Annalisa barile e antonella caldarola vieste nuovo
1.
2. NATURA E PAESAGGI
• Vieste sorge nella parte più
orientale del Gargano e presenta i
paesaggi più vari dell'intera Puglia.
• Ulivi secolari, mandorli e vigneti,
macchia mediterranea ricca di
essenze profumate, boschi di
querce e grotte naturali.
• Masserie e pagliai popolano la
campagna.
• La zona costiera presenta larghe e
lunghe spiagge di sabbia d'oro,
coste alte e rocciose, fronteggiate
da faraglioni e isolotti.
3. SPIAGGE
• Sulla costa si alternano grotte e bianche spiaggette
incantevoli come baia San Felice, baia di Pugnochiuso,
baia Manaccora.
• L'erosione del mare e dei venti ha creato archi rocciosi
bellissimi e staccato dalla massa rocciosa un gigantesco
monolito, alto circa 20m, chiamato "Pizzomunno”.
4. GROTTE
• Da Vieste si effettuano escursioni in barca per la visita alle
numerose grotte presenti sul litorale del Gargano che i pescatori si
sono divertiti a battezzare con i nomi più curiosi: grotta Sfondata,
Campana, dei Contrabbandieri, la grotta dei Due Occhi, dei
Colombi, dei Pipistrelli, la grotta Calda o delle Viole, della
Tavolozza, delle Sirene, quella dei Sogni e del Faraone, la grotta
Smeralda, dei Marmi e del Serpente.
5. ISOLE TREMITI
A poca distanza dal Gargano si trovano le isole
Tremiti,costituite da cinque isole San Domino, la più famosa,
San Nicola, centro storico ed amministrativo,Capraia,
Cretaccio e Pianosa oltre ad alcuni scogli. Le uniche isole
abitate sono San Nicola e San Domino.
L'economia delle Isole Tremiti si basa su pesca, agricoltura
e, soprattutto, sul turismo.
L'arcipelago è un piccolo angolo di paradiso, in cui la
limpidezza del mare, i fondali variopinti e puliti, il clima
gradevole, l'aria pura, la vegetazione rigogliosa, la natura
incontaminata, le coste aperte da cale e grotte suggestive
creano zone di straordinaria bellezza.
6. Le isole hanno caratteristiche morfologiche
differenti e per certi versi complementari:
1)San Domino, l'isola più estesa, ricoperta da
una foresta di pini d'Aleppo e lecci, è
sicuramente la più bella dal punto di vista
paesaggistico-naturalistico. Il rigoglioso
sottobosco è costituito dalle specie tipiche
della macchia mediterranea come mirto,
rosmarino, fillirea, lentisco e ginepro.
2)San Nicola è sicuramente la più interessante per i resti monumentali,
testimonianza della storia delle isole: torri, fortificazioni imponenti,
muraglie, ridotti, chiese e chiostri di una fortezza-abbazia, Santa Maria a
Mare, nella quale si alternarono i Benedettini cassinesi, dal IX secolo, i
Cistercensi, dal 1237 al 1313, ed i canonici Lateranensi, dal 1413 sino
alla fine del Cinquecento.
7. 1) Capraia è deserta d'alberi e di edifici, ma coperta d'erbe e
fiori sfolgoranti, meta e dimora di una sterminata colonia di
gabbiani.
2) Cretaccio, poco più che uno scoglio, è un ponte naturale
tra San Domino e San Nicola e per diverso tempo fu davvero il
"pilone" di un ponte che collegava le due isole maggiori.
3) Pianosa, l'isola è del tutto disabitata e ricoperta da una
pietraia dovuta all'essiccazione. Costituisce riserva integrale
del Parco Marino. La limpidezza cristallina delle acque, il canto
dei gabbiani che si infrange contro il suggestivo vocio del
mare, fanno risvegliare nell'uomo la sensazione di essere
parte della natura.
8. Una delle spiagge più caratteristiche di Vieste è la spiaggia di
Pizzomunno caratterizzata dall’imponente monolite bianco.
La leggenda di Pizzomunno, ci narra l’ appassionante storia d’amore di
due giovani viestani: Pizzomunno e Cristalda.
I due giovani si amavano di un amore sincero e senza
tempo. Pizzomunno si recava ogni giorno sulla piccola
spiaggia per andare in mare con la sua barca. Al largo,
ammalianti sirene intendevano sedurlo con i loro canti. L’
uomo, fedele alla sua Cristalda, rifiutò più volte di divenire
loro amante. Le sirene, gelose ed indispettite, decisero di
punire il giovane trascinando la sua amata Cristalda nelle
profondità del mare, in modo da sottrargliela per sempre.
Fu così che Pizzomunno fu pietrificato dal dolore e vide
il suo corpo trasformarsi nel monolite.
La leggenda vuole che i due giovani amanti si diano
appuntamento allo scadere dei cento anni per rivivere la
loro passione nel breve tempo di una notte.
9. LA CHIANCA AMARA
La “Chianca Amara”, che in dialetto
viestano significa "la pietra amara", è
un elemento caratteristico di
Vieste.La storia risale al 1554
Quando un pirata di origine turca di
nome Draguth dopo un assedio di 7
lunghi giorni riuscì a conquistare la
città, saccheggiando case e chiese.
Numerose persone vennero
incatenate e portate sulle navi per
essere vendute come schiavi,
mentre le altre vennero decapitate sul
masso, poi denominato "Chianca
Amara".Questo masso sorge ai piedi
della cattedrale e viene ricordato con
grande sgomento per la crudeltà che i
cittadini di Vieste dovettero subire.
10. LA CHIANCA AMARA
La “Chianca Amara”, che in dialetto
viestano significa "la pietra amara", è
un elemento caratteristico di
Vieste.La storia risale al 1554
Quando un pirata di origine turca di
nome Draguth dopo un assedio di 7
lunghi giorni riuscì a conquistare la
città, saccheggiando case e chiese.
Numerose persone vennero
incatenate e portate sulle navi per
essere vendute come schiavi,
mentre le altre vennero decapitate sul
masso, poi denominato "Chianca
Amara".Questo masso sorge ai piedi
della cattedrale e viene ricordato con
grande sgomento per la crudeltà che i
cittadini di Vieste dovettero subire.