"Scenario del mondo del lavoro / La risorsa donna" tematica affrontata nella conferenza plenaria di Job Matching, svoltosi il 24 ottobre 2013. Speech a cura di Rossella Ceccattini
4. L’analisi desk ha approfondito i diversi aspetti attinenti il
rapporto tra le donne (e gli uomini) e il mercato del
lavoro, analizzando la permeabilità del sistema produttivo
delle province di Milano e Monza-Brianza rispetto alle due
componenti della forza lavoro, sia in valore assoluto sia
rispetto agli standard medi regionali e nazionali.
In linea generale, il quadro delineato rileva come il percorso
per addivenire ad una piena comparabilità tra condizioni
lavorative di uomini e donne e conciliazione tra tempi di vita e
di lavoro è ancora lungo.
5. Il contesto provinciale
Un quadro più performante rispetto a quello medio nazionale
ma
caratterizzato da accentuate differenze di genere in termini di:
• Partecipazione
• Profilo professionale e retributivo
• Attitudine imprenditoriale
7. La composizione della popolazione adulta in cerca di occupazione per
genere è in costante mutamento e, negli ultimi otto anni, ha manifestato
segnali di evidente discontinuità
• quadriennio 2005-2008, caratterizzato da
livelli di disoccupazione equiparabili e
pressoché invariati (36-40mila donne, 3437mila uomini);
• triennio 2009-2011, caratterizzato un
iniziale deciso aumento del numero di
disoccupati per entrambi i sessi (oltre
quota 50mila unità) e successiva
stabilizzazione per le donne (52-53mila
unità) e aumento per gli uomini (da 54mila
a 57mila unità);
• 2012, anno di forte crescita dei
disoccupati (ancora più accentuata
rispetto a quella registrata nel biennio
2008/2009), sia tra gli uomini (da 57 a
81mila) che tra le donne (da 52 a 69mila).
Disoccupati 15 anni e oltre per sesso
(valori in migliaia di unità)
MASCHI
FEMMINE
100
81
80
58
60
53
54
40
36
36
36
34
2006
2007
2008
52
2009
2010
2011
69
35
2005
52
37
37
40
57
20
2012
8. CRITICITÀ “DI GENERE”
% Dipendenti con ruolo
dirigenziale/quadro
Differenziale retributivo
Scostamenti elevati
in funzione del
ruolo professionale
dei dipendenti
<
6%
14%
Avviamenti al lavoro
Full -Time
<
<
63%
41%
Tempo
Indeterminato
<
39%
53%
25%
29%
9. Negli ultimi anni la grave e generalizzata crisi globale ha fortemente
condizionato le performance economico-occupazionali delle province di
Milano e Monza-Brianza, con un significativo deterioramento dei
fondamentali economici (occupazione, import/export, etc).
La difficile fase congiunturale che ha attraversato entrambe le economie
provinciali ha, tuttavia, influenzato solo in parte il processo di
terziarizzazione del sistema produttivo locale, che ha visto aumentare in
misura significativa il peso dei servizi in termini di:
-Valore aggiunto
-Tessuto imprenditoriale
- Prospettive occupazionali
10. IL “PESO” DEI SERVIZI SULL’ECONOMIA LOCALE
Valore aggiunto
110 MILIARDI
DI EURO / ANNO
75%
+33% in valore
assoluto tra il
2003 e il 2011
Imprese Attive
Numero Addetti
249MILA
1,6 MILIONI
71%
Più alta concentrazione
di imprese nel ramo
del commercio
68%
Numero medio di
addetti per impresa
Inferiore a 7
11. La centralità dei servizi nell’economia provinciale è ancora
più accentuata se si guarda alla componente femminile della
popolazione attiva, nel lavoro dipendente, così come in
quello autonomo.
13. FOCUS MERCEOLOGICO
Primato assoluto
del commercio
all’ingrosso / dettaglio
Eterogeneità del grado di
imprenditorialità femminile
Esclusivo / Forte
Variabilità del numero
medio di addetti
per impresa
33%
26%
Delle imprese
femminili di servizi
Degli addetti
nei servizi
9%
33%
Trasporti e
Magazzinaggio
Sanità e
Assistenza
1
10
Attività
Immobiliari
Trasporti e
Magazzinaggio
14. L’analisi delle biografie individuali, esplorate nei contesti di osservazione
(interviste in profondità e focus group) nell’ambito della ricerca realizzata in
provincia di Milano e Monza-Brianza ha restituito un quadro eterogeneo del
settore, confermando le problematiche note e illustrando traiettorie
professionali ed individuali caratterizzate da ostacoli e difficoltà.
Nelle diverse realtà organizzative osservate il panorama è diversificato e mostra
l’esistenza di alcuni elementi che intervengono in varia misura nella struttura del
mercato del lavoro condizionando soprattutto le dinamiche della presenza
femminile.
Settore produttivo
Modelli organizzativi
Cultura organizzativa
Stereotipi di genere
15. Verso un nuovo modello organizzativo?
Al momento permangono una serie di ostacoli “invisibili” alla piena affermazione di un
nuovo modo di concepire il rapporto di lavoro. Gli ostacoli più ricorrenti, secondo il
parere espresso dai diversi soggetti che hanno offerto la loro collaborazione alla
ricerca sono:
• La presenza di stereotipi e di una cultura simbolicamente non neutrale
• La diffusione di una cultura dell’importanza del tempo speso nel luogo di lavoro,
più che del risultato ottenuto. Condizione questa che può agire a discapito degli
spazi dedicati della famiglia
• La conseguente difficoltà di essere valutati realmente per obiettivi e non per
numero di ore trascorse alla propria “postazione”
• Il permanere di una cultura orientata al presenzialismo sul luogo di lavoro, che
premia essenzialmente chi dimostra di passare più tempo in azienda, ma non chi
produce i migliori risultati, penalizza maggiormente la donna lavoratrice che ancora
oggi è la principale responsabile degli oneri di cura all’interno delle famiglie e
difficilmente può adeguarsi ai ritmi richiesti
• Negli ultimi anni, però si sta lentamente evidenziando anche un fenomeno nuovo,
che interessa anche le nuove generazioni di uomini lavoratori che non vogliono
vedersi più ostacolati nell’esercizio dei propri ruoli familiari.