3. Equazione quantitativa della moneta
M*V=P*Y
• M = massa monetaria in circolazione
• V = velocità di circolazione della moneta
• P = livello dei prezzi
• Y = output produttivo, cioè i beni prodotti
5. M*V = P*Y
Secondo la teoria economica monetarista e poi neoclassica il
secondo prodotto aumenta ma solo con l’aumento di P e non
con quello di Y.
In realtà, se lo Stato utilizza il nuovo denaro per favorire le
aziende e aumentare la loro produttività, ad aumentare sarà Y,
e non P.
6. Le tasse:
NON -
GOV
GOV
Le tasse sono un utile strumento per controllare
l'inflazione: nel caso ci sia troppo denaro in
circolo, lo Stato può ridurlo tassando.
M*V = P*Y
7. Riassumendo:
✔
Uno Stato a moneta sovrana può stampare tutto il
denaro che gli serve.
✔
Il debito di uno Stato a moneta sovrana non è mai
un problema.
(a patto che sia denominato nella propria valuta sovrana)
✔
Stampare nuovo denaro non crea automaticamente
inflazione.
9. L’euro:
Lo Stato non ha più il monopolio della moneta,
ossia non ha più il potere di regolare
l'emissione della moneta.
Chi detiene questo potere?
10. La BCE:
•
detiene il monopolio dell'Euro
è totalmente indipendente da qualsiasi controllo
politico
11. Vendita di Titoli di Stato
Eurozona: gli Stati hanno la necessità di vendere i
titoli agli investitori privati, che quindi possono ricattarli,
alzando i tassi d'interesse → spread
Stato a Moneta Sovrana: lo Stato non cede al
ricatto, se necessario fa sì che la propria BC compri i titoli
a tassi contenuti, stampando nuovo denaro
→ è il sistema Euro che permette la speculazione!
12. In Europa pensano che il problema sia il debito pubblico!
I mercati chiedono interessi più alti perché non hanno fiducia in
noi, a causa dell'elevato debito pubblico. Quindi la parola d'ordine
è “pareggio di bilancio”, per ridare fiducia ai mercati!
13. Qualche dato:
•
Irlanda: debito pari a circa il 105% del PIL
•
Spagna: debito pari a circa il 66% del PIL
•
Italia: debito pari a circa il 120% del PIL
•
Giappone: debito pari ad oltre il 200% del PIL
In termini assoluti:
il Giappone ha un debito di circa 11500 miliardi di dollari contro
circa 2500 miliardi dell'Italia.
che interessi paga il Giappone?
(fonte: ???)
15. Il deficit pubblico è in larga misura automatico:
lo Stato spende per la sanità, i servizi pubblici, gli ammortizzatori
sociali;
in periodi di crisi il deficit si allarga automaticamente, per far
fronte alla disoccupazione, alle difficoltà delle aziende...
16. La spirale della deflazione
(1) Lo Stato vuole raggiungere il pareggio di bilancio
(2) → più tasse, più tagli, meno servizi
(3) Diminuisce il potere di acquisto della popolazione.
(4) Le imprese vendono meno, per cui producono meno
(5) → diminuisce il PIL → recessione
(6) Diminuendo il PIL, diminuisce anche il gettito fiscale
(7) → lo Stato non raggiunge il pareggio di bilancio
(8) Si innesca nuovamente il punto (1)
18. Disoccupazione
il 21,7% della popolazione greca è disoccupata
Il 24,1% della popolazione spagnola è disoccupata
(dati: Eurostat)
19. Rischio povertà nel 2010
•
il 27,7% della popolazione greca era a rischio di
povertà, ossia più di un cittadino greco su quattro
•
Il 25,5% della popolazione spagnola era a rischio di
povertà, all'incirca una persona su quattro
(dati: Eurostat)
20. E l'Italia?
●
Il 24,5% della popolazione italiana nel 2010 era
a rischio povertà
Il 9,8% della popolazione italiana è attualmente disoccupato
(dati: Eurostat)
21. Dogmi da sfatare:
• Lo stato è come una famiglia, e dunque prima di spendere deve
risparmiare. FALSO! Uno stato a moneta sovrana può creare moneta dal
nulla, spendendo per arricchire i cittadini.
• Il debito pubblico è il debito dei cittadini, che dovranno ripagarlo di tasca
propria. FALSO! Il debito di uno stato a moneta sovrana costituisce la
ricchezza finanziaria al netto dei cittadini. Uno stato sovrano che spendendo
100 lasci poi 20 all’interno del settore non governativo avrà aggiunto
ricchezza al netto indebitandosi solo con se stesso.
• Immettendo maggior denaro in circolo si creerà automaticamente
un’inflazione incontrollabile. FALSO! Se la spesa statale è ben indirizzata
(spesa a deficit positivo) essa creerà ricchezza finanziando la creazione di
nuovi prodotti, di nuovi beni e servizi; all’aumentare del denaro in circolo
aumenterà anche la quantità di beni a disposizione del consumatore e non si
avranno squilibri intollerabili tra domanda e offerta tali da provocare
eccessiva inflazione (cf. equazione quantitativa della moneta).