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rinasce dal basso
prof. Ugo Guidolin
Teoria e Tecniche dei Nuovi Media
2. Web Radio: la radio
rinasce dal basso
La “scatola musicale senza fili”
Ho in mente un piano che potrebbe fare della radio uno
strumento domestico come il grammofono o il pianoforte. Il
ricevitore sarà progettato nella forma di una scatola musicale
adatta a ricevere diverse lunghezze d’onda che si potranno
cambiare a piacimento spingendo un bottone. La scatola
musicale avrà un ampli catore e un altoparlante telefonico
incorporati. Sarà tenuta in salotto e si potrà ascoltare musica,
conferenze, concerti
(Lettera inviata da David Sarnoff alla Marconi Company of America)
© 2008, prof. Ugo Guidolin, Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, Milano
3. Web Radio: la radio
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L’organizzazione dei mass-media
La struttura organizzativa predominante dei mass-media è
costruita all’interno di una struttura verticistica di controllo
da uno a molti (one-to-many)
Due fattori definiscono la stabilità dell’organizzazione:
• Una modello gerarchico di comando e di controllo
• Un sistema di nanziamento regolamentato del servizio
basato su canoni di abbonamento e pubblicità
© 2008, prof. Ugo Guidolin, Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, Milano
4. Web Radio: la radio
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Il modello one-to-many
Caratteristiche del modello one-to-many:
• Il messaggio radio si esaurisce nel momento in cui viene
trasmesso: si riduce pertanto il tempo e lo spazio di un’azione
cosciente del destinatario tra emissione e ricezione del messaggio.
• Il ruolo passivo dell’ascoltatore: impossibilità per il destinatario di
partecipare all’organizzazione dei tempi di fruizione del messaggio
(definiti esclusivamente dall’emittente).
• La decontestualizzazione del messaggio: nel messaggio radio
vengono meno le condizioni per una comprensione umana del
messaggio, ossia la conoscenza dei termini e del contesto.
© 2008, prof. Ugo Guidolin, Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, Milano
5. Web Radio: la radio
rinasce dal basso
Il modello one-to-many
Fattori chiave su cui si fonda la gestione del consenso nell’era
dell’one-to-many:
• Indebolimento della funzione argomentativa: incapacità di
astrazione e rappresentazione attraverso il linguaggio (l’ascoltare
domina sul capire)
• Sviluppo di un post-pensiero alogico: assenza di connessioni
logiche e di contestualizzazione delle informazioni
• Primato della dimensione preattentiva: funzione ancestrale
dell’uomo (pubblicità).
© 2008, prof. Ugo Guidolin, Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, Milano
6. Web Radio: la radio
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Il modello one-to-one
Il modello one-to-one è un modello di passaggio. Non differisce
sostanzialmente da quello precedente, ma innesca alcune
importanti trasformazioni:
• Possibilità per l’utente di selezionare il proprio palinsesto
informativo: la maggiore offerta dell’etere consente all’ascoltatore
di gestire personalmente il proprio consumo di interessi.
• Offerta maggiormente diversificata: l’offerta informativa viene
maggiormente caratterizzata da temi e interessi specifici (politica,
musica etc.)
• La partecipazione attiva dell’utenza: l’emittente cerca un canale
di feedback diretto con l’utenza attraverso telefono e internet.
© 2008, prof. Ugo Guidolin, Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, Milano
7. Web Radio: la radio
rinasce dal basso
Il modello one-to-one
Fattori chiave su cui si fonda la gestione del consenso nell’era
dell’one-to-one:
• Coinvolgimento dell’ascoltatore nel programma: utilizzo
pseudo-interattivo del mezzo in cui il pubblico interviene in diretta
definendo così un rapporto confidenziale tra emittente e ricevente.
• De-strutturazione del programma: il contenuto del programma
perde di rilevanza in virtù di elementi di cornice (sigle e codici ben
riconoscibili al pubblico) e del ruolo dominante del conduttore che
instaura il rapporto diretto e confidenziale con l’ascoltatore.
• Identificazione nella quotidianità: presenza di tipi umani e sociali
in cui gli spettatori identificano la propria quotidianità.
© 2008, prof. Ugo Guidolin, Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, Milano
8. Web Radio: la radio
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Il modello many-to-many
“Quello che comunque a me interessava
maggiormente era intervenire sul rituale
espositivo; il rituale classico prevede la presenza
di un'autore e delle sue opere presentate al
meglio, mentre in questo caso l'opera era
inizialmente allo stato potenziale, era caricata di
tutti i rischi possibili, e soprattutto l'autore non
era presente, era praticamente scomparso
lasciando un meccanismo in funzione che lo
sostituiva.“
Franco Vaccari
sull’esposizione “Lascia su queste pareti una traccia
del tuo passaggio” (Biennale di Venezia, 1972)
© 2008, prof. Ugo Guidolin, Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, Milano
9. Web Radio: la radio
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Many-to-many: reticolarità
Il modello many-to-many estende il nostro sistema cognitivo
all’interno di una rete di informazione globale includendo la
nostra esperienza in un campo uni cato di esperienza
(interattività e cooperazione).
• Il passaggio da una struttura di comunicazione verticale,
autoreferenziale, da un punto verso molti punti a una
comunicazione di tipo orizzontale: da molti punti a molti punti.
• Oggi, diventano sempre più determinanti le community
nell’elaborazione della conoscenza collettiva che introducono
un paradigma innovativo che riduce sempre più le distanze tra
produttore e consumatore di informazione (prosumer).
© 2008, prof. Ugo Guidolin, Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, Milano
10. Web Radio: la radio
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Many-to-many: cellularità
L’informazione si scompone costitutivamente in una
molteplicità di unità informative decontestualizzate all’interno
di una mappa cognitiva priva di linearità narrativa.
• E’ una forma di linguaggio che si predispone all’immaginazione
e induce il “lettore” a metterla in racconto.
• Il pensiero è così portato a ricomporre queste unità secondo
modalità nuove e molteplici percorsi di conoscenza
(interattività).
• Il medium diventa quindi luogo di esperienza e abilità dove
vengono ridefiniti volta per volta montaggio, inquadrature,
linguaggi ed equilibri
© 2008, prof. Ugo Guidolin, Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, Milano
11. Web Radio: la radio
rinasce dal basso
L’organizzazione many-to-many
I limiti costitutivi dell’organizzazione dei media generalisti
vengono rimessi in gioco:
• I nuovi strumenti della Rete (social networking) estendono le
relazioni interpersonali a distanze e scale idealmente illimitate
• Di conseguenza l’originaria forma di intelligenza cooperativa si sta
estendendo a tutti i livelli dell’organizzazione comunitaria,
appiattendo di fatto i domini di conoscenza all’interno di una
comune piattaforma, strumento di condivisione del sapere.
• Il medium non rappresenta più una sola forma di
comunicazione, ma è l’espressione di molti linguaggi anche
diversificati tra loro (multimedialità del medium)
© 2008, prof. Ugo Guidolin, Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, Milano
12. Web Radio: la radio
rinasce dal basso
L’organizzazione many-to-many
Nessun sistema gerarchico, ma piuttosto compiti, ruoli
dinamici con processi da innescare e completare
• non promozione dell’azione di massa, ma promozione dell’azione
ristretta del singolo.
• azione ristretta: “parla a tutti perchè non pretende di parlare di
tutti” (Miguel Benasayag, Contro il niente, Feltrinelli, Milano, 2005)
• logica di sciame: le scelte operative e sociali del singolo non fanno
riferimento a una direttiva dall’alto, ma alla situazione contingente. Pensa
e agisce localmente, ma l’azione collettiva produce
comportamento globale.
© 2008, prof. Ugo Guidolin, Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, Milano
13. Web Radio: la radio
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L’organizzazione many-to-many
Il cyberspace genera strutture reticolari e cellulari di
consenso, reti di community:
• Dimensioni: Solo un numero limitato di elementi interagenti
garantiscono che il sistema non arrivi a un livello di complessità così
elevato da sviluppare più “rumore” che risultati effettivi.
• Prossimità: Gli elementi condividono la loro presenza all’interno di
uno spazio di prossimità che consenta loro di partecipare e avere
una percezione globale del sistema.
© 2008, prof. Ugo Guidolin, Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, Milano
14. Web Radio: la radio
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Organizzazione cooperativa
“Vi dicono: potrete avere accesso a tutte le informazioni, alla
totalità delle informazioni, ma è proprio il contrario: adesso
sapete che non avrete mai accesso alla totalità. [...] Nasce così
la necessità di fare appello agli altri, alle conoscenze degli
altri e alle loro capacità di navigazione: i messaggi che hanno
più valore nel cyberspazio sono quelli che vi aiutano a trovare
dei riferimenti, a orientarvi, quelli che hanno meno valore
sono quelli che aumentano la massa senza dare visibilità o
trasparenza alle conoscenze disponibili.”
Pierre Levy
© 2008, prof. Ugo Guidolin, Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, Milano
15. Web Radio: la radio
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Organizzazione cooperativa
La Rete come spazio di elaborazione del sapere collettivo: non
tanto fornire informazioni, ma strumenti cooperativi di
costruzione della conoscenza
• Rielabora e seleziona costantemente le risorse culturali
• Garantisce la validità e la rilevanza delle informazioni
• E’ artefice di nuovi linguaggi e pratiche comunicative
• E’ artefice di nuove forme di distribuzione, condivisione e gestione
della conoscenza
© 2008, prof. Ugo Guidolin, Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, Milano
16. Web Radio: la radio
rinasce dal basso
Organizzazione il consenso
• Nessun sistema gerarchico, ma piuttosto compiti, ruoli dinamici con processi
da innescare e completare: non promozione dell’azione di massa, ma
promozione dell’azione ristretta del singolo.
• Poche regole, semplici, che definiscono le modalità e i criteri di creazione
dell’opera d’ingegno collettivo.
• Criteri etici che definiscono il rapporto tra il singolo e la collettività in
rapporto alla creazione dell’opera
• Fruizione interattiva e dinamica dell’opera (dalla consultazione ai servizi)
• Strumenti di condivisione finalizzati al promuovere aggregazione,
partecipazione e cooperazione
• Immediatezza della fruizione
© 2008, prof. Ugo Guidolin, Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, Milano
17. Web Radio: la radio
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Nuovi modelli economici
• “In un mondo di produzioni personalizzate, di continue innovazioni
e aggiornamenti costanti, di prodotti con un ciclo di vita sempre più
breve tutto invecchia molto in fretta: in un’economia la cui unica
costante è il cambiamento, avere, possedere, accumulare ha
sempre meno senso” (Jeremy Rifkin, L’era dell’accesso, 2002)
• Il modello economico che sta maturando è un modello in cui al
concetto di distribuzione va sostituendosi sempre più quello di
comunicazione o di condivisione, mentre il consumo dei beni
diventa sempre più utilizzo dei beni secondo logiche più affini al
concetto di leasing che non di proprietà.
© 2008, prof. Ugo Guidolin, Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, Milano
18. Web Radio: la radio
rinasce dal basso
Quale futuro per la radio?
• Perchè ascoltare la radio se gli utenti possono fruire la
musica attraverso dispositivi interattivi che consentono loro
di organizzare i propri palinsesti musicali a una qualità
maggiore?
• Perchè ascoltare la radio se gli utenti possono costruire la
propria informazione multimediale on-demand attraverso i
servizi della Rete (Google, YouTube etc.)?
• Perchè ascoltare la radio con noiosi e irrilevanti break
pubblicitari, se posso organizzarmi l’ascolto senza?
© 2008, prof. Ugo Guidolin, Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, Milano
19. Web Radio: la radio
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1/ Radio bottom-up
Nella logica many-to-many anche la radio, così come altri
format digitali, deve diventare sempre più spazio di
elaborazione e condivisione del contenuto dal basso:
• Organizzare una piattaforma web dove l’utente diventi autore, reporter, possa
cioè inviare i propri contenuti (servizi, brani musicali etc.) per la loro messa in
onda.
• Organizzare una redazione che si occupi sempre più NON di costruire
informazione a monte, ma di organizzare le risorse esterne dei contributori
inserendole all’interno di un palinsesto organico e dinamico e fornire gli
strumenti adeguati alla cooperazione dell’utenza.
• Stabilire ruoli e regole comunitarie di partecipazione e di pubblicazione dei
contenuti formando e specializzando i contributori su tematiche specifiche.
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20. Web Radio: la radio
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2/ Radio tematica
Nella logica many-to-many la radio pone l’attenzione
sull’intrattenimento tematico e non generalista.
• La nuova radio dev’essere tematizzata e focalizzata su interessi specifici per
sintonizzarsi in maniera organizzata sulla domanda dell’audience.
• La struttura delle informazioni deve condurre l’utente nella scelta del contenuto
che più soddisfa gli interessi personali secondo gli schemi già utilizzati dai
sistemi di news online (vedi dopo RSS)
• L’informazione deve potersi focalizzare sulle realtà locali dell’utente e fornire
servizi anche in base alla sua ubicazione (geotracking).
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21. Web Radio: la radio
rinasce dal basso
3/ Radio on-demand
Nella logica many-to-many anche la radio deve diventare
sempre più strumento modulare per la gestione personalizzata
dei palinsesti d’ascolto:
• L’unità d’informazione radiofonica dev’essere fruibile in maniera autonoma e
modulare per permettere all’utente di selezionare il contenuto desiderato
configurandolo secondo palinsesti personali (playlist) o definiti
automaticamente sulla base di criteri logici di aggregazione (RSS).
• In tal senso, la radio dev’essere intesa sempre più anche come motore di ricerca
per i contenuti specifici, la musica e i servizi su cui è specializzata e i contenuti
devono essere organizzati secondo tassonomie che ne supportino la ricerca da
parte dell’utenza.
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22. Web Radio: la radio
rinasce dal basso
4/ Network Radio
Nella logica many-to-many la radio non è ubicata in un luogo
preciso della rete (URL), ma è inserita in un network
• L’informazione radiofonica suddivide e moltiplica il proprio contenuto su canali
multipli: come le news, viene scorporata dal suo contesto originario per essere
fruibile presso altri spazi della rete, secondo logiche di blogrolling, pingback e
trackback, permalink, in maniera da aumentare così il suo consenso e la sua
visibilità.
• La radio può e deve diventare concretamente anche strumento di partecipazione
sociale in rete e condivisione dei propri palinsesti informativi (vedi Last.fm).
• L’informazione radiofonica dev’essere trasferibile su più dispositivi che ne
permettano la riorganizzazione di contenuto, secondo formati e processi di
sincronizzazione standard e immediati da utilizzare.
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23. Web Radio: la radio
rinasce dal basso
5/ Pubblicità come servizio
Nella logica many-to-many la fruizione interattiva del
contenuto radiofonico non può essere ostacolata da messaggi
intrusivi, quali quelli della pubblicità interruptive:
• Anche la pubblicità deve diventare interattiva e tematica, vale a dire che
dev’essere oltre che una promozione per lo sponsor anche un servizio utile per
l’utente, rispondendo agli interessi dell’ascoltatore e coinvolgendolo in
un’attività partecipativa (p.e. concorsi, servizi sponsorizzati, mappa dei locali
musicali, fruizione di directories...)
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24. Web Radio: la radio
rinasce dal basso
6/ Radio d’impatto
Nella logica many-to-many il contenuto deve avere una forte
personalità e un grande impatto
• Recenti indagini (BBC) ci rivelano che i podcast sta ridando il cuore alla radio
perchè più focalizzati sul contenuto che sullo show.
• Il reporting di strada, la voce umana sono elementi empatici e dal forte impatto
comunicativo in grado di restituire un’anima all’informazione radiofonica.
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25. Web Radio: la radio
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Alcuni esempi...
Rete sociale musicale Rete sociale musicale Piattaforma online di talk radio, Piattaforma di hosting live radio
in cui gli utenti in cui gli utenti possono attraverso la quale gli utenti online con oltre 10.000 stazioni
condividono artisti, programmare un proprio possono creare gruppi di discussione radio online di libero ascolto. Chi
generi e gusti musicali palinsesto di brani online utilizzando un telefono trasmette paga un cifra fissa mensile
attraverso la creazione musicali con un client o un client VoIP, con la possibilità per l’hosting dei propri file mp3 e
di stazioni radio e trasmetterlo agli altri di controllare o moderare i l’utilizzo dei servizi offerti da
personalizzate basate utenti in webcast dal partecipanti e avere una chat di Live365 per la trasmissione della
sul profilo dell’utente proprio pc. Mobile Radio supporto alla discussione. propria stazione radio online.
e dei propri “vicini” e Artist Program.
www.lastfm.it www.mercora.com www.talkshoe.com www.live365.com/broadcast
© 2008, prof. Ugo Guidolin, Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, Milano