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VIAGGIO NELLE
 CATACOMBE
  CRISTIANE
   Presentazione didattica guidata alla conoscenza
 della simbologia e dell’arte cristiana dei primi secoli




            Realizzazione a cura dell’ins.Andrea Gironda
                                  www.andreagironda.it
Già al tempo degli etruschi, così come i giudei e i romani, c’era la consuetudine di
seppellire i defunti sotto terra. Con i cristiani si dà vita alla nascita di sepolcreti
molto grandi e dalla struttura complessa, adatti per accogliere in un’unica
necropoli tutta la comunità. Le catacombe sono nate nel III sec. d.C.

NECROPOLI in                  COEMETERIUM, che deriva dal greco e significa
archeologia, per l’era pre-   "dormitorio", è il termine più giusto per definire questi
cristiana, luogo di           cimiteri. Per i cristiani la sepoltura non è altro che un
sepoltura dei defunti,        momento provvisorio, in attesa della resurrezione finale. Il
cosparso di tombe e           termine “catacomba”, esteso a tutti i cimiteri cristiani,
monumenti sepolcrali          definiva, in antico, soltanto il complesso di S. Sebastiano sulla
                              Via Appia.


                              Le catacombe quindi nascono per essere un luogo di
                              sepoltura e non un rifugio dalle persecuzioni, come
                              spesso si crede. Seppur contemporanee al periodo
                              delle persecuzioni che gli imperatori romani facevano
                              nei confronti dei seguaci di Gesù, le catacombe erano
                              solo luogo di sepoltura e di preghiera. Difficile
                              nascondersi in luoghi così bui e privi di aria, anche
                              perché conosciuti dagli stessi romani!
COME SONO FATTE…
                                               Le catacombe sono scavate nel tufo o in
                                               altri terreni facilmente asportabili ma
                                               solidi.
                                               Il tufo è morbido da scavare ma al contatto
                                               con l’aria si solidifica tanto da diventare
                                               solido e resistente. Nelle catacombe
                                               troviamo le scale che conducono a delle
                                               gallerie. Nelle pareti delle gallerie sono
                                               sistemati i “loculi”, ossia le sepolture dei
Nelle catacombe si trovano anche               cristiani realizzate nel senso della
tombe più complesse, come gli                  lunghezza; questi sepolcri venivano chiusi
arcosoli, che comportano lo scavo di           con lastre di marmo o con mattoni. I loculi
un arco sulla cassa di tufo, e i               rappresentano il sistema sepolcrale più
cubicoli, che sono vere e proprie              umile ed egualitario per rispettare il senso
camere sepolcrali.                             comunitario che animava i primi cristiani.
                                               La maggior parte delle catacombe si trova
                                               a Roma, circa 60, altrettante nel Lazio.
                                               Altre catacombe si trovano nell’Italia
ARCOSOLIO: nicchia a volta scavata             meridionale. Anche in Africa, in alcune
nel tufo delle catacombe, nelle quali veniva   provincie dell’Impero Romano troviamo
posto il sarcofago.                            alcune catacombe.
Le catacombe si snodano in diverse
                                                               gallerie e sale sotterranee disposte
                                                               secondo una pianta a reticolato. I
                                                               loculi erano nicchie ricavate nelle
                                                               pareti, una sopra l'altra, sigillate:
                                                               racchiudevano solitamente più salme
                                                               di una stessa famiglia (da una a
                                                               quattro). Le persone più importanti
                                                               potevano essere sepolte in una bara di
                                                               pietra o in un sarcofago scolpito,
                                                               collocato in un arcosolio..


Nonostante i divieti verso la metà del III secolo
tuttavia soldati e ladri iniziarono a penetrare sempre più
di frequente nelle catacombe: i cristiani reagirono allora
distruggendo le vecchie vie d'accesso e costruendone di
nuove e segrete. Già nel V secolo si era affermato l’uso
di seppellire i defunti cristiani in cimiteri annessi alle
chiese: le catacombe, specialmente se ospitavano tombe
di martiri, si trasformarono in luoghi di pellegrinaggio.
Durante le invasioni barbariche, per impedirne la
profanazione, le catacombe furono riempite di terra: le
loro entrate furono sigillate e i resti dei martiri traslati
in luoghi sicuri. A partire dal XVI secolo, la Chiesa
promosse studi e interventi di restauro nelle catacombe
più famose, incoraggiando anche la ricerca sulle fonti
storiche.
Le tombe dei martiri, normalmente in sale separate, servivano da altare
durante le cerimonie religiose. Con la diffusione del cristianesimo e il
moltiplicarsi delle sepolture, le catacombe vennero ampliate
estendendole sia in senso orizzontale, allungando e ramificando
ulteriormente i cunicoli (ambulacra), sia in profondità, scavando e
allestendo altri piani sotterranei (si hanno esempi di catacombe
strutturate in cinque livelli), collegati da scale.
Visitando le catacombe, si viene a contatto con suggestive tracce del
Cristianesimo dei primi secoli e si può, per così dire, toccare con mano la
          fede che animava quelle antiche comunità cristiane.
 Percorrendo le gallerie, si scorgono non pochi segni dell'iconografia
    della fede: il pesce, simbolo del Cristo; l’ancora, immagine della
speranza; la colomba, rappresentazione dell'anima credente e, accanto ai
         nomi, sui sepolcri, frequentissimo l'augurio "In Cristo".
        Sono altrettante testimonianze del fervore spirituale
              che animava le prime generazioni cristiane.
      Accostando quel mondo, i cristiani di oggi possono trarre utili
  incoraggiamenti per la loro vita e per un più incisivo impegno nella
                        nuova evangelizzazione.
                          (Giovanni Paolo II)

Segni: elementi di qualsiasi natura che indicano qualcos’altro.
Iconografia: l’iconografia, nell’arte, studia un’immagine non nel suo significato stilistico,
ma la valuta e la inserisce nella cultura di appartenenza dandole un significato storico,
religioso, sociale ecc.

Quindi nelle catacombe troviamo evidenti segni che ci aiutano a capire molto di più
di ciò che essi stessi rappresentano! È così che un’ancora è molto più di un ancora,
che un pesce non è solo un elemento del mare e che un pavone non è solo un
bell’animale da ammirare…
ADESSO PARLIAMO DI SEGNI…
        CONOSCI I PRINCIPALI SEGNI STRADALI?
     SAPRESTI ATTRIBUIRGLI IL GIUSTO SIGNIFICATO?

                          PROVIAMO….




Anche questi segni indicano qualcosa che VA OLTRE il loro stesso significato.
      Non è diverso per i segni che troviamo nelle catacombe….
                          Scopriamoli insieme!
L ’ar te delle catacombe
     I primi cristiani tracciavano sulle lapidi dei loro defunti i
     simboli che esprimevano la loro fede. Il simbolo spesso
     riassume il senso di un intero discorso, rivela e nasconde,
     parla a chi sa leggerlo. Il simbolismo cristiano nasce nelle
     comunità più antiche ed è intimamente legato a due
     momenti fondamentali della vita del fedele: la catechesi
     prebattesimale e la catechesi postbattesimale. Quando un
     cristiano veniva a pregare sulla tomba dei suoi cari era
     richiamato, proprio da quei simboli, ai sacramenti che
     aveva ricevuto ed alle principali verità della sua fede.


     Le pitture non sono solamente ornamentali, ma illustrano
     aspetti importanti della fede cristiana. Le immagini
     richiamano personaggi ed episodi dell’Antico e del Nuovo
     Testamento (Noé, Abramo, Giona, i miracoli di Gesù).
     Importanti    le  rappresentazioni   del   Battesimo   e
     dell’Eucaristia.


     L’uso di dipingere e incidere le lastre di marmo che
     chiudevano i loculi, o di affrescare semplicemente pareti e
     soffitti degli ambienti più accessibili inizia nel III secolo e
     finisce nel V.
SCOPRIAMO INSIEME
I SIMBOLI PIU’ DIFFUSI
    E IMPORTANTI
   CHE TROVIAMO
  NELLE CATACOMBE
Il PESCE è uno dei simboli più diffusi. Le
iniziali della parola “pesce” in greco formano
un’espressione che significa Gesù Cristo Figlio
di Dio Salvatore (Iesus Christos Theù Huios
Sotér). Le inziali delle parole di questa frase
formano la parola greca ichtus che significa,
appunto, pesce!

In alcune raffigurazioni
il pesce è rappresentato
con i pani, richiamo
chiaramente al miracolo
della     moltiplicazione
dei pani e dei pesci.




L’ALBERO rappresenta la vita che dalla terra si
sviluppa verso il cielo con foglie, frutti, fiori,
quali segni della sua vitalità. Sono questi
simboli della vita terrena che tende alla vita del
"cielo", alla resurrezione.
Il BUON PASTORE: è un’immagine molto utilizzata, segno
            PASTORE
dell’anima portata nella pace da Cristo pastore. Divenne presto
l’immagine del Buon Pastore (o "Bel Pastore" secondo
l’originale greco) che va in cerca della pecorella smarrita, usata
da Gesù stesso nella parabola (Lc.15,3-7; Gv.10,11-16) per
esprimere il suo amore per gli uomini.
Il capo è leggermente volto da un lato, vestito di una corta
tunica che gli scende sino alle ginocchia, stretta ai fianchi da
una cintura; la spalla destra completamente nuda mentre i
piedi sono coperti da alti calzari. Porta a tracolla la bisaccia per
le provviste e regge sulle spalle la pecora che tiene ben salda
per le gambe; ai lati due agnelli alzano fiduciosi lo sguardo
verso di lui. Il simbolismo è chiaro: nella figura del Buon
pastore, viene rappresentato Gesù Salvatore e nella pecora
si allude all’anima salvata dall’amore. In altre parti può
essere rappresentato isolato con la pecorella sulle spalle, ma
nella maggioranza dei casi viene rappresentato insieme al
gregge (le anime beate) in un giardino (il paradiso) ricco di
alberi e di fiori e allietato dal canto degli uccelli come appare
nel cubicolo della Velatio nella catacomba di Priscilla.
Collegata all’immagine del pastore, di origine biblica, è la
simbologia di Cristo come AGNELLO: Cristo è l’agnello
                              AGNELLO
innocente. Nell’agnello vediamo mansuetudine, mitezza, ma è
richiamato anche il mistero del sacrificio offerto a Dio, cioè il
sacrificio della croce.
Spesso ricorre
       l’immagine
       dell’ORANTE, cioè di un
            ORANTE
       uomo che prega; figura
       vestita di una tunica con
       larghe maniche e con le
       braccia alzate in
       preghiera. Rappresenta
       lo "status" di gioia, il
       canto e la lode al Signore.




"L’Orante è la posizione
  del Cristo in croce".
    S.Ambrogio (370)
Frequentissima è la COLOMBA, atta
                     COLOMBA
a simboleggiare - nella sua naturale
innocenza - la dolcezza, l’umiltà, la
mansuetudine, la carità, cioè le virtù
che caratterizzano l’anima cristiana.
La Colomba in alcune occasioni
porta il ramo d’ulivo oppure si ciba
al grappolo, o beve alla fonte e
diventa espressione dell’anima
entrata nella pace di Dio.




L’ANCORA: per la sua
L’ANCORA
funzione abituale di
ormeggio della nave,
indispensabile soprattutto
quando il mare è agitato:
nella simbologia cristiana
diviene segno della fede che
dà stabilità all’esistenza
umana.
il MONOGRAMMA DI CRISTO: è composto da due lettere
                                                         CRISTO
                          dell’alfabeto greco, la X e la P, intrecciate insieme. Sono le prime due
                          lettere della parola greca ΧΡΙΣΤΟΣ Xristòs, cioè Cristo.
                          ALFA Α e OMEGA Ω , cioè la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto
                          greco. Indicano Cristo principio e fine di ogni cosa. Si legge
                          nell’Apocalisse (22, 13): "Io sono l’alfa e l’omega, il primo e l’ultimo, il
                          principio e la fine".

Altri simboli possono essere quella della VITE e dei TRALCI, anch’essa collegata al Vangelo.
                                                        TRALCI
Queste immagini richiamano al vino dell’Eucaristia, alla parabola della vigna e al discorso di
Gesù quando dice “Io sono la vite. Voi siete i tralci”.


                      Collegati all’idea di immortalità e della vita eterna ottenuta mediante
                      la risurrezione sono i simboli della FENICE perché la mitologia
                      attribuiva a questo uccello la capacità di rinascere dalle proprie ceneri.




C’è poi il PAVONE perché ogni anno rinnova le
proprie penne e quindi è simbolo di rinascita a
nuova vita, e la PALMA perché ha le foglie
sempre verdi e quindi ricorda la longevità e la vita
eterna.
Ma nelle catacombe non troviamo solo SIMBOLI,
ma anche delle rappresentazioni di alto valore artistico di scene bibliche.


                     Vediamone alcune…


                                                                  Mosè fa
                                                                 scaturire
                                                              l’acqua dalla
                                                                   roccia
Daniele salvato
                dai leoni




Il profeta
  Giona
Noè nell’arca

                  Giona salvato dal ventre della
                    balena, dove il profeta era
                   rimasto per tre giorni.
                      Viene rievocata così la
                     resurrezione di Cristo.




                I giovani di Babilonia salvati
                dalle fiamme della fornace
Numerose anche le iscrizioni
                                        che troviamo nelle catacombe




Nelle   catacombe      di   Priscilla
troviamo un affresco raffigurante
una giovane donna in ricca
tunica e col capo velato con le
braccia alzate in atteggiamento di
preghiera. Ai lati della figura
orante sono rappresentate due
scene che si riferiscono a momenti
importanti della vita della defunta.
Le pitture, incredibilmente ben
conservate,   sono     datate   alla
seconda metà del terzo secolo.
Questa suggestiva immagine si
 trova nelle catacombe di
       Priscilla a Roma.
 È la più antica immagine di
Maria con il bambino in braccio.


L’affresco, riferibile alla prima
metà del III secolo, raffigura la
  Vergine con il Bambino sulle
ginocchia dinanzi ad un profeta
 (forse Balaam, forse Isaia) che
 indica una stella. Una profezia
  che annunciava la venuta del
             Messia.
     Una Madonna davvero
suggestiva: il visitatore si ferma
a contemplare questa immagine
mariana inserita in un contesto
     davvero emozionante.
Un’altra figura di
     grande
  importanza:

San Pietro
Viaggio
all’interno
   delle
catacombe
 cristiane


  Realizzazione a cura
dell’ins. Andrea Gironda


 www.andreagironda.it


      2009 Roma

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Le Catacombe cristiane

  • 1. VIAGGIO NELLE CATACOMBE CRISTIANE Presentazione didattica guidata alla conoscenza della simbologia e dell’arte cristiana dei primi secoli Realizzazione a cura dell’ins.Andrea Gironda www.andreagironda.it
  • 2. Già al tempo degli etruschi, così come i giudei e i romani, c’era la consuetudine di seppellire i defunti sotto terra. Con i cristiani si dà vita alla nascita di sepolcreti molto grandi e dalla struttura complessa, adatti per accogliere in un’unica necropoli tutta la comunità. Le catacombe sono nate nel III sec. d.C. NECROPOLI in COEMETERIUM, che deriva dal greco e significa archeologia, per l’era pre- "dormitorio", è il termine più giusto per definire questi cristiana, luogo di cimiteri. Per i cristiani la sepoltura non è altro che un sepoltura dei defunti, momento provvisorio, in attesa della resurrezione finale. Il cosparso di tombe e termine “catacomba”, esteso a tutti i cimiteri cristiani, monumenti sepolcrali definiva, in antico, soltanto il complesso di S. Sebastiano sulla Via Appia. Le catacombe quindi nascono per essere un luogo di sepoltura e non un rifugio dalle persecuzioni, come spesso si crede. Seppur contemporanee al periodo delle persecuzioni che gli imperatori romani facevano nei confronti dei seguaci di Gesù, le catacombe erano solo luogo di sepoltura e di preghiera. Difficile nascondersi in luoghi così bui e privi di aria, anche perché conosciuti dagli stessi romani!
  • 3. COME SONO FATTE… Le catacombe sono scavate nel tufo o in altri terreni facilmente asportabili ma solidi. Il tufo è morbido da scavare ma al contatto con l’aria si solidifica tanto da diventare solido e resistente. Nelle catacombe troviamo le scale che conducono a delle gallerie. Nelle pareti delle gallerie sono sistemati i “loculi”, ossia le sepolture dei Nelle catacombe si trovano anche cristiani realizzate nel senso della tombe più complesse, come gli lunghezza; questi sepolcri venivano chiusi arcosoli, che comportano lo scavo di con lastre di marmo o con mattoni. I loculi un arco sulla cassa di tufo, e i rappresentano il sistema sepolcrale più cubicoli, che sono vere e proprie umile ed egualitario per rispettare il senso camere sepolcrali. comunitario che animava i primi cristiani. La maggior parte delle catacombe si trova a Roma, circa 60, altrettante nel Lazio. Altre catacombe si trovano nell’Italia ARCOSOLIO: nicchia a volta scavata meridionale. Anche in Africa, in alcune nel tufo delle catacombe, nelle quali veniva provincie dell’Impero Romano troviamo posto il sarcofago. alcune catacombe.
  • 4. Le catacombe si snodano in diverse gallerie e sale sotterranee disposte secondo una pianta a reticolato. I loculi erano nicchie ricavate nelle pareti, una sopra l'altra, sigillate: racchiudevano solitamente più salme di una stessa famiglia (da una a quattro). Le persone più importanti potevano essere sepolte in una bara di pietra o in un sarcofago scolpito, collocato in un arcosolio.. Nonostante i divieti verso la metà del III secolo tuttavia soldati e ladri iniziarono a penetrare sempre più di frequente nelle catacombe: i cristiani reagirono allora distruggendo le vecchie vie d'accesso e costruendone di nuove e segrete. Già nel V secolo si era affermato l’uso di seppellire i defunti cristiani in cimiteri annessi alle chiese: le catacombe, specialmente se ospitavano tombe di martiri, si trasformarono in luoghi di pellegrinaggio. Durante le invasioni barbariche, per impedirne la profanazione, le catacombe furono riempite di terra: le loro entrate furono sigillate e i resti dei martiri traslati in luoghi sicuri. A partire dal XVI secolo, la Chiesa promosse studi e interventi di restauro nelle catacombe più famose, incoraggiando anche la ricerca sulle fonti storiche.
  • 5. Le tombe dei martiri, normalmente in sale separate, servivano da altare durante le cerimonie religiose. Con la diffusione del cristianesimo e il moltiplicarsi delle sepolture, le catacombe vennero ampliate estendendole sia in senso orizzontale, allungando e ramificando ulteriormente i cunicoli (ambulacra), sia in profondità, scavando e allestendo altri piani sotterranei (si hanno esempi di catacombe strutturate in cinque livelli), collegati da scale.
  • 6. Visitando le catacombe, si viene a contatto con suggestive tracce del Cristianesimo dei primi secoli e si può, per così dire, toccare con mano la fede che animava quelle antiche comunità cristiane. Percorrendo le gallerie, si scorgono non pochi segni dell'iconografia della fede: il pesce, simbolo del Cristo; l’ancora, immagine della speranza; la colomba, rappresentazione dell'anima credente e, accanto ai nomi, sui sepolcri, frequentissimo l'augurio "In Cristo". Sono altrettante testimonianze del fervore spirituale che animava le prime generazioni cristiane. Accostando quel mondo, i cristiani di oggi possono trarre utili incoraggiamenti per la loro vita e per un più incisivo impegno nella nuova evangelizzazione. (Giovanni Paolo II) Segni: elementi di qualsiasi natura che indicano qualcos’altro. Iconografia: l’iconografia, nell’arte, studia un’immagine non nel suo significato stilistico, ma la valuta e la inserisce nella cultura di appartenenza dandole un significato storico, religioso, sociale ecc. Quindi nelle catacombe troviamo evidenti segni che ci aiutano a capire molto di più di ciò che essi stessi rappresentano! È così che un’ancora è molto più di un ancora, che un pesce non è solo un elemento del mare e che un pavone non è solo un bell’animale da ammirare…
  • 7. ADESSO PARLIAMO DI SEGNI… CONOSCI I PRINCIPALI SEGNI STRADALI? SAPRESTI ATTRIBUIRGLI IL GIUSTO SIGNIFICATO? PROVIAMO…. Anche questi segni indicano qualcosa che VA OLTRE il loro stesso significato. Non è diverso per i segni che troviamo nelle catacombe…. Scopriamoli insieme!
  • 8. L ’ar te delle catacombe I primi cristiani tracciavano sulle lapidi dei loro defunti i simboli che esprimevano la loro fede. Il simbolo spesso riassume il senso di un intero discorso, rivela e nasconde, parla a chi sa leggerlo. Il simbolismo cristiano nasce nelle comunità più antiche ed è intimamente legato a due momenti fondamentali della vita del fedele: la catechesi prebattesimale e la catechesi postbattesimale. Quando un cristiano veniva a pregare sulla tomba dei suoi cari era richiamato, proprio da quei simboli, ai sacramenti che aveva ricevuto ed alle principali verità della sua fede. Le pitture non sono solamente ornamentali, ma illustrano aspetti importanti della fede cristiana. Le immagini richiamano personaggi ed episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento (Noé, Abramo, Giona, i miracoli di Gesù). Importanti le rappresentazioni del Battesimo e dell’Eucaristia. L’uso di dipingere e incidere le lastre di marmo che chiudevano i loculi, o di affrescare semplicemente pareti e soffitti degli ambienti più accessibili inizia nel III secolo e finisce nel V.
  • 9. SCOPRIAMO INSIEME I SIMBOLI PIU’ DIFFUSI E IMPORTANTI CHE TROVIAMO NELLE CATACOMBE
  • 10. Il PESCE è uno dei simboli più diffusi. Le iniziali della parola “pesce” in greco formano un’espressione che significa Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore (Iesus Christos Theù Huios Sotér). Le inziali delle parole di questa frase formano la parola greca ichtus che significa, appunto, pesce! In alcune raffigurazioni il pesce è rappresentato con i pani, richiamo chiaramente al miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. L’ALBERO rappresenta la vita che dalla terra si sviluppa verso il cielo con foglie, frutti, fiori, quali segni della sua vitalità. Sono questi simboli della vita terrena che tende alla vita del "cielo", alla resurrezione.
  • 11. Il BUON PASTORE: è un’immagine molto utilizzata, segno PASTORE dell’anima portata nella pace da Cristo pastore. Divenne presto l’immagine del Buon Pastore (o "Bel Pastore" secondo l’originale greco) che va in cerca della pecorella smarrita, usata da Gesù stesso nella parabola (Lc.15,3-7; Gv.10,11-16) per esprimere il suo amore per gli uomini. Il capo è leggermente volto da un lato, vestito di una corta tunica che gli scende sino alle ginocchia, stretta ai fianchi da una cintura; la spalla destra completamente nuda mentre i piedi sono coperti da alti calzari. Porta a tracolla la bisaccia per le provviste e regge sulle spalle la pecora che tiene ben salda per le gambe; ai lati due agnelli alzano fiduciosi lo sguardo verso di lui. Il simbolismo è chiaro: nella figura del Buon pastore, viene rappresentato Gesù Salvatore e nella pecora si allude all’anima salvata dall’amore. In altre parti può essere rappresentato isolato con la pecorella sulle spalle, ma nella maggioranza dei casi viene rappresentato insieme al gregge (le anime beate) in un giardino (il paradiso) ricco di alberi e di fiori e allietato dal canto degli uccelli come appare nel cubicolo della Velatio nella catacomba di Priscilla. Collegata all’immagine del pastore, di origine biblica, è la simbologia di Cristo come AGNELLO: Cristo è l’agnello AGNELLO innocente. Nell’agnello vediamo mansuetudine, mitezza, ma è richiamato anche il mistero del sacrificio offerto a Dio, cioè il sacrificio della croce.
  • 12. Spesso ricorre l’immagine dell’ORANTE, cioè di un ORANTE uomo che prega; figura vestita di una tunica con larghe maniche e con le braccia alzate in preghiera. Rappresenta lo "status" di gioia, il canto e la lode al Signore. "L’Orante è la posizione del Cristo in croce". S.Ambrogio (370)
  • 13. Frequentissima è la COLOMBA, atta COLOMBA a simboleggiare - nella sua naturale innocenza - la dolcezza, l’umiltà, la mansuetudine, la carità, cioè le virtù che caratterizzano l’anima cristiana. La Colomba in alcune occasioni porta il ramo d’ulivo oppure si ciba al grappolo, o beve alla fonte e diventa espressione dell’anima entrata nella pace di Dio. L’ANCORA: per la sua L’ANCORA funzione abituale di ormeggio della nave, indispensabile soprattutto quando il mare è agitato: nella simbologia cristiana diviene segno della fede che dà stabilità all’esistenza umana.
  • 14. il MONOGRAMMA DI CRISTO: è composto da due lettere CRISTO dell’alfabeto greco, la X e la P, intrecciate insieme. Sono le prime due lettere della parola greca ΧΡΙΣΤΟΣ Xristòs, cioè Cristo. ALFA Α e OMEGA Ω , cioè la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco. Indicano Cristo principio e fine di ogni cosa. Si legge nell’Apocalisse (22, 13): "Io sono l’alfa e l’omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine". Altri simboli possono essere quella della VITE e dei TRALCI, anch’essa collegata al Vangelo. TRALCI Queste immagini richiamano al vino dell’Eucaristia, alla parabola della vigna e al discorso di Gesù quando dice “Io sono la vite. Voi siete i tralci”. Collegati all’idea di immortalità e della vita eterna ottenuta mediante la risurrezione sono i simboli della FENICE perché la mitologia attribuiva a questo uccello la capacità di rinascere dalle proprie ceneri. C’è poi il PAVONE perché ogni anno rinnova le proprie penne e quindi è simbolo di rinascita a nuova vita, e la PALMA perché ha le foglie sempre verdi e quindi ricorda la longevità e la vita eterna.
  • 15. Ma nelle catacombe non troviamo solo SIMBOLI, ma anche delle rappresentazioni di alto valore artistico di scene bibliche. Vediamone alcune… Mosè fa scaturire l’acqua dalla roccia
  • 16. Daniele salvato dai leoni Il profeta Giona
  • 17. Noè nell’arca Giona salvato dal ventre della balena, dove il profeta era rimasto per tre giorni. Viene rievocata così la resurrezione di Cristo. I giovani di Babilonia salvati dalle fiamme della fornace
  • 18. Numerose anche le iscrizioni che troviamo nelle catacombe Nelle catacombe di Priscilla troviamo un affresco raffigurante una giovane donna in ricca tunica e col capo velato con le braccia alzate in atteggiamento di preghiera. Ai lati della figura orante sono rappresentate due scene che si riferiscono a momenti importanti della vita della defunta. Le pitture, incredibilmente ben conservate, sono datate alla seconda metà del terzo secolo.
  • 19. Questa suggestiva immagine si trova nelle catacombe di Priscilla a Roma. È la più antica immagine di Maria con il bambino in braccio. L’affresco, riferibile alla prima metà del III secolo, raffigura la Vergine con il Bambino sulle ginocchia dinanzi ad un profeta (forse Balaam, forse Isaia) che indica una stella. Una profezia che annunciava la venuta del Messia. Una Madonna davvero suggestiva: il visitatore si ferma a contemplare questa immagine mariana inserita in un contesto davvero emozionante.
  • 20. Un’altra figura di grande importanza: San Pietro
  • 21. Viaggio all’interno delle catacombe cristiane Realizzazione a cura dell’ins. Andrea Gironda www.andreagironda.it 2009 Roma