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Progetto iCl@ss - Classe 2° C - Scuola Primaria “G. Carducci” Fucecchio FI

DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il progetto “iCl@ss” nasce dalla partecipazione della
classe 2° C della Scuola Primaria “G. Carducci” di
Fucecchio FI all’iniziativa “SMART FUTURE” promossa
da Samsung e monitorata dall’Università Cattolica di
Milano tramite il CREMIT, Centro di Ricerca
sull’Educazione ai Media all'Informazione e alla
Tecnologia con la direzione del prof. Cesare Rivoltella e
il coordinamento scientifico del prof. Paolo Limone
dell’Università di Foggia.
Presso il CREMIT è istituito l’Osservatorio sui Media
Digitali e sulla Scuola che curerà il monitoraggio di tutto il percorso dalla dotazione
tecnologica, alla formazione dei docenti fino all’intervento in classe tramite il tutor prof.
Elena Mosa.
Esso prevede :
1) l’allestimento da parte di Samsung di un’intera classe digitale dotata di un dispositivo
elettronico tablet, Samsung Galaxy 10.0 per ciascun alunno, di uno schermo interattivo
touch per la classe ed un notebook e tablet per docente oltre ad una stampante
multifunzione;
2) la sperimentazione di un percorso di innovazione didattica attraverso l’uso delle
tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

MOTIVAZIONI DEL PROGETTO
Nell’ambito della finalità generale del nostro Curricolo di un miglioramento dell’offerta
formativa che permetta agli alunni di crescere in
autonomia e relazione si esplicitano le motivazioni che
hanno portato all’elaborazione del progetto iCl@ss:
• bisogno di rispondere alle nuove istanze
formazione poste dalle ormai accertate mutate
modalità di approccio alla conoscenza dei nostri
alunni secondo le attuali teorie delle neuroscienze
cognitive, della neurodidattica e della bioeducazione;
• predisposizione di un ambiente di apprendimento
significativo, assistito dall’uso delle nuove
tecnologie, in particolare dei mobile digital device;
• adozione di una metodologia didattica adeguata,
fondata sull’esperienza e la produzione, la riflessione metacognitiva, la collaborazione, la
condivisione e la comunicazione favorite dalla presenza dei dispositivi digitali;
• promozione di una didattica per competenze integrate ed agite tra linguaggi diversi
volte allo sviluppo di processi piuttosto che di contenuti;
• sperimentazione di soluzioni di didattica inclusiva a favore di alunni con BES.
Progetto iCl@ss - Classe 2° C - Scuola Primaria “G. Carducci” Fucecchio FI

FINALITA’ DEL PROGETTO
Il Progetto iCl@ss si propone di perseguire le seguenti finalità:
• migliorare i contesti formativi utilizzando le tecnologie come strumenti per la
promozione dei processi di apprendimento;
• potenziare la competenza digitale degli alunni, nel senso di u “uso intelligente”,
consapevole, critico e creativo delle tecnologie, per coglierne le valenze, ma anche i
limiti ed i rischi;
• sviluppare la produzione di materiali didattici differenziati che promuovano
l’attivazione di più linguaggi e codici comunicativi.

SCELTE METODOLOGICHE
La metodologia che gli insegnanti ritengono essere più adatta per ottimizzare i nuovi
scenari di base dell’apprendere che la ricerca in questo campo ha dimostrato è quella del
modello didattico basato sull’ EAS (Episodio di Apprendimento Situato) predisposto dal
prof. Rivoltella. Il metodo degli EAS trova la propria genesi all’interno del Mobile Learning
e viene a maturazione in modo particolare lungo la recente stagione di introduzione dei
Tablet a scuola, ma si deve considerare come un approccio integrale (e integrato)
all’insegnamento. “Essa è una porzione di azione didattica ovvero l’unità minima di cui
consta l’agire didattico dell’insegnante in contesto. Esso costituisce il baricentro a partire
dal quale l’intero edificio della didattica si organizza..... E’ una piccola unità di sapere
correlata con altre unità, gestita attraverso piccole attività, in porzioni di tempo a loro volta
contratte.” (Rivoltella)
Il modello si concretizza nella FLIPPED LESSON (lezione capovolta) e nella CLASSE
LABORATORIO.
“Sul piano didattico si possono individuare alcuni punti fermi della didattica digitale. Essa
risponde al modello della scuola-laboratorio. Si tratta di una prospettiva di lavoro in cui il
dire e il fare, il momento teorico della lezione e quello pratico dell'applicazione, perdono la
loro abituale scansione. Nella scuola-laboratorio non si studia prima per applicare poi: lo
spazio del fare è lo spazio stesso dell'apprendere. Freinet lo esprimeva bene quando
diceva che in questo modello di scuola la lezione
diventa "a posteriori". La lezione è a posteriori
quando essa non è più il momento dell'acquisizione di
informazioni. L'informazione viene fatta acquisire dallo
studente in fase preparatoria, cosicché a lezione si
possa valorizzare il momento del problem solving. In
buona sostanza si inverte la logica delle cose rispetto
alla didattica tradizionale: in quel caso si ricevono
informazioni in classe e si studia a casa, nella lezione
a posteriori si ricevono informazioni a casa e si studia
in classe. Quando oggi si parla di flipped lesson, di
lezione sfogliabile, facendo riferimento alle possibilità
che il digitale offre di preparare materiali didattici che lo studente possa navigare
Progetto iCl@ss - Classe 2° C - Scuola Primaria “G. Carducci” Fucecchio FI

individualmente, che lo si sappia o no il riferimento è a Freinet. In questo modo, invece di
perdere tempo in classe a fornire informazioni che il videoclip didattico già fornisce, lascio
che le informazioni vengano acquisite dai miei studenti e lascio che la lezione incominci
dai loro dubbi e richieste di approfondimento.
2. L'altro grosso snodo della didattica digitale con il
tablet è il suo essere costruita sulle attività dello
studente. La scuola-laboratorio è la scuola del fare.
Così disporre su ogni banco di un tablet che è sì un
reader ma che soprattutto è una macchina
multimediale con cui posso produrre immagini, video,
testi, qualsiasi forma di architettura multimedia,
significa poter reimpostare la mia didattica facendo
proprio del momento della produzione dello studente
lo spazio didatticamente centrale. Succede questo
nell'approccio Multiliteracy di Cope e Kalantzis, di questo parla l'ultimo lavoro della
Laurillard (Teaching as Design Science), a questo fa
riferimento il metodo degli EAS (Episodi di
Apprendimento Situati). Un EAS è un micromodulo
didattico costituito da tre momenti:
- una introduzione, in cui l'insegnante accenna alla
cornice concettuale che si dovrà tenere presente e
assegna un compito da svolgere;
- una parte centrale, in cui il compito viene svolto
attraverso una produzione multimediale (analisi di un
testo, realizzazione di un video, fotografie, ecc.);
- un parte conclusiva, nella quale l'insegnante
accompagna la classe a fare debriefing su ciò che è
successo.
Come si capisce l'impatto sulla didattica è forte:
- va ridefinita la progettazione (semplificazione dei
contenuti);
- cambiano le logiche della valutazione (ogni EAS
fornisce di fatto all'insegnante un prodotto dello studente valutabile),
- va riconsiderata completamente la variabile tempo. La didattica digitale ne chiede di più e
favorisce le condizioni per l'attivazione di un'educazione lenta;
- indispensabile l’uso del web 2.0 e del contributo della famiglia a far accedere a casa i
bambini ad internet sotto controllo e quando richiesto” (Rivoltella)

MONITORAGGIO
Il percorso di sperimentazione del progetto prevede fasi e strumenti di monitoraggio
(questionari e diari di bordo) da parte del dirigente, degli insegnanti e delle famiglie.
Progetto iCl@ss - Classe 2° C - Scuola Primaria “G. Carducci” Fucecchio FI

STRUMENTI
• Tablet utilizzati in classe per attività e progetti didattici nel pieno rispetto della normativa
sulla sicurezza
• Piattaforma integrata “Samsung School”: gestione lezioni da parte del docente e dei
tablet dei bambini con un sistema di condivisione delle attività sullo schermo tra i tablet.
• Apps fornite a Samsung e scelte dai docenti.
• Utilizzo di applicazioni, contenuti e servizi in rete tramite tablet.
• Comunicazione esiti sperimentazione, prodotti realizzati dagli alunni e la
documentazione delle esperienze realizzate, nel rispetto della normativa vigente sulla
privacy, in rete (blog, wiki, servizi di archiviazione e condivisione, piattaforme e-learning).

Fucecchio, 29 gennaio 2014

Letto e sottoscritto
Genitore _____________________________
dell’alunno/a ___________________________

Le insegnanti

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  • 1. Progetto iCl@ss - Classe 2° C - Scuola Primaria “G. Carducci” Fucecchio FI DESCRIZIONE DEL PROGETTO Il progetto “iCl@ss” nasce dalla partecipazione della classe 2° C della Scuola Primaria “G. Carducci” di Fucecchio FI all’iniziativa “SMART FUTURE” promossa da Samsung e monitorata dall’Università Cattolica di Milano tramite il CREMIT, Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media all'Informazione e alla Tecnologia con la direzione del prof. Cesare Rivoltella e il coordinamento scientifico del prof. Paolo Limone dell’Università di Foggia. Presso il CREMIT è istituito l’Osservatorio sui Media Digitali e sulla Scuola che curerà il monitoraggio di tutto il percorso dalla dotazione tecnologica, alla formazione dei docenti fino all’intervento in classe tramite il tutor prof. Elena Mosa. Esso prevede : 1) l’allestimento da parte di Samsung di un’intera classe digitale dotata di un dispositivo elettronico tablet, Samsung Galaxy 10.0 per ciascun alunno, di uno schermo interattivo touch per la classe ed un notebook e tablet per docente oltre ad una stampante multifunzione; 2) la sperimentazione di un percorso di innovazione didattica attraverso l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. MOTIVAZIONI DEL PROGETTO Nell’ambito della finalità generale del nostro Curricolo di un miglioramento dell’offerta formativa che permetta agli alunni di crescere in autonomia e relazione si esplicitano le motivazioni che hanno portato all’elaborazione del progetto iCl@ss: • bisogno di rispondere alle nuove istanze formazione poste dalle ormai accertate mutate modalità di approccio alla conoscenza dei nostri alunni secondo le attuali teorie delle neuroscienze cognitive, della neurodidattica e della bioeducazione; • predisposizione di un ambiente di apprendimento significativo, assistito dall’uso delle nuove tecnologie, in particolare dei mobile digital device; • adozione di una metodologia didattica adeguata, fondata sull’esperienza e la produzione, la riflessione metacognitiva, la collaborazione, la condivisione e la comunicazione favorite dalla presenza dei dispositivi digitali; • promozione di una didattica per competenze integrate ed agite tra linguaggi diversi volte allo sviluppo di processi piuttosto che di contenuti; • sperimentazione di soluzioni di didattica inclusiva a favore di alunni con BES.
  • 2. Progetto iCl@ss - Classe 2° C - Scuola Primaria “G. Carducci” Fucecchio FI FINALITA’ DEL PROGETTO Il Progetto iCl@ss si propone di perseguire le seguenti finalità: • migliorare i contesti formativi utilizzando le tecnologie come strumenti per la promozione dei processi di apprendimento; • potenziare la competenza digitale degli alunni, nel senso di u “uso intelligente”, consapevole, critico e creativo delle tecnologie, per coglierne le valenze, ma anche i limiti ed i rischi; • sviluppare la produzione di materiali didattici differenziati che promuovano l’attivazione di più linguaggi e codici comunicativi. SCELTE METODOLOGICHE La metodologia che gli insegnanti ritengono essere più adatta per ottimizzare i nuovi scenari di base dell’apprendere che la ricerca in questo campo ha dimostrato è quella del modello didattico basato sull’ EAS (Episodio di Apprendimento Situato) predisposto dal prof. Rivoltella. Il metodo degli EAS trova la propria genesi all’interno del Mobile Learning e viene a maturazione in modo particolare lungo la recente stagione di introduzione dei Tablet a scuola, ma si deve considerare come un approccio integrale (e integrato) all’insegnamento. “Essa è una porzione di azione didattica ovvero l’unità minima di cui consta l’agire didattico dell’insegnante in contesto. Esso costituisce il baricentro a partire dal quale l’intero edificio della didattica si organizza..... E’ una piccola unità di sapere correlata con altre unità, gestita attraverso piccole attività, in porzioni di tempo a loro volta contratte.” (Rivoltella) Il modello si concretizza nella FLIPPED LESSON (lezione capovolta) e nella CLASSE LABORATORIO. “Sul piano didattico si possono individuare alcuni punti fermi della didattica digitale. Essa risponde al modello della scuola-laboratorio. Si tratta di una prospettiva di lavoro in cui il dire e il fare, il momento teorico della lezione e quello pratico dell'applicazione, perdono la loro abituale scansione. Nella scuola-laboratorio non si studia prima per applicare poi: lo spazio del fare è lo spazio stesso dell'apprendere. Freinet lo esprimeva bene quando diceva che in questo modello di scuola la lezione diventa "a posteriori". La lezione è a posteriori quando essa non è più il momento dell'acquisizione di informazioni. L'informazione viene fatta acquisire dallo studente in fase preparatoria, cosicché a lezione si possa valorizzare il momento del problem solving. In buona sostanza si inverte la logica delle cose rispetto alla didattica tradizionale: in quel caso si ricevono informazioni in classe e si studia a casa, nella lezione a posteriori si ricevono informazioni a casa e si studia in classe. Quando oggi si parla di flipped lesson, di lezione sfogliabile, facendo riferimento alle possibilità che il digitale offre di preparare materiali didattici che lo studente possa navigare
  • 3. Progetto iCl@ss - Classe 2° C - Scuola Primaria “G. Carducci” Fucecchio FI individualmente, che lo si sappia o no il riferimento è a Freinet. In questo modo, invece di perdere tempo in classe a fornire informazioni che il videoclip didattico già fornisce, lascio che le informazioni vengano acquisite dai miei studenti e lascio che la lezione incominci dai loro dubbi e richieste di approfondimento. 2. L'altro grosso snodo della didattica digitale con il tablet è il suo essere costruita sulle attività dello studente. La scuola-laboratorio è la scuola del fare. Così disporre su ogni banco di un tablet che è sì un reader ma che soprattutto è una macchina multimediale con cui posso produrre immagini, video, testi, qualsiasi forma di architettura multimedia, significa poter reimpostare la mia didattica facendo proprio del momento della produzione dello studente lo spazio didatticamente centrale. Succede questo nell'approccio Multiliteracy di Cope e Kalantzis, di questo parla l'ultimo lavoro della Laurillard (Teaching as Design Science), a questo fa riferimento il metodo degli EAS (Episodi di Apprendimento Situati). Un EAS è un micromodulo didattico costituito da tre momenti: - una introduzione, in cui l'insegnante accenna alla cornice concettuale che si dovrà tenere presente e assegna un compito da svolgere; - una parte centrale, in cui il compito viene svolto attraverso una produzione multimediale (analisi di un testo, realizzazione di un video, fotografie, ecc.); - un parte conclusiva, nella quale l'insegnante accompagna la classe a fare debriefing su ciò che è successo. Come si capisce l'impatto sulla didattica è forte: - va ridefinita la progettazione (semplificazione dei contenuti); - cambiano le logiche della valutazione (ogni EAS fornisce di fatto all'insegnante un prodotto dello studente valutabile), - va riconsiderata completamente la variabile tempo. La didattica digitale ne chiede di più e favorisce le condizioni per l'attivazione di un'educazione lenta; - indispensabile l’uso del web 2.0 e del contributo della famiglia a far accedere a casa i bambini ad internet sotto controllo e quando richiesto” (Rivoltella) MONITORAGGIO Il percorso di sperimentazione del progetto prevede fasi e strumenti di monitoraggio (questionari e diari di bordo) da parte del dirigente, degli insegnanti e delle famiglie.
  • 4. Progetto iCl@ss - Classe 2° C - Scuola Primaria “G. Carducci” Fucecchio FI STRUMENTI • Tablet utilizzati in classe per attività e progetti didattici nel pieno rispetto della normativa sulla sicurezza • Piattaforma integrata “Samsung School”: gestione lezioni da parte del docente e dei tablet dei bambini con un sistema di condivisione delle attività sullo schermo tra i tablet. • Apps fornite a Samsung e scelte dai docenti. • Utilizzo di applicazioni, contenuti e servizi in rete tramite tablet. • Comunicazione esiti sperimentazione, prodotti realizzati dagli alunni e la documentazione delle esperienze realizzate, nel rispetto della normativa vigente sulla privacy, in rete (blog, wiki, servizi di archiviazione e condivisione, piattaforme e-learning). Fucecchio, 29 gennaio 2014 Letto e sottoscritto Genitore _____________________________ dell’alunno/a ___________________________ Le insegnanti