1. Francesco Barbero
Infermiere di Area Critica
L’intervento
...dalla teoria alla pratica...
dell’infermiere
in protezione civile
Thursday, 13 June 13
2. Dalla nascita della nostra professione ai giorni nostri, gli infermieri
rimangono in prima linea nell’assistenza delle vittime di guerre, disastri
ed emergenze sociali.
una professione
in prima linea
volontariato servizi di emergenza
organizzazioni non governative servizi sanitari locali
enti religiosi
[ F BARBERO ]
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3. L’Infermiere svolge
“attività dirette alla
prevenzione, alla cura e
salvaguardia della salute
individuale e collettiva”
(art. 1, comma 1, L. 251/2000)
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5. L’Infermiere...
Che si tratti di difficoltà nelle comunicazioni, carenze di risorse o
personale, setting ostile... gli infermieri sono spesso capaci di
improvvisare la risposta e adattare le loro pratiche di assistenza.
Il pensiero critico e le competenze
nel problem-solving degli infermieri,
uniti alla loro flessibilità e
adattabilità, completano il profilo di
una delle professioni più versatili
dell’intero panorama sanitario.
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6. I disastri capitano ovunque, e il loro trend è in inesorabile aumento
per effetto stesso dell’aumento della popolazione globale, oltre che
per il sempre maggior impatto dell’uomo sul territorio dove questo
vive.Tutti gli infermieri dovrebbero essere pronti a “fare la loro parte”
in caso di eventi catastrofici...
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7. Per essere “pronti” a svolgere la propria attività in caso di disastro,
diventa fondamentale la preparazione delle future generazioni di
infermieri e specialisti: iniziano a diffondersi in Italia i primi corsi
extracurriculari in medicina dei disastri o disaster
preparedness...
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8. La nostra assistenza è orientata alla persona, alla famiglia e alla
comunità2 in maniera imparziale, senza distinzioni di genere o sociali e
rispettosa dei valori delle persone4. Il nostro intervento è anche
rivolto alla promozione di comportamenti sani, attraverso opere di
educazione e informazione19.
Il codice deontologico prevede
esplicitamente la nostra messa a
disposizione in caso di disastro18 e
richiama in ogni tempo ad un utilizzo
equo delle risorse disponibili10.
Nelle emergenze, la capacità d’integrazione tra diverse
professionalità14 diviene fondamentale per poter garantire un
coordinamento unitario.
L’Infermiere...
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9. L’Infermiere e la cooperazione
prevenire ed alleviare la sofferenza,
proteggere la vita e la salute, assicurare il
rispetto per l’essere umano
L’Infermiere coinvolto nel mondo dell’umanitarismo, deve integrare ai
propri valori professionali alcuni principi in parte già espressi
all’interno della propria deontologia professionale.
Imperativo umanitario Neutralità Imparzialità
non prendere parte nelle ostilità o nelle
controversie basate su identità razziali,
religiose, ideologiche o politiche
l’aiuto è dato a tutti coloro che
soffrono, senza distinzioni
La cooperazione può essere d’emergenza o orientata allo sviluppo
(terremoti, alluvioni, carestie, etc..)
(progetti di sanità pubblica, salute materno-infantile,
micro-credito, mitigazione di rischi, etc..)
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10. L’Infermiere e la protezione civile
> ripristinare i livelli essenziali di assistenza sanitaria alla popolazione
> integrandosi nel sistema di soccorso
> capacità di fare “rete” con gli altri soggetti che dispongono di
risorse sanitarie
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11. Ma il nostro sistema... è pronto alla
risposta in caso di disastro?!?
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16. Negli ultimi anni è diventata una costante la saturazione, soprattutto
nel periodo invernale, dei pronto soccorso. Il sovraffollamento è
dovuto a molteplici cause (accessi impropri, riduzione posti letto,
scarsa disponibilità post-acuzie, territorio scarsamente valorizzato) e le
soluzioni finora adottate non hanno ancora attenuato il problema.
E poi c’è l’overcrowding...
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17. piano massiccio afflusso
...e i piani di emergenza ospedalieri...
piano antincendio
piano di evacuazione
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18. Per quanto possibile, devono essere integrati in un unico documento...
Facilmente consultabili per accesso e “spessore”...
Devono prendere in considerazione gli scenari (realistici) peggiori...
...e devono essere testati!!!
...e i piani di emergenza ospedalieri...
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21. In questa fase sarà data priorità agli interventi sanitari d’emergenza e
durerà fin tanto che il numero di feriti “scompenserà” il sistema
d’intervento!
Clinical Medicine &
Disaster Management
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22. Primo: salvare vite!
azioni di search and rescue
triage inverso
carenza di risorse/scarsa disponibilità di mezzi e personale
procedure integrate all’interno di un piano conosciuto
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23. evacuazione di strutture ospedaliere e case di riposo
installazione di strutture campali (PMA e tende polifunzionali)
adattamento degli standard di cura (crisis standard of care)
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24. I
sopravvissuti
che
non
necessitano
di
cure
sanitarie
immediate
raggiungeranno
delle
aree
di
ammassamento.
Queste
potranno
essere
convenzionali
o
improvvisate,
anche
in
ragione
dell’efficacia
dei
piani
locali
di
protezione
civile
(obbligatori).
Nelle
prime
24
ore,
grazie
alle
componenti
tecnico-‐logistiche,
dovrebbe
essere
assicurato
un
riparo
sicuro
per
la
popolazione
attraverso
l’installazione
di
tendopoli
o
l’uso
delle
strutture
ancora
agibili.
Spesso
le
stesse
aree
di
ammassamento
si
trasformano
in
campi
di
accoglienza...
e
questo
non
facilita
le
cose!
Il contesto dell’assistenza
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26. Davanti ad eventi maggiori, possono trovare
impiego le colonne mobili regionali, strutture
modulari di pronto impiego e autonome. Ogni
regione ha una struttura di questo tipo e può
integrarsi a livello nazionale in caso di
intervento all’estero.
Colonna Mobile = professionalità, mezzi, attrezzature e procedure!
Ogni regione integra nella sua colonna anche un dispositivo sanitario
chiamato “modulo sanitario regionale”, strutturato sia per interventi
in urgenza che per la successiva assistenza sanitaria.
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27. Esempio campo d’accoglienza
Area Soccorritori
MENSA
Cucina
WC/Docce
Lavanderia
Area Residenti/Ospiti
Area Direzione/Servizi
+i
WC/Docce
(72-96Hdaevento)
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28. Un campo é il suo staff...
...un po’ come l’equipaggio di una nave!
responsabile logistico
responsabile cucina
responsabile
sanitario
responsabile
segreteria &
accoglienza
capo-campo
responsabile
socio-assistenziale
responsabile
segreteria &
accoglienza
responsabile
“sociale”
responsabile
“servizi”
responsabile
sanitario
capitano!
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29. Capo-Campo
Responsabile
Sanitariobile
ia
continuità assistenzale
sanità pubblica
farmaci e dispositivi
interventi psico-sociali
attività soggetti vulnerabili
Il capo-campo dirige tutte le attività svolte
all’interno del campo, essendo responsabile ultimo
della gestione di personale e strutture, nonché
occupando una posizione di garanzia per la
popolazione ospitata.
Un campo é il suo staff...
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30. Il futuro assetto dell’assistenza alla popolazione prevederà l’impiego
di PASS a presidio del territorio, sostituendo così la presenza di
“tende sanitarie” all’interno dei campi.
Tuttavia, in caso di attivazione di una infermeria campale, il
professionista (infermiere o medico) collaborerà con le figure
preposte per le attività assistenziali dirette verso l’individuo e per
gli aspetti di sanità pubblica e psico-sociale.
Il modello di riferimento è dunque
quello della salute pubblica e di
comunità, con specifici adattamenti al
contesto emergenziale.
Continuità assistenziale... in “campo”!
Oltre a rapportarsi costantemente con
il capo-campo, è essenziale prendere
contatto con la rete sanitaria pre-
esistente e con il rappresentante
sanitario presso il COM/CCS.
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31. Superata
l’emergenza
dunque,
subentra
una
fase
dove
in
nostro
interesse
è
orientato
al
mantenimento
e
alla
cura
della
salute
della
comunità.
salute pubblica nei disastri
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32. attività di assistenza sanitaria e primo soccorso
gestione/supporto medicina territoriale (MMG/PLS/IFeC)
- Continuità Assistenziale- Sanità Pubblica- Farmaci e Dispositivi
- Intervento Psico-Sociale- SoggettiVulnerabili
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33. - Continuità Assistenziale- Sanità Pubblica- Farmaci e Dispositivi
- Intervento Psico-Sociale- SoggettiVulnerabili
Patologie per macroarea affrontate dall’ambulatorio del campo CRI di
Concordia, sisma Emilia [Pepe - ItRC, 2012]
4 mesi > 2702 passaggi
10%
25%
4%
12%
48%
Cardio-respiratorie
Chirurgiche-ortop.
Infortuni
Neuro-gastriche
Altre prestazioni
See&Treat
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34. - Continuità Assistenziale- Sanità Pubblica- Farmaci e Dispositivi
- Intervento Psico-Sociale- SoggettiVulnerabili
Dati raccolti su un campione di circa 2000 pazienti assistiti dai MMG
durante il sisma Abruzzo [Evangelista - FIMMG, 2012]
74%
3%
7%
1%
10%
4%
Ipertensione
Scompenso Card.
Angina
Vasc. Cer.
Dist. del Ritmo
Infarto
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35. - Continuità Assistenziale- Sanità Pubblica- Farmaci e Dispositivi
- Intervento Psico-Sociale- SoggettiVulnerabili
Peggioramento condizioni di vita con modificazione dei bisogni essenziali.
Riduzione della compliance terapeutica e stili di vita inadeguati.
Possibile perdita archivi/cartella personale del paziente.
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36. In caso di disastro, occorre rapidamente instaurare un approccio
preventivo per ridurre le complicanze o le recidive di malattie note!
[prevenzione terziaria]
- Continuità Assistenziale- Sanità Pubblica- Farmaci e Dispositivi
- Intervento Psico-Sociale- SoggettiVulnerabili
[ F BARBERO ]
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38. standard igienico-sanitari
sorveglianza sindromica
prevenzione comportamenti a rischio
salute occupazionale
aspetti veterinari
- Continuità Assistenziale- Sanità Pubblica- Farmaci e Dispositivi
- Intervento Psico-Sociale- SoggettiVulnerabili
[ F BARBERO ]
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39. - Continuità Assistenziale- Sanità Pubblica- Farmaci e Dispositivi
- Intervento Psico-Sociale- SoggettiVulnerabili
Appena possibile, predisporre un registro per le prestazioni erogate,
identificando le macropatologie.
Sussidiare l’amministrazione per la pianificazione sanitaria del campo.
Regolamento campo
Piano emergenza
Piano HACCP
Piano Rifiuti,
Sanificazione e
derattizazione
Report infermeria
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40. - Continuità Assistenziale- Sanità Pubblica- Farmaci e Dispositivi
- Intervento Psico-Sociale- SoggettiVulnerabili
Le problematiche relative alla corretta conservazione di dispositivi e
farmaci sono molteplici, per questo è opportuno mantenere un flusso
informativo costante con il livello superiore.
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41. - Continuità Assistenziale- Sanità Pubblica- Farmaci e Dispositivi
- Intervento Psico-Sociale- SoggettiVulnerabili
Popolazione colpita da lutti, depressione, crisi d’ansia...
Pazienti domiciliarizzati, anziani soli, disabili, perdita della rete sociale...
[ F BARBERO ]
Thursday, 13 June 13
42. entro 1 mese
salvezza in momento di pericolo
accesso a beni di prima necessità
accesso informazioni
sicurezza & fisiologia
appartenenza
barbero, 2013
ripristino rete famigliare
affermazione nella società
ripristino della proprietà
LapiramidedeibisognidiMaslow
immediato
1-2 mesi
stima &
autorealizzazione
resilienza
- Continuità Assistenziale- Sanità Pubblica- Farmaci e Dispositivi
- Intervento Psico-Sociale- SoggettiVulnerabili
abilità di resistere, assorbire, adattarsi e recuperare di
fronte agli effetti di un pericolo...
[ F BARBERO ]
Thursday, 13 June 13
43. Società
Cultura
Politica
Economia
Welfare
Ospedali
Chiese
Servizi della Comunità
Media
Famiglia
Posto di lavoro
Comunità
Individuo
macrosistema
microsistema
Bronfenbrenner’s adpt. to community resilience theory [Alexander]
microsistema
cronosistema
mesosistema
esosistema
- Continuità Assistenziale- Sanità Pubblica- Farmaci e Dispositivi
- Intervento Psico-Sociale- SoggettiVulnerabili
[ F BARBERO ]
Thursday, 13 June 13