Rielaborazione dell'Iliade di Omero e dell'Iliade di Baricco - Voce narrante Criseide e dialogo: Diverbio tra Achille ed Agamennone
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Voce narrante: Criseide - Iliade Libro I
Tutto iniziò in un giorno di violenza, il giorno in cui gli Achei mi rapirono,
strappandomi alla mia terra e a mio padre. Erano nove anni che gli Achei
assediavano Troia. Spesso avevano bisogno di viveri, animali o donne, e allora
lasciavano l’assedio per procurarsi ciò che volevano, saccheggiando le città vicine.
Quel giorno toccò a Tebe, la mia città, ci presero tutto e lo portarono alle loro navi.
Quel giorno portarono via anche me , Criseide, figlia di Crise ,il sacerdote di
Apollo.ando arrivarono al campo si spartirono il bottino. Agamennone, il re dei re e
il capo di tutti gli Achei mi vide e mi volle per sè.
Alcuni giorni dopo mio padre arrivò all’accampamento. Portava doni
splendidi e chiedeva in cambio la mia liberazione. Dopo averlo ascoltato, tutti i
principi Achei si pronunciarono per accettare il riscatto, per onorare quel nobile
vecchio. Solo Agamennone non si fece incantare, si scagliò brutalmente contro mio
padre , gli intimò di andarsene e di non farsi più vedere , se voleva salva la pelle.
Così disse Agamennone a Crise che era vecchio ed era il sacerdote di Apollo. Mio
padre afflitto se ne andò in silenzio e scomparve nel rumore del mare.
Allora accadde che all’improvviso la morte piombò sugli Achei; gli uomini e
gli animali morivano e i roghi ardevano incessantemente. Il decimo giorno
Achille, convocò l’esercito in assemblea e insieme decisero di consultare un
profeta, o un indovino, o un sacerdote che potesse spiegare cosa stava succedendo
e che li liberasse da quel flagello .
Fra loro c’era Calcante, il più famoso degli indovini, si alzò e parlò così : -
quando abbiamo offeso quel vecchio , il dolore è caduto su di noi . Agamennone non
ha liberato Criseide e il dolore è caduto su di noi-.
Agamennone allora, colmo di furore, guardò con odio Calcante e lo insultò
chiamandolo “profeta di sciagure” . Ma fu costretto a cedere , disse che mi avrebbe
consegnata a mio padre per porre fine a quella sciagura. In cambio voleva un dono
che mi potesse sostituire e che lo risarcisse, visto che solo lui fra gli Achei era
rimasto senza bottino.
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Voce narrante: Criseide - Iliade Libro I
Agamennone e Achille
Agamennone: - Per voi mi sono privato di Criseide che mi è più gradita della
mia stessa sposa Clitemnestra. La renderò a suo padre, ma preparatemi subito
un dono che la possa sostituire. Non è giusto che io solo fra gli Achei resti
senza bottino -.
Achille :- Come possiamo trovarti un dono , Agamennone ? Tutto il bottino è
stato diviso ormai . Te lo prometto, sarai ripagato quattro volte tanto quando
prenderemo Troia dalle alte mura -.
Agamennone: - Non mi inganni Achille! Io restituirò la fanciulla poi verrò a
prendermi quello che mi piacerà. Lo prenderò a Ulisse, ad Aiace e magari lo
prenderò a te -.
Achille:- Uomo impudente e avido!. Che cosa mi hanno fatto, in fondo, i
Troiani? Nulla. Non mi hanno rubato né buoi né cavalli, non mi hanno distrutto il
raccolto. Per seguire te sono qui, per difendere l’onore di Menelao. E tu,
bastardo, faccia di cane, minacci di togliermi il bottino per cui ho tanto penato?
Meglio tornare a casa che restare qui a farmi disonorare e a combattere per
procurare tesori e ricchezze a un uomo indegno come te -.
Agamennone:- Vattene, se lo desideri, altri combatteranno al mio fianco. Tu
non mi piaci, Achille , ami le risse , lo scontro, la guerra. Sei forte,è vero, ma
non è merito tuo. Tornatene pure a casa. Non ti temo , anzi , sai cosa ti dico?
Verrò io stesso nella tua tenda e mi prenderò Briseide, la tua schiava, così
finalmente saprai chi è il più forte e chi comanda qui.
Achille:- Faccia di cane, cuore di cervo , vigliacco. Io me ne andrò, non
contate mai più su di me. Arriverà il giorno in cui gli Achei tutti mi
rimpiangeranno e tu per primo. E quando ripenserai all’offesa arrecatami,
impazzirai per il rimorso e per la rabbia. Verrà quel giorno, lo giuro.