della Liberazione, all’insegna di pranzi sociali, concerti, proiezioni di film ed anche una gara ciclisti- ca. Basti questo ai neofascisti in doppiopetto (vedi voci prove- nienti dalla giunta Alemanno) se- condo cui il 25 Aprile non sareb- be una Festa da celebrare. Particolarmente grave è che il M5S, al pari del PDL, ha disertato sprezzantemente le celebrazioni della Resistenza nella Capitale. Una decisione grave confermata dalla decisione di presentare un fascista quale candidato del M5S ad Aprilia in provincia di Latina. Roma, 25 Aprile 2013 (foto Il Bolscevico) TERAMO Nel corteo la bandiera del PMLI fa da punto di riferimento per gli antifascisti controbilanciando la soverchiante presenza dei corpi militari Dal corrispondente dell’Organizzazione di Pineto del PMLI Come in molte piazze d’Italia, anche a Teramo, in occasione del 68° Anniversario della Libe- razione dal mostro nazifascista, i marxisti-leninisti erano presenti con le bandiere dei Maestri e del PMLI. Le celebrazioni striminzite e frettolose, organizzate dal Comu- ne di Teramo e dalla provincia in collaborazione con l’ANPI, hanno avuto inizio, presso Largo Ma- donna delle Grazie e sin da subito è parso chiaro l’andazzo: il con- centramento da cui sarebbe par- tito il corteo per proseguire verso il centro cittadino, era un proflu- vio di “forze dell’ordine”, ben al di là delle aspettative. Infatti era così soverchiante il numero dei poliziotti, carabinieri e guardia di finanza rispetto ai manifestanti intervenuti da sembrare una vera propria parata militare. Il PMLI, rappresentato dall’Or- ganizzazione di Pineto (Teramo), era l’unico dei partiti antifascisti a tenere alta la bandiera rossa. Dopo che la banda musicale aveva intonato la solita marcia militare, il corteo si è avviato ver- so il centro storico. Solo in corri- spondenza di Corso San Giorgio la presenza dei teramani unitisi al corteo mano a mano e accodatisi in buona parte alle bandiere del PMLI ha controbilanciato la ver- gognosa e parossistica parata militare imbastita con tutta evi- denza con la complicità dell’ANPI provinciale e con la latitanza col- pevole di tutti i sedicenti partiti antifascisti. Questi ultimi di fatto ammutoliti, forse sommersi dalla ributtante canea antipartigiana del Movimento 5 stelle, divenuto da qualche mese primo partito elettorale nella provincia e che ha scelto deliberatamente di diser- tare manifestamente il corteo del 25 Aprile per allestire, lo stesso giorno, i propri banchini di pro- paganda. È parso chiaro che il M5S a Te- ramo, come altrove, ha fatto una scelta di campo, stando coi revi- sionisti ed i fascisti vecchi e nuovi per erodere sistematicamente da destra le basi elettorali della pu- trescente “sinistra” borghese. Il corteo si è concluso in corso Mazzini, con il discorso del neo- podestà di Teramo Brucchi (PDL) - che in sostanza non ha aggiunto nulla alla già vomitevole propa- ganda patriottarda dei mass me- dia di regime - e con la schifosa marcia militare suonata in sosti- tuzione della popolare canzone antifascista “Bella ciao”. L’Organizzazione di Pineto del PMLI ha partecipato al corteo dif- fondendo opportunamente il vo- lantino “Teniamo alta la bandiera della Resistenza” e diverse copie de “Il Bolscevico” suscitando un caloroso interesse tra i manife- stanti. L’atmosfera e la parata mili- taresca all’insegna del più bieco revisionismo storico tuttavia non permettono alla borghesia di im- padronirsi fino in fondo di una ri- correnza così emblematica per il proletariato e le masse popolari. È stato troppo il sangue versato per liberare il Paese dal nazifa- scismo ed è stata quella rossa la principale bandiera della Resi- stenza. Dal 1977 essa ha la falce e martello e l’effige di Mao. Viva il 25 Aprile! Teniamo alta la bandiera della Resistenza! Coi Maestri ed il PMLI vince- remo! Fucecchio (Firenze). Un momento nel corteo che ha visto la qualificata presenza del PMLI. Con la bandiera dei Maestri il compagno Andrea Cammilli (foto Il Bolscevico) contro chi vorrebbe chiudere, in nome della “pacificazione”, quel- la pagina gloriosa della nostra storia vissuta in prima fila dalla parte più avanzata dei Partigiani, quella comunista, che non voleva solamente abbattere il fascismo ma indirizzare l’Italia verso il so- cialismo. I compagni di Fucecchio e di altri comuni limitrofi hanno distri- buito un volantino che invitava a tenere alta la bandiera della Re- sistenza e a lottare contro il ca- pitalismo per il socialismo. Con i loro “corpetti”, le bandiere rosse, il megafono e un piccolo regi- stratore dal quale è stata lanciata “Bella Ciao”, i compagni hanno colorato e animato il breve e al- tresì piuttosto mesto corteo. Gli esponenti PD e il sindaco dello stesso partito sono appar- si abbacchiati, preoccupati dal dover spiegare ai loro elettori le ragioni di un governo assieme al neoduce Berlusconi. Le celebrazioni sono conti- nuate alla Casa del Popolo con il pranzo collettivo organizzato dall’Anpi a cui hanno preso parte anche alcuni nostri compagni. La giornata si è conclusa con il canto delle più note canzoni partigiane. Teramo, 25 Aprile 2013 (foto Il Bolscevico) ARZANO (Napoli) In alcune centinaia aderiscono al corteo organiz- zato dal “Comitato antifascista area nord di Na- poli”. Le marxiste-leniniste di Napoli e provincia protagoniste assolute del rosso spezzone del PMLI VALENTINA INTERVIENE ALL’ASSEMBLEA DI PIAZZA RIMARCANDO IL SIGNIFICATO STORI- CO DEL 25 APRILE E DELLA SUA ATTUALITÀ NELLA BATTAGLIA CONTRO IL CAPITALISMO, PER IL SOCIALISMO Dal corrispondente della Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli Nel 68° Anniversario della Li- berazione dell’Italia dal nazifa- scismo si è svolto, in una bella giornata di sole, un corteo antifa- scista per le vie di Arzano (Napoli) che si è concluso con un’assem- blea in piazza. La manifestazione è stata promossa dal “Comitato antifascista area nord di Napoli” e vi hanno partecipato alcune centinaia di manifestanti. Il cor- teo ha percorso il centro di Ar- zano, partendo e terminando alla villa Comunale, dove si è svolta l’assemblea antifascista. Durante tutto il corteo sono stati lanciati numerosi slogan e intonate can- zoni antifasciste, una su tutte “Bella Ciao”. Il Comitato antifascista di Ar- zano si è venuto a creare spon- taneamente dopo un’iniziativa provocatoria dei nazifascisti di Casapound organizzata il 24 marzo scorso. All’importante e indimentica- bile giornata ha partecipato, su invito dello stesso Comitato, la Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI, rappresentata preva- lentemente da compagne mili- tanti e simpatizzanti napoletane o della provincia di Napoli gui- Arzano (Napoli), 25 Aprile 2013. Un momento del corteo. In primo piano lo stri- scione dei disoccupati di Casoria. Appena dietro si notano le insegne del PMLI (foto Comitato antifascista area nord di Napoli) date dalla compagna Valentina. Le compagne hanno partecipato con fierezza al corteo, sventolan- do con orgoglio le rosse bandiere del PMLI attirando l’attenzione di molti giovani, anziani e abitanti del luogo. Un antifascista ha voluto che il suo figlioletto si fotografasse sotto la bandiera del PMLI. Pe- raltro le nostre compagne hanno stabilito una forte unità d’azio- ne coi disoccupati (USB) e con gli studenti, nel lancio di slogan antifascisti e anticapitalisti. Un atteggiamento rivoluzionario e antifascista opposto a quello dei partiti della “sinistra” borghese della gloriosa Resistenza metten- do in rilievo l’importanza di es- sere partigiani sempre, lottando per tenere fuori Casapound e altri gruppi simili dalle nostre città, combattendo contro il capitali- smo e lottando per il socialismo. L’intervento di Valentina è stato molto apprezzato e applaudito dai presenti. L’unica nota stonata è stata la “strana e casuale” vicinanza al corteo da parte delle “forze del- l’ordine” che si sono mantenute sempre in vicinanza (troppo) allo spezzone delle marxiste-lenini- ste. Dunque, una bellissima mani- occupati a leccarsi le ferite della recente sconfitta elettorale. Al termine del corteo si è svol- ta una bellissima e proficua as- semblea dove anche la compa- gna Valentina ha preso la parola a nome della “Vesuvio Rosso”. Ella ha rimarcato il significato storico Un antifascista si fa fotografare con il figlio che stringe la bandiera del PMLI (foto il Bolscevico) festazione per ricordare il 25 Apri- le, con uno spirito proletario e con le rosse bandiere del PMLI in piaz- za, tenendo ben in alto la bandie- ra della Resistenza, combattendo con coraggio e determinazione il capitalismo, il suo governo e lot- tando per il socialismo. Direttrice responsabile: MONICA MARTENGHI Indirizzo postale: Il Bolscevico - C.P. 477 - 50100 Firenze e-mail ilbolscevico@pmli.it sito Internet http://www.pmli.it Abbonamento annuo: Ordinario € 60,00; sostenitore € 100,00; estero € 100,00; a prezzo politico (disoccupati, cassintegrati, lavoratori precari, pensionati sociali, operai, casalinghe, studenti, immigrati senza lavoro, con lavoro precario o a salario operaio) € 30,00. Chi ha diritto al prezzo politico può fare un abbonamento semestrale € 15,00 oppure quadrimestrale € 10,00 I versamenti vanno effettuati attraverso il c.c.p. 29675501 intestato all’Editoriale Il Girasole - C.P. 477 - 50100 Firenze. Dlgs 196/03 - I dati degli abbonati vengono utilizzati solo per l’invio del giornale e non ven- gono ceduti a terzi. Redazione centrale: via Gioberti, 101 - 50121 Firenze - Tel. e fax 055.2347272 Iscritto al n. 2142 del Registro della stampa del Tribunale di Firenze. Iscritto come giornale murale al n. 2820 del Registro della stampa del Tribunale di Firenze Stampa: Litografia IP - Firenze Editore: Editoriale Il Girasole - Firenze Iscrizione al Roc n. 8292 ISSN: 0392-3886 Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana chiuso il 2/5/2013 ore 16,00 Alcune compagne della rossa delegazione organizzata dalla Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI (foto Il Bolscevico)
  • 2. 16il bolscevico /governo letta N. 18 - 9 maggio 2013 OPPONIAMOCI AL GOVERNO LETTA-BERLUSCONI CHE AFFOSSA IL CAMBIAMENTO DEMOCRATICO BORGHESE E UFFICIALIZZERÀ IL REGIME NEOFASCISTA, PRESIDENZIALISTA E FEDERALISTA LOTTIAMO PER CAMBIARE L’ITALIA COL SOCIALISMO E COL POTERE DEL PROLETARIATO Documento dell’Ufficio politico del PMLI In base ai partiti che lo co- stituiscono, alla compagine go- vernativa, al programma, agli obiettivi che si propone e al di- segno politico a cui si ispira, il governo Letta-Berlusconi è un governo al servizio del capita- lismo, della classe dominante borghese e dell’Unione europea imperialista. Questo mostruoso governo lo dobbiamo al presidente della Repubblica, il rinnegato Gior- gio Napolitano, che ha riaperto la porta governativa al neoduce Berlusconi, come il re Vittorio Emanuele III l’aprì a Mussolini. Lo dobbiamo al PD che, dopo il diktat-ricatto di Napolitano che minacciava di dimettersi, ha clamorosamente e vigliacca- mente abbandonato la linea del cambiamento e di alternativa al PDL, cedendo su tutta la linea a Berlusconi. Lo dobbiamo in- fine all’ambizione e all’oppor- tunismo del nuovo presidente del consiglio Enrico Letta, un democristiano di lungo corso, esponente di prima linea del- l’imperialismo italiano ed euro- peo, grande amico dell’imperia- lismo americano. Due sono i punti fondamen- tali che caratterizzano politi- camente e storicamente questo nuovo governo. Il primo riguar- da l’alleanza governativa dei due principali partiti della clas- se dominante borghese, quello della sua destra, il PDL, e quel- lo della sua “sinistra”, il PD, che per venti anni si sono combat- tuti e dichiarati alternativi l’uno dell’altro, e che ora si sono mes- si insieme nel tentativo di far su- perare al capitalismo la peggio- re crisi economica e finanziaria che da cinque anni lo dilania. Per far digerire questa allean- za ai militanti di base e ai par- lamentari riottosi del PD, Letta è ricorso alla metafora della lot- ta tra Davide (PD e PDL) contro Golia (la crisi del capitalismo) dicendo che “dobbiamo spo- gliarci della spada e dell’arma- tura che in questi anni abbiamo indossati e che ora ci appesan- tirebbero”. Al momento ce l’ha fatta a convincere i parlamenta- ri del suo partito, quantunque ri- mangano divisi in più frazioni, ma sarà molto più difficile far rientrare il dissenso di larga par- te della base del PD. Il secondo punto fondamen- tale che caratterizza questo go- verno riguarda il suo obietti- vo di cambiare la Costituzione per arrivare alla repubblica pre- sidenziale, che era già nei pia- ni dei fascisti storici, di Craxi e Amato, della P2 di Gelli e di Berlusconi, e che gli ultimi pre- sidenti della Repubblica con in testa Napolitano hanno realizza- to di fatto. Per questo Letta ha lanciato una “convenzione co- stituente”, come “punto essen- ziale” del suo programma, che per altro è in contraddizione con l’attuale quadro costituzionale, in quanto sarà composta anche da elementi non parlamentari. Essa sarà gestita dal ministro delle riforme istituzionali Gae- tano Quagliariello, un uomo di Berlusconi. Sarà anche comple- tata la “riforma” federale, come ha assicurato al giornale del PD Graziano Delrio, ministro degli affari regionali e delle autono- mie. Con buona pace dell’unità nazionale. Letta si vanta di aver svec- chiato la compagine governati- va e di avervi messo più donne. Ma da un punto di vista di clas- se, ciò non conta proprio nul- la. Basta dire che ministra degli esteri è la radicale Emma Boni- no, atlantista di ferro, interventi- sta amica dei sionisti israeliani, iperliberista e antisindacale. La nomina di una ministra di colo- re è solo fumo negli occhi, non cambia la sostanza delle cose e la natura borghese, capitalista, imperialista e antipopolare del governo. Lo comprova il suo program- ma incentrato sulla fedeltà al- l’Unione europea che vuol tra- sformare negli Stati Uniti di Europa. Evidentemente non sono bastati la politica di lacri- me e sangue del precedente go- verno Monti e i vincoli di bilan- cio immessi nella Costituzione. Letta ha detto che il lavoro è la priorità del governo. Ma in concreto nel programma non c’è nulla di risolutivo, solo panni- celli caldi e il rilancio del fami- gerato apprendistato. Ma come si può pensare di risolvere que- sto drammatico problema quan- do si arriva a dire che il Mezzo- giorno deve “crescere da solo”? No signori! È il governo nazio- nale e tutto lo Stato che devono intervenire con tutta la loro for- za economica e finanziaria, e at- traverso una lotta concreta alle mafie, di cui non c’è traccia nel discorso programmatico. Come non c’è traccia della necessità di snidare i mafiosi dentro i circo- li industriali, finanziari, bancari, agricoli e istituzionali. Il proposito di abbattere le tasse ai padroni e di tagliare la spesa pubblica è un chiaro se- gnale che i lavoratori, i pen- sionati, i cassintegrati, i preca- ri, i disoccupati, i giovani non avranno nemmeno le briciole del sontuoso banchetto dei ca- pitalisti, dei borghesi, dei ricchi e dei loro tirapiedi governativi, istituzionali. Non sarà un caso che Letta, come tutti coloro che sono inter- venuti durante il dibattito parla- mentare sulla fiducia al gover- no, non hanno detto una sola parola sul 25 Aprile, ricorrenza appena celebrata, e sul 1° Mag- gio, appena il giorno dopo della fiducia. Consideriamo comun- que una profanazione della Re- sistenza l’accordo tra il PD e il PDL raggiunto ufficialmente il 25 Aprile. Per quanto detto, il governo Letta-Berlusconi non merita al- cun credito, consenso, appoggio diretto o indiretto. Una “opposi- zione costruttiva”, come ha di- chiarato il trotzkista neoliberale Vendola, fa solo il gioco del go- verno e lo copre a sinistra. Esso invece va combattuto a viso aperto, attraverso una dura op- posizione di classe e di massa nelle fabbriche, in tutti i luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle uni- versità, nelle piazze, nelle orga- nizzazioni di massa, specie sin- dacali. Contiamo in particolare sull’apporto della classe ope- raia, dei disoccupati, dei precari e dei giovani. Si alzi alto e forte il grido: Abbasso il capitalismo e i suoi servi! Viva il socialismo, il potere al proletariato! Si pren- da coscienza che perdurando il capitalismo è impossibile cam- biare veramente l’Italia. Nessu- no può farlo, nemmeno il giuri- sta Stefano Rodotà, apologeta della Costituzione, delle istitu- zioni e della democrazia borghe- si e capitalistiche, la cui funzio- ne è quella di tenere le masse di sinistra all’interno della vigente società borghese. L’ha dichiara- to egli stesso ancora una volta in questi giorni con queste pa- role: “Io devo lavorare per con- sentire il miglior funzionamento della democrazia, che significa anche dare una risposta sul ter- reno dell’integrazione tra de- mocrazia rappresentativa e par- tecipativa”. È sostanzialmente la stessa funzione del M5S del milionario qualunquista Grillo legato a doppio filo alle picco- le e medie imprese per le quali Crimi ha invocato al Senato un piano Marshall. Imbroglioni politici si susse- guono in continuazione, e non si può fare nulla per impedirlo. Una cosa però si può fare, ed è quello di non farsi imbrogliare. La via è una sola: acquisire al più presto la cultura del proleta- riato e della rivoluzione sociale e politica, ossia il marxismo-le- ninismo-pensiero di Mao, e ca- pire che è possibile rovesciare cielo e terra se uniti, a milioni, sotto le bandiere rosse dei Mae- stri e del PMLI si dà battaglia al capitalismo e al suo governo qualsiasi sia la sua etichetta, si lotta quotidianamente per mi- gliorare le condizioni di vita e di lavoro delle masse e si pre- parano le condizioni soggettive della rivoluzione socialista. Un nuovo mondo ci attende, lottiamo per conquistarlo! Avanti con forza e fiducia verso l’Italia unita, rossa e so- cialista! Coi Maestri e il PMLI vince- remo! L’Ufficio politico del PMLI Firenze, 30 aprile 2013