SlideShare uma empresa Scribd logo
1 de 86
IDRONICA BASE
NOZIONI BASE 
2 
PRESSIONE 
La pressione misura la forza su una determinata superficie 
F 
S 
L’unità di misura nel Sistema Internazionale 
(SI) è il Newton su metro quadro N/m2 e 
corrisponde al Pascal (Pa) 
CONVERSIONE 
100.000 Pa = 1 bar 
100.000 Pa = 0,98692 atm 
100.000 Pa = 750,06 mmHg 
100.000 Pa = 10.207 mmH20
NOZIONI BASE 
3 
FLUSSO 
E’ il volume di fluido che 
attraversa una superficie 
nell’unita’ di tempo, in molti 
casi viene chiamato portata. A 
seconda del tipo di flusso si 
usano diverse unità di misura 
PORTATA 
m  v*A La portata di massa si calcola come la velocità per 
l’area attraversata (si esprime in m3/s) 
CONVERSIONE 
1 m3/s = 2188,89 cfm 
1 m3/s = 3600 m3/h 
1 m3/s = 1000 l/s
NOZIONI BASE 
4 
ALTRE CONVERSIONI 
POTENZA 
1kW = 3413 Btu/h 1kW = 860 frig/h 
1ton = 12.000 btu/h 
LUNGHEZZA 
1” = 25,4 cm 
1ft = 0,3048 m 
ENERGIA 
1 Btu = 1055,056 J 1 cal = 4,1868 J
NOZIONI BASE 
5 
FORMULA PER IL CALCOLO DELLA POTENZA FRIGORIFERA DATA 
DA UNA CERTA PORTATA D’ACQUA SOTTOPOSTA AD UN 
DETERMINATO SALTO TERMICO 
[ / ]* [ ] 
0,239 
[ ] 
m l s T C 
P kW 
  
 
 
P[kcal / h]  m[l / h]*T[C]
NOZIONI BASE 
6
NOZIONI BASE 
7
NOZIONI BASE 
8
NOZIONI BASE 
9
NOZIONI BASE 
10
NOZIONI BASE 
11
NOZIONI BASE 
12
IMPIANTO IDRONICO 
13
IMPIANTO IDRONICO 
14 
IMPIANTO A RITORNO DIRETTO:
IMPIANTO IDRONICO 
15 
IMPIANTO A RITORNO INVERSO:
IMPIANTO IDRONICO 
16 
IMPIANTO A COLLETTORI:
CHILLER - CALDAIA 
17 
Cuore dell’impianto: 
serve a riscaldare (caldaia) o 
raffreddare (chiller) l’acqua che poi 
servirà le varie utenze. 
Per selezionare la caldaia o il chiller 
serve conoscere la potenza massima 
richiesta, la potenza minima richiesta 
e le temperature di funzionamento.
CHILLER 
18 
SI DISTINGUONO PER SISTEMA DI CONDENSAZIONE 
CONDENSATI AD ARIA 
CONDENSATI AD ACQUA 
EVAPORATIVI
CHILLER 
19 
SI DISTINGUONO PER SISTEMA DI CONDENSAZIONE 
CONDENSATI AD ARIA 
CONDENSATI AD ACQUA 
EVAPORATIVI
CHILLER 
20 
SI DISTINGUONO PER SISTEMA DI CONDENSAZIONE 
CONDENSATI AD ARIA 
CONDENSATI AD ACQUA 
EVAPORATIVI
CHILLER 
21 
COMPONENTI DI UN CHILLER: 
COMPRESSORE 
CONDENSATORE (AD ARIA, AD ACQUA, A PIASTRE, EVAPORATIVI…) 
VALVOLA DI ESPANSIONE (CAPILLARE, TERMOSTATICA, ELETTRONICA) 
EVAPORATORE (PIASTRE, FASCIO TUBIERO, TUBI CONCENTRICI..) 
SICUREZZE (PRESSOSTATI, VALVOLE DI SICUREZZA, KLIXON…) 
VARIE (FILTRI, COMPONENTI ELETTRONICI, GRUPPO IDRAULICO…)
CHILLER 
22 
PER FUNZIONARE L’IMPIANTO RICHIEDE CHE SIA GARANTITA 
UNA MINIMA PORTATA D’ACQUA 
UN FLUSSO ECCESSIVO D’ACQUA 
NELL’EVAPORATORE PUO’ CAUSARE 
VIBRAZIONI, EROSIONI, RUMORI. 
UN FLUSSO TROPPO BASSO INVECE PUO’ 
CAUSARE UN CATTIVO SCAMBIO TERMICO, 
PERDITA DI EFFICIENZA E POSSIBILI 
GHIACCIAMENTI.
CHILLER 
23 
PER FUNZIONARE EFFICIENTEMENTE L’IMPIANTO RICHIEDE 
CHE SIA GARANTITA UNA DETERMINATA PORTATA D’ACQUA 
I PRODUTTORI DI CHILLER FORNISCONO LE 
TABELLE DI RESA DELLE MACCHINE IN BASE 
ALLA TEMPERATURA IN USCITA DELL’ACQUA E AL 
SALTO TERMICO DELL’ACQUA ALL’INTERNO 
DELL’EVAPORATORE. 
IN BASE A TALI DATI SI RICAVA QUAL’E’ LA 
PORTATA DA FORNIRE AL CHILLER
TERMINALI 
24 
Viene definito terminale qualsiasi 
scambiatore abbia il compito di 
trasferire calore tra l’ ambiente e il 
circuito idronico secondario (fan 
coil, UTA, cassette, termosifoni).
TUBAZIONI 
25 
Posso essere di materiale vario, 
ferro, acciaio, rame, materiale 
plastico o multistrato. 
Devono essere dimensionate in 
base alla portata d’acqua dei vari 
componenti e in modo da tenere la 
velocità del fluido a valori corretti.
DILATAZIONE TERMICA 
26 
Le dimensioni di un corpo aumentano o diminuiscono a 
variare della sua temperatura 
E’ importante tenere sotto controllo le dilatazioni 
termiche lineari dei tubi che trasportano fluidi ad 
alta temperatura. 
L’acqua aumenta il proprio volume man mano 
che la temperatura si discosta dai 4°C, per cui è 
sempre necessario prevedere dei vasi di 
espansione per compensare le dilatazioni
DILATAZIONE TERMICA 
27 
Negli impianti “limitati” la dilatazione è assorbita 
dall’elasticità naturale dell’impianto stesso
DILATAZIONE TERMICA 
28 
Negli impianti a grande sviluppo serve inserire dei 
compensatori che possono essere naturali (curve dei tubi) o 
artificiali (a soffietto, a telescopio, a tubo flessibile)
ISOLANTI PER TUBAZIONI 
Un buon materiale isolante deve avere le seguenti proprietà: 
Basso coefficiente di conducibilità; 
Comportamento al fuoco conforme alle norme di sicurezza 
Inorganicità 
Non aggressività chimica 
Basso calore specifico 
Durata 
Facilità di posa in opera. 
29
VALVOLE 
30 
Le valvole hanno il 
compito di regolare, 
bilanciare o chiudere 
una parte del circuito 
idraulico
ALTRO 
31 
STRUMENTI DI MISURA 
FILTRI 
SFIATI 
TORRI EVAPORATIVE 
INERZIE TERMICHE
POMPE E CIRCOLATORI 
Qualora si utilizzi un refrigeratore sprovvisto di 
modulo idraulico è necessario tenere in stretta 
considerazione la portata idrica e la prevalenza 
richieste dal sistema per dimensionare 
correttamente i circolatori. 
Anche in presenza di modulo idraulico è 
opportuno verificare la sufficiente portata della 
pompa. 
32
POMPE E CIRCOLATORI 
33 
PREVALENZA 
La prevalenza di una pompa è l’incremento di 
energia che la pompa è in grado di cedere 
alla massa di liquido tra l’ra l’ingresso e 
l’uscita della pompa. 
Viene di solito espressa, come la pressione, in 
bar, in kPa o in metri di colonna d’acqua e fa 
riferimento alla formula: 
c c 
H z z u i u i 
g 
p p 
u i g 
2 
2 2  
 
 
   

POMPE E CIRCOLATORI 
Girante: con la sua rotazione 
crea le condizioni per il moto 
del fluido 
Chiocciola: raccoglie l’acqua 
proveniente dalle varie pale 
della girante. 
34 
Diffusore: trasforma l’energia 
cinetica in energia di pressione
POMPE E CIRCOLATORI 
Elettropompe: il motore elettrico 
è esterno al corpo pompa. 
Il motore elettrico è collegato alla 
girante per mezzo di un albero di 
trasmissione. La tenuta idraulica 
fra l’albero e il corpo della pompa 
è assicurata da appositi supporti 
meccanici o da premistoppa. 
35 
Queste pompe lavorano in un 
ampio campo di prevalenze e 
portate.
POMPE E CIRCOLATORI 
Circolatori: il motore viene 
alloggiato nel corpo della 
pompa. 
Il motore dei circolatori è 
spesso ad avvolgimento 
multiplo e quindi queste 
pompe possono funzionare a 
diverse velocità. 
36
POMPE E CIRCOLATORI 
37 
Per stabilire il funzionamento di una pompa bisogna 
conoscerne la portata e la prevalenza. 
Queste due grandezze sono in relazione tra loro e vengono 
rappresentate su diagrammi chiamati “curve caratteristiche”.
CARATTERISTICA DI UNA ELETTROPOMPA 
38 
Le varie curve disegnate 
dipendono dal numero di 
giri del motore.
POMPE IN SERIE 
Stessa portata 
Prevalenza sommata 
39
POMPE IN PARALLELO 
40 
Stessa prevalenza 
Portata sommata
RENDIMENTO DI UNA POMPA 
E’ il rapporto fra la potenza resa dalla pompa e la potenza da 
essa assorbita. 
E’ possibile 
individuare 
la zona in cui la 
pompa funziona 
in condizioni 
ottimali. 
41
NPSH 
42 
Net Positive Suction Head 
Pressione minima che deve essere garantita, all’ingresso 
della pompa, per evitare fenomeni di cavitazione. 
I fenomeni di cavitazione sono causa di elevata rumorosità e 
possono provocare anche la rottura delle giranti.
POMPA - IMPIANTO 
Il punto di funzionamento di una pompa applicata ad un 
impianto è dato dalla intersezione tra la curva caratteristica 
della pompa e la curva di resistenza dell’impianto. 
43
LIQUIDI ANTIGELO 
44 
liquidi che, aggiunti all’acqua, possono abbassarne 
sensibilmente il punto di congelamento. 
MAGGIORAZIONE IN % PERDITE DI CARICO 
CONCENTRAZIONE 
VOLUMETRICA DI 
GLICOLE ETILENICO 
TEMPERATURA DI 
PROTEZIONE °C 
TUBI RAME E PLASTICA TUBI IN ACCIAIO 
15% -5 1,08 1,06 
20% -8 1,11 1,08 
25% -12 1,15 1,1 
30% -15 1,19 1,12 
35% -20 1,23 1,14 
40% -25 1,26 1,16 
45% -30 1,3 1,18
PERDITE DI CARICO 
Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto 
attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze 
continue; a causa degli attriti dovuti alla rugosità del condotto. 
45
PERDITE DI CARICO CONTINUE 
46 
Sono le perdite di carico 
nei tratti di tubo 
rettilinei. 
Si possono calcolare 
tramite formule oppure si 
ricavano da diagrammi.
PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE 
Sono le perdite di carico 
date dalle curve, 
confluenze, diramazioni 
o da tutti i componenti 
presenti nell’impianto 
che danno una 
resistenza specifica al 
passaggio dell’acqua. Si possono calcolare tramite formule 
47 
oppure si ricavano da diagrammi.
PERDITE DI CARICO TOTALI 
48 
Sono le perdite di carico (o pressione) che un fluido, in 
moto attraverso un condotto, subisce a causa delle 
resistenze continue e localizzate. 
Il valore così ottenuto dipende da parametri variabili come: 
il diametro delle tubazioni 
la viscosità 
la rugosità 
la messa in opera 
lo sviluppo della rete di distribuzione
PORTATA DI BILANCIAMENTO 
49 
E’ la nuova portata che si ottiene variando la prevalenza 
applicata ad un circuito. 
La portata di bilanciamento si può calcolare, con buona 
approssimazione, mediante la formula: 
0,525 
1 
 
 
H 
1  
 
  
H 
Q Q 
Q1 = portata di bilanciamento (nuova portata) 
H1 = nuova prevalenza del circuito 
Q = portata del circuito da bilanciare 
H = prevalenza del circuito da bilanciare
VALVOLE DI INTERCETTAZIONE 
50 
VALVOLE A SARACINESCA 
Queste valvole intercettano i fluidi mediante un otturatore 
a forma di cuneo che scorre in apposite guide come una 
saracinesca.
VALVOLE DI INTERCETTAZIONE 
Queste valvole intercettano i fluidi mediante un otturatore 
tronco-conico a foro passante. 
L’azione di apertura e di chiusura si ottiene ruotando 
l’otturatore di un quarto di giro. 
51 
VALVOLE A SFERA
VALVOLE DI INTERCETTAZIONE 
52 
VALVOLE A FARFALLA 
Sono valvole che intercettano i fluidi mediante un 
otturatore a disco di forma lenticolare. 
L’azione di apertura e di chiusura si ottiene ruotando 
l’otturatore di un quarto di giro.
VALVOLE DI RITEGNO 
53 
VALVOLE A BATTENTE O A CLAPET 
Sono caratterizzate dall’avere un 
otturatore a battente (o a clapet) 
incernierato al corpo valvola. 
Il flusso normale mantiene aperto 
il battente, mentre il suo peso e il 
contro-flusso lo mandano in 
chiusura.
VINCOLI DEI TUBI 
Sono dispositivi meccanici che servono ad equilibrare le forze 
che normalmente agiscono sulle reti di distribuzione. 
54 
Forze di natura statica sono il peso proprio dei tubi, il peso del 
fluido in essi contenuto e il peso di eventuali apparecchiature e 
accessori 
Forze di natura dinamica sono, invece, quelle che derivano dalle 
dilatazioni termiche dei tubi.
PUNTI FISSI 
55 
Sono vincoli che bloccano le tubazioni in modo da 
impedire qualsiasi movimento.
GUIDE 
56 
Sono vincoli che consentono alle tubazioni di 
muoversi solamente lungo una direzione prefissata.
APPOGGI E SOSTEGNI 
57 
Sono vincoli che lasciano alle tubazioni la possibilità di 
muoversi assialmente e lateralmente.
IMPIANTI A COLLETORI 
58 
Sono costituiti principalmente da: 
Chiller o caldaia, 
Rete principale con relative derivazioni, 
Collettori, 
Circuiti interni, 
Terminali di climatizzazione.
IMPIANTI A COLLETORI 
59 
VANTAGGI 
1. Possibilità di realizzare impianti a zone. 
2. Facile posa in opera dei tubi. 
3. Elevata resa termica dei corpi scaldanti. 
4. Buon funzionamento delle valvole termostatiche. 
5. Uniformità nella messa a regime dei corpi scaldanti e nel 
mantenimento della temperatura ambiente.
IMPIANTI A COLLETORI 
60 
SVANTAGGI 
1. L'esigenza di dover realizzare circuiti indipendenti per 
ogni terminale. 
2. Il maggior impegno richiesto per l'assistenza muraria.
COLLETTORI 
Disporre i collettori in zona 
baricentrica rispetto ai terminali da 
servire 
Il collettore deve essere posta in una 
posizione che permetta interventi di 
ispezione, manutenzione e 
riparazione 
61 
Le cassette dei collettori devono 
avere aperture di ventilazione se al 
loro interno ci sono componenti 
sensibili alle alte temperature 
(sonde, valvole elettrotrermiche)
COLLETTORI 
62 
CIRCUITI INTERNI 
Fare in modo da avere i percorsi dei tubi che non 
interferiscano con quelli delle tubazioni sanitarie 
Cercare di far passare i tubi dove sono previste le porte
DIMENSIONAMENTO 
63 
PASSI FONDAMENTALI 
CALCOLO DEI CARICHI TERMICI 
SCELTA DEL TIPO DI IMPIANTO 
SCELTA DEI COMPONENTI FONDAMENTALI DI IMPIANTO 
DIMENSIONAMENTO DI TUTTTI GLI ALTRI COMPONENTI 
VERIFICA E CORREZIONE
SCELTA DEI COMPONENTI FONDAMENTALI 
64 
UNITA’ TERMINALI 
I ventilconvettori sono terminali che cedono o sottraggono 
calore all’ambiente per convezione forzata. Sono costituiti 
essenzialmente da: 
una o due batterie alettate di scambio termico, 
uno o due ventilatori centrifughi o tangenziali, 
un filtro dell’aria, 
una bacinella di raccolta condensa, 
un involucro di contenimento.
SCELTA DEI COMPONENTI FONDAMENTALI 
65 
UNITA’ TERMINALI 
Una corretta scelta di questi corpi scaldanti, richiede 
l’esame dei seguenti fattori: 
potenza termica e portata d’aria dei ventilconvettori, 
capacità di deumidificazione, 
temperatura di uscita dell’aria, 
livello sonoro.
SCELTA DEI COMPONENTI FONDAMENTALI 
66 
UNITA’ TERMINALI 
1 
0,9 
0,8 
0,7 
0,6 
0,5 
0,4 
40% 45% 50% 55% 60% 65% 70% 
U.R. 
Re 
5°C min 5°C med 5°C max 7°C min 7°C med 
7°C max 10°C min 10°C med 10°C max
SCELTA DEI COMPONENTI FONDAMENTALI 
67 
UNITA’ TERMINALI 
ATTENZIONE: 
Ilocali medio o grandi è bene suddividere la potenza totale 
su più fancoil; 
Se a pavimento è consigliabile installare i fan coil sotto le 
finestre; 
In fase di riscaldamento è bene che la temperatura di 
uscita aria non superi i 50°C
SCELTA DEI COMPONENTI FONDAMENTALI 
68 
CHILLER 
La scelta del chiller dipende dal carico massimo e minimo che 
deve fornire all’impianto. 
E’ importante rispettare la portata minima e massima 
indicate dal costruttore in modo da evitare rumori, erosioni o 
ghiacciamenti.
DIMENSIONAMENTO 
69 
CIRCUITO IDRAULICO SEMPLICE 
1. Si dimensiona l’ultimo circuito secondario in base alla portata richiesta 
2. Si dimensionano gli ultimi tronchi del circuito principale 
3. Si dimensiona il penultimo circuito secondario in base alla portata 
richiesta 
4. Si dimensionano i penultimi tronchi del circuito principale 
5. Si dimensionano gli altri circuiti secondari e gli altri tronchi del circuito 
principale:
VALVOLE DI TARATURA 
L’otturatore deve essere in grado 
di assicurare un flusso regolare e 
70 
uniforme 
Lo stelo deve avere riferimenti di 
lettura atti a consentire un preciso 
posizionamento e controllo 
dell’otturatore. 
Le prese di pressione devono 
essere poste in zone a bassa 
turbolenza
AUTOFLOW 
Tale regolatore - mosso dalla 
spinta del fluido e dalla 
controspinta di una molla a 
spirale - deve assicurare 
automaticamente portate 
pressoché costanti entro un 
ampio campo di pressioni 
differenziali 
71
VALVOLE DI SOVRAPRESSIONE 
Sono valvole che consentono di 
72 
realizzare by-pass atti ad 
impedire che la pressione 
differenziale fra due punti di 
un circuito superi un 
determinato valore
SCELTA DELLA POMPA 
73 
La scelta di una elettropompa deve essere fatta in modo 
che il suo punto di lavoro risulti: 
1. vicino al punto di funzionamento teorico del circuito; 
2. interno alla zona di rendimento ottimale della pompa 
stessa.
SCELTA DELLA POMPA 
74 
E’ necessario prevedere la messa in opera delle elettropompe con: 
valvole di intercettazione 
giunti antivibranti (solo per pompe medio-grandi) 
manometri, da installare prima e dopo ogni pompa: 
una diminuzione della pressione differenziale segnala che la 
girante è logora o che i passaggi tra le palette sono ostruiti 
l'oscillazione degli indici è generalmente segno della presenza 
di aria nell'impianto.
ALTRI ACCESSORI DI IMPIANTO 
75 
VASO DI ESPANSIONE 
L’acqua espande secondo la formula: 
V = V0x(e-e0) 
Dove: 
V0 è il volume a 4°C 
e-e0 sono i coefficienti di espansione 
alle temperature iniziale e finale per 
l’acqua.
ALTRI ACCESSORI DI IMPIANTO 
76 
VASO DI ESPANSIONE 
A membrana 
Autopressurizzati 
Pressurizzati 
Per i vasi di espansione a membrana le norme ISPESL 
prevedono l’uso della seguente formula: 
  
 l F  
V e e 
V 
  
0 0 
 
V 1 P / 
P 
 
VV = volume del vaso di espansione, l 
V0 = contenuto di acqua dell’impianto, l 
e = coef. di espansione dell’acqua alla temp. 
finale, 
e0 = coef. di espansione dell’acqua alla 
temp. iniziale, 
PI = pressione assoluta di carica del vaso, bar 
PF = pressione assoluta max di esercizio 
riferita al vaso, bar
ALTRI ACCESSORI DI IMPIANTO 
77 
ACCUMULI VOLANI TERMICI 
Servono a fornire caldo o 
freddo a caldaia o chiller 
spento oppure per gestire i 
picchi di richiesta termica 
ad acqua 
a menbrana 
a labirinto 
a celle 
a ghiaccio 
a serpentina sommersa 
a sfere 
turbo 
Servono a limitare il numero di 
spunti del compressore e si 
calcolano valutando la quantità 
minima di acqua per l’impianto 
Litri impianto = 50 x P[kW] 
La formula è per chiller con 
1,5°C di isteresi sull’accensione 
del compressore e con al 
massimo 5 spunti all’ora
ALTRI ACCESSORI DI IMPIANTO 
E’ opportuno rivestire tutte le tubazioni e tutti i 
componenti che contengono acqua con materiali termo-isolanti, 
78 
in modo da evitare formazioni di condensa e 
inutili scambi termici indesiderati. 
E’ obbligatorio interporre tra il gruppo 
frigorifero e le tubazioni dei giunti elastici 
per evitare la propagazione delle 
vibrazioni e la conseguente rottura delle 
tubazioni. Installare inoltre il gruppo su 
supporti antivibranti.
ALTRI ACCESSORI DI IMPIANTO 
79 
Tutti i componenti elettrici del sistema devono 
essere adeguatamente protetti da interruttori 
magnetotermici dimensionati in base 
all’assorbimento del componente specifico. 
I cablaggi elettrici devono essere dimensionati 
anch’essi in base all’ assorbimento del componente 
che collegano. 
Nel caso si effettuino collegamenti di pannelli di 
controllo remoti, è opportuno utilizzare cavi di 
sezione adatta e schermati, evitando di farli passare 
dentro guaine contenenti cablaggi di alta tensione.
PREPARAZIONE IMPIANTO 
80 
Una volta terminati i lavori di assemblaggio 
del circuito idronico è opportuno mettere 
sotto pressione le tubazioni per verificare 
che non ci siano perdite. 
Riempire quindi il circuito di acqua ad una 
pressione di 4 bar. 
Verificare sul manometro che la pressione 
rimanga invariata per il maggior tempo 
possibile.
PREPARAZIONE IMPIANTO 
81 
Prima di procedere all’avviamento di un circuito 
frigorifero è opportuno accendere tutti i circolatori 
e aprire le valvole di sfiato aria per eliminare 
eventuali bolle rimaste dentro le tubazioni. 
In caso si abbia a che fare con terminali dotati di 
valvole deviatrici, è opportuna fare circolare il 
fluido sia a terminali disattivati sia a terminali 
accesi.
IMPIANTI A PORTATA COSTANTE 
82 
VALVOLE A DUE VIE 
ON - OFF MODULANTI 
La valvola chiude 
quando viene raggiunta 
la temperatura in 
ambiente, riapre 
quando c’è di nuovo 
richiesta dall’ambiente. 
Man mano che la 
temperatura in ambiente si 
avvicina a quella impostata 
la valvola chiude 
parzialmente il passaggio 
all’acqua in modo da 
diminuire la potenza del 
terminale
IMPIANTI A PORTATA COSTANTE 
83 
VALVOLE A DUE VIE
IMPIANTI A PORTATA COSTANTE 
84 
VALVOLE A DUE VIE: ATTENZIONE! 
Negli impianti piccolI l’incremento delle pressioni 
differenziali può essere tenuto sotto controllo con un 
limitatore di pressione posto alla base del circuito. 
Negli impianti medio-grandi l’incremento delle pressioni 
differenziali deve essere tenuto sotto controllo non solo alla 
base, ma anche lungo lo sviluppo del circuito.
IMPIANTI A PORTATA COSTANTE 
85 
VALVOLA A TRE VIE 
ON - OFF MODULANTI 
La valvola devia sul by-pass 
quando viene 
raggiunta in ambiente 
temperatura impostata, 
il by-pass deve fornire 
la stessa perdita di 
carico del terminale 
Man mano che la 
temperatura in ambiente si 
avvicina a quella impostata 
la valvola devia 
parzialmente il flusso 
all’acqua in modo da 
diminuire la potenza del 
terminale
IMPIANTI A PORTATA COSTANTE 
86 
VALVOLA A TRE VIE 
MISCELATRICI DEVIATRICI 
Le valvole a tre vie asservite ad una regolazione on-off 
possono lavorare indifferentemente da deviatrici o 
miscelatrici, le valvole a tre vie modulanti lavorano 
meglio come miscelatrici.

Mais conteúdo relacionado

Mais procurados

Coal fired electric power plants23
Coal fired electric power plants23Coal fired electric power plants23
Coal fired electric power plants23
Munna Sagar
 

Mais procurados (20)

Perhitungan siklus otto & carnot
Perhitungan siklus otto & carnotPerhitungan siklus otto & carnot
Perhitungan siklus otto & carnot
 
Measurement
MeasurementMeasurement
Measurement
 
Fluid Mechanics 6th Edition Kundu Solutions Manual
Fluid Mechanics 6th Edition Kundu Solutions ManualFluid Mechanics 6th Edition Kundu Solutions Manual
Fluid Mechanics 6th Edition Kundu Solutions Manual
 
Level measurement
Level measurementLevel measurement
Level measurement
 
Unit 5 problems cogen.pdf
Unit 5 problems cogen.pdfUnit 5 problems cogen.pdf
Unit 5 problems cogen.pdf
 
Thermodynamics part 1.pptx
Thermodynamics part 1.pptxThermodynamics part 1.pptx
Thermodynamics part 1.pptx
 
Adiabatic Technologies and Evaporative Cooling Effect
Adiabatic Technologies and Evaporative Cooling EffectAdiabatic Technologies and Evaporative Cooling Effect
Adiabatic Technologies and Evaporative Cooling Effect
 
THE HEAT ENGINE, REFRIGERATOR AND HEAT PUMPS.pptx
THE HEAT ENGINE, REFRIGERATOR AND HEAT PUMPS.pptxTHE HEAT ENGINE, REFRIGERATOR AND HEAT PUMPS.pptx
THE HEAT ENGINE, REFRIGERATOR AND HEAT PUMPS.pptx
 
Linear and angular measurement
Linear and angular measurementLinear and angular measurement
Linear and angular measurement
 
first law of thermodynamics
first law of thermodynamics first law of thermodynamics
first law of thermodynamics
 
Transducer
TransducerTransducer
Transducer
 
Pertemuan 1 boiler
Pertemuan 1 boilerPertemuan 1 boiler
Pertemuan 1 boiler
 
Perpan kel.2
Perpan kel.2Perpan kel.2
Perpan kel.2
 
Coal fired electric power plants23
Coal fired electric power plants23Coal fired electric power plants23
Coal fired electric power plants23
 
Parni Kotlovi Predavanje 1
Parni Kotlovi Predavanje 1Parni Kotlovi Predavanje 1
Parni Kotlovi Predavanje 1
 
First Law of Thermodynamics: Energy Conservation For Mechanical and Industria...
First Law of Thermodynamics: Energy Conservation For Mechanical and Industria...First Law of Thermodynamics: Energy Conservation For Mechanical and Industria...
First Law of Thermodynamics: Energy Conservation For Mechanical and Industria...
 
Kompressor
Kompressor Kompressor
Kompressor
 
fluid Motion in the presence of solid particles
fluid Motion in the presence of solid particlesfluid Motion in the presence of solid particles
fluid Motion in the presence of solid particles
 
Thermodynamics lab experiment 01_ bolyes law_part_1_expansion
Thermodynamics lab experiment 01_ bolyes law_part_1_expansionThermodynamics lab experiment 01_ bolyes law_part_1_expansion
Thermodynamics lab experiment 01_ bolyes law_part_1_expansion
 
Week 1
Week 1Week 1
Week 1
 

Destaque

Impianti aeraulici
Impianti aerauliciImpianti aeraulici
Impianti aeraulici
Dario
 
nZEB "Edifici a consumo quasi zero" in regioni calde del bacino del Mediterraneo
nZEB "Edifici a consumo quasi zero" in regioni calde del bacino del MediterraneonZEB "Edifici a consumo quasi zero" in regioni calde del bacino del Mediterraneo
nZEB "Edifici a consumo quasi zero" in regioni calde del bacino del Mediterraneo
Bartolomeo Conterio
 
Apprendimento condizionamento2b
Apprendimento condizionamento2bApprendimento condizionamento2b
Apprendimento condizionamento2b
imartini
 
Gestione Piscina - Costi iniziali e conduzione
Gestione Piscina - Costi iniziali e conduzioneGestione Piscina - Costi iniziali e conduzione
Gestione Piscina - Costi iniziali e conduzione
Lifenergy
 

Destaque (18)

Impianti HVAC - Confronto tra sistemi idronici e VRF
Impianti HVAC - Confronto tra sistemi idronici e VRFImpianti HVAC - Confronto tra sistemi idronici e VRF
Impianti HVAC - Confronto tra sistemi idronici e VRF
 
Impianti aeraulici
Impianti aerauliciImpianti aeraulici
Impianti aeraulici
 
REAS2014 - Stima perdite di carico condotte antincendio
REAS2014 - Stima perdite di carico condotte antincendioREAS2014 - Stima perdite di carico condotte antincendio
REAS2014 - Stima perdite di carico condotte antincendio
 
Corso its energie perdite di carico nei tubi
Corso its energie perdite di carico nei tubiCorso its energie perdite di carico nei tubi
Corso its energie perdite di carico nei tubi
 
Samsung ehs catalogue
Samsung ehs catalogueSamsung ehs catalogue
Samsung ehs catalogue
 
1. ingegneria e astronomia
1. ingegneria e astronomia1. ingegneria e astronomia
1. ingegneria e astronomia
 
Esperienze di climatizzazione
Esperienze di climatizzazioneEsperienze di climatizzazione
Esperienze di climatizzazione
 
Dvm hydro sales Presentation
Dvm hydro sales PresentationDvm hydro sales Presentation
Dvm hydro sales Presentation
 
nZEB "Edifici a consumo quasi zero" in regioni calde del bacino del Mediterraneo
nZEB "Edifici a consumo quasi zero" in regioni calde del bacino del MediterraneonZEB "Edifici a consumo quasi zero" in regioni calde del bacino del Mediterraneo
nZEB "Edifici a consumo quasi zero" in regioni calde del bacino del Mediterraneo
 
Controllo del rumore negli impianti hvac
Controllo del rumore negli impianti hvacControllo del rumore negli impianti hvac
Controllo del rumore negli impianti hvac
 
giuseppe poeta catania 23 giugno 2015
giuseppe poeta catania 23 giugno 2015giuseppe poeta catania 23 giugno 2015
giuseppe poeta catania 23 giugno 2015
 
Apprendimento condizionamento2b
Apprendimento condizionamento2bApprendimento condizionamento2b
Apprendimento condizionamento2b
 
Gli impianti in edifici ad alta efficienza energetica - TERMOCONSULT
Gli impianti in edifici ad alta efficienza energetica - TERMOCONSULTGli impianti in edifici ad alta efficienza energetica - TERMOCONSULT
Gli impianti in edifici ad alta efficienza energetica - TERMOCONSULT
 
Gestione Piscina - Costi iniziali e conduzione
Gestione Piscina - Costi iniziali e conduzioneGestione Piscina - Costi iniziali e conduzione
Gestione Piscina - Costi iniziali e conduzione
 
Piscina i quiz
Piscina i quizPiscina i quiz
Piscina i quiz
 
2015 Upload Campaigns Calendar - SlideShare
2015 Upload Campaigns Calendar - SlideShare2015 Upload Campaigns Calendar - SlideShare
2015 Upload Campaigns Calendar - SlideShare
 
What to Upload to SlideShare
What to Upload to SlideShareWhat to Upload to SlideShare
What to Upload to SlideShare
 
Getting Started With SlideShare
Getting Started With SlideShareGetting Started With SlideShare
Getting Started With SlideShare
 

Semelhante a Corso base idronica

I tubi di calore - Achille Mannini
I tubi di calore - Achille ManniniI tubi di calore - Achille Mannini
I tubi di calore - Achille Mannini
Giovanni Rissone
 
Lavori di ricostruzione dell’acquedotto Gela Aragona - Massimo Burruano
Lavori di ricostruzione dell’acquedotto Gela Aragona - Massimo BurruanoLavori di ricostruzione dell’acquedotto Gela Aragona - Massimo Burruano
Lavori di ricostruzione dell’acquedotto Gela Aragona - Massimo Burruano
Servizi a rete
 

Semelhante a Corso base idronica (20)

Sile monoblocco
Sile monobloccoSile monoblocco
Sile monoblocco
 
Ciclo condensato e turbine
Ciclo condensato e turbineCiclo condensato e turbine
Ciclo condensato e turbine
 
2016_05_18 | Matteo Rigo
2016_05_18 | Matteo Rigo2016_05_18 | Matteo Rigo
2016_05_18 | Matteo Rigo
 
Pompe di calore 30 aw_infoprogetto
Pompe di calore 30 aw_infoprogettoPompe di calore 30 aw_infoprogetto
Pompe di calore 30 aw_infoprogetto
 
La pompa di calore 2000_ Caleffi
La pompa di calore 2000_ CaleffiLa pompa di calore 2000_ Caleffi
La pompa di calore 2000_ Caleffi
 
POMPE DI CALORE AD R744 - Centro Enea Casaccia (RM), 17-01-2013 calabrese
POMPE DI CALORE AD R744 - Centro Enea Casaccia (RM), 17-01-2013 calabresePOMPE DI CALORE AD R744 - Centro Enea Casaccia (RM), 17-01-2013 calabrese
POMPE DI CALORE AD R744 - Centro Enea Casaccia (RM), 17-01-2013 calabrese
 
Presentazione food ita ottobre 2013
Presentazione food ita ottobre 2013Presentazione food ita ottobre 2013
Presentazione food ita ottobre 2013
 
Ventilatori anestesia
Ventilatori anestesiaVentilatori anestesia
Ventilatori anestesia
 
I tubi di calore - Achille Mannini
I tubi di calore - Achille ManniniI tubi di calore - Achille Mannini
I tubi di calore - Achille Mannini
 
Aicarr-Roma2009
Aicarr-Roma2009Aicarr-Roma2009
Aicarr-Roma2009
 
Circolatori DAB - Fornid
Circolatori DAB - FornidCircolatori DAB - Fornid
Circolatori DAB - Fornid
 
Incontri Formativi 17 marzo 2016 - B. Lamanna - CAREL
Incontri Formativi 17 marzo 2016 - B. Lamanna - CARELIncontri Formativi 17 marzo 2016 - B. Lamanna - CAREL
Incontri Formativi 17 marzo 2016 - B. Lamanna - CAREL
 
Disciplinare descrittivo e prestazionale impianto geotermico Andrano
Disciplinare descrittivo e prestazionale impianto geotermico AndranoDisciplinare descrittivo e prestazionale impianto geotermico Andrano
Disciplinare descrittivo e prestazionale impianto geotermico Andrano
 
Intervento di Roberto Perego, VORTICE ELETTROSOCIALI SPA
Intervento di Roberto Perego, VORTICE ELETTROSOCIALI SPAIntervento di Roberto Perego, VORTICE ELETTROSOCIALI SPA
Intervento di Roberto Perego, VORTICE ELETTROSOCIALI SPA
 
Il commonrail
Il commonrailIl commonrail
Il commonrail
 
Francesco Villa Carrer
Francesco Villa CarrerFrancesco Villa Carrer
Francesco Villa Carrer
 
Lavori di ricostruzione dell’acquedotto Gela Aragona - Massimo Burruano
Lavori di ricostruzione dell’acquedotto Gela Aragona - Massimo BurruanoLavori di ricostruzione dell’acquedotto Gela Aragona - Massimo Burruano
Lavori di ricostruzione dell’acquedotto Gela Aragona - Massimo Burruano
 
Motori pneumatici
Motori pneumaticiMotori pneumatici
Motori pneumatici
 
La gestione dei reflui 2.0: il Revamping di 180 sollevamenti con sistemi di p...
La gestione dei reflui 2.0: il Revamping di 180 sollevamenti con sistemi di p...La gestione dei reflui 2.0: il Revamping di 180 sollevamenti con sistemi di p...
La gestione dei reflui 2.0: il Revamping di 180 sollevamenti con sistemi di p...
 
Tesi LM.pdf
Tesi LM.pdfTesi LM.pdf
Tesi LM.pdf
 

Corso base idronica

  • 2. NOZIONI BASE 2 PRESSIONE La pressione misura la forza su una determinata superficie F S L’unità di misura nel Sistema Internazionale (SI) è il Newton su metro quadro N/m2 e corrisponde al Pascal (Pa) CONVERSIONE 100.000 Pa = 1 bar 100.000 Pa = 0,98692 atm 100.000 Pa = 750,06 mmHg 100.000 Pa = 10.207 mmH20
  • 3. NOZIONI BASE 3 FLUSSO E’ il volume di fluido che attraversa una superficie nell’unita’ di tempo, in molti casi viene chiamato portata. A seconda del tipo di flusso si usano diverse unità di misura PORTATA m  v*A La portata di massa si calcola come la velocità per l’area attraversata (si esprime in m3/s) CONVERSIONE 1 m3/s = 2188,89 cfm 1 m3/s = 3600 m3/h 1 m3/s = 1000 l/s
  • 4. NOZIONI BASE 4 ALTRE CONVERSIONI POTENZA 1kW = 3413 Btu/h 1kW = 860 frig/h 1ton = 12.000 btu/h LUNGHEZZA 1” = 25,4 cm 1ft = 0,3048 m ENERGIA 1 Btu = 1055,056 J 1 cal = 4,1868 J
  • 5. NOZIONI BASE 5 FORMULA PER IL CALCOLO DELLA POTENZA FRIGORIFERA DATA DA UNA CERTA PORTATA D’ACQUA SOTTOPOSTA AD UN DETERMINATO SALTO TERMICO [ / ]* [ ] 0,239 [ ] m l s T C P kW     P[kcal / h]  m[l / h]*T[C]
  • 14. IMPIANTO IDRONICO 14 IMPIANTO A RITORNO DIRETTO:
  • 15. IMPIANTO IDRONICO 15 IMPIANTO A RITORNO INVERSO:
  • 16. IMPIANTO IDRONICO 16 IMPIANTO A COLLETTORI:
  • 17. CHILLER - CALDAIA 17 Cuore dell’impianto: serve a riscaldare (caldaia) o raffreddare (chiller) l’acqua che poi servirà le varie utenze. Per selezionare la caldaia o il chiller serve conoscere la potenza massima richiesta, la potenza minima richiesta e le temperature di funzionamento.
  • 18. CHILLER 18 SI DISTINGUONO PER SISTEMA DI CONDENSAZIONE CONDENSATI AD ARIA CONDENSATI AD ACQUA EVAPORATIVI
  • 19. CHILLER 19 SI DISTINGUONO PER SISTEMA DI CONDENSAZIONE CONDENSATI AD ARIA CONDENSATI AD ACQUA EVAPORATIVI
  • 20. CHILLER 20 SI DISTINGUONO PER SISTEMA DI CONDENSAZIONE CONDENSATI AD ARIA CONDENSATI AD ACQUA EVAPORATIVI
  • 21. CHILLER 21 COMPONENTI DI UN CHILLER: COMPRESSORE CONDENSATORE (AD ARIA, AD ACQUA, A PIASTRE, EVAPORATIVI…) VALVOLA DI ESPANSIONE (CAPILLARE, TERMOSTATICA, ELETTRONICA) EVAPORATORE (PIASTRE, FASCIO TUBIERO, TUBI CONCENTRICI..) SICUREZZE (PRESSOSTATI, VALVOLE DI SICUREZZA, KLIXON…) VARIE (FILTRI, COMPONENTI ELETTRONICI, GRUPPO IDRAULICO…)
  • 22. CHILLER 22 PER FUNZIONARE L’IMPIANTO RICHIEDE CHE SIA GARANTITA UNA MINIMA PORTATA D’ACQUA UN FLUSSO ECCESSIVO D’ACQUA NELL’EVAPORATORE PUO’ CAUSARE VIBRAZIONI, EROSIONI, RUMORI. UN FLUSSO TROPPO BASSO INVECE PUO’ CAUSARE UN CATTIVO SCAMBIO TERMICO, PERDITA DI EFFICIENZA E POSSIBILI GHIACCIAMENTI.
  • 23. CHILLER 23 PER FUNZIONARE EFFICIENTEMENTE L’IMPIANTO RICHIEDE CHE SIA GARANTITA UNA DETERMINATA PORTATA D’ACQUA I PRODUTTORI DI CHILLER FORNISCONO LE TABELLE DI RESA DELLE MACCHINE IN BASE ALLA TEMPERATURA IN USCITA DELL’ACQUA E AL SALTO TERMICO DELL’ACQUA ALL’INTERNO DELL’EVAPORATORE. IN BASE A TALI DATI SI RICAVA QUAL’E’ LA PORTATA DA FORNIRE AL CHILLER
  • 24. TERMINALI 24 Viene definito terminale qualsiasi scambiatore abbia il compito di trasferire calore tra l’ ambiente e il circuito idronico secondario (fan coil, UTA, cassette, termosifoni).
  • 25. TUBAZIONI 25 Posso essere di materiale vario, ferro, acciaio, rame, materiale plastico o multistrato. Devono essere dimensionate in base alla portata d’acqua dei vari componenti e in modo da tenere la velocità del fluido a valori corretti.
  • 26. DILATAZIONE TERMICA 26 Le dimensioni di un corpo aumentano o diminuiscono a variare della sua temperatura E’ importante tenere sotto controllo le dilatazioni termiche lineari dei tubi che trasportano fluidi ad alta temperatura. L’acqua aumenta il proprio volume man mano che la temperatura si discosta dai 4°C, per cui è sempre necessario prevedere dei vasi di espansione per compensare le dilatazioni
  • 27. DILATAZIONE TERMICA 27 Negli impianti “limitati” la dilatazione è assorbita dall’elasticità naturale dell’impianto stesso
  • 28. DILATAZIONE TERMICA 28 Negli impianti a grande sviluppo serve inserire dei compensatori che possono essere naturali (curve dei tubi) o artificiali (a soffietto, a telescopio, a tubo flessibile)
  • 29. ISOLANTI PER TUBAZIONI Un buon materiale isolante deve avere le seguenti proprietà: Basso coefficiente di conducibilità; Comportamento al fuoco conforme alle norme di sicurezza Inorganicità Non aggressività chimica Basso calore specifico Durata Facilità di posa in opera. 29
  • 30. VALVOLE 30 Le valvole hanno il compito di regolare, bilanciare o chiudere una parte del circuito idraulico
  • 31. ALTRO 31 STRUMENTI DI MISURA FILTRI SFIATI TORRI EVAPORATIVE INERZIE TERMICHE
  • 32. POMPE E CIRCOLATORI Qualora si utilizzi un refrigeratore sprovvisto di modulo idraulico è necessario tenere in stretta considerazione la portata idrica e la prevalenza richieste dal sistema per dimensionare correttamente i circolatori. Anche in presenza di modulo idraulico è opportuno verificare la sufficiente portata della pompa. 32
  • 33. POMPE E CIRCOLATORI 33 PREVALENZA La prevalenza di una pompa è l’incremento di energia che la pompa è in grado di cedere alla massa di liquido tra l’ra l’ingresso e l’uscita della pompa. Viene di solito espressa, come la pressione, in bar, in kPa o in metri di colonna d’acqua e fa riferimento alla formula: c c H z z u i u i g p p u i g 2 2 2       
  • 34. POMPE E CIRCOLATORI Girante: con la sua rotazione crea le condizioni per il moto del fluido Chiocciola: raccoglie l’acqua proveniente dalle varie pale della girante. 34 Diffusore: trasforma l’energia cinetica in energia di pressione
  • 35. POMPE E CIRCOLATORI Elettropompe: il motore elettrico è esterno al corpo pompa. Il motore elettrico è collegato alla girante per mezzo di un albero di trasmissione. La tenuta idraulica fra l’albero e il corpo della pompa è assicurata da appositi supporti meccanici o da premistoppa. 35 Queste pompe lavorano in un ampio campo di prevalenze e portate.
  • 36. POMPE E CIRCOLATORI Circolatori: il motore viene alloggiato nel corpo della pompa. Il motore dei circolatori è spesso ad avvolgimento multiplo e quindi queste pompe possono funzionare a diverse velocità. 36
  • 37. POMPE E CIRCOLATORI 37 Per stabilire il funzionamento di una pompa bisogna conoscerne la portata e la prevalenza. Queste due grandezze sono in relazione tra loro e vengono rappresentate su diagrammi chiamati “curve caratteristiche”.
  • 38. CARATTERISTICA DI UNA ELETTROPOMPA 38 Le varie curve disegnate dipendono dal numero di giri del motore.
  • 39. POMPE IN SERIE Stessa portata Prevalenza sommata 39
  • 40. POMPE IN PARALLELO 40 Stessa prevalenza Portata sommata
  • 41. RENDIMENTO DI UNA POMPA E’ il rapporto fra la potenza resa dalla pompa e la potenza da essa assorbita. E’ possibile individuare la zona in cui la pompa funziona in condizioni ottimali. 41
  • 42. NPSH 42 Net Positive Suction Head Pressione minima che deve essere garantita, all’ingresso della pompa, per evitare fenomeni di cavitazione. I fenomeni di cavitazione sono causa di elevata rumorosità e possono provocare anche la rottura delle giranti.
  • 43. POMPA - IMPIANTO Il punto di funzionamento di una pompa applicata ad un impianto è dato dalla intersezione tra la curva caratteristica della pompa e la curva di resistenza dell’impianto. 43
  • 44. LIQUIDI ANTIGELO 44 liquidi che, aggiunti all’acqua, possono abbassarne sensibilmente il punto di congelamento. MAGGIORAZIONE IN % PERDITE DI CARICO CONCENTRAZIONE VOLUMETRICA DI GLICOLE ETILENICO TEMPERATURA DI PROTEZIONE °C TUBI RAME E PLASTICA TUBI IN ACCIAIO 15% -5 1,08 1,06 20% -8 1,11 1,08 25% -12 1,15 1,1 30% -15 1,19 1,12 35% -20 1,23 1,14 40% -25 1,26 1,16 45% -30 1,3 1,18
  • 45. PERDITE DI CARICO Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze continue; a causa degli attriti dovuti alla rugosità del condotto. 45
  • 46. PERDITE DI CARICO CONTINUE 46 Sono le perdite di carico nei tratti di tubo rettilinei. Si possono calcolare tramite formule oppure si ricavano da diagrammi.
  • 47. PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE Sono le perdite di carico date dalle curve, confluenze, diramazioni o da tutti i componenti presenti nell’impianto che danno una resistenza specifica al passaggio dell’acqua. Si possono calcolare tramite formule 47 oppure si ricavano da diagrammi.
  • 48. PERDITE DI CARICO TOTALI 48 Sono le perdite di carico (o pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze continue e localizzate. Il valore così ottenuto dipende da parametri variabili come: il diametro delle tubazioni la viscosità la rugosità la messa in opera lo sviluppo della rete di distribuzione
  • 49. PORTATA DI BILANCIAMENTO 49 E’ la nuova portata che si ottiene variando la prevalenza applicata ad un circuito. La portata di bilanciamento si può calcolare, con buona approssimazione, mediante la formula: 0,525 1   H 1     H Q Q Q1 = portata di bilanciamento (nuova portata) H1 = nuova prevalenza del circuito Q = portata del circuito da bilanciare H = prevalenza del circuito da bilanciare
  • 50. VALVOLE DI INTERCETTAZIONE 50 VALVOLE A SARACINESCA Queste valvole intercettano i fluidi mediante un otturatore a forma di cuneo che scorre in apposite guide come una saracinesca.
  • 51. VALVOLE DI INTERCETTAZIONE Queste valvole intercettano i fluidi mediante un otturatore tronco-conico a foro passante. L’azione di apertura e di chiusura si ottiene ruotando l’otturatore di un quarto di giro. 51 VALVOLE A SFERA
  • 52. VALVOLE DI INTERCETTAZIONE 52 VALVOLE A FARFALLA Sono valvole che intercettano i fluidi mediante un otturatore a disco di forma lenticolare. L’azione di apertura e di chiusura si ottiene ruotando l’otturatore di un quarto di giro.
  • 53. VALVOLE DI RITEGNO 53 VALVOLE A BATTENTE O A CLAPET Sono caratterizzate dall’avere un otturatore a battente (o a clapet) incernierato al corpo valvola. Il flusso normale mantiene aperto il battente, mentre il suo peso e il contro-flusso lo mandano in chiusura.
  • 54. VINCOLI DEI TUBI Sono dispositivi meccanici che servono ad equilibrare le forze che normalmente agiscono sulle reti di distribuzione. 54 Forze di natura statica sono il peso proprio dei tubi, il peso del fluido in essi contenuto e il peso di eventuali apparecchiature e accessori Forze di natura dinamica sono, invece, quelle che derivano dalle dilatazioni termiche dei tubi.
  • 55. PUNTI FISSI 55 Sono vincoli che bloccano le tubazioni in modo da impedire qualsiasi movimento.
  • 56. GUIDE 56 Sono vincoli che consentono alle tubazioni di muoversi solamente lungo una direzione prefissata.
  • 57. APPOGGI E SOSTEGNI 57 Sono vincoli che lasciano alle tubazioni la possibilità di muoversi assialmente e lateralmente.
  • 58. IMPIANTI A COLLETORI 58 Sono costituiti principalmente da: Chiller o caldaia, Rete principale con relative derivazioni, Collettori, Circuiti interni, Terminali di climatizzazione.
  • 59. IMPIANTI A COLLETORI 59 VANTAGGI 1. Possibilità di realizzare impianti a zone. 2. Facile posa in opera dei tubi. 3. Elevata resa termica dei corpi scaldanti. 4. Buon funzionamento delle valvole termostatiche. 5. Uniformità nella messa a regime dei corpi scaldanti e nel mantenimento della temperatura ambiente.
  • 60. IMPIANTI A COLLETORI 60 SVANTAGGI 1. L'esigenza di dover realizzare circuiti indipendenti per ogni terminale. 2. Il maggior impegno richiesto per l'assistenza muraria.
  • 61. COLLETTORI Disporre i collettori in zona baricentrica rispetto ai terminali da servire Il collettore deve essere posta in una posizione che permetta interventi di ispezione, manutenzione e riparazione 61 Le cassette dei collettori devono avere aperture di ventilazione se al loro interno ci sono componenti sensibili alle alte temperature (sonde, valvole elettrotrermiche)
  • 62. COLLETTORI 62 CIRCUITI INTERNI Fare in modo da avere i percorsi dei tubi che non interferiscano con quelli delle tubazioni sanitarie Cercare di far passare i tubi dove sono previste le porte
  • 63. DIMENSIONAMENTO 63 PASSI FONDAMENTALI CALCOLO DEI CARICHI TERMICI SCELTA DEL TIPO DI IMPIANTO SCELTA DEI COMPONENTI FONDAMENTALI DI IMPIANTO DIMENSIONAMENTO DI TUTTTI GLI ALTRI COMPONENTI VERIFICA E CORREZIONE
  • 64. SCELTA DEI COMPONENTI FONDAMENTALI 64 UNITA’ TERMINALI I ventilconvettori sono terminali che cedono o sottraggono calore all’ambiente per convezione forzata. Sono costituiti essenzialmente da: una o due batterie alettate di scambio termico, uno o due ventilatori centrifughi o tangenziali, un filtro dell’aria, una bacinella di raccolta condensa, un involucro di contenimento.
  • 65. SCELTA DEI COMPONENTI FONDAMENTALI 65 UNITA’ TERMINALI Una corretta scelta di questi corpi scaldanti, richiede l’esame dei seguenti fattori: potenza termica e portata d’aria dei ventilconvettori, capacità di deumidificazione, temperatura di uscita dell’aria, livello sonoro.
  • 66. SCELTA DEI COMPONENTI FONDAMENTALI 66 UNITA’ TERMINALI 1 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 40% 45% 50% 55% 60% 65% 70% U.R. Re 5°C min 5°C med 5°C max 7°C min 7°C med 7°C max 10°C min 10°C med 10°C max
  • 67. SCELTA DEI COMPONENTI FONDAMENTALI 67 UNITA’ TERMINALI ATTENZIONE: Ilocali medio o grandi è bene suddividere la potenza totale su più fancoil; Se a pavimento è consigliabile installare i fan coil sotto le finestre; In fase di riscaldamento è bene che la temperatura di uscita aria non superi i 50°C
  • 68. SCELTA DEI COMPONENTI FONDAMENTALI 68 CHILLER La scelta del chiller dipende dal carico massimo e minimo che deve fornire all’impianto. E’ importante rispettare la portata minima e massima indicate dal costruttore in modo da evitare rumori, erosioni o ghiacciamenti.
  • 69. DIMENSIONAMENTO 69 CIRCUITO IDRAULICO SEMPLICE 1. Si dimensiona l’ultimo circuito secondario in base alla portata richiesta 2. Si dimensionano gli ultimi tronchi del circuito principale 3. Si dimensiona il penultimo circuito secondario in base alla portata richiesta 4. Si dimensionano i penultimi tronchi del circuito principale 5. Si dimensionano gli altri circuiti secondari e gli altri tronchi del circuito principale:
  • 70. VALVOLE DI TARATURA L’otturatore deve essere in grado di assicurare un flusso regolare e 70 uniforme Lo stelo deve avere riferimenti di lettura atti a consentire un preciso posizionamento e controllo dell’otturatore. Le prese di pressione devono essere poste in zone a bassa turbolenza
  • 71. AUTOFLOW Tale regolatore - mosso dalla spinta del fluido e dalla controspinta di una molla a spirale - deve assicurare automaticamente portate pressoché costanti entro un ampio campo di pressioni differenziali 71
  • 72. VALVOLE DI SOVRAPRESSIONE Sono valvole che consentono di 72 realizzare by-pass atti ad impedire che la pressione differenziale fra due punti di un circuito superi un determinato valore
  • 73. SCELTA DELLA POMPA 73 La scelta di una elettropompa deve essere fatta in modo che il suo punto di lavoro risulti: 1. vicino al punto di funzionamento teorico del circuito; 2. interno alla zona di rendimento ottimale della pompa stessa.
  • 74. SCELTA DELLA POMPA 74 E’ necessario prevedere la messa in opera delle elettropompe con: valvole di intercettazione giunti antivibranti (solo per pompe medio-grandi) manometri, da installare prima e dopo ogni pompa: una diminuzione della pressione differenziale segnala che la girante è logora o che i passaggi tra le palette sono ostruiti l'oscillazione degli indici è generalmente segno della presenza di aria nell'impianto.
  • 75. ALTRI ACCESSORI DI IMPIANTO 75 VASO DI ESPANSIONE L’acqua espande secondo la formula: V = V0x(e-e0) Dove: V0 è il volume a 4°C e-e0 sono i coefficienti di espansione alle temperature iniziale e finale per l’acqua.
  • 76. ALTRI ACCESSORI DI IMPIANTO 76 VASO DI ESPANSIONE A membrana Autopressurizzati Pressurizzati Per i vasi di espansione a membrana le norme ISPESL prevedono l’uso della seguente formula:    l F  V e e V   0 0  V 1 P / P  VV = volume del vaso di espansione, l V0 = contenuto di acqua dell’impianto, l e = coef. di espansione dell’acqua alla temp. finale, e0 = coef. di espansione dell’acqua alla temp. iniziale, PI = pressione assoluta di carica del vaso, bar PF = pressione assoluta max di esercizio riferita al vaso, bar
  • 77. ALTRI ACCESSORI DI IMPIANTO 77 ACCUMULI VOLANI TERMICI Servono a fornire caldo o freddo a caldaia o chiller spento oppure per gestire i picchi di richiesta termica ad acqua a menbrana a labirinto a celle a ghiaccio a serpentina sommersa a sfere turbo Servono a limitare il numero di spunti del compressore e si calcolano valutando la quantità minima di acqua per l’impianto Litri impianto = 50 x P[kW] La formula è per chiller con 1,5°C di isteresi sull’accensione del compressore e con al massimo 5 spunti all’ora
  • 78. ALTRI ACCESSORI DI IMPIANTO E’ opportuno rivestire tutte le tubazioni e tutti i componenti che contengono acqua con materiali termo-isolanti, 78 in modo da evitare formazioni di condensa e inutili scambi termici indesiderati. E’ obbligatorio interporre tra il gruppo frigorifero e le tubazioni dei giunti elastici per evitare la propagazione delle vibrazioni e la conseguente rottura delle tubazioni. Installare inoltre il gruppo su supporti antivibranti.
  • 79. ALTRI ACCESSORI DI IMPIANTO 79 Tutti i componenti elettrici del sistema devono essere adeguatamente protetti da interruttori magnetotermici dimensionati in base all’assorbimento del componente specifico. I cablaggi elettrici devono essere dimensionati anch’essi in base all’ assorbimento del componente che collegano. Nel caso si effettuino collegamenti di pannelli di controllo remoti, è opportuno utilizzare cavi di sezione adatta e schermati, evitando di farli passare dentro guaine contenenti cablaggi di alta tensione.
  • 80. PREPARAZIONE IMPIANTO 80 Una volta terminati i lavori di assemblaggio del circuito idronico è opportuno mettere sotto pressione le tubazioni per verificare che non ci siano perdite. Riempire quindi il circuito di acqua ad una pressione di 4 bar. Verificare sul manometro che la pressione rimanga invariata per il maggior tempo possibile.
  • 81. PREPARAZIONE IMPIANTO 81 Prima di procedere all’avviamento di un circuito frigorifero è opportuno accendere tutti i circolatori e aprire le valvole di sfiato aria per eliminare eventuali bolle rimaste dentro le tubazioni. In caso si abbia a che fare con terminali dotati di valvole deviatrici, è opportuna fare circolare il fluido sia a terminali disattivati sia a terminali accesi.
  • 82. IMPIANTI A PORTATA COSTANTE 82 VALVOLE A DUE VIE ON - OFF MODULANTI La valvola chiude quando viene raggiunta la temperatura in ambiente, riapre quando c’è di nuovo richiesta dall’ambiente. Man mano che la temperatura in ambiente si avvicina a quella impostata la valvola chiude parzialmente il passaggio all’acqua in modo da diminuire la potenza del terminale
  • 83. IMPIANTI A PORTATA COSTANTE 83 VALVOLE A DUE VIE
  • 84. IMPIANTI A PORTATA COSTANTE 84 VALVOLE A DUE VIE: ATTENZIONE! Negli impianti piccolI l’incremento delle pressioni differenziali può essere tenuto sotto controllo con un limitatore di pressione posto alla base del circuito. Negli impianti medio-grandi l’incremento delle pressioni differenziali deve essere tenuto sotto controllo non solo alla base, ma anche lungo lo sviluppo del circuito.
  • 85. IMPIANTI A PORTATA COSTANTE 85 VALVOLA A TRE VIE ON - OFF MODULANTI La valvola devia sul by-pass quando viene raggiunta in ambiente temperatura impostata, il by-pass deve fornire la stessa perdita di carico del terminale Man mano che la temperatura in ambiente si avvicina a quella impostata la valvola devia parzialmente il flusso all’acqua in modo da diminuire la potenza del terminale
  • 86. IMPIANTI A PORTATA COSTANTE 86 VALVOLA A TRE VIE MISCELATRICI DEVIATRICI Le valvole a tre vie asservite ad una regolazione on-off possono lavorare indifferentemente da deviatrici o miscelatrici, le valvole a tre vie modulanti lavorano meglio come miscelatrici.