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Elementi di psicologia
   Dr.ssa Marilena Civetta
Psicologia: diverse prospettive

 nasce tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900
 Il padre della psicologia è ritenuto W. Wundt
 Non ha seguito un percorso di crescita
  lineare, ma più correnti di pensiero hanno dato
  il loro contributo
 Metodo sperimentale vs metodo empirico
Prospettiva
 Fenomenologica
 Psicodinamica
 Comportamentistica
 Cognitivistica
 Storico-culturale
Freud e lo sviluppo psicosessuale del bambino
 Freud sostiene le strutture psichiche si formano durante lo
  sviluppo psicosessuale del bambino        concepito secondo
  un'evoluzione stadiale a partire dai primissimi giorni di vita:
  ogni stadio, ad eccezione del periodo di latenza è per Freud
  centrato su una particolare zona erogena, ossia un'area del
  corpo che, una volta stimolata, produce tensioni sessuali che
  devono essere scaricate (Freud, 1989). A partire già dal primo
  stadio il bambino costruisce i primi abbozzi che andranno a
  strutturare la propria personalità.
stadio orale ( 0 – 1 anni):
 Le esperienze orali sono per il bambino appena nato il prototipo
  dell'esperienza del dolore e del piacere. Il piacere è attivato dal
  soddisfacimento delle pulsioni orali: la suzione, la masticazione, il mangiare
  donano al bambino una gratificazione sessuale, “alleviando eccitazioni poco
  confortevoli” (Miller, 1993): l'energia libidica è pertanto investita nella zona
  erogena orale. Il piccolo ha poi a che fare con il dolore derivante dalla
  frustrazione e dall'angoscia, in quanto le pulsioni se non appagate
  divengono spiacevoli e aumentano d'intensità: in queste situazioni il
  bambino può allucinare l'oggetto desiderato oppure sostituirlo (ad esempio
  può sostituire il senso, succhiando il dito) ottenendo tuttavia un
  soddisfacimento soltanto parziale.
 Naturalmente il soddisfacimento pulsionale non è sempre
  immediatamente possibile, in quanto esistono esigenze di
  igiene oppure di tempo che lo impediscono, è così che “i
  genitori insegnano ai bambini come soddisfare le proprie
  pulsioni in modo che siano accettabili per la società”
  (Miller, 1993), sono questi pertanto che mediano le richieste
  culturali della propria società ed educano i bambini a
  rispettarle: questa è la prima forma di conflitto che il bambino
  si trova a vivere e a dover superare..
stadio anale (1 -3 anni circa):
 verso la fine dello stadio orale il bambino ha quindi già sviluppato un'
  abbozzo della sua personalità, che consistono in atteggiamenti verso se
  stesso e le altre persone e costruzione di strategie per ottenere gratificazioni
  dall'ambiente circostante che impone dei limiti.
 A questo punto i suoi interessi si spostano verso la zona anale e i bisogni del
  bambino evolvono e iniziano così nuovi conflitti con il mondo esterno. I
  genitori, in questa fase, iniziano ad esigere che la pulsione alla defecazione e
  alla minzione, si trasformi da “pulsione involontaria” a “pulsione volontaria”
  e dunque “ritardata”: il bambino deve imparare a tenersi pulito e il suo
  desiderio di gratificazione viene alleviato. Il bambino trova così dei modi per
  risolvere questo nuovo conflitto influenzato dall'atteggiamento più o meno
  severo dei genitori. Attività ed eventi che hanno a che fare con la zona
  anale servono come prototipi per una grande varietà di comportamenti
  futuri
stadio fallico (3 – 5 anni):
 in questa fase i bambini cominciano a rendersi conto
  delle differenze sessuali tra uomini e donne e quindi
  dal possesso del pene dei maschi e della sua assenza
  nelle femmine; la zona erogena è la zona genitale.
  L'eccitazione sessuale in questo periodo è rivolta non
  soltanto alla propria area genitale da parte del
  bambino, ma anche verso il genitore di sesso opposto:
  questa situazione è detta “complesso di edipo”.
  (Freud, 1991).
 Il bambino prova desiderio sessuale per la propria
  madre e non vuole condividerla con il padre; questo
  genera in lui l'idea che egli voglia vendicarsi
  castrandolo.
 Per risolvere questo conflitto particolarmente intenso
  il bambino rimuove sia il desiderio sessuale per la
  madre, sia l'ostilità per il padre: sviluppa però un
  intenso legame emotivo con lui e vi si identifica: ciò fa
  in modo che il bambino si sforza a diventare come il
  padre      e    lo     interiorizza    a     livello   di
  credenze, valori, interessi e atteggiamenti.
 Da qui nasce “Super-io”, dall'introiezione dei
  comportamenti appropriati al proprio sesso e alla
  socializzazione; il bambino ottiene un maggiore
  controllo di sé e si adegua al senso morale dei propri
  genitori. Questa soluzione risulta soddisfacente per
  l'Io che riduce fortemente l'angoscia e per l'Es che
  può parzialmente possedere la madre attraverso
  l'identificazione (vicariante) con il padre.
Periodo di latenza (da 5 anni fino alla pubertà):
 dopo essere passato attraverso i tre stadi il bambino incontra
  un periodo di relativa calma in cui le pulsioni sessuali e le
  fantasie dei primi anni vengono appunto rimosse e rivolgono la
  loro attenzione alle attività scolastiche e sociali e ai bambini
  dello stesso sesso. In questo periodo vengono acquisite nuove
  capacità cognitive e assimilati in misura più ampia i valori della
  propria cultura. L'energia sessuale continua a scorrere ma è
  incanalata negli interessi sociali e nella costruzione di
  meccanismi di difesa contro la sessualità: in questo modo l'Io e
  il Super-io continuano a svilupparsi
stadio genitale (adolescenza):
 con l'arrivo della pubertà gli impulsi sessuali riemergono; essi si
  fondono con quelli precedenti già sperimentati (le zone
  erogene infatti, pur cambiando rispetto all'interesse del
  bambino in crescita, non vengono mai lasciate, ma subordinate
  alla nuova zona erogena), tuttavia sono adesso orientati verso i
  coetanei di sesso opposto. La meta è ora una sessualità adulta e
  matura, orientata alla riproduzione; è più altruistico e viene
  rivolto minore interesse all'autosoddisfacimento rispetto agli
  stadi precedenti. Nonostante gli inevitabili conflitti che la vita
  porta con sé, a questo stadio la maggior parte delle persona
  raggiunge una relativa stabilità nel tempo.
Io

 E’ definito come “l'organizzazione coordinata dei processi
  mentali in una persona”; a questa struttura viene
  riconosciuta, così come anche al Super-io, una parte inconscia e
  una conscia, cui fanno capo rispettivamente la censura onirica e
  la rimozione da una parte e la percezione ed il controllo
  motorio dall'altra. Il linguaggio viene considerato come una
  funzione dell'Io in cui i contenuti inconsci divengono pre-consci
  attraverso le parole (Ellenberger 1996).
Es
 E’ la sede del materiale del rimosso e delle
  pulsioni, a cui sono ora aggiunti i anche
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  particolare i sentimenti di colpa.
Super-io
 Si forma in larghissima parte dall'introiezione
  della figura paterna come risoluzione del
  complesso edipico. Il Super-io è l'istanza
  vigilante, giudicante e punitiva di una
  individuo, è anche la fonte dei sentimenti
  sociali e religiosi dell'umanità (Ellenberger
  1996).
Ruolo dell’Io
 mediatore tra l'Es, che è completamente
  amorale e il Super-io che può essere iper-
  morale e dunque crudele quanto l'Es. L'Io si
  sforza quindi di essere morale dovendo
  dominare contemporaneamente l'angoscia
  causata dalla realtà, l'angoscia pulsionale per le
  pressioni dell'Es e l'angoscia per il senso di
  colpa conseguente alle pressioni del Super-io.
Strutture di personalità
Struttura Nevrotica

 Io: ben strutturato
 Esame di realtà: buono
 Meccanismo di difesa principale: rimozione
 Super-Io: strutturato/rigido
 Angoscia di castrazione
Struttura Psicotica
 Domina il principio del piacere, del tutto e subito; il soggetto non è in grado
  di procrastinare.
 L madre dello psicotico non è in grado di riconoscere il bambino come altro
  da sé.
 E’ una madre tossica, che intrude, che svuota; il bambino serve a nutrire un
  narcisismo fragile. La madre antepone quello che pensa sia il bisogno del
  bambino a quello di cui davvero ha bisogno il bambino.
 Non esiste la legge del padre, è presente il problema delle origini.
 Angoscia di frammentazione
 L’io non è riuscito a costituirsi e dunque non vi è neanche il super-io ed
  esame di realtà
Struttura Borderline
 Io: strutturato ma debole
 Esame di realtà conservato
 Meccanismi          di     difesa     principali:
  scissione,                        identificazione
  proiettiva, idealizzazione
 Super-io: abbozzato
 Angoscia di abbandono
Meccanismi di difesa
 Un meccanismo di difesa entra in azione al di fuori
  della sfera della coscienza di fronte a una situazione
  che genera eccessiva angoscia.
 l'Io ricorre a varie strategie per fronteggiare l'estrema
  portata ansiosa dell'evento, con lo scopo preminente
  di escludere dalla coscienza ciò che è ritenuto
  inaccettabile e pericoloso.
 Raramente i meccanismi di difesa intervengono
  separatamente: nella maggior parte dei casi sono
  combinati per fronteggiare l'evento o l'effetto sotto
  più profili.
Negazione
 Nel livello nevrotico quello che viene negato è solo
  l'affetto, mentre il rapporto con la realtà è di norma
  mantenuto.
 Il diniego, presente solitamente nelle psicosi, viene utilizzato
  quando il pericolo potenziale per il mantenimento della
  struttura psichica è estremo.
 Ovviamente, l'uso massiccio della negazione produce
  conseguenze negative nei confronti della possibilità di
  risoluzione di un problema sul piano di realtà; per cui questo
  meccanismo è in genere disadattativo e disfunzionale. È
  disadattivo perché non permette la risoluzione di un
  problema, invece è disfunzionale in quanto provoca un danno
  all'individuo.
Scissione
 Separazione delle qualità contraddittorie
  dell‘oggetto (buone e cattive), e di
  sentimenti ad esso relativi, spesso vissuti
  come non integrabili
Idealizzazione
 Costruzione di caratteristiche (del Sé o dell‘oggetto)
  onnipotenti e non rispondenti alla realtà oggettiva.
 È il meccanismo di difesa attraverso il quale si proietta su una
  persona una "perfezione" che non c'è.
 Abbiamo un'idealizzazione primaria, usata nell'infanzia quando
  il bambino ha un'altissima considerazione nei confronti dei
  propri      genitori.    Si     può        trovare       anche
  nell'innamoramento, specialmente quando ci si innamora di
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Razionalizzazione
 Tentativo     di    "giustificare",   attraverso
  comportamenti, ragionamenti ed argomenti un
  fatto o processo relazionale che il soggetto ha
  trovato angoscioso. In altre parole, la
  razionalizzazione consiste nel costruire
  attribuzioni, ipotesi o ragioni esplicative "di
  comodo", per poter contenere e gestire
  l'angoscia.
Intellettualizzazione
 Controllo razionale delle pulsioni al fine di evitare una
  compromissione nei confronti di qualità affettive inaccettabili, o
  che generano difficoltà nella loro gestione.
 Usata anche nell‘adolescenza per fronteggiare la ricca richiesta
  pulsionale tipica di questa età, spesso causa di sofferenza. Si
  tratta di un tipo particolare di razionalizzazione, in cui non solo
  si producono "spiegazioni apparentemente logiche", ma tali
  spiegazioni vengono direttamente fondate o riferite a dati
  teorici, scientifici, culturali di una certa astrazione. Si manifesta
  anche con l'utilizzazione di temi o argomenti colti o
  culturalmente condivisi per nascondere l'angoscia.
Formazione Reattiva:
 sostituzione di un desiderio inaccettabile con un suo opposto
  (spesso un comportamento). Può incidere anche sulla
  costruzione della personalità del carattere; tanto che un
  eccesso di formazione reattiva può facilitare la costituzione di
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Rimozione
 Allontanamento ("orizzontale") degli effetti pulsionali dell'esperienza
  (traumatica o più generalmente inaccettabile) dalla sfera della coscienza. La
  rimozione sembra uno dei meccanismi di difesa più arcaici ed universali.
  Consiste nell'inconsapevole cancellazione di un ricordo, di una esperienza
  che il soggetto ha vissuto come acutamente angosciante o traumatizzante.
 Un'esperienza si dice traumatizzante quando soddisfa le seguenti
  caratteristiche:
     Quando accade all'improvviso
     Quando produce uno spavento acutissimo
     Quando fa sì che il soggetto diventi impotente ed incapace di controllare
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Proiezione
 Attribuzione dei propri sentimenti e affetti
  non accettati all'esterno, su un altro
  oggetto o sull'intero ambiente. Opera di
  frequente assieme alla scissione delle
  proprie qualità ritenute "buone" e
  "cattive", ed in cui vengono proiettate
  all'esterno le ultime.
Identificazione
 Auto-attribuzione ed "assunzione" di
  caratteristiche e qualità proprie dell'oggetto
  stimato e amato. È fondamentale nello sviluppo
  del bambino, che "copierà" caratteristiche dei
  genitori e di altre persone significative nel corso
  della sua crescita.
 (meccanismo legato al processo evolutivo della
  persona)
Identificazione Proiettiva
 E’ una forma di proiezione ma nella proiezione semplice si rimane distante
  dai contenuti proiettati
 Nell’IP l’oggetto comincia ad essere trasformato nella proiezione stessa.
 Ci sono quindi due fasi:
 degli aspetti di sé vengono disconosciuti e attribuiti ad altri
 il bersaglio della proiezione comincia ad essere trasformato nella proiezione
  stessa
   G. Gabbard: Psichiatria Psicodinamica, R. Cortina Editore, 2004
Introiezione
 Processo di assimilazione e "assorbimento" dell'oggetto o di
  sue qualità, che vengono riconosciute come proprie. Le
  caratteristiche introiettate dell'oggetto diventano indistinguibili
  (a livello rappresentativo) dal Sé. Non si tratta di una
  "copiatura", ma di un vero e proprio "assorbimento" della
  rappresentazione dell'oggetto e delle sue qualità nella propria
  struttura psichica. Meccanismo essenziale nello sviluppo
  infantile, che consente al bambino di assimilare le figure
  significative, come i genitori, e di mantenere internamente e
  "ricorrere" alle loro qualità anche in assenza di esse.
 (meccanismo legato al processo evolutivo della persona)
Spostamento
 Investimento di sentimenti inaccettabili su un
  oggetto "sostitutivo", che assume il ruolo di
  oggetto manifesto, o apparente, ed è in stretto
  rapporto simbolico con l'oggetto reale o la
  rappresentazione       mentale      che     causa
  l'attivazione di questa difesa. Interviene spesso
  nella genesi delle fobie, per cui si 'sposta' il
  sentimento inaccettabile sull'oggetto detto
  'fobigeno'.
 Sublimazione: soddisfazione della pulsione mediante il
  cambiamento dello scopo o dell'oggetto in direzione più
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 Repressione: È quel meccanismo di difesa che consiste nella
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  interna di un'esperienza angosciosa dal campo della coscienza.
 Annullamento Retroattivo: compiere un'azione al fine di
  annullarne "magicamente" una precedente. Ad esempio:
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Elementi di psicologia

  • 1. Elementi di psicologia Dr.ssa Marilena Civetta
  • 2. Psicologia: diverse prospettive  nasce tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900  Il padre della psicologia è ritenuto W. Wundt  Non ha seguito un percorso di crescita lineare, ma più correnti di pensiero hanno dato il loro contributo  Metodo sperimentale vs metodo empirico
  • 3. Prospettiva  Fenomenologica  Psicodinamica  Comportamentistica  Cognitivistica  Storico-culturale
  • 4. Freud e lo sviluppo psicosessuale del bambino  Freud sostiene le strutture psichiche si formano durante lo sviluppo psicosessuale del bambino concepito secondo un'evoluzione stadiale a partire dai primissimi giorni di vita: ogni stadio, ad eccezione del periodo di latenza è per Freud centrato su una particolare zona erogena, ossia un'area del corpo che, una volta stimolata, produce tensioni sessuali che devono essere scaricate (Freud, 1989). A partire già dal primo stadio il bambino costruisce i primi abbozzi che andranno a strutturare la propria personalità.
  • 5. stadio orale ( 0 – 1 anni):  Le esperienze orali sono per il bambino appena nato il prototipo dell'esperienza del dolore e del piacere. Il piacere è attivato dal soddisfacimento delle pulsioni orali: la suzione, la masticazione, il mangiare donano al bambino una gratificazione sessuale, “alleviando eccitazioni poco confortevoli” (Miller, 1993): l'energia libidica è pertanto investita nella zona erogena orale. Il piccolo ha poi a che fare con il dolore derivante dalla frustrazione e dall'angoscia, in quanto le pulsioni se non appagate divengono spiacevoli e aumentano d'intensità: in queste situazioni il bambino può allucinare l'oggetto desiderato oppure sostituirlo (ad esempio può sostituire il senso, succhiando il dito) ottenendo tuttavia un soddisfacimento soltanto parziale.
  • 6.  Naturalmente il soddisfacimento pulsionale non è sempre immediatamente possibile, in quanto esistono esigenze di igiene oppure di tempo che lo impediscono, è così che “i genitori insegnano ai bambini come soddisfare le proprie pulsioni in modo che siano accettabili per la società” (Miller, 1993), sono questi pertanto che mediano le richieste culturali della propria società ed educano i bambini a rispettarle: questa è la prima forma di conflitto che il bambino si trova a vivere e a dover superare..
  • 7. stadio anale (1 -3 anni circa):  verso la fine dello stadio orale il bambino ha quindi già sviluppato un' abbozzo della sua personalità, che consistono in atteggiamenti verso se stesso e le altre persone e costruzione di strategie per ottenere gratificazioni dall'ambiente circostante che impone dei limiti.  A questo punto i suoi interessi si spostano verso la zona anale e i bisogni del bambino evolvono e iniziano così nuovi conflitti con il mondo esterno. I genitori, in questa fase, iniziano ad esigere che la pulsione alla defecazione e alla minzione, si trasformi da “pulsione involontaria” a “pulsione volontaria” e dunque “ritardata”: il bambino deve imparare a tenersi pulito e il suo desiderio di gratificazione viene alleviato. Il bambino trova così dei modi per risolvere questo nuovo conflitto influenzato dall'atteggiamento più o meno severo dei genitori. Attività ed eventi che hanno a che fare con la zona anale servono come prototipi per una grande varietà di comportamenti futuri
  • 8. stadio fallico (3 – 5 anni):  in questa fase i bambini cominciano a rendersi conto delle differenze sessuali tra uomini e donne e quindi dal possesso del pene dei maschi e della sua assenza nelle femmine; la zona erogena è la zona genitale. L'eccitazione sessuale in questo periodo è rivolta non soltanto alla propria area genitale da parte del bambino, ma anche verso il genitore di sesso opposto: questa situazione è detta “complesso di edipo”. (Freud, 1991).
  • 9.  Il bambino prova desiderio sessuale per la propria madre e non vuole condividerla con il padre; questo genera in lui l'idea che egli voglia vendicarsi castrandolo.  Per risolvere questo conflitto particolarmente intenso il bambino rimuove sia il desiderio sessuale per la madre, sia l'ostilità per il padre: sviluppa però un intenso legame emotivo con lui e vi si identifica: ciò fa in modo che il bambino si sforza a diventare come il padre e lo interiorizza a livello di credenze, valori, interessi e atteggiamenti.
  • 10.  Da qui nasce “Super-io”, dall'introiezione dei comportamenti appropriati al proprio sesso e alla socializzazione; il bambino ottiene un maggiore controllo di sé e si adegua al senso morale dei propri genitori. Questa soluzione risulta soddisfacente per l'Io che riduce fortemente l'angoscia e per l'Es che può parzialmente possedere la madre attraverso l'identificazione (vicariante) con il padre.
  • 11. Periodo di latenza (da 5 anni fino alla pubertà):  dopo essere passato attraverso i tre stadi il bambino incontra un periodo di relativa calma in cui le pulsioni sessuali e le fantasie dei primi anni vengono appunto rimosse e rivolgono la loro attenzione alle attività scolastiche e sociali e ai bambini dello stesso sesso. In questo periodo vengono acquisite nuove capacità cognitive e assimilati in misura più ampia i valori della propria cultura. L'energia sessuale continua a scorrere ma è incanalata negli interessi sociali e nella costruzione di meccanismi di difesa contro la sessualità: in questo modo l'Io e il Super-io continuano a svilupparsi
  • 12. stadio genitale (adolescenza):  con l'arrivo della pubertà gli impulsi sessuali riemergono; essi si fondono con quelli precedenti già sperimentati (le zone erogene infatti, pur cambiando rispetto all'interesse del bambino in crescita, non vengono mai lasciate, ma subordinate alla nuova zona erogena), tuttavia sono adesso orientati verso i coetanei di sesso opposto. La meta è ora una sessualità adulta e matura, orientata alla riproduzione; è più altruistico e viene rivolto minore interesse all'autosoddisfacimento rispetto agli stadi precedenti. Nonostante gli inevitabili conflitti che la vita porta con sé, a questo stadio la maggior parte delle persona raggiunge una relativa stabilità nel tempo.
  • 13. Io  E’ definito come “l'organizzazione coordinata dei processi mentali in una persona”; a questa struttura viene riconosciuta, così come anche al Super-io, una parte inconscia e una conscia, cui fanno capo rispettivamente la censura onirica e la rimozione da una parte e la percezione ed il controllo motorio dall'altra. Il linguaggio viene considerato come una funzione dell'Io in cui i contenuti inconsci divengono pre-consci attraverso le parole (Ellenberger 1996).
  • 14. Es  E’ la sede del materiale del rimosso e delle pulsioni, a cui sono ora aggiunti i anche fantasie e sentimenti inconsci, in particolare i sentimenti di colpa.
  • 15. Super-io  Si forma in larghissima parte dall'introiezione della figura paterna come risoluzione del complesso edipico. Il Super-io è l'istanza vigilante, giudicante e punitiva di una individuo, è anche la fonte dei sentimenti sociali e religiosi dell'umanità (Ellenberger 1996).
  • 16. Ruolo dell’Io  mediatore tra l'Es, che è completamente amorale e il Super-io che può essere iper- morale e dunque crudele quanto l'Es. L'Io si sforza quindi di essere morale dovendo dominare contemporaneamente l'angoscia causata dalla realtà, l'angoscia pulsionale per le pressioni dell'Es e l'angoscia per il senso di colpa conseguente alle pressioni del Super-io.
  • 18. Struttura Nevrotica  Io: ben strutturato  Esame di realtà: buono  Meccanismo di difesa principale: rimozione  Super-Io: strutturato/rigido  Angoscia di castrazione
  • 19. Struttura Psicotica  Domina il principio del piacere, del tutto e subito; il soggetto non è in grado di procrastinare.  L madre dello psicotico non è in grado di riconoscere il bambino come altro da sé.  E’ una madre tossica, che intrude, che svuota; il bambino serve a nutrire un narcisismo fragile. La madre antepone quello che pensa sia il bisogno del bambino a quello di cui davvero ha bisogno il bambino.  Non esiste la legge del padre, è presente il problema delle origini.  Angoscia di frammentazione  L’io non è riuscito a costituirsi e dunque non vi è neanche il super-io ed esame di realtà
  • 20. Struttura Borderline  Io: strutturato ma debole  Esame di realtà conservato  Meccanismi di difesa principali: scissione, identificazione proiettiva, idealizzazione  Super-io: abbozzato  Angoscia di abbandono
  • 22.  Un meccanismo di difesa entra in azione al di fuori della sfera della coscienza di fronte a una situazione che genera eccessiva angoscia.  l'Io ricorre a varie strategie per fronteggiare l'estrema portata ansiosa dell'evento, con lo scopo preminente di escludere dalla coscienza ciò che è ritenuto inaccettabile e pericoloso.  Raramente i meccanismi di difesa intervengono separatamente: nella maggior parte dei casi sono combinati per fronteggiare l'evento o l'effetto sotto più profili.
  • 23. Negazione  Nel livello nevrotico quello che viene negato è solo l'affetto, mentre il rapporto con la realtà è di norma mantenuto.  Il diniego, presente solitamente nelle psicosi, viene utilizzato quando il pericolo potenziale per il mantenimento della struttura psichica è estremo.  Ovviamente, l'uso massiccio della negazione produce conseguenze negative nei confronti della possibilità di risoluzione di un problema sul piano di realtà; per cui questo meccanismo è in genere disadattativo e disfunzionale. È disadattivo perché non permette la risoluzione di un problema, invece è disfunzionale in quanto provoca un danno all'individuo.
  • 24. Scissione  Separazione delle qualità contraddittorie dell‘oggetto (buone e cattive), e di sentimenti ad esso relativi, spesso vissuti come non integrabili
  • 25. Idealizzazione  Costruzione di caratteristiche (del Sé o dell‘oggetto) onnipotenti e non rispondenti alla realtà oggettiva.  È il meccanismo di difesa attraverso il quale si proietta su una persona una "perfezione" che non c'è.  Abbiamo un'idealizzazione primaria, usata nell'infanzia quando il bambino ha un'altissima considerazione nei confronti dei propri genitori. Si può trovare anche nell'innamoramento, specialmente quando ci si innamora di qualcuno che al momento ci sembra perfetto.
  • 26. Razionalizzazione  Tentativo di "giustificare", attraverso comportamenti, ragionamenti ed argomenti un fatto o processo relazionale che il soggetto ha trovato angoscioso. In altre parole, la razionalizzazione consiste nel costruire attribuzioni, ipotesi o ragioni esplicative "di comodo", per poter contenere e gestire l'angoscia.
  • 27. Intellettualizzazione  Controllo razionale delle pulsioni al fine di evitare una compromissione nei confronti di qualità affettive inaccettabili, o che generano difficoltà nella loro gestione.  Usata anche nell‘adolescenza per fronteggiare la ricca richiesta pulsionale tipica di questa età, spesso causa di sofferenza. Si tratta di un tipo particolare di razionalizzazione, in cui non solo si producono "spiegazioni apparentemente logiche", ma tali spiegazioni vengono direttamente fondate o riferite a dati teorici, scientifici, culturali di una certa astrazione. Si manifesta anche con l'utilizzazione di temi o argomenti colti o culturalmente condivisi per nascondere l'angoscia.
  • 28. Formazione Reattiva:  sostituzione di un desiderio inaccettabile con un suo opposto (spesso un comportamento). Può incidere anche sulla costruzione della personalità del carattere; tanto che un eccesso di formazione reattiva può facilitare la costituzione di un cosiddetto "falso Sé".
  • 29. Rimozione  Allontanamento ("orizzontale") degli effetti pulsionali dell'esperienza (traumatica o più generalmente inaccettabile) dalla sfera della coscienza. La rimozione sembra uno dei meccanismi di difesa più arcaici ed universali. Consiste nell'inconsapevole cancellazione di un ricordo, di una esperienza che il soggetto ha vissuto come acutamente angosciante o traumatizzante.  Un'esperienza si dice traumatizzante quando soddisfa le seguenti caratteristiche:  Quando accade all'improvviso  Quando produce uno spavento acutissimo  Quando fa sì che il soggetto diventi impotente ed incapace di controllare situazioni.
  • 30. Proiezione  Attribuzione dei propri sentimenti e affetti non accettati all'esterno, su un altro oggetto o sull'intero ambiente. Opera di frequente assieme alla scissione delle proprie qualità ritenute "buone" e "cattive", ed in cui vengono proiettate all'esterno le ultime.
  • 31. Identificazione  Auto-attribuzione ed "assunzione" di caratteristiche e qualità proprie dell'oggetto stimato e amato. È fondamentale nello sviluppo del bambino, che "copierà" caratteristiche dei genitori e di altre persone significative nel corso della sua crescita.  (meccanismo legato al processo evolutivo della persona)
  • 32. Identificazione Proiettiva  E’ una forma di proiezione ma nella proiezione semplice si rimane distante dai contenuti proiettati  Nell’IP l’oggetto comincia ad essere trasformato nella proiezione stessa.  Ci sono quindi due fasi:  degli aspetti di sé vengono disconosciuti e attribuiti ad altri  il bersaglio della proiezione comincia ad essere trasformato nella proiezione stessa  G. Gabbard: Psichiatria Psicodinamica, R. Cortina Editore, 2004
  • 33. Introiezione  Processo di assimilazione e "assorbimento" dell'oggetto o di sue qualità, che vengono riconosciute come proprie. Le caratteristiche introiettate dell'oggetto diventano indistinguibili (a livello rappresentativo) dal Sé. Non si tratta di una "copiatura", ma di un vero e proprio "assorbimento" della rappresentazione dell'oggetto e delle sue qualità nella propria struttura psichica. Meccanismo essenziale nello sviluppo infantile, che consente al bambino di assimilare le figure significative, come i genitori, e di mantenere internamente e "ricorrere" alle loro qualità anche in assenza di esse.  (meccanismo legato al processo evolutivo della persona)
  • 34. Spostamento  Investimento di sentimenti inaccettabili su un oggetto "sostitutivo", che assume il ruolo di oggetto manifesto, o apparente, ed è in stretto rapporto simbolico con l'oggetto reale o la rappresentazione mentale che causa l'attivazione di questa difesa. Interviene spesso nella genesi delle fobie, per cui si 'sposta' il sentimento inaccettabile sull'oggetto detto 'fobigeno'.
  • 35.  Sublimazione: soddisfazione della pulsione mediante il cambiamento dello scopo o dell'oggetto in direzione più accettata culturalmente (per esempio: aspirazioni artistiche al posto delle pulsioni sessuali).  Repressione: È quel meccanismo di difesa che consiste nella decisione consapevole di "reprimere" la rappresentazione interna di un'esperienza angosciosa dal campo della coscienza.  Annullamento Retroattivo: compiere un'azione al fine di annullarne "magicamente" una precedente. Ad esempio: compulsione a lavarsi necessaria per annullare un atto ritenuto come "sporco" svolto in precedenza, reale o meno che sia. È un tipico meccanismo di difesa della nevrosi ossessiva.