2. Le Facoltà conoscitive
secondo Kant
passiva
INTUIZIONE
riceve le intuizioni
(sensibile) informazioni sensoriali
attivo
INTELLETTO concetti
rielabora i dati delle (conoscenza effettiva)
intuizioni sensibili
tende a spingere i concetti
RAGIONE verso (l’impossibile) idee
conoscenza dell’Assoluto (metafisiche)
3. Le Facoltà conoscitive
secondo Kant
passiva
INTUIZIONE
riceve le intuizioni
(sensibile) informazioni sensoriali
attivo
INTELLETTO concetti
rielabora i dati delle (conoscenza effettiva)
intuizioni sensibili
tende a spingere i concetti
RAGIONE verso (l’impossibile) idee
conoscenza dell’Assoluto (metafisiche)
4. Le Facoltà conoscitive
secondo Kant
passiva
INTUIZIONE
riceve le intuizioni
(sensibile) informazioni sensoriali
attivo
INTELLETTO concetti
rielabora i dati delle (conoscenza effettiva)
intuizioni sensibili
tende a spingere i concetti
RAGIONE verso (l’impossibile) idee
conoscenza dell’Assoluto (metafisiche)
“Senza i concetti le intuizioni sono cieche; senza le intuizioni i concetti sono vuoti.”
9. CRITICA DELLA RAGIONE PURA
forme a priori SPAZIO
ESTETICA dell’intuizione e
TRASCENDENTALE sensibile TEMPO
ANALITICA forme a priori
12 CATEGORIE
TRASCENDENTALE dell’intelletto
(LOGICA) “Io-penso”
DIALETTICA IDEE DELLA RAGIONE
TRASCENDENTALE (errori della metafisica)
(PSEUDO-LOGICA)
12. Tramite l’INTUIZIONE (sensibile) la
mente umana riceve le informazioni
che provengono dagli organi di senso.
Tramite l’INTELLETTO la mente
umana analizza le informazioni -
confronta, distingue, classifica - e le
rielabora, trasformandole in
conoscenze concettuali.
13. L’INTUIZIONE, pur avvalendosi di
forme a priori che sono proprie della
mente umana, è PASSIVA riguardo al
contenuto (le informazioni che riceve
dalle sensazioni).
14. L’INTUIZIONE, pur avvalendosi di
forme a priori che sono proprie della
mente umana, è PASSIVA riguardo al
contenuto (le informazioni che riceve
dalle sensazioni).
L’ I N T E L L E TTO ri e l a b o ra l e
informazioni altrimenti sparse e
frammentarie (le singole sensazioni) e
l e u n i fi c a i n m o d o o rd i n a t o .
L’intelletto è dunque ATTIVO, perché
trasforma il materiale informativo
dell’intuizione in CONCETTI.
15. INTUIZIONE INTELLETTO
riceve le rielabora il materiale
sensazioni dell’intuizione
(è “passiva”) (è “attivo”)
materiale informativo unifica il molteplice,
“molteplice”, ma privo di ordinandolo in
ordine (tanti dati singoli e CONCETTI
frammentari)
16. Le intuizioni I concetti
sono: sono:
singole universali
frammentarie ordinati
molteplici unificanti
17. “I pensieri senza contenuto [il contenuto
dell’intuizione sensibile] sono vuoti;
le intuizioni senza i concetti sono cieche”.
Che cosa significa?
18. “I pensieri senza contenuto [il contenuto
dell’intuizione sensibile] sono vuoti;
le intuizioni senza i concetti sono cieche”.
Che cosa significa?
I concetti dell’intelletto hanno valore solo se applicati
al contenuto dell’esperienza (l’intuizione sensibile).
Se usati come verità assolute si trasformano in
IDEE METAFISICHE DELLA RAGIONE PURA.
“Senza intuizione tutta la nostra conoscenza manca
di oggetti e rimane completamente vuota”.
19. CRITICA DELLA RAGIONE PURA
forme a priori SPAZIO
ESTETICA dell’intuizione e
TRASCENDENTALE sensibile TEMPO
ANALITICA forme a priori
12 CATEGORIE
TRASCENDENTALE dell’intelletto
(LOGICA) “Io-penso”
DIALETTICA IDEE DELLA RAGIONE
TRASCENDENTALE (errori della metafisica)
(PSEUDO-LOGICA)
20. LOGICA TRASCENDENTALE
studio delle forme a priori del
pensiero razionale
ANALITICA DIALETTICA
TRASCENDENTALE TRASCENDENTALE
che esamina le che esamina le
CATEGORIE IDEE
dell’INTELLETTO della RAGIONE PURA
(12 categorie) (3 Idee)
22. ANALITICA TRASCENDENTALE
Come l’Estetica Trascendentale non studia
le funzioni dell’intuizione in generale, ma
solo le FORME A PRIORI (spazio e tempo),
così l’Analitica Trascendentale non studia la
formazione dei concetti in generale, ma
solo i concetti totalmente a priori.
23. ANALITICA TRASCENDENTALE
Come l’Estetica Trascendentale non studia
le funzioni dell’intuizione in generale, ma
solo le FORME A PRIORI (spazio e tempo),
così l’Analitica Trascendentale non studia la
formazione dei concetti in generale, ma
solo i concetti totalmente a priori.
Kant li denomina “CONCETTI PURI”,
perché indipendenti dall’esperienza.
Questi concetti puri sono le dodici
CATEGORIE, cioè le FORME A PRIORI
DELL’INTELLETTO.
25. Perché “categorie”?
“CATEGORIE” è il termine che Aristotele -
il padre della scienza della Logica - aveva
usato per definire i “generi sommi”, cioè i
concetti più generali, entro i quali si
inquadrano tutti gli altri concetti e ogni
ragionamento della mente umana.
26. Perché “categorie”?
“CATEGORIE” è il termine che Aristotele -
il padre della scienza della Logica - aveva
usato per definire i “generi sommi”, cioè i
concetti più generali, entro i quali si
inquadrano tutti gli altri concetti e ogni
ragionamento della mente umana.
Anche per Kant le categorie - in quanto
concetti “trascendentali”, universali e
necessari - costituiscono la condizione a
priori di ogni ragionamento.
28. Qual è la differenza
tra Kant e Aristotele?
Ci sono molte differenze di dettaglio, a
partire dal fatto che le 12 categorie
individuate da Kant sono in ampia misura
diverse dalle 10 categorie elencate da
Aristotele.
29. Qual è la differenza
tra Kant e Aristotele?
Ci sono molte differenze di dettaglio, a
partire dal fatto che le 12 categorie
individuate da Kant sono in ampia misura
diverse dalle 10 categorie elencate da
Aristotele.
Ma lasciamo da parte i dettagli e
concentriamoci sulla differenza essenziale...
30. Per Aristotele le Categorie non sono
soltanto forme del pensiero, ma anche
strutture della realtà (in senso ontologico).
Le categorie aristoteliche sono i “generi
sommi” sia del pensiero che della realtà.
La logica della mente umana rispecchia il
“logos” ontologico, l’ordine razionale del
cosmo.
31. Per Aristotele le Categorie non sono
soltanto forme del pensiero, ma anche
strutture della realtà (in senso ontologico).
Le categorie aristoteliche sono i “generi
sommi” sia del pensiero che della realtà.
La logica della mente umana rispecchia il
“logos” ontologico, l’ordine razionale del
cosmo.
Le Categorie di cui parla Kant sono invece
esclusivamente forme a priori dell’intelletto
umano, strutture della mente umana, non
della realtà.
Le categorie kantiane sono trascendentali,
appartengono dunque al nostro modo di
conoscere la realtà, non alla realtà in sé.
32. LA CONCEZIONE DELLE CATEGORIE
in Aristotele e in Kant
Aristotele Kant
le categorie sono le categorie sono
“generi sommi” “concetti puri”,
della realtà e del pensiero forme a priori dell’intelletto
hanno valore hanno valore
LOGICO-GNOSELOGICO LOGICO-TRASCENDENTALE
ed anche ONTOLOGICO ma non ONTOLOGICO
33. LE CATEGORIE KANTIANE SONO CONCETTI A
PRIORI, MA SI DIFFERENZIANO NETTAMENTE
ANCHE DALLE “IDEE INNATE” DI CARTESIO.
34. LE CATEGORIE KANTIANE SONO CONCETTI A
PRIORI, MA SI DIFFERENZIANO NETTAMENTE
ANCHE DALLE “IDEE INNATE” DI CARTESIO.
Infatti Kant sostiene che le Categorie non sono
delle conoscenze già compiute e a sé stanti, ma
FUNZIONI DI UNIFICAZIONE
del materiale molteplice fornito
dall’intuizione sensibile
36. Che significa “funzioni di unificazione”?
Significa che le categorie non hanno un contenuto
conoscitivo proprio (come le idee innate
cartesiane), ma devono essere applicate ad un
contenuto che è fornito dall’intuizione sensibile.
37. Che significa “funzioni di unificazione”?
Significa che le categorie non hanno un contenuto
conoscitivo proprio (come le idee innate
cartesiane), ma devono essere applicate ad un
contenuto che è fornito dall’intuizione sensibile.
Le categorie hanno la funzione di “unificare”, cioè
di distinguere, ordinare, classificare le intuizioni.
Senza questi schemi o regole di ordinamento, le
intuizioni rimarrebbero “cieche”, cioè
frammentarie e caotiche.
38. Per definire le categorie,
Kant usa anche il termine di regole:
“regole di unificazione” o “regole di sintesi”.
A differenza delle regole che scegliamo per libera
decisione o per convenzione - per esempio regole
di una competizione sportiva o di un gioco di
carte - le regole trascendentali dell’intelletto
sono universali e necessarie, e non potremo mai
sostituirle o modificarle.
Al di fuori delle 12 categorie non possiamo
conoscere e neanche semplicemente pensare.
39. Per l’elenco delle 12 categorie
>>> vedi libro di testo p. 501
Nel dibattito filosofico successivo a Kant, la
categoria più importante si è rivelata quella di
causa.
Il principio di causa è infatti uno dei principi
fondamentali della scienza moderna, a partire da
Galilei e Newton.
Devi confrontare la concezione kantiana del
principio di causa-effetto con l’analisi critica che
Hume ne aveva fatto a metà del Settecento.
40. Oltre allo forme dello spazio e del
tempo e alle 12 categorie, Kant
indica un altro fondamentale
presupposto trascendentale:
il soggetto stesso della
conoscenza, l’Io pensante che
accompagna ogni attività
conoscitiva.
>>> vedi libro di testo pp. 502-503
41. CRITICA DELLA RAGIONE PURA
forme a priori SPAZIO
ESTETICA dell’intuizione e
TRASCENDENTALE sensibile TEMPO
ANALITICA forme a priori
12 CATEGORIE
TRASCENDENTALE dell’intelletto
(LOGICA) “Io-penso”
DIALETTICA IDEE DELLA RAGIONE
TRASCENDENTALE (errori della metafisica)
(PSEUDO-LOGICA)