IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
Psicosociologia dei consumi culturali II 8. Il consumatore attivo
1. Corso di Psicosociologia dei consumi culturali II 2011-2012
8. Il consumatore (re)attivo
prof. Matteo Asti
2. Dylan Dog
Dylan Dog è una serie a fumetti creata nel 1986 da
Tiziano Sclavi per Sergio Bonelli Editore. Nei primi
anni di vita editoriale la maggior parte delle storie
furono scritte dallo stesso Sclavi.
Dylan Dog condivide lo stesso universo narrativo di
altri personaggi bonelliani: Mister No, Martin
Mystère e Ken Parker. È il terzo fumetto più venduto
in Italia dopo Tex e Topolino.
3. Dylan Dog
Dagli Usa all'Italia – Dal cinema al fumetto (dalla
cultura dominante a quella succedanea)
- Rilettura di un genere cinematografico
- Rilettura di un immaginario (Groucho, Rupert
Everett, Craven Road, il maggiolino Herbie)
- Produzione autonoma di un ibrido di successo
- Incapacità di riportare il successo nel contesto
culturale originale
Budget: $20,000,000 (estimated), Gross: million $4
(World), 1,2 (USA)
4. Michel De Certeau
Michel de Certeau (1925-1986) è stato storico,
psicanalista, antropologo, semiotico, specialista delle
pratiche religiose cristiane nei secoli XVI e XVII,
membro della Compagnia di Gesù e tra i fondatori
dell’école freudienne lacaniana.
In “L'invenzione del quotidiano”, l'autore combina i suoi
poliedrici interessi per sviluppare una teoria
dell'attività di produzione-consumo inerente alla vita
di tutti i giorni. Secondo de Certeau, la vita di tutti i
giorni (everyday life) è distinta da altre pratiche
giornaliere, perché ripetitiva ed inconscia e perchè
agisce come un processo di bracconaggio su un
territorio “altro”, che ricombina regole e prodotti che
Michel De Certeau già esistono nella cultura in un modo influenzato, ma
mai completamente determinato, da quelle regole e
quei prodotti.
5. L'uso o il consumo
"Tempo fa si è studiato, ad esempio, quale equivoco
minasse dall’interno il «successo» dei colonizzatori spagnoli
fra le etnie indiane: sottomessi e persino consenzienti,
spesso questi indios trasformavano le azioni rituali, le
rappresentazioni o le leggi loro imposte in qualcosa di
diverso da ciò che i conquistatori credevano di ottenere
attraverso di esse; le sovvertivano non già respingendole o
cambiandole, bensì usandole a loro modo per fini in
funzione di riferimenti estranei al sistema al quale non
potevano sottrarsi. Erano insomma altri, sia pure
all’interno della colonizzazione che li «assimilava»
esteriormente; [...] Prima bisogna analizzare come viene
manipolata da chi non l’ha creata. E solo allora si può
valutare lo scarto o la somiglianza fra la produzione
dell’immagine e quella secondaria che si cela nei
procedimenti con cui viene utilizzata.” (De Certeau 2001,
pp. 7-8)
Es. Chiesa di San Juan Camula
http://www.lavueltaalmundodebeayjordi.com/2011/09/
san-juan-chamula-y-el-canon-del.html
6. Tattiche e strategie
Per «strategia» intendo il calcolo dei rapporti di forza
che diviene possibile a partire dal momento in cui un
soggetto di volontà e di potere è isolabile in un
«ambiente». Essa presuppone un luogo che può essere
circoscritto come proprio e fungere dunque da base a
una gestione dei suoi rapporti con un’esteriorità
distinta. La razionalità politica, economica o
scientifica è stata costruita su questo modello.
Intendo al contrario per «tattica» un calcolo che non
può contare su una base propria, né dunque su una
frontiera che distingue l’altro come una totalità
vivibile. La tattica ha come luogo solo quello
dell’altro. Si insinua, in modo frammentario, senza
coglierlo nella sua interezza, senza poterlo tenere a
distanza. Non dispone di una base su cui capitalizzare
i suoi vantaggi, prepararsi a espandersi e garantire
un’indipendenza in rapporto alle circostanze.”
(Michel de Certeau 2001, p. 15)
7. Tattiche e quotidiano
“[…] Molte pratiche quotidiane (parlare, leggere,
circolare, fare la spesa o cucinare eccetera) sono di
tipo tattico. E così pure, più in generale, gran parte
dei «modi di fare»: rivincite del «debole» contro il
più «forte» (i potenti, la malattia, la violenza delle
cose o di un ordine eccetera), tiri mancini, abili
mosse […].
Nella nostra società, esse si moltiplicano con la
disgregazione delle stabilità locali come se, non
essendo più fissate da comunità circoscritte, uscissero
dalle orbite, erranti, e assimilassero i consumatori a
immigranti in un sistema troppo vasto perché sia il
loro e maglie troppo strette perché possano sfuggirvi.
[…] queste tattiche rivelano anche fino a qual punto
l’intelligenza sia indissociabile dagli affanni e dai
piaceri quotidiani che sottende, mentre invece le
strategie nascondono sotto la parvenza di calcoli
obiettivi il rapporto col potere che le sostiene.” (De
Certeau 2001, p. 16).
8. Il lavoro di straforo e il dono
Questa differenza ha del resto un rivelatore
all’interno dell’analisi stessa: la frattura fra il tempo
delle solidarietà (quello della docilità e della
gratitudine del ricercatore verso i suoi ospiti) e il
tempo della redazione, che svela le alleanze
istituzionali (scientifiche, sociali) e il profitto
(intellettuale, professionale, finanziario eccetera) di
cui questa ospitalità è obiettivamente il mezzo” (De
Certeau 2001, pp. 57-58).
“La politica del «dono» diviene anche una tattica di
aggiramento. E la perdita che era volontaria in
un’economia del dono si tramuta in trasgressione
nell’economia del profitto, dove appare come un
eccesso (lo spreco), una contestazione (il rifiuto del
profitto) o un delitto (un attentato contro la
proprietà)”. (De Certeau 2001, p. 61).
9. Lo spazio della tattica
Senza un luogo proprio, senza una visione
globalizzante, cieca e perspicace come nel corpo a
corpo senza distanza, dettata dalle casualità del
tempo, la tattica è determinata dall’assenza di potere
così come la strategia si fonda sul postulato di un
potere. Da questo punto di vista, la sua dialettica
potrà essere illuminata dall’antica arte della sofistica.
(De Certeau 2001, p. 69-75).
ESEMPIO: il sillogismo (Tutti gli uomini sono
mortali - Tutti i greci sono uomini - Dunque tutti i
greci sono mortali) e il sofisma (Tutti gli uomini sono
mortali - Socrate era mortale - Dunque, tutti gli
uomini sono Socrate)
10. La tattica come modello strategico
In tempi più recenti la tattica e la strategia hanno
mostrato con più chiarezza la loro reciproca influenza
definendo un legame più dinamico rispetto alla
semplice azione e reazione.
Anzi oggi l'agire tattico è nello sviluppo dei nuovi
media e nel marketing ormai parte strutturale e a
volte vera fonte dell'agire strategico.
Il rischio è seguire una strada meno immediata per il
raggiungimento dell'obiettivo da parte dell'istituzione
ma nello stesso tempo c'è il vantaggio di avere una
adesione autonoma e di generare minore
disapprovazione (es. Le tasse, Il monopolio del gioco
d'azzardo)
ESEMPIO: il web serial
11. Discussione: esempi da analizzare
- L'invasione statunitense della cultura giapponese
- La strutturazione degli spazi un mall
- I negozi a percorso obbligato
- I viaggi in crociera
- La visione di un video celebre su Youtube
- L'ingresso in discoteca
- L'acquisto di un libro su Amazon.it
- Il blocco dei social network sulla rete aziendale
- La versione free di un sotfware a pagamento
- La visione di una puntata di un serial tv