3. La storia di Monte Sant'Angelo è strettamente
legata a quella delle apparizioni dell'Arcangelo
Michele. Infatti le sue origini si fanno risalire alla
fine del V secolo, quando, secondo la tradizione,
l'Arcangelo sarebbe apparso in una grotta,
chiedendo che questa fosse consacrata e
diventasse luogo di culto in cui le preghiere dei
fedeli sarebbero state accolte ed esaudite.
Ben presto la grotta, divenne un importante
santuario, il più famoso di tutta l'Italia
meridionale e ormai sono secoli che è divenuto
meta di pellegrinaggi di fedeli in cerca di grazie.
4. Oggi, a millecinquecento anni di distanza,
presso quella grotta scelta dalla creatura
celeste, sorge la cittadina pugliese di
Monte Sant’Angelo, gioiello del Parco
Nazionale del Gargano in provincia di
Foggia, popolata da circa 13.500 abitanti.
Monte Sant’Angelo, negli ultimi anni, si sta
lasciando scoprire dai visitatori grazie a
un’offerta turistica curata e studiata.
6. Da sempre meta di pellegrinaggi, il
santuario di San Michele Arcangelo
rappresenta da oltre quindici secoli un
riferimento importante per tutto il mondo
cristiano.
L’ingresso del santuario è collegato
all’atrio interno attraverso una scalinata di
89 gradini: da qui, attraverso una porta in
bronzo, si entra nella basilica costituita
quasi per intero dall'antica grotta
7.
8. All’ingresso del santuario, passando
accanto al campanile, ci si immette in un
ampio piazzale, denominato "Atrio
superiore" e delineato a sinistra e di fronte
da un colonnato con inferriate.
9.
10. L'ambiente di questo santuario è
veramente suggestivo, in quanto ci si
rende conto di stare effettivamente in una
grotta, gli altari sono scolpiti direttamente
in essa! Una magnifica statua, raffigurante
l'Arcangelo Michele troneggia sull'altare
centrale; questa scultura in marmo è
attribuita ad Andrea Sansovino.
12. PRIMA APPARIZIONE
La storia del culto di S. Michele sul Gargano è stata a noi
tramandata dal “Liber de apparitione sancti Michaelis in monte
Gargano”. Il racconto dell’Apparitio è scandito in tre episodi. Il
primo è quello del toro. Avvenne l’8 Maggio del ‘490 nella città
di Siponto dove viveva un ricchissimo mercante di nome
Gargano. Una sera si accorse che il più bel toro dei suoi
armenti mancava alla conta. Il giorno dopo cominciò ad
esplorare la campagna spingendosi fino ai dirupi montani.
Finalmente ritrovò il suo toro sulla soglia di una caverna in
cima alla montagna. Scagliò una freccia contro il toro ma fu
deviata dal vento, e colpì lo stesso Gargano che l’aveva
scagliata. Il vescovo indisse tre giorni di digiuno al termine dei
quali apparve l’Arcangelo Michele.
13. SECONDA APPARIZIONE
Il secondo episodio è quello della Vittoria. Ci fu una guerra tra
napoletani da una parte e beneventani e sipontini dall’altra.
Prima dello scontro il vescovo indisse un digiuno di tre giorni
per chiedere la protezione dell’Arcangelo San Michele che gli
apparve assicurando vittoria certa. Il giorno dopo i sipontini,
lieti della protezione angelica si accinsero a tagliare il passo ai
napoletani che fuggirono fin sotto le mura della loro città. La
battaglia fu vinta dai sipontini e dai beneventani, che
tornarono vincitori al loro paese. Questi ultimi subito dopo si
recarono sul monte dall’Arcangelo per ringraziarlo.
14. TERZA APPARIZIONE
E’ riferito alla Dedicazione. La grotta delle apparizioni fu al
centro dell’attenzione religiosa attirando pellegrini
provenienti dai paesi vicini e dal tutto il ducato. Ma poiché la
grotta non era stata consacrata, il vescovo aveva delle
perplessità sulla necessità di consacrare la grotta.
L’ennesima apparizione dell’arcangelo Michele risolse i suoi
dubbi dicendogli di aver provveduto lui stesso a consacrare
la grotta;così il vescovo poteva tranquillamente celebrare la
messa e autorizzare i pellegrini.
15. Gli storici sostengono che queste tre apparizioni
sia avvenute in tempi diversi della storia del
santuario. L’apparizione di S. Michele segnò il
passaggio dal culto pagano a quello cristiano.
Da quel momento il santuario garganico fu uno
dei centri religiosi più frequentati di tutti l’Europa.
16. Il Santuario di San Michele ospita, nelle
sue sale, il Museo Devozionale ed il
Museo Lapideo di Monte Sant’Angelo.
17.
18. MUSEO DEVOZIONALE: :Di recente
allestimento, il Museo devozionale della
Basilica di San Michele Arcangelo
raccoglie testimonianze che pellegrini
illustri e gente comune nel corso dei secoli
hanno lasciato come pegno di devozione.
19.
20. L’altra parte del patrimonio dell’Arcangelo, il tesoro
votivo, è costituito da doni meno preziosi ma
altrettanto significativi per la storia del Santuario:
ex voto in lamina d’argento, tavolette votive
dipinte con la scena del miracolo, icona, ceri,
statue dell’Arcangelo di devozione domestica,
oggetti d’uso quotidiano, ornamenti preziosi
offerti per grazia ricevuta.
Nel tempo a questi oggetti si sono aggiunte
collezioni di singoli privati che attraverso il loro
dono, volevano esprimere la propria devozione:
la collezione archeologica, la collezione
numismatica, la raccolta dei vasi di maiolica.
21. MUSEO LAPIDARIO: Si tratta degli
ambienti dell' età bizantina e longobarda,
ci sono numerose iscrizioni lungo le pareti
di queste cosiddette "cripte", talune a
caratteri runici, testimoniano il notevole
afflusso dei pellegrini fin dall'epoca
longobarda. . Le "cripte" sono composte
da due ambienti le cui strutture dovettero
realizzarsi in due fasi immediatamente
successive l'una all'altra.
22.
23. Un altro importante edificio storico da visitare è il
castello di Monte Sant’angelo, localizzato
nell'area del Parco Nazionale del Gargano, può
essere descritto come una ''narrazione storica''
plurisecolare, che ancora oggi testimonia
l'alternarsi di dominazioni, popoli e stili
architettonici. L'attuale fortificazione evidenzia
soprattutto l'influenza degli Aragonesi che, per
difendersi dai nemici, realizzarono il torrione a
forma di mandorla e il fossato che precede il
portale di ingresso
24.
25. Dopo aver completato il percorso storico-artistico
attraverso i monumenti e gli edifici più
significativi della città, vale la pena di lasciarsi
rapire dalle atmosfere accoglienti e solari degli
abitanti del posto. Tra le manifestazioni più
importanti c’è la Festa di San Michele
Arcangelo, che dalla fine di settembre all’inizio di
ottobre ricorda le apparizioni avvenute nella
grotta l’8 maggio e il 29 settembre di
millecinquecento anni fa.
26.
27. Monte Sant'Angelo si presenta subito come
un paese caratteristico per le sue vie
antiche, piene di negozietti che vendono
souvenir, oltre ad eccellenti prodotti
alimentari tipici, dalle classiche ostie
ripiene, ai formaggi di capra e di pecora,
senza scordare l'olio extra vergine ed i
vini.
28.
29. GASTRONOMIA e PIATTI TIPICI:
Per gli amanti della cucina,
Monte Sant' Angelo si segnala
per i suoi cibi saporiti e
tradizionali. Famosissimo è il
PANE DI MONTE, con pagnotte
molto grandi (fino a 7 kg.). L'
OLIO DI MACCHIA (piccola
frazione del comune) riveste un
ruolo altrettanto importante.
Inoltre salumi, orecchiette e
troccoli (tipica pasta fatta a
mano), pesce fresco del Golfo di
Manfredonia, agnello, ottimo vino
locale, formaggi locali ,
delizieranno il palato dei più
esigenti.
30. Sono il dolce tipico di questa cittadina , le
Ostie Piene (ckiene in dialetto montanaro),
sono costituite da due cialde ovali di ostie,
di colore bianco panna. Il ripieno è formato
da mandorle tostate, caramellate con
zucchero e miele.
Un pizzico di cannella conferisce loro il
caratteristico aroma speziato.