Project work realizzato dai partecipanti al Green Management Programme 2012/2013
VIVERE SOSTENIBILE. Stili di vita per combattere la crisi.
Edilizia, mobilità e abitudini quotidiane sostenibili.
Presentazione tre geni della tecnologia informatica
Vivere Sostenibile. Stili di vita per combattere la crisi.
1. Project work Green Management Programme 2012/2013
VIVERE SOSTENIBILE
Stili di vita per combattere la crisi.
Edilizia, mobilità e abitudini quotidiane sostenibili.
Chiara Albertelli,
Sergio Riccardi
Alessandro Zeqireja
2. ABSTRACT
Le emissioni di gas serra di origine antropiche si dividono equamente, un terzo
ciascuna, tra attività industriali, consumi domestici e trasporti. Appare quindi
evidente come le nostre abitudini quotidiane abbiano un pesante impatto
sull'ambiente, ma anche sulla società sulla quale ricadono tutte le esternalità
negative di queste attività: problemi di salute causati da inquinamento e stili di
vita poco attivi, nonché il consumo di risorse destinate a soluzioni poco
efficienti, esternalità che riducono le possibilità di sviluppo e la qualità della
nostra vita.
Nel lavoro "Vivere sostenibile" sono state analizzate alcune delle attività
quotidiane del singolo individuo più rilevanti dal punto di vista della
sostenibilità: l'alimentazione, la gestione dei rifiuti, la mobilità e l'abitare. Per
ognuno di questi argomenti si sono evidenziate criticità e opportunità,
basandosi sullo stato dell'arte della conoscenza e della tecnica e portando a
esempio alcune best practice già implementate con successo.
La mobilità ha impatti forti sul benessere umano e del pianeta in termini di
inquinamento atmosferico, incidenti, malattie dovute alla sedentarietà, tempo
perso a causa della congestione e consumo del territorio per la costruzione di
infrastrutture a bassa capacità. Per quanto riguarda la mobilità dei passeggeri
appare quindi inevitabile il dover cambiare strategia, un cambiamento che
deve essere supportato da istituzioni e comunità ma la cui richiesta deve
arrivare dal basso, da noi. Nella parte di questo lavoro dedicata alla mobilità si
analizzano quindi le esternalità negative di ogni forma di trasporto passeggeri,
in modo da porre razionalmente dei paletti nella costruzione di una "mobilità
nuova", più sostenibile per il pianeta e per la società e più a misura d'uomo.
La natura non prevede il concetto di rifiuto: in tutti i cicli biologici ogni scarto
diventa una risorsa. Le attività umane invece sono ancora basate su un modello
che a fronte di un prelievo di materia ed energia dall'ambiente fa seguito una
produzione di "rifiuti" che vengono scaricati senza un'opera di trasformazione
che aggiunga valore e li trasformi nuovamente in risorsa. In questa sezione si
mostrano alcuni esempi virtuosi che hanno implementato il paradigma delle "e
R": Riduco, Riuso, Riciclo, una linea di comportamento che permette di
contenere la produzione di rifiuti e di trasformarli in materia preziosa.
3. L'alimentazione è un tema che non si può trascurare, data la sua importanza
per ogni essere vivente. Sebbene la gastronomia e la cucina siano un'arte di
recente riscoperta, la quota del bilancio famigliare dedicata all'alimentazione si
è sempre più ridotta, portando al consumo di alimenti industriali, di bassa
qualità e dall'impatto ambientale e sociale poco sostenibile, oltre che dagli
effetti negativi sulla nostra salute. Vengono quindi analizzate alcune possibilità
per rendere più sostenibile la nostra dieta, sia cambiandola, ad esempio
prediligendo prodotti "biologici", sia semplicemente ricorrendo a filiere più
attente come gruppi di acquisto solidale e farmer's market.
Infine, al continuo cambiamento delle nostre abitudini e delle nostre necessità
corrisponde un nuovo modo di concepire lo “spazio abitativo”. È sempre più
evidente come buona parte dei consumi energetici nel mondo occidentale sia
imputabile al soddisfacimento delle esigenze di comfort climatico all'interno
delle abitazioni, comportando inevitabilmente un aumento proporzionale delle
emissioni di gas serra che provocano danni collaterali al sistema Ambiente. È
doveroso quindi prevedere quelli che saranno i fabbisogni energetici del
fabbricato in fase di progettazione, ma è altrettanto importante sensibilizzare
gli utenti finali su quali siano le norme di buona condotta per ridurre al minimo
gli sprechi. Oltre a una analisi sugli interventi e a qualche esempio pratico di
“buona progettazione”, l'ultima sezione di questo lavoro vuole evidenziare
come ancora oggi, purtroppo, esista una cattiva informazione in materia di
risparmio energetico e come ciò provochi inevitabilmente molti dei problemi
ambientali che tutti conosciamo.
Il Project Work integrale è on line sul sito ISTUD:
http://www.istud.it/up_media/pw_green/vivere_sostenibile.pdf