XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
Decrescita felice
1. Decrescita felice, transizione e
tecnologie, pianificazione
partecipata ed energie alternative
A cura di Giuseppe Carpentieri
http://peppecarpentieri.wordpress.com/
2. Decrescita felice
• E’ una filosofia politica che poggia su principi di
bioeconomia per un cambio di paradigma
culturale e per la crescita spirituale
• Critica l’obsoleto indicatore del PIL e propone il
BIL (Benessere Interno Lordo), la FNL (Felicità
Nazionale Lorda)
• Suggerisce di applicare i principi fisici della
natura
• Movimento per la Decrescita Felice (MDF)
• Transition Town
3. Decrescita felice
• Cambio di paradigma culturale:
• Ripensare e riprogettare la società con
approccio olistico e multiculturale
partendo dalle coordinate principali: chi
siamo e dove siamo
• La natura è energia, l’uomo è energia.
• La vita esiste grazie al Sole e non per
l’esistenza di una moneta.
4. bioeconomia
• La bioeconomia tiene conto delle leggi della
natura (fisica) e degli errori di progettazione
industriale così da spingere ad imitare i processi
naturali, cambiare i processi di trasformazione
delle merci.
• Passare dal processo “lineare” a quello
“circolare”
• Usare principi di eco-design ed usare l’energia in
maniera razionale uscendo dalla dipendenza
degli idrocarburi (petrolio e gas)
5. I tre filoni di MDF
• Stili di vita
– Cultura, formazione, consumo critico e consapevole,
convivialità, reciprocità, autoproduzione (beni) -
[Unisf] - e partecipazione diretta alla comunità
• Politica
– creazione di circoli territoriali attivi e formazione
culturale alla sostenibilità dei dipendenti eletti
• Nuove tecnologie
– Uso di fonti alternative, sole, vento, acqua tutto a
piccola scala per autoconsumo e scambio delle
eccedenze in una rete di proprietà popolare
(democrazia economica)
– Mobilità sostenibile: a piedi, bicicletta, car-sharing
6. New economic foundation (Nef )
• Il sistema bancario non è più al servizio dei bisogni delle
persone, o dell'economia produttiva. Sta distruggendo le
risorse naturali che ci affidiamo, e le risorse sociali che
danno senso alla nostra vita e ci permettono di
rispondere attivamente e adeguatamente alle nuove sfide
in un mondo che cambia.
Se non cambia il sistema bancario, l'economia crollerà
anche, con maggiori danni ambientali e sociali che ciò
comporta.
• Non c'è nulla di 'naturale' circa i nostri attuali accordi
economici. Sono stati consapevolmente progettati per
realizzare un semplice obiettivo: la crescita. Ma la
crescita non ci rende più felici, essa è la creazione di
società disfunzionali e ineguali, e se continua gran parte
del pianeta non sarà più idoneo per l'abitazione umana.
Fonte: http://www.neweconomics.org/about
7. Eliminare la dipendenza dagli
idrocarburi (petrolio e gas)
• Picco del petrolio
• Picco dell’acqua
• Uso delle fonti alternative (sole, vento,
micro-idraulica, geotermia)
• Diventare prosumer (produttori e
consumatori di energia). Azionariato
diffuso
8. Picco del petrolio
La teoria del picco di Hubbert (detta anche
più brevemente picco di Hubbert) è una
teoria scientifica (o modello) proposta, nella sua
formulazione iniziale, nel 1956 dal geofisico
americano Marion King Hubbert, riguardante
l'evoluzione temporale della produzione di una
qualsiasi risorsa minerale o fonte fossile
esauribile o fisicamente limitata.
Oggi siamo nel picco del petrolio e questo
significa: periodo di crisi. Un
amministratore responsabile pianifica
nuovi stili di vita con le tecnologie della
decrescita felice e con l’uso degli
strumenti di democrazia diretta
9. Ribaltare il valore
• Uscire dall’inganno psicologico della “moneta
debito” (usurpazione della sovranità monetaria)
• Introdurre la moneta credito senza interessi
• La moneta non è ricchezza ma uno
strumento che misura la convenzione
• Non tutto è misurabile, ad esempio l’amore
• La ricchezza non è il possesso ma è: la
creatività, la passione, la sostenibilità, esser
felici, la capacità di non sprecare risorse finite
ma di usarle col buon senso etc.
10. Siete vivi? Chiedete alla natura
• La Natura ride di noi ogni giorno, mentre ella ha la
capacità di rigenerarsi noi umani ci stiamo
autodistruggendo poiché, ignoranti, scollegati dalla nostra
anima, nichilisti e cinici
• Avete mai visto due pomodori scambiarsi una moneta per
vivere su questo pianeta?
• Avete mai visto le piante e gli animali procurarsi una
moneta per cibarsi?
• Sembrano domande stupide? Allora perché viviamo
stupidamente? Abbiamo letto la Storia, quella vera? Le
comunità non basavano la ricchezza sulla moneta ma sulla
capacità creativa degli individui a risolvere problemi
pratici: irrigare, spostare, coltivare, costruire, tessere etc.
• La soluzione di problemi pratici dipende solo dalle risorse
e non dall’invenzione della moneta. La domanda non è
quanto costa ma ci sono le risorse per farlo?
11. Permacultura*
• La permacultura insegna a progettare insediamenti
umani che imitino il più possibile gli ecosistemi naturali.
• Progettare in permacultura significa creare sistemi
produttivi che durino nel tempo, che siano sostenibili,
equilibrati e stabili; ovvero in grado di automantenersi e
rinnovarsi con un basso input di energia.
• Il pensiero di fondo è quello di assumere come misura
della produzione, le modalità di produzione della natura,
quindi la permacultura non è orientata al profitto.
• I fondamenti etici della permacultura sono:
– a) prendersi cura della terra; b) prendersi cura della gente; c)
condividere le risorse.
*wikipedia
13. Modelli di pensiero e realta’ fisica
• Nel 1972 James Lovelock ha proposto l’ipotesi
Gaia in cui ha teorizzato che la terra fisica e la
biosfera vivente formino un sistema complesso
interagente che può essere considerato come un
singolo organismo*
• […] se allontaniamo tra loro due particelle che
sono state precedentemente in contatto,
qualunque sia la loro distanza esse
comunicheranno istantaneamente** (paradosso
EPR – Einstein, Podolsky, Rosen)
*BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro Edizoni 2010, pag.278
**MASSIMO TEODORANI, sincronicità, Macro Edizioni 2007, pag. 61
16. Sviluppare la resilienza
• Adattarsi ai cambiamenti
con creatività e
partecipazione
• Assumere un atteggiamento
flessibile rispetto alle
risorse del territorio
• Studiare, cercare, valutare
• Programmare e mettere in
pratica
18. Creare ed immaginare
• Accrescere la tecnica
delle visioni
• Immaginare luoghi
ideali e progettarli
• Adattare le visioni ai
mezzi locali ed alle
capacità individuali e
collettive
19. Fonte immagine: BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro Edizoni 2010, pag.79
21. Democrazia diretta e partecipativa
• Introdurre tutti gli strumenti di democrazia
diretta e partecipativa negli Enti territoriali
(Regione, Provincia, Comune)
• Iniziativa e referendum (ambito regionale,
provinciale e comunale) senza quorum di
validità
– Referendum deliberativo ed abrogativo (mai
referendum consultivi)
• Bilancio partecipativo deliberativo (ambito
comunale)
22. Pianificazione partecipata
Il “comunicare” con gli
abitanti e tra gli abitanti
per comprendere,
ricostruire una “immagine
condivisa” della città
Town meeting
Scelta delle “priorità”
Assemblee di zona
sperimentare
Laboratori di quartiere
23. Il linguaggio oggetto di indagini
• Attraverso l’analisi dei significati e dei
sinonimi si tende a formare individui
capaci di esprimersi in maniera
appropriata (Protagora, Sofisti)
• Attraverso l’eristica sfruttando l’ambiguità
del linguaggio è possibile controbattere le
tesi e imporre il proprio punto di vista
nelle discussioni, indipendentemente dalla
validità delle cose sostenute (Gorgia,
Sofisti)
24. Interrogare il sapere
• Il tema centrale nella riflessione di Socrate
è il bene della città intesa come comunità
dei cittadini
• La ricerca filosofica si sviluppa perciò nel
dialogo con interlocutori diversi,
all’interno di gruppi giovani o meno
giovani, riuniti dall’interesse per la
riflessione e lo scambio di idee
26. “nuova” economia
• Prima della rivoluzione industriale i cittadini
sapevano costruire, progettare e gestire la
comunità ma non avevano diritti
• Oggi, la società è stata ri-feudalizzata tramite
l’invenzione delle società giuridiche (SpA, srl) ed
il sistema bancario internazionale che nasconde
(società off-share e paradisi fiscali) e accentra i
proventi illeciti nelle mani dell’élite
• Bisogna tornare a saper fare ma essendo
realmente sovrani
• Applicare la democrazia economia o
l’economia partecipativa
• Abbandonare l’obsoleto individualismo e
sfruttare la reale natura umana: cooperare
27. Sovranita’ alimentare
Per garantire l'indipendenza e la sovranità
alimentare di tutti i popoli del mondo, è
essenziale che gli alimenti siano prodotti
mediante sistemi di produzione diversificati, su
base contadina. La sovranità alimentare è il
diritto di ogni popolo a definire le sue politiche
agrarie in materia di alimentazione, proteggere e
regolare la produzione agraria nazionale e il
mercato locale al fine di ottenere risultati di
sviluppo sostenibile, e decidere in che misura
vogliono essere autosufficienti senza rovesciare le
loro eccedenze in paesi terzi con la pratica del
dumping. La sovranità alimentare non nega il
commercio (internazionale), piuttosto difende
l'opzione di formulare quelle politiche e pratiche
commerciali che servano ai diritti della
popolazione per una produzione (alimentare)
nutriente, sana ed ecologicamente sostenibile.
Fonte: http://www.altragricoltura.org/fse/sovranita-alimentare.htm
28. Dieta mediterranea
Pioppi (Pollica, SA) La dieta mediterranea è un modello nutrizionale
ispirato ai modelli alimentari tradizionali dei paesi
europei del bacino mediterraneo, in particolare Italia,
Francia meridionale (specialmente Provenza e
Linguadoca), Grecia e Spagna.
29. Orti e frutteti di quartiere
Ritornare alla terra inserendo
l’agricoltura sinergica nell’ambiente
urbano e sostenendo la nascita di nuove
cooperative anche l’uso di monete
complementari locali “agganciate”
all’economia reale e l’artigianato (la vera
economia).
I comuni possono invertire l’obsoleto ed
immorale sistema della rendita
immobiliare ed invertire la consuetudine
dando valore all’uso etico dei suoli: la
produzione della vita, il cibo con le
“tecniche” naturali ed il riuso dei volumi
costruiti eliminando gli sprechi.
30. Tecnologie della decrescita felice
• Riduzione dell’impronta ecologica,
autosufficienza energetica
• Eliminare gli sprechi energetici esistenti
nell’edilizia (case e terziario) e nei trasporti
• Diagnosi energetica ed uso di un mix-
tecnologico: solare termico, fotovoltaico, micro
eolico, micro e pico idraulico, pompe di calore
geotermiche, motore magnetico
• Mobilità:
– Bike-sharing elettrico, car-sharing elettrico
– Treno a lievitazione magnetica
31. Le nuove tecnologie
Treno a levitazione magnetica Pompe di calore
Micro eolico motore magnetico
di Muammer Yildriz
Micro idraulica
32. Alcuni indicatori di sostenibilita’ in edilizia
• Uso razionale risorse climatiche ed energetiche:
– Uso sistemi riscaldamento attivi e passivi
– Uso sistemi raffrescamento passivo e della ventilazione naturale
• Uso razionale delle risorse idriche:
– Riduzione e recupero acque meteoriche
• Salvaguardia dell’ambiente:
– Uso di materiali, elementi e componenti a ridotto carico ambientale, riciclati,
recuperati, ad elevato potenziale di riciclabilità
• Rifiuti e riciclo
– Prevenzione e riduzione alla fonte e raccolta differenziata “porta a porta” e puntuale
• Benessere igiene e salute dell’utenza negli spazi esterni
– Protezione al campo elettromagnetico
– Controllo della radiazione solare
– Riduzione degli effetti di disturbo visivi
– Protezione da fonti di rumore
• Salvaguardia dell’ambiente:
– Massimizzazione della superficie drenante
– Contenimento dell’area di sedime degli edifici
– Contenimento del volume di sbancamento
– Protezione delle specie vegetali
– Tutela e valorizzazione della diversità biologica del contesto naturalistico
33. comfort
• L’obiettivo di una
buona edilizia ed il
desiderio di chi ci
abita
Fonte immagine:
NORBERT LANTSCHNER, la mia casa clima, RAETIA, 2009
34. Proprieta’ termofisiche
(alcuni aspetti tecnici utili per l’edilizia)
• λ conducibilità (o conduttività) termica
W/mk; capacità di un materiale a
trasmettere calore.
– Maggiore è lo spessore del materiale coibente (isolante) e minore
sarà la dispersione del calore dall’interno verso l’esterno.
• R resistenza termica s/λ (m2k/W)
• U trasmittanza termica 1/R (W/m2k)
• Trasmissione del calore: Conduzione-
convezione-irraggiamento
35. Conducibilita’ termica di alcuni materiali
Fonte immagine: YUNUS A. ÇENGEL, termodinamica e trasmissione del calore, McGraw-Hill, 2009 pag. 474
36. Conducibilita’ termica di alcuni materiali
Fonte immagine: GIULIANO CAMMARATA, fisica tecnica ambientale, McGraw-Hill, 2007 pag. 157
37. Trasmissione calore (caso di una parete)
Fonte immagine: YUNUS A. ÇENGEL, termodinamica e trasmissione del calore, McGraw-Hill, 2009 pag. 499
40. Primo: cancellare gli sprechi
Purtroppo, la principale fonte
energetica usata male è quella
spreca.
Oggi, norme più stringenti
obbligano l’adozione di standard
riconosciuti.
Quantità espresse in kWh/m2a
Fonte immagine: THOMAS KONIGSTEIN, manuale per le costruzioni a risparmio energetico, Edizioni Konigstein 2010, pag. 102
41. stili di vita
L’orto sinergico, auto produrre insieme Democrazia diretta: esser sovrani
Creare e progettare insieme,
Autoformazione:
open space technology
biblioteca di quartiere
42. La societa’ del presente/futuro
• Agire direttamente: integrare la democrazia
rappresentativa con la democrazia partecipativa e diretta
• Sviluppare la resilienza locale, creatività
• Saper interpretare il mondo e benessere psicofisico
• Autoprodurre cibo, orti sinergici, consapevolezza dei
consumi, stili di vita
• Uso razionale dell’energia: prima eliminare gli
sprechi
• Scambio e reciprocità: rete sociale, il valore del dono
• Mobilità intelligente
• Convivialità, cultura, sport e tempo libero
• Monete locali cioè sovrane e libere dal debito e dagli
interessi
• Strategia rifiuti zero/riciclo totale
43. bibliografia
• ALBERTO MAGNAGHI (a cura di), il territorio degli abitanti, Dunod, Zanichelli, 1998
• BENJAMIN R. BARBER, consumati, da cittadini a clienti, Einaudi 2010
• BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro edizioni 2010
• Centro Nuovo Modello Sviluppo, guida al consumo critico, EMI, 2008
• DANIEL LERCH, post carbon cities, Transition press, 2010
• DAVID HOLMGREN, permacultura, Arianna editrice, 2010
• GIAMPAOLO FABRIS, la società post-crescita, Egea, 2010
• JEAN ZIEGLER, l’impero della vergogna, Marco Tropea editore, 2005
• JOHN PERKINS, confessioni di un sicario dell’economia, Minimun fax 2010
• MAURIZIO PALLANTE, la decrescita felice, Edizioni per la decrescita felice
• MAURIZIO PALLANTE, la felicità sostenibile, Rizzoli, 2009
• NICOLAS RIDOUX, la decrescita per tutti, Jaka book, 2008
• PAOLO MICHELOTTO, democrazia dei cittadini, Troll edizioni, 2009
• ROB HOPKINS, TAMZIN PINKERTON, cibo locale, Arianna editrice 2010
• ROB HOPKINS, manuale pratico della Transizione, Arianna editrice 2009
• SALVATORE TAMBURRO, la via del denaro, Nexus, 2010
• STEFANO MONTANARI (a cura di), rifiuto: riduco e riciclo, Arianna editrice, 2009
• THOMAS BENEDIKTER, democrazia diretta, Sonda edizioni, 2008
• WUPPERTAL INSTITUT, per un futuro equo, Feltrinelli 2007