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1
                      DENTRO LE SFIDE DEL
                       TEMPO PRESENTE
Solitudine,malattia,razzismo,integrazione,multi etnica,dipendenza da mass-media,
 Solitudine,malattia,razzismo,integrazione,multi etnica,dipendenza da mass-media,
profitto esasperato, guerre:sono le sfide, che sempre più interpellano uomini eedonne
 profitto esasperato, guerre:sono le sfide, che sempre più interpellano uomini donne
“consapevoli”, nel tempo che stiamo vivendo.
 “consapevoli”, nel tempo che stiamo vivendo.
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                    ALLA SORGENTE DELLA
                           CARITA’
L’amore del Padre per le sue creature òòstato misconosciuto eerifiutato dagli uomini.E’
  L’amore del Padre per le sue creature stato misconosciuto rifiutato dagli uomini.E’
ililpiù grande mistero che accompagna l’esistenza dell’umanità.E’ qui la radice del
     più grande mistero che accompagna l’esistenza dell’umanità.E’ qui la radice del
“male” che ci sovrasta. La rivelazione dell’amore originario, da cui siamo scaturiti, ee
  “male” che ci sovrasta. La rivelazione dell’amore originario, da cui siamo scaturiti,
dalla paternità divina avviene con l’”uomo nuovo”, Gesù, che vive l’amore gratuito del
  dalla paternità divina avviene con l’”uomo nuovo”, Gesù, che vive l’amore gratuito del
Padre fin aaspezzarsi come cibo eediventare corpo Suo in una umanità rinnovata dal
  Padre fin spezzarsi come cibo diventare corpo Suo in una umanità rinnovata dal
Suo Spirito. .
  Suo Spirito
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                           CARITA’ E CREATO

Uomo eedonna creati aaimmagine di Dio eeda lui benedetti redenzione.erano destinati aa
 Uomo donna creati immagine di Dio da lui benedetti redenzione.erano destinati
riempire la terra (Gn 1,27, 28),coltivarla eecustodirla (Gn 1, 15),“Creato aaimmagine ee
 riempire la terra (Gn 1,27, 28),coltivarla custodirla (Gn 1, 15),“Creato immagine
somiglianza di Dio l’l’ uomo èè se stesso se ama” (ETC 16); aa questo titolo egli
 somiglianza di Dio         uomo      se stesso se ama” (ETC 16); questo titolo egli
deve“abitare” ililcreato ritrovando ililsuo posto per la redenzione
 deve“abitare” creato ritrovando suo posto per la redenzione
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                    CARITA’ E INCARNAZIONE

Nella pienezza del tempo si realizza ilil “mistero nascosto da secoli”e preannunziato
 Nella pienezza del tempo si realizza          “mistero nascosto da secoli”e preannunziato
dai profeti in tutta la storia della salvezza (Is 7,14). IlIlVerbo si fa carne,diventa uomo ee
 dai profeti in tutta la storia della salvezza (Is 7,14). Verbo si fa carne,diventa uomo
viene ad abitare fra noi.E’ la carità di Dio,il suo “modo di essere” che si manifesta;il
 viene ad abitare fra noi.E’ la carità di Dio,il suo “modo di essere” che si manifesta;il
modo con cui l’uomo eela donna cristiani abitano con i iloro fratelli fa capire che la
 modo con cui l’uomo la donna cristiani abitano con loro fratelli fa capire che la
presenza incarnata di Dio continua anche oggi.
 presenza incarnata di Dio continua anche oggi.
5
                       CARITA’ E APERTURA
                          UNIVERSALE
Se èè la carità aa muovere l’uomo perché èè fatto come “Dio”, non hanno senso le
 Se la carità muovere l’uomo perché fatto come “Dio”, non hanno senso le
“chiusure” che si riscontrano, purtroppo anche tra i i cristiani, come ilil razzismo,
 “chiusure” che si riscontrano, purtroppo anche tra cristiani, come          razzismo,
l’intolleranza, l’esclusione, la competizione, l’arrivismo, ecc… La vera dimensione
 l’intolleranza, l’esclusione, la competizione, l’arrivismo, ecc… La vera dimensione
umana èèuniversale.
 umana universale.
6                               CARITA’ COME
                                CONDIVISIONE E
                                  COMUNIONE
I Ipoveri eeogni persona in stato di bisogno non sono soltanto destinatari di carità eedi
    poveri ogni persona in stato di bisogno non sono soltanto destinatari di carità di
assistenza (spesso molto necessaria). Occorre garantire la loro partecipazione che
  assistenza (spesso molto necessaria). Occorre garantire la loro partecipazione che
non èè sempre difficile oo impossibile. si può lavorare ee organizzare insieme”, si
  non sempre difficile impossibile. si può lavorare organizzare insieme”, si
possono fare vacanze vere, si può giocare eedivertirsi; si realizza una comunione
  possono fare vacanze vere, si può giocare divertirsi; si realizza una comunione
spesso inaspettata.
  spesso inaspettata.
7
                CARITA’ COME GIUSTIZIA E
                         PACE
A livello planetario,ma anche in Parrocchia,nella piccola comunità eepure in famiglia,
 A livello planetario,ma anche in Parrocchia,nella piccola comunità pure in famiglia,
non si stabiliscono la pace,la concordia eeililvivere civile, se non si creano rapporti di
 non si stabiliscono la pace,la concordia       vivere civile, se non si creano rapporti di
accoglienza veri, rispettosi ee giusti con la partecipazione di tutti. Non ci si può
 accoglienza veri, rispettosi giusti con la partecipazione di tutti. Non ci si può
accontentare di una benevolenza apparente, oo …ipocrita, ma èè necessaria un’
 accontentare di una benevolenza apparente,            …ipocrita, ma necessaria un’
accoglienza sincera; tutto ciò èècostoso, ma èèl’unica strada perché fiorisca la pace.
 accoglienza sincera; tutto ciò costoso, ma l’unica strada perché fiorisca la pace.
8
                                CARITA’ E UNITA’

“Noi siamo un corpo di ossa spezzate che deve ricomporsi” (Thomas Merton, monaco
  “Noi siamo un corpo di ossa spezzate che deve ricomporsi” (Thomas Merton, monaco
convertito). Se l’azione caritativa delle nostre comunità eeassociazioni non costruisce,
  convertito). Se l’azione caritativa delle nostre comunità associazioni non costruisce,
nei fatti, vera unità eecomunione, riscontrabile da tutti nella vita eenella società aatutti i i
  nei fatti, vera unità comunione, riscontrabile da tutti nella vita nella società tutti
livelli, c’è da dubitare che sia radicata nell’azione dello Spirito.
  livelli, c’è da dubitare che sia radicata nell’azione dello Spirito.
9
                     ALLA RICERCA DI UNA
                         DEFINIZIONE
sui “principi” della carità si èè più facilmente in sintonia. Ma quando si passa ai
 sui “principi” della carità si      più facilmente in sintonia. Ma quando si passa ai
comportamenti, non di rado si scade nel compromesso non sempre accettabile. Il“far
 comportamenti, non di rado si scade nel compromesso non sempre accettabile. Il“far
soldi”, che sono pure necessari, rischia spesso di stravolgere ilil significato ee
 soldi”, che sono pure necessari, rischia spesso di stravolgere            significato
l’efficacia di una vera pastorale di carità.( Le frecce divergenti indicano ililpericolo
 l’efficacia di una vera pastorale di carità.( Le frecce divergenti indicano pericolo
che non si segua ililsolco della vera carità).
 che non si segua solco della vera carità).
10
                  LE RADICI DELLA CARITÀ
Radice, oosorgente della nostra carità,è l’amore del Padre che ci viene trasmesso dallo
 Radice, sorgente della nostra carità,è l’amore del Padre che ci viene trasmesso dallo
Spirito di Gesù. Questa carità ci viene annunciata nella “Parola”, ci trasforma per
 Spirito di Gesù. Questa carità ci viene annunciata nella “Parola”, ci trasforma per
mezzo della celebrazione eucaristica eedei sacramenti eeci rende capaci di amore nella
 mezzo della celebrazione eucaristica dei sacramenti ci rende capaci di amore nella
vita.
 vita.
11
                                   LE METE (A)

Mete della pastorale della carità èèla conversione all’amore gratuito.Dal dono di cose
  Mete della pastorale della carità la conversione all’amore gratuito.Dal dono di cose
( (che èèanche cosa buona) aaun dono di se stessi, là dove èèpossibile. Dall’elemosina
    che anche cosa buona) un dono di se stessi, là dove possibile. Dall’elemosina
al servizio, dall’essere spettatori dei dolori del mondo alla partecipazione ee al
  al servizio, dall’essere spettatori dei dolori del mondo alla partecipazione       al
coinvolgimento secondo le proprie capacità,dalla commozione, anche vera, che porta
  coinvolgimento secondo le proprie capacità,dalla commozione, anche vera, che porta
alla preghiera aaun azione personale per “cambiare” le cose, dal “sentir parlare”..al
  alla preghiera un azione personale per “cambiare” le cose, dal “sentir parlare”..al
farsi vicino”.
  farsi vicino”.
12
                                     LE METE (B)

Mete della pastorale della carità èèla conversione all’amore gratuito.Dal dono di cose
  Mete della pastorale della carità la conversione all’amore gratuito.Dal dono di cose
( (che èèanche cosa buona) aaun dono di se stessi, là dove èèpossibile. IL cambiare
    che anche cosa buona) un dono di se stessi, là dove possibile. IL cambiare
l’atteggiamento personale incide sulla trasformazione della comunità ecclesiale ee
  l’atteggiamento personale incide sulla trasformazione della comunità ecclesiale
civile. Servizio, partecipazione, convivenza, apertura aachi èèin difficoltà iniziative
  civile. Servizio, partecipazione, convivenza, apertura chi in difficoltà iniziative
comunitarie, ““formazione” al servizio, sono ililfrutto di una pastorale di carità, amore
  comunitarie, formazione” al servizio, sono frutto di una pastorale di carità, amore
del Padre eetra i ifratelli.
  del Padre tra fratelli.
13
                      LA PARROCCHIA, CASA
                          TRA LE CASE
Nel deserto, la tenda dell’ Alleanza si spostava quando le tende degli Israeliti si
 Nel deserto, la tenda dell’ Alleanza si spostava quando le tende degli Israeliti si
incamminavano verso la terra promessa. La comunità cristiana, che vive del suo
 incamminavano verso la terra promessa. La comunità cristiana, che vive del suo
Signore, abita coi fratelli, partecipa delle vicende della storia di tutti i igiorni senza
 Signore, abita coi fratelli, partecipa delle vicende della storia di tutti giorni senza
separarsi, senza prendere le distanze<, soffre, gioisce eeporta speranza. .
 separarsi, senza prendere le distanze<, soffre, gioisce porta speranza
14
                        LA PARROCCHIA,
                      COMUNITÀ SOGGETTO
Nessuno può vivere per conto suo; ognuno porta la responsabilità sue ee…degli altri
 Nessuno può vivere per conto suo; ognuno porta la responsabilità sue …degli altri
per la costruzione di un mondo nuovo. La Parrocchia non èèun composito di individui,
 per la costruzione di un mondo nuovo. La Parrocchia non un composito di individui,
ma una comunità che condivide un destino comune nel territorio, nel proprio paese,
 ma una comunità che condivide un destino comune nel territorio, nel proprio paese,
nel mondo intero.“La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuor
 nel mondo intero.“La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuor
solo eeun’anima sola” (Atti 4, 32).
 solo un’anima sola” (Atti 4, 32).
15
                             LA COMUNITA’
                           PARROCCHIALE ….
Bisogna chiedersi se una comunità cristiana può dirsi tale eepuò “vivere” senza i i
 Bisogna chiedersi se una comunità cristiana può dirsi tale può “vivere” senza
poveri, bisogna chiedersi quale “posto” essi hanno nella “pastorale della carità” che
 poveri, bisogna chiedersi quale “posto” essi hanno nella “pastorale della carità” che
in forme diverse la Parrocchia intende perseguire. I Ipoveri (tav, 16) sono nella stessa
 in forme diverse la Parrocchia intende perseguire. poveri (tav, 16) sono nella stessa
strada degli altri, sembra che vivano come gli altri, liliincontriamo eefacciamo pure
 strada degli altri, sembra che vivano come gli altri, incontriamo facciamo pure
l’elemosina, vengono organizzati servizi “per l’oro”, se ne parla nelle riunioni
 l’elemosina, vengono organizzati servizi “per l’oro”, se ne parla nelle riunioni
parrocchiali, ma molto spesso essi … non ci sono, essi non portano l’etichetta di
 parrocchiali, ma molto spesso essi … non ci sono, essi non portano l’etichetta di
“povero, ma vivono da soli la fatica, la sofferenza, la solitudine, l’abbandono, la
 “povero, ma vivono da soli la fatica, la sofferenza, la solitudine, l’abbandono, la
fame, la malattia.
 fame, la malattia.
16
                                    …E I POVERI
Bisogna chiedersi se una comunità cristiana può dirsi tale eepuò “vivere” senza i i
 Bisogna chiedersi se una comunità cristiana può dirsi tale può “vivere” senza
poveri, bisogna chiedersi quale “posto” essi hanno nella “pastorale della carità” che
 poveri, bisogna chiedersi quale “posto” essi hanno nella “pastorale della carità” che
in forme diverse la Parrocchia intende perseguire. I Ipoveri (tav. 16) sono nella stessa
 in forme diverse la Parrocchia intende perseguire. poveri (tav. 16) sono nella stessa
strada degli altri, sembra che vivano come gli altri, liliincontriamo eefacciamo pure
 strada degli altri, sembra che vivano come gli altri, incontriamo facciamo pure
l’elemosina, vengono organizzati servizi “per l’oro”, se ne parla nelle riunioni
 l’elemosina, vengono organizzati servizi “per l’oro”, se ne parla nelle riunioni
parrocchiali, ma molto spesso essi … non ci sono, essi non portano l’etichetta di
 parrocchiali, ma molto spesso essi … non ci sono, essi non portano l’etichetta di
“povero, ma vivono da soli la fatica, la sofferenza, la solitudine, l’abbandono, la
 “povero, ma vivono da soli la fatica, la sofferenza, la solitudine, l’abbandono, la
fame, la malattia.
 fame, la malattia.
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                                 GLI STRUMENTI
Motore della Parrocchia eedi una pastorale di carità, non può non essere ililConsiglio
 Motore della Parrocchia di una pastorale di carità, non può non essere Consiglio
Pastorale che suscita ee organizza le energie di gratuità che ogni cristiano vuole
 Pastorale che suscita      organizza le energie di gratuità che ogni cristiano vuole
esprimere. La Caritas Parrocchiale èè come l’occhio ee l’orecchio che percepisce
 esprimere. La Caritas Parrocchiale          come l’occhio     l’orecchio che percepisce
bisogni, sofferenze eerichieste di aiuto eestimola tutta la comunità aaprendere coscienza
 bisogni, sofferenze richieste di aiuto stimola tutta la comunità prendere coscienza
per intervenire. Ne scaturiscono “servizi” che di solito non possono coprire tutti i i
 per intervenire. Ne scaturiscono “servizi” che di solito non possono coprire tutti
bisogni, ma costituiscono un richiamo perché tutta la società civile arrivi aafarsene
 bisogni, ma costituiscono un richiamo perché tutta la società civile arrivi farsene
carico.
 carico.
18
                           PAROLA, LITURGIA
                              E CARITA’
Sono le tre dimensioni che fanno vivere la comunità cristiana. Nel Consiglio pastorale
 Sono le tre dimensioni che fanno vivere la comunità cristiana. Nel Consiglio pastorale
parrocchiale esse trovano ililmomento di coesione per una ripartizione di azioni eedi
 parrocchiale esse trovano momento di coesione per una ripartizione di azioni di
compiti.
 compiti.
19
                              LA CARITAS
                             PARROCCHIALE
La Caritas parrocchiale per muovere la comunità parrocchiale sulla strada della
 La Caritas parrocchiale per muovere la comunità parrocchiale sulla strada della
testimonianza di carità, non opera direttamente nel campo assistenziale; ma rileva ee
 testimonianza di carità, non opera direttamente nel campo assistenziale; ma rileva
suscita attenzione ai bisogni, studia eepropone progetti eemodi d’intervento anche
 suscita attenzione ai bisogni, studia propone progetti modi d’intervento anche
per i ipaesi in via di sviluppo, fornisce informazioni, si cura della formazione dei
 per paesi in via di sviluppo, fornisce informazioni, si cura della formazione dei
volontari, organizza eecoordinale forze impegnate in parrocchia,mantiene i irapporti
 volontari, organizza coordinale forze impegnate in parrocchia,mantiene rapporti
coi servizi del territorio.Le dimensioni sono ovviamente diverse per una parrocchia
 coi servizi del territorio.Le dimensioni sono ovviamente diverse per una parrocchia
più grande eepiù complessa, ooper una parrocchia più piccola ma le funzioni egli
 più grande più complessa, per una parrocchia più piccola ma le funzioni egli
obiettivi sono gli stessi.
 obiettivi sono gli stessi.
20
                       CERVELLO E CUORE
La Caritas parrocchiale per muovere la comunità parrocchiale sulla strada della
 La Caritas parrocchiale per muovere la comunità parrocchiale sulla strada della
testimonianza di carità, non opera direttamente nel campo assistenziale; ma rileva ee
 testimonianza di carità, non opera direttamente nel campo assistenziale; ma rileva
suscita attenzione ai bisogni, studia eepropone progetti eemodi d’intervento anche
 suscita attenzione ai bisogni, studia propone progetti modi d’intervento anche
per i ipaesi in via di sviluppo, fornisce informazioni, si cura della formazione dei
 per paesi in via di sviluppo, fornisce informazioni, si cura della formazione dei
volontari, organizza eecoordinale forze impegnate in parrocchia,mantiene i irapporti
 volontari, organizza coordinale forze impegnate in parrocchia,mantiene rapporti
coi servizi del territorio.Le dimensioni sono ovviamente diverse per una parrocchia
 coi servizi del territorio.Le dimensioni sono ovviamente diverse per una parrocchia
più grande eepiù complessa, ooper una parrocchia più piccola ma le funzioni egli
 più grande più complessa, per una parrocchia più piccola ma le funzioni egli
obiettivi sono gli stessi.
 obiettivi sono gli stessi.
21
                         I SERVIZI SEGNO (A)

Se una comunità parrocchiale accoglie i irichiami della Caritas eeprende coscienza dei
 Se una comunità parrocchiale accoglie richiami della Caritas prende coscienza dei
bisogni esistenti eedelle attese di chi vive in sofferenza, riuscirà aamuoversi per tentare
 bisogni esistenti delle attese di chi vive in sofferenza, riuscirà muoversi per tentare
di dare una risposta.Essa non può (e non deve) pensare di risolvere per intero i i
 di dare una risposta.Essa non può (e non deve) pensare di risolvere per intero
problemi, ma può farsene carico in misura proporzionata alle proprie forze, come
 problemi, ma può farsene carico in misura proporzionata alle proprie forze, come
segno per chi ha ililcompito eele possibilità di intervenire adeguatamente.Così diventa
 segno per chi ha compito le possibilità di intervenire adeguatamente.Così diventa
“voce” di chi “ha bisogno” per tutto ililterritorio. Bisogni eerisposte sono proporzionati
 “voce” di chi “ha bisogno” per tutto territorio. Bisogni risposte sono proporzionati
(di solito) alla dimensione della Parrocchia. .
 (di solito) alla dimensione della Parrocchia
22
                          I SERVIZI SEBNO (B)

Se una comunità parrocchiale accoglie i irichiami della Caritas eeprende coscienza dei
 Se una comunità parrocchiale accoglie richiami della Caritas prende coscienza dei
bisogni esistenti eedelle attese di chi vive in sofferenza, riuscirà aamuoversi per tentare
 bisogni esistenti delle attese di chi vive in sofferenza, riuscirà muoversi per tentare
di dare una risposta.Essa non può (e non deve) pensare di risolvere per intero i i
 di dare una risposta.Essa non può (e non deve) pensare di risolvere per intero
problemi, ma può farsene carico in misura proporzionata alle proprie forze, come
 problemi, ma può farsene carico in misura proporzionata alle proprie forze, come
segno per chi ha ililcompito eele possibilità di intervenire adeguatamente.Così diventa
 segno per chi ha compito le possibilità di intervenire adeguatamente.Così diventa
“voce” di chi “ha bisogno” per tutto ililterritorio. Bisogni eerisposte sono proporzionati
 “voce” di chi “ha bisogno” per tutto territorio. Bisogni risposte sono proporzionati
(di solito) alla dimensione della Parrocchia. .
 (di solito) alla dimensione della Parrocchia
23
                             IL VOLONTARIATO

Le forme di prestazione volontaria sono diverse: volontariato individuale (come quello
 Le forme di prestazione volontaria sono diverse: volontariato individuale (come quello
dei professionisti), volontariato di coppia (come l’affidamento dei minori).
 dei professionisti), volontariato di coppia (come l’affidamento dei minori).
Volontariato di gruppo (come l’aiuto ai senza “dimora”), ecc …
 Volontariato di gruppo (come l’aiuto ai senza “dimora”), ecc …
24
                              LA STRUTTURA

I I componenti della Caritas parrocchiale sono persone che portano la voce ee la
     componenti della Caritas parrocchiale sono persone che portano la voce la
competenza dei diversi organismi eeassociazioni parrocchiali eeche si assumono da
  competenza dei diversi organismi associazioni parrocchiali che si assumono da
soli ee con altri collaboratori i i molteplici compiti della stessa Caritas. Essi non
  soli con altri collaboratori molteplici compiti della stessa Caritas. Essi non
costituiscono un “gruppo” che si aggiunge (o si sovrappone) agli organismi
  costituiscono un “gruppo” che si aggiunge (o si sovrappone) agli organismi
parrocchiali già esistenti; essi confluiscono nella Caritas parrocchiale per aiutare
  parrocchiali già esistenti; essi confluiscono nella Caritas parrocchiale per aiutare
l’intera comunità aavivere la dimensione di carità.
  l’intera comunità vivere la dimensione di carità.
25
                                    I COMPITI (A)

La Caritas parrocchiale èècome una “antenna”che riceve i i“segnali” vicini eelontani
 La Caritas parrocchiale come una “antenna”che riceve “segnali” vicini lontani
dell’”universo” delle povertà eedei bisogni, più palesi oopiù nascosti. Cerca di capirli
 dell’”universo” delle povertà dei bisogni, più palesi più nascosti. Cerca di capirli
eeinterpretarli ee“alzare ililvolume” perché tutti ascoltino, perché tutti conoscano ee
   interpretarli “alzare volume” perché tutti ascoltino, perché tutti conoscano
non si possa più dire “non sapevo”; perché tutta la comunità “ascolti” la voce di Dio
 non si possa più dire “non sapevo”; perché tutta la comunità “ascolti” la voce di Dio
che si fa “voce del povero”.
 che si fa “voce del povero”.
26
                                    I COMPITI (B)

Compito centrale della Caritas parrocchiale èèililcoordinamento eela collaborazione,
 Compito centrale della Caritas parrocchiale       coordinamento la collaborazione,
aapartire dal collegamento con la Caritas diocesana. Qui si esplica la capacità eeilil
   partire dal collegamento con la Caritas diocesana. Qui si esplica la capacità
servizio di relazione, di comunicazione, di incontro per realizzare la“comunione”fra
 servizio di relazione, di comunicazione, di incontro per realizzare la“comunione”fra

tutte le forze attive della Parrocchia eedel territorio.
 tutte le forze attive della Parrocchia del territorio.
27
                                   LA FORMAZIONE

La Caritas parrocchiale sisi regge e si rende efficace se cura in modo primariola formazione. La vera
 La Caritas parrocchiale regge e si rende efficace se cura in modo primario la formazione. La vera
formazione parte dalla conoscenza e eintroduzione ai diversi servizi, ma deve maturare negli stessi
 formazione parte dalla conoscenza introduzione ai diversi servizi, ma deve maturare negli stessi
operatori e evolontari con la capacità di imparare dal servizio che compiono e edi riflettere sul
 operatori volontari con la capacità di imparare dal servizio che compiono di riflettere sul
comportamento da avere per “crescere” in competenza.
 comportamento da avere per “crescere” in competenza.
28
                                 L’ANIMAZIONE

Per far conoscere i ibisogni eespingere aaimpegnarsi secondo le diverse possibilità di
 Per far conoscere bisogni spingere impegnarsi secondo le diverse possibilità di
ognuno non èè sufficiente esporre in qualche modo quello che “si deve fare”.
 ognuno non sufficiente esporre in qualche modo quello che “si deve fare”.
Spesso le nostre riunioni eeincontri, dove uno solo parla, sono noiosi eeinefficaci.
 Spesso le nostre riunioni incontri, dove uno solo parla, sono noiosi inefficaci.
Occorre mettere in atto (e.. Inventare) i i cosiddetti mezzi attivi, con l’uso di
 Occorre mettere in atto (e.. Inventare) cosiddetti mezzi attivi, con l’uso di
strumenti per facilitare la compressione eefavorire ilildialogo, stimolando la messa
 strumenti per facilitare la compressione favorire dialogo, stimolando la messa
in comunione delle risorse di tutti.
 in comunione delle risorse di tutti.
29
                 COSA NON E’ LA CARITAS

Non deve più esserci equivoco: la distribuzione anonima degli ““euro” (come aaun
 Non deve più esserci equivoco: la distribuzione anonima degli euro” (come un
sportello pubblico) al …“martedì” mattina eela sola distribuzione di vestiario eedi
 sportello pubblico) al …“martedì” mattina la sola distribuzione di vestiario di
viveri non si può chiamare Caritas parrocchiale. In questo modo si svilisce la “Carità”,
 viveri non si può chiamare Caritas parrocchiale. In questo modo si svilisce la “Carità”,
che èèuna virtù teologale, non si convince nessuno eesi perde credito eestima.
 che una virtù teologale, non si convince nessuno si perde credito stima.

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Schede fumetto

  • 1. 1 DENTRO LE SFIDE DEL TEMPO PRESENTE Solitudine,malattia,razzismo,integrazione,multi etnica,dipendenza da mass-media, Solitudine,malattia,razzismo,integrazione,multi etnica,dipendenza da mass-media, profitto esasperato, guerre:sono le sfide, che sempre più interpellano uomini eedonne profitto esasperato, guerre:sono le sfide, che sempre più interpellano uomini donne “consapevoli”, nel tempo che stiamo vivendo. “consapevoli”, nel tempo che stiamo vivendo.
  • 2. 2 ALLA SORGENTE DELLA CARITA’ L’amore del Padre per le sue creature òòstato misconosciuto eerifiutato dagli uomini.E’ L’amore del Padre per le sue creature stato misconosciuto rifiutato dagli uomini.E’ ililpiù grande mistero che accompagna l’esistenza dell’umanità.E’ qui la radice del più grande mistero che accompagna l’esistenza dell’umanità.E’ qui la radice del “male” che ci sovrasta. La rivelazione dell’amore originario, da cui siamo scaturiti, ee “male” che ci sovrasta. La rivelazione dell’amore originario, da cui siamo scaturiti, dalla paternità divina avviene con l’”uomo nuovo”, Gesù, che vive l’amore gratuito del dalla paternità divina avviene con l’”uomo nuovo”, Gesù, che vive l’amore gratuito del Padre fin aaspezzarsi come cibo eediventare corpo Suo in una umanità rinnovata dal Padre fin spezzarsi come cibo diventare corpo Suo in una umanità rinnovata dal Suo Spirito. . Suo Spirito
  • 3. 3 CARITA’ E CREATO Uomo eedonna creati aaimmagine di Dio eeda lui benedetti redenzione.erano destinati aa Uomo donna creati immagine di Dio da lui benedetti redenzione.erano destinati riempire la terra (Gn 1,27, 28),coltivarla eecustodirla (Gn 1, 15),“Creato aaimmagine ee riempire la terra (Gn 1,27, 28),coltivarla custodirla (Gn 1, 15),“Creato immagine somiglianza di Dio l’l’ uomo èè se stesso se ama” (ETC 16); aa questo titolo egli somiglianza di Dio uomo se stesso se ama” (ETC 16); questo titolo egli deve“abitare” ililcreato ritrovando ililsuo posto per la redenzione deve“abitare” creato ritrovando suo posto per la redenzione
  • 4. 4 CARITA’ E INCARNAZIONE Nella pienezza del tempo si realizza ilil “mistero nascosto da secoli”e preannunziato Nella pienezza del tempo si realizza “mistero nascosto da secoli”e preannunziato dai profeti in tutta la storia della salvezza (Is 7,14). IlIlVerbo si fa carne,diventa uomo ee dai profeti in tutta la storia della salvezza (Is 7,14). Verbo si fa carne,diventa uomo viene ad abitare fra noi.E’ la carità di Dio,il suo “modo di essere” che si manifesta;il viene ad abitare fra noi.E’ la carità di Dio,il suo “modo di essere” che si manifesta;il modo con cui l’uomo eela donna cristiani abitano con i iloro fratelli fa capire che la modo con cui l’uomo la donna cristiani abitano con loro fratelli fa capire che la presenza incarnata di Dio continua anche oggi. presenza incarnata di Dio continua anche oggi.
  • 5. 5 CARITA’ E APERTURA UNIVERSALE Se èè la carità aa muovere l’uomo perché èè fatto come “Dio”, non hanno senso le Se la carità muovere l’uomo perché fatto come “Dio”, non hanno senso le “chiusure” che si riscontrano, purtroppo anche tra i i cristiani, come ilil razzismo, “chiusure” che si riscontrano, purtroppo anche tra cristiani, come razzismo, l’intolleranza, l’esclusione, la competizione, l’arrivismo, ecc… La vera dimensione l’intolleranza, l’esclusione, la competizione, l’arrivismo, ecc… La vera dimensione umana èèuniversale. umana universale.
  • 6. 6 CARITA’ COME CONDIVISIONE E COMUNIONE I Ipoveri eeogni persona in stato di bisogno non sono soltanto destinatari di carità eedi poveri ogni persona in stato di bisogno non sono soltanto destinatari di carità di assistenza (spesso molto necessaria). Occorre garantire la loro partecipazione che assistenza (spesso molto necessaria). Occorre garantire la loro partecipazione che non èè sempre difficile oo impossibile. si può lavorare ee organizzare insieme”, si non sempre difficile impossibile. si può lavorare organizzare insieme”, si possono fare vacanze vere, si può giocare eedivertirsi; si realizza una comunione possono fare vacanze vere, si può giocare divertirsi; si realizza una comunione spesso inaspettata. spesso inaspettata.
  • 7. 7 CARITA’ COME GIUSTIZIA E PACE A livello planetario,ma anche in Parrocchia,nella piccola comunità eepure in famiglia, A livello planetario,ma anche in Parrocchia,nella piccola comunità pure in famiglia, non si stabiliscono la pace,la concordia eeililvivere civile, se non si creano rapporti di non si stabiliscono la pace,la concordia vivere civile, se non si creano rapporti di accoglienza veri, rispettosi ee giusti con la partecipazione di tutti. Non ci si può accoglienza veri, rispettosi giusti con la partecipazione di tutti. Non ci si può accontentare di una benevolenza apparente, oo …ipocrita, ma èè necessaria un’ accontentare di una benevolenza apparente, …ipocrita, ma necessaria un’ accoglienza sincera; tutto ciò èècostoso, ma èèl’unica strada perché fiorisca la pace. accoglienza sincera; tutto ciò costoso, ma l’unica strada perché fiorisca la pace.
  • 8. 8 CARITA’ E UNITA’ “Noi siamo un corpo di ossa spezzate che deve ricomporsi” (Thomas Merton, monaco “Noi siamo un corpo di ossa spezzate che deve ricomporsi” (Thomas Merton, monaco convertito). Se l’azione caritativa delle nostre comunità eeassociazioni non costruisce, convertito). Se l’azione caritativa delle nostre comunità associazioni non costruisce, nei fatti, vera unità eecomunione, riscontrabile da tutti nella vita eenella società aatutti i i nei fatti, vera unità comunione, riscontrabile da tutti nella vita nella società tutti livelli, c’è da dubitare che sia radicata nell’azione dello Spirito. livelli, c’è da dubitare che sia radicata nell’azione dello Spirito.
  • 9. 9 ALLA RICERCA DI UNA DEFINIZIONE sui “principi” della carità si èè più facilmente in sintonia. Ma quando si passa ai sui “principi” della carità si più facilmente in sintonia. Ma quando si passa ai comportamenti, non di rado si scade nel compromesso non sempre accettabile. Il“far comportamenti, non di rado si scade nel compromesso non sempre accettabile. Il“far soldi”, che sono pure necessari, rischia spesso di stravolgere ilil significato ee soldi”, che sono pure necessari, rischia spesso di stravolgere significato l’efficacia di una vera pastorale di carità.( Le frecce divergenti indicano ililpericolo l’efficacia di una vera pastorale di carità.( Le frecce divergenti indicano pericolo che non si segua ililsolco della vera carità). che non si segua solco della vera carità).
  • 10. 10 LE RADICI DELLA CARITÀ Radice, oosorgente della nostra carità,è l’amore del Padre che ci viene trasmesso dallo Radice, sorgente della nostra carità,è l’amore del Padre che ci viene trasmesso dallo Spirito di Gesù. Questa carità ci viene annunciata nella “Parola”, ci trasforma per Spirito di Gesù. Questa carità ci viene annunciata nella “Parola”, ci trasforma per mezzo della celebrazione eucaristica eedei sacramenti eeci rende capaci di amore nella mezzo della celebrazione eucaristica dei sacramenti ci rende capaci di amore nella vita. vita.
  • 11. 11 LE METE (A) Mete della pastorale della carità èèla conversione all’amore gratuito.Dal dono di cose Mete della pastorale della carità la conversione all’amore gratuito.Dal dono di cose ( (che èèanche cosa buona) aaun dono di se stessi, là dove èèpossibile. Dall’elemosina che anche cosa buona) un dono di se stessi, là dove possibile. Dall’elemosina al servizio, dall’essere spettatori dei dolori del mondo alla partecipazione ee al al servizio, dall’essere spettatori dei dolori del mondo alla partecipazione al coinvolgimento secondo le proprie capacità,dalla commozione, anche vera, che porta coinvolgimento secondo le proprie capacità,dalla commozione, anche vera, che porta alla preghiera aaun azione personale per “cambiare” le cose, dal “sentir parlare”..al alla preghiera un azione personale per “cambiare” le cose, dal “sentir parlare”..al farsi vicino”. farsi vicino”.
  • 12. 12 LE METE (B) Mete della pastorale della carità èèla conversione all’amore gratuito.Dal dono di cose Mete della pastorale della carità la conversione all’amore gratuito.Dal dono di cose ( (che èèanche cosa buona) aaun dono di se stessi, là dove èèpossibile. IL cambiare che anche cosa buona) un dono di se stessi, là dove possibile. IL cambiare l’atteggiamento personale incide sulla trasformazione della comunità ecclesiale ee l’atteggiamento personale incide sulla trasformazione della comunità ecclesiale civile. Servizio, partecipazione, convivenza, apertura aachi èèin difficoltà iniziative civile. Servizio, partecipazione, convivenza, apertura chi in difficoltà iniziative comunitarie, ““formazione” al servizio, sono ililfrutto di una pastorale di carità, amore comunitarie, formazione” al servizio, sono frutto di una pastorale di carità, amore del Padre eetra i ifratelli. del Padre tra fratelli.
  • 13. 13 LA PARROCCHIA, CASA TRA LE CASE Nel deserto, la tenda dell’ Alleanza si spostava quando le tende degli Israeliti si Nel deserto, la tenda dell’ Alleanza si spostava quando le tende degli Israeliti si incamminavano verso la terra promessa. La comunità cristiana, che vive del suo incamminavano verso la terra promessa. La comunità cristiana, che vive del suo Signore, abita coi fratelli, partecipa delle vicende della storia di tutti i igiorni senza Signore, abita coi fratelli, partecipa delle vicende della storia di tutti giorni senza separarsi, senza prendere le distanze<, soffre, gioisce eeporta speranza. . separarsi, senza prendere le distanze<, soffre, gioisce porta speranza
  • 14. 14 LA PARROCCHIA, COMUNITÀ SOGGETTO Nessuno può vivere per conto suo; ognuno porta la responsabilità sue ee…degli altri Nessuno può vivere per conto suo; ognuno porta la responsabilità sue …degli altri per la costruzione di un mondo nuovo. La Parrocchia non èèun composito di individui, per la costruzione di un mondo nuovo. La Parrocchia non un composito di individui, ma una comunità che condivide un destino comune nel territorio, nel proprio paese, ma una comunità che condivide un destino comune nel territorio, nel proprio paese, nel mondo intero.“La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuor nel mondo intero.“La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuor solo eeun’anima sola” (Atti 4, 32). solo un’anima sola” (Atti 4, 32).
  • 15. 15 LA COMUNITA’ PARROCCHIALE …. Bisogna chiedersi se una comunità cristiana può dirsi tale eepuò “vivere” senza i i Bisogna chiedersi se una comunità cristiana può dirsi tale può “vivere” senza poveri, bisogna chiedersi quale “posto” essi hanno nella “pastorale della carità” che poveri, bisogna chiedersi quale “posto” essi hanno nella “pastorale della carità” che in forme diverse la Parrocchia intende perseguire. I Ipoveri (tav, 16) sono nella stessa in forme diverse la Parrocchia intende perseguire. poveri (tav, 16) sono nella stessa strada degli altri, sembra che vivano come gli altri, liliincontriamo eefacciamo pure strada degli altri, sembra che vivano come gli altri, incontriamo facciamo pure l’elemosina, vengono organizzati servizi “per l’oro”, se ne parla nelle riunioni l’elemosina, vengono organizzati servizi “per l’oro”, se ne parla nelle riunioni parrocchiali, ma molto spesso essi … non ci sono, essi non portano l’etichetta di parrocchiali, ma molto spesso essi … non ci sono, essi non portano l’etichetta di “povero, ma vivono da soli la fatica, la sofferenza, la solitudine, l’abbandono, la “povero, ma vivono da soli la fatica, la sofferenza, la solitudine, l’abbandono, la fame, la malattia. fame, la malattia.
  • 16. 16 …E I POVERI Bisogna chiedersi se una comunità cristiana può dirsi tale eepuò “vivere” senza i i Bisogna chiedersi se una comunità cristiana può dirsi tale può “vivere” senza poveri, bisogna chiedersi quale “posto” essi hanno nella “pastorale della carità” che poveri, bisogna chiedersi quale “posto” essi hanno nella “pastorale della carità” che in forme diverse la Parrocchia intende perseguire. I Ipoveri (tav. 16) sono nella stessa in forme diverse la Parrocchia intende perseguire. poveri (tav. 16) sono nella stessa strada degli altri, sembra che vivano come gli altri, liliincontriamo eefacciamo pure strada degli altri, sembra che vivano come gli altri, incontriamo facciamo pure l’elemosina, vengono organizzati servizi “per l’oro”, se ne parla nelle riunioni l’elemosina, vengono organizzati servizi “per l’oro”, se ne parla nelle riunioni parrocchiali, ma molto spesso essi … non ci sono, essi non portano l’etichetta di parrocchiali, ma molto spesso essi … non ci sono, essi non portano l’etichetta di “povero, ma vivono da soli la fatica, la sofferenza, la solitudine, l’abbandono, la “povero, ma vivono da soli la fatica, la sofferenza, la solitudine, l’abbandono, la fame, la malattia. fame, la malattia.
  • 17. 17 GLI STRUMENTI Motore della Parrocchia eedi una pastorale di carità, non può non essere ililConsiglio Motore della Parrocchia di una pastorale di carità, non può non essere Consiglio Pastorale che suscita ee organizza le energie di gratuità che ogni cristiano vuole Pastorale che suscita organizza le energie di gratuità che ogni cristiano vuole esprimere. La Caritas Parrocchiale èè come l’occhio ee l’orecchio che percepisce esprimere. La Caritas Parrocchiale come l’occhio l’orecchio che percepisce bisogni, sofferenze eerichieste di aiuto eestimola tutta la comunità aaprendere coscienza bisogni, sofferenze richieste di aiuto stimola tutta la comunità prendere coscienza per intervenire. Ne scaturiscono “servizi” che di solito non possono coprire tutti i i per intervenire. Ne scaturiscono “servizi” che di solito non possono coprire tutti bisogni, ma costituiscono un richiamo perché tutta la società civile arrivi aafarsene bisogni, ma costituiscono un richiamo perché tutta la società civile arrivi farsene carico. carico.
  • 18. 18 PAROLA, LITURGIA E CARITA’ Sono le tre dimensioni che fanno vivere la comunità cristiana. Nel Consiglio pastorale Sono le tre dimensioni che fanno vivere la comunità cristiana. Nel Consiglio pastorale parrocchiale esse trovano ililmomento di coesione per una ripartizione di azioni eedi parrocchiale esse trovano momento di coesione per una ripartizione di azioni di compiti. compiti.
  • 19. 19 LA CARITAS PARROCCHIALE La Caritas parrocchiale per muovere la comunità parrocchiale sulla strada della La Caritas parrocchiale per muovere la comunità parrocchiale sulla strada della testimonianza di carità, non opera direttamente nel campo assistenziale; ma rileva ee testimonianza di carità, non opera direttamente nel campo assistenziale; ma rileva suscita attenzione ai bisogni, studia eepropone progetti eemodi d’intervento anche suscita attenzione ai bisogni, studia propone progetti modi d’intervento anche per i ipaesi in via di sviluppo, fornisce informazioni, si cura della formazione dei per paesi in via di sviluppo, fornisce informazioni, si cura della formazione dei volontari, organizza eecoordinale forze impegnate in parrocchia,mantiene i irapporti volontari, organizza coordinale forze impegnate in parrocchia,mantiene rapporti coi servizi del territorio.Le dimensioni sono ovviamente diverse per una parrocchia coi servizi del territorio.Le dimensioni sono ovviamente diverse per una parrocchia più grande eepiù complessa, ooper una parrocchia più piccola ma le funzioni egli più grande più complessa, per una parrocchia più piccola ma le funzioni egli obiettivi sono gli stessi. obiettivi sono gli stessi.
  • 20. 20 CERVELLO E CUORE La Caritas parrocchiale per muovere la comunità parrocchiale sulla strada della La Caritas parrocchiale per muovere la comunità parrocchiale sulla strada della testimonianza di carità, non opera direttamente nel campo assistenziale; ma rileva ee testimonianza di carità, non opera direttamente nel campo assistenziale; ma rileva suscita attenzione ai bisogni, studia eepropone progetti eemodi d’intervento anche suscita attenzione ai bisogni, studia propone progetti modi d’intervento anche per i ipaesi in via di sviluppo, fornisce informazioni, si cura della formazione dei per paesi in via di sviluppo, fornisce informazioni, si cura della formazione dei volontari, organizza eecoordinale forze impegnate in parrocchia,mantiene i irapporti volontari, organizza coordinale forze impegnate in parrocchia,mantiene rapporti coi servizi del territorio.Le dimensioni sono ovviamente diverse per una parrocchia coi servizi del territorio.Le dimensioni sono ovviamente diverse per una parrocchia più grande eepiù complessa, ooper una parrocchia più piccola ma le funzioni egli più grande più complessa, per una parrocchia più piccola ma le funzioni egli obiettivi sono gli stessi. obiettivi sono gli stessi.
  • 21. 21 I SERVIZI SEGNO (A) Se una comunità parrocchiale accoglie i irichiami della Caritas eeprende coscienza dei Se una comunità parrocchiale accoglie richiami della Caritas prende coscienza dei bisogni esistenti eedelle attese di chi vive in sofferenza, riuscirà aamuoversi per tentare bisogni esistenti delle attese di chi vive in sofferenza, riuscirà muoversi per tentare di dare una risposta.Essa non può (e non deve) pensare di risolvere per intero i i di dare una risposta.Essa non può (e non deve) pensare di risolvere per intero problemi, ma può farsene carico in misura proporzionata alle proprie forze, come problemi, ma può farsene carico in misura proporzionata alle proprie forze, come segno per chi ha ililcompito eele possibilità di intervenire adeguatamente.Così diventa segno per chi ha compito le possibilità di intervenire adeguatamente.Così diventa “voce” di chi “ha bisogno” per tutto ililterritorio. Bisogni eerisposte sono proporzionati “voce” di chi “ha bisogno” per tutto territorio. Bisogni risposte sono proporzionati (di solito) alla dimensione della Parrocchia. . (di solito) alla dimensione della Parrocchia
  • 22. 22 I SERVIZI SEBNO (B) Se una comunità parrocchiale accoglie i irichiami della Caritas eeprende coscienza dei Se una comunità parrocchiale accoglie richiami della Caritas prende coscienza dei bisogni esistenti eedelle attese di chi vive in sofferenza, riuscirà aamuoversi per tentare bisogni esistenti delle attese di chi vive in sofferenza, riuscirà muoversi per tentare di dare una risposta.Essa non può (e non deve) pensare di risolvere per intero i i di dare una risposta.Essa non può (e non deve) pensare di risolvere per intero problemi, ma può farsene carico in misura proporzionata alle proprie forze, come problemi, ma può farsene carico in misura proporzionata alle proprie forze, come segno per chi ha ililcompito eele possibilità di intervenire adeguatamente.Così diventa segno per chi ha compito le possibilità di intervenire adeguatamente.Così diventa “voce” di chi “ha bisogno” per tutto ililterritorio. Bisogni eerisposte sono proporzionati “voce” di chi “ha bisogno” per tutto territorio. Bisogni risposte sono proporzionati (di solito) alla dimensione della Parrocchia. . (di solito) alla dimensione della Parrocchia
  • 23. 23 IL VOLONTARIATO Le forme di prestazione volontaria sono diverse: volontariato individuale (come quello Le forme di prestazione volontaria sono diverse: volontariato individuale (come quello dei professionisti), volontariato di coppia (come l’affidamento dei minori). dei professionisti), volontariato di coppia (come l’affidamento dei minori). Volontariato di gruppo (come l’aiuto ai senza “dimora”), ecc … Volontariato di gruppo (come l’aiuto ai senza “dimora”), ecc …
  • 24. 24 LA STRUTTURA I I componenti della Caritas parrocchiale sono persone che portano la voce ee la componenti della Caritas parrocchiale sono persone che portano la voce la competenza dei diversi organismi eeassociazioni parrocchiali eeche si assumono da competenza dei diversi organismi associazioni parrocchiali che si assumono da soli ee con altri collaboratori i i molteplici compiti della stessa Caritas. Essi non soli con altri collaboratori molteplici compiti della stessa Caritas. Essi non costituiscono un “gruppo” che si aggiunge (o si sovrappone) agli organismi costituiscono un “gruppo” che si aggiunge (o si sovrappone) agli organismi parrocchiali già esistenti; essi confluiscono nella Caritas parrocchiale per aiutare parrocchiali già esistenti; essi confluiscono nella Caritas parrocchiale per aiutare l’intera comunità aavivere la dimensione di carità. l’intera comunità vivere la dimensione di carità.
  • 25. 25 I COMPITI (A) La Caritas parrocchiale èècome una “antenna”che riceve i i“segnali” vicini eelontani La Caritas parrocchiale come una “antenna”che riceve “segnali” vicini lontani dell’”universo” delle povertà eedei bisogni, più palesi oopiù nascosti. Cerca di capirli dell’”universo” delle povertà dei bisogni, più palesi più nascosti. Cerca di capirli eeinterpretarli ee“alzare ililvolume” perché tutti ascoltino, perché tutti conoscano ee interpretarli “alzare volume” perché tutti ascoltino, perché tutti conoscano non si possa più dire “non sapevo”; perché tutta la comunità “ascolti” la voce di Dio non si possa più dire “non sapevo”; perché tutta la comunità “ascolti” la voce di Dio che si fa “voce del povero”. che si fa “voce del povero”.
  • 26. 26 I COMPITI (B) Compito centrale della Caritas parrocchiale èèililcoordinamento eela collaborazione, Compito centrale della Caritas parrocchiale coordinamento la collaborazione, aapartire dal collegamento con la Caritas diocesana. Qui si esplica la capacità eeilil partire dal collegamento con la Caritas diocesana. Qui si esplica la capacità servizio di relazione, di comunicazione, di incontro per realizzare la“comunione”fra servizio di relazione, di comunicazione, di incontro per realizzare la“comunione”fra tutte le forze attive della Parrocchia eedel territorio. tutte le forze attive della Parrocchia del territorio.
  • 27. 27 LA FORMAZIONE La Caritas parrocchiale sisi regge e si rende efficace se cura in modo primariola formazione. La vera La Caritas parrocchiale regge e si rende efficace se cura in modo primario la formazione. La vera formazione parte dalla conoscenza e eintroduzione ai diversi servizi, ma deve maturare negli stessi formazione parte dalla conoscenza introduzione ai diversi servizi, ma deve maturare negli stessi operatori e evolontari con la capacità di imparare dal servizio che compiono e edi riflettere sul operatori volontari con la capacità di imparare dal servizio che compiono di riflettere sul comportamento da avere per “crescere” in competenza. comportamento da avere per “crescere” in competenza.
  • 28. 28 L’ANIMAZIONE Per far conoscere i ibisogni eespingere aaimpegnarsi secondo le diverse possibilità di Per far conoscere bisogni spingere impegnarsi secondo le diverse possibilità di ognuno non èè sufficiente esporre in qualche modo quello che “si deve fare”. ognuno non sufficiente esporre in qualche modo quello che “si deve fare”. Spesso le nostre riunioni eeincontri, dove uno solo parla, sono noiosi eeinefficaci. Spesso le nostre riunioni incontri, dove uno solo parla, sono noiosi inefficaci. Occorre mettere in atto (e.. Inventare) i i cosiddetti mezzi attivi, con l’uso di Occorre mettere in atto (e.. Inventare) cosiddetti mezzi attivi, con l’uso di strumenti per facilitare la compressione eefavorire ilildialogo, stimolando la messa strumenti per facilitare la compressione favorire dialogo, stimolando la messa in comunione delle risorse di tutti. in comunione delle risorse di tutti.
  • 29. 29 COSA NON E’ LA CARITAS Non deve più esserci equivoco: la distribuzione anonima degli ““euro” (come aaun Non deve più esserci equivoco: la distribuzione anonima degli euro” (come un sportello pubblico) al …“martedì” mattina eela sola distribuzione di vestiario eedi sportello pubblico) al …“martedì” mattina la sola distribuzione di vestiario di viveri non si può chiamare Caritas parrocchiale. In questo modo si svilisce la “Carità”, viveri non si può chiamare Caritas parrocchiale. In questo modo si svilisce la “Carità”, che èèuna virtù teologale, non si convince nessuno eesi perde credito eestima. che una virtù teologale, non si convince nessuno si perde credito stima.