1. UNA DIDATTICA PER I
DSA:
Strumenti per interagire
-a cura di SCAPIN CATERINA
2. LO SVILUPPO DELL’INTELLIGENZA
NUMERICA
• Gelman e Gallistel = teoria dei principi di
conteggio
• Fuson = teoria dei principi della conta (
teoria dei contesti diversi)
• Hughes = classificazione stadi di scrittura
del numero
3. AREE DI INTERVENTO
•PROCESSI LESSICALI = capacità di attribuire
il nome ai numeri
•PROCESSI SEMANTICI = capacità di
comprendere il significato dei numeri attraverso
una rappresentazione mentale di tipo
quantitativo.
•PROCESSI SINTATTICI = le particolari
relazioni spaziali tra le cifre che costituiscono i
numeri
•COUNTING = capacità di conteggio
4. PROCESSI LESSICALI
1.Puntualizzare il nome del numero incluso lo zero
2.Definire il numero dieci
3.Imparare il nome dei numeri oltre il numero dieci
4.Leggere il nome dei numeri oltre il numero venti, le centinaia e le
migliaia, con la virgola; leggere le frazioni
5.Riflettere sullo zero che modifica il nome dei numeri e imparare a
leggerlo all'interno dei numeri
6.Associare il lessico delle operazioni alla loro funzione ( addizione,
sottrazione, moltiplicazione, divisione)
7.Associare il lessico alla funzione dei segni maggiore-minore
8.Apprendere alcuni termini specifici: doppio, metà, paio, dozzina
9.Associare il nome dei numeri all'ordinalità
5. PROCESSI SEMANTICI
1.Stimare le quantità ( di + e di - )
2.Cogliere l'uguaglianza tra quantità
3.Cogliere il significato dello zero
4.Passare dalla rappresentazione analogica di una quantità al numero (
leggere la quantità )
5.Comprendere le operazioni( addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e
divisioni) e il significato di alcune proprietà
6.Riflettere sulle diverse operazioni
7.Comprendere la quantità relativa al numero, dai numeri decimali
8.Comprendere il valore e la funzione dello zero in relazione alla
posizione che occupa all'interno dl numero
6. PROCESSI SINTATTICI
1.Considerare i numeri a due cifre
2.Puntualizzare il posto delle cifre
3.Fissare il valore posizionale delle cifre
4.Intuire il valore posizionale dopo il cento
5.Intuire il valore posizionale dopo il mille
6.Definire la funzione dello zero
7.Automonitoring
8.Conoscere ed imparare a discriminare le differenti posizioni delle
cifre nella struttura del numero intero, nella sequenza da destra a
sinistra ( e da sinistra a destra)e determinare il valore del numero, del
numero decimale
9.Conoscere il valore posizionale delle cifre nella frazione
7. CALCOLO A MENTE
1.Stimare le quantità ( di + e di - )
2.Cogliere l'uguaglianza tra quantità
3.Cogliere il significato dello zero
4.Passare dalla rappresentazione analogica di una quantità al numero (
leggere la quantità )
5.Comprendere le operazioni: addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e
divisioni
6.Riflettere sulle diverse operazioni
7.Scoprire e analizzare diverse modalità di calcolo a mente
8.Affrontare diverse strategie utili nel calcolo mentale di addizioni,
sottrazione, moltiplicazione, suddivisione e spartizione
8. CALCOLO A MENTE
1.Calcolare con subitizing; aggiungere e togliere da una determinata
quantità sempre il subitizing
2.Strategie per il calcolo: avviare all'uso della strategia n + n nel calcolo
verticale (addizione); avviare all'uso del raggruppamento per cinque,
come facilitazione; effettuare il calcolo verticale con l'applicazione dei
raggruppamenti per cinque; avviare all'uso della strategia di sommare a
partire dal numero maggiore; consolidare la strategia di variare l'ordine
degli addendi; avviare all'uso dell'arrotondamento della decina
successiva; strategie di composizione e scomposizione dei numeri;
strategie di composizione e scomposizione dei numeri con calcoli a
due cifre;
3.Comprensione del riporto
4.Tabelline (1-10); ( 2); (5); (3-4); ( 6-7-8-9)
5.Calcolo della divisione
9. CALCOLO SCRITTO
1.Riflettere sulla funzione del calcolo scritto
2.Apprendere le procedure del calcolo scritto nell'addizione,
sottrazione, moltiplicazione, divisione
3.Imparare la prova delle operazioni
4.Imparare a stimare il risultato
5.Apprendere alcune procedure nel calcolare la frazione di una
quantità
10. ELEMENTI PREDITTIVI
SCUOLA DELL’INFANZIA
•Difficoltà di linguaggio
•Difficoltà nella copia da modello e disordine nello spazio del foglio
•Difficoltà di memoria
•Difficoltà di attenzione
•Manualità fine difficoltosa
•Goffaggine nel vestirsi, allacciarsi le scarpe, riordinare
•Difficoltà a ripetere sequenze ritmiche
11. SCUOLA PRIMARIA : POSSIBILI DIFFICOLTA’
IN SCRITTURA:
• Copiare dalla lavagna
• Usare lo spazio del foglio
• Mantenere la direzionalità della scrittura
• Copiare i diversi caratteri tipografici
• Errori di: omissione, sostituzione, inversione
• Scrivere gruppi consonantici complessi, digrammi, trigrammi
• Usare correttamente la punteggiatura (inadeguata o ignorata)
• Memorizzare le classificazioni grammaticali
• Costruire testi lessicalmente ricchi e sintatticamente complessi
IN LETTURA:
• Riconoscere i caratteri tipografici
• Mantenere il segno nella lettura (perdita della riga e salto della
parola)
• Riconoscere i suoni simili
• Leggere ad alta voce: lentezza ed errori ostacolano la comprensione
12. SCUOLA PRIMARIA : POSSIBILI DIFFICOLTA’
IN MATEMATICA:
• Errori di inversione nella scrittura di numeri
• Numerare regressivamente in particolare al cambio della decina
• Memorizzare gli algoritmi del calcolo delle quattro operazioni
• Memorizzare le tabelline
• Memorizzare i termini specifici delle figure geometriche
• Memorizzare le formule
• Discriminare i segni grafici ><- +
• Effettuare calcoli orali
NELLO STUDIO:
• Difficoltà attentive e di memoria
• Memorizzare informazioni in sequenza (ordine alfabetico, giorni
della settimana, mesi, filastrocche, poesie)
• Ricordare date, epoche storiche, i nomi nelle carte
• Ampliare il lessico comprendendo i termini specifici delle discipline
• Costruire organizzatori spazio-temporali
13. • Terzo livello
• Quarto livello
• Quinto livello
14/10/09
ELEMENTI PREDITTIVI
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO
• Difficoltà di copia dalla lavagna
• Perdita della riga e salto della parola in lettura
• Difficoltà d’uso dello spazio del foglio
• Omissione delle lettere maiuscole- Lettere e numeri scambiati
• Sostituzione di suoni simili - Difficoltà nei digrammi
• Punteggiatura ignorata
• Difficoltà ad imparare le tabelline
• Difficoltà a memorizzare le procedure delle operazioni aritmetiche
• Difficoltà a ricordare i termini specifici delle discipline, le epoche
storiche, le date degli eventi
• Difficoltà espositive
• Difficoltà di pianificazione
• Difficoltà nel metodo di studio
29. Quali effetti genera la disabilità sul
processo di apprendimento (2)
* difficoltà a svolgere sequenze ripetitive di
lavoro in modo standardizzato
* difficoltà a procedere da solo nel compito
* incapacità di controllare da
solo l’adeguatezza del
risultato
30. COME AIUTARE
IL RAGAZZO DISLESSICO?
MISURE
COMPENSATIVE DISPENSATIVE
Strumenti che consentono di Modificazioni nell’espletamento
compensare le difficoltà di dell’attività didattica
esecuzione di compiti
automatici derivate da una
disabilità specifica
32. • Cercare di organizzare lo spazio in
modo accogliente e intenzionale,
con punti di riferimento precisi.
• Anche lo spazio insegna e stimola
l’apprendimento.
• Lo spazio ben strutturato aiuta i
bambini ad orientarsi meglio nelle
attività
• Lo spazio dovrebbe garantire sia
l’attività individuale che l’attività
di reciproco aiuto
34. I-II CLASSE
Pareti parlanti:
• Una parete per la scrittura
con riferimenti chiari, visivi
per ogni lettera e mano
mano per le successive
difficoltà ortografiche
• Una parete per i numeri con
tutti i numeri ben visibili,
linea dei numeri…
III-IV-V CLASSE
Pareti attrezzate:
• Spazi con riferimenti visivi
per la lingua, la matematica,
la storia, la geografia e
riferimenti extralinguistici
(grafici temporali, foto,
schemi, mappe…)
Pianificazione del lavoro:
• Controllare, tutte le volte
che si può, nel quaderno e
nel diario che ogni cosa sia
stata copiata
• Qualsiasi sia l’età dei ragazzi munisci l’aula di un orologio grande e
leggibile e di calendario.
35. • Proporre giornalmente giochi linguistici per migliorare la
competenza fonologica e metafonologica
• Inizialmente presentare i caratteri scritti in stampato
maiuscolo; passare allo stampato minuscolo dopo che tutti i
suoni, compresi quelli complessi, sono stati presentati e
padroneggiati; introdurre il corsivo con gradualità
• Evitare assolutamente di presentare più caratteri
contemporaneamente
• Fermare il lavoro più tempo sui suoni difficili
• Far manipolare le lettere in particolare con i bambini che
faticano a memorizzarle
• Pensare sempre che la scrittura è un mezzo per comunicare,
quindi ci dovranno essere mille occasioni per scrivere
• Lavorare molto sull’ortografia in modo vario e vivace
• Assicurarsi che le cose scritte alla lavagna, per essere
copiate, rimangano fino a che tutti abbiano trascritto
• Organizzare spesso lavori di scrittura in gruppo così da
favorire la crescita cognitiva
36. • Organizzare un lavoro sulla struttura del testo
(ideazione-progettazione-stesura-revisione)
• Motivare i ragazzi alla scrittura facendo scrivere testi che si
ritrovano nella quotidianità (articoli giornalistici, pubblicità, inviti…)
• Non introdurre la grammatica troppo presto; selezionare gli aspetti
più significativi
• Presentare le lezioni in modo da lavorare in gruppo, con materiali che
attivino conflitti cognitivi e li portino a riflettere sull’uso delle parole
• Non “abusare” della grammatica: selezionare gli aspetti più significativi
e tralasciare il resto
• Lavorare ancora molto sull’ortografia, in modo vario e vivace
• Se si vede che l’ortografia è un “campo minato” sollecitare ad usare
mezzi compensativi (computer con correttore) e non valutarla
• Predisporre un lavoro strutturato in base alle difficoltà da usare a
scuola e a casa anziché assegnare compiti in serie
37. ALL’ INIZIO
• In fase di apprendimento, lasciar leggere per anticipazione accettando ciò che
viene letto anche se inventato
• Relativamente alla tecnica di lettura, organizzare un lavoro molto graduato e
all’inizio, puntare molto sulle sillabe e non sulle lettere separate
• Far fare brevi allenamenti in coppia assegnando un amico come tutor e
predisponendo un percorso man mano più complesso
( sillabe – bisillabe – trisillabe –
parole con lettere ponte –
digrammi - trigrammi…)
38. E PER CONTINUARE
• Non forzare a leggere a voce alta tutti i bambini:
non avendo gli stessi tempi di lettura non è
possibile far tenere il segno
• Organizzare la lettura ad alta voce con
“appuntamenti”
• Non utilizzare la lettura dei ragazzi ad alta voce
su testi specifici: meglio la lettura dell’adulto
perché guida, spiega, chiarisce
39. • Leggere a voce alta fiabe, favole, racconti, romanzi a
seconda dell’età dei bambini per potenziare l’ascolto e far
amare la lettura; ritagliarsi un tempo di lettura ogni giorno.
• Predisporre, fin dalla prima, una biblioteca di classe con libri
di vario tipo, formato, difficoltà, caratteri.
• Tenere diviso l’allenamento alla lettura dalla comprensione
dei testi e dall’uso della biblioteca di classe.
• Lasciare tempo ogni giorno, anche solo 15 o 20 minuti per la
lettura individuale, senza il controllo delle prestazioni
40. • Insegnare la tecnica della
sottolineatura, mostrare
schemi, mappe e farli
costruire
• Fare molto lavoro
differenziato: ricerche a
coppie, esperimenti,
riflessioni a gruppi sulle
fonti, sulle carte
geografiche, sulle ipotesi
scientifiche
• Usare materiale
audiovisivo e tutti i sussidi
possibili
• Richiedere tempi di
attenzione contenuti e
fare riposare cinque minuti
tra un’attività e l’altra
• Programmare le interrogazioni
• Avvisare 10 minuti prima di
interrogare
• Far spiegare ai ragazzi, tra
loro, i diversi metodi che
ognuno usa per prepararsi, per
stare attento…
• Proporre molto spesso il
lavoro di gruppo
(apprendimento cooperativo)
• Responsabilizzare i compagni
per la lettura e la dettatura e
concordare tutor coetanei
• Ricordarsi che i ragazzi
dislessici hanno bisogno di più
tempo, quindi ridurre la
quantità di esercitazioni e
studio a casa ed a scuola
41. • Il bambino dislessico spende già molte energie a far
corrispondere ai suoni le lettere della lingua italiana
• Con lo studio di un’altra lingua i suoni e la concordanze da
ricordare aumentano rendendo più faticoso l’apprendimento
COSA FARE?
• Concordare con chiarezza i suoni con le lettere
• Ricordare il significato delle parole
• Se deve imparare una seconda lingua, sarebbero da preferire
le lingue con una base latina perché più trasparenti
• Se deve imparare l’inglese, è opportuno puntare sulla lingua
parlata
42. • Aiutare a pianificare i tempi di una
prova orale ( rilettura del testo, degli
appunti e/o mappa, preparare una lista
di domande e/o schema di
interrogazione, simulare
l’interrogazione rispondendo ai quesiti
formulati, curando l’esposizione..)
• Attirando l’attenzione durante la lezione
in classe (utilizzando enfasi in alcune
parti del discordo: tono della voce,
gestualità, mimica,uso di immagini;
riformulando i concetti con esempi e
parole diverse, creando conflitto
cognitivo; proponendo
esemplificazioni)
ALCUNI COMPITI RISULTANO
PARTICOLARMENTE DIFFICILI PER
ALUNNI CON DIFFICOLTA’ DI
ATTENZIONE ( come per alunni dislessici)
Questi compiti sono:
• Lavori molto lunghi anche se semplici e
comprensibili,
• Compiti che richiedono, in generale, buone
abilità organizzative;
• Prendere appunti durante la spiegazione
dell’insegnante;
• Prove di comprensione di testi difficili;
• Produzioni scritte in assenza di una guida
esterna o senza un insegnamento specifico
delle strategie di composizione;
• Studio di materie antropologiche o
scientifiche senza che ci sia stato un
insegnamento mirato delle strategie di studio;
• Interrogazioni che richiedono la formulazione
di discorsi articolati ed esaustivi riguardanti
argomenti studiati molto tempo prima.
43. STRUMENTI DISPENSATIVI
lettura a voce alta
scrittura veloce sotto dettatura
ricopiare alla lavagna
uso del vocabolario
uso mnemonico delle tabelline
programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e studio
domestico
riduzione del carico di lavoro
organizzazione interrogazioni programmate
valutazione delle prove scritte ed orali che tengano conto del
contenuto e non della forma
44. STRUMENTI COMPENSATIVI
computer: + controllo sintattico
+ controllo ortografico
+ sintesi vocale
tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto e dei vari caratteri
tabella delle misure, tabella delle formule geometriche
tavola pitagorica
tavole di sviluppo mnemonico
calcolatrice
audio registratore o lettore MP3 (con cuffia)
cassette registrate
vocabolario multimediale
enciclopedia informatica multimediale su CD ROM
libro parlato (centri)
testi ridotti con audio cassette + CD ROM
scanner - OCR
internet
45. • Possibilità d'uso di testi ridotti non per
contenuto, ma per quantità di pagine come
già avviene in vari paesi europei in cui esiste
lo stesso testo ampio oppure ridotto per i
dislessici
• Utilizzo, per lo studio, di cassette registrate
(dagli insegnanti, dagli alunni, e/o allegate ai
testi)
• Uso del libro parlato per arricchire il lessico e
come motivazione alla lettura (uso extra
scolastico)
46. un buon TESTO
deve avere:
fondo COLORATO
testo chiaro
guida allo studio
parole chiave evidenziate
cartine-tabelle
immagini
47. DISPENSARE
dalla LETTURA ad ALTA VOCE
Prot. n.4099/A4 del 5.10.04
LETTURA
… efficace lettura fatta dall’insegnante
49. DIZIONARIO ENCICLOPEDIA
italiano
inglese
enciclopedia completa
atlante mondiale interattivo
viaggi 3D
cronologia dinamica
(linea del tempo)
50. COMPRENSIONE del TESTO
DOMANDE DI COMPRENSIONE
le domande inserite nel testo migliorano la comprensione
e l’apprendimento
le domande di carattere concettuale acquistano maggior
significabilità se poste prima di leggere il testo (favoriscono
la costruzione di una traccia di lettura)
le domande prima della lettura:
creano aspettative
focalizzano l’attenzione sull’argomento
stimolano previsioni su ciò che si sta leggendo
51. INEFFICACE per soggetti con D.S.A.
difficoltà a memorizzare
difficoltà a sequenziare
RIPETIZIONE
come fattore di apprendimento
scritta orale
automatizzazione
LETTURA
SCRITTURA
CALCOLO
52. la LETTURA non è
l’unico canale di apprendimento
canali
sensoriali
53. • Insegnare la tecnica della
sottolineatura, mostrare
schemi, mappe e aiutarli
nell’organizzarle
• Usare materiale audiovisivo e
tutti i sussidi possibili
• Richiedere tempi di
attenzione contenuti
• Proporre testi di studio
riscrivendoli seguendo le
tecniche della semplificazione
(impostazione grafica,
organizzazione testuale,
scelte sintattiche e lessicali)
• Programmare le interrogazioni
• Proporre molto spesso il lavoro di
gruppo (apprendimento
cooperativo, tutor coetanei )
• Ricordarsi che i ragazzi dislessici
hanno bisogno di più tempo,
quindi ridurre la quantità di
esercitazioni e studio a casa ed a
scuola
62. la LEZIONE
recupero delle conoscenze pregresse
documentari - video interessi personali
input familiari
input scolastici
provengono
VALORIZZIAMOLI !
63. informare sul tipo di argomento che si andrà a trattare in modo
da create delle aspettative
chiedere di fare ipotesi sul contenuto
durante la spiegazione controllare che vi guardi o che guardi il PC
prevedere momenti di INTERVALLO
ricordare che i tempi di attenzione sono molto ridotti
non chiedere mai “hai capito?” non ve lo dirà mai!
porre spesso domande di verifica di comprensione
attenzione al linguaggio specifico
approccio alla pagina
esplicitare gli esercizi da svolgere in classe o per casa
(meglio se con un esempio)
verificare SEMPRE che abbia compreso la consegna
controllare la gestione del diario
non dimostrare impazienza quando lo interrogate
ricordare quanto è importante per lui il TEMPO
non ammonire davanti a tutti
VADEMECUM - LEZIONE
67. STUDIO personale
consegnare schede chiare, ben strutturate sulle quali l’alunno
possa studiare dato che non può farlo sui propri appunti e/o
su dettato
selezionare i contenuti del testo da studiare, individuare pochi
concetti “chiave” in relazione tra loro
personalizzare il lavoro da svolgere per casa considerando che
per un soggetto con D.S.A. certe attività richiedono tempi
molto lunghi
far costruire mappe concettuali con mediatori visivi
prediligere attività orali agli scritti
valorizzare e premiare le strategie vincenti
e condividerle con la classe
68. problemi
paura del foglio bianco
avere
troppe idee e confuse
paura di fare
troppi errori
creazioni di TESTI
SCRITTURA
72. per migliorare il TESTO
durante le verifiche in classe Prot. n.4099/A4 del 5.10.04
durante il consolidamento in classe
per l’attività domestica
durante le prove scritte Esame di Stato C.M.1767 del 1.3.05
74. mettere pochi SEGNI ROSSI per il rischio che questi
permangono a causa del rinforzano visivo
usare simboli di correzione diversi (forma – colore)
correzioni ai margini del foglio
fargli capire che gli errori sono sempre migliorabili
dare indicazioni precise su come attuare i migliora-
menti
considerare l’impegno
CORREZIONE
75. COOPERATIVE LEARNING
PERCHÈ
GRUPPI DI LAVORO
responsabilità verso
il gruppo oltre a sè
uguale parteci-
pazione di tutti
interazione
positiva
promuovere
interdipendenza
PROBLEM SOLVING
BRAINSTORMING
Indicazioni Metodologiche
76. di apprendimento
superamento verbalismo (parole vuote)
costruzione di concetti
consolidamento degli stili cognitivi
lavoro in gruppo che individuale
> accettazione degli strumenti compensativi
possibilità per l’alunno con D.S.A. di dimostrare la
propria competenza tecnologica
Scuola = LABORATORIO
77. meno difficoltà nelle materie orali
buoni ascoltatori
la comprensione orale è migliore
posseggono > abilità
verifiche orali risultano più facili
evitare di fare domande aperte
in preparazione agli esami orali
in preparazione agli stage
in preparazione ai colloqui di lavoro
uso del registratore
uso del PC-editor di testi con sintesi vocale
uso dei CD-ROM in dotazione al testo
dispensare dal prendere appunti
materie ORALI
81. Mappe Mentali
T.Buzan
Mappe Concettuali
J. Novak
al centro concetto iniziale
struttura a raggiera
i concetti sono rappresentati
anche da figure o immagini
ideale per la L2
ideale per la progettazione
di testi
struttura reticolare
i concetti sono rappresentati
anche da figure o immagini
ideale per concetti complessi
ideale per esplicitare la
evoluzione temporale
QUALE MAPPA ?
87. • Predisporre verifiche scalari, chiare graficamente,
possibilmente su un unico argomento, non a tempo
• Lasciare usare gli strumenti di compensazione
• Valutare in modo costruttivo, con modalità che tengano conto
del contenuto, separando l’errore non oggetto di verifica
• Cercare di mettere pochi segni rossi
• Far capire che gli errori sono sempre migliorabili
• Dare indicazioni precise su come attuare miglioramenti
• Valutare l’impegno
• La valutazione sulla scheda dovrebbe riflettere il percorso dei
ragazzi e registrare i loro progressi
• Verificare le competenze acquisite e far emergere gli
apprendimenti raggiunti
88. non prima che l’alunno abbia avuto il tempo di assimilare
i contenuti
non valutare gli errori ortografici ai dislessici
valutare il percorso personale
performance scolastica e autostima sono in rapporto
interattivo quindi ATTENZIONE!
favorire la metacognizione
stimolare l’accesso di nuove conoscenze sulla
elaborazione di quelle già possedute
riservatezza sul voto
VALUTAZIONE
89. ORDINANZA MINISTERIALE ***.
Articoli relativi agli studenti segnalati per D.S.A .
(invariati rispetto al 2007)
N.30 Prot.2724
Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli
esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria
superiore
nelle scuole statali e non statali. Anno scolastico 2007/2008
ART. 6
DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE
1. I consigli di classe dell'ultimo anno di corso elaborano, entro il 15 maggio,
per la commissione d'esame, un apposito documento relativo all'azione
educativa
e didattica realizzata nell'ultimo anno di corso.
2. Tale documento indica i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi
del
percorso formativo, i criteri, gli strumenti di valutazione adottati, gli
obiettivi
raggiunti, nonché ogni altro elemento che i consigli di classe ritengano
significativo
ai fini dello svolgimento degli esami.
3. Per quanto concerne gli istituti professionali, tenuto conto della particolare
organizzazione del biennio post-qualifica che prevede nel curricolo una terza
area professionalizzante che si realizza mediante attività integrate tra
scuola e formazione professionale regionale e/o la partecipazione a stage
presso aziende, il documento deve recare specifiche indicazioni sul profilo e
le caratteristiche di tale area, sulle attività poste in essere e sugli obiettivi
raggiunti. Le commissioni di esame terranno conto delle esperienze realizzate
nell'area di professionalizzazione ai fini dell'accertamento delle conoscenze,
competenze e capacità, con specifico riferimento alla terza prova
90. 4. Per le classi articolate e per i corsi destinati ad alunni provenienti da più
classi, il documento di cui ai commi 1 e 2 è integrato con le relazioni dei
docenti
dei gruppi in cui eventualmente si è scomposta la classe o dei docenti
che hanno guidato corsi destinati ad alunni provenienti da più classi.
5. Al documento stesso possono essere allegati eventuali atti relativi alle
prove
effettuate e alle iniziative realizzate durante l'anno in preparazione dell'esame
di Stato, nonché alla partecipazione attiva e responsabile degli alunni
ai sensi del Regolamento recante le norme dello Statuto delle studentesse
e degli studenti emanato con DPR n.249 del 24/6/98, modificato dal
DPR 21-11-2007,n.235.
6. Prima della elaborazione del testo definitivo del documento, i consigli di
classe possono consultare, per eventuali proposte e osservazioni, la
componente
studentesca e quella dei genitori.
7. Il documento è immediatamente affisso all'albo dell'istituto e consegnato in
copia a ciascun candidato. Chiunque ne abbia interesse può estrarne copia.
Art 12 .7
La Commissione terrà in debita considerazione le specifiche situazioni
soggettive,
relative ai candidati affetti da dislessia, sia in sede di predisposizione
della terza prova scritta, che in sede di valutazione delle altre due prove
scritte,
prevedendo anche la possibilità di riservare alle stesse tempi più lunghi di
quelli ordinari. Al candidato sarà consentita la utilizzazione di apparecchiature
e strumenti informatici nel caso in cui siano stati impiegati per le verifiche
in corso d’anno.
91. PROVA NAZIONALE
…Nel caso vi siano candidati con difficoltà di apprendimento che necessitino di
un formato dedicato ( versione informatizzata), atteso che non è stata effettuata
la loro rilevazione, il Presidente della commissione ovvero il vice presidente o
il commissario delegato ne informa, il giorno precedente la prova, l’Invalsi inviando
una e-mail a esameprimociclo@invalsi.it o un fax al numero 06/94185202 al fine
del tempestivo invio, nel giorno della prova, dei testi. Tale comunicazione deve essere
inviata per conoscenza anche all’Ufficio Scolastico Regionale.
CANDIDATI CON DIFFICOLTA’ SPECIFICHE DI APPRENDIMENTO
I candidati con diagnosi specifica di dislessia o di altri disturbi specifici di apprendimento
sosterranno la prova nazionale con l’ausilio degli strumenti compensativi utilizzati durante
l’anno. Per lo svolgimento della prova è previsto un tempo aggiuntivo
stabilito dalla Commissione
92. DPR n. 122, 22 giugno 2009
Art. 10 Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento
(DSA)
1. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA)adeguatamente
certificate,la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle
effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle
specifiche situazioni soggettive di tali alunni;a tali fini, nello svolgimento
dell'attività didattica e delle prove di esame, sono adottate, nell'ambito delle
risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-
didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.
2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione
delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove.
93. LO SVILUPPO DELL’INTELLIGENZA
NUMERICA
• Gelman e Gallistel = teoria dei principi di
conteggio
• Fuson = teoria dei principi della conta (
teoria dei contesti diversi)
• Hughes = classificazione stadi di scrittura
del numero
94. AREE DI INTERVENTO
•PROCESSI LESSICALI = capacità di attribuire il
nome ai numeri
•PROCESSI SEMANTICI = capacità di comprendere
il significato dei numeri attraverso una
rappresentazione mentale di tipo quantitativo.
•PROCESSI SINTATTICI = le particolari relazioni
spaziali tra le cifre che costituiscono i numeri
•COUNTING = capacità di conteggio
95. PROCESSI LESSICALI
1.Puntualizzare il nome del numero incluso lo zero
2.Definire il numero dieci
3.Imparare il nome dei numeri oltre il numero dieci
4.Leggere il nome dei numeri oltre il numero venti, le centinaia e le migliaia,
con la virgola; leggere le frazioni
5.Riflettere sullo zero che modifica il nome dei numeri e imparare a leggerlo
all'interno dei numeri
6.Associare il lessico delle operazioni alla loro funzione ( addizione,
sottrazione, moltiplicazione, divisione)
7.Associare il lessico alla funzione dei segni maggiore-minore
8.Apprendere alcuni termini specifici: doppio, metà, paio, dozzina
9.Associare il nome dei numeri all'ordinalità
96. PROCESSI SEMANTICI
1.Stimare le quantità ( di + e di - )
2.Cogliere l'uguaglianza tra quantità
3.Cogliere il significato dello zero
4.Passare dalla rappresentazione analogica di una quantità al numero ( leggere
la quantità )
5.Comprendere le operazioni( addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e
divisioni) e il significato di alcune proprietà
6.Riflettere sulle diverse operazioni
7.Comprendere la quantità relativa al numero, dai numeri decimali
8.Comprendere il valore e la funzione dello zero in relazione alla posizione
che occupa all'interno dl numero
97. PROCESSI SINTATTICI
1.Considerare i numeri a due cifre
2.Puntualizzare il posto delle cifre
3.Fissare il valore posizionale delle cifre
4.Intuire il valore posizionale dopo il cento
5.Intuire il valore posizionale dopo il mille
6.Definire la funzione dello zero
7.Automonitoring
8.Conoscere ed imparare a discriminare le differenti posizioni delle cifre nella
struttura del numero intero, nella sequenza da destra a sinistra ( e da sinistra a
destra)e determinare il valore del numero, del numero decimale
9.Conoscere il valore posizionale delle cifre nella frazione
98. CALCOLO A MENTE
1.Stimare le quantità ( di + e di - )
2.Cogliere l'uguaglianza tra quantità
3.Cogliere il significato dello zero
4.Passare dalla rappresentazione analogica di una quantità al numero ( leggere
la quantità )
5.Comprendere le operazioni: addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni
6.Riflettere sulle diverse operazioni
7.Scoprire e analizzare diverse modalità di calcolo a mente
8.Affrontare diverse strategie utili nel calcolo mentale di addizioni,
sottrazione, moltiplicazione, suddivisione e spartizione
99. CALCOLO A MENTE
1.Calcolare con subitizing; aggiungere e togliere da una determinata quantità
sempre il subitizing
2.Strategie per il calcolo: avviare all'uso della strategia n + n nel calcolo
verticale (addizione); avviare all'uso del raggruppamento per cinque, come
facilitazione; effettuare il calcolo verticale con l'applicazione dei
raggruppamenti per cinque; avviare all'uso della strategia di sommare a partire
dal numero maggiore; consolidare la strategia di variare l'ordine degli addendi;
avviare all'uso dell'arrotondamento della decina successiva; strategie di
composizione e scomposizione dei numeri; strategie di composizione e
scomposizione dei numeri con calcoli a due cifre;
3.Comprensione del riporto
4.Tabelline (1-10); ( 2); (5); (3-4); ( 6-7-8-9)
5.Calcolo della divisione
100. CALCOLO SCRITTO
1.Riflettere sulla funzione del calcolo scritto
2.Apprendere le procedure del calcolo scritto nell'addizione, sottrazione,
moltiplicazione, divisione
3.Imparare la prova delle operazioni
4.Imparare a stimare il risultato
5.Apprendere alcune procedure nel calcolare la frazione di una quantità
101. .. Non ci si può nascondere dietro al concetto di “GIUSTIZIA”
La giustizia in educazione è dare ad
ognuno ciò di cui ha bisogno!