“Ex-Piacentini” greenhouse of the Exhibition Hall in Rome
Airspace Tokyo
1. Progetti
Projects
76
Studio M, Thom Faulders
Architecture with Proces2
Airspace Tokyo
text by Guido Incerti
Località Location
Progettisti Architects
Studio M, Thom Faulders Architecture
with Proces2
Progetto edificio Building design
Hajime Masubuchi, Studio M
Progetto facciata Screen façade design
Thom Faulders Architecture with
Sean Ahlquist, Proces2
Impresa edile Contractor
Yamamoto Tech Co., Ltd.
Progetto Project time
2006-2007
Superficie edificio Building area
687m2
Costo Cost
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Tokyo, Japan
200,000,000yen
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3. Progetti Airspace Tokyo
1
Dettaglio della facciata
2
Airspace, vista notturna
della facciata in Alpolic.
Il disegno riprende
geometrie derivanti dalla
biologia della piante
che precedentemente
ricoprivano tutti i lati
3
Il contesto urbano che
circonda l’edificio rende
ancora più contrastante
l’impatto architettonico
notturno della facciata
che nasconde geometrie
estremamente lineari
intuibili dalle linee tese
dei marcapiani e dalla
luminosita dei volumi
retrostanti
Airspace, un edificio a più dimensioni.
In quel Giappone dove l’apertura del doppio
chiavistello, citato da Ismaele in Moby Dick1, è
visibile nel rutilante, unico e controverso universo architettonico che è Tokyo, definita di volta in
volta come abbastanza orrenda2, caricatura di
una prigione piranesiana3 oppure dove “la bellezza, in una accezione tipicamente giapponese, è qualcosa la cui comprensione si conquista
pazientemente”4 l’architettura qui presentata, e
che proprio a Tokio è stata realizzata, raccoglie
tutte le contraddizioni che la città ispira. La metodologia lavorativa e progettuale che l’ha vista
protagonista, i contrastanti caratteri dei suoi elementi costitutivi e le regole compositive, classiche e moderne al tempo stesso rendono Airspace, questo il nome dato all’edificio, un progetto
semplice ma innovativo che solo un contesto urbano contraddittorio come quello della capitale
giapponese poteva esaltare al meglio. Airspace,
sito a Kitamagome Ota-ku, uno dei distretti della
città, ha infatti due anime. Il progetto è figlio del
lavoro incrociato di due architetti, in passato collaboratori, residenti in nazioni diverse, Giappone
e America, i quali si sono occupati distintamente
dei programmi architettonici costituenti l’edificio, interno ed esterno, mettendo in mostra sensibilità differenti e seguendo differenti approcci
al tema. I livelli progettuali ottenuti sono stati successivamente sovrapposti, o meglio uno è venuto
a contenere l’altro, ottenendo una architettura fi-
nale fortemente contrastata. Il contrasto che diviene così il vero carattere dell’edificio. Carattere
che miscela minimalismo giapponese e ricerca
tecnologica americana in un progetto con molti
punti di vista e figlio della moderna “Net Architecture”. Airspace sorge su sito precedentemente
occupato da un edificio a carattere residenziale
e commerciale; particolarità della precedente architettura e del sito stesso era quella di avere, a
differenza delle aree confinanti, una densa fascia
verde lungo i lati perimetrali profonda 4 metri,
che consentiva un continuo gioco di sguardi. Il
vedere/non vedere, dalla strada o dall’edificio,
permetteva all’universo pubblico e all’universo privato di incontrarsi sulla soglia lungo quel
confine permeabile naturale costituito dalla
vegetazione. Questo concetto e la memoria del
verde, eliminato per permettere la costruzione
del nuovo, sono alla base del progetto affrontato
successivamente da Hajime Masubuchi/Studio
M, per il volume architettonico e la progettazione degli interni di Airspace, e da Thom Faulders/
Thom Faulders Architecture con la collaborazione di Sean Ahlquist/Proces2 per la pelle esterna del nuovo complesso architettonico. L’anima
giapponese di Masubuchi viene a rispecchiarsi
nella composizione lineare e chiara del volume
architettonico che vede una suddivisione a pettine, intervallata dagli spazi di collegamento, dei
tre corpi che definiscono l’edificio. Una estetica
minimalista, vuota, candida, caratterizza gli in-
Faulders_Studio M
Projects Airspace Tokyo
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2
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4. Faulders_Studio M
3
1
Façade detail
2
Airspace, night view of
the Alpolic façade. The
design borrows from the
biological shapes of the
plant life that previously
covered all sides
3
The urban context
surrounding the building
makes the façade’s
architectural impact at
night especially high
contrast. The façade
conceals highly linear
forms that can be
understood from the
taught lines of the stringcourses and the brightness
of the structures behind it
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Airspace: a building of many dimensions
In Japan, the opening of the double bolts that
Ishmael spoke of in Moby Dick1 can be seen in
the glittering, unique and controversial architecture of Tokyo. This architecture has been
varyingly called “quite horrid” 2, “a caricature
of a Piranese prison”3 and “beauty, in a typically
Japanese sense, something which can only be
understood with patience”4. The architectural
work presented here, built in Tokyo, encapsulates all the contradictions that Tokyo inspires.
The building’s name is Airspace and it features
a simple, innovative design that only a contradictory urban context like that of Tokyo could
truly make the most of. It was designed with
a working and design method that spotlighted
the contrasting features of its components and
compositional rules.
Airspace is located in Kitamagome Ota-ku, a
district of Tokyo. It has a dual nature. The design is the fruit of a joint project by two architects, who have worked together in the past
and who live in different countries, Japan and
America. They worked separately on the architectural plans that together form the building,
inside and outside, displaying different sensibilities and pursuing different approaches.
The resulting layers of design were then overlapped, or rather one was made to contain the
other, for a highly contrasting final building.
This contrast became the building’s true character, one that mingles Japanese minimalism
and American technological work in a design
that, in many respects, is the offspring of modern “Net Architecture”.
Airspace is on a site that previously held a residential/retail building. The previous building
and the site itself were set apart from the surrounding areas by having a 4m deep thick band
of greenery along the perimeters that made for
a constant interplay of views. This peek-a-boo
effect from the street or the building allowed
the public and the private worlds to come together on its threshold, along its permeable
natural green border.
This concept and the memory of the green space
that was removed for the new construction,
are the foundations of the design approached
in succession by Hajime Masubuchi/Studio M
for its architecture volume and interior design
and by Thom Faulders/Thom Faulders Architecture with Sean Ahlquist/Proces2 for the outside skin of the new architectural complex.
Masubuchi’s Japanese heart is reflected in the
architectural volume’s clear, linear composition. It is divided into three structures that form
the building, punctuated by connection spaces.
The ground floor and first floor, for offices, fea-
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5. Tatsuo Masubuchi
Progetti Airspace Tokyo
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4
Projects Airspace Tokyo
5
4
Daytime view of main
façade. The different levels
of Alpolic panels make the
façade vibrate with a play
of light and shadow created
by the breaks and by the
air separating the façade’s
layers
5, 6
“flattened” organic forms
make the panels’ design
6
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6. 4
Scorcio diurno del fronte
principale. I vari livelli dei
pannelli di Alpolic fanno
vibrare la facciata con
un gioco di luci ed ombre
generati non solo dai tagli
ma soprattutto dall’aria
che separa gli strati della
facciata
5, 6
Le geometrie biologiche
“appiattite” per generare il
disegno dei pannelli
7
Sezione AA. Sono
facilmente riconoscibili
i livelli ufficio al piano
interrato e piano terra e
i livelli residenziali con
le doppie altezze ai piani
primo e secondo
8
Pianta degli uffici. Si nota
l’assenza di partizioni
divisorie significative:
1. spazio B mezzanino 1;
2. patio; 3. giardino;
4. spazio A mezzanino 2;
5. spazio A mezzanino 1
9, 10
Gli uffici mostrano
anche la presenza di
spazi non convenzionali
che, nell’ottica della non
separazione funzionale,
possono essere usati come
spazi riunione, espositivi
o relax
0
1
7
3m
5
7
Cross section. We can
easily recognize the office
floors on the underground
and ground floor and
double height residential
floors on the first and
second floors
8
Office plan. Note the lack of
major dividing partitions:
1. space B mezzanine 1;
2. patio; 3. garden; 4. space
A mezzanine 2; 5. space A
mezzanine 1
9, 10
The offices include nonconventional spaces,
with a non-separation of
functions letting them be
used as meeting, exhibition
and lounge spaces
1
A
A
4
3
2
0
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1
3m
8
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9. Progetti Airspace Tokyo
11
Pianta terzo piano:
1. terrazza; 2. bagno;
3. mezzanino
12
Sezione trasversale
13
La chiarezza formale
dell’architettura interna
contrasta con l’estrema
organicità del disegno di
facciata
14
Vista di un altro interno
in primo piano la porosità
degli spazi
15
Sezione trasversale
12
0
1
3m
Ryota Atarasi
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13
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10. ture a minimalist aesthetic, empty and white,
continuing on the third floor with a mezzanine,
making up the residential part.
Flexible spaces without a specific purpose give
ambiguous definition to the building’s program.
Its attention to detail, extra clear glass panes,
lightweight and visually permeable walls create a conceptual interplay between inside and
outside, a hazing of boundaries that lets Airspace reappropriate the current and previous
themes of its construction.
This is further underscored by the second level
of design that Thom Faulders took on with the
help of Proces2. The porous density of the previous green curtain and its organic features
gave the architects their conceptual direction.
A complex external skin was made as a “buffer
zone”, compressed into 20cm instead of the previous 4m of greenery, consisting of a system of
two overlapping layers. It forms a design, a texture, an uneven skin, made of organic shapes,
with varying densities that creates a dynamic
view between the more private spaces and the
areas more open to the outside. Its glossy, cellular space reflects lights and makes shadows,
constantly changing the perception of both its
inhabitants and the city dwellers.
The skin was designed and made with the use
of a computer, which took parametric, geometric cellular forms for each layer that were then
“flattened” on one plane and then made into
panels and assembled.
The support material chosen for the panels
is a rigid composite of aluminum and plas-
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Ryota Atarasi
terni del piano terra e del primo piano destinati
ad uffici cosí come il terzo livello con il mezzanino che costituiscono la zona residenziale. Spazi plastici senza una definizione d’uso precisa
danno una ambigua definizione del programma
dell’edificio stesso, mentre l’attenzione al dettaglio, vetri extrachiari, muri leggeri e permeabili
alla vista permettono idealmente quel continuo
gioco di rimandi tra dentro e fuori, quella sfocatura che concede ad Airspace di riappropriarsi
dei temi esistenti e precedenti la sua costruzione.
A enfatizzare ulteriormente tutto questo entra in
gioco anche il secondo livello progettuale, quello
affrontato da Thom Faulders con l’aiuto di Proces2. La porosa densità della precedente cortina
verde e la sua biomorfologia hanno infatti dato
la direzione ideale ai progettisti. In tal modo si è
venuta disegnando la complessa pelle esterna,
una “buffer zone” compressa in 20cm rispetto
ai 4m verdi precedenti, formata da un sistema
a due strati sovrapposti. Un disegno, un tessuto, una epidermide non uniforme, generata da
geometrie biologiche, diversamente densa che
viene a creare una visione dinamica, tra quelli
che sono gli spazi più privati e le zone più aperte
all’esterno. Un ambiente cellulare patinato che
riflette luci e rimanda ombre variando di volta
in volta la percezione dell’abitante così come del
cittadino metropolitano.
Una pelle disegnata e realizzata grazie al computer che ha ripreso, per ogni strato, geometrie
parametriche cellulari che sono state successivamente “appiattite” su un piano per venire poi
pannellate e montate. Il supporto scelto per realizzare i pannelli è un composito rigido compo-
14
11
The third floor
12
Cross section
13
The formal clarity of the
interior architecture is in
contrast with the highly
organic quality of the
façade design
14
The filter allows usually
hidden functions appear
full height overlooking the
surrounding city
15
Cross section
15
0
1
3m
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11. Progetti Airspace Tokyo
sto da alluminio e materie plastiche: l’Alpolic.
Materiale generalmente utilizzato per strutture
protettive, per cartelloni pubblicitari cosí come
per rivestimenti acustici (è utilizzato per il rivestimento sottostante alle freeways di Tokio).
L’Alpolic è stato tagliato a disegno e applicato in
facciata utilizzando una sottostruttura composta da sottili aste d’acciaio a cui i pannelli sono
stati fissati con connettori regolabili.
La doppia pelle così realizzata viene ad avvolgere completamente l’edificio, dando il tocco
finale a quei concetti ideali che hanno guidato
i progettisti lungo tutte le fasi di creazione. Airspace in tal modo diviene un felice compendio
creativo tra differenti metodologie. Una architettura che non vuole essere momento di separazione tra le dimensioni minimali delle geometrie ortogonali interne e quelle complesse,
legate al biomorfismo, esterne, ma piuttosto
sintesi tra queste. Una reale dimostrazione di
integrazione programmatica, culturale e architettonica.
Note
1
“Se quella terra chiusa a doppio chiavistello che
è il Giappone diventerà mai, un giorno, ospitale,
sarà soltanto alla baleniera che andrà il merito,
poiché già essa ne è sulla soglia” tratto da Herman Melville, Moby Dick, trad. Neri D’Agostino
1966, ed. Garzanti, Milano 2008
2
Alberto Arbasino, cit. in F. Maraini, Ore Giapponesi, ed. Corbaccio, Milano 2000, pag. 60
3
C. Brandi, Budda Sorride , ed. Einaudi, Torino,
1973, op. citata in F. Maraini op. cit., ivi
4
L. Sacchi, Tokio-to architettura e città, ed. Skira,
Ginevra-Milano, 2004, pag.14
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Notes
1
“If that double-bolted land, Japan, is ever to
become hospitable, it is the whale-ship alone
to whom the credit will be due; for already she
is on the threshold.” from Moby Dick by Herman Melville
2
Alberto Arbasino, quoted in F. Maraini, Ore
Giapponesi, ed. Corbaccio, Milan 2000, pg. 60
3
C. Brandi, Budda Sorride, ed. Einaudi, Turin,
1973, work cited in F. Maraini
4
L. Sacchi, Tokio-to architettura e città, ed.
Skira, Ginevra-Milan, 2004, pg.14
Ryota Atarasi
Projects Airspace Tokyo
tics, called Alpolic. This material is generally
used for protective structures, billboards and
acoustic claddings (it is used for the covering
underneath Tokyo’s freeways).
The Alpolic was cut into a pattern and applied
on the façade, using a substructure of thin
steel rods to which the panels were attached
with adjustable connectors.
The resulting double skin completely wraps
the building, giving the final touch to the
conceptual ideas that guided the architects
throughout all its phases. Airspace becomes
a successful creative union of different methods. This building seeks to become a synthesis rather than a separation between the
minimalist dimensions of the internal straight
geometric forms and the complex dimensions
of the outside organic forms. It is a demonstration of true planning, artistic and architectural integration.
16
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12. 16
L’uso del bianco e materiali
classici permette di avere
un ambiente estremamente
confortevole anche
all’esterno
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Dettaglio di facciata:
1. 75/40/5mm profilo U
in acciaio galvanizzato;
2. foglio in acciaio 0,8,
rivestito in poliuretano;
3. profilo in acciaio
galvanizzato
100/100/12mm;
4. alpolyic 3mm;
5. barra 44/9mm in acciaio
galvanizzato; 6. asta in
acciaio inossidabile;
7. mensola in alluminio
8. pannello in cls;
9. pacchetto tetto:
guarnizione 3mm, rinforzo
scanalato in cls, foglio in
metallo; 10. trave in acciaio
100/100/8/12mm; 11. angolo
in acciaio 120/75/7mm;
12. angolare in acciaio
galvanizzato 75/75/6mm;
13. intonaco 9,5mm, isolante
termico 100mm;
14. pavimento; 15. base di
9,5mm di intonaco a calce;
16. cartongesso 9,5mm,
pittura 100mm isola nte
termico; 17. pavimento:
cemento armato su
cassaforma a perdere in
lamiera corrugata;
18. profilato ad H in acciaio
inox 100/100/6/8mm
9
1
8
2
10
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13
3
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4
5
6
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10
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5
7
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4
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5
15cm
Ryota Atarasi
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The use of white and classic
materials makes for a highly
comfortable space, inside
and outside
17
Façade detail:
1. steel U-section,
galvanized 75/40/5mm
2. steel sheeting 0.8,
polyurethane-coated;
3. steel -section, galvanized
100/100/12mm;
4. alpolyic 3mm;
5. steel flat, galvanized
44/9mm;
6. stainless-steel rod ;
7. aluminum bracket;
8. cocrete panel; 9. roof
construction: 3mm roof
sealing layer, reinforced
concrete in permanent
ribbed, sheet-metal
shuttering; 10. steel I-beam
100/100/8/12mm;
11. steel angle 120/75/7mm;
12. steel angle,galvanized
75/75/6mm; 13. calcium
board,painted 9.5mm,
100mm thermal insulation;
14. floor; 15. calcium 9.5mm
board,painted; 16. plaster
board 9.5mm,painted
100mm thermal insulation;
17. floor construction:
reinforced concrete in
permanent ribbed sheetmetal shuttering;
18. steel
H-section,galvanized
100/100/6/8 mm
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