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  APPLICAZIONI delle RALSTONIA DE TUSCULANENSE
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS E' ormai assodato che, se non vengono fatte in tempo breve nuove scoperte realizzabili tipo fusione fredda o reattore ad antimateria o altre sensazionali scoperte,(la fusione calda ormai sara' applicabile addirittura forse dopo l'antimateria del CERN!), l'unica seria alternativa alla combustione dei carburanti fossili,sia l'energia nucleare da fissione. Uno dei (falsi?) problemi che hanno impedito lo sviluppo massivo dell'Energia Nucleare da fissione e' stato senz'altro quello delle Scorie Nucleari che rimangono attive per lunghissimo tempo.
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS Noi vorremmo studiare la possibilita' del BIOACCUMULO---BIODEPURAZIONE di alcuni metalli pesanti radioattivi che permangono per lungo tempo nelle piscine nucleari dove vengono sversati i combustibili nucleari esauriti a bassa radioattivita'. I vantaggi della BIOACCUMULAZIONE sono molteplici, perche' si fa spazio nelle vasche e si concentrano gli elementi radioattivi ,che possono essere cosi' raccolti e controllati, senza pericolo per gli operatori che non si trovano piu' in un ambiente con radioattivita'(anche se bassa)dispersa.
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS I sistemi di biodepurazione possono essere di 2 tipi: UNO DINAMICO che consta di alcuni nastri di acciaio inossidabile o di titanio (o eventualmente altro metallo capace di adsorbire i batteri (es.  come il palladio nella fusione fredda?) agglomerati in gomitoli che scorrono nelle vasche, o con pompe che fanno circolare forzatamente l'acqua  radioattiva su di essi  v fig 1
Termodinamica e bioenergetica batterica Fig 1
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS   Fig 2  Biopellicole batteriche su lamelle acciaio inox  
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS   Dopo diversi giorni si vedono le formazioni di colonie microbiche di vario genere (Ralstonia, Firmicutes ecc..ecc..) vedi figura 2 e 3.  Si può quindi controllare l'efficienza di bioaccumulo mediante la fluorescenza degli elementi radioattivi inglobati nelle cellule batteriche, che potrebbero, in qualche modo, essere ingegnerizzate geneticamente con organismi superiori più efficienti.v fig4
Termodinamica e bioenergetica batterica Come si può vedere in figura 4 già in 70 giorni si ha un buon accumulo di elementi radioattivi . Fig 3colonie microbiche su lamine metalliche
Termodinamica e bioenergetica batterica Fig 4  accumulo di metalli radioattivi in diversi tempi:max 70 giorni
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS Si nota anche ,come detto, in figura 1 la diversa efficienza di un  sistema statico a lamelle in immersione rispetto a quello costituito da gomitoli lamellari fatti scorrere nelle vasche da depurare. Infatti la soluzione "dinamica" è molto più efficiente. Il particolare tropismo e viscoadesione della Ralstonia Detusculanense verso i metalli tipo acciaio inox e titanio e palladio ecc... che  si era già notato nella reazione
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS di fusione fredda (INFN-ENEA-ASL RMH anno 2000). Nella quale tali batteri chemiolitotrofi (che si nutrono della bassa energia redox dell'ossido riduzione di alcuni metalli pesanti tipo: ioni di  Mn,Cd,U, Sr,Pb, ecc..ecc..), venivano adsorbiti negli interstizi nanometrici esagonali del palladio dentro i quali, allungandosi e sfinandosi fino a 50 nanometri, riuscivano ad entrare per nutrirsi di ione idrogeno. Tali batteri, opportunamente stimolati/ingegnerizzati possono (mediante l'enzima idrogenasi inversa ) ricomporre e rilasciare come gas idrogeno H2 fungendo come accumulatori e produttori di H2.
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS Come si può vedere da diverse pubblicazioni ...........la bioproduzione di H2, rispetto all'energia assorbita (pochi lux) è notevole, e può essere ulteriormente incrementata. Si deve far notare inoltre che, tali microrganismi, (specie la R. Eutropha), sono stati codificati dal D.O.E. e considerati tra i migliori Biodepuratori di metalli pesanti pericolosi.
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS Soprattutto perché, mediante il peculiare sistema delle Ralstonie di trasmissione  dell'informazione, l'un l'altra mediante Plasmidi (piccoli pezzi di DNA) per cui le stesse,  quando vengono in contatto con elementi inquinanti,  creano una autodifesa,  (si auto-ingegnerizzano autonomamente verso le sostanze più inquinanti tipo: metalli pesanti, policlorurati, idrocarburi aromatici, benzeni e altri vari cancerogeni cittadini come PM10, PM2,5 ecc...ecc..
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS In definitiva,  la Ralstonia Detusculanense bioaccumula e biodepura svariate sostanze pericolose senza essere in alcun modo modificata dall'uomo con ingegnerizzazioni genetiche varie. (come per esempio fa negli USA il famosissimo CRAIG VENTER  che sta per creare un organismo sintetico che resista alle condizioni più estreme: un estremofilo che possa assorbire e produrre a comando per esempio H2, CO2, O2, ecc..ecc...).
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS Però, bisogna notare che tale organismo è  di nuova creazione e l'uomo spera sempre di poterlo controllare inserendovi,  per esempio, geni che lo facciano sopravvivere solo in opportuni bioreattori.......ma se sfugge al controllo ? il nostro batterio invece è di derivazione più naturale ed è quasi ubiquitario, quindi innocuo.
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOSENSORI  Ralstonia Detusculanense In questo studio si vogliono osservare, sperimentare dei Biosensori a Ralstonia Detusculanense: un batterio estremofilo particolarmente adatto a sopravvivere in ambienti radioattivi e saturi di elementi velenosi: metalli pesanti, inquinanti cittadini  cancerogeni ecc...ecc...
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOSENSORI  Ralstonia Detusculanense La R. D. è un batterio del suolo e la specie simile più conosciuta è la Ralstonia Metallidurans che è la più conosciuta ed utilizzata dal D.O.E. E' molto duttile (come il Dio greco Proteus) è capace di adattarsi agli inquinanti più vari e micidiali. Il sistema di adattamento è, come già detto, nella sessione "biofilms" mediante scambio di di piccoli pezzi di DNA (autoingegnerizzazione genetica).
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOSENSORI  Ralstonia Detusculanense  Tale Ralstonia Detusculanense può essere modificata con l'inserzione di un gene LUX , in modo tale che, a contatto di specifici metalli pesanti, dia una reazione luminosa ed indichi anche una piccolissima quantità di metallo disperso per esempio in un campo, in acqua o altro .
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOSENSORI  Ralstonia Detusculanense  Quando il metallo pesante anche radioattivo, penetra la parete cellulare e viene assorbito, dà una quantità di luce altamente riproducibile. Il batterio può essere messo in contatto direttamente con il campione da esaminare (esempio: terreni sminuzzati); è estremamente semplice l'operazione, sia in fase liquida che solida. non servono eccessive preparazioni. Si possono creare molti diversi sensori specifici come: uranio/zinco/cadmio/nichel/cromo/mercurio ecc...ecc..
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOSENSORI PROCESSO CON  Ralstonia Detusculanense  Foto biosensore
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOSENSORI  Ralstonia Detusculanense  Tale batterio R.Detusc. potrebbe essere autoingegnerizzato e coniugato con cellule superiori più efficienti (piante o alghe) che crescano più velocemente dello stesso che originariamente è piuttosto lento essendo un archeobatterio. Tale batterio, oltreché come biosensore ,potrebbe essere utilizzato  come concentratore, o biodepuratore di metalli o sostanze pericolose, alcune delle quali potrebbero essere direttamente metabolizzate e rese inoffensive il loco e altre potrebbero essere raccolte e concentrate come nel caso dei biofilms per i PONDS NUCLEARI. vedi foto Ponds Nucleari
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOSENSORI:  P onds Nucleari
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOSENSORI  Ralstonia Detusculanense  Per i quali parlare di trasmutazioni è sicuramente eccessivo ,perché non si vedono reazioni biologico/ nucleari evidenti; però in certo qual modo le sostanze vengono sicuramente elaborate. Ogni organismo che ingloba (mangia un altro) lo fa per trasformarlo e digerirlo e ricavarne energia. Inoltre questi archeobatteri essendo sopravvisuti negli ambienti estremamente radioattivi e nocivi di miliardi di anni fà, potrebbero aver sviluppato sistemi biochimici per utilizzare (nutrirsi?) di radiazioni. (vedere Firmicutes e funghi di Cernobil ricchi di melanina).
Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS  Ralstonia Detusculanense  BIOACCUMULO E TRASFORMAZIONE DEL TNT  mediante Robot a Ralstonia Detusculanense
Termodinamica e bioenergetica batterica BATTERIA ELETTRICA ALIMENTATA A BATTERI Fig 5 IPOD alimentato da ralstonia detusculanense
Termodinamica e bioenergetica batterica Fig 6 Batteria a Virus-batterio
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Applicazioni Della Ralstonia De Tusculanense

  • 1.   APPLICAZIONI delle RALSTONIA DE TUSCULANENSE
  • 2. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS E' ormai assodato che, se non vengono fatte in tempo breve nuove scoperte realizzabili tipo fusione fredda o reattore ad antimateria o altre sensazionali scoperte,(la fusione calda ormai sara' applicabile addirittura forse dopo l'antimateria del CERN!), l'unica seria alternativa alla combustione dei carburanti fossili,sia l'energia nucleare da fissione. Uno dei (falsi?) problemi che hanno impedito lo sviluppo massivo dell'Energia Nucleare da fissione e' stato senz'altro quello delle Scorie Nucleari che rimangono attive per lunghissimo tempo.
  • 3. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS Noi vorremmo studiare la possibilita' del BIOACCUMULO---BIODEPURAZIONE di alcuni metalli pesanti radioattivi che permangono per lungo tempo nelle piscine nucleari dove vengono sversati i combustibili nucleari esauriti a bassa radioattivita'. I vantaggi della BIOACCUMULAZIONE sono molteplici, perche' si fa spazio nelle vasche e si concentrano gli elementi radioattivi ,che possono essere cosi' raccolti e controllati, senza pericolo per gli operatori che non si trovano piu' in un ambiente con radioattivita'(anche se bassa)dispersa.
  • 4. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS I sistemi di biodepurazione possono essere di 2 tipi: UNO DINAMICO che consta di alcuni nastri di acciaio inossidabile o di titanio (o eventualmente altro metallo capace di adsorbire i batteri (es. come il palladio nella fusione fredda?) agglomerati in gomitoli che scorrono nelle vasche, o con pompe che fanno circolare forzatamente l'acqua radioattiva su di essi v fig 1
  • 6. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS Fig 2 Biopellicole batteriche su lamelle acciaio inox  
  • 7. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS Dopo diversi giorni si vedono le formazioni di colonie microbiche di vario genere (Ralstonia, Firmicutes ecc..ecc..) vedi figura 2 e 3. Si può quindi controllare l'efficienza di bioaccumulo mediante la fluorescenza degli elementi radioattivi inglobati nelle cellule batteriche, che potrebbero, in qualche modo, essere ingegnerizzate geneticamente con organismi superiori più efficienti.v fig4
  • 8. Termodinamica e bioenergetica batterica Come si può vedere in figura 4 già in 70 giorni si ha un buon accumulo di elementi radioattivi . Fig 3colonie microbiche su lamine metalliche
  • 9. Termodinamica e bioenergetica batterica Fig 4 accumulo di metalli radioattivi in diversi tempi:max 70 giorni
  • 10. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS Si nota anche ,come detto, in figura 1 la diversa efficienza di un sistema statico a lamelle in immersione rispetto a quello costituito da gomitoli lamellari fatti scorrere nelle vasche da depurare. Infatti la soluzione "dinamica" è molto più efficiente. Il particolare tropismo e viscoadesione della Ralstonia Detusculanense verso i metalli tipo acciaio inox e titanio e palladio ecc... che si era già notato nella reazione
  • 11. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS di fusione fredda (INFN-ENEA-ASL RMH anno 2000). Nella quale tali batteri chemiolitotrofi (che si nutrono della bassa energia redox dell'ossido riduzione di alcuni metalli pesanti tipo: ioni di Mn,Cd,U, Sr,Pb, ecc..ecc..), venivano adsorbiti negli interstizi nanometrici esagonali del palladio dentro i quali, allungandosi e sfinandosi fino a 50 nanometri, riuscivano ad entrare per nutrirsi di ione idrogeno. Tali batteri, opportunamente stimolati/ingegnerizzati possono (mediante l'enzima idrogenasi inversa ) ricomporre e rilasciare come gas idrogeno H2 fungendo come accumulatori e produttori di H2.
  • 12. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS Come si può vedere da diverse pubblicazioni ...........la bioproduzione di H2, rispetto all'energia assorbita (pochi lux) è notevole, e può essere ulteriormente incrementata. Si deve far notare inoltre che, tali microrganismi, (specie la R. Eutropha), sono stati codificati dal D.O.E. e considerati tra i migliori Biodepuratori di metalli pesanti pericolosi.
  • 13. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS Soprattutto perché, mediante il peculiare sistema delle Ralstonie di trasmissione dell'informazione, l'un l'altra mediante Plasmidi (piccoli pezzi di DNA) per cui le stesse, quando vengono in contatto con elementi inquinanti, creano una autodifesa, (si auto-ingegnerizzano autonomamente verso le sostanze più inquinanti tipo: metalli pesanti, policlorurati, idrocarburi aromatici, benzeni e altri vari cancerogeni cittadini come PM10, PM2,5 ecc...ecc..
  • 14. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS In definitiva, la Ralstonia Detusculanense bioaccumula e biodepura svariate sostanze pericolose senza essere in alcun modo modificata dall'uomo con ingegnerizzazioni genetiche varie. (come per esempio fa negli USA il famosissimo CRAIG VENTER che sta per creare un organismo sintetico che resista alle condizioni più estreme: un estremofilo che possa assorbire e produrre a comando per esempio H2, CO2, O2, ecc..ecc...).
  • 15. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS Però, bisogna notare che tale organismo è di nuova creazione e l'uomo spera sempre di poterlo controllare inserendovi, per esempio, geni che lo facciano sopravvivere solo in opportuni bioreattori.......ma se sfugge al controllo ? il nostro batterio invece è di derivazione più naturale ed è quasi ubiquitario, quindi innocuo.
  • 16. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOSENSORI Ralstonia Detusculanense In questo studio si vogliono osservare, sperimentare dei Biosensori a Ralstonia Detusculanense: un batterio estremofilo particolarmente adatto a sopravvivere in ambienti radioattivi e saturi di elementi velenosi: metalli pesanti, inquinanti cittadini cancerogeni ecc...ecc...
  • 17. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOSENSORI Ralstonia Detusculanense La R. D. è un batterio del suolo e la specie simile più conosciuta è la Ralstonia Metallidurans che è la più conosciuta ed utilizzata dal D.O.E. E' molto duttile (come il Dio greco Proteus) è capace di adattarsi agli inquinanti più vari e micidiali. Il sistema di adattamento è, come già detto, nella sessione "biofilms" mediante scambio di di piccoli pezzi di DNA (autoingegnerizzazione genetica).
  • 18. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOSENSORI Ralstonia Detusculanense Tale Ralstonia Detusculanense può essere modificata con l'inserzione di un gene LUX , in modo tale che, a contatto di specifici metalli pesanti, dia una reazione luminosa ed indichi anche una piccolissima quantità di metallo disperso per esempio in un campo, in acqua o altro .
  • 19. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOSENSORI Ralstonia Detusculanense Quando il metallo pesante anche radioattivo, penetra la parete cellulare e viene assorbito, dà una quantità di luce altamente riproducibile. Il batterio può essere messo in contatto direttamente con il campione da esaminare (esempio: terreni sminuzzati); è estremamente semplice l'operazione, sia in fase liquida che solida. non servono eccessive preparazioni. Si possono creare molti diversi sensori specifici come: uranio/zinco/cadmio/nichel/cromo/mercurio ecc...ecc..
  • 20. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOSENSORI PROCESSO CON Ralstonia Detusculanense Foto biosensore
  • 21. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOSENSORI Ralstonia Detusculanense Tale batterio R.Detusc. potrebbe essere autoingegnerizzato e coniugato con cellule superiori più efficienti (piante o alghe) che crescano più velocemente dello stesso che originariamente è piuttosto lento essendo un archeobatterio. Tale batterio, oltreché come biosensore ,potrebbe essere utilizzato come concentratore, o biodepuratore di metalli o sostanze pericolose, alcune delle quali potrebbero essere direttamente metabolizzate e rese inoffensive il loco e altre potrebbero essere raccolte e concentrate come nel caso dei biofilms per i PONDS NUCLEARI. vedi foto Ponds Nucleari
  • 22. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOSENSORI: P onds Nucleari
  • 23. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOSENSORI Ralstonia Detusculanense Per i quali parlare di trasmutazioni è sicuramente eccessivo ,perché non si vedono reazioni biologico/ nucleari evidenti; però in certo qual modo le sostanze vengono sicuramente elaborate. Ogni organismo che ingloba (mangia un altro) lo fa per trasformarlo e digerirlo e ricavarne energia. Inoltre questi archeobatteri essendo sopravvisuti negli ambienti estremamente radioattivi e nocivi di miliardi di anni fà, potrebbero aver sviluppato sistemi biochimici per utilizzare (nutrirsi?) di radiazioni. (vedere Firmicutes e funghi di Cernobil ricchi di melanina).
  • 24. Termodinamica e bioenergetica batterica   BIOFILMS Ralstonia Detusculanense BIOACCUMULO E TRASFORMAZIONE DEL TNT mediante Robot a Ralstonia Detusculanense
  • 25. Termodinamica e bioenergetica batterica BATTERIA ELETTRICA ALIMENTATA A BATTERI Fig 5 IPOD alimentato da ralstonia detusculanense
  • 26. Termodinamica e bioenergetica batterica Fig 6 Batteria a Virus-batterio
  • 27. Termodinamica e bioenergetica batterica Fig 7 Batteria biologica (Virus)-batterio
  • 28. Termodinamica e bioenergetica batterica :produzione idrogeno
  • 29. Termodinamica e bioenergetica batterica B ioreattore per la produzione di H 2 (IDROGENO)
  • 31.
  • 32. Biosfera 2 dopo un anno
  • 33.
  • 34. Altre immagini biosfera integra esterno
  • 35. Altre immagini biosfera integra esterno

Notas do Editor

  1. Questo e’ uno studio USA(Arizona) per provare uno sviluppo in un sistema(serra Biosfera)chiuso senza alcun collega mento esterno.Pensato in un primo momento per c viaggi spaaziali e colonizzazione eventuale di oianeti(Marte). Nella Biosfera (una specie di Arca)c’era di tutto:ogni biocenosi.dalle barriere coralline alle piante amazzoniche;il tutto per provare un autonomo riciclo di atmosfera(fotosintesi)e di acqua e cibo. Dopo poco(alcuni mesi) pero’ gli scienziati sono impazziti esono usciti e tutto il sistema-similTerra si e’ squilibrato per l’eccessiva produzione di cataboliti( non riciclati)come co,co2, nox ,biomasse deteriorate ecc che hanno abbassato il tenore di ossigeno e avvelenato i sistemi che sono degradati come si vede nella diapositiva seguente(eccesso di calore-entropico non smaltito?)