Mani forti in azione: rastrellati i diritti Prelios in Borsa. Come già accaduto in occasione dell'aumento di capitale di Rcs, un investitore al di fuori della compagine azionaria del gruppo immobiliare ha rastrellato - a cavallo di Ferragosto - i diritti dell'inoptato legati all'aumento. È il broker americano Susquehanna International ad aver acquistato i residui 46 milioni di diritti inoptati della ricapitalizzazione che danno la possibilità di sottoscrivere oltre 100 milioni di azioni.
La società immobiliare Prelios sta vivendo un percorso di risanamento che è passato da un'importante iniezione di capitale, dall'ingresso della Feidos di Massimo Caputi, nonché dall'aumento di capitale appena portato a termine. Una ricapitalizzazione fino a 115 milioni di euro che si è appena conclusa con il 38,68% di sottoscrizioni.
2. Il Giornale - Sofia Fraschini - 17/08/2013 pg. 27 ed. Nazionale
Prelios, spunta il raider Rastrellati i
diritti in Borsa.
AUMENTO Mani forti in azione
Ad acquistare è il broker Usa Susquehanna. Potrebbe diventare il
primo socio. Ma è probabile che sia solo una mossa speculativa
ANALOGIE Con un'operazione simile la casa Usa rilevò il 2,1% di
Unipol
Mani forti in azione su Prelios. Come già accaduto in occasione
dell'aumento di capitale di Rcs, un investitore al di fuori della
compagine azionaria del gruppo immobiliare ha rastrellato - a
cavallo di Ferragosto - i diritti dell'inoptato legati
all'aumento. Diritti che le banche si erano riservate di
garantire, rilevando un cospicuo blocco di opzioni. E che in mano
al nuovo investitore ne faranno addirittura il primo azionista. Ma
di chi si tratta? Dopo essere stato avvolto dal mistero per
l'intera seduta di ieri, il fantomatico «mister x» è uscito allo
scoperto in serata. È, infatti, il broker americano Susquehanna
International ad aver acquistato i residui 46 milioni di diritti
inoptati della ricapitalizzazione che danno la possibilità di
sottoscrivere oltre 100 milioni di azioni al prezzo di 0,5953
euro. L'operazione, condotta dal broker dalla sede di Dublino, è
stata realizzata con una spesa minima: considerando che il prezzo
del diritto è 0,0001 euro, il costo complessivo è stato meno di
5mila euro. Ma cosa accadrà ora? Se Susquehanna decidesse davvero
di sottoscrivere l'aumento di capitale dovrebbe aggiungere altri
60 milioni, che ne farebbero il primo azionista di Prelios con una
quota superiore al 30 per cento. Un'ipotesi che mette in allarme
gli attuali soci coinvolti nel riassetto avviato con l'aumento di
capitale (dalla Camfin di Marco Tronchetti Provera alla Feidos di
Massimo Caputi, passando per Unicredit e Intesa Sanpaolo), oggetto
di un vero blitz ferragostano. Tuttavia, l'ipotesi che Susquehanna
possa diventare socio di riferimento di Prelios è considerata
remota e, al momento, è più probabile che il broker abbia deciso
una mossa speculativa per fare una plusvalenza, magari sfruttando
il differenziale tra il prezzo del titolo in questi giorni
(0,5965) e quello dell'aumento di capitale (0,5953). Susquehanna,
d'altra parte, non è nuovo a questo tipo di operazioni e, a
esempio, proprio grazie all'aumento di capitale era entrato con il
2,1% in Unipol. Per capire qualcosa in più delle intenzioni del
broker occorrerà, in ogni caso, attendere il 20 agosto, ultimo
giorno utile per esercitare i diritti dell'aumento di capitale di
Prelios. A conti fatti, e fino ad allora, si tratta di una
potenziale mina per la società, nel vivo della fase di messa in
3. sicurezza del gruppo. La società immobiliare sta, infatti, vivendo
un percorso di risanamento che è passato da un'importante
iniezione di capitale, dall'ingresso della Feidos di Massimo
Caputi, nonché dall'aumento di capitale appena portato a termine.
Una ricapitalizzazione fino a 115 milioni di euro che si è appena
conclusa con il 38,68% di sottoscrizioni.
PRELIOS IN CIFRE
Dati al 2012 RISULTATO NETTO -241,7 milioni RICAVI 131 milioni
RISULTATO OPERATIVO ULTATO ATIVO -72 milioni AUMENTO DI CAPITALE
115 milioni DIPENDENTI 878 878 IN BORSA (da inizio 2013) -23,8%
Milano Finanza - Francesca Gerosa e Valentina Sorrenti -
24/08/2013 pg. 32 ed. N.166 - 24 agosto 2013
Prelios, rating neutrale I soggetti finanziatori di Prelios hanno
sottoscritto, tramite conversione pro quota dei rispettivi crediti
vantati verso la società e in adempimento degli impegni di
garanzia assunti relativamente alla parte inoptata dell'aumento di
capitale in opzione, complessive 116.895.802 azioni ordinarie
Prelios, pari al 60,51% del totale delle azioni ordinarie di nuova
emissione, per un controvalore complessivo di 69.588.070,93 euro.
Pertanto l'aumento di capitale si è concluso positivamente con
l'integrale sottoscrizione di 193.195.887 azioni ordinarie di
nuova emissione, per un controvalore pari a 115.009.511,53 euro.
Già in precedenza Fenice Srl (partecipata da Feidos 11, Intesa
Sanpaolo, Unicredit e Pirelli & C.) aveva integralmente
sottoscritto per cassa l'aumento di capitale riservato per
70.005.789,37 euro, con conseguente emissione di 117.597.496
azioni di categoria B, senza diritto di voto e non destinate alla
quotazione. I soggetti finanziatori di Prelios sono le banche
finanziatrici del così detto «Club Deal», Intesa Sanpaolo,
Unicredit, Mps, Bpm, Popolare di Sondrio, Bper, Banca Carige, Ubi
Banca, nonché Pirelli & C. La sottoscrizione da parte dei
finanziatori crea inevitabilmente il rischio di overhang (eccesso
di carta sul mercato) nel medio termine. Per riflettere l'aumento
di capitale a 0,5953 euro per azione e il nuovo numero di azioni,
Mediobanca Securities ha rivisto la valutazione di Prelios a 258
milioni di euro, pari a 0,65 euro per azione, contro un precedente
target di 0,90 euro a causa dell'impatto diluitivo dell'aumento di
capitale. La raccomandazione resta neutral. «Con la
ristrutturazione finanziaria il gruppo ha preso tempo per attuare
la nuova strategia e tagliare gli oneri finanziari da oltre 40
milioni di euro l'anno a circa 10, ma vediamo ancora forti rischi
4. nella trasformazione del gruppo da grande co-investor e service
provider a un puro service provider», avvertono gli analisti,
secondo cui la vendita delle attività di investimento di Prelios è
difficile e quindi non si escludono ulteriori svalutazioni
nell'intero esercizio 2013.
Corriere.it 23/08/2013
Prelios: ok aumento capitale da 115 mln con
sottoscrizione finanziatori
10:59 23/08/2013 Prelios: ok aumento capitale da 115 mln con
sottoscrizione finanziatori Milano, 23 ago - Prelios informa che i
soggetti finanziatori - Intesa Sanpaolo, UniCredit, Bmps, Bpm,
Popolare Sondrio, Bper, Carige, Cassa Risparmio Genova e Imperia,
UBI Banca e Pirelli & C. - hanno sottoscritto tramite conversione
pro-quota dei rispettivi crediti vantati verso la societa' e in
adempimento degli impegni di garanzia assunti relativamente alla
parte inoptata dell'aumento di capitale in opzione - 116.895.802
azioni ordinarie Prelios, pari al 60,51% del totale delle azioni
ordinarie di nuova emissione, per un controvalore complessivo di
69.588.070,93 di euro. Pertanto l'aumento di capitale in opzione
si e' positivamente concluso con la integrale sottoscrizione di
193.195.887 azioni ordinarie di nuova emissione, per un
controvalore di 115.009.511 euro. Inoltre la societa' Fenice
(partecipata da Feidos 11, Intesa Sanpaolo, UniCredit e Pirelli)
ha integralmente sottoscritto per cassa l'aumento di capitale alla
stessa riservato per 70.005.789,37 euro, con conseguente emissione
di 117.597.496 azioni di categoria B, senza diritto di voto e non
destinate alla quotazione. Il nuovo capitale sociale di Prelios
risulta di 189.896.923,40 euro (interamente sottoscritto e
versato), rappresentato da complessive 394.793.383 azioni (senza
valore nominale), di cui 277.195.887 azioni ordinarie e
117.597.496 azioni di categoria B. Com-Tmm
5. BorsaItaliana.it 23/08/2013
Prelios, aumento da 115 mln euro interamente
sottoscritto
MILANO, 23 agosto (Reuters) - L'aumento di capitale in opzione di
Prelios si è concluso con la integrale sottoscrizione delle azioni
di nuova emissione, per un controvalore di poco più di 115 milioni
di euro. La sottoscrizione dell'inoptato, si legge in un
comunicato della società immobiliare, è avvenuta tramite la
conversione pro-quota dei crediti da parte dei creditori e
l'adepmimento degli impegni di garanzia. Hanno sottoscritto le
banche finanziatrici (Intesa Sanpaolo , UniCredit, Banca Monte dei
Paschi di Siena , Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di
Sondrio, Banca popolare dell'Emilia Romagna, Banca Carige e Ubi )
e Pirelli. Il nuovo capitale sociale di Prelios risulta pari a
189.896.923,40 euro (interamente sottoscritto e versato),
rappresentato da 394.793.383 azioni (senza valore nominale), di
cui 277.195.887 ordinarie e 117.597.496 azioni di categoria B. La
nota ricorda che Fenice (partecipata da Feidos 11, Intesa
Sanpaolo, UniCredit e Pirelli) ha integralmente sottoscritto per
cassa l'aumento di capitale alla stessa riservato per
70.005.789,37 euro, con conseguente emissione di 117.597.496
azioni di categoria B, senza diritto di voto e non destinate alla
quotazione. Per leggere il comunicato integrale, i clienti Reuters
possono cliccare su Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters
in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia
BorsaItaliana.it 23/08/2013
Prelios, Pirelli ha quota diretta 9,2% in
capitale economico
MILANO, 23 agosto (Reuters) - Il nuovo azionariato di Prelios dopo
la conclusione della ricapitalizzazione da circa 185 milioni vede
Pirelli al 9,2%, UniCredit al 7,5%, Intesa Sanpaolo al 3,9% del
capitale economico, che ricomprende sia le azioni A, sia le azioni
B senza diritto di voto. Questo impegno dei tre creditori della
società immobiliare si somma a quello del veicolo Fenice, da loro
tre partecipate, che detiene il 29,8% del capitale economico. A
questi azionisti si affiancano Camfin, la cui quota è pari al
6. 10,4%, Generali con il 2,2% e Mediobanca con l'1,8%. E' quanto
dice a Reuters una fonte vicina alla situazione. Sempre secondo la
fonte, Feidos ha contribuito a Fenice con una quota di circa il
30,6% (pari all'8,51% del capitale economico di Prelios), Pirelli
con circa il 33% (quota che corrisponde al 9,8% del capitale
economico), Unicredit con circa il 27% (pari all'8% del capitale
economico) e Intesa con l'11,5% (pari al 3,5% del capitale
economico). Fenice ha integralmente sottoscritto l'aumento
riservato per poco più di 70 milioni, che ha portato all'emissione
delle azioni di categoria B, senza diritto di voto e non destinate
alla quotazione. L'aumento di capitale, come comunicato oggi dalla
società, si è concluso con la conversione pro-quota dei crediti da
parte dei creditori e l'adempimento degli impegni di garanzia.
(Elisa Anzolin)
PRELIOS RIPARTE VERSO LA SUA METAMORFOSI
CONTRARIAN
Con una quota di 70 milioni su un totale umento di capitale di 115
non esercitati e che quindi saranno sottoscritti pro quota nei
prossimi giorni dai soggetti finanziatori (Pirelli e banche
creditrici, tra cui Intesa Sanpaolo e Unicredit), il rischio
overhang sia pure nel medio termine, quindi più facile da gestire,
diventa un ostacolo in più sul percorso di Prelios. Alla fine però
i 185 milioni previsti (compresi gli altri 70 di aumento riservati
a Fenice) arriveranno nelle casse della società e appunto la
holding Fenice ne sarà il maggiore azionista con una quota
superiore al 30% (Intesa Sanpaolo 3,4%, Unicredit e Pirelli 8-9% a
testa e Feidos di Massimo Caputi 8,511%). Da qui si riparte verso
il nuovo tentativo di rilancio di una società che ormai da almeno
un lustro è impegnata a scrollarsi di dosso i residui della
gestione Puri Negri e del suo modello di business immobiliare,
sostanzialmente quello del trading, legato a un'epoca, il boom del
mattone, che pare lontana anni luce. Proprio sulla metamorfosi che
si ripropone Prelios, alla quale ha lavorato con impegno ma senza
troppa fortuna anche il precedente ad Paolo Bottelli, punta
l'attenzione Equita (target price a 0,69 euro) notando che la
ristrutturazione finanziaria del gruppo ha guadagnato tempo per
far marciare la nuova strategia e tagliare gli oneri finanziari di
oltre 40 milioni di euro (al ritmo di circa 10 all'anno), ma non
ha certo cancellato «il forte rischio di esecuzione nella
trasformazione del gruppo da un grande co-investor e fornitore di
servizi a un puro fornitore di servizi». Senza escludere peraltro
ulteriori svalutazioni che potrebbero arrivare già entro l'anno.
Concorda Banca Akros (tp a 0,7 euro) che valuterà il nuovo corso
sul business plan, sulla riduzione del debito e sul miglioramento
dei risultati.
7. Dagospia 21/08/2013
A MILANO NASCE UN NUOVO SALOTTINO FATTO DI
MATTONI - PRELIOS, EX PIRELLI RE
Fabio Tamburini per il Corriere della Sera logo intesa san paolo
Fino al 2007, prima della grande crisi, Prelios è stata la regina
del real estate italiano. Un settore, quello immobiliare, ritenuto
quasi per definizione il più solido su cui potevano puntare i
risparmiatori. Poi la società è crollata per l'utilizzo esagerato
della leva finanziaria e investimenti avventati, a partire dalla
drammatica campagna acquisti in Germania. Tanto che, soltanto un
anno fa, nessuno avrebbe scommesso un euro sulla ripres
Fabio Tamburini per il Corriere della SeraFino al 2007, prima
della grande crisi, Prelios è stata la regina del real estate
italiano. Un settore, quello immobiliare, ritenuto quasi per
definizione il più solido su cui potevano puntare i risparmiatori.
Poi la società è crollata per l'utilizzo esagerato della leva
finanziaria e investimenti avventati, a partire dalla drammatica
campagna acquisti in Germania. Tanto che, soltanto un anno fa,
nessuno avrebbe scommesso un euro sulla ripresa.Eppure ieri
pomeriggio si è chiuso l'aumento di capitale che autorizza a
pensare che Prelios, la ex Pirelli Real Estate, possa farcela. Ora
è affidata a una vecchia conoscenza dell'immobiliare, in passato
legato al gruppo di Francesco Caltagirone, l'uomo d'affari Massimo
Caputi. Prelios è diventata un piccolo salotto di quanto resta
della finanza italiana: da Intesa Sanpaolo a Unicredit (che si
spartiscono in quote sostanzialmente uguali il 42% circa del
capitale), da Generali a Mediobanca, passando dalla Camfin di
Marco Tronchetti Provera fino a Massimo Moratti.In particolare la
presenza delle due maggiori banche, Intesa Sanpaolo e Unicredit, e
delle Generali risulta emblematica perché, oltre a Prelios, il
destino degli investimenti immobiliari nell'area milanese più
significativi è finito nelle loro mani: Risanamento (con Santa
Giulia e le proprietà parigine), CityLife (i tre grattacieli a
fianco della stazione Garibaldi), l'ex area Falck di Sesto San
Giovanni (dove sorgerà la Città della salute, affiancando il
neurologico Besta all'Istituto nazionale dei tumori).Non poteva
che andare così perché sia Intesa sia Unicredit sono stati in anni
passati finanziatori generosi, risultando poi gli unici in grado
di reggere le conseguenze disastrose della caduta verticale dei
prezzi. Nella Prelios sono presenti nel doppio ruolo di creditori
e azionisti, anche perché hanno garantito insieme ad altre banche
la sottoscrizione dell'aumento di capitale da 185 milioni varato
8. per il rilancio.Nel complesso la società, che ha circa 10 miliardi
di patrimonio gestito, è esposta verso il sistema bancario europeo
per 7 miliardi, di cui 2 miliardi in capo a Intesa e Unicredit.
Nell'operazione aumento di capitale non è mancata la sorpresa: il
blitz del Susquehanna international group, specializzato negli
investimenti finanziari in strumenti derivati, che nelle settimane
scorse ha rilevato buona parte dei diritti di opzione dell'aumento
di capitale senza però esercitarli diventando azionista.Ora la
nuova Prelios riparte dopo avere svalutato oltre metà dei 2
miliardi d'investimenti in Germania e da un piano di rilancio che,
contrariamente alle previsioni, ha visto un piccolo azionista su
tre sottoscrivere la ricapitalizzazione. La holding ha cambiato
pelle organizzando una struttura centrale semplificata (40
dipendenti, meno di un terzo rispetto al passato), un desk Europa
basato a Londra e puntando sui servizi immobiliari più che sulla
compravendita perché la convinzione è che, anche quando finirà
davvero la lunga notte della crisi, l'epoca delle super
valutazioni non tornerà per molto tempo.Nonostante ciò la speranza
è che, trascorsi quasi sei anni, dopo il brutto arrivi il bello.
Ci devono credere soprattutto Intesa e Unicredit, ma lo confermano
le vicende sugli altri fronti aperti. In Risanamento, nonostante
le perdite subite e le clamorose disavventure giudiziarie, anche
recenti, è rispuntato come se niente fosse il fondatore della
società, Luigi Zunino, che ha presentato l'offerta per rilevare
gli immobili francesi lasciando l'area di Santa Giulia alle
banche.Per quanto riguarda CityLife il gruppo degli investitori
iniziali è decimato, con uscita di scena, più o meno obbligata,
della Fonsai, dei Ligresti e del gruppo romano Toti. Sono rimasti
i colossi assicurativi Generali, che controllano circa due terzi
della società, e Allianz, con la parte restante. Ma l'equilibrio
risulta sbilanciato e grandi manovre sono in corso per la
separazione consensuale. Una possibilità è che Generali finisca
per controllare il 100 per cento di CityLife mentre Allianz, in
cambio della quota, otterrebbe uno dei tre grattacieli mantenendo
l'investimento nell'area. La stessa presenza che, almeno per il
momento, sono costretti a conservare Intesa e Unicredit nel
terreno ex Falck di Sesto San Giovanni, in passato roccaforte
della Milano operaia e comunista.Sempre per evitare la perdita dei
crediti, le due banche si sono affidate ad una coppia inedita
d'imprenditori: Davide Bizzi e Valter Mainetti del Sorgente group.
Il primo è cresciuto lavorando con Ernesto Preatoni, il creatore
di Sharm el Sheikh, in Egitto, e ha fatto il salto di qualità
costruendo un grattacielo sulla quinta strada di New York, dove ha
consolidato la conoscenza di Mainetti. Entrambi giocano l'asso
distribuito dall'ex presidente della Regione Lombardia, Roberto
Formigoni, proprio negli ultimi giorni del mandato: la costruzione
nell'area di Sesto della Città della salute.
9. Prelios, oggi si svela il giallo di
Susquehanna
IMMOBILIARE
Cala oggi il sipario sul rafforzamento patrimoniale e di rilancio
di Prelios, con l'arrivo dei risultati finali dell'aumento di
capitale in opzione da 115 milioni, che andranno a sommarsi ai 70
milioni dell'aumento riservato e sottoscritto a luglio da da
Fenice, newco costituita da Feidos 11, Pirelli, Intesa SanPaolo e
Unicredit: parte riservata che ha consentito l'ingresso
nell'azionariato di Prelios del nuovo socio industriale, la Feidos
di Massimo Caputi, che ha sottoscritto per 20 milioni azioni di
categoria B senza diritto di voto.
Sotto i riflettori ci sono però le mosse di Susquehanna, il broker
statunitense che a ferragosto ha rastrellato tutti i diritti
andati inoptati. Un vero "giallo" di metà estate visto che, con
poche migliaia di euro (circa 4.600), avrebbe acquistato tutti i
diritti andati inoptati, circa 46 milioni, agitando il mercato,
tanto da fare sospettare all'azione di un raider. Tuttavia,
secondo fonti finanziarie, la logica sarebbe quella di un'azione
speculativa: anche perché per diventare davvero il primo azionista
di Prelios, il broker dovrebbe sborsare circa 60 milioni.
Repubblica.it 16/08/2013
Investitore Usa muove su Prelios,
rastrellati i diritti dell'inoptato
Investitore Usa muove su Prelios, rastrellati i diritti
dell'inoptato Caputi e Tronchetti Provera stanno cercando di
capire identità e intenzioni del soggetto straniero, che se
esercitasse i diritti - per una cinquantina di milioni -
diventerebbe il primo socio della ex Pirelli Re
di SARA BENNEWITZ
MILANO - Colpo di sole per l'aumento di capitale di Prelios. A
cavallo di Ferragosto un misterioso investitore americano avrebbe
10. rastrellato i diritti dell'inoptato che le banche si erano
riservate di garantire, rilevando un cospicuo blocco di opzioni
che, se esercitate, trasformerebbe l'investitore nel primo
azionista singolo del gruppo immobiliare nato da una costola del
colosso degli pneumatici. Per diventare il primo azionista della
Prelios, il socio estero dovrebbe versare cinquanta milioni di
euro, oltre un quarto rispetto all'ammontare della
ricapitalizzazione appena varata dal gruppo, ma che prevede anche
titoli senza diritti di voto. A seconda del momento dell'esercizio
delle opzioni, l'investitore si troverebbe ad avere tra il 24 e il
29,9 per cento della società. Tanto è bastato per creare notevole
agitazione tra tutte le parti coinvolte nel riassetto, dalle
grandi banche ai soci industriali. E così da qualche ora i soci
della Feidos di Massimo Caputi e quelli della Camfin di Marco
Tronchetti Provera stanno cercando di capire quale sia la vera
identità dell'investitore straniero, e quali le sue intenzioni. E'
probabile che il socio a stelle e strisce eserciti le opzioni alla
spicciolata per rivendere progressivamente sul mercato, lucrando
sulla plusvalenza. Tuttavia, dopo i colpi di scena dell'aumento di
RcsMediagroup (con Fiat che ha raddoppiato la quota e Urbano Cairo
che rastrellando i diritti ha rilevato un pacchetto di azioni),
non possono essere esclusi a priori repentini cambi di scenario.
Non c'è pace comunque per Tronchetti Provera. La scorsa estate era
impegnato su due fronti, da una parte a gestire il divorzio con la
famiglia Malacalza, dall'altra a risanare Prelios, che senza i
soci di Feidos era a rischio (tanto che i revisori non
certificarono la semestrale del giugno 2012). Ora, a distanza di
un anno esatto, il gruppo immobiliare è stato risanato grazie a
un'importante iniezione di capitale nonché all'ingresso di Feidos
e di una nuova linea manager, ma adesso potrebbe essere entrato
nel mirino di un nuovo investitore estero.
Il Sole 24 Ore - (R.Fi.) - 17/08/2013 pg. 29
Quei 5mila euro per il 30% di Prelios
Come era già successo all'asta per l'inoptato Rcs, anche su
Prelios qualcuno si è mosso per rastrellare i diritti riamsti non
esercitati. Ieri in avvio delle contrattazioni sono stati
acquistati tutti i residui 46 milioni di opzioni della
ricapitalizzazione che danno diritto a sottoscrivere oltre 100
milioni di azioni al prezzo di 0,5953 euro. Ad acquistare, secondo
quanto riferito da Radiocor, è stato il broker Usa Susquehanna
International, dalla sede di Dublino, con una spesa minima:
considerando che il prezzo del diritto è0,0001 euro. In altre
11. parole il fondo ha prenotato, mettendo sul piatto appena
cinquemila euro, il 30% del gruppo immobiliare. Certo, questo gli
costerebbe 60 milioni di euro ma trasformerebbero il fondo nel
primo azionista di Prelios . L'ipotesi che Susquehanna possa
diventare socio di riferimento di Prelios è, tuttavia, considerata
remota e, al momento, è più probabile che il broker abbia deciso
una mossa speculativa per fare una plusvalenza, magari sfruttando
il differenziale fra il prezzo del titolo in questi giorni
(0,5965) e quello dell'aumento di capitale (0,5953). Susquehanna,
d'altra parte, non è nuovo a questo tipo di operazioni e, ad
esempio, proprio grazie all'aumento di capitale era entrato con il
2,1% in Unipol. Per capire qualcosa in piùdelle intenzioni del
broker occorrerà attendere il 20 agosto, ultimo giorno utile per
esercitare i diritti dell'aumento di capitale di Prelios. (R.Fi.)
La Stampa 17/08/2013 pg. 27 ed. Nazionale
Prelios, un broker Usa compra i diritti
AUMENTO DI CAPITALE
Nell'aumento di capitale di Prelios arriva il blitz di un broker
americano. Ieri sono stati acquistati i residui 46 milioni di
diritti inoptati della ricapitalizzazione che danno diritto a
sottoscrivere oltre 100 milioni di azioni al prezzo di 0,5953
euro. A comprare, secondo Radiocor, è stato il broker Usa
Susquehanna, dalla sede di Dublino, con una spesa minima meno di
cinquemila euro. L'ipotesi è che si tratti di una mossa
speculativa per fare una plusvalenza.
Milano Finanza 17/08/2013 pg. 37 ed. N.161 - 17 agosto 2013
Certificazione di qualità per il decennale
di Prelios sgr
Certificazione di Qualità Iso 9001:2008 riconosciuta dall'ente Imq
per Prelios sgr, prima sgr italiana, immobiliare e non, a
ottenerla. Obiettivo della richiesta di certificazione, a dieci
anni dalla nascita della società, è stato quello di sottolineare
le iniziative volte a favorire la piena adesione ai principi della
qualità (volte a soddisfazione della clientela, efficacia dei
processi operativi e posizionamento competitivo di mercato)
promosse dalla sgr in questi anni. Oltre a rappresentare un
12. prestigioso riconoscimento, la certificazione porta con sé indubbi
benefici funzionali: è un requisito premiante nelle gare pubbliche
ed è un elemento di selezione anche per gli investitori
istituzionali, nazionali e non, che chiedono garanzie
all'operatore cui decidono di affidare la gestione dei propri
investimenti immobiliari. La certificazione segue a breve distanza
l'annuncio da parte di Prelios sgr dell'accordo con Ubs per il
lancio di un fondo di fondi che investirà all'estero e del debutto
nel promettente settore delle energie rinnovabili.
Il Sole 24 Ore 27/08/2013 pg. 25
Prelios emette il prestito convertendo
Real estate. L'operazione da 233,5 milioni fa seguito all'aumento
di capitale. Le obbligazioni avranno durata fino a dicembre 2019
ma i sottoscrittori potranno convenire di allungare la scadenza a
fine 2022
MILANO
È pari a 233,5 milioni il prestito obbligazionario a conversione
obbligatoria emesso da Prelios e sottoscritto dalle banche
finanziatrici del gruppo stesso e da Pirelli.
La società, il cui titolo in Borsa ha sovraperformato l'indice
salendo del 2,97% (contro l'indice All Share in calo dell'1,97%),
ha definito l'esatto ammontare del convertendo a seguito della
conclusione dell'aumento di capitale da 115 milioni e ha emesso
233.534 obbligazioni convertende, pari a nominali 233,534 milioni,
con conseguente aumento del capitale sociale a servizio esclusivo
della conversione in via scindibile per massimi 258 milioni da
attuarsi entro il termine ultimo del 31 marzo 2023. Le
obbligazioni emesse sono a conversione obbligatoria in azioni
ordinarie e/o in azioni di categoria B. «Le obbligazioni
convertende, del valore nominale unitario pari a mille euro - si
legge nella nota - sono state sottoscritte dai finanziatori (cioé
da un pool di istituti di credito e da Pirelli) per la tranche A,
pari a complessive 166.042 obbligazioni, e da Pirelli per la
tranche B, pari a complessive 67.492 obbligazioni». Il prestito
avrà durata fino al 31 dicembre 2019 anche se i sottoscrittori e
Prelios potranno convenire (all'unanimità) di posticipare la data
di scadenza al 31 dicembre 2022. «Con l'emissione delle
obbligazioni convertende, congiuntamente all'esecuzione
dell'aumento di capitale in opzione da circa 115 milioni (già
richiamato) e dell'aumento di capitale riservato da circa 70
milioni, si sono quindi realizzate - conclude il comunicato - le
misure individuate al fine di perseguire il piano di rafforzamento
13. patrimoniale e il rilancio industriale del gruppo Prelios».
Giunge così al termine il percorso, durato più di un anno, che ha
portato a compimento l'operazione di rafforzamento patrimoniale e
di rilancio industriale di Prelios. L'aumento di capitale, nel suo
complesso, è stato di 185 milioni di euro, di cui 70 milioni è la
parte di aumento riservato a Fenice, la newco costituita da Feidos
11, Intesa Sanpaolo, UniCredit e Pirelli, che di fatto consente
l'ingresso del nuovo socio industriale, la Feidos di Massimo
Caputi.