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Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005

4. Attività industriali

CAPITOLO 4
ATTIVITÀ INDUSTRIALI
4.1 Introduzione
Le principali interazioni tra le attività industriali e l’ambiente evidenziate all’interno della
Relazione sullo stato dell’ambiente in Sicilia del 2002 trovano una sostanziale conferma nei dati
registrati a tre anni di distanza. Il tratto essenziale rimane la sproporzione che esiste tra il peso
limitato dell’industria nella produzione di ricchezza e dal punto di vista occupazionale e le notevoli
pressioni esercitate sull’ambiente.
Il capitolo inizia con una panoramica dedicata al settore industria nel suo complesso, cui
segue un approfondimento incentrato sull’industria energetica che, per dimensioni e impatti
sull’ambiente, rappresenta sicuramente il settore più rilevante.
Gli impianti di maggiori dimensioni del sistema industriale siciliano sono quelli del settore
energetico e petrolchimico e si concentrano nelle province di Siracusa, Caltanissetta, Palermo e
Messina.
Il tessuto industriale regionale è composto principalmente da industrie manifatturiere (con
una netta preponderanza del settore agroalimentare) e da industrie del settore delle costruzioni. Il
numero delle imprese attive non presenta variazioni di rilievo rispetto al dato registrato nella RSA
2002 (riferito all’anno 2001).
Tabella 4.1: imprese industriali attive in Sicilia

2001
n°

2004
n°

%

var.%
2004

2001-

Manifatturiere
Costruzioni
Estrattive
Produzione e distribuzione energia elettrica, gas e acqua

36.836
38.654
481
230

37.538
41.342
479
245

47,16
51,93
0,60
0,31

1,91
6,95
-0,42
6,52

Totale
Fonte: elaborazione su dati Regione Siciliana, Situazione
economica 2004

76.201

79.604

100,00

4,47

Il valore aggiunto prodotto dall’industria ha subito nel corso del 2004 una flessione in
termini reali pari all’1,4 % rispetto all’anno precedente, a fronte di un dato a livello nazionale che
segna un incremento dello 0,8 % e del dato relativo al Meridione che fa registrare un incremento
dell’1,2%. La crescita del settore delle costruzioni non è stata tale da compensare il calo del settore
manifatturiero. A tale dato fa da riscontro un calo dell’occupazione pari al 7,2% rispetto al 2003.
La figura che segue rappresenta per l’anno 2002 la distribuzione a livello provinciale degli
stabilimenti di maggiori dimensioni che rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva 96/61
in materia di Autorizzazione integrata ambientale (Integrated Pollution Prevention Control - IPPC).
La provincia in cui è presente il maggior numero dei 32 impianti totali è Siracusa (11).
Dal punto di vista della tipologia di attività, tali stabilimenti operano per la maggior parte
nel settore dell’energia, dei minerali e dei metalli.

Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente

203
Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005

4. Attività industriali

Figura 4.1: numero di stabilimenti IPPC per provincia.

Fonte: Registro INES (Inventario Nazionale delle Emissioni e delle loro Sorgenti) 2002, APAT.

Di seguito si riporta la tabella sintetica dei dati e degli indicatori utilizzati all’interno della
RSA 2002.
Quadro sintetico dati e indicatori RSA 2002
Indicatore
Unità di DP Livello di
misura
SIR aggregazione
territoriale
% addetti per
%
D
Regionale
settore di attività
Emissioni (SO2,
t
P
Regionale
Nox, CO2)
imputabili
all'industria
Scarichi industriali n.
P
Regionale

Copertura
geografica
disponibile
Regionale

Periodo di
riferimento

Fonte dei Dati (Enti
e/o pubblicazioni)

2001

ISTAT

Regionale

1999

ANPA

2002

SOGESID, 2001 - DAP
2002
Piano gestione Rifiuti,
in corso di
approvazione
GRTN

Produzione di
rifiuti industriali

q

P

Regionale

Provinciale
(CL, RG, SR)
Regionale

Consumi di
energia elettrica
Consumi idrici
Consumi di gas
naturale: N. di
utenti serviti per
uso industriale

GWh

P

Provinciale

Regionale

1995 - 2000

10 6 m3
n.

P
P

Regionale
Provinciale

Regionale
Regionale

1998
1997

Quantità annue di
materiale estratto
Cave attive

t

P

Provinciale

Regionale

1990

n.

D

Provinciale

Regionale

2002

N° aziende con
n.
certificazioni
ambientali EMAS
e ISO disaggregate
per tipologia

R

Provinciale

Regionale

1997 - 2001

Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente

1999

SOGESID s.p.a.
Assessorato Regionale
Territorio e Ambiente,
Dipartimento
Urbanistica, Unità
operativa 2.1,
Statistiche territoriali
Corpo Regionale
Miniere
Assessorato Regionale
Industria - Corpo
Regionale Miniere
Sincert

204
Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005

Attività a rischio
n.
di incidente
rilevante (distinte
per tipologia di
adempimento
richiesto)
N. di Incidenti
n.
rilevanti riscontrati

4. Attività industriali

D

Provinciale

Regionale

2002

Ministero Ambiente,
ARTA Sicilia

I

Provinciale

Regionale

1998 - 2002

ARTA Sicilia,
Prefetture provinciali e
Protezione civile

4.2 Analisi delle pressioni e degli impatti.
Le pressioni delle attività industriali sull’ambiente sono riconducibili a
emissioni in atmosfera
rifiuti industriali (dati non disponibili)
scarichi di reflui di origine industriale (dati non disponibili)
consumi (energetici, idrici - dati non disponibili, di materie prime)
incidenti rilevanti
inquinamento del suolo
Dal primo punto di vista, di seguito vengono riportati i dati relativi alle emissioni di anidride
carbonica (CO2), ossidi di azoto (NOx), particolato (PM), protossido di azoto (N2O) e metano
(CH4).

Tabella 4.2: emissioni industria (Mg)
Inquinante 1990
1995

2000

CO2
25.084.863,09 26.321.347,44 31.564.210,44
NOX
75.815,65
58.790,41
38.774,56
CH4
9.086,21
9.495,94
8.666,42
N2O
1.264,51
886,62
1.042,92
PM
8.983,30
8.664,27
5.078,37
Fonte: elaborazione TFAA Sicilia su dati APAT, 2004

variazione
% 20001990
25,83
-48,86
-4,62
-17,52
-43,47

Dalla tabella emerge una situazione differenziata a seconda del tipo di inquinante. Solo per
l’anidride carbonica si registra nel decennio considerato un decisivo aumento pari al 25,83%,
imputabile al settore “Combustione nell'industria e impianti energetici” (si tratta delle emissioni
originate da processi di trasformazione dell’energia sia nelle centrali elettriche e/o adibite al
teleriscaldamento, sia nelle raffinerie, negli impianti di trasformazione dei combustibili solidi e
nelle miniere di carbone). In calo sono invece le emissioni di CO2 derivanti dagli altri settori. Gli
altri inquinanti registrano, al contrario, un decremento che in alcuni casi arriva quasi al 50%.
Tabella 4.3: CO2 equivalente settore industria (Mg)
Inquinante 1990
1995
2000

CO2
CH4
N2O

18.709.960,56
190.810,32
391.998,63

21.747.277,84
199.414,75
274.853,53

Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente

variazione
% 20001990
26.675.563,70
42,57
181.994,89
-4,62
323.305,79
-17,52

205
Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005

4. Attività industriali

Tot
19.292.769,51 22.221.546,12 27.180.864,39
Fonte: elaborazione TFAA Sicilia su dati APAT, 2004

40,89

Situazione analoga si registra in relazione alle emissioni di CO2 equivalente.
Per quanto attiene al profilo della qualità dell’aria, nell’anno 2004 si sono registrati nelle
aree industriali superamenti dei limiti fissati dalla normativa di settore solo per il biossido di zolfo
(SO2), per l’ozono (O3) e per il particolato (PM10) (vedi anche capitolo Atmosfera paragrafo
Qualità dell’aria).
Sul versante dei consumi elettrici, l’industria è il settore che assorbe la maggior parte
dell’energia elettrica consumata in Sicilia (il 43,07% nel 2003). Il dato è tendenzialmente stabile a
partire dall’anno 2000 con un picco registrato nell’anno 2002. La disaggregazione del dato a livello
provinciale evidenzia che tali consumi si concentrano laddove operano i più importanti poli
industriali (province di Siracusa, Caltanissetta, Catania e Messina). La sola provincia di Siracusa
rappresenta il 40,34% del totale dei consumi dell’industria siciliana.
Altro indicatore importante a questo proposito è quello dell’intensità energetica, che misura
il rapporto tra consumi energetici e ricchezza prodotta: si tratta di un parametro molto significativo
in quanto consente di determinare la quantità di energia associata alla produzione di un’unità di
valore aggiunto.
Il dato relativo all’industria1 è pari (2001) a 255,3 (migliaia di TEP per migliaia di euro di
valore aggiunto prodotto dall'industria) in linea con il dato delle regioni rientranti nell’obiettivo 1,
ma ben superiore rispetto al dato nazionale (144,6). A ciò si aggiunga che nel periodo 1995-2001
tale indicatore ha subito una crescita (12,5%) notevolmente superiore a quella registrata a livello
nazionale (4,05%).

Tabella 4.4: Consumi di energia elettrica nell’industria (GWh)
2000
2001
2002
2003
GWh
7.709,60
7.838,70
8.029,50
7.874,10
Industria
% / Totale
44,59
44,54
44,39
43,07
Fonte: elaborazione su dati GRTN.

Tabella 4.5: consumi elettrici nell’industria per provincia (2003)
Provincia
mln di KWh
%/totale
Agrigento

246

3,12

Caltanissetta

1.142

14,50

Catania

1.033

13,12

65

0,83

Messina

947

12,03

Palermo

539

6,85

Ragusa

464

5,89

Siracusa

3.176

40,34

Trapani

262

3,33

7.874

100,00

Enna

Sicilia

1

Indicatori di "contesto chiave" e variabili
http://www.istat.it/dati/db_siti/contesto/info02.html
Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente

di

"rottura"

per

la

valutazione

del

QCS

2000-06

206
Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005

4. Attività industriali

Fonte: Servizio Statistica Regione Siciliana.

Per una stima del consumo di materie prime da parte dell’industria siciliana è utile
esaminare i dati (Arpa 2004) relativi alle cave e alle miniere.
Dal primo punto di vista, il riferimento va alle attività di estrazione di materiali classificati
dalla normativa di settore come materiali di seconda categoria2. Occorre preliminarmente rilevare
l’assenza di una pianificazione in materia nonostante la previsione esplicita di un apposito Piano
regionale di sfruttamento di materiali da cava da parte della legge regionale 09-12-1980, n. 127
(“Disposizioni per la coltivazione dei giacimenti minerari da cava e provvedimenti per il rilancio e
lo sviluppo del comparto lapideo di pregio nel territorio della Regione siciliana”).
La produzione di tali materiali nell’anno 2004 è stata di 39.602.303 di tonnellate per un
numero di cave attive pari a 585. Per quanto riguarda la tipologia di materiale cavato, il 72% del
totale è costituito dal calcare. Il confronto con i dati degli anni precedenti (2002, 2003) fa registrare
un incremento consistente della produzione di calcare, sabbia e ghiaia, calcarenite e sabbia silicea.
Non sono disponibili dati in relazione al numero di cave non più coltivate che siano state
sottoposte a interventi di recupero ambientale.
Per quel che concerne i siti di estrazione di minerali di prima categoria (miniere), i dati
(ARPA 2004) relativi all’anno 2004, evidenziano che la maggior parte (79%) delle concessioni di
coltivazione riguarda le acque minerali e termominerali. Per quanto riguarda la tendenza, per le
acque minerali nel periodo 2000-2004 si registra un incremento delle portate delle concessioni di
estrazione del 300% circa (cfr con quanto detto all’interno del capitolo “Acque interne”).
I dati in materia di attività estrazione di risorse energetiche (ARPA 2004) fanno registrare
per l’anno 2004 una produzione di 763.040 tonnellate di idrocarburi liquidi e 352.929.835 normal
metri cubi di idrocarburi gassosi, a fronte di 17 concessioni di coltivazione di idrocarburi e 4
permessi di ricerca (2004). I dati relativi al trentennio 1974-2004 fanno registrare una stabilità della
produzione di idrocarburi liquidi e una flessione per quelli gassosi.

Per quanto riguarda l’inquinamento del suolo, di seguito si riportano i dati (ARPA 2004)
relativi
1.
2.
3.
4.
5.
6.

ai siti potenzialmente contaminati
ai siti effettivamente contaminati
ai siti industriali dimessi
ai siti inquinati di interesse nazionale
agli incidenti rilevanti nell’industria
agli stabilimenti a rischio di incidente rilevante

2

Si tratta delle torbe, dei materiali per costruzioni edilizie, stradali ed idrauliche, delle terre coloranti, delle farine
fossili, del quarzo e delle sabbie silicee, delle pietre molari, delle pietre coti, degli altri materiali industrialmente
utilizzabili non compresi nella prima categoria (R.D. n.1443 del 29/07/27 e L.R. n. 54/56).
Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente

207
Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005

4. Attività industriali

Tabella 4.6: Numero di siti potenzialmente contaminati per tipologia e per provincia al 2004
Tipologia
di
sito
AG
CL
CT
EN
ME
PA
RG
SR
TP
SICILIA
Siti industriali
dismessi

4

1

0

1

2

2

2

1

0

13

Siti industriali
e commerciali
attivi

0

0

0

0

1

6

0

3

1

11

Totale
siti
potenzialmente
49
19
31
38
125
122
22
51
contaminati
Fonte: Elaborazioni ARPA su dati del Commissario per l’Emergenza Rifiuti in Sicilia

48

505

Dalla tabella emerge chiaramente che i siti potenzialmente inquinati legati alle attività
industriali rappresentano un numero limitato rispetto al totale. Va inoltre segnalato che il numero
dei siti potenzialmente inquinati è diminuito rispetto al 2003 poiché le attività di censimento svolte
dagli organi competenti hanno consentito di qualificare un buon numero di siti come effettivamente
contaminati.
Tabella 4.7: Numero di siti effettivamente contaminati per tipologia e provincia al 2004
Tipologia di sito

AG

CL

CT

EN

ME

Siti industriali dismessi

PA

RG

1
1
1
1
5
0
Incidenti o perdite in siti
industriali attivi
0
0
1
0
2
0
Totale siti con accertata
contaminazione
44
38
53
47
81
102
Fonte: Elaborazioni ARPA su dati del Commissario per l’Emergenza Rifiuti in Sicilia

SR

TP

SICILIA

2

1

0

12

2

1

0

6

46

46

33

490

Anche con riferimento ai siti effettivamente contaminati si rileva che quelli connessi alle
attività industriali costituiscono una parte esigua del totale. All’interno dei siti industriali dimessi si
evidenzia una netta prevalenza dei siti minerari.
Tabella 4.8: Numero di siti industriali dismessi per provincia (2004)
Provincia

Siti minerari dismessi

Altro

Totale siti industriali dismessi

AG
200
1
201
CL
74
1
75
CT
1
1
EN
68
1
69
ME
0
7
7
PA
41
2
43
RG
0
4
4
SR
0
1
1
TP
0
0
0
SICILIA
383
18
401
Fonte: Commissario per l’Emergenza Rifiuti in Sicilia, CO.RE.MI.-D.M. Caltanissetta e G.U.R.I. n. 151 del 21/06/1966
Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente

208
Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005

4. Attività industriali

Dei tre siti contaminati di interesse nazionale presenti in Sicilia, due sono legati ad agglomerati
industriali: Gela (CL) e Priolo (SR).

4.3 Risposte
Particolare importanza dal punto di vista delle politiche ambientali in materia di industria
riveste l’istituto della Autorizzazione integrata ambientale, introdotto dalla Direttiva 61/96CE.
L’attuazione della Direttiva 61/96/CE in Italia è avvenuta con il Decreto Legislativo 4
agosto 1999, n. 372 che prevede misure intese ad evitare oppure, qualora non sia possibile, ridurre
le emissioni di inquinanti nell'aria, nell'acqua e nel suolo, comprese le misure relative ai rifiuti e per
conseguire un livello elevato di protezione dell'ambiente nel suo complesso.
Rispetto a quanto previsto a livello comunitario tuttavia, il Decreto Legislativo 4 agosto
1999, n. 372 costituisce recepimento solo parziale se si considera che, mentre la Direttiva 61/96/CE
è destinata ad impianti esistenti e ad impianti di nuova realizzazione, il Decreto Legislativo n. 372
disciplina il rilascio, il rinnovo e il riesame dell'autorizzazione integrata ambientale degli impianti
esistenti, nonché le modalità di esercizio degli impianti medesimi. Nessun riferimento è fatto agli
impianti da realizzare ex novo.
Per gli impianti esistenti, che rientrino nell’allegato I del decreto 372/99, entro il 30/10/04 è
previsto il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale contenente le prescrizioni e le misure
necessarie a conseguire un elevato livello di protezione dell’ambiente nel suo complesso con effetto
“sostitutivo” nei riguardi di tutti gli altri provvedimenti autorizzativi previsti dalle leggi vigenti in
materia ambientale (ad eccezione delle autorizzazioni previste dalle norme emanate in attuazione
della Direttiva 96/82 “Seveso I e II”)
L’autorizzazione rilasciata dall’Autorità competente deve contenere le indicazioni e le
prescrizioni che garantiscono la conformità dell’impianto ai requisiti previsti dalla legge e la data,
comunque non successiva al 30/10/2007, entro la quale le prescrizioni devono essere attuate.
Al decreto legislativo 372 ha fatto seguito il D.M. 23 novembre 2001 concernente «Dati,
formato e modalità della comunicazione di cui all'art. 10, comma 1, del decreto legislativo 4 agosto
1999, n. 372.».
Con esso si sono costituite le basi per la realizzazione dell’Inventario nazionale delle
emissioni e loro sorgenti (cd: I.N.E.S.), destinato a raccogliere, in un apposito Registro nazionale, i
dati relativi alle emissioni inquinanti confluenti in aria, acqua e suolo, provenienti dagli impianti
industriali IPPC individuati dal citato D. Lgs. 372/99.
Il Registro nazionale (I.N.E.S.) ed il Registro europeo (E.P.E.R.) delle emissioni inquinanti,
di origine industriale, rappresentano indubbiamente una significativa novità in campo ambientale,
trattandosi di strumenti scaturiti da una strategia integrata per la prevenzione e riduzione dell'
inquinamento. Strategia incamminatasi, ormai, verso un approccio unitario al problema delle
emissioni, ed avente lo scopo di eliminare le tendenze al trasferimento dell' inquinamento tra i vari
settori ambientali, utilizzando come fondamento del progetto la visione essenziale dell' aria e dell'
acqua come un insieme unico ricettore delle emissioni inquinanti.
Successivamente è stato pubblicato il D.M. 26 aprile 2002 rubricato «Modifiche al decreto
ministeriale 23 novembre 2001 in materia di dati, formato e modalità della comunicazione di cui
all'art. 10 del decreto legislativo n. 372 del 1999.», con cui il Ministero dell'Ambiente e della Tutela
del Territorio ha inteso “andare incontro” ai gestori dei complessi aziendali I.P.P.C., sulla scorta
della obiettiva impossibilità e, comunque, delle difficoltà logistiche che questi avrebbero incontrato
nell’effettuare, entro il 31 maggio 2002, la rilevazione dei dati sulle emissioni relative all’anno
2001.
Questo decreto, inoltre, fornisce una definizione di Autorità competenti in materia di
comunicazione e stabilisce che:
Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente

209
Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005

4. Attività industriali

per gli impianti sottoposti a procedura di V.I.A. nazionale la comunicazione è
trasmessa al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio – Servizio VIA – e all’Agenzia
nazionale per la Protezione dell’Ambiente;
per gli altri impianti la comunicazione deve essere trasmessa alla regione interessata,
o alle Province autonome di Trento e Bolzano, così come all’Agenzia nazionale per la Protezione
dell’Ambiente.
Il nuovo D.M. nell’art. primo comma 4 prevede:
“Tutti i gestori dei complessi IPPC, che superano i valori di soglia di cui alle tabelle
1.6.2. e 1.6.3. dell'allegato 1 del presente decreto, entro 1 giugno 2002 devono comunicare
all'autorità competente di cui all'art. 2, comma 1, numero 8, del decreto legislativo n.
372/1999 ed all'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente solo i dati identificativi dei
complessi industriali, mentre entro il 30 aprile 2003 devono comunicare i dati sulle emissioni
relativi all'anno 2002.
Dal nuovo testo è chiaro che i soggetti individuati con il binomio “Tutti i gestori…” non
sono più effettivamente tutti, bensì sono solo e soltanto “tutti quelli nei cui complessi IPPC si
superano i valori di soglia”; quindi soltanto una parte dei gestori di tutti i complessi IPPC italiani.
Per quanto concerne in particolare la Regione Siciliana l’art. 132 della L.R. n. 6 del
03.05.2001 individua nell’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente l’Autorità
competente al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.
Con successivo Decreto Assessoriale n. 633 del 07.08.2002 l’Assessorato ha stabilito il
calendario per la presentazione delle istanze di autorizzazione ambientale integrata ai sensi del D.
Lgs 372/99.
Nella Finanziaria 2003 (L. R. n.4 del 16/04/03) invece viene fatto esplicito richiamo agli
impianti nuovi, infatti si legge : “Sono soggetti ad autorizzazione integrata ambientale statale
(IPPC) tutti gli impianti esistenti, nonché quelli di nuova realizzazione, relativi alle attività
industriali di cui all’articolo 1, comma 1 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10
Agosto 1988, n. 377, rientranti nelle categorie elencate nell’allegato I della Direttiva 96/61/CE del
Consiglio del 24 Settembre 1996”.
L’Assessorato Territorio e Ambiente con D.A. n. 414 del 3/04/2003, modificando il
precedente D.A. n. 633, aveva stabilito un calendario per la presentazione delle istanze di
autorizzazione integrata ambientale di competenza regionale, tuttavia il 27 febbraio 2004 è stata
emanata la legge nazionale n. 47 che all’art. 9 prevede che il termine stabilito dal D.Lgs.372 sia
prorogato al 30 Aprile 2005 e invita le Autorità Competenti a definire o adeguare conseguentemente
i propri calendari.
In considerazione della nuova scadenza l’Assessorato Regionale del Territorio ed Ambiente
il 21/05/04 ha emanato il decreto n. 556 che ha stabilito il calendario di presentazione delle istanze
di autorizzazione integrata ambientale alla luce della nuova scadenza.
Successivamente è intervenuto in materia il D. L.VO 59/2005 che ha colmato alcune delle
lacune della disciplina di recepimento della normativa comunitaria.
Per quanto riguarda lo stato di attuazione della normativa in esame, si segnala che al
22.03.06 sono state presentate 37 istanze distribuite tra i settori di attività previsti dalla normativa
come segue:
1.
2.
3.
4.
5.
6.

attività energetica (All. I punto 1 D.L. 372/99): n° 7 istanze;
altre attività (All I punto 6 D.L. 372/99): n° 2 istanze;
industria chimica (All I punto 4 D.L. 372/99): n° 2 istanze;
prodotti minerali (All I punto 3 D.L. 372/99): n° 10 istanze;
gestione di rifiuti (All I punto 5 D.L. 372/99): n° 7 istanze;
produzione-trasformazione metalli (All I punto 2 D.L. 372/99): n° 9 istanze.

Nessuna delle istanze è stata ancora esitata.
Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente

210
Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005

4. Attività industriali

Nell’ambito degli impegni stabiliti dal Trattato di Kyoto e in attuazione della direttiva
2003/87/CE, in data 25.11.2005 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ha
pubblicato lo Schema di assegnazione della quote di CO2 per il triennio 2005-2007 per settore
industriale e per singolo impianto. In questo modo vengono individuati per il prossimo futuro i tetti
massimi di emissione di CO2. Di seguito si riportano i dati relativi alla Regione Siciliana in
comparazione con i dati nazionali. Il dato nazionale riportato all’interno della tabella si riferisce
esclusivamente ai settori industriali per i quali sono stati riscontrati impianti in Sicilia ed infatti essi
sono leggermente inferiori al dato complessivo.
Tabella 4.9: schema assegnazione quote emissioni
CO2.
2005
Settore
Impianti
termoelettrici
cogenerativi e
non cogenerativi

Italia

Sicilia

2007
Sicilia
Italia (%)

Italia

Sicilia

Sicilia
Italia (%)

Italia

10.198.488

126.817.214

8,04

7.928.039

113.781.528

6,97

7.757.974

111.867.608

6,93

1.061.465

13.524.147

7,85

1.061.465

13.524.147

7,85

1.061.465

13.524.147

7,85

8.914.666

23.760.156

37,52

8.914.666

23.760.156

37,52

8.914.666

23.760.156

37,52

15.403

108.954

14,14

15.403

108.954

14,14

15.403

108.954

14,14

2.134.308

25.500.626

8,37

2.134.308

25.500.626

8,37

2.134.308

25.500.626

8,37

72.216

3.010.086

2,40

72.216

3.010.086

2,40

72.216

3.010.086

2,40

25.558

3.013.507

0,85

25.558

3.013.507

0,85

25.558

3.013.507

0,85

22.422.104

Altri impianti di
combustione
Impianti di
raffinazione
Impianti di
produzione
acciaio
Impianti di
Produzione
di cemento
Impianti di
produzione del
vetro
Impianti di
produzione di
ceramica e
laterizi
Totale

Sicilia

2006

Sicilia
Italia (%)

195.734.690

11,46

20.151.655

182.699.004

11,03

19.981.590

180.785.084

11,05

Fonte: elaborazione TFAA su dati MATT.

Per quanto riguarda il miglioramento delle prestazioni ambientali delle imprese e delle
organizzazioni una particolare importanza rivestono i sistemi di gestione ambientale previsti dalle
norme UNI EN ISO 14001 e EMAS (Eco Management and Audit Scheme). Si tratta di strumenti di
politica ambientale di carattere volontario che mirano a coniugare il miglioramento dell’efficienza
ambientale dei soggetti economici e delle organizzazioni con la efficienza nella produzione di beni
e servizi.
Da questo punto di vista, i dati disponibili (ARPA 2004) fanno registrare nel settore
industria, per l’anno 2004, 193 certificazioni ISO (su 282 totali) e 9 registrazioni EMAS (su 9
totali). Per entrambi i SGA si registra un aumento rispetto all’anno 2003 del 100% circa. Un
notevole impulso all’aumento nella diffusione di tali strumenti è venuto sia dalla legislazione in
materia di incentivi alle imprese (l. 488/92), sia dall’attuazione degli interventi finanziati dalle
misure del Programma Operativo Regionale 2000-2006.
Sempre sul versante delle risposte va segnalato che i siti messi in sicurezza permanente
rispetto alla tipologia “Incidenti o perdite in siti industriali attivi” sono 3 (2004).
In Sicilia sono presenti (ARPA 2004) 79 stabilimenti a rischio di incidente rilevante, che
rappresentano il 7% del totale nazionale. Il dato conferma sostanzialmente la situazione relativa
all’anno precedente. Essi si concentrano nelle province di Siracusa, Ragusa e Catania e sono
Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente

211
Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005

4. Attività industriali

costituiti per la maggior parte da depositi di gas liquefatti, depositi di olii minerali, stabilimenti
chimici e/o petrolchimici e depositi tossici.
Per quanto riguarda il numero di incidenti rilevanti nell’industria si registra per l’anno 2004
un aumento (9) rispetto all’anno precedente (6). Tali episodi si concentrano per la maggior parte
all’interno dei grossi poli industriali di Siracusa e Caltanissetta e riguardano principalmente le
raffinerie e gli stabilimenti chimici e petrolchimici.

4.4 Il settore energetico: introduzione.
Il settore dell’industria energetica ha un peso rilevante all’interno del tessuto industriale
siciliano sia sotto il profilo dimensionale che sotto quello degli effetti sull’ambiente.
L’energia è allo stesso tempo uno dei fattori determinanti dello sviluppo economico e
sociale rispetto al quale vanno tenute in considerazione diverse esigenze: la promozione dello
sviluppo socioeconomico, la salvaguardia dell’ambiente e la sicurezza nell’approvvigionamento
energetico.
Di seguito si riporta la tabella sintetica dei dati e degli indicatori utilizzati all’interno della
RSA 2002.

Indicatore
Numero di
impianti
suddivisi per
tipologia
Quantità di
energia
prodotta
suddivisa per
tipo di fonte
Quantità di
energia
prodotta da
fonti
rinnovabili
rispetto al
totale di
energia
prodotta (per
tipologia di
fonte)

Perdite in rete
Consumi per
categoria di
utilizzatori

Unità di
misura

n.

GWh

%

GWh

GWh

DPSIR

Quadro sintetico indicatori RSA 2002

S

P

R

P

P

Livello di
aggregazione
territoriale

Regionale

Regionale

Regionale

Regionale

Regionale

Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente

Copertura
geografica
disponibile

Regionale

Regionale

Regionale

Regionale

Regionale

Periodo di
Riferimento

Fonte dei Dati (Enti
e/o pubblicazioni)

1997/2000

Gestore della Rete
di Trasmissione
Nazionale

1997/2000

Gestore della Rete
di Trasmissione
Nazionale

1997/2000

Gestore della Rete
di Trasmissione
Nazionale

1997/2000

Gestore della Rete
di Trasmissione
Nazionale

1997/2000

Gestore della Rete
di Trasmissione
Nazionale

212
Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005

4. Attività industriali

4.5 Aggiornamento quadro normativo ambientale nel settore energetico.
A livello comunitario le novità più importanti sono riconducibili ai provvedimenti sotto
riportati:
- Direttiva 2003/66/CE sulla qualità (energy label) degli apparecchi domestici.
- Direttiva 2003/87/CE sullo scambio di quote di emissione di gas serra (emission trading).
- Direttiva 2003/96/CE sulla tassazione dell’energia elettrica.
- Direttiva 2004/8/CE sulla promozione della cogenerazione.
Particolare importanza riveste l’ultimo dei provvedimenti richiamati che coniuga i due
aspetti dell’efficienza energetica e della sostenibilità dello sviluppo.
L’obiettivo è quello di “accrescere l'efficienza energetica e migliorare la sicurezza
dell'approvvigionamento creando un quadro per la promozione e lo sviluppo della cogenerazione ad
alto rendimento di calore ed energia”, contribuendo in questo modo anche al perseguimento degli
obiettivi di riduzione dell’emissione dei gas serra previsti dagli accordi internazionali (Protocollo di
Kyoto). Il termine ultimo fissato per il recepimento della direttiva è il 21 febbraio 2006.
In linea generale le politiche comunitarie nel settore energetico delineano per il futuro una
strategia che integra le esigenze di efficienza del settore con quelle della protezione dell’ambiente e
della ricerca e sviluppo tecnologico.
Sul versante nazionale occorre segnalare il D.M. 20 luglio 2004, sull’incremento
dell’efficienza negli usi finali nonché la legge 239/2004 (c.d. Marzano) sul riordino del settore
energetico.
Il primo provvedimento, partendo da un approccio sul lato della domanda, obbliga i
distributori di energia elettrica e gas al conseguimento di obiettivi di risparmio energetico (vedi
tabella seguente) tramite una pluralità di strumenti (efficientamento dei sistemi di utilizzo di energia
elettrica, termica, illuminazione, forza motrice, trasporti).
Tabella 4.10: Obiettivi annui di risparmio che i distributori di energia elettrica e gas sono tenuti a conseguire.
gas
elettricità
2005
0,1
0,1
2006
0,2
0,2
2007
0,4
0,4
2008
0,7
0,8
2009
1,3
1,6
(ktep - milioni di tonnellate equivalenti di petrolio)

In attuazione di specifiche indicazioni comunitarie, inoltre, il decreto istituisce un mercato
dei “titoli di efficienza” (certificati bianchi), incentiva il ruolo di soggetti terzi (ESCO – Energy
Service Company) e attribuisce funzioni importanti alle Regioni in relazione agli aspetti legati alla
programmazione (artt.3, 4), controllo (art.7), aspetti finanziari (ESCO), misure di
accompagnamento e comunicazione (art.13).
La legge 239/2004 (c.d. Marzano) sul riordino del settore energetico tende a completare il
processo di liberalizzazione del mercato nazionale dell’energia e fa propri gli obiettivi comunitari
sulla sicurezza degli approvvigionamenti, sulla sostenibilità economica ed ambientale delle fonti e
sull’incentivazione alla ricerca e innovazione in campo energetico.
4.6 Analisi del bilancio energetico regionale.
Dall’analisi dei bilanci energetici più recenti è possibile evidenziare le caratteristiche
principali del sistema energetico siciliano. Il dato più rilevante è la netta prevalenza dei prodotti
Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente

213
Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005

4. Attività industriali

petroliferi, accompagnata da un impiego crescente del gas naturale. Il peso dell’energia ricavata da
fonti rinnovabili è trascurabile, mentre si rileva una crescente efficienza della rete elettrica di
trasporto e distribuzione in termini di riduzione delle perdite. L’energia elettrica prodotta è
maggiore rispetto a quella necessaria a coprire il fabbisogno regionale.
Per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, si registra una diminuzione dei consumi
nel settore industriale e un progressivo aumento nel settore trasporti e nei settori residenziale e
terziario (fenomeno questo legato all’incremento degli impianti di climatizzazione). È possibile
evidenziare a questo ultimo proposito una dinamica particolarmente dannosa per l’ambiente: da un
lato, infatti, l’emissione di crescenti quantità di gas serra (di cui il settore energetico è in gran parte
responsabile, vedi oltre § 3.9 “Pressioni e impatti”) determina sempre maggiori variazioni
meteoclimatiche che si manifestano anche sotto forma di un clima più caldo; a sua volta, ciò
determina un incremento nell’uso dei climatizzatori che si traduce in un maggiore consumo di
energia e in un ulteriore aumento delle emissioni di gas serra che peggiora ancora di più la
situazione climatica.
Grafico 4.1
Consumi finali di fonti energetiche in Sicilia - anno 2000 (ktep)

energia elettrica
19,0%

solidi
0,8%

rinnovabili
0,5%
gas naturale
15,2%

prodotti petroliferi
64,5%

Fonte: Enea.
Grafico 4.2.
Consumi finali di fonti energetiche per settore economico in Sicilia - anno
2000 (ktep)

Agricoltura e Pesca
3%
Trasporti
38%

Industria
39%

Terziario
7%

Residenziale
13%

Fonte: Enea.

Il grafico 2 evidenzia che i settori che assorbono la maggior parte dell’energia prodotta sono
l’industria e i trasporti (insieme rappresentano circa lo 80% del totale), mentre della restante parte
dei consumi finali la voce più pesante è quella relativa al settore residenziale, con un peso residuale
di agricoltura e pesca e terziario.
Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente

214
Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005

4. Attività industriali

Di seguito si riporta l’analisi del bilancio elettrico della regione Sicilia.
La produzione lorda di energia elettrica in Sicilia nel 2003 è stata pari a 25.703,20 GWh,
dato che fa registrare una diminuzione rispetto agli anni 2001 e 2002, mantenendo tuttavia un
incremento rispetto al 2000 (dato nazionale nello stesso periodo: + 3,3%).
L’energia richiesta è stata pari a 20.571 GWh, con un incremento rispetto all’anno
precedente dello 0,51 %, minore rispetto agli incrementi registrati negli anni 2001 e 2002 (dato
nazionale + 3,2%).
La produzione destinata al consumo è stata pari a 23.441,1 GWh, facendo registrare un
decremento del 1,27 % rispetto al dato 2002 in controtendenza rispetto al dato nazionale (+3,7%).
I superi della produzione rispetto alla richiesta sono stati pari a 2.870,1 GWh pari al 14%
della richiesta, dato inferiore del 12,37 % a quello registrato nel 2002. Il bilancio nazionale è
caratterizzato, invece, da un deficit pari al 15,9%.
Le perdite sono state pari a 2.157,6 GWh (- 4,26 % rispetto al 2002), dato in controtendenza
rispetto a quello nazionale (+5,6%).
I consumi complessivi ammontano nel 2003 a 18.282,90 GWh con un incremento del
1,10% rispetto all’anno precedente, a fronte di un dato nazionale che vede un incremento del 3%.
Essi sono imputabili per il 43,07% all’industria, per il 31,01% al settore domestico, per il 23,72 al
terziario e per il restante 2,20% all’agricoltura.

2000

2001

Variazione
%
2001-2000

2002

Variazione
%
2002-2001

2003

Variazione
%
2003-2002

Totale produzione lorda

25.300,30

25.762,10

1,83

25.986,60

0,87

25.703,20

-1,09

Energia richiesta (GWh)

19.632,90

20.062,40

2,19

20.466,80

2,02

20.571,00

0,51

Produzione destinata al
consumo (GWh)

22.933,00

23.425,50

2,15

23.742,00

1,35

23.441,10

-1,27

Superi della produzione rispetto
alla richiesta (GWh)

3.300,10

3.363,10

1,91

3.275,30

-2,61

2.870,10

-12,37

Superi della produzione rispetto
alla richiesta (%)

16,80

16,80

0,00

16,00

-4,76

14,00

-12,50

Consumi complessivi (GWh)

17.392,20

17.723,70

1,91

18.213,20

2,76

18.413,40

1,10

Consumi per abitante (KWh)

3.420,00

3.497,00

2,25

3.590,00

2,66

3.691,00

2,81

Perdite (GWh)

2.240,70

2.338,60

4,37

2.253,50

-3,64

2.157,60

-4,26

Fonte:
elaborazione su dati GRTN.

Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente

215
Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005

4. Attività industriali

Tabella 4.12: Consumi per categoria di utilizzatori (GWh)
Settore
2000
2001
2002
2003
GWh
413,60
449,30
452,80
402,00
Agricoltura
% / Totale
2,39
2,55
2,50
2,20
Industria

GWh
% / Totale

7.709,60
44,59

7.838,70
44,54

8.029,50
44,39

7.874,10
43,07

Terziario *

GWh
% / Totale

3.763,90
21,77

3.911,60
22,22

4.095,10
22,64

4.337,40
23,72

Domestici

GWh
% / Totale

5.401,90
31,24

5.400,80
30,69

5.511,30
30,47

5.669,40
31,01

Totale *
17.289,00 17.600,40 18.088,70 18.282,90
Fonte: elaborazione su dati GRTN. * Al netto dei consumi FS per trazione

Dal punto di vista impiantistico e delle fonti utilizzate per la produzione di energia elettrica,
il contesto regionale è riassunto dalle tabelle che seguono. Come si può notare, la situazione in
termini di numero di impianti è sostanzialmente stabile, tranne per quel che riguarda la crescita
degli impianti eolici e fotovoltaici (a questo proposito, confronta con quanto detto oltre all’interno
del paragrafo riguardante l’energia eolica). Per quanto attiene alla tipologia di fonte, rimane netta la
prevalenza dell’utilizzo delle fonti fossili (96,6%) rispetto alle fonti rinnovabili (3,4%.).
Tabella 4.13: Situazione impianti
2000
Idroelettrici
18
Termoelettrici
30
Eolici e fotovoltaici
4
Fonte: elaborazione su dati GRTN.

2001
19
31
6

2002
19
31
8

2003
19
33
9

Tabella 44: Energia elettrica prodotta in Sicilia per tipologia di fonte (GWh produzione lorda).
2000
2001
2002
2003
Tipologia di fonte
GWh
% / totale
GWh
% / totale
GWh
% / totale
GWh
% / totale
24.494,50

96,82

24.998,70

97,04

25.315,60

97,42

24.830,20

96,60

805,60

3,18

757,20

2,94

640,20

2,46

824,50

3,21

3 Geotermica

0,00

0,00

0,00

0,00

0,00

0,00

0,00

0,00

4 Fotovoltaica
5 Eolica

0,10

0,00

0,10
6,00

0,00
0,02

0,20
30,60

0,00
0,12

48,50

0,19

1 Termica
2 Idrica

Totale
produzione lorda

25.300,30

Totale
produzione lorda
805,70
3,18
da fonti
rinnovabili
(2+3+4+5)
Fonte: elaborazione TFAA su dati GRTN.

Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente

25.762,10

757,30

25.986,60

2,94

671,00

25.703,20

2,58

873,00

3,40

216
Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005

4. Attività industriali

Per quanto riguarda il gas naturale, la produzione siciliana ha fatto registrare 370 milioni di mc per
l’anno 2003. Nonostante la relativa esiguità della produzione essa è comunque cresciuta negli ultimi
anni. Dal punto di vista dell’uso del gas, sul totale di 3.400 Mmc (1999) la maggior parte (1.908) è
assorbita dalle centrali elettriche e dagli usi finali (1.191). La percentuale di popolazione regionale
che risiede in comuni serviti da gas metano3 ammonta per il 2003 al 85,1%.
4.7 Energia dai Rifiuti
Il D. L.vo 22/97 (c.d. Decreto Ronchi) delinea un modello di gestione integrata dei rifiuti
che prevede - per le frazioni non valorizzabili tramite reimpiego, recupero o riciclaggio l'utilizzazione dei rifiuti come combustibile o come altro mezzo per produrre energia. Il legislatore
ha inoltre incluso i rifiuti tra le fonti energetiche ammesse a beneficiare del regime riservato alle
fonti rinnovabili (D. L.vo 387/2003). Il Piano di Gestione dei Rifiuti (PGR) in Sicilia (ordinanza
commissariale n° 1166 del 18.12.2002) prevede che nella fase a regime (vale a dire a partire dal
2008), la percentuale minima di R.D. dovrà essere pari al 35 % mentre il restante 65 % dovrà essere
avviato a termovalorizzazione.
A tal fine è prevista la realizzazione di 4 termovalorizzatori nei comuni di Bellolampo (PA),
Casteltermini (AG), Augusta (SR) e Paternò (CT), del cui contributo al bilancio regionale bisognerà
tener conto in sede di Piano Energetico.
Tabella 4.15: Termovalorizzatori previsti dal PGR
Localizzazione
Potenza termica in ingresso (MW)
120,32
1. Casteltermini (AG)
187,5
2. Paternò (CT)
220,6
3. Bellolampo (PA)
180,2
4. Augusta (SR)
Totale
708,62
Fonte: Ufficio del Commissario per l’emergenza rifiuti.

Potenza elettrica prodotta lorda (MW)
34,6
53,8
62,3
54,1
204,8

4.8 Energia eolica.
Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente interesse per la produzione di energia da fonti
rinnovabili. È conseguentemente aumentato il numero dei progetti di impianti che utilizzano fonti
alternative a quelle fossili. Di seguito si riportano i dati relativi al settore dell’energia eolica: la
tabella riporta la situazione degli impianti alla data del 02.09.2005 e distingue tra impianti eolici
esistenti che non sono stati sottoposti a VIA poiché realizzati prima dell’entrata in vigore del
D.P.C.M. del 03.09.1999, impianti sottoposti a VIA per i quali è stato espresso giudizio positivo di
compatibilità ambientale e impianti esclusi dalla procedura (poiché di potenza inferiore a 4 MW)
ed esitati con provvedimento ai sensi dell’art.10 del D.P.R. 12.04.1996. Occorre segnalare che si
tratta di impianti autorizzati ma ancora in parte non realizzati, quindi i dati sono ancora potenziali e
possono solo servire a delineare il quadro futuro del settore energia in Sicilia.
Tabella 4.16: impianti eolici autorizzati
Impianti eolici al 02.09.2005
Antecedenti al D.P.C.M. del 03.09.1999
Autorizzati ex art.10 D.P.R. 12.04.1996
Autorizzati ex art. 5 D.P.R. 12.04.1996
Totale
Fonte: ARTA Sicilia, DTA Servizio 2 VIA VAS.

3

Indicatori di "contesto chiave" e variabili
http://www.istat.it/dati/db_siti/contesto/info02.html.
Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente

N°

MW
3
3
67
73

di

"rottura"

per

la

valutazione

22,02
7,50
2716,00
2745,52

del

QCS

2000-06

217
Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005

4. Attività industriali

4.9 Pressioni e impatti.
Le pressioni e gli impatti del settore sono legati da un lato all’estrazione, trasporto e
lavorazione dei prodotti energetici, dall’altro alla produzione di energia essenzialmente tramite
l’utilizzo delle fonti fossili. Essi sono riconducibili prevalentemente alle emissioni di gas serra e di
polveri, all’utilizzo delle acque per il raffreddamento degli impianti e alla produzione di rifiuti
speciali. Ulteriori fattori sono legati all’occupazione del suolo da parte degli impianti (che
normalmente si collocano in prossimità di fiumi e della costa) e alle ricadute sulla salute della
popolazione e sulle altre attività produttive (prima fra tutte l’agricoltura).
A questo proposito si segnala innanzitutto la carenza di dati: per quanto riguarda le
emissioni i dati disponibili relativi a monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2), ossidi
di azoto (NOx), anidride solforosa (SO2), particolato (PM), protossido di azoto (N2O) e metano
(CH4) sono riferiti al 2000, mentre sono disponibili i dati relativi all’anidride solforosa e agli ossidi
di azoto per gli anni 2002 e 2003 emessi dagli impianti di potenza uguale o superiore ai 50 MW.
Analizzando i dati sulla produzione di anidride carbonica, il tratto più evidente è la netta
preponderanza delle emissioni legate al settore energetico rispetto a quelle di tutti gli altri settori: le
voci relative alle centrali termoelettriche e alle raffinerie rappresentano insieme il 61 % del totale.

Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente

218
Fonte: ARPA Sicilia (2004)

Grafico 4.3: Percentuale delle emissioni regionali settoriali di anidride carbonica (CO2) secondo la classificazione
IPCC (1999)

Tabella 4.17: Emissioni di anidride carbonica in Sicilia per settori di attività (1999)
EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA CO2 - (Mg) - 1999
Trasporti su strada
9.818.623
2.805.126
Traffico aereo
304.692
Trasporti (altro)
1.037.981
Produzione cemento
2.233.818
Centrali termoelettriche
18.491.451
Raffinerie
9.918.378
Domestico-terziario
1.395.991
Altre attività produttive
TOTALE

660.272
46.666.332

Trasporti su strada
Trasporti Marittimi
6%

2% 5%
1%

40%

Traffico aereo
Trasporti (altro)
Produzione cemento
Centrali termoelettriche

21%
Raffinerie
1% 3%

21%
Domestico-terziario
Altre attività produttive

Fonte: ARPA Sicilia (2004)

Di seguito si riportano i dati relativi alle emissioni del settore energia4 rispetto agli
inquinanti: monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2), ossidi di azoto (NOx), anidride
solforosa (SO2), particolato (PM), protossido di azoto (N2O) e metano (CH4). Dalla tabella emerge
chiaramente che nel periodo considerato (1990-2000) si registra un incremento consistente per CO,
CO2, N2O e CH4 e una riduzione altrettanto consistente per le restanti sostanze.

4

“La disaggregazione a livello provinciale dell’inventario nazionale delle emissioni”, APAT CTN – ACE, 2004.

219
Il calcolo della CO2 equivalente (vedi tabella) evidenzia nel decennio 1990-2000 un
incremento pari al 40,31%.
Tabella 4.18: emissioni del settore energia (Mg)
1990
1995 Var % 90-95
Inquinanti
CO
3.864,215
4.486,714
16,11
CO2
18.709.960,559 21.747.277,841
16,23
Nox
60.579,769
49.138,640
-18,89
SO2
197.814,363
160.322,847
-18,95
PM
6.618,042
6.954,295
5,08
N2O
677,520
705,631
4,15
CH4
1.213,584
1.409,834
16,17
Fonte: elaborazione TFAA su dati APAT

Tabella 4.19: CO2 equivalente (Mg)
1995
Inquinanti
1990
CO2
18.709.960,559 21.747.277,841
N2O
210.031,076
218.745,723
CH4
25.485,256
29.606,524
CO2 eq
18.945.476,892 21.995.630,088
Fonte: elaborazione TFAA su dati APAT

2000 Var % 95-00
Var % 90-00
5.623,863
25,34
45,54
26.675.563,704
22,66
42,57
28.895,573
-41,20
-52,30
102.752,910
-35,91
-48,06
3.327,850
-52,15
-49,72
830,986
17,76
22,65
1.313,308
-6,85
8,22

2000 Var % 90-00
26.675.563,704
42,57
257.605,551
22,65
27.579,478
8,22
26.960.748,733
42,31

I dati disponibili5 sulle emissioni di anidride solforosa e di ossidi di azoto per gli anni 2002 e
2003 relativi agli impianti "esistenti" con potenza termica nominale maggiore o uguale a 50 MW
(vedi tabella) fanno registrare, a fronte di un quasi irrilevante incremento della potenza termica
nominale degli impianti, un decremento che è più consistente nel caso dell’anidride solforosa.
Tabella 4.20: Inventario delle emissioni da grandi impianti di combustione
Sicilia
Italia
2002
2003
2002
2003
POTENZA TERMICA
NOMINALE (MW)
15.056,90
15.085,90 114.940,10 110.388,60
SO2 (t)
86.603,65
66.478,88 392.025,15 266.966,97
Nox (t)
22.904,37
20.477,02 137.456,10 120.616,41
Fonte: elaborazione TFAA su dati dell’Inventario delle emissioni da grandi impianti di combustione

4.10 Risposte
Il Piano Energetico Regionale (art.5 della L.10/91) è il principale strumento attraverso il
quale le regioni possono programmare e indirizzare gli interventi in campo energetico nel proprio
territorio, armonizzando le decisioni dei livelli regionale e locale con le politiche nazionali e
comunitarie. A fronte di dell’analisi della situazione energetica congiunturale della Regione nonché
delle risorse disponibili, il PER esprime gli indirizzi, gli obiettivi strategici a lungo, medio e breve
termine, le indicazioni concrete, gli strumenti disponibili, i riferimenti legislativi e normativi, le
opportunità finanziarie, i vincoli, gli obblighi e i diritti per i soggetti economici operatori di settore,
per i grandi consumatori e per l’utenza diffusa.
In tal senso, l’adozione del PER è di fondamentale importanza anche per la definizione delle
politiche settoriali funzionali alla programmazione 2007-2013.

5

Inventario delle emissioni da grandi impianti di combustione (Applicazione della direttiva 2001/80/CE)
http://www.minambiente.it/st/Ministero.aspx?doc=pubblico/iqatm/emissioni/dati.xml.

220
Attualmente, l’amministrazione regionale sta valutando la proposta di PER elaborata dalle
Università siciliane cui è stato affidato il compito di redigere lo studio propedeutico all’adozione del
PER.
In definitiva l’adozione dello strumento di programmazione dovrebbe consentire di
delineare una compiuta strategia regionale nel settore, mettendo a sistema tutte le iniziative che
animano il territorio e che, pur toccando altri settori, hanno refluenze dirette sul sistema energetico
regionale. In primo luogo, all’interno del PER occorrerà tener conto del contributo energetico
derivante dalla termovalorizzazione dei rifiuti (vedi paragrafo 3.7). Un altro aspetto da tenere in
considerazione è costituito dalla progressiva sostituzione di quote di energia prodotta da fonti fossili
con energia da fonti rinnovabili. In questo senso la realizzazione di numerosi impianti eolici, che in
astratto rappresenta una potenzialità, al contrario si traduce in una criticità se non viene compensata
da una riduzione proporzionale dell’energia prodotta tramite l’utilizzo di fonti fossili, anche in
considerazione del fatto che il bilancio elettrico regionale fa già registrare un eccesso di produzione
rispetto alla richiesta.
La Regione, pur in assenza di un’organica pianificazione in materia, si è comunque dotata di
un Accordo di Programma Quadro per il settore energia sottoscritto in data 29 Dicembre 2003 con
la finalità di “contribuire, nel rispetto delle competenze dei soggetti sottoscrittori per il settore
energetico, alla piena attuazione della normativa di liberalizzazione del mercato nazionale nonché al
raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni in atmosfera derivanti dalla produzione
energetica, specialmente attraverso la promozione delle fonti rinnovabili e dell’uso razionale
dell’energia”. Esso si articola in cinque linee di intervento complementari rispetto agli interventi
previsti dalle misure 1.16 e 1.17 del POR Sicilia 2000-2006:
Interventi volti all’autoproduzione energetica da risorse rinnovabili;
Interventi integrativi per l’ampliamento della rete metanifera nei Comuni della
Regione;
Interventi di risparmio energetico ed incremento dell’efficienza negli usi finali;
Promozione della mobilità sostenibile;
Campagna di informazione e sensibilizzazione.
In totale la dotazione finanziaria dell’APQ ammonta a € 88.000.000 distribuiti tra le linee di
intervento nel modo descritto dalla tabella che segue:
Tabella 4.21: risorse APQ Energia
Linea di intervento
€
%
1. Autoproduzione energetica da risorse rinnovabili
18.000.000
20,45
2. Ampliamento della rete metanifera
20.000.000
22,73
3. Risparmio energetico ed incremento dell’efficienza negli usi finali 40.000.000
45,45
4. Promozione della mobilità sostenibile
5.600.000
6,36
5. Campagna di informazione e sensibilizzazione
4.400.000
5,00
Totale
88.000.000
100
Fonte: http://www.euroinfosicilia.it/sicilia/APQ/APQ_Energia/ripartizione_finanziaria.pdf.

A tale strumento si affiancano gli interventi previsti all’interno del Programma Operativo
Regionale Sicilia 2000-2006 nell’ambito dell’Asse I “Risorse naturali” dalle misure 1.16 e 1.17. La
prima (“Reti energetiche”) ha lo scopo di completare la rete elettrica nonché la rete metanifera
attraverso interventi di distribuzione del gas metano sia nei centri abitati che per gli agglomerati
industriali e per gli usi in agricoltura. La misura 1.17 (“Diversificazione della produzione
energetica”) riguarda la “realizzazione di interventi finalizzati alla produzione di energia da fonti
rinnovabili ad alto indice di risparmio energetico e basso livello di emissioni inquinanti e
climalteranti (biomasse, energia solare, eolica e geotermica)”.
Rispetto alle due misure si riporta di seguito lo stato di attuazione sia dal punto di vista
finanziario che di attivazione degli interventi.

221
Tabella 4.22: avanzamento Misure POR settore Energia
Avanzamento finanziario
Spesa monitorata al
Misura
Spesa pubblica (€)
31/12/2005 (€)

Interventi
Settore

N°

Rete metanifera
107
55.761.151,43 Rete elettrica
32
Solare fotovoltaico
42
1.17
127.221.666,00
14.911.616,20 Eolico terrestre
6
Biomassa
2
Totale
252.221.666,00
70.672.767,63
189
Fonte:Elaborazione TFAA su dati Dipartimento Programmazione Regione Siciliana e Ernst & Young.
1.16

125.000.000,00

Importo
(Meuro)
314,3
32
24
104,2
4,9
479,40

Occorre preliminarmente segnalare che gli interventi finanziati sono in massima parte
ancora in fase di realizzazione e, quindi, gli effetti si produrranno solo al momento della loro
ultimazione. La distribuzione degli interventi sul territorio, inoltre, si presenta disomogenea e
caratterizzata da un basso grado di integrazione con gli altri interventi infrastrutturali in ambito
POR che interessano le aree ASI.
Ancora sul piano delle risposte, vanno analizzati tre importanti indicatori6:
interruzioni del servizio elettrico;
grado di insoddisfazione dell'utenza per l'erogazione di gas;
popolazione regionale che risiede in comuni serviti da gas metano (%).
Per quanto riguarda il primo, negli anni 1998-2003 si registra una diminuzione (da 6,2 a 4,4)
nella frequenza delle interruzioni accidentali lunghe del servizio elettrico (numero medio per
utente), anche se il dato rimane superiore sia a quello nazionale che a quello delle regioni obiettivo
1.
Anche il grado di insoddisfazione complessiva dell'utenza per i servizi di erogazione di gas
(%) fa registrare risultati incoraggianti: le famiglie poco o per niente soddisfatte del servizio
complessivo per 100 famiglie allacciate alla rete sono passate da 9,5 nel 1998 a 2,9 nel 2003, con
valori ben al di sotto sia della media nazionale che di quella relativa alle regioni obiettivo 1.
Andamento simile presenta anche la percentuale di popolazione regionale che risiede in
comuni serviti da gas metano che passa dal 79,4% del 2001 al 85,1% del 2003, segnando un
avvicinamento al dato nazionale (90,5%) e un valore nettamente superiore a quello registrato per le
regioni obiettivo 1 (77%).
Per quanto riguarda gli scenari futuri il riferimento va al Documento strategico regionale
preliminare per la politica di coesione 2007-2013 che costituisce il quadro di contesto del prossimo
ciclo di programmazione dei fondi strutturali comunitari (2007-2013). Per il settore energia
all’interno del documento vengono individuati due obiettivi generali:
ridurre la dipendenza energetica dalle fonti tradizionali attraverso la valorizzazione
delle fonti alternative endogene, anche nell’ottica del rispetto del protocollo di Kyoto;
rendere più efficiente ed efficace il sistema di produzione, distribuzione e consumo
dell’energia,in un’ottica di competitività territoriale.
Tali obiettivi generali si articolano in una serie di obiettivi specifici:

6

Indicatori di "contesto chiave" e variabili
http://www.istat.it/dati/db_siti/contesto/info02.html

di

"rottura"

per

la

valutazione

del

QCS

2000-06

222
promuovere, in coerenza con le linee di intervento individuate dall’APQ Energia, la
diffusione delle fonti rinnovabili (specie solare termico a bassa e alta temperatura, solare
fotovoltaico, biomassa), sia nell’ambito dell’utenza residenziale sia in ambito produttivo;
integrare fortemente le tematiche energetiche nella programmazione strategica delle
attività di ricerca e innovazione, puntando sulla valorizzazione del potenziale di energie rinnovabili
del territorio regionale e sulle condizioni climatiche tipicamente mediterranee;
adeguare gli impianti di produzione e le reti di distribuzione dell’energia, anche al
fine direndere possibile in futuro un agevole collegamento alle nuove fonti di approvvigionamento
rinnovabili;
favorire la razionalizzazione della domanda di energia, principalmente mediante
l’incremento dell’efficienza negli usi finali di energia, specie nei settori residenziale e dei trasporti.
Le priorità sulle quali la Regione intende concentrare la propria azione sono:
adozione e attuazione del Piano Energetico Regionale;
realizzazione di nuovi impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili;
sostegno alla ricerca e innovazione nel campo delle fonti rinnovabili individuate
come prioritarie a livello regionale, ivi comprese quelle basate sull’idrogeno, ai fini di una
diffusione di tecnologie in grado di renderle fruibili anche su piccola scala;
sostegno alla ricerca e al trasferimento della innovazione in materia di risparmio
energetico in edilizia e di bio-edilizia, sia pubblica che residenziale;
conversione a metano delle centrali elettriche attive e sostegno all’utilizzo del
metano nei settori dell’autotrazione, della climatizzazione della produzione di energia elettrica, sia
in termini di autoproduzione (generazione distribuita, cogenerazione) che di produzione mediante
centrali;
realizzazione di interventi finalizzati ad incrementare l’efficienza negli usi finali e ad
affermare di modelli di mobilità sostenibile (con particolare attenzione al potenziamento della rete
di trasporto elettrico) e consumi energetici responsabili, mediante un adeguato mix di sostegni
finanziari diretti e indiretti;
adeguamento delle competenze della PA in materia di programmazione energetica e
di gestione, specie per quanto riguarda le fasi di monitoraggio, controllo, valutazione e
comunicazione.

Sul piano delle criticità occorre rilevare innanzitutto l’assenza di una organica rete di
rilevamento e controllo per un efficace monitoraggio delle refluenze sull’ambiente del settore
nonché l’assenza di strutture di Inventario delle Emissioni Locali per il di calcolo delle emissioni.
Tali aspetti sono ancora più importanti laddove si consideri l’incidenza prevalente del settore
industriale sul contributo di emissione di CO2, SO2 e NOx. Stessa situazione si riscontra in
relazione all’assenza di un organico censimento degli scarichi industriali.
Sulla scorta di quanto detto appare chiaro che la politica energetica regionale dovrebbe
perseguire l’obbiettivo della riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera, di una migliore
efficienza energetica del tessuto industriale, di un incremento della produzione di energia da fonti
rinnovabili, dell’utilizzazione delle migliori tecnologie disponibili, nonché della riduzione
dell’inquinamento dei reflui e della produzione di rifiuti pericolosi.

223
Indicatori utilizzati per l’analisi
Tematiche
Obiettivo
Ambientali

Cambiamenti
climatici

DPSIR

Fonte dei dati

Consumi di energia
elettrica

P

P

N°
imprese
o
organizzazioni
con
sistema ISO 14001 o
EMAS

R

D

P

ARPA
2004

N° di incidenti rilevanti
riscontrati
Percentuale di energia
proveniente da fonti
rinnovabili
Numero di impianti
suddivisi per tipologia
Perdite in rete

I

Sicilia

D

ARPA
2004
GRTN

D

GRTN

D

GRTN

Trend
Regionale
R.S.A. 20022005

Sicilia

P

APAT
disaggregazione
a
livello
provinciale
dell’inventario
nazionale delle
emissioni
(2004)
APAT
disaggregazione
a
livello
provinciale
dell’inventario
nazionale delle
emissioni
(2004)
GRTN

Valutazione rispetto
all’obiettivo

ISTAT

Attività a rischio di
incidente rilevante

Migliorare
le
prestazioni
ambientali
di imprese
e
organizzaz
ioni

P

Intensità energetica del
PIL

Efficienza
ambientale di
imprese
e
organizzazioni

Ridurre il
consumo
di risorse

P

Quantità annue di
materiale estratto
Cave attive

di

Emissioni (NOX, CH4,
N2O,PM)

Emissioni (CO2)

Consumo
risorse

Ridurre le
emissioni
di gas serra

Indicatore

ARPA
2004
ARPA
2004
ARPA
2004

☺

☺

☺

☺

Sicilia
Sicilia
Sicilia

☺
☺

☺

Legenda

☺indica una valutazione positiva in relazione al raggiungimento dell’ obbiettivo perseguito

o del Trend

regionale rispetto alla precedente RSA 2002
indica che l’obbiettivo è raggiunto solo parzialmente

224
indica che non si riscontrano variazioni significative rispetto a quanto rilevato nella precedente RSA
2002
indica una valutazione negativa del Trend o in relazione al raggiungimento dell’ obbiettivo perseguito

_ indica che non vi sono dati di riferimento per verificare il Trend regionale
_ indica che non vi è un Target obiettivo ben identificato
*Trend Regionale R.S.A. 2002-2005 per alcuni indicatori è indicato l’arco temporale del trend di riferimento

225
Bibliografia
Contributo alle Linee Guida della programmazione economico finanziaria regionale per il periodo
2007-2013 Settore “Energia”, Tullio Pagano (NVVIP), Federico Nucita (Task Force Ambiente –
ARTA Sicilia), Dipartimento Programmazione della Regione Siciliana.
“Rapporto sulla filiera dell’energia – Produzione, Trasporto, Distribuzione”, a cura di Claudio
Basso, Assessorato Industria della Regione Siciliana, Ufficio Speciale per il coordinamento delle
iniziative energetiche.
Gestore Nazionale della Rete di Trasmissione, Dati statistici sull'energia elettrica in Italia, On-line
su http:www.grtn.it
Regione Siciliana. Assessorato Bilancio e Finanze, Dipartimento Bilancio e Tesoro, Servizio
Statistica, Relazione sulla situazione economica della Regione Siciliana 2004. On-line su
http://www.regione.sicilia.it
Regione Siciliana. Assessorato Bilancio e Finanze, Dipartimento Bilancio e Tesoro, Servizio
Statistica
Annuario
statistico
regionale
Sicilia
2004.
On-line
su
http://www.regione.sicilia.it/bilancio/index.htm
Regione Siciliana. Assessorato Bilancio e Finanze, Dipartimento Bilancio e Tesoro, Servizio
Statistica Conti economici della Sicilia. On-line su http://www.regione.sicilia.it/bilancio/index.htm
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, Annuario dei dati ambientali Sicilia 2004.
Ernst & Young “Aggiornamento valutazione intermedia POR Sicilia 2000-2006” dicembre 2005.

Siti Web:
www.regione.sicilia.it/bilancio
www.regione.sicilia.it/industria
http://www.istat.it/dati/db_siti/contesto/info02.html “Indicatori di "contesto chiave" e variabili di "rottura" per la
valutazione del QCS 2000-06”

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  • 1. Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005 4. Attività industriali CAPITOLO 4 ATTIVITÀ INDUSTRIALI 4.1 Introduzione Le principali interazioni tra le attività industriali e l’ambiente evidenziate all’interno della Relazione sullo stato dell’ambiente in Sicilia del 2002 trovano una sostanziale conferma nei dati registrati a tre anni di distanza. Il tratto essenziale rimane la sproporzione che esiste tra il peso limitato dell’industria nella produzione di ricchezza e dal punto di vista occupazionale e le notevoli pressioni esercitate sull’ambiente. Il capitolo inizia con una panoramica dedicata al settore industria nel suo complesso, cui segue un approfondimento incentrato sull’industria energetica che, per dimensioni e impatti sull’ambiente, rappresenta sicuramente il settore più rilevante. Gli impianti di maggiori dimensioni del sistema industriale siciliano sono quelli del settore energetico e petrolchimico e si concentrano nelle province di Siracusa, Caltanissetta, Palermo e Messina. Il tessuto industriale regionale è composto principalmente da industrie manifatturiere (con una netta preponderanza del settore agroalimentare) e da industrie del settore delle costruzioni. Il numero delle imprese attive non presenta variazioni di rilievo rispetto al dato registrato nella RSA 2002 (riferito all’anno 2001). Tabella 4.1: imprese industriali attive in Sicilia 2001 n° 2004 n° % var.% 2004 2001- Manifatturiere Costruzioni Estrattive Produzione e distribuzione energia elettrica, gas e acqua 36.836 38.654 481 230 37.538 41.342 479 245 47,16 51,93 0,60 0,31 1,91 6,95 -0,42 6,52 Totale Fonte: elaborazione su dati Regione Siciliana, Situazione economica 2004 76.201 79.604 100,00 4,47 Il valore aggiunto prodotto dall’industria ha subito nel corso del 2004 una flessione in termini reali pari all’1,4 % rispetto all’anno precedente, a fronte di un dato a livello nazionale che segna un incremento dello 0,8 % e del dato relativo al Meridione che fa registrare un incremento dell’1,2%. La crescita del settore delle costruzioni non è stata tale da compensare il calo del settore manifatturiero. A tale dato fa da riscontro un calo dell’occupazione pari al 7,2% rispetto al 2003. La figura che segue rappresenta per l’anno 2002 la distribuzione a livello provinciale degli stabilimenti di maggiori dimensioni che rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva 96/61 in materia di Autorizzazione integrata ambientale (Integrated Pollution Prevention Control - IPPC). La provincia in cui è presente il maggior numero dei 32 impianti totali è Siracusa (11). Dal punto di vista della tipologia di attività, tali stabilimenti operano per la maggior parte nel settore dell’energia, dei minerali e dei metalli. Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente 203
  • 2. Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005 4. Attività industriali Figura 4.1: numero di stabilimenti IPPC per provincia. Fonte: Registro INES (Inventario Nazionale delle Emissioni e delle loro Sorgenti) 2002, APAT. Di seguito si riporta la tabella sintetica dei dati e degli indicatori utilizzati all’interno della RSA 2002. Quadro sintetico dati e indicatori RSA 2002 Indicatore Unità di DP Livello di misura SIR aggregazione territoriale % addetti per % D Regionale settore di attività Emissioni (SO2, t P Regionale Nox, CO2) imputabili all'industria Scarichi industriali n. P Regionale Copertura geografica disponibile Regionale Periodo di riferimento Fonte dei Dati (Enti e/o pubblicazioni) 2001 ISTAT Regionale 1999 ANPA 2002 SOGESID, 2001 - DAP 2002 Piano gestione Rifiuti, in corso di approvazione GRTN Produzione di rifiuti industriali q P Regionale Provinciale (CL, RG, SR) Regionale Consumi di energia elettrica Consumi idrici Consumi di gas naturale: N. di utenti serviti per uso industriale GWh P Provinciale Regionale 1995 - 2000 10 6 m3 n. P P Regionale Provinciale Regionale Regionale 1998 1997 Quantità annue di materiale estratto Cave attive t P Provinciale Regionale 1990 n. D Provinciale Regionale 2002 N° aziende con n. certificazioni ambientali EMAS e ISO disaggregate per tipologia R Provinciale Regionale 1997 - 2001 Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente 1999 SOGESID s.p.a. Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, Dipartimento Urbanistica, Unità operativa 2.1, Statistiche territoriali Corpo Regionale Miniere Assessorato Regionale Industria - Corpo Regionale Miniere Sincert 204
  • 3. Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005 Attività a rischio n. di incidente rilevante (distinte per tipologia di adempimento richiesto) N. di Incidenti n. rilevanti riscontrati 4. Attività industriali D Provinciale Regionale 2002 Ministero Ambiente, ARTA Sicilia I Provinciale Regionale 1998 - 2002 ARTA Sicilia, Prefetture provinciali e Protezione civile 4.2 Analisi delle pressioni e degli impatti. Le pressioni delle attività industriali sull’ambiente sono riconducibili a emissioni in atmosfera rifiuti industriali (dati non disponibili) scarichi di reflui di origine industriale (dati non disponibili) consumi (energetici, idrici - dati non disponibili, di materie prime) incidenti rilevanti inquinamento del suolo Dal primo punto di vista, di seguito vengono riportati i dati relativi alle emissioni di anidride carbonica (CO2), ossidi di azoto (NOx), particolato (PM), protossido di azoto (N2O) e metano (CH4). Tabella 4.2: emissioni industria (Mg) Inquinante 1990 1995 2000 CO2 25.084.863,09 26.321.347,44 31.564.210,44 NOX 75.815,65 58.790,41 38.774,56 CH4 9.086,21 9.495,94 8.666,42 N2O 1.264,51 886,62 1.042,92 PM 8.983,30 8.664,27 5.078,37 Fonte: elaborazione TFAA Sicilia su dati APAT, 2004 variazione % 20001990 25,83 -48,86 -4,62 -17,52 -43,47 Dalla tabella emerge una situazione differenziata a seconda del tipo di inquinante. Solo per l’anidride carbonica si registra nel decennio considerato un decisivo aumento pari al 25,83%, imputabile al settore “Combustione nell'industria e impianti energetici” (si tratta delle emissioni originate da processi di trasformazione dell’energia sia nelle centrali elettriche e/o adibite al teleriscaldamento, sia nelle raffinerie, negli impianti di trasformazione dei combustibili solidi e nelle miniere di carbone). In calo sono invece le emissioni di CO2 derivanti dagli altri settori. Gli altri inquinanti registrano, al contrario, un decremento che in alcuni casi arriva quasi al 50%. Tabella 4.3: CO2 equivalente settore industria (Mg) Inquinante 1990 1995 2000 CO2 CH4 N2O 18.709.960,56 190.810,32 391.998,63 21.747.277,84 199.414,75 274.853,53 Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente variazione % 20001990 26.675.563,70 42,57 181.994,89 -4,62 323.305,79 -17,52 205
  • 4. Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005 4. Attività industriali Tot 19.292.769,51 22.221.546,12 27.180.864,39 Fonte: elaborazione TFAA Sicilia su dati APAT, 2004 40,89 Situazione analoga si registra in relazione alle emissioni di CO2 equivalente. Per quanto attiene al profilo della qualità dell’aria, nell’anno 2004 si sono registrati nelle aree industriali superamenti dei limiti fissati dalla normativa di settore solo per il biossido di zolfo (SO2), per l’ozono (O3) e per il particolato (PM10) (vedi anche capitolo Atmosfera paragrafo Qualità dell’aria). Sul versante dei consumi elettrici, l’industria è il settore che assorbe la maggior parte dell’energia elettrica consumata in Sicilia (il 43,07% nel 2003). Il dato è tendenzialmente stabile a partire dall’anno 2000 con un picco registrato nell’anno 2002. La disaggregazione del dato a livello provinciale evidenzia che tali consumi si concentrano laddove operano i più importanti poli industriali (province di Siracusa, Caltanissetta, Catania e Messina). La sola provincia di Siracusa rappresenta il 40,34% del totale dei consumi dell’industria siciliana. Altro indicatore importante a questo proposito è quello dell’intensità energetica, che misura il rapporto tra consumi energetici e ricchezza prodotta: si tratta di un parametro molto significativo in quanto consente di determinare la quantità di energia associata alla produzione di un’unità di valore aggiunto. Il dato relativo all’industria1 è pari (2001) a 255,3 (migliaia di TEP per migliaia di euro di valore aggiunto prodotto dall'industria) in linea con il dato delle regioni rientranti nell’obiettivo 1, ma ben superiore rispetto al dato nazionale (144,6). A ciò si aggiunga che nel periodo 1995-2001 tale indicatore ha subito una crescita (12,5%) notevolmente superiore a quella registrata a livello nazionale (4,05%). Tabella 4.4: Consumi di energia elettrica nell’industria (GWh) 2000 2001 2002 2003 GWh 7.709,60 7.838,70 8.029,50 7.874,10 Industria % / Totale 44,59 44,54 44,39 43,07 Fonte: elaborazione su dati GRTN. Tabella 4.5: consumi elettrici nell’industria per provincia (2003) Provincia mln di KWh %/totale Agrigento 246 3,12 Caltanissetta 1.142 14,50 Catania 1.033 13,12 65 0,83 Messina 947 12,03 Palermo 539 6,85 Ragusa 464 5,89 Siracusa 3.176 40,34 Trapani 262 3,33 7.874 100,00 Enna Sicilia 1 Indicatori di "contesto chiave" e variabili http://www.istat.it/dati/db_siti/contesto/info02.html Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente di "rottura" per la valutazione del QCS 2000-06 206
  • 5. Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005 4. Attività industriali Fonte: Servizio Statistica Regione Siciliana. Per una stima del consumo di materie prime da parte dell’industria siciliana è utile esaminare i dati (Arpa 2004) relativi alle cave e alle miniere. Dal primo punto di vista, il riferimento va alle attività di estrazione di materiali classificati dalla normativa di settore come materiali di seconda categoria2. Occorre preliminarmente rilevare l’assenza di una pianificazione in materia nonostante la previsione esplicita di un apposito Piano regionale di sfruttamento di materiali da cava da parte della legge regionale 09-12-1980, n. 127 (“Disposizioni per la coltivazione dei giacimenti minerari da cava e provvedimenti per il rilancio e lo sviluppo del comparto lapideo di pregio nel territorio della Regione siciliana”). La produzione di tali materiali nell’anno 2004 è stata di 39.602.303 di tonnellate per un numero di cave attive pari a 585. Per quanto riguarda la tipologia di materiale cavato, il 72% del totale è costituito dal calcare. Il confronto con i dati degli anni precedenti (2002, 2003) fa registrare un incremento consistente della produzione di calcare, sabbia e ghiaia, calcarenite e sabbia silicea. Non sono disponibili dati in relazione al numero di cave non più coltivate che siano state sottoposte a interventi di recupero ambientale. Per quel che concerne i siti di estrazione di minerali di prima categoria (miniere), i dati (ARPA 2004) relativi all’anno 2004, evidenziano che la maggior parte (79%) delle concessioni di coltivazione riguarda le acque minerali e termominerali. Per quanto riguarda la tendenza, per le acque minerali nel periodo 2000-2004 si registra un incremento delle portate delle concessioni di estrazione del 300% circa (cfr con quanto detto all’interno del capitolo “Acque interne”). I dati in materia di attività estrazione di risorse energetiche (ARPA 2004) fanno registrare per l’anno 2004 una produzione di 763.040 tonnellate di idrocarburi liquidi e 352.929.835 normal metri cubi di idrocarburi gassosi, a fronte di 17 concessioni di coltivazione di idrocarburi e 4 permessi di ricerca (2004). I dati relativi al trentennio 1974-2004 fanno registrare una stabilità della produzione di idrocarburi liquidi e una flessione per quelli gassosi. Per quanto riguarda l’inquinamento del suolo, di seguito si riportano i dati (ARPA 2004) relativi 1. 2. 3. 4. 5. 6. ai siti potenzialmente contaminati ai siti effettivamente contaminati ai siti industriali dimessi ai siti inquinati di interesse nazionale agli incidenti rilevanti nell’industria agli stabilimenti a rischio di incidente rilevante 2 Si tratta delle torbe, dei materiali per costruzioni edilizie, stradali ed idrauliche, delle terre coloranti, delle farine fossili, del quarzo e delle sabbie silicee, delle pietre molari, delle pietre coti, degli altri materiali industrialmente utilizzabili non compresi nella prima categoria (R.D. n.1443 del 29/07/27 e L.R. n. 54/56). Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente 207
  • 6. Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005 4. Attività industriali Tabella 4.6: Numero di siti potenzialmente contaminati per tipologia e per provincia al 2004 Tipologia di sito AG CL CT EN ME PA RG SR TP SICILIA Siti industriali dismessi 4 1 0 1 2 2 2 1 0 13 Siti industriali e commerciali attivi 0 0 0 0 1 6 0 3 1 11 Totale siti potenzialmente 49 19 31 38 125 122 22 51 contaminati Fonte: Elaborazioni ARPA su dati del Commissario per l’Emergenza Rifiuti in Sicilia 48 505 Dalla tabella emerge chiaramente che i siti potenzialmente inquinati legati alle attività industriali rappresentano un numero limitato rispetto al totale. Va inoltre segnalato che il numero dei siti potenzialmente inquinati è diminuito rispetto al 2003 poiché le attività di censimento svolte dagli organi competenti hanno consentito di qualificare un buon numero di siti come effettivamente contaminati. Tabella 4.7: Numero di siti effettivamente contaminati per tipologia e provincia al 2004 Tipologia di sito AG CL CT EN ME Siti industriali dismessi PA RG 1 1 1 1 5 0 Incidenti o perdite in siti industriali attivi 0 0 1 0 2 0 Totale siti con accertata contaminazione 44 38 53 47 81 102 Fonte: Elaborazioni ARPA su dati del Commissario per l’Emergenza Rifiuti in Sicilia SR TP SICILIA 2 1 0 12 2 1 0 6 46 46 33 490 Anche con riferimento ai siti effettivamente contaminati si rileva che quelli connessi alle attività industriali costituiscono una parte esigua del totale. All’interno dei siti industriali dimessi si evidenzia una netta prevalenza dei siti minerari. Tabella 4.8: Numero di siti industriali dismessi per provincia (2004) Provincia Siti minerari dismessi Altro Totale siti industriali dismessi AG 200 1 201 CL 74 1 75 CT 1 1 EN 68 1 69 ME 0 7 7 PA 41 2 43 RG 0 4 4 SR 0 1 1 TP 0 0 0 SICILIA 383 18 401 Fonte: Commissario per l’Emergenza Rifiuti in Sicilia, CO.RE.MI.-D.M. Caltanissetta e G.U.R.I. n. 151 del 21/06/1966 Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente 208
  • 7. Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005 4. Attività industriali Dei tre siti contaminati di interesse nazionale presenti in Sicilia, due sono legati ad agglomerati industriali: Gela (CL) e Priolo (SR). 4.3 Risposte Particolare importanza dal punto di vista delle politiche ambientali in materia di industria riveste l’istituto della Autorizzazione integrata ambientale, introdotto dalla Direttiva 61/96CE. L’attuazione della Direttiva 61/96/CE in Italia è avvenuta con il Decreto Legislativo 4 agosto 1999, n. 372 che prevede misure intese ad evitare oppure, qualora non sia possibile, ridurre le emissioni di inquinanti nell'aria, nell'acqua e nel suolo, comprese le misure relative ai rifiuti e per conseguire un livello elevato di protezione dell'ambiente nel suo complesso. Rispetto a quanto previsto a livello comunitario tuttavia, il Decreto Legislativo 4 agosto 1999, n. 372 costituisce recepimento solo parziale se si considera che, mentre la Direttiva 61/96/CE è destinata ad impianti esistenti e ad impianti di nuova realizzazione, il Decreto Legislativo n. 372 disciplina il rilascio, il rinnovo e il riesame dell'autorizzazione integrata ambientale degli impianti esistenti, nonché le modalità di esercizio degli impianti medesimi. Nessun riferimento è fatto agli impianti da realizzare ex novo. Per gli impianti esistenti, che rientrino nell’allegato I del decreto 372/99, entro il 30/10/04 è previsto il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale contenente le prescrizioni e le misure necessarie a conseguire un elevato livello di protezione dell’ambiente nel suo complesso con effetto “sostitutivo” nei riguardi di tutti gli altri provvedimenti autorizzativi previsti dalle leggi vigenti in materia ambientale (ad eccezione delle autorizzazioni previste dalle norme emanate in attuazione della Direttiva 96/82 “Seveso I e II”) L’autorizzazione rilasciata dall’Autorità competente deve contenere le indicazioni e le prescrizioni che garantiscono la conformità dell’impianto ai requisiti previsti dalla legge e la data, comunque non successiva al 30/10/2007, entro la quale le prescrizioni devono essere attuate. Al decreto legislativo 372 ha fatto seguito il D.M. 23 novembre 2001 concernente «Dati, formato e modalità della comunicazione di cui all'art. 10, comma 1, del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 372.». Con esso si sono costituite le basi per la realizzazione dell’Inventario nazionale delle emissioni e loro sorgenti (cd: I.N.E.S.), destinato a raccogliere, in un apposito Registro nazionale, i dati relativi alle emissioni inquinanti confluenti in aria, acqua e suolo, provenienti dagli impianti industriali IPPC individuati dal citato D. Lgs. 372/99. Il Registro nazionale (I.N.E.S.) ed il Registro europeo (E.P.E.R.) delle emissioni inquinanti, di origine industriale, rappresentano indubbiamente una significativa novità in campo ambientale, trattandosi di strumenti scaturiti da una strategia integrata per la prevenzione e riduzione dell' inquinamento. Strategia incamminatasi, ormai, verso un approccio unitario al problema delle emissioni, ed avente lo scopo di eliminare le tendenze al trasferimento dell' inquinamento tra i vari settori ambientali, utilizzando come fondamento del progetto la visione essenziale dell' aria e dell' acqua come un insieme unico ricettore delle emissioni inquinanti. Successivamente è stato pubblicato il D.M. 26 aprile 2002 rubricato «Modifiche al decreto ministeriale 23 novembre 2001 in materia di dati, formato e modalità della comunicazione di cui all'art. 10 del decreto legislativo n. 372 del 1999.», con cui il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio ha inteso “andare incontro” ai gestori dei complessi aziendali I.P.P.C., sulla scorta della obiettiva impossibilità e, comunque, delle difficoltà logistiche che questi avrebbero incontrato nell’effettuare, entro il 31 maggio 2002, la rilevazione dei dati sulle emissioni relative all’anno 2001. Questo decreto, inoltre, fornisce una definizione di Autorità competenti in materia di comunicazione e stabilisce che: Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente 209
  • 8. Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005 4. Attività industriali per gli impianti sottoposti a procedura di V.I.A. nazionale la comunicazione è trasmessa al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio – Servizio VIA – e all’Agenzia nazionale per la Protezione dell’Ambiente; per gli altri impianti la comunicazione deve essere trasmessa alla regione interessata, o alle Province autonome di Trento e Bolzano, così come all’Agenzia nazionale per la Protezione dell’Ambiente. Il nuovo D.M. nell’art. primo comma 4 prevede: “Tutti i gestori dei complessi IPPC, che superano i valori di soglia di cui alle tabelle 1.6.2. e 1.6.3. dell'allegato 1 del presente decreto, entro 1 giugno 2002 devono comunicare all'autorità competente di cui all'art. 2, comma 1, numero 8, del decreto legislativo n. 372/1999 ed all'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente solo i dati identificativi dei complessi industriali, mentre entro il 30 aprile 2003 devono comunicare i dati sulle emissioni relativi all'anno 2002. Dal nuovo testo è chiaro che i soggetti individuati con il binomio “Tutti i gestori…” non sono più effettivamente tutti, bensì sono solo e soltanto “tutti quelli nei cui complessi IPPC si superano i valori di soglia”; quindi soltanto una parte dei gestori di tutti i complessi IPPC italiani. Per quanto concerne in particolare la Regione Siciliana l’art. 132 della L.R. n. 6 del 03.05.2001 individua nell’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente l’Autorità competente al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Con successivo Decreto Assessoriale n. 633 del 07.08.2002 l’Assessorato ha stabilito il calendario per la presentazione delle istanze di autorizzazione ambientale integrata ai sensi del D. Lgs 372/99. Nella Finanziaria 2003 (L. R. n.4 del 16/04/03) invece viene fatto esplicito richiamo agli impianti nuovi, infatti si legge : “Sono soggetti ad autorizzazione integrata ambientale statale (IPPC) tutti gli impianti esistenti, nonché quelli di nuova realizzazione, relativi alle attività industriali di cui all’articolo 1, comma 1 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 Agosto 1988, n. 377, rientranti nelle categorie elencate nell’allegato I della Direttiva 96/61/CE del Consiglio del 24 Settembre 1996”. L’Assessorato Territorio e Ambiente con D.A. n. 414 del 3/04/2003, modificando il precedente D.A. n. 633, aveva stabilito un calendario per la presentazione delle istanze di autorizzazione integrata ambientale di competenza regionale, tuttavia il 27 febbraio 2004 è stata emanata la legge nazionale n. 47 che all’art. 9 prevede che il termine stabilito dal D.Lgs.372 sia prorogato al 30 Aprile 2005 e invita le Autorità Competenti a definire o adeguare conseguentemente i propri calendari. In considerazione della nuova scadenza l’Assessorato Regionale del Territorio ed Ambiente il 21/05/04 ha emanato il decreto n. 556 che ha stabilito il calendario di presentazione delle istanze di autorizzazione integrata ambientale alla luce della nuova scadenza. Successivamente è intervenuto in materia il D. L.VO 59/2005 che ha colmato alcune delle lacune della disciplina di recepimento della normativa comunitaria. Per quanto riguarda lo stato di attuazione della normativa in esame, si segnala che al 22.03.06 sono state presentate 37 istanze distribuite tra i settori di attività previsti dalla normativa come segue: 1. 2. 3. 4. 5. 6. attività energetica (All. I punto 1 D.L. 372/99): n° 7 istanze; altre attività (All I punto 6 D.L. 372/99): n° 2 istanze; industria chimica (All I punto 4 D.L. 372/99): n° 2 istanze; prodotti minerali (All I punto 3 D.L. 372/99): n° 10 istanze; gestione di rifiuti (All I punto 5 D.L. 372/99): n° 7 istanze; produzione-trasformazione metalli (All I punto 2 D.L. 372/99): n° 9 istanze. Nessuna delle istanze è stata ancora esitata. Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente 210
  • 9. Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005 4. Attività industriali Nell’ambito degli impegni stabiliti dal Trattato di Kyoto e in attuazione della direttiva 2003/87/CE, in data 25.11.2005 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ha pubblicato lo Schema di assegnazione della quote di CO2 per il triennio 2005-2007 per settore industriale e per singolo impianto. In questo modo vengono individuati per il prossimo futuro i tetti massimi di emissione di CO2. Di seguito si riportano i dati relativi alla Regione Siciliana in comparazione con i dati nazionali. Il dato nazionale riportato all’interno della tabella si riferisce esclusivamente ai settori industriali per i quali sono stati riscontrati impianti in Sicilia ed infatti essi sono leggermente inferiori al dato complessivo. Tabella 4.9: schema assegnazione quote emissioni CO2. 2005 Settore Impianti termoelettrici cogenerativi e non cogenerativi Italia Sicilia 2007 Sicilia Italia (%) Italia Sicilia Sicilia Italia (%) Italia 10.198.488 126.817.214 8,04 7.928.039 113.781.528 6,97 7.757.974 111.867.608 6,93 1.061.465 13.524.147 7,85 1.061.465 13.524.147 7,85 1.061.465 13.524.147 7,85 8.914.666 23.760.156 37,52 8.914.666 23.760.156 37,52 8.914.666 23.760.156 37,52 15.403 108.954 14,14 15.403 108.954 14,14 15.403 108.954 14,14 2.134.308 25.500.626 8,37 2.134.308 25.500.626 8,37 2.134.308 25.500.626 8,37 72.216 3.010.086 2,40 72.216 3.010.086 2,40 72.216 3.010.086 2,40 25.558 3.013.507 0,85 25.558 3.013.507 0,85 25.558 3.013.507 0,85 22.422.104 Altri impianti di combustione Impianti di raffinazione Impianti di produzione acciaio Impianti di Produzione di cemento Impianti di produzione del vetro Impianti di produzione di ceramica e laterizi Totale Sicilia 2006 Sicilia Italia (%) 195.734.690 11,46 20.151.655 182.699.004 11,03 19.981.590 180.785.084 11,05 Fonte: elaborazione TFAA su dati MATT. Per quanto riguarda il miglioramento delle prestazioni ambientali delle imprese e delle organizzazioni una particolare importanza rivestono i sistemi di gestione ambientale previsti dalle norme UNI EN ISO 14001 e EMAS (Eco Management and Audit Scheme). Si tratta di strumenti di politica ambientale di carattere volontario che mirano a coniugare il miglioramento dell’efficienza ambientale dei soggetti economici e delle organizzazioni con la efficienza nella produzione di beni e servizi. Da questo punto di vista, i dati disponibili (ARPA 2004) fanno registrare nel settore industria, per l’anno 2004, 193 certificazioni ISO (su 282 totali) e 9 registrazioni EMAS (su 9 totali). Per entrambi i SGA si registra un aumento rispetto all’anno 2003 del 100% circa. Un notevole impulso all’aumento nella diffusione di tali strumenti è venuto sia dalla legislazione in materia di incentivi alle imprese (l. 488/92), sia dall’attuazione degli interventi finanziati dalle misure del Programma Operativo Regionale 2000-2006. Sempre sul versante delle risposte va segnalato che i siti messi in sicurezza permanente rispetto alla tipologia “Incidenti o perdite in siti industriali attivi” sono 3 (2004). In Sicilia sono presenti (ARPA 2004) 79 stabilimenti a rischio di incidente rilevante, che rappresentano il 7% del totale nazionale. Il dato conferma sostanzialmente la situazione relativa all’anno precedente. Essi si concentrano nelle province di Siracusa, Ragusa e Catania e sono Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente 211
  • 10. Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005 4. Attività industriali costituiti per la maggior parte da depositi di gas liquefatti, depositi di olii minerali, stabilimenti chimici e/o petrolchimici e depositi tossici. Per quanto riguarda il numero di incidenti rilevanti nell’industria si registra per l’anno 2004 un aumento (9) rispetto all’anno precedente (6). Tali episodi si concentrano per la maggior parte all’interno dei grossi poli industriali di Siracusa e Caltanissetta e riguardano principalmente le raffinerie e gli stabilimenti chimici e petrolchimici. 4.4 Il settore energetico: introduzione. Il settore dell’industria energetica ha un peso rilevante all’interno del tessuto industriale siciliano sia sotto il profilo dimensionale che sotto quello degli effetti sull’ambiente. L’energia è allo stesso tempo uno dei fattori determinanti dello sviluppo economico e sociale rispetto al quale vanno tenute in considerazione diverse esigenze: la promozione dello sviluppo socioeconomico, la salvaguardia dell’ambiente e la sicurezza nell’approvvigionamento energetico. Di seguito si riporta la tabella sintetica dei dati e degli indicatori utilizzati all’interno della RSA 2002. Indicatore Numero di impianti suddivisi per tipologia Quantità di energia prodotta suddivisa per tipo di fonte Quantità di energia prodotta da fonti rinnovabili rispetto al totale di energia prodotta (per tipologia di fonte) Perdite in rete Consumi per categoria di utilizzatori Unità di misura n. GWh % GWh GWh DPSIR Quadro sintetico indicatori RSA 2002 S P R P P Livello di aggregazione territoriale Regionale Regionale Regionale Regionale Regionale Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente Copertura geografica disponibile Regionale Regionale Regionale Regionale Regionale Periodo di Riferimento Fonte dei Dati (Enti e/o pubblicazioni) 1997/2000 Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale 1997/2000 Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale 1997/2000 Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale 1997/2000 Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale 1997/2000 Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale 212
  • 11. Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005 4. Attività industriali 4.5 Aggiornamento quadro normativo ambientale nel settore energetico. A livello comunitario le novità più importanti sono riconducibili ai provvedimenti sotto riportati: - Direttiva 2003/66/CE sulla qualità (energy label) degli apparecchi domestici. - Direttiva 2003/87/CE sullo scambio di quote di emissione di gas serra (emission trading). - Direttiva 2003/96/CE sulla tassazione dell’energia elettrica. - Direttiva 2004/8/CE sulla promozione della cogenerazione. Particolare importanza riveste l’ultimo dei provvedimenti richiamati che coniuga i due aspetti dell’efficienza energetica e della sostenibilità dello sviluppo. L’obiettivo è quello di “accrescere l'efficienza energetica e migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento creando un quadro per la promozione e lo sviluppo della cogenerazione ad alto rendimento di calore ed energia”, contribuendo in questo modo anche al perseguimento degli obiettivi di riduzione dell’emissione dei gas serra previsti dagli accordi internazionali (Protocollo di Kyoto). Il termine ultimo fissato per il recepimento della direttiva è il 21 febbraio 2006. In linea generale le politiche comunitarie nel settore energetico delineano per il futuro una strategia che integra le esigenze di efficienza del settore con quelle della protezione dell’ambiente e della ricerca e sviluppo tecnologico. Sul versante nazionale occorre segnalare il D.M. 20 luglio 2004, sull’incremento dell’efficienza negli usi finali nonché la legge 239/2004 (c.d. Marzano) sul riordino del settore energetico. Il primo provvedimento, partendo da un approccio sul lato della domanda, obbliga i distributori di energia elettrica e gas al conseguimento di obiettivi di risparmio energetico (vedi tabella seguente) tramite una pluralità di strumenti (efficientamento dei sistemi di utilizzo di energia elettrica, termica, illuminazione, forza motrice, trasporti). Tabella 4.10: Obiettivi annui di risparmio che i distributori di energia elettrica e gas sono tenuti a conseguire. gas elettricità 2005 0,1 0,1 2006 0,2 0,2 2007 0,4 0,4 2008 0,7 0,8 2009 1,3 1,6 (ktep - milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) In attuazione di specifiche indicazioni comunitarie, inoltre, il decreto istituisce un mercato dei “titoli di efficienza” (certificati bianchi), incentiva il ruolo di soggetti terzi (ESCO – Energy Service Company) e attribuisce funzioni importanti alle Regioni in relazione agli aspetti legati alla programmazione (artt.3, 4), controllo (art.7), aspetti finanziari (ESCO), misure di accompagnamento e comunicazione (art.13). La legge 239/2004 (c.d. Marzano) sul riordino del settore energetico tende a completare il processo di liberalizzazione del mercato nazionale dell’energia e fa propri gli obiettivi comunitari sulla sicurezza degli approvvigionamenti, sulla sostenibilità economica ed ambientale delle fonti e sull’incentivazione alla ricerca e innovazione in campo energetico. 4.6 Analisi del bilancio energetico regionale. Dall’analisi dei bilanci energetici più recenti è possibile evidenziare le caratteristiche principali del sistema energetico siciliano. Il dato più rilevante è la netta prevalenza dei prodotti Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente 213
  • 12. Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005 4. Attività industriali petroliferi, accompagnata da un impiego crescente del gas naturale. Il peso dell’energia ricavata da fonti rinnovabili è trascurabile, mentre si rileva una crescente efficienza della rete elettrica di trasporto e distribuzione in termini di riduzione delle perdite. L’energia elettrica prodotta è maggiore rispetto a quella necessaria a coprire il fabbisogno regionale. Per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, si registra una diminuzione dei consumi nel settore industriale e un progressivo aumento nel settore trasporti e nei settori residenziale e terziario (fenomeno questo legato all’incremento degli impianti di climatizzazione). È possibile evidenziare a questo ultimo proposito una dinamica particolarmente dannosa per l’ambiente: da un lato, infatti, l’emissione di crescenti quantità di gas serra (di cui il settore energetico è in gran parte responsabile, vedi oltre § 3.9 “Pressioni e impatti”) determina sempre maggiori variazioni meteoclimatiche che si manifestano anche sotto forma di un clima più caldo; a sua volta, ciò determina un incremento nell’uso dei climatizzatori che si traduce in un maggiore consumo di energia e in un ulteriore aumento delle emissioni di gas serra che peggiora ancora di più la situazione climatica. Grafico 4.1 Consumi finali di fonti energetiche in Sicilia - anno 2000 (ktep) energia elettrica 19,0% solidi 0,8% rinnovabili 0,5% gas naturale 15,2% prodotti petroliferi 64,5% Fonte: Enea. Grafico 4.2. Consumi finali di fonti energetiche per settore economico in Sicilia - anno 2000 (ktep) Agricoltura e Pesca 3% Trasporti 38% Industria 39% Terziario 7% Residenziale 13% Fonte: Enea. Il grafico 2 evidenzia che i settori che assorbono la maggior parte dell’energia prodotta sono l’industria e i trasporti (insieme rappresentano circa lo 80% del totale), mentre della restante parte dei consumi finali la voce più pesante è quella relativa al settore residenziale, con un peso residuale di agricoltura e pesca e terziario. Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente 214
  • 13. Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005 4. Attività industriali Di seguito si riporta l’analisi del bilancio elettrico della regione Sicilia. La produzione lorda di energia elettrica in Sicilia nel 2003 è stata pari a 25.703,20 GWh, dato che fa registrare una diminuzione rispetto agli anni 2001 e 2002, mantenendo tuttavia un incremento rispetto al 2000 (dato nazionale nello stesso periodo: + 3,3%). L’energia richiesta è stata pari a 20.571 GWh, con un incremento rispetto all’anno precedente dello 0,51 %, minore rispetto agli incrementi registrati negli anni 2001 e 2002 (dato nazionale + 3,2%). La produzione destinata al consumo è stata pari a 23.441,1 GWh, facendo registrare un decremento del 1,27 % rispetto al dato 2002 in controtendenza rispetto al dato nazionale (+3,7%). I superi della produzione rispetto alla richiesta sono stati pari a 2.870,1 GWh pari al 14% della richiesta, dato inferiore del 12,37 % a quello registrato nel 2002. Il bilancio nazionale è caratterizzato, invece, da un deficit pari al 15,9%. Le perdite sono state pari a 2.157,6 GWh (- 4,26 % rispetto al 2002), dato in controtendenza rispetto a quello nazionale (+5,6%). I consumi complessivi ammontano nel 2003 a 18.282,90 GWh con un incremento del 1,10% rispetto all’anno precedente, a fronte di un dato nazionale che vede un incremento del 3%. Essi sono imputabili per il 43,07% all’industria, per il 31,01% al settore domestico, per il 23,72 al terziario e per il restante 2,20% all’agricoltura. 2000 2001 Variazione % 2001-2000 2002 Variazione % 2002-2001 2003 Variazione % 2003-2002 Totale produzione lorda 25.300,30 25.762,10 1,83 25.986,60 0,87 25.703,20 -1,09 Energia richiesta (GWh) 19.632,90 20.062,40 2,19 20.466,80 2,02 20.571,00 0,51 Produzione destinata al consumo (GWh) 22.933,00 23.425,50 2,15 23.742,00 1,35 23.441,10 -1,27 Superi della produzione rispetto alla richiesta (GWh) 3.300,10 3.363,10 1,91 3.275,30 -2,61 2.870,10 -12,37 Superi della produzione rispetto alla richiesta (%) 16,80 16,80 0,00 16,00 -4,76 14,00 -12,50 Consumi complessivi (GWh) 17.392,20 17.723,70 1,91 18.213,20 2,76 18.413,40 1,10 Consumi per abitante (KWh) 3.420,00 3.497,00 2,25 3.590,00 2,66 3.691,00 2,81 Perdite (GWh) 2.240,70 2.338,60 4,37 2.253,50 -3,64 2.157,60 -4,26 Fonte: elaborazione su dati GRTN. Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente 215
  • 14. Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005 4. Attività industriali Tabella 4.12: Consumi per categoria di utilizzatori (GWh) Settore 2000 2001 2002 2003 GWh 413,60 449,30 452,80 402,00 Agricoltura % / Totale 2,39 2,55 2,50 2,20 Industria GWh % / Totale 7.709,60 44,59 7.838,70 44,54 8.029,50 44,39 7.874,10 43,07 Terziario * GWh % / Totale 3.763,90 21,77 3.911,60 22,22 4.095,10 22,64 4.337,40 23,72 Domestici GWh % / Totale 5.401,90 31,24 5.400,80 30,69 5.511,30 30,47 5.669,40 31,01 Totale * 17.289,00 17.600,40 18.088,70 18.282,90 Fonte: elaborazione su dati GRTN. * Al netto dei consumi FS per trazione Dal punto di vista impiantistico e delle fonti utilizzate per la produzione di energia elettrica, il contesto regionale è riassunto dalle tabelle che seguono. Come si può notare, la situazione in termini di numero di impianti è sostanzialmente stabile, tranne per quel che riguarda la crescita degli impianti eolici e fotovoltaici (a questo proposito, confronta con quanto detto oltre all’interno del paragrafo riguardante l’energia eolica). Per quanto attiene alla tipologia di fonte, rimane netta la prevalenza dell’utilizzo delle fonti fossili (96,6%) rispetto alle fonti rinnovabili (3,4%.). Tabella 4.13: Situazione impianti 2000 Idroelettrici 18 Termoelettrici 30 Eolici e fotovoltaici 4 Fonte: elaborazione su dati GRTN. 2001 19 31 6 2002 19 31 8 2003 19 33 9 Tabella 44: Energia elettrica prodotta in Sicilia per tipologia di fonte (GWh produzione lorda). 2000 2001 2002 2003 Tipologia di fonte GWh % / totale GWh % / totale GWh % / totale GWh % / totale 24.494,50 96,82 24.998,70 97,04 25.315,60 97,42 24.830,20 96,60 805,60 3,18 757,20 2,94 640,20 2,46 824,50 3,21 3 Geotermica 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 4 Fotovoltaica 5 Eolica 0,10 0,00 0,10 6,00 0,00 0,02 0,20 30,60 0,00 0,12 48,50 0,19 1 Termica 2 Idrica Totale produzione lorda 25.300,30 Totale produzione lorda 805,70 3,18 da fonti rinnovabili (2+3+4+5) Fonte: elaborazione TFAA su dati GRTN. Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente 25.762,10 757,30 25.986,60 2,94 671,00 25.703,20 2,58 873,00 3,40 216
  • 15. Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005 4. Attività industriali Per quanto riguarda il gas naturale, la produzione siciliana ha fatto registrare 370 milioni di mc per l’anno 2003. Nonostante la relativa esiguità della produzione essa è comunque cresciuta negli ultimi anni. Dal punto di vista dell’uso del gas, sul totale di 3.400 Mmc (1999) la maggior parte (1.908) è assorbita dalle centrali elettriche e dagli usi finali (1.191). La percentuale di popolazione regionale che risiede in comuni serviti da gas metano3 ammonta per il 2003 al 85,1%. 4.7 Energia dai Rifiuti Il D. L.vo 22/97 (c.d. Decreto Ronchi) delinea un modello di gestione integrata dei rifiuti che prevede - per le frazioni non valorizzabili tramite reimpiego, recupero o riciclaggio l'utilizzazione dei rifiuti come combustibile o come altro mezzo per produrre energia. Il legislatore ha inoltre incluso i rifiuti tra le fonti energetiche ammesse a beneficiare del regime riservato alle fonti rinnovabili (D. L.vo 387/2003). Il Piano di Gestione dei Rifiuti (PGR) in Sicilia (ordinanza commissariale n° 1166 del 18.12.2002) prevede che nella fase a regime (vale a dire a partire dal 2008), la percentuale minima di R.D. dovrà essere pari al 35 % mentre il restante 65 % dovrà essere avviato a termovalorizzazione. A tal fine è prevista la realizzazione di 4 termovalorizzatori nei comuni di Bellolampo (PA), Casteltermini (AG), Augusta (SR) e Paternò (CT), del cui contributo al bilancio regionale bisognerà tener conto in sede di Piano Energetico. Tabella 4.15: Termovalorizzatori previsti dal PGR Localizzazione Potenza termica in ingresso (MW) 120,32 1. Casteltermini (AG) 187,5 2. Paternò (CT) 220,6 3. Bellolampo (PA) 180,2 4. Augusta (SR) Totale 708,62 Fonte: Ufficio del Commissario per l’emergenza rifiuti. Potenza elettrica prodotta lorda (MW) 34,6 53,8 62,3 54,1 204,8 4.8 Energia eolica. Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente interesse per la produzione di energia da fonti rinnovabili. È conseguentemente aumentato il numero dei progetti di impianti che utilizzano fonti alternative a quelle fossili. Di seguito si riportano i dati relativi al settore dell’energia eolica: la tabella riporta la situazione degli impianti alla data del 02.09.2005 e distingue tra impianti eolici esistenti che non sono stati sottoposti a VIA poiché realizzati prima dell’entrata in vigore del D.P.C.M. del 03.09.1999, impianti sottoposti a VIA per i quali è stato espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale e impianti esclusi dalla procedura (poiché di potenza inferiore a 4 MW) ed esitati con provvedimento ai sensi dell’art.10 del D.P.R. 12.04.1996. Occorre segnalare che si tratta di impianti autorizzati ma ancora in parte non realizzati, quindi i dati sono ancora potenziali e possono solo servire a delineare il quadro futuro del settore energia in Sicilia. Tabella 4.16: impianti eolici autorizzati Impianti eolici al 02.09.2005 Antecedenti al D.P.C.M. del 03.09.1999 Autorizzati ex art.10 D.P.R. 12.04.1996 Autorizzati ex art. 5 D.P.R. 12.04.1996 Totale Fonte: ARTA Sicilia, DTA Servizio 2 VIA VAS. 3 Indicatori di "contesto chiave" e variabili http://www.istat.it/dati/db_siti/contesto/info02.html. Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente N° MW 3 3 67 73 di "rottura" per la valutazione 22,02 7,50 2716,00 2745,52 del QCS 2000-06 217
  • 16. Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005 4. Attività industriali 4.9 Pressioni e impatti. Le pressioni e gli impatti del settore sono legati da un lato all’estrazione, trasporto e lavorazione dei prodotti energetici, dall’altro alla produzione di energia essenzialmente tramite l’utilizzo delle fonti fossili. Essi sono riconducibili prevalentemente alle emissioni di gas serra e di polveri, all’utilizzo delle acque per il raffreddamento degli impianti e alla produzione di rifiuti speciali. Ulteriori fattori sono legati all’occupazione del suolo da parte degli impianti (che normalmente si collocano in prossimità di fiumi e della costa) e alle ricadute sulla salute della popolazione e sulle altre attività produttive (prima fra tutte l’agricoltura). A questo proposito si segnala innanzitutto la carenza di dati: per quanto riguarda le emissioni i dati disponibili relativi a monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2), ossidi di azoto (NOx), anidride solforosa (SO2), particolato (PM), protossido di azoto (N2O) e metano (CH4) sono riferiti al 2000, mentre sono disponibili i dati relativi all’anidride solforosa e agli ossidi di azoto per gli anni 2002 e 2003 emessi dagli impianti di potenza uguale o superiore ai 50 MW. Analizzando i dati sulla produzione di anidride carbonica, il tratto più evidente è la netta preponderanza delle emissioni legate al settore energetico rispetto a quelle di tutti gli altri settori: le voci relative alle centrali termoelettriche e alle raffinerie rappresentano insieme il 61 % del totale. Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente 218
  • 17. Fonte: ARPA Sicilia (2004) Grafico 4.3: Percentuale delle emissioni regionali settoriali di anidride carbonica (CO2) secondo la classificazione IPCC (1999) Tabella 4.17: Emissioni di anidride carbonica in Sicilia per settori di attività (1999) EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA CO2 - (Mg) - 1999 Trasporti su strada 9.818.623 2.805.126 Traffico aereo 304.692 Trasporti (altro) 1.037.981 Produzione cemento 2.233.818 Centrali termoelettriche 18.491.451 Raffinerie 9.918.378 Domestico-terziario 1.395.991 Altre attività produttive TOTALE 660.272 46.666.332 Trasporti su strada Trasporti Marittimi 6% 2% 5% 1% 40% Traffico aereo Trasporti (altro) Produzione cemento Centrali termoelettriche 21% Raffinerie 1% 3% 21% Domestico-terziario Altre attività produttive Fonte: ARPA Sicilia (2004) Di seguito si riportano i dati relativi alle emissioni del settore energia4 rispetto agli inquinanti: monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2), ossidi di azoto (NOx), anidride solforosa (SO2), particolato (PM), protossido di azoto (N2O) e metano (CH4). Dalla tabella emerge chiaramente che nel periodo considerato (1990-2000) si registra un incremento consistente per CO, CO2, N2O e CH4 e una riduzione altrettanto consistente per le restanti sostanze. 4 “La disaggregazione a livello provinciale dell’inventario nazionale delle emissioni”, APAT CTN – ACE, 2004. 219
  • 18. Il calcolo della CO2 equivalente (vedi tabella) evidenzia nel decennio 1990-2000 un incremento pari al 40,31%. Tabella 4.18: emissioni del settore energia (Mg) 1990 1995 Var % 90-95 Inquinanti CO 3.864,215 4.486,714 16,11 CO2 18.709.960,559 21.747.277,841 16,23 Nox 60.579,769 49.138,640 -18,89 SO2 197.814,363 160.322,847 -18,95 PM 6.618,042 6.954,295 5,08 N2O 677,520 705,631 4,15 CH4 1.213,584 1.409,834 16,17 Fonte: elaborazione TFAA su dati APAT Tabella 4.19: CO2 equivalente (Mg) 1995 Inquinanti 1990 CO2 18.709.960,559 21.747.277,841 N2O 210.031,076 218.745,723 CH4 25.485,256 29.606,524 CO2 eq 18.945.476,892 21.995.630,088 Fonte: elaborazione TFAA su dati APAT 2000 Var % 95-00 Var % 90-00 5.623,863 25,34 45,54 26.675.563,704 22,66 42,57 28.895,573 -41,20 -52,30 102.752,910 -35,91 -48,06 3.327,850 -52,15 -49,72 830,986 17,76 22,65 1.313,308 -6,85 8,22 2000 Var % 90-00 26.675.563,704 42,57 257.605,551 22,65 27.579,478 8,22 26.960.748,733 42,31 I dati disponibili5 sulle emissioni di anidride solforosa e di ossidi di azoto per gli anni 2002 e 2003 relativi agli impianti "esistenti" con potenza termica nominale maggiore o uguale a 50 MW (vedi tabella) fanno registrare, a fronte di un quasi irrilevante incremento della potenza termica nominale degli impianti, un decremento che è più consistente nel caso dell’anidride solforosa. Tabella 4.20: Inventario delle emissioni da grandi impianti di combustione Sicilia Italia 2002 2003 2002 2003 POTENZA TERMICA NOMINALE (MW) 15.056,90 15.085,90 114.940,10 110.388,60 SO2 (t) 86.603,65 66.478,88 392.025,15 266.966,97 Nox (t) 22.904,37 20.477,02 137.456,10 120.616,41 Fonte: elaborazione TFAA su dati dell’Inventario delle emissioni da grandi impianti di combustione 4.10 Risposte Il Piano Energetico Regionale (art.5 della L.10/91) è il principale strumento attraverso il quale le regioni possono programmare e indirizzare gli interventi in campo energetico nel proprio territorio, armonizzando le decisioni dei livelli regionale e locale con le politiche nazionali e comunitarie. A fronte di dell’analisi della situazione energetica congiunturale della Regione nonché delle risorse disponibili, il PER esprime gli indirizzi, gli obiettivi strategici a lungo, medio e breve termine, le indicazioni concrete, gli strumenti disponibili, i riferimenti legislativi e normativi, le opportunità finanziarie, i vincoli, gli obblighi e i diritti per i soggetti economici operatori di settore, per i grandi consumatori e per l’utenza diffusa. In tal senso, l’adozione del PER è di fondamentale importanza anche per la definizione delle politiche settoriali funzionali alla programmazione 2007-2013. 5 Inventario delle emissioni da grandi impianti di combustione (Applicazione della direttiva 2001/80/CE) http://www.minambiente.it/st/Ministero.aspx?doc=pubblico/iqatm/emissioni/dati.xml. 220
  • 19. Attualmente, l’amministrazione regionale sta valutando la proposta di PER elaborata dalle Università siciliane cui è stato affidato il compito di redigere lo studio propedeutico all’adozione del PER. In definitiva l’adozione dello strumento di programmazione dovrebbe consentire di delineare una compiuta strategia regionale nel settore, mettendo a sistema tutte le iniziative che animano il territorio e che, pur toccando altri settori, hanno refluenze dirette sul sistema energetico regionale. In primo luogo, all’interno del PER occorrerà tener conto del contributo energetico derivante dalla termovalorizzazione dei rifiuti (vedi paragrafo 3.7). Un altro aspetto da tenere in considerazione è costituito dalla progressiva sostituzione di quote di energia prodotta da fonti fossili con energia da fonti rinnovabili. In questo senso la realizzazione di numerosi impianti eolici, che in astratto rappresenta una potenzialità, al contrario si traduce in una criticità se non viene compensata da una riduzione proporzionale dell’energia prodotta tramite l’utilizzo di fonti fossili, anche in considerazione del fatto che il bilancio elettrico regionale fa già registrare un eccesso di produzione rispetto alla richiesta. La Regione, pur in assenza di un’organica pianificazione in materia, si è comunque dotata di un Accordo di Programma Quadro per il settore energia sottoscritto in data 29 Dicembre 2003 con la finalità di “contribuire, nel rispetto delle competenze dei soggetti sottoscrittori per il settore energetico, alla piena attuazione della normativa di liberalizzazione del mercato nazionale nonché al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni in atmosfera derivanti dalla produzione energetica, specialmente attraverso la promozione delle fonti rinnovabili e dell’uso razionale dell’energia”. Esso si articola in cinque linee di intervento complementari rispetto agli interventi previsti dalle misure 1.16 e 1.17 del POR Sicilia 2000-2006: Interventi volti all’autoproduzione energetica da risorse rinnovabili; Interventi integrativi per l’ampliamento della rete metanifera nei Comuni della Regione; Interventi di risparmio energetico ed incremento dell’efficienza negli usi finali; Promozione della mobilità sostenibile; Campagna di informazione e sensibilizzazione. In totale la dotazione finanziaria dell’APQ ammonta a € 88.000.000 distribuiti tra le linee di intervento nel modo descritto dalla tabella che segue: Tabella 4.21: risorse APQ Energia Linea di intervento € % 1. Autoproduzione energetica da risorse rinnovabili 18.000.000 20,45 2. Ampliamento della rete metanifera 20.000.000 22,73 3. Risparmio energetico ed incremento dell’efficienza negli usi finali 40.000.000 45,45 4. Promozione della mobilità sostenibile 5.600.000 6,36 5. Campagna di informazione e sensibilizzazione 4.400.000 5,00 Totale 88.000.000 100 Fonte: http://www.euroinfosicilia.it/sicilia/APQ/APQ_Energia/ripartizione_finanziaria.pdf. A tale strumento si affiancano gli interventi previsti all’interno del Programma Operativo Regionale Sicilia 2000-2006 nell’ambito dell’Asse I “Risorse naturali” dalle misure 1.16 e 1.17. La prima (“Reti energetiche”) ha lo scopo di completare la rete elettrica nonché la rete metanifera attraverso interventi di distribuzione del gas metano sia nei centri abitati che per gli agglomerati industriali e per gli usi in agricoltura. La misura 1.17 (“Diversificazione della produzione energetica”) riguarda la “realizzazione di interventi finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili ad alto indice di risparmio energetico e basso livello di emissioni inquinanti e climalteranti (biomasse, energia solare, eolica e geotermica)”. Rispetto alle due misure si riporta di seguito lo stato di attuazione sia dal punto di vista finanziario che di attivazione degli interventi. 221
  • 20. Tabella 4.22: avanzamento Misure POR settore Energia Avanzamento finanziario Spesa monitorata al Misura Spesa pubblica (€) 31/12/2005 (€) Interventi Settore N° Rete metanifera 107 55.761.151,43 Rete elettrica 32 Solare fotovoltaico 42 1.17 127.221.666,00 14.911.616,20 Eolico terrestre 6 Biomassa 2 Totale 252.221.666,00 70.672.767,63 189 Fonte:Elaborazione TFAA su dati Dipartimento Programmazione Regione Siciliana e Ernst & Young. 1.16 125.000.000,00 Importo (Meuro) 314,3 32 24 104,2 4,9 479,40 Occorre preliminarmente segnalare che gli interventi finanziati sono in massima parte ancora in fase di realizzazione e, quindi, gli effetti si produrranno solo al momento della loro ultimazione. La distribuzione degli interventi sul territorio, inoltre, si presenta disomogenea e caratterizzata da un basso grado di integrazione con gli altri interventi infrastrutturali in ambito POR che interessano le aree ASI. Ancora sul piano delle risposte, vanno analizzati tre importanti indicatori6: interruzioni del servizio elettrico; grado di insoddisfazione dell'utenza per l'erogazione di gas; popolazione regionale che risiede in comuni serviti da gas metano (%). Per quanto riguarda il primo, negli anni 1998-2003 si registra una diminuzione (da 6,2 a 4,4) nella frequenza delle interruzioni accidentali lunghe del servizio elettrico (numero medio per utente), anche se il dato rimane superiore sia a quello nazionale che a quello delle regioni obiettivo 1. Anche il grado di insoddisfazione complessiva dell'utenza per i servizi di erogazione di gas (%) fa registrare risultati incoraggianti: le famiglie poco o per niente soddisfatte del servizio complessivo per 100 famiglie allacciate alla rete sono passate da 9,5 nel 1998 a 2,9 nel 2003, con valori ben al di sotto sia della media nazionale che di quella relativa alle regioni obiettivo 1. Andamento simile presenta anche la percentuale di popolazione regionale che risiede in comuni serviti da gas metano che passa dal 79,4% del 2001 al 85,1% del 2003, segnando un avvicinamento al dato nazionale (90,5%) e un valore nettamente superiore a quello registrato per le regioni obiettivo 1 (77%). Per quanto riguarda gli scenari futuri il riferimento va al Documento strategico regionale preliminare per la politica di coesione 2007-2013 che costituisce il quadro di contesto del prossimo ciclo di programmazione dei fondi strutturali comunitari (2007-2013). Per il settore energia all’interno del documento vengono individuati due obiettivi generali: ridurre la dipendenza energetica dalle fonti tradizionali attraverso la valorizzazione delle fonti alternative endogene, anche nell’ottica del rispetto del protocollo di Kyoto; rendere più efficiente ed efficace il sistema di produzione, distribuzione e consumo dell’energia,in un’ottica di competitività territoriale. Tali obiettivi generali si articolano in una serie di obiettivi specifici: 6 Indicatori di "contesto chiave" e variabili http://www.istat.it/dati/db_siti/contesto/info02.html di "rottura" per la valutazione del QCS 2000-06 222
  • 21. promuovere, in coerenza con le linee di intervento individuate dall’APQ Energia, la diffusione delle fonti rinnovabili (specie solare termico a bassa e alta temperatura, solare fotovoltaico, biomassa), sia nell’ambito dell’utenza residenziale sia in ambito produttivo; integrare fortemente le tematiche energetiche nella programmazione strategica delle attività di ricerca e innovazione, puntando sulla valorizzazione del potenziale di energie rinnovabili del territorio regionale e sulle condizioni climatiche tipicamente mediterranee; adeguare gli impianti di produzione e le reti di distribuzione dell’energia, anche al fine direndere possibile in futuro un agevole collegamento alle nuove fonti di approvvigionamento rinnovabili; favorire la razionalizzazione della domanda di energia, principalmente mediante l’incremento dell’efficienza negli usi finali di energia, specie nei settori residenziale e dei trasporti. Le priorità sulle quali la Regione intende concentrare la propria azione sono: adozione e attuazione del Piano Energetico Regionale; realizzazione di nuovi impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili; sostegno alla ricerca e innovazione nel campo delle fonti rinnovabili individuate come prioritarie a livello regionale, ivi comprese quelle basate sull’idrogeno, ai fini di una diffusione di tecnologie in grado di renderle fruibili anche su piccola scala; sostegno alla ricerca e al trasferimento della innovazione in materia di risparmio energetico in edilizia e di bio-edilizia, sia pubblica che residenziale; conversione a metano delle centrali elettriche attive e sostegno all’utilizzo del metano nei settori dell’autotrazione, della climatizzazione della produzione di energia elettrica, sia in termini di autoproduzione (generazione distribuita, cogenerazione) che di produzione mediante centrali; realizzazione di interventi finalizzati ad incrementare l’efficienza negli usi finali e ad affermare di modelli di mobilità sostenibile (con particolare attenzione al potenziamento della rete di trasporto elettrico) e consumi energetici responsabili, mediante un adeguato mix di sostegni finanziari diretti e indiretti; adeguamento delle competenze della PA in materia di programmazione energetica e di gestione, specie per quanto riguarda le fasi di monitoraggio, controllo, valutazione e comunicazione. Sul piano delle criticità occorre rilevare innanzitutto l’assenza di una organica rete di rilevamento e controllo per un efficace monitoraggio delle refluenze sull’ambiente del settore nonché l’assenza di strutture di Inventario delle Emissioni Locali per il di calcolo delle emissioni. Tali aspetti sono ancora più importanti laddove si consideri l’incidenza prevalente del settore industriale sul contributo di emissione di CO2, SO2 e NOx. Stessa situazione si riscontra in relazione all’assenza di un organico censimento degli scarichi industriali. Sulla scorta di quanto detto appare chiaro che la politica energetica regionale dovrebbe perseguire l’obbiettivo della riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera, di una migliore efficienza energetica del tessuto industriale, di un incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, dell’utilizzazione delle migliori tecnologie disponibili, nonché della riduzione dell’inquinamento dei reflui e della produzione di rifiuti pericolosi. 223
  • 22. Indicatori utilizzati per l’analisi Tematiche Obiettivo Ambientali Cambiamenti climatici DPSIR Fonte dei dati Consumi di energia elettrica P P N° imprese o organizzazioni con sistema ISO 14001 o EMAS R D P ARPA 2004 N° di incidenti rilevanti riscontrati Percentuale di energia proveniente da fonti rinnovabili Numero di impianti suddivisi per tipologia Perdite in rete I Sicilia D ARPA 2004 GRTN D GRTN D GRTN Trend Regionale R.S.A. 20022005 Sicilia P APAT disaggregazione a livello provinciale dell’inventario nazionale delle emissioni (2004) APAT disaggregazione a livello provinciale dell’inventario nazionale delle emissioni (2004) GRTN Valutazione rispetto all’obiettivo ISTAT Attività a rischio di incidente rilevante Migliorare le prestazioni ambientali di imprese e organizzaz ioni P Intensità energetica del PIL Efficienza ambientale di imprese e organizzazioni Ridurre il consumo di risorse P Quantità annue di materiale estratto Cave attive di Emissioni (NOX, CH4, N2O,PM) Emissioni (CO2) Consumo risorse Ridurre le emissioni di gas serra Indicatore ARPA 2004 ARPA 2004 ARPA 2004 ☺ ☺ ☺ ☺ Sicilia Sicilia Sicilia ☺ ☺ ☺ Legenda ☺indica una valutazione positiva in relazione al raggiungimento dell’ obbiettivo perseguito o del Trend regionale rispetto alla precedente RSA 2002 indica che l’obbiettivo è raggiunto solo parzialmente 224
  • 23. indica che non si riscontrano variazioni significative rispetto a quanto rilevato nella precedente RSA 2002 indica una valutazione negativa del Trend o in relazione al raggiungimento dell’ obbiettivo perseguito _ indica che non vi sono dati di riferimento per verificare il Trend regionale _ indica che non vi è un Target obiettivo ben identificato *Trend Regionale R.S.A. 2002-2005 per alcuni indicatori è indicato l’arco temporale del trend di riferimento 225
  • 24. Bibliografia Contributo alle Linee Guida della programmazione economico finanziaria regionale per il periodo 2007-2013 Settore “Energia”, Tullio Pagano (NVVIP), Federico Nucita (Task Force Ambiente – ARTA Sicilia), Dipartimento Programmazione della Regione Siciliana. “Rapporto sulla filiera dell’energia – Produzione, Trasporto, Distribuzione”, a cura di Claudio Basso, Assessorato Industria della Regione Siciliana, Ufficio Speciale per il coordinamento delle iniziative energetiche. Gestore Nazionale della Rete di Trasmissione, Dati statistici sull'energia elettrica in Italia, On-line su http:www.grtn.it Regione Siciliana. Assessorato Bilancio e Finanze, Dipartimento Bilancio e Tesoro, Servizio Statistica, Relazione sulla situazione economica della Regione Siciliana 2004. On-line su http://www.regione.sicilia.it Regione Siciliana. Assessorato Bilancio e Finanze, Dipartimento Bilancio e Tesoro, Servizio Statistica Annuario statistico regionale Sicilia 2004. On-line su http://www.regione.sicilia.it/bilancio/index.htm Regione Siciliana. Assessorato Bilancio e Finanze, Dipartimento Bilancio e Tesoro, Servizio Statistica Conti economici della Sicilia. On-line su http://www.regione.sicilia.it/bilancio/index.htm Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, Annuario dei dati ambientali Sicilia 2004. Ernst & Young “Aggiornamento valutazione intermedia POR Sicilia 2000-2006” dicembre 2005. Siti Web: www.regione.sicilia.it/bilancio www.regione.sicilia.it/industria http://www.istat.it/dati/db_siti/contesto/info02.html “Indicatori di "contesto chiave" e variabili di "rottura" per la valutazione del QCS 2000-06” 226