L’impatto delle malattie infettive nei pazienti fragili affetti da Malattie I...
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1. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" EPATITE B (epatite da siero) Responsabile dell’infezione è il virus B ( HBV ), virus contenente una molecola di DNA circolare ed una di DNA polimerasi DNA dipendente. L’HBV, penetrato per via parenterale, passa nel sangue ed arriva al fegato, dove si moltiplica attivamente negli epatociti. Il periodo di incubazione varia tra uno e sei mesi. L’inizio è subdolo, frequente riscontro di epato e splenomegalia, aumento delle transaminasi, frequente cronicizzazione
2. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" L’infezione da HBV è diffusa in tutto il mondo, con notevole variabilità nelle diverse aree geografiche. Professioni e situazioni ad alto rischio di contagio sono: chirurghi, dentisti, personale di laboratorio e dei centri emodialitici, soggetti che subiscono trasfusioni, tossicomani, ecc. La malattia ha carattere sporadico con rari episodi epidemici. E’ più frequente nell’età giovanile adulta e nei maschi.
3. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" SORGENTI D’INFEZIONE L’unica fonte naturale di contagio è l’uomo malato o portatore. Il malato è infettante durante il periodo di incubazione e nella fase acuta della malattia, quando sono presenti nel sangue sia HBsAg che l’HBeAg. HBsAg = antigene di superficie virale. Compare durante l’incubazione e scompare durante la convalescenza. La sua persistenza nel sangue si verifica nello stato di portatore cronico HbeAg = antigene del “core” virale. Indica lo stato di infettività. Scompare dopo 1 - 2 settimane dall’esordio della malattiaLa sua persistenza è un dato prognostico sfavorevole perché depone per una evoluzione cronica.
4. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" MODALITA’ DI TRASMISSIONE La modalità più frequente rimane quella “tradizionale” mediante il sangue ed i suoi derivati. Spesso è una inoculazione accidentale di piccole quantità di sangue infetto durante gli atti chirurgici o per uso di aghi contaminati. La via parenterale inapparente si realizza attraverso microlesioni della cute e delle mucose provocate da rasoi, spazzolini da denti, forbici da unghie, contatto sessuale… Importante è anche la trasmissione dalla madre al feto durante o subito dopo il parto.
5. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" PREVENZIONE ISOLAMENTO del malato in fase acuta per tutto il periodo della malattia. Informazione ed educazione sanitaria del malato cronico o portatore. Accertamenti sierologici sui conviventi e contatti per accertamento precoce dei casi secondari. DISINFEZIONE del materiale proveniente dal malato. VACCINOPROFILASSI dei soggetti che manipolano sangue e dei conviventi con malati cronici o portatori. SIEROPROFILASSI di dubbia utilità.
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7. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" AIDS 2007 Sono ormai passati 25 anni dalla identificazione dei primi casi di AIDS, avvenuta nella primavera del 1981. Da allora, HIV – il virus causa dell’AIDS - ha continuato a diffondersi, determinando un’epidemia di dimensioni globali.
8. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" L’attuale pandemia, con quasi 40 milioni di infetti, non è distribuita omogeneamente a livello mondiale. L’Africa sub-Sahariana, con particolare riferimento all’Africa Australe, risulta essere l’area a più elevata prevalenza: in alcuni paesi, almeno una donna in gravidanza su tre risulta essere sieropositiva. Al di fuori dell’Africa, la velocità di circolazione virale è ora particolarmente elevata anche in aree geografiche che erano considerate precedentemente a bassa prevalenza, quali il sudest asiatico e alcune Repubbliche ex Sovietiche.
9. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" In Italia, come negli altri paesi industrializzati, a partire dalla seconda metà del 1996, si è osservata una diminuzione, seguita da una successiva stabilizzazione, del numero di nuovi casi di AIDS e di decessi. L’incidenza di nuovi casi di malattia conclamata è inferiore rispetto a quella registrata a metà degli anni ‘90, soprattutto a causa dell’allungamento del tempo di incubazione dell’AIDS dovuto all’effetto della terapia antiretrovirale combinata. E’ andata invece costantemente aumentando la prevalenza di persone viventi affette da AIDS, in conseguenza dell’aumento della sopravvivenza.
10. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" Le caratteristiche dei pazienti con AIDS sono anche cambiate, essendo diminuiti quelli attribuibili alla tossicodipendenza; mentre aumentano l’età alla diagnosi, la proporzione di casi attribuibili a contatto sessuale, e gli stranieri. Di ciò è importante tener conto nel pianificare adeguate strategie di prevenzione.
11. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" Un altro fenomeno importante consiste nella bassa percezione del rischio di infezione da HIV presente in diversi strati di popolazione. In più del 60% dei casi, infatti, il paziente riferisce di non aver effettuato alcuna terapia con farmaci antiretrovirali prima della diagnosi di AIDS; ciò avviene in proporzione maggiore fra i non tossicodipendenti (contatti eterosessuali e omosessuali), che spesso non eseguono il test (in un caso su due) e pertanto ignorano il loro stato di sieropositività.
12. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" Al contrario dei casi di AIDS, che sono diminuiti nell’ultimo decennio, le nuove diagnosi di infezione da HIV mostrano un andamento stabile. Si stima infatti che, ogni anno, in Italia si infettino circa 3500-4000 persone. In alcuni gruppi di popolazione, quali ad esempio gli omosessuali, si è verificato addirittura un aumento dell’incidenza di nuove infezioni a partire dall’inizio del millennio.
13. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" L’aumento della sopravvivenza dei sieropositivi conseguente all’effetto della terapia combinata, congiuntamente al permanere di un’incidenza relativamente elevata di nuove infezioni, determina un incremento delle persone sieropositive che, nel nostro Paese, si stima siano circa 120.000.
14. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" In conclusione, l’AIDS rimane una priorità di sanità pubblica, non solo nelle aree in via di sviluppo, dove l’impatto è di gran lunga maggiore, ma anche in paesi come il nostro.
15. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" In particolare, la diminuzione della percezione del rischio, presente in ampi strati della popolazione, determina un accertamento tardivo della sieropositività e un ritardo nell’ingresso in terapia. Per contrastare questa tendenza, è necessario ribadire l’importanza del test, soprattutto nelle persone che hanno avuto rapporti a rischio.
16. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" Riportata per la prima volta in letteratura nel 1981, la Sindrome da immunodeficienza acquisita, altrimenti nota come Aids, rappresenta lo stadio clinico terminale dell ’ infezione da parte del virus dell ’ immunodeficienza umana (Hiv).
17. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" L ’ Hiv è un virus a Rna che appartiene a una particolare famiglia virale, quella dei retrovirus, dotata di un meccanismo replicativo assolutamente unico. Grazie a uno specifico enzima, la trascrittasi inversa, i retrovirus sono in grado di trasformare il proprio patrimonio genetico a Rna in un doppio filamento di Dna. Questo va inserirsi nel Dna della cellula infettata (detta "cellula ospite") e da l ì dirige di fatto la produzione di nuove particelle virali.
18. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" Nel caso specifico dell'Hiv, le cellule bersaglio sono particolari cellule del sistema immunitario, i linfociti T di tipo CD4, fondamentali nella risposta adattativa contro svariati tipi di agenti patogeni. L'infezione da Hiv provoca quindi un indebolimento progressivo del sistema immunitario (immunodepressione), aumentando il rischio di infezioni e malattie pi ù o meno gravi - da parte di virus, batteri, protozoi e funghi, potenzialmente letali alla lunga distanza, e che in condizioni normali potrebbero essere curate pi ù facilmente.
19. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" Dopo essere entrata in contatto con l'Hiv, una persona pu ò diventare sieropositiva e cominciare cos ì a produrre anticorpi diretti specificamente contro il virus, dosabili nel sangue. La sieropositivit à implica che l'infezione è in atto e che è dunque possibile trasmettere il virus ad altre persone.
20. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" La comparsa degli anticorpi, per ò , non è immediata. Il tempo che intercorre tra il momento del contagio e la comparsa nel sangue degli anticorpi contro l'Hiv è detto periodo finestra e dura mediamente 4-6 settimane, ma pu ò estendersi anche fino a 6 mesi. Durante questo periodo, anche se la persona risulta sieronegativa è comunque in grado di trasmettere l'infezione.
21. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" Da sieropositivi, è possibile vivere per anni senza alcun sintomo e accorgersi del contagio solo al manifestarsi di una malattia. Sottoporsi al test della ricerca degli anticorpi anti-Hiv è , quindi, l ’ unico modo di scoprire l ’ infezione.
22. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" Il periodo di incubazione pu ò durare anche diversi anni, fino a quando la malattia non diventa clinicamente conclamata a causa dell'insorgenza di una o pi ù infezioni cosiddette "opportunistiche". A provocarle sono agenti patogeni che normalmente non riescono a infettare le persone sane, ma soltanto persone con un sistema immunitario fortemente compromesso.
23. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" Gli agenti principali sono:1. protozoi , tra cui Pneumocistis carinii , responsabile di una particolare forma di polmonite detta pneumocistosi e Toxoplasma gondii , che provoca la toxoplasmosi , malattia che colpisce il cervello, l'occhio e raramente il polmone 2. batteri , soprattutto Mycobacterium tuberculosis , responsabile della tubercolosi 3. virus , tra cui Herpes e Cytomegalovirus (Cmv) 4. funghi , come per esempio la Candida albicans , che si pu ò sviluppare in molte parti del corpo, soprattutto in bocca, nell'esofago e nei polmoni. Nella fase conclamata dell'Aids si possono sviluppare diverse forme di tumore , soprattutto linfomi e sarcoma di Kaposi.
24. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" Vie di trasmissione Esistono tre diverse modalit à di trasmissione dell ’ Hiv: per via ematica, per via sessuale e per via materno-fetale.
25. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" La trasmissione per via ematica avviene con stretto e diretto contatto fra ferite aperte e sanguinanti e scambio di siringhe con un sieropositivo. La trasmissione sessuale è nel mondo la modalit à di trasmissione pi ù diffusa dell ’ infezione da Hiv. I rapporti sessuali, sia eterosessuali che omosessuali, non protetti dal profilattico possono essere causa di trasmissione dell ’ infezione. Trasmissione che avviene attraverso il contatto tra liquidi biologici infetti (secrezioni vaginali, liquido pre-eiaculatorio, sperma, sangue) e mucose durante i rapporti sessuali. La trasmissione è possibile anche se le mucose sono integre.
26. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" La trasmissione da madre a figlio, o verticale, pu ò avvenire durante la gravidanza, durante il parto, o con l ’ allattamento. Il rischio per una donna sieropositiva di trasmettere l ’ infezione al feto è circa il 20%. Oggi è possibile ridurlo al di sotto del 4% somministrando zidovudina (Azt, primo farmaco usato contro l ’ Hiv) alla madre durante la gravidanza e al neonato per le prime sei settimane di vita.
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29. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" Come non si trasmette il virus Il virus non si trasmette attraverso: ・ strette di mano, abbracci, vestiti ・ baci, saliva, morsi, graffi, tosse, lacrime, sudore, muco, urina e feci ・ bicchieri, posate, piatti, asciugamani e lenzuola ・ punture di insetti. Il virus non si trasmette frequentando: ・ palestra, piscina, docce, saune e gabinetti ・ scuole, asili e luoghi di lavoro ristoranti, bar, cinema e locali pubblici ・ mezzi di trasporto.
30. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" LA TUBERCOLOSI La tubercolosi è una malattia contagiosa che si trasmette per via aerea mediante un batterio, il Mycobacterium tuberculosis . Il contagio pu ò avvenire per trasmissione da un individuo malato, tramite saliva, starnuto o colpo di tosse. Per trasmettere l ’ infezione bastano pochissimi bacilli anche se non necessariamente tutte le persone contagiate dai batteri della Tb si ammalano subito.
31. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" Il sistema immunitario, infatti, pu ò far fronte all ’ infezione e il batterio pu ò rimanere quiescente per anni, pronto a sviluppare la malattia al primo abbassamento delle difese. Si calcola che solo il 10-15% delle persone infettate dal batterio sviluppa la malattia nel corso della sua vita. Un individuo malato, per ò , se non è sottoposto a cure adeguate può infettare, nell ’ arco di un anno, una media di 10-15 persone.
32. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" Nonostante sia una malattia prevenibile e curabile, la Tbc costituisce oggi una delle emergenze sanitarie pi ù drammatiche, tanto da essere stata dichiarata emergenza globale nel 1993 dall ’ Oms per l ’ enorme carico sanitario, economico e sociale che la accompagna.
33. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" Per riuscire a ridurre significativamente l ’ incidenza di questa malattia nel mondo, è nata nel 2000 l ’ alleanza globale STOP Tb , un network di oltre 400 organizzazioni internazionali, Paesi e associazioni pubbliche e private coordinate dall ’ Oms, che ha lanciato un primo piano globale per fermare la Tb (2001-2005) e, a inizio 2006, un secondo piano globale (2006-2015).
34. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" Sintomi e test per la Tb I sintomi della Tb sono tosse, perdita di peso, dolore toracico, febbre e sudorazioni. Nel tempo, la tosse pu ò essere accompagnata da presenza di sangue nell ’ espettorato. Il test pi ù utilizzato per evidenziare l ’ infezione tubercolare è quello di Mantoux, che si esegue inoculando nella cute del braccio una sostanza, la tubercolina. Una risposta positiva comporta la necessit à di eseguire una radiografia toracica per verificare la presenza della malattia a livello polmonare.
35. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" l trattamento farmacologico si basa sull ’ uso di antibiotici, in particolare di isoniazide, rifampicina, etambutolo (o streptomicina) e pirazinamide (definiti farmaci di prima linea), per due mesi. Nei successivi 4-6 mesi, la terapia prosegue con due farmaci in associazione, ad esempio di isoniazide e etambutolo. Nel caso di farmacoresistenza, in particolare segnalata contro rifampicina e isoniazide, è necessario utilizzare per un periodo molto pi ù lungo farmaci di cosiddetta seconda linea, che possono essere molto pi ù costosi e provocare pi ù effetti collaterali.
36. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" La Tb e le condizioni socioeconomiche La tubercolosi è una malattia fortemente associata alle condizioni in cui vivono le persone. L ’ abbassamento delle difese immunitarie, infatti, pu ò dipendere dal fatto di vivere in condizioni igieniche molto scarse e di soffrire di uno stato di malnutrizione e cattive condizioni generali di salute.
37. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva" Secondo l ’ Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, per esempio, le decine di milioni di rifugiati che vivono in condizioni molto precarie in diversi Paesi del mondo, a seguito di guerre o di catastrofi naturali, sono a rischio molto alto di sviluppare Tb. La necessit à di tenere sotto controllo la Tb nei campi profughi e rifugiati, soprattutto in zone dove l ’ incidenza della malattia è gi à molto alta come in Africa, costituisce quindi una priorit à assoluta.
38. Avigo Ricca - "Igiene e Medicina Preventiva"