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ALUNNI DISABILI
Dalla diagnosi funzionale all’esame
di licenza: problematiche valutative
ed esemplificazoni pratiche
Rosa Maria Pugni
IL PROGETTO GLOBALE DI VITAIL PROGETTO GLOBALE DI VITA
NUOVE MODALITA' PER
L'INDIVIDUAZIONE AL FINE
DELL'INTEGRAZIONE SCOLASTICA
 NORMATIVA DI RIFERIMENTO
 LEGGE 104/92
 DPR 24 FEBBRAIO 1994
 LEGGE 289/2002 ART.35 COMMA 7
 DPCM 185/2006
Punti salienti
 L.104/92'Legge —quadro per l'assistenza , l'integrazione
sociale e i diritti delle persone handicappate
 Art.3: definisce come persona handicappata colui che
presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale
che è causa di difficoltà di apprendimento. La
minorazione può essere stabilizzata e progressiva e
assumere situazione di gravità;
 Art.12: garantisce il diritto all'educazione e all'istruzione
della persona con handicap;
 Art.13: assicura l'integrazione scolastica della persona
handicappata attraverso azioni per lo sviluppo delle
potenzialità nell'apprendimento.
Punti salienti
 DPR 24 febbraio 1994 ( atto di indirizzo
in materia di alunni portatori di
handicap):
 all'individuazione dell'alunno disabile
provvede lo specialista ovvero lo
psicologo esperto dell'età evolutiva in
servizio presso le ASL o in regime di
convenzione con le medesime.
Punti salienti
 La legge 289/02, art.35, comma 7:
 le ASL provvedono all'individuazione dell'alunno con
handicap sulla base di accertamenti collegiali.
 Il DPCM 185/2006, regolamento attuativo:
 L'accertamento è effettuato da un collegio su richiesta dei
genitori;
 Gli accertamenti devono essere effettuati in tempo utile
per la formazione delle classi;
 Agli accertamenti provvedono le Aziende Sanitarie;
 Per l'accertamento devono essere utilizzati metodi di
classificazione riconosciuti dell'OMS.
In passato:
 La certificazione era emessa dallo
specialista (neuropsichiatra infantile, o
psicologo) con prevalenza di specialisti
delle U.O.N.P.I.A della A.O.
 Erano certificati anche alunni non
handicappati (secondo la definizione
dell'art.3 della L.104/92).
Oggi:
 Non più certificazione ma accertamento
 Non più specialista ma collegio
 Non più "disabilità" ma handicap
(nell'accezione dell'art. 3 della L.104/02)
 Non più diagnosi generiche ma con
classificazione internazionale
riconosciuta dall'OMS
 Non più U.O.N.P.I.A delle A.O., ma AS
Ruolo della Regione
 Definire modalità e comportamenti che portino ad
omogeneità di accertamento attraverso, atti deliberativi,
Linee di indirizzo, direttive
 Intesa tra il Governo, le Regioni, le Province
autonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni
e le Comunità montane in merito alle modalità e ai
criteri per l'accoglienza scolastica e la presa in carico
dell'alunno con disabilità.
 Intesa ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5
giugno 2003, n. 131.
 LA CONFERENZA UNIFICATA del 20 marzo 2008
Premesse
 La titolarità dell'accertamento collegiale è
della ASL;
 Il collegio è composto da più di due
professionisti;
 L'accertamento assume una
connotazione medico-legale con
possibilità di ricorsi.
Collegio
 Ogni collegio è composto da:
 1 neuropsichiatra infantile appartenente alle Unità
Operative di Neuropsichiatria dell'Infanzia e Adolescenza
delle A.O.;
 1 psicologo della ASL;
 1 assistente sociale della ASL.
 Il numero dei collegi è determinato dalla ASL;
 I collegi sono costituiti nominalmente con atto "formale";
 Non è previsto alcun "gettone";
 Per auto-tutela ogni ASL può nominare un organismo di
riesame;
Domanda
 Sono accettate solo le domande del
genitore /tutore
 a questo proposito è indispensabile una
informazione capillare e articolata ai genitori di
bambini con disabilità anche in collaborazione
con la Scuola , le A.O. e le altre strutture
accreditate;
 Il fac- simile della domanda sarà fornito in
sede di emanazione delle direttive.
Accertamento
 Verifica della documentazione allegata alla
domanda (in elaborazione);
 Definizione della patologia con classificazione
ICD-10 multiassiale o in subordine ICD9-CM
con definizione del livello di gravità;
 Redazione verbale sottoscritto da tutti i
componenti;
 Modello verbale allegato alla DGR.
Attivazione di tutti i supporti e le
procedure previste dalla legge
Procedure diProcedure di
interventointervento
Motivi diMotivi di
incontroincontro
ICFICF
ClassificazioneClassificazione
Internazionale delInternazionale del
Funzionamento, dellaFunzionamento, della
Disabilità e della SaluteDisabilità e della Salute
ICD-10ICD-10
Classificazione StatisticaClassificazione Statistica
Internazionale delleInternazionale delle
malattie e dei problemimalattie e dei problemi
correlati alla salutecorrelati alla salute
INDIND
Nomenclatore diNomenclatore di
MalattieMalattie
per laper la
specialisti-specialisti-
caca
per le cureper le cure
primarieprimarie
La Famiglia OMS delle ClassificazioniLa Famiglia OMS delle Classificazioni
InternazionaliInternazionali
Prodotti AssociatiProdotti Associati ClassificaClassificazzioniioni
PrincipaliPrincipali
AdattamentiAdattamenti
ICD: una risorsa pubblica internazionaleICD: una risorsa pubblica internazionale
150 anni di storia150 anni di storia
StandardStandard
internazionaliinternazionali
Connessioni InternetConnessioni Internet
Istruzioni On-lineIstruzioni On-line
Tabelle di conversioneTabelle di conversione
ICD 8, 9, 10ICD 8, 9, 10
Data Base Mortalità:Data Base Mortalità:
85 Paesi85 Paesi
IL CAMBIAMENTO DELL’ATTEGGIAMENTO
COMPLESSIVO NEI CONFRONTI DELLA DISABILITÀ
 L’atteggiamento complessivo nei confronti della
disabilità sta cambiando: ora si inizia a parlare di
inclusione sociale;
 Nuove conoscenze rispetto alla definizione ed alle
possibilità di miglioramento;
 Nuovo approccio alla definizione,
concettualizzazione, valutazione, trattamento e
risposta scientificamente fondata ai bisogni delle
persone con disabilità;
INSERIMENTO
 Riconosce il diritto delle persone con
disabilità ad avere un posto nella
società, ma si limita ad inserirle in un
posto spesso separato dalla società (un
istituto o una classe speciale per es.) o
in una situazione passiva
INTEGRAZIONE
E’ il processo che garantisce alle persone
con disabilità il rispetto dei diritti
all’interno dei luoghi ordinari, senza però
modificare le regole e i principi di
funzionamento della società e delle
istituzioni che li accolgono.
L’ICF CY
 L’ICF CY(Classificazione Internazionale del
Funzionamento della salute e della disabilità)
classifica la salute e gli stati di salute ad essa
correlati attraverso il ricorso ad un linguaggio
universale.
 Il nuovo modello prende in considerazione tutti
gli aspetti della persona e permette la
correlazione tra stato di salute ed ambiente
arrivando così alla definizione di disabilità
come ad una condizione di salute in un
ambiente sfavorevole.
L’attenzione viene posta su
quattro componenti
fondamentali:
 le limitazioni funzionali
 il benessere della persona
 il sostegno ed il supporto individuale
 le competenze e l’adattamento
personale
Tutti i bambini hanno gli stessi diritti, ma
potrebbero avere bisogni diversi a
seconda di chi sono e delle loro
particolari circostanze.
I sostegni consistono in questo
 crea la condizione
 crea il sostegno giusto
 crea l’ambiente migliore
e vedrai che
la disabilità nelle sue varie connotazioni
viene molto facilitata
INCLUSIONE
E’ il concetto che prevale nei documenti internazionali più
recenti.
La persona con disabilità è considerata cittadino a pieno
titolo e quindi titolare di tutti i diritti come gli altri cittadini.
Viene però riconosciuto che la società si è organizzata in
maniera tale da creare ostacoli, barriere e discriminazioni,
che vanno rimosse e trasformate.
Le persone con disabilità entra quindi nella comunità con
pieni poteri, ha il diritto di partecipare alle scelte su come
la società si organizza, sulle sue regole e sui principi di
funzionamento.
D.P.R. n. 275 dell’ 8 marzo 1999
 “L’autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di
 insegnamento e di pluralismo culturale
 e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi
 di educazione, formazione e istruzione
 mirati allo sviluppo della persona umana,
 adeguati ai diversi contesti,
 alla domanda delle famiglie
 e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti,
 al fine di garantire loro il successo formativo,
 coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di
 istruzione
 e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di
 insegnamento e di apprendimento.”
 (art. 1, comma 2°)

POF momento qualificante
dell’autonomia didattica e
organizzativa
 << autonomia funzionale alla piena valorizzazione e realizzazione
 della persona umana, con le sue relazioni, così come richiamato tanto
 dalla normativa sull’autonomia quanto dalla successiva Legge 53/2003.
 “Il principio educativo della scuola è dato dalla centralità del soggetto che
 apprende, con la sua individulaità e con la rete di relazioni che lo legano
 alla famiglia e ai diversi ambiti socilai, regionali ed etnici.
 E’ la persona che apprende, la persona nella sua identità, con i suoi ritmi e
 le sue peculiarità, ciò a cui la scuola deve guardare per farsi capace di
 portarla il più vicino possibile alla piena acquisizione delle competenze in
 uscita dal primo ciclo, di base, come dal secondo ciclo”. >>
 Ministro Pi., Nota di indirizzo per l’avvio dell’anno ponte 2006-2007, p. 3

PartecipazionePartecipazione oo Handicap?Handicap?
Linguaggio neutraleLinguaggio neutrale
• ““politically correct”politically correct”
• uso correttouso corretto
– interventointervento
– opportunitàopportunità
– aspetti positiviaspetti positivi
ModelloModello vs. Modello di Universalevs. Modello di Universale
MinoranzeMinoranze
Ognuno può avere disabilitàOgnuno può avere disabilità
ContinuumContinuum
Multi-dimensionaleMulti-dimensionale
Gruppi con specificheGruppi con specifiche
menomazionimenomazioni
CategorialeCategoriale
Uni-dimensionaleUni-dimensionale
Sequenza di ConcettiSequenza di Concetti
ICIDH 1980ICIDH 1980
 Malattia o disturbo
 Menomazione
 Disabilità
 handicap
Conditioni di saluteConditioni di salute
((disturbo/malattiadisturbo/malattia))
Interazione di ConcettiInterazione di Concetti
ICF 2001ICF 2001
FattoriFattori
AmbientaliAmbientali
FattoriFattori
PersonaliPersonali
Funzioni e struttureFunzioni e strutture
corporeecorporee
(Menomazione(Menomazione))
AttivitàAttività
(Limitazio-(Limitazio-
ne)ne)
PartecipazionePartecipazione
(Restrizione)(Restrizione)
Equità / EquivalenzaEquità / Equivalenza
 Perdita di un artoPerdita di un arto
mine = diabete = talidomidemine = diabete = talidomide
Giorni persi per attività abitualiGiorni persi per attività abituali
influenza = depressione = mal di schienainfluenza = depressione = mal di schiena
= angina= angina
 StigmaStigma
lebbra = schizofrenia = epilessia = HIVlebbra = schizofrenia = epilessia = HIV
Fattori ContestualiFattori Contestuali
PersonaPersona
generegenere
etàetà
altre condizioni dialtre condizioni di
salutesalute
capacità dicapacità di
adattamentoadattamento
background socialebackground sociale
educazioneeducazione
professioneprofessione
esperienze passateesperienze passate
Stile del carattereStile del carattere
AmbienteAmbiente
ProdottiProdotti
Ambiente prossimoAmbiente prossimo
IstituzioniIstituzioni
Norme socialiNorme sociali
Ambiente culturaleAmbiente culturale
Ambiente costruitoAmbiente costruito
Fattori politiciFattori politici
Ambiente naturaleAmbiente naturale
Applicabilità CulturaleApplicabilità Culturale
• Equivalenza concettuale e funzionale della ClassificazioneEquivalenza concettuale e funzionale della Classificazione
• TraducibilitàTraducibilità
• UtilizzabilitàUtilizzabilità
• Comparabilità InternazionaleComparabilità Internazionale
Descrizioni
DEFICIT, BISOGNI
SPECIALI
INCLUSIONE
Quando sei autonomo?
Quali condizioni e aiuti ti
permettono di gestire la tua
autonomia?
Qual è la difficoltà che
ti crea maggiori
problemi
nell’apprendere?
Quali metodologie trovi
maggiormente facilitanti?
Qual è la causa della tua
disattenzione?
Quali condizioni didattiche, di
spiegazione e organizzative ti
permettono di gestire
l’attenzione?
Gli aiuti
 Contestuale: organizzazione tempi e spazi, attività
cooperative, tutoraggio, presenza di strumenti
(registratore, lavagna luminosa, schede, computer...).
 Didattico operativo: concettuale, sequenziale,
procedurale, metacognitivo, organizzativo con
canale verbale , visivo, verbale/visivo, concreto
operativo.
 Socio-relazionale: emotività e tentativi di riuscita,
percezione di competenza, responsabilità,
autovalutazione, ruolo nel gruppo classe.
Importante
l’integrazione fra i vari Enti
 UONPIA
 Consultori
 Servizi Tutela Minori
 Servizi Sociali e Educativi Comune
 Scuola
 Enti privati accreditati
Intervento unitario e coordinato
con una presa in carico globale
del paziente e della sua famiglia
DIAGNOSI FUNZIONALE
COGNOME...........................................................................NOME...................................................
NATO A ......................................................... IL.................................................................................
RESIDENTE A.............................................VIA...............................................Tel …….................
SCUOLA.......................................................................................CLASSE........................................
REFERENTE DEL CASO.............................................................................................................
DIAGNOSI CLINICA (si veda il Verbale di Accertamento di Handicap allegato)
CATEGORIA ICD-10( 9 ) DELL'HANDICAP PREVALENTE :
Patologie prevalenti PSICOFISICA PATOLOGIA  STABILIZZATA
 PROGRESSIVA
VISTA
UDITO
EVIDENZIARE POTENZIALITA’ E DIFFICOLTA’ NELLE SEGUENTI AREE:
COGNITIVA (Sviluppo raggiunto / Capacità di integrazione delle competenze)
AFFETTIVO-RELAZIONALE ( Rapporti interpersonali, controllo pulsionale, tolleranza alle
frustrazioni, autostima)
COMUNICAZIONE (Comprensione / Produzione / Modalità compensative)
SENSORIALE ( Vista: specificare tipo e grado di deficit / Udito: specificare tipo e grado di
deficit )
MOTORIO-PRASSICA (Motricità globale / Motricità fine)
NEUROPSICOLOGICA (Memoria / Attenzione / Organizzazione spazio-temporale)
AUTONOMIA (Personale / Sociale)
EVENTUALI NOTE DESCRITTIVE DELLE FUNZIONI COMPROMESSE
NOTE DESCRITTIVE DELLE POTENZIALITA’ E RISORSE
In base a quanto sopra esposto, per garantire il diritto allo studio secondo
quanto previsto dagli artt. 12 e 13 della L 104/92 e dall’art. 2, comma 2 bis della L.R. 31/80,
l'alunno ha bisogno di:
NECESSITA’ DI SOSTEGNO PER LA DIDATTICA
LIEVE
MEDIO
ALTO
NECESSITA’ DI ASSISTENZA
di base[1]
accompagnamento per gli spostamenti
□ non deambulante
□ non vedente
assistenza per l'igiene personale
assistenza durante la mensa
specialistica per l’autonomia personale[2] per :
accompagnamento per la comunicazione
□ non udente
□ non vedente
□ gravemente ipovedente
assistenza educativa per la comunicazione e le relazioni sociali
□ Scuola
□ Casa
□ Entrambi
AUSILI SPECIFICI (ausili motori e/o posturali, protesi, tecnologie compensative):
………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………..
SERVIZIO TRASPORTO
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
DATA................................... TIMBRO E FIRMA.......................................................................
Le sigle
 Ritardo mentale (F70-F79)
 F70 Ritardo mentale lieve
 F71 Ritardo mentale di media gravità
 F72 Ritardo mentale grave
 F73 Ritardo mentale profondo
 F78 Ritardo mentale di altro tipo
 F79 Ritardo mentale non specificato
Le sigle
 Disturbi dello sviluppo psicologico (F80-F89)
 F80 Disturbi evolutivi specifici dell’eloquio e del
linguaggio
 F81 Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche
 F82 Disturbo evolutivo specifico della funzione motoria
 F83 Disturbo evolutivo specifico misto
 F84 Disturbi evolutivi globali
 F88 Disturbo dello sviluppo psicologico di altro tipo
 F89 Disturbo dello sviluppo psicologico non specificato
Le sigle
 Disturbi comportamentali e della sfera emozionale con
esordio abituale nell’infanzia e nell’adolescenza (F90-F98)
 F90 Disturbi ipercinetici
 F91 Disturbi della condotta
 F92 Disturbi misti della condotta e della sfera emozionale
 F93 Disturbi della sfera emozionale con esordio caratteristico
dell’infanzia
 F94 Disturbo del funzionamento sociale con esordio specifico
nell’infanzia e nell’adolescenza
 F95 Disturbi a tipo tic
 F98 Altri disturbi comportamentali e della sfera emozionale con
esordio abituale nell’infanzia e nell’adolescenza
I disturbi specifici di
apprendimento
Disturbi che interessano uno specifico
dominio di abilità scolastiche,
lasciando intatto il funzionamento
intellettivo generale:
DISLESSIA
DISORTOGRAFIA, DISGRAFIA
DISCALCULIA
I disturbi specifici di
apprendimento
Non devono essere presenti
condizioni quali: patologie
neurologiche, disturbi sensoriali,
disturbi psicopatologici maggiori,
ritardo mentale, grave svantaggio
socio-culturale
Caratteristiche diagnosticheCaratteristiche diagnostiche
I risultati in testI risultati in test standardizzati,standardizzati,
somministratisomministrati individualmente,individualmente,
susu lettura, calcolo, o espressione scrittalettura, calcolo, o espressione scritta
risultano significativamente al di sottorisultano significativamente al di sotto
di quanto previsto in base all’età, all’istruzione,di quanto previsto in base all’età, all’istruzione,
e al livello di intelligenza (QI>85)e al livello di intelligenza (QI>85)
(divario > 2 d.s. tra risultati nei test di profitto e QI).(divario > 2 d.s. tra risultati nei test di profitto e QI).
Concetto diConcetto di DISCREPANZA.DISCREPANZA.
Se è presente unSe è presente un deficit sensoriale,deficit sensoriale,
le difficoltà di apprendimento devono andare al di làle difficoltà di apprendimento devono andare al di là
di quelle di solito associate al deficit.di quelle di solito associate al deficit.
Caratteristiche diagnosticheCaratteristiche diagnostiche
I problemi di apprendimentoI problemi di apprendimento
devono interferire in modo significativodevono interferire in modo significativo
con i risultati scolasticicon i risultati scolastici
e con le attività della vita quotidianae con le attività della vita quotidiana
che richiedono capacità di lettura,che richiedono capacità di lettura,
calcolo o scritturacalcolo o scrittura
Diagnosi differenzialeDiagnosi differenziale
A) normali variazioni nei risultati scolasticiA) normali variazioni nei risultati scolastici
B) difficoltà scolastiche dovute aB) difficoltà scolastiche dovute a
mancanza di opportunità,mancanza di opportunità,
insegnamento scadente, fattori culturali.insegnamento scadente, fattori culturali.
Un’istruzione inadeguata può avere come risultato una scadente prestazione ai test standardizzati di
rendimento.
I bambini con retroterra etnico o culturale diverso rispetto alla cultura scolastica prevalente, o che
seguono i loro studi in lingue diverse dalla lingua madre, o i bambini che hanno frequentato scuole
dove l’insegnamento è stato inadeguato possono avere punteggi bassi ai test di rendimento.
I bambini con questo stesso retroterra possono anche essere a rischio maggiore di assenteismo scolastico
dovuto a malattie più frequenti o ad ambienti di vita
Diagnosi differenzialeDiagnosi differenziale
C) compromissione uditiva o visiva:C) compromissione uditiva o visiva:
(test audiometrico o visivo)(test audiometrico o visivo)
D) ritardo mentale:D) ritardo mentale:
difficoltà di apprendimento proporzionate alledifficoltà di apprendimento proporzionate alle
compromissione intellettiva globale.compromissione intellettiva globale.
In alcuni casi di Ritardo Mentale Lieve, il livello di apprendimento nella lettura,
nel calcolo, o nell’espressione scritta è significativamente al di sotto dei
livelli previsti in base all’istruzione del soggetto e alla gravità del Ritardo
Mentale. In questi casi dovrebbe essere ulteriormente diagnosticato lo
specifico Disturbo dell’Apprendimento.
Diagnosi differenzialeDiagnosi differenziale
E) altri disturbi neuropsicologici:E) altri disturbi neuropsicologici:
deficit dell’attenzione, della memoria, deldeficit dell’attenzione, della memoria, del
riconoscimento visivo, delle abilità visuo-spaziali,riconoscimento visivo, delle abilità visuo-spaziali,
delle prassie, dei processi logico-inferenzialidelle prassie, dei processi logico-inferenziali
o una combinazione di essi.o una combinazione di essi.
F)F) disturbi della sfera emozionaledisturbi della sfera emozionale::
inibizione intellettiva, disturbi d’ansia, depressione,inibizione intellettiva, disturbi d’ansia, depressione,
disturbi del pensiero e dell’esame di realtàdisturbi del pensiero e dell’esame di realtà
Aspetti psicologici, affettivo-emotivi,Aspetti psicologici, affettivo-emotivi,
relazionali e comportamentalirelazionali e comportamentali
Influenzano in modo determinanteInfluenzano in modo determinante
il benessere dell’alunno, il suo apprendimentoil benessere dell’alunno, il suo apprendimento
e le possibilità di una socializzazione soddisfacente.e le possibilità di una socializzazione soddisfacente.
Risulta fondamentale valutare: Risulta fondamentale valutare: 
-- l’immagine che il bambino ha di sé,l’immagine che il bambino ha di sé,
- le sue idee sul lavoro scolastico,- le sue idee sul lavoro scolastico,
- il senso di autoefficacia,- il senso di autoefficacia,
- il livello di autostima,- il livello di autostima,
- le sue motivazioni,- le sue motivazioni,
- la maturità relazionale,- la maturità relazionale,
- i comportamenti problematici.- i comportamenti problematici.
Frequentemente i DSA inducono:
 Aumento del senso di autosvalutazione e di
impotenza in un contesto “pubblico”
 Indebolimento della motivazione allo studio
 Compromissione della qualità dei rapporti
sociali
Percezione di sè
I soggetti con DSA tendono ad attribuire a sé la
responsabilità dei propri fallimenti
e al caso quella dei successi
Progressivo peggioramento
della stima di sè
Estensione del senso di
fallimento oltre le aree specifiche
di disabilità
Globale peggioramento
dell’immagine di sè
e comparsa di uno stato
depressivo
Chapman, 1988; Heyman WB, 1990; Maughan et al, 2003
Numerosi fallimenti
Adattamento scolastico
 I bambini con DSA hanno frequentemente
un basso livello di “popolarità” nell’ambito
della loro classe
Scarsa accettazione da parte
dei compagni
Comportamenti
disadattivi
Gresham FM, Reschly DJ, 1986
Stone WD, La Greca AM, 1990
Dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto
dettatura, uso del vocabolario, studio mnemonico delle
tabelline.
Dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in
forma scritta.
Programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo
studio a casa.
Organizzazione di interrogazioni programmate.
Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano
conto del contenuto e non della forma.
Assegnazione di compiti a casa in misura ridotta
Possibilità d'uso di testi ridotti non per contenuto, ma per
quantità di pagine (come già avviene in vari paesi europei
tra i quali la Gran Bretagna dove esiste lo stesso testo
ampio oppure ridotto per i dislessici).
CIRCOLARE del MINISTERO dell’ISTRUZIONE
del 5 Ottobre 2004
Circolare del ministero
dell’istruzione del 5 gennaio 2005
Si ritiene di dover precisare che per
l'utilizzazione dei provvedimenti dispensativi
e compensativi possa essere sufficiente la
diagnosi specialistica di disturbo specifico di
apprendimento e che tali strumenti debbano
essere applicati in tutte le fasi del percorso
scolastico, compresi i momenti di valutazione
finale.
Nota 1 marzo 2005
Prot. n.1787
Oggetto: Esami di Stato 2004-2005 - Alunni affetti da dislessia
 L'AID - Associazione Italiana Dislessia - ONLUS …, ha richiamato
l'attenzione di questo Ministero sulle difficoltà che i giovani
dislessici incontrano nel sostenere gli esami di Stato.
Questo Ministero, tenendo presente che la composizione con
docenti interni delle Commissioni esaminatrici consente
un'approfondita conoscenza degli specifici disturbi dei candidati
affetti da dislessia, invita le SS.LL. a sensibilizzare le Commissioni
stesse affinchè adottino, nel quadro e nel rispetto delle regole
generali che disciplinano la materia degli esami, ogni opportuna
iniziativa, idonea a ridurre il più possibile le difficoltà degli studenti.
Le Commissioni, in particolare, terranno in debita considerazione
le specifiche situazioni soggettive sia in sede di predisposizione
della terza prova scritta, che in sede di valutazione delle altre due
prove, valutando anche la possibilità di riservare alle stesse tempi
più lunghi di quelli ordinari.
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della
Ricerca
Dipartimento dell’Istruzione
Direzione Generale per lo Studente - Ufficio IV
Nota 27 luglio 2005
 si pregano le SS. LL. di richiamare l’attenzione dei
dirigenti scolastici delle scuole statali e paritarie, affinché
promuovano, nell’ambito della programmazione di inizio
anno scolastico, una serie di incontri per tutti i docenti,
curricolari e di sostegno, allo scopo di migliorare la qualità
dell’integrazione nelle singole classi e nella comunità
scolastica.
Partendo da un’analisi collegiale della diagnosi
funzionale, al fine di rendere il progetto educativo
individualizzato (PEI) funzionale alle effettive esigenze
dell’alunno, tale attività ha lo scopo di coinvolgere nella
stesura e nella realizzazione del PEI tutto il gruppo dei
docenti della classe frequentata dall’alunno disabile.
È appena il caso di ricordare che, per gli alunni nuovi
iscritti, vanno programmati incontri con la scuola di
provenienza, perché possa realizzarsi una effettiva
azione di continuità didattica.
Gli strumenti compensativi
- tabella dei mesi, tabella dell'alfabeto e dei vari caratteri,
- tavola pitagorica,
- tabella delle misure, tabelle delle formule,
- calcolatrice,
- registratore,
- cartine geografiche e storiche
- computers (programmi di videoscrittura con correttore ortografico
e sintesi vocale), cassette registrate (dagli insegnanti, dagli alunni,
e/o allegate ai testi), predisposizione di una fonoteca scolastica
contenente il testo parlato dei libri in adozione ed altri testi
culturalmente significativi (possibilità di collaborazione col Centro
del "Libro parlato” dell'Unione Italiana Ciechi)
- dizionari di lingua straniera computerizzati, tabelle, traduttori
- richiesta alle case editrici di produrre testi anche ridotti e
contenenti audio- cassette o cd-rom
R.M. definizione
 Il RM è caratterizzato da un funzionamento
intellettivo inferiore alla media (QI<70) e da
concomitanti limitazioni in almeno 2 delle seguenti
funzioni adattive:
1. Comunicazione
2. Autonomie personali
3. Accudimento della casa
4. Abilità sociali
5. Autodeterminazione
6. Lavoro/ tempo libero
7. Scolarità
8. Salute e sicurezza
(Luckasson, 1992)
Caratteristiche del
ritardo mentale
Il livello di organizzazione mentale
non solo è inferiore rispetto all’età,
ma anche qualitativamente
irregolare
Caratteristiche funzionali del
soggetto con ritardo mentale
 Difficoltà nel focalizzare l’attenzione sugli elementi
rilevanti di uno stimolo
 Difficoltà ad immagazzinare le informazioni in modo
stabile
 Assenza o forte carenza di memoria procedurale
 Rigidità operativa: condotte ripetitive
 Prevalenza di operazioni mentali lineari (sintagmatiche)
su quelle a rete (sintattiche)
 Scarsa capacità di autocontrollo
 Scarsa consapevolezza delle proprie capacità
 Fragilità emotiva: passività e forte inibizione emotiva
secondaria
Facilitare un atteggiamento
metacognitivo
Sviluppare nel bambino una maggior
attenzione ai fenomeni mentali e quindi
una propensione generale alla riflessione
sul funzionamento mentale, sulla
memoria, etc. propri e altrui.
Età spontanea di sviluppo: 5 – 9 anni
EPILESSIA
Aspetti psicologici e cognitivi
 Circa 30% dei pazienti hanno già problemi
emotivo-comportamentali e difficoltà attentive
al momento della diagnosi
 Dopo un anno di cura migliorano in modo
significativo la memoria e le abilità logiche
 I Problemi emotivi-comportamentali e in modo
minore le condizioni socio-culturali influenzano
in modo significativo l’evoluzione cognitiva e
l’attenzione
Conclusioni
La presenza di disturbi emotivo-
comportamentali e il contesto
sociale, piuttosto che gli aspetti
specifici dell’epilessia, condizionano
gli aspetti cognitivi (in modo
particolare l’attenzione)
CONCLUSIONI
Gli aspetti psicologici all’esordio e le
capacità adattive dei genitori sono i
fattori di rischio più rilevanti per lo
sviluppo di successive difficoltà
comportamentali e cognitive
Conclusioni
Il riscontro di difficoltà attentive deve indurre ad
approfondire con particolare cura gli aspetti
emozionali e relazionali e può essere un prezioso
indicatore della necessità di una presa in carico
psicologica del bambino e della famiglia.
Autismo
 I genitori solitamente notano uno sviluppo
anomalo, in particolare l’assenza della
comunicazione gestuale e
dell’apprendimento del linguaggio.
 Il bambino si presenta fisicamente bello e
la motricità è solitamente normale anche
se talvolta può essere impacciata o
maldestra.
 Il bambino resta indifferente alla
presenza/assenza della madre o di una
persona estranea.
 In altri casi può invece manifestare forti crisi
di angoscia ed agitazione al contatto con
persone nuove
 La mimica è molto povera, fissa, e lo
sguardo sembra “vuoto”.
 Spesso il bambino non risponde alle
sollecitazioni uditive o visive.
 Il disturbo del linguaggio è sempre
grave : può essere presente mutismo
oppure un uso atipico del
linguaggio (ecolalie, ripetizione di frasi
stereotipate, non uso della prima
persona, etc.).
 Frequentemente sono presenti stereotipie
motorie : sfarfallamenti delle mani,
dondolamenti del tronco, oppure uso
stereotipato e iterativo di un gioco etc.
 Il comportamento può essere
caratterizzato da passaggi improvvisi ad
un atteggiamento aggressivo, spesso
autodiretto, per minime frustrazioni o
cambiamenti dell’ambiente.
 Vi è infatti il bisogno intenso di mantenere
immutabile il rapporto con alcuni oggetti
inanimati o alcuni contesti ambientali
 Talvolta questi bambini dimostrano di
possedere delle capacità ipersviluppate :
costruzione di puzzles, memorizzazione
di numeri o parole, orientamento in un
labirinto etc.
 Vi è comunque sempre una forte
compromissione in tutte le seguenti aree:
1. Interazione sociale
2. Comunicazione
3. Comportamento
Depressione 6-12 anni
 Sentimenti di autosvalutazione (non so, non sono
capace, non posso)
 Convinzioni di non essere amato
 Cefalea e disturbi psicosomatici
 Calo del rendimento scolastico (difficoltà a
concentrarsi, stancabilità)
 Trascuratezza e distrazione (frequente perdita di
oggetti personali)
 Assunzione di comportamenti pericolosi con ripetuti
incidenti e molte punizioni a scuola (indicatori di un
forte senso di colpa)
I Problemi depressivo/ansiosi
spesso sono “mascherati” dai
comportamenti disadattivi o di
disturbo
Comportamenti disadattivi
 Deficit di attenzione con/senza
iperattività
 Aggressività/impulsività
 Bassa tolleranza delle frustrazioni
 Eccessiva timidezza/introversione
 Marcata ansietà/inibizione
 Incompetenza a comprendere e risolvere
situazioni sociali
Disturbo della condotta: aspetti
clinici
 Atteggiamenti oppositivo-provocatori
 Condotte aggressive e impulsive
(persone, animali o cose)
 Condotte antisociali (furti, vandalismi,
fughe)
 Importante peggioramento del
funzionamento globale del ragazzo in
ambito familiare e scolare.
Alla base vi è spesso un progressivo
disturbo del senso di Sé e il fatto che
qualcosa ha così ferito l’autostima del
ragazzo da fargli ritenere di poter
recuperare una stima di sé accettabile
solo attraverso il comportamento
aggressivo od oppositivo
Caratteristiche psichiche
 I conflitti interni vengono molto poco elaborati col pensiero
e sono espressi col comportamento in modo da eliminare
il senso di colpa
 Questi ragazzi hanno una capacità inadeguata di
rappresentarsi gli stati mentali sia di se stesso che degli
altri (insensibilità e freddezza).
 Una leggera umiliazione viene vissuta come
potenzialmente distruttrice del proprio essere e il
passaggio al gesto violento è sentito come unica forma di
possibile difesa
 Le regole educative che vengono normalmente
interiorizzate (super-Io) sono spesso troppo
rigide e punitive, vengono pertanto rifiutate e
proiettate all’esterno
 L’essere scoperto e punito dall’autorità esterna
è temuto, ma anche desiderato, ha una
funzione “liberatoria” dal senso di colpa.
Fattori di rischio
 Relazioni di attaccamento con le figure di cura
insicure, instabili sul piano affettivo e non supportive
(atteggiamenti educativi incoerenti o troppo punitivi)
 Ambiente familiare violento
 Ambiente sociale degradato
 Temperamento e stile cognitivo del ragazzo (povere
strategie di problem solving, tendenza a ritrovare
soluzioni rapide e poco meditate)
Fattore protettivo:
buon supporto affettivo e sociale
 Insieme di fattori che porta un bambino a
credere di essere protetto, stimato, di
avere persone a cui potersi affidare in
caso di bisogno “rifugio sicuro” , e da cui
avere forza per affrontare situazioni
nuove “base sicura”.
Atteggiamenti educativi
 Capacità degli adulti di essere in empatia
e di rappresentarsi lo stato mentale del
ragazzo (permette al ragazzo di
imparare a leggere gli stati mentali altrui)
 Capacità degli adulti di fornire regole
chiare e limiti fermi senza svalutare o
umiliare il ragazzo
Stimolare la responsabilità
 Capacità di assumersi un impegno entro
legami sociali positivi
 Riconoscere le conseguenze del proprio
comportamento
 Essere disponibile a sentire la colpa e
quindi a riparare gli errori commessi.
Valore attributivo
 Molto importante è il riconoscimento del
contributo significativo che il proprio
impegno dà al successo di un compito
cognitivo
 A quali fattori il bambino attribuisce i suoi
successi ed insuccessi?
Connessione con la propria immagine Sè
Ruolo didattico-educativoRuolo didattico-educativo
 La capacità dei genitori o degli
insegnanti di creare situazioni che
facilitano esperienze metacognitive e
di favorire la riflessione sulle attività
mentali appare fondamentale
nell’aumentare lo sviluppo della
metacognizione.
Ruolo didattico-educativoRuolo didattico-educativo
 Migliorare la consapevolezza delle proprie capacità
mentali (es. far riflettere sulle diverse strategie attive per
ricordare o sulle cause dell’oblio)
 Permettere di sperimentare diverse strategie alternative
per risolvere un compito
 Far riconoscere l’importanza del proprio impegno
personale
 Far comprendere l’utilità di un “atteggiamento strategico”
Per un efficace apprendimento
occorre considerare:
La crescita emotiva
La crescita intellettuale
Le differenze individuali
Prerequisiti all’apprendimento
 Saper regolare l’attenzione e la
concentrazione
 Sapersi rapportare con gli altri con
sufficiente autostima e fiducia
 Essere in grado di comunicare pensieri,
idee ed emozioni
 Essere in grado di riflettere sul proprio
comportamento
Autostima
Lo sviluppo graduale della consapevolezza
di sé si costruisce in base a:
1. Immagine riflessa ricevuta dalle
persone care
2. Segni di affetto
3. Segni di attenzione
4. Riflessione personale su di sè
Segni di affetto
 Sono gratuiti e incondizionati
 Alimentano la fiducia per la propria
persona
Segni di attenzione
 Riconoscimento e considerazione verso
attività
 Alimentano la fiducia nelle proprie
competenze e capacità
Autostima
Non si basa
sul confronto con l’altro!
Autostima
 Occorre insegnare ad apprezzare la
propria persona
 Occorre insegnare ad apprezzare le
proprie competenze
Importanza di limiti e regole
 I bambini necessitano di punti di riferimento
con cui misurarsi
 Richiedono persone adulte che li aiutino a
tenere a freno collera, avidità e altre emozioni
negative, in modo positivo, con rigore,
salvaguardando l’autostima
 Le punizioni devono essere chiare nel
significato, mai umilianti, e possibilmente
associate ad incoraggiamenti per il futuro
Attitudine positiva
 Facilitare il riconoscimento preventivo
delle situazioni problematiche e delle
reazioni personali negative
 Stimolare ad affrontare in modo creativo
e costruttivo i limiti
Insegnamento
La didattica deve essere in sintonia con il
livello evolutivo del bambino (emotivo,
relazionale, intellettivo, motorio)
Occorre valutare
 Abilità nel comprendere ed esprimere i
segnali non verbali
 Capacità di riflessione sulle idee proprie
e altrui
 Tonalità affettiva prevalente e fattori o
situazioni che la modificano
 Autostima
Flessibilità d’insegnamento
 Adeguare i programmi alle doti ed ai
punti deboli, in generale alle esigenze
dei ragazzi (percorsi di rinforzo
individualizzati e graduali)
 Di fronte a compiti superiori alle loro
possibilità i bambini perdono fiducia,
entusiasmo e ambizione
Stile creativo
 Non è tanto utile presentare delle informazioni
da assimilare
 E’ molto meglio offrire dei problemi da risolvere
con spirito d’iniziativa e partecipazione attiva
(esperimenti pratici, gite, ricerche scritte,
discussioni,..)
 E’ indispensabile coinvolgere il bambino sul
piano emotivo considerando le sue inclinazioni
naturali
I documenti di rito, PEI e PDF,
sono infatti diventati:

CERTIFICATORI DESCRITTORI DI POTENZIALITA’
 DI DISABILITA’
 P
 E
 R

Costruire un PERCORSO FORMATIVO INDIVIDUALIZZATO

 attraverso
 MATERIE
Con la mediazione

 DOCENTE

diventano
 DISCIPLINE

La cultura della delega
 Docenti curricolari e di sostegno
INSIEME costruiscono le UNITA’
DIDATTICHE delle diverse discipline,
l’insegnante di sostegno “media” i
contenuti ed utilizza metodologie e
strumenti adatti all’allievo.
Rendere più inclusivo il nostro
sistema educativo
Mettere al centro le persone e lo sviluppo della
capacità di ognuno tramite la valorizzazione
 delle attitudini
dei talenti,
 degli stili cognitivi
 e delle strategie di apprendimento
Ministro Pubblica Istruzione,
Nota di indirizzo per l’avvio dell’anno ponte 2006-200 7, p. 3
Valutazione ed esami per alunni
diversamenteabili
Scaletta, normativa e strumenti
Si possono individuare
due tipologie di percorso
Alunni H che raggiungono
gli obiettivi minimi previsti
per la classe
Alunni H che
non raggiungono gli
obiettivi minimi previsti
per la classe
Prove uguali alla classe
(prove equipollenti) Prove differenziate
Diploma di licenza media Attestato
di frequenza
In casi molto gravi
Diploma
Se l’alunno ha raggiunto gli obiettivi
fissati nel PEI e un minimo di
competenza sia nell’area linguistica che
in quella logico matematica
Fasi della preparazione all’esame
Il PEI costituisce punto di riferimento sia per gli
aspetti sostanziali sia per quelli formali del
percorso formativo didattico e dell’esame
differenziato.
L’insegnante di sostegno deve presentare al
Presidente della Commissione d’esame una
relazione sull’alunno riguardo il percorso
educativo-didattico realizzato nel triennio,i
criteri e le modalità di svolgimento delle prove
d’esame (scritte e colloquio orale)
Proposta di relazione per la
commissione- schema
 Presentazione dello studente
 Tipologia dell’handicap
 Curriculum scolastico
 Gestione delle ore di sostegno nel triennio
 Situazione all’inizio del triennio
 Situazione attuale
 Richiesta scritta alla Commissione sul tipo di
prove e sulle modalità di svolgimento
dell’esame
Descrizione del percorso
realizzato dallo studente
 Conoscenze, competenze e capacità raggiunte
 Difficoltà incontrate e se / come sono state
superate
 Scelte operate relativamente al suo percorso
individuale
 Discipline con particolari criteri didattici
 Percorsi comuni alla classe
 Modalità di integrazione nella classe
 Attività integrative e di sostegno
 Risorse utilizzate
 Compresenze
 Attività di stage
 Percorso misto (eventuale)
 Abilità e competenze certificabili
Richiesta scritta alla commissione
sul tipo di prove e sulle modalità di
svolgimento dell’esame specificando:
- Tipologie delle prove
- Modalità
- Strumenti
- Durata assistenza
Esame di licenza media
percorsi criteri prove certificazioni
Ordinario Programma
zione della
classe
ordinarie diploma
differenziato Programma
zione con
obiettivi
didattici
differenziati
Differen
ziate
Diploma
O
Attestato di
credito
formativo
L’ insegnante di sostegno
 Fa parte della commissione d’esame
 Partecipa a pieno titolo alle valutzioni
d’esame
 Ha diritto di voto per tutti gli alunni
FASI DELLA PREPARAZIONE
ALL’ESAME
Prove scritte
è preferibile far sostenere tutte le prove
Presentare tre terne
per ogni disciplina concordate
tra l’ insegnante di sostegno
e i docenti delle singole
materie
Prove equipollenti Prove differenziate
Prove Equipollenti
 Devono essere omogenee con il percorso svolto dal candidato
e devono essere realizzate dall’alunno con le stesse modalità,
tempi e assistenza utilizzati nelle prove di verifica fatte durante
l’anno scolastico e previste nel PEI
 Le prove devono essere svolte con modalità diverse: ad
esempio quesiti con risposte chiuse, prove strutturate ,griglie….
 Le prove vengono svolte con “mezzi diversi”: ad esempio ,
computer,calcolatrice, tabelle, tavola pitagorica…
dettatura/lettura del testo da parte dell’insegnante di sostegno o
dettatura dell’allievo all’insegnante nel caso in cui il ragazzo
non sia in grado di scrivere autonomamente. (Se lo
svolgimento della prova può disturbare i compagni, l’esame
può essere svolto in una postazione fuori dall’aula, con
vigilanza).
Prove differenziate
 Le prove devono essere predisposte
sulla base delle modalità di verifiche
adottate durante l’anno
Assistenza durante le prove scritte
 Le persone che fanno assistenza durante
l’esame sono le stesse che hanno fatto
assistenza all’alunno durante l’anno
scolastico :docenti curriculari, docenti di
sostegno,assistenti/educatori inviati dagli Enti
Locali operatori del Servizio Civile o personale
inviato dalle famiglie.
 Le persone che prestano assistenza all’esame
possono essere più di una.(D.M. 25-05-95
n°170).
Valutazione
 Si deve utilizzare tutta la gamma dei voti a disposizione ( da non sufficiente a
ottimo) come ricorda la C.M. 24-03-99 n°77.
 In presenza di prestazioni pienamente soddisfacenti e rispondenti agli obiettivi
prefissati, si può quindi assegnare anche il massimo dei voti.
 Qualora il PEI abbia individuato per l’alunno disabile obiettivi formativi non
riconducibili ai programmi ministeriali e ai Piani di studio previsti per i diversi tipi
di scuola, il Consiglio di classe valuta comunque i risultati dell’apprendimento
con l’attribuzione di giudizi o di voti relativi esclusivamente allo svolgimento del
PEI.
 Tali giudizi o voti hanno valore legale al fine della prosecuzione degli studi
e di essi viene fatta menzione in calce alla scheda di valutazione o alla
pagella ( O.M. 21-05-2001 n°90).
 Se l’alunno H consegue l’attestato e non il diploma, può iscriversi e frequentare
le classi successive (scuola secondaria 2°) ai soli fini del riconoscimento dei
crediti formativi.
 SENZA LICENZA MEDIA NON SI PUO’ ACCEDERE AI CONCORSI E AD
UN’EVENTUALE ASSUNZIONE PRESSO GLI ENTI PUBBLICI.
FONTI NORMATIVE
 Valutazione del rendimento in itinere:
modalità, contenuti e tipi di verifiche sia
per la scuola dell’obbligo, sia per quella
superiore
 L.n. 104/ 92 art 16, commi 1-2-3
 D. Lgs n. 297/94 (T.U.) art 318
Valutazione scuola media 1°grado
O.M. 90/2001 art.11
 Comma12 : se l’allievo raggiunge gli obiettivi
fissati nel PEI ottiene la promozione e alla fine
del triennio ha il diploma di licenza media
 Se,invece, l’allievo non raggiunge gli obiettivi
fissati nel PEI (il PEI non è stato ben
impostato!!!) può ripetere la classe o superare
gli esami finali con un attestato per il solo
riconoscimento dei crediti formativi
Annotazioni
 Per gli alunni che seguono un Piano
educativo individualizzato
differenziato, ai voti riportati nello
scrutinio finale e ai punteggi
assegnati in esito agli esami si
aggiunge, nelle certificazioni
rilasciate, l’indicazione che la
votazione è riferita al P.E.I. e non ai
programmi ministeriali.
Le novità
Prova Nazionale per l’esame di Stato
scuola secondaria I grado
Normativa di riferimento
 • Legge di conversione 25 ottobre 2007 n. 176,
 Disposizioni urgenti..., art. 1, comma 4, lettera b
 “...L’esame di Stato comprende anche una prova
 scritta, a carattere nazionale, volta a verificare i livelli
 generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli
 studenti. I testi relativi alla suddetta prova sono scelti
 dal Ministro della pubblica istruzione tra quelli
 predisposti annualmente dall’Istituto nazionale per la
 valutazione del sistema educativo di istruzione e di
 formazione (INVALSI), conformemente alla direttiva
 periodicamente emanata dal Ministro stesso, e inviati
 alle istituzioni scolastiche competenti.”;
Normativa di riferimento
 Decreto legislativo 19 febbraio 2004 n. 59, Norme relative
 alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo dell’istruzione,
 art. 8 e 11 riguardanti valutazione,scrutini ed esami;
 Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e
 per il primo ciclo di istruzione, in particolare il capitolo
 introduttivo riferito all’Organizzazione del curricolo e lo
 specifico riferimento ai “Traguardi per lo sviluppo delle
 competenze”;
 Direttiva ministeriale 25 gennaio 2008 n. 16 in cui
 vengono individuati i criteri necessari ad orientare
 l’INVALSI per la predisposizione della prova nazionale.
Finalità della prova
 integrare gli elementi di valutazione propri della
 scuola con elementi rilevati a livello nazionale in
 modo da avviare azioni per migliorare la qualità
 della scuola;
 completare l’autonomia scolastica;
 allineare progressivamente a standard nazionali tali
 da poter sospingere, con mirate azioni di stimolo e
 sostegno, verso il raggiungimento di livelli crescenti
 di qualità;
 acquisire ulteriori elementi per definire lo stato del
 sistema d’istruzione.
Caratteristiche della prova
in prima attuazione
 consentire di accertare i livelli generali e specifici di
 apprendimento in italiano e in matematica;
 permettere in sede di esame la valutazione degli
 apprendimenti sulla base di procedure standardizzate;
 contribuire al monitoraggio e alla valutazione
 dell’andamento degli apprendimenti alla fine del
 primo ciclo di istruzione;
 venire somministrata nello stesso giorno su tutto il
 territorio nazionale;
 avvalersi di criteri di gradualità e flessibilità
Valore della prova
per gli alunni:per gli alunni:
 criteri d’incidenza e di peso della prova sulla valutazione
 complessiva decisi dalla commissione esaminatrice nella
 seduta d’insediamento;
per il sistema:per il sistema:
 i risultati della prova contribuiscono alla conoscenza dei
 livelli di apprendimento di alcune discipline alla fine del 1°
 ciclo d’istruzione;
 per l’anno scolastico in corso, tenuto conto del breve tempo
 intercorso tra l’emanazione della legge e l’attuazione, la
 prova ha un carattere esplorativo nella prospettiva di
 costruire soluzioni a regime con compiuta validità
 scientifica.
Particolari categorie di alunni
 obbligatoria per tutti gli alunni ammessi all’esame;
 per le minoranze linguistiche tedesche e slovene stesura della
 prova in lingua madre;
 per gli alunni con dislessia o altri disturbi specifici di
 apprendimento certificati, oltre ad un tempo di
 somministrazione maggiore (10-15 min), uso della
 strumentazione compensativa (nota ministeriale prot. 26/A del
4
 gennaio 2005);
 gli alunni con disabilità riconosciuta possono svolgere una o più
 prove differenziate in linea con gli interventi educativo-didattici
 sulla base del PEI (art. 318 del TU). Partecipazione dei docenti
 di sostegno alla predisposizione e correzione delle prove e alla
 formulazione del giudizio globale;
Particolari categorie di alunni
 per gli alunni con disabilità visiva uso del
 supporto informatico da convertire nelle forme
 previste;
 per gli alunni con cittadinanza non italiana vanno
 opportunamente valutati i livelli di apprendimento
 conseguiti tenendo conto dei livelli iniziali;
 per gli adulti, compresi quelli iscritti ai CTP, in
 prima applicazione si soprassiede alla
 somministrazione della prova.
prova per studenti con disabilità
intellettiva
esempi di prova per studenti con disabilità intellettiva, elaborati
direttamente dalla scuole e somministrati agli allievi disabili nell’ambito
del Servizio Nazionale di Valutazione 2005/2006 (SNV).
Le prove sono state suddivise sulla base della tipologia di disabilità
intellettiva indicata dalle scuole nel Questionario compilato per
ciascuno studente disabile e allegato alla prova.
Gli esempi riguardano le tipologie di disabilità intellettiva maggiormente
rappresentate nell’ambito delle proposte inviate dalle scuole per l’SNV.
Le prove, presentate così come sono state elaborate e inviate dalle
scuole, costituiscono esempi possibili di modalità di costruzione e non
si propongono, in alcun modo, di rappresentare modelli di riferimento
dal punto di vista dei contenuti disciplinari e nel rispetto del percorso di
apprendimento di ciascun alunno.
ITALIANO
 Disturbo dell'attenzione
 Disturbo generalizzato dello sviluppo
 Disturbo generalizzato dello sviluppo di tipo
autistico
 Disturbo specifico di apprendimento
 Disturbo specifico di linguaggio
 Ritardo mentale di grado lieve
 Ritardo mentale di grado medio
MATEMATICA
Borderline cognitivo
Disturbo borderline di personalità
Disturbo dell'attenzione
Disturbo generalizzato dello sviluppo
Disturbo generalizzato dello sviluppo di tipo
autistico
Disturbo specifico di apprendimento
Disturbo specifico di linguaggio
Ritardo mentale di grado lieve
Ritardo mentale di grado medio
valutazione
 In considerazione del fatto che la prova
nazionale viene messa in atto per la
prima volta, è possibile lasciare ad ogni
commissione o sottocommissione la
facoltà di decidere se valutarla o meno?
Le commissioni o sottocommissioni hanno
l’obbligo di somministrare e valutare la prova,
avvalendosi delle apposite griglie predisposte
dall’INVALSI; sono comunque libere di
determinare l’incidenza dei risultati della
prova nazionale sull’esito complessivo
dell’esame.
valutazione
 Nel caso in cui la valutazione della prova nazionale
risultasse discordante con quella delle prove
predisposte dalla commissione o sottocommissione, che
influenza essa potrà avere sul giudizio complessivo?

Si può verificare che due prove relative alla stessa disciplina,
svolte dallo stesso studente, ricevano una valutazione
discordante in quanto strutturate in maniera diversa o per
altre ragioni. Spetta ai docenti della commissione o
sottocommissione determinare l’incidenza dei risultati della
prova nazionale sull’esito complessivo dell’esame, tenuto
conto che la prova nazionale concorre ad integrare gli
elementi di valutazione degli alunni, aiutando a verificarne i
livelli di apprendimento.
valutazione
 La prova nazionale d’italiano degli
alunni di madrelingua non italiana
deve essere valutata con gli stessi
criteri di quella degli alunni di
madrelingua italiana?
Sì. Le commissioni o sottocommissioni
determinano l’incidenza dei risultati
della prova sul giudizio complessivo.
Particolari tipologie di
alunni
 Nel caso di alunni con disturbo specifico di apprendimento e di alunni
con disabilità la prova scritta nazionale è obbligatoria? Se sì, sarà
formulata in modo diverso?
 La prova, proprio per il suo carattere nazionale, è obbligatoria. Gli alunni con
diagnosi specialistica di dislessia hanno diritto all’uso degli strumenti
compensativi impiegati durante l’anno scolastico (tabelle, tavola pitagorica,
calcolatrice, registratore, computer con programmi di videoscrittura con
correttore ortografico e sintesi vocale), come indicato nella nota ministeriale
prot. n. 26/A del 4 gennaio 2005, oltre all’assegnazione di maggior tempo
per lo svolgimento della prova.
Per quanto riguarda gli alunni con disabilità visiva, si rammenta che la
prova sarà fornita anche in forma digitale. La durata della prova potrà essere
prolungata rispetto al tempo stabilito.
Con l’apporto del relativo docente di sostegno, sono predisposte specifiche
prove corrispondenti alla prova a carattere nazionale per gli alunni con
disabilità che svolgono prove differenziate in linea con gli interventi
educativo-didattici attuati sulla base del percorso formativo individualizzato,
secondo le indicazioni contenute nell’art. 318 del D.L.vo 16.4.1994, n. 297.
Particolari tipologie di
alunni
 Con riferimento alla prova nazionale,
come viene espressa la valutazione
della prova differenziata?
 I criteri di valutazione della prova
differenziata sono elaborati dalle
singole sottocommissioni.

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Relazione dott.ssa pugni

  • 1. ALUNNI DISABILI Dalla diagnosi funzionale all’esame di licenza: problematiche valutative ed esemplificazoni pratiche Rosa Maria Pugni
  • 2. IL PROGETTO GLOBALE DI VITAIL PROGETTO GLOBALE DI VITA
  • 3. NUOVE MODALITA' PER L'INDIVIDUAZIONE AL FINE DELL'INTEGRAZIONE SCOLASTICA  NORMATIVA DI RIFERIMENTO  LEGGE 104/92  DPR 24 FEBBRAIO 1994  LEGGE 289/2002 ART.35 COMMA 7  DPCM 185/2006
  • 4. Punti salienti  L.104/92'Legge —quadro per l'assistenza , l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate  Art.3: definisce come persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale che è causa di difficoltà di apprendimento. La minorazione può essere stabilizzata e progressiva e assumere situazione di gravità;  Art.12: garantisce il diritto all'educazione e all'istruzione della persona con handicap;  Art.13: assicura l'integrazione scolastica della persona handicappata attraverso azioni per lo sviluppo delle potenzialità nell'apprendimento.
  • 5. Punti salienti  DPR 24 febbraio 1994 ( atto di indirizzo in materia di alunni portatori di handicap):  all'individuazione dell'alunno disabile provvede lo specialista ovvero lo psicologo esperto dell'età evolutiva in servizio presso le ASL o in regime di convenzione con le medesime.
  • 6. Punti salienti  La legge 289/02, art.35, comma 7:  le ASL provvedono all'individuazione dell'alunno con handicap sulla base di accertamenti collegiali.  Il DPCM 185/2006, regolamento attuativo:  L'accertamento è effettuato da un collegio su richiesta dei genitori;  Gli accertamenti devono essere effettuati in tempo utile per la formazione delle classi;  Agli accertamenti provvedono le Aziende Sanitarie;  Per l'accertamento devono essere utilizzati metodi di classificazione riconosciuti dell'OMS.
  • 7. In passato:  La certificazione era emessa dallo specialista (neuropsichiatra infantile, o psicologo) con prevalenza di specialisti delle U.O.N.P.I.A della A.O.  Erano certificati anche alunni non handicappati (secondo la definizione dell'art.3 della L.104/92).
  • 8. Oggi:  Non più certificazione ma accertamento  Non più specialista ma collegio  Non più "disabilità" ma handicap (nell'accezione dell'art. 3 della L.104/02)  Non più diagnosi generiche ma con classificazione internazionale riconosciuta dall'OMS  Non più U.O.N.P.I.A delle A.O., ma AS
  • 9. Ruolo della Regione  Definire modalità e comportamenti che portino ad omogeneità di accertamento attraverso, atti deliberativi, Linee di indirizzo, direttive  Intesa tra il Governo, le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunità montane in merito alle modalità e ai criteri per l'accoglienza scolastica e la presa in carico dell'alunno con disabilità.  Intesa ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131.  LA CONFERENZA UNIFICATA del 20 marzo 2008
  • 10. Premesse  La titolarità dell'accertamento collegiale è della ASL;  Il collegio è composto da più di due professionisti;  L'accertamento assume una connotazione medico-legale con possibilità di ricorsi.
  • 11. Collegio  Ogni collegio è composto da:  1 neuropsichiatra infantile appartenente alle Unità Operative di Neuropsichiatria dell'Infanzia e Adolescenza delle A.O.;  1 psicologo della ASL;  1 assistente sociale della ASL.  Il numero dei collegi è determinato dalla ASL;  I collegi sono costituiti nominalmente con atto "formale";  Non è previsto alcun "gettone";  Per auto-tutela ogni ASL può nominare un organismo di riesame;
  • 12. Domanda  Sono accettate solo le domande del genitore /tutore  a questo proposito è indispensabile una informazione capillare e articolata ai genitori di bambini con disabilità anche in collaborazione con la Scuola , le A.O. e le altre strutture accreditate;  Il fac- simile della domanda sarà fornito in sede di emanazione delle direttive.
  • 13. Accertamento  Verifica della documentazione allegata alla domanda (in elaborazione);  Definizione della patologia con classificazione ICD-10 multiassiale o in subordine ICD9-CM con definizione del livello di gravità;  Redazione verbale sottoscritto da tutti i componenti;  Modello verbale allegato alla DGR.
  • 14.
  • 15. Attivazione di tutti i supporti e le procedure previste dalla legge
  • 16. Procedure diProcedure di interventointervento Motivi diMotivi di incontroincontro ICFICF ClassificazioneClassificazione Internazionale delInternazionale del Funzionamento, dellaFunzionamento, della Disabilità e della SaluteDisabilità e della Salute ICD-10ICD-10 Classificazione StatisticaClassificazione Statistica Internazionale delleInternazionale delle malattie e dei problemimalattie e dei problemi correlati alla salutecorrelati alla salute INDIND Nomenclatore diNomenclatore di MalattieMalattie per laper la specialisti-specialisti- caca per le cureper le cure primarieprimarie La Famiglia OMS delle ClassificazioniLa Famiglia OMS delle Classificazioni InternazionaliInternazionali Prodotti AssociatiProdotti Associati ClassificaClassificazzioniioni PrincipaliPrincipali AdattamentiAdattamenti
  • 17. ICD: una risorsa pubblica internazionaleICD: una risorsa pubblica internazionale 150 anni di storia150 anni di storia StandardStandard internazionaliinternazionali Connessioni InternetConnessioni Internet Istruzioni On-lineIstruzioni On-line Tabelle di conversioneTabelle di conversione ICD 8, 9, 10ICD 8, 9, 10 Data Base Mortalità:Data Base Mortalità: 85 Paesi85 Paesi
  • 18. IL CAMBIAMENTO DELL’ATTEGGIAMENTO COMPLESSIVO NEI CONFRONTI DELLA DISABILITÀ  L’atteggiamento complessivo nei confronti della disabilità sta cambiando: ora si inizia a parlare di inclusione sociale;  Nuove conoscenze rispetto alla definizione ed alle possibilità di miglioramento;  Nuovo approccio alla definizione, concettualizzazione, valutazione, trattamento e risposta scientificamente fondata ai bisogni delle persone con disabilità;
  • 19. INSERIMENTO  Riconosce il diritto delle persone con disabilità ad avere un posto nella società, ma si limita ad inserirle in un posto spesso separato dalla società (un istituto o una classe speciale per es.) o in una situazione passiva
  • 20. INTEGRAZIONE E’ il processo che garantisce alle persone con disabilità il rispetto dei diritti all’interno dei luoghi ordinari, senza però modificare le regole e i principi di funzionamento della società e delle istituzioni che li accolgono.
  • 21. L’ICF CY  L’ICF CY(Classificazione Internazionale del Funzionamento della salute e della disabilità) classifica la salute e gli stati di salute ad essa correlati attraverso il ricorso ad un linguaggio universale.  Il nuovo modello prende in considerazione tutti gli aspetti della persona e permette la correlazione tra stato di salute ed ambiente arrivando così alla definizione di disabilità come ad una condizione di salute in un ambiente sfavorevole.
  • 22. L’attenzione viene posta su quattro componenti fondamentali:  le limitazioni funzionali  il benessere della persona  il sostegno ed il supporto individuale  le competenze e l’adattamento personale
  • 23. Tutti i bambini hanno gli stessi diritti, ma potrebbero avere bisogni diversi a seconda di chi sono e delle loro particolari circostanze.
  • 24. I sostegni consistono in questo  crea la condizione  crea il sostegno giusto  crea l’ambiente migliore e vedrai che la disabilità nelle sue varie connotazioni viene molto facilitata
  • 25. INCLUSIONE E’ il concetto che prevale nei documenti internazionali più recenti. La persona con disabilità è considerata cittadino a pieno titolo e quindi titolare di tutti i diritti come gli altri cittadini. Viene però riconosciuto che la società si è organizzata in maniera tale da creare ostacoli, barriere e discriminazioni, che vanno rimosse e trasformate. Le persone con disabilità entra quindi nella comunità con pieni poteri, ha il diritto di partecipare alle scelte su come la società si organizza, sulle sue regole e sui principi di funzionamento.
  • 26. D.P.R. n. 275 dell’ 8 marzo 1999  “L’autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di  insegnamento e di pluralismo culturale  e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi  di educazione, formazione e istruzione  mirati allo sviluppo della persona umana,  adeguati ai diversi contesti,  alla domanda delle famiglie  e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti,  al fine di garantire loro il successo formativo,  coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di  istruzione  e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di  insegnamento e di apprendimento.”  (art. 1, comma 2°) 
  • 27. POF momento qualificante dell’autonomia didattica e organizzativa  << autonomia funzionale alla piena valorizzazione e realizzazione  della persona umana, con le sue relazioni, così come richiamato tanto  dalla normativa sull’autonomia quanto dalla successiva Legge 53/2003.  “Il principio educativo della scuola è dato dalla centralità del soggetto che  apprende, con la sua individulaità e con la rete di relazioni che lo legano  alla famiglia e ai diversi ambiti socilai, regionali ed etnici.  E’ la persona che apprende, la persona nella sua identità, con i suoi ritmi e  le sue peculiarità, ciò a cui la scuola deve guardare per farsi capace di  portarla il più vicino possibile alla piena acquisizione delle competenze in  uscita dal primo ciclo, di base, come dal secondo ciclo”. >>  Ministro Pi., Nota di indirizzo per l’avvio dell’anno ponte 2006-2007, p. 3 
  • 28. PartecipazionePartecipazione oo Handicap?Handicap? Linguaggio neutraleLinguaggio neutrale • ““politically correct”politically correct” • uso correttouso corretto – interventointervento – opportunitàopportunità – aspetti positiviaspetti positivi
  • 29. ModelloModello vs. Modello di Universalevs. Modello di Universale MinoranzeMinoranze Ognuno può avere disabilitàOgnuno può avere disabilità ContinuumContinuum Multi-dimensionaleMulti-dimensionale Gruppi con specificheGruppi con specifiche menomazionimenomazioni CategorialeCategoriale Uni-dimensionaleUni-dimensionale
  • 30. Sequenza di ConcettiSequenza di Concetti ICIDH 1980ICIDH 1980  Malattia o disturbo  Menomazione  Disabilità  handicap
  • 31. Conditioni di saluteConditioni di salute ((disturbo/malattiadisturbo/malattia)) Interazione di ConcettiInterazione di Concetti ICF 2001ICF 2001 FattoriFattori AmbientaliAmbientali FattoriFattori PersonaliPersonali Funzioni e struttureFunzioni e strutture corporeecorporee (Menomazione(Menomazione)) AttivitàAttività (Limitazio-(Limitazio- ne)ne) PartecipazionePartecipazione (Restrizione)(Restrizione)
  • 32. Equità / EquivalenzaEquità / Equivalenza  Perdita di un artoPerdita di un arto mine = diabete = talidomidemine = diabete = talidomide Giorni persi per attività abitualiGiorni persi per attività abituali influenza = depressione = mal di schienainfluenza = depressione = mal di schiena = angina= angina  StigmaStigma lebbra = schizofrenia = epilessia = HIVlebbra = schizofrenia = epilessia = HIV
  • 33. Fattori ContestualiFattori Contestuali PersonaPersona generegenere etàetà altre condizioni dialtre condizioni di salutesalute capacità dicapacità di adattamentoadattamento background socialebackground sociale educazioneeducazione professioneprofessione esperienze passateesperienze passate Stile del carattereStile del carattere AmbienteAmbiente ProdottiProdotti Ambiente prossimoAmbiente prossimo IstituzioniIstituzioni Norme socialiNorme sociali Ambiente culturaleAmbiente culturale Ambiente costruitoAmbiente costruito Fattori politiciFattori politici Ambiente naturaleAmbiente naturale
  • 34. Applicabilità CulturaleApplicabilità Culturale • Equivalenza concettuale e funzionale della ClassificazioneEquivalenza concettuale e funzionale della Classificazione • TraducibilitàTraducibilità • UtilizzabilitàUtilizzabilità • Comparabilità InternazionaleComparabilità Internazionale
  • 35.
  • 36. Descrizioni DEFICIT, BISOGNI SPECIALI INCLUSIONE Quando sei autonomo? Quali condizioni e aiuti ti permettono di gestire la tua autonomia? Qual è la difficoltà che ti crea maggiori problemi nell’apprendere? Quali metodologie trovi maggiormente facilitanti? Qual è la causa della tua disattenzione? Quali condizioni didattiche, di spiegazione e organizzative ti permettono di gestire l’attenzione?
  • 37. Gli aiuti  Contestuale: organizzazione tempi e spazi, attività cooperative, tutoraggio, presenza di strumenti (registratore, lavagna luminosa, schede, computer...).  Didattico operativo: concettuale, sequenziale, procedurale, metacognitivo, organizzativo con canale verbale , visivo, verbale/visivo, concreto operativo.  Socio-relazionale: emotività e tentativi di riuscita, percezione di competenza, responsabilità, autovalutazione, ruolo nel gruppo classe.
  • 38. Importante l’integrazione fra i vari Enti  UONPIA  Consultori  Servizi Tutela Minori  Servizi Sociali e Educativi Comune  Scuola  Enti privati accreditati
  • 39. Intervento unitario e coordinato con una presa in carico globale del paziente e della sua famiglia
  • 40. DIAGNOSI FUNZIONALE COGNOME...........................................................................NOME................................................... NATO A ......................................................... IL................................................................................. RESIDENTE A.............................................VIA...............................................Tel ……................. SCUOLA.......................................................................................CLASSE........................................ REFERENTE DEL CASO............................................................................................................. DIAGNOSI CLINICA (si veda il Verbale di Accertamento di Handicap allegato) CATEGORIA ICD-10( 9 ) DELL'HANDICAP PREVALENTE : Patologie prevalenti PSICOFISICA PATOLOGIA  STABILIZZATA  PROGRESSIVA VISTA UDITO
  • 41. EVIDENZIARE POTENZIALITA’ E DIFFICOLTA’ NELLE SEGUENTI AREE: COGNITIVA (Sviluppo raggiunto / Capacità di integrazione delle competenze) AFFETTIVO-RELAZIONALE ( Rapporti interpersonali, controllo pulsionale, tolleranza alle frustrazioni, autostima) COMUNICAZIONE (Comprensione / Produzione / Modalità compensative) SENSORIALE ( Vista: specificare tipo e grado di deficit / Udito: specificare tipo e grado di deficit ) MOTORIO-PRASSICA (Motricità globale / Motricità fine)
  • 42. NEUROPSICOLOGICA (Memoria / Attenzione / Organizzazione spazio-temporale) AUTONOMIA (Personale / Sociale) EVENTUALI NOTE DESCRITTIVE DELLE FUNZIONI COMPROMESSE NOTE DESCRITTIVE DELLE POTENZIALITA’ E RISORSE In base a quanto sopra esposto, per garantire il diritto allo studio secondo quanto previsto dagli artt. 12 e 13 della L 104/92 e dall’art. 2, comma 2 bis della L.R. 31/80, l'alunno ha bisogno di: NECESSITA’ DI SOSTEGNO PER LA DIDATTICA LIEVE MEDIO ALTO
  • 43. NECESSITA’ DI ASSISTENZA di base[1] accompagnamento per gli spostamenti □ non deambulante □ non vedente assistenza per l'igiene personale assistenza durante la mensa specialistica per l’autonomia personale[2] per : accompagnamento per la comunicazione □ non udente □ non vedente □ gravemente ipovedente assistenza educativa per la comunicazione e le relazioni sociali □ Scuola □ Casa □ Entrambi AUSILI SPECIFICI (ausili motori e/o posturali, protesi, tecnologie compensative): ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. SERVIZIO TRASPORTO ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… DATA................................... TIMBRO E FIRMA.......................................................................
  • 44. Le sigle  Ritardo mentale (F70-F79)  F70 Ritardo mentale lieve  F71 Ritardo mentale di media gravità  F72 Ritardo mentale grave  F73 Ritardo mentale profondo  F78 Ritardo mentale di altro tipo  F79 Ritardo mentale non specificato
  • 45. Le sigle  Disturbi dello sviluppo psicologico (F80-F89)  F80 Disturbi evolutivi specifici dell’eloquio e del linguaggio  F81 Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche  F82 Disturbo evolutivo specifico della funzione motoria  F83 Disturbo evolutivo specifico misto  F84 Disturbi evolutivi globali  F88 Disturbo dello sviluppo psicologico di altro tipo  F89 Disturbo dello sviluppo psicologico non specificato
  • 46. Le sigle  Disturbi comportamentali e della sfera emozionale con esordio abituale nell’infanzia e nell’adolescenza (F90-F98)  F90 Disturbi ipercinetici  F91 Disturbi della condotta  F92 Disturbi misti della condotta e della sfera emozionale  F93 Disturbi della sfera emozionale con esordio caratteristico dell’infanzia  F94 Disturbo del funzionamento sociale con esordio specifico nell’infanzia e nell’adolescenza  F95 Disturbi a tipo tic  F98 Altri disturbi comportamentali e della sfera emozionale con esordio abituale nell’infanzia e nell’adolescenza
  • 47. I disturbi specifici di apprendimento Disturbi che interessano uno specifico dominio di abilità scolastiche, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale: DISLESSIA DISORTOGRAFIA, DISGRAFIA DISCALCULIA
  • 48. I disturbi specifici di apprendimento Non devono essere presenti condizioni quali: patologie neurologiche, disturbi sensoriali, disturbi psicopatologici maggiori, ritardo mentale, grave svantaggio socio-culturale
  • 49. Caratteristiche diagnosticheCaratteristiche diagnostiche I risultati in testI risultati in test standardizzati,standardizzati, somministratisomministrati individualmente,individualmente, susu lettura, calcolo, o espressione scrittalettura, calcolo, o espressione scritta risultano significativamente al di sottorisultano significativamente al di sotto di quanto previsto in base all’età, all’istruzione,di quanto previsto in base all’età, all’istruzione, e al livello di intelligenza (QI>85)e al livello di intelligenza (QI>85) (divario > 2 d.s. tra risultati nei test di profitto e QI).(divario > 2 d.s. tra risultati nei test di profitto e QI). Concetto diConcetto di DISCREPANZA.DISCREPANZA. Se è presente unSe è presente un deficit sensoriale,deficit sensoriale, le difficoltà di apprendimento devono andare al di làle difficoltà di apprendimento devono andare al di là di quelle di solito associate al deficit.di quelle di solito associate al deficit.
  • 50. Caratteristiche diagnosticheCaratteristiche diagnostiche I problemi di apprendimentoI problemi di apprendimento devono interferire in modo significativodevono interferire in modo significativo con i risultati scolasticicon i risultati scolastici e con le attività della vita quotidianae con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura,che richiedono capacità di lettura, calcolo o scritturacalcolo o scrittura
  • 51. Diagnosi differenzialeDiagnosi differenziale A) normali variazioni nei risultati scolasticiA) normali variazioni nei risultati scolastici B) difficoltà scolastiche dovute aB) difficoltà scolastiche dovute a mancanza di opportunità,mancanza di opportunità, insegnamento scadente, fattori culturali.insegnamento scadente, fattori culturali. Un’istruzione inadeguata può avere come risultato una scadente prestazione ai test standardizzati di rendimento. I bambini con retroterra etnico o culturale diverso rispetto alla cultura scolastica prevalente, o che seguono i loro studi in lingue diverse dalla lingua madre, o i bambini che hanno frequentato scuole dove l’insegnamento è stato inadeguato possono avere punteggi bassi ai test di rendimento. I bambini con questo stesso retroterra possono anche essere a rischio maggiore di assenteismo scolastico dovuto a malattie più frequenti o ad ambienti di vita
  • 52. Diagnosi differenzialeDiagnosi differenziale C) compromissione uditiva o visiva:C) compromissione uditiva o visiva: (test audiometrico o visivo)(test audiometrico o visivo) D) ritardo mentale:D) ritardo mentale: difficoltà di apprendimento proporzionate alledifficoltà di apprendimento proporzionate alle compromissione intellettiva globale.compromissione intellettiva globale. In alcuni casi di Ritardo Mentale Lieve, il livello di apprendimento nella lettura, nel calcolo, o nell’espressione scritta è significativamente al di sotto dei livelli previsti in base all’istruzione del soggetto e alla gravità del Ritardo Mentale. In questi casi dovrebbe essere ulteriormente diagnosticato lo specifico Disturbo dell’Apprendimento.
  • 53. Diagnosi differenzialeDiagnosi differenziale E) altri disturbi neuropsicologici:E) altri disturbi neuropsicologici: deficit dell’attenzione, della memoria, deldeficit dell’attenzione, della memoria, del riconoscimento visivo, delle abilità visuo-spaziali,riconoscimento visivo, delle abilità visuo-spaziali, delle prassie, dei processi logico-inferenzialidelle prassie, dei processi logico-inferenziali o una combinazione di essi.o una combinazione di essi. F)F) disturbi della sfera emozionaledisturbi della sfera emozionale:: inibizione intellettiva, disturbi d’ansia, depressione,inibizione intellettiva, disturbi d’ansia, depressione, disturbi del pensiero e dell’esame di realtàdisturbi del pensiero e dell’esame di realtà
  • 54. Aspetti psicologici, affettivo-emotivi,Aspetti psicologici, affettivo-emotivi, relazionali e comportamentalirelazionali e comportamentali Influenzano in modo determinanteInfluenzano in modo determinante il benessere dell’alunno, il suo apprendimentoil benessere dell’alunno, il suo apprendimento e le possibilità di una socializzazione soddisfacente.e le possibilità di una socializzazione soddisfacente. Risulta fondamentale valutare: Risulta fondamentale valutare:  -- l’immagine che il bambino ha di sé,l’immagine che il bambino ha di sé, - le sue idee sul lavoro scolastico,- le sue idee sul lavoro scolastico, - il senso di autoefficacia,- il senso di autoefficacia, - il livello di autostima,- il livello di autostima, - le sue motivazioni,- le sue motivazioni, - la maturità relazionale,- la maturità relazionale, - i comportamenti problematici.- i comportamenti problematici.
  • 55. Frequentemente i DSA inducono:  Aumento del senso di autosvalutazione e di impotenza in un contesto “pubblico”  Indebolimento della motivazione allo studio  Compromissione della qualità dei rapporti sociali
  • 56. Percezione di sè I soggetti con DSA tendono ad attribuire a sé la responsabilità dei propri fallimenti e al caso quella dei successi Progressivo peggioramento della stima di sè Estensione del senso di fallimento oltre le aree specifiche di disabilità Globale peggioramento dell’immagine di sè e comparsa di uno stato depressivo Chapman, 1988; Heyman WB, 1990; Maughan et al, 2003 Numerosi fallimenti
  • 57. Adattamento scolastico  I bambini con DSA hanno frequentemente un basso livello di “popolarità” nell’ambito della loro classe Scarsa accettazione da parte dei compagni Comportamenti disadattivi Gresham FM, Reschly DJ, 1986 Stone WD, La Greca AM, 1990
  • 58. Dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline. Dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta. Programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa. Organizzazione di interrogazioni programmate. Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma. Assegnazione di compiti a casa in misura ridotta Possibilità d'uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine (come già avviene in vari paesi europei tra i quali la Gran Bretagna dove esiste lo stesso testo ampio oppure ridotto per i dislessici). CIRCOLARE del MINISTERO dell’ISTRUZIONE del 5 Ottobre 2004
  • 59. Circolare del ministero dell’istruzione del 5 gennaio 2005 Si ritiene di dover precisare che per l'utilizzazione dei provvedimenti dispensativi e compensativi possa essere sufficiente la diagnosi specialistica di disturbo specifico di apprendimento e che tali strumenti debbano essere applicati in tutte le fasi del percorso scolastico, compresi i momenti di valutazione finale.
  • 60. Nota 1 marzo 2005 Prot. n.1787 Oggetto: Esami di Stato 2004-2005 - Alunni affetti da dislessia  L'AID - Associazione Italiana Dislessia - ONLUS …, ha richiamato l'attenzione di questo Ministero sulle difficoltà che i giovani dislessici incontrano nel sostenere gli esami di Stato. Questo Ministero, tenendo presente che la composizione con docenti interni delle Commissioni esaminatrici consente un'approfondita conoscenza degli specifici disturbi dei candidati affetti da dislessia, invita le SS.LL. a sensibilizzare le Commissioni stesse affinchè adottino, nel quadro e nel rispetto delle regole generali che disciplinano la materia degli esami, ogni opportuna iniziativa, idonea a ridurre il più possibile le difficoltà degli studenti. Le Commissioni, in particolare, terranno in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive sia in sede di predisposizione della terza prova scritta, che in sede di valutazione delle altre due prove, valutando anche la possibilità di riservare alle stesse tempi più lunghi di quelli ordinari.
  • 61. Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Dipartimento dell’Istruzione Direzione Generale per lo Studente - Ufficio IV Nota 27 luglio 2005  si pregano le SS. LL. di richiamare l’attenzione dei dirigenti scolastici delle scuole statali e paritarie, affinché promuovano, nell’ambito della programmazione di inizio anno scolastico, una serie di incontri per tutti i docenti, curricolari e di sostegno, allo scopo di migliorare la qualità dell’integrazione nelle singole classi e nella comunità scolastica. Partendo da un’analisi collegiale della diagnosi funzionale, al fine di rendere il progetto educativo individualizzato (PEI) funzionale alle effettive esigenze dell’alunno, tale attività ha lo scopo di coinvolgere nella stesura e nella realizzazione del PEI tutto il gruppo dei docenti della classe frequentata dall’alunno disabile. È appena il caso di ricordare che, per gli alunni nuovi iscritti, vanno programmati incontri con la scuola di provenienza, perché possa realizzarsi una effettiva azione di continuità didattica.
  • 62. Gli strumenti compensativi - tabella dei mesi, tabella dell'alfabeto e dei vari caratteri, - tavola pitagorica, - tabella delle misure, tabelle delle formule, - calcolatrice, - registratore, - cartine geografiche e storiche - computers (programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale), cassette registrate (dagli insegnanti, dagli alunni, e/o allegate ai testi), predisposizione di una fonoteca scolastica contenente il testo parlato dei libri in adozione ed altri testi culturalmente significativi (possibilità di collaborazione col Centro del "Libro parlato” dell'Unione Italiana Ciechi) - dizionari di lingua straniera computerizzati, tabelle, traduttori - richiesta alle case editrici di produrre testi anche ridotti e contenenti audio- cassette o cd-rom
  • 63. R.M. definizione  Il RM è caratterizzato da un funzionamento intellettivo inferiore alla media (QI<70) e da concomitanti limitazioni in almeno 2 delle seguenti funzioni adattive: 1. Comunicazione 2. Autonomie personali 3. Accudimento della casa 4. Abilità sociali 5. Autodeterminazione 6. Lavoro/ tempo libero 7. Scolarità 8. Salute e sicurezza (Luckasson, 1992)
  • 64. Caratteristiche del ritardo mentale Il livello di organizzazione mentale non solo è inferiore rispetto all’età, ma anche qualitativamente irregolare
  • 65. Caratteristiche funzionali del soggetto con ritardo mentale  Difficoltà nel focalizzare l’attenzione sugli elementi rilevanti di uno stimolo  Difficoltà ad immagazzinare le informazioni in modo stabile  Assenza o forte carenza di memoria procedurale  Rigidità operativa: condotte ripetitive  Prevalenza di operazioni mentali lineari (sintagmatiche) su quelle a rete (sintattiche)  Scarsa capacità di autocontrollo  Scarsa consapevolezza delle proprie capacità  Fragilità emotiva: passività e forte inibizione emotiva secondaria
  • 66. Facilitare un atteggiamento metacognitivo Sviluppare nel bambino una maggior attenzione ai fenomeni mentali e quindi una propensione generale alla riflessione sul funzionamento mentale, sulla memoria, etc. propri e altrui. Età spontanea di sviluppo: 5 – 9 anni
  • 67. EPILESSIA Aspetti psicologici e cognitivi  Circa 30% dei pazienti hanno già problemi emotivo-comportamentali e difficoltà attentive al momento della diagnosi  Dopo un anno di cura migliorano in modo significativo la memoria e le abilità logiche  I Problemi emotivi-comportamentali e in modo minore le condizioni socio-culturali influenzano in modo significativo l’evoluzione cognitiva e l’attenzione
  • 68. Conclusioni La presenza di disturbi emotivo- comportamentali e il contesto sociale, piuttosto che gli aspetti specifici dell’epilessia, condizionano gli aspetti cognitivi (in modo particolare l’attenzione)
  • 69. CONCLUSIONI Gli aspetti psicologici all’esordio e le capacità adattive dei genitori sono i fattori di rischio più rilevanti per lo sviluppo di successive difficoltà comportamentali e cognitive
  • 70. Conclusioni Il riscontro di difficoltà attentive deve indurre ad approfondire con particolare cura gli aspetti emozionali e relazionali e può essere un prezioso indicatore della necessità di una presa in carico psicologica del bambino e della famiglia.
  • 71. Autismo  I genitori solitamente notano uno sviluppo anomalo, in particolare l’assenza della comunicazione gestuale e dell’apprendimento del linguaggio.  Il bambino si presenta fisicamente bello e la motricità è solitamente normale anche se talvolta può essere impacciata o maldestra.
  • 72.  Il bambino resta indifferente alla presenza/assenza della madre o di una persona estranea.  In altri casi può invece manifestare forti crisi di angoscia ed agitazione al contatto con persone nuove
  • 73.  La mimica è molto povera, fissa, e lo sguardo sembra “vuoto”.  Spesso il bambino non risponde alle sollecitazioni uditive o visive.
  • 74.  Il disturbo del linguaggio è sempre grave : può essere presente mutismo oppure un uso atipico del linguaggio (ecolalie, ripetizione di frasi stereotipate, non uso della prima persona, etc.).
  • 75.  Frequentemente sono presenti stereotipie motorie : sfarfallamenti delle mani, dondolamenti del tronco, oppure uso stereotipato e iterativo di un gioco etc.
  • 76.  Il comportamento può essere caratterizzato da passaggi improvvisi ad un atteggiamento aggressivo, spesso autodiretto, per minime frustrazioni o cambiamenti dell’ambiente.
  • 77.  Vi è infatti il bisogno intenso di mantenere immutabile il rapporto con alcuni oggetti inanimati o alcuni contesti ambientali
  • 78.  Talvolta questi bambini dimostrano di possedere delle capacità ipersviluppate : costruzione di puzzles, memorizzazione di numeri o parole, orientamento in un labirinto etc.
  • 79.  Vi è comunque sempre una forte compromissione in tutte le seguenti aree: 1. Interazione sociale 2. Comunicazione 3. Comportamento
  • 80. Depressione 6-12 anni  Sentimenti di autosvalutazione (non so, non sono capace, non posso)  Convinzioni di non essere amato  Cefalea e disturbi psicosomatici  Calo del rendimento scolastico (difficoltà a concentrarsi, stancabilità)  Trascuratezza e distrazione (frequente perdita di oggetti personali)  Assunzione di comportamenti pericolosi con ripetuti incidenti e molte punizioni a scuola (indicatori di un forte senso di colpa)
  • 81. I Problemi depressivo/ansiosi spesso sono “mascherati” dai comportamenti disadattivi o di disturbo
  • 82. Comportamenti disadattivi  Deficit di attenzione con/senza iperattività  Aggressività/impulsività  Bassa tolleranza delle frustrazioni  Eccessiva timidezza/introversione  Marcata ansietà/inibizione  Incompetenza a comprendere e risolvere situazioni sociali
  • 83. Disturbo della condotta: aspetti clinici  Atteggiamenti oppositivo-provocatori  Condotte aggressive e impulsive (persone, animali o cose)  Condotte antisociali (furti, vandalismi, fughe)  Importante peggioramento del funzionamento globale del ragazzo in ambito familiare e scolare.
  • 84. Alla base vi è spesso un progressivo disturbo del senso di Sé e il fatto che qualcosa ha così ferito l’autostima del ragazzo da fargli ritenere di poter recuperare una stima di sé accettabile solo attraverso il comportamento aggressivo od oppositivo
  • 85. Caratteristiche psichiche  I conflitti interni vengono molto poco elaborati col pensiero e sono espressi col comportamento in modo da eliminare il senso di colpa  Questi ragazzi hanno una capacità inadeguata di rappresentarsi gli stati mentali sia di se stesso che degli altri (insensibilità e freddezza).  Una leggera umiliazione viene vissuta come potenzialmente distruttrice del proprio essere e il passaggio al gesto violento è sentito come unica forma di possibile difesa
  • 86.  Le regole educative che vengono normalmente interiorizzate (super-Io) sono spesso troppo rigide e punitive, vengono pertanto rifiutate e proiettate all’esterno  L’essere scoperto e punito dall’autorità esterna è temuto, ma anche desiderato, ha una funzione “liberatoria” dal senso di colpa.
  • 87. Fattori di rischio  Relazioni di attaccamento con le figure di cura insicure, instabili sul piano affettivo e non supportive (atteggiamenti educativi incoerenti o troppo punitivi)  Ambiente familiare violento  Ambiente sociale degradato  Temperamento e stile cognitivo del ragazzo (povere strategie di problem solving, tendenza a ritrovare soluzioni rapide e poco meditate)
  • 88. Fattore protettivo: buon supporto affettivo e sociale  Insieme di fattori che porta un bambino a credere di essere protetto, stimato, di avere persone a cui potersi affidare in caso di bisogno “rifugio sicuro” , e da cui avere forza per affrontare situazioni nuove “base sicura”.
  • 89. Atteggiamenti educativi  Capacità degli adulti di essere in empatia e di rappresentarsi lo stato mentale del ragazzo (permette al ragazzo di imparare a leggere gli stati mentali altrui)  Capacità degli adulti di fornire regole chiare e limiti fermi senza svalutare o umiliare il ragazzo
  • 90. Stimolare la responsabilità  Capacità di assumersi un impegno entro legami sociali positivi  Riconoscere le conseguenze del proprio comportamento  Essere disponibile a sentire la colpa e quindi a riparare gli errori commessi.
  • 91. Valore attributivo  Molto importante è il riconoscimento del contributo significativo che il proprio impegno dà al successo di un compito cognitivo  A quali fattori il bambino attribuisce i suoi successi ed insuccessi? Connessione con la propria immagine Sè
  • 92. Ruolo didattico-educativoRuolo didattico-educativo  La capacità dei genitori o degli insegnanti di creare situazioni che facilitano esperienze metacognitive e di favorire la riflessione sulle attività mentali appare fondamentale nell’aumentare lo sviluppo della metacognizione.
  • 93. Ruolo didattico-educativoRuolo didattico-educativo  Migliorare la consapevolezza delle proprie capacità mentali (es. far riflettere sulle diverse strategie attive per ricordare o sulle cause dell’oblio)  Permettere di sperimentare diverse strategie alternative per risolvere un compito  Far riconoscere l’importanza del proprio impegno personale  Far comprendere l’utilità di un “atteggiamento strategico”
  • 94. Per un efficace apprendimento occorre considerare: La crescita emotiva La crescita intellettuale Le differenze individuali
  • 95. Prerequisiti all’apprendimento  Saper regolare l’attenzione e la concentrazione  Sapersi rapportare con gli altri con sufficiente autostima e fiducia  Essere in grado di comunicare pensieri, idee ed emozioni  Essere in grado di riflettere sul proprio comportamento
  • 96. Autostima Lo sviluppo graduale della consapevolezza di sé si costruisce in base a: 1. Immagine riflessa ricevuta dalle persone care 2. Segni di affetto 3. Segni di attenzione 4. Riflessione personale su di sè
  • 97. Segni di affetto  Sono gratuiti e incondizionati  Alimentano la fiducia per la propria persona
  • 98. Segni di attenzione  Riconoscimento e considerazione verso attività  Alimentano la fiducia nelle proprie competenze e capacità
  • 99. Autostima Non si basa sul confronto con l’altro!
  • 100. Autostima  Occorre insegnare ad apprezzare la propria persona  Occorre insegnare ad apprezzare le proprie competenze
  • 101. Importanza di limiti e regole  I bambini necessitano di punti di riferimento con cui misurarsi  Richiedono persone adulte che li aiutino a tenere a freno collera, avidità e altre emozioni negative, in modo positivo, con rigore, salvaguardando l’autostima  Le punizioni devono essere chiare nel significato, mai umilianti, e possibilmente associate ad incoraggiamenti per il futuro
  • 102. Attitudine positiva  Facilitare il riconoscimento preventivo delle situazioni problematiche e delle reazioni personali negative  Stimolare ad affrontare in modo creativo e costruttivo i limiti
  • 103. Insegnamento La didattica deve essere in sintonia con il livello evolutivo del bambino (emotivo, relazionale, intellettivo, motorio)
  • 104. Occorre valutare  Abilità nel comprendere ed esprimere i segnali non verbali  Capacità di riflessione sulle idee proprie e altrui  Tonalità affettiva prevalente e fattori o situazioni che la modificano  Autostima
  • 105. Flessibilità d’insegnamento  Adeguare i programmi alle doti ed ai punti deboli, in generale alle esigenze dei ragazzi (percorsi di rinforzo individualizzati e graduali)  Di fronte a compiti superiori alle loro possibilità i bambini perdono fiducia, entusiasmo e ambizione
  • 106. Stile creativo  Non è tanto utile presentare delle informazioni da assimilare  E’ molto meglio offrire dei problemi da risolvere con spirito d’iniziativa e partecipazione attiva (esperimenti pratici, gite, ricerche scritte, discussioni,..)  E’ indispensabile coinvolgere il bambino sul piano emotivo considerando le sue inclinazioni naturali
  • 107. I documenti di rito, PEI e PDF, sono infatti diventati:  CERTIFICATORI DESCRITTORI DI POTENZIALITA’  DI DISABILITA’  P  E  R  Costruire un PERCORSO FORMATIVO INDIVIDUALIZZATO   attraverso  MATERIE Con la mediazione   DOCENTE  diventano  DISCIPLINE 
  • 108. La cultura della delega  Docenti curricolari e di sostegno INSIEME costruiscono le UNITA’ DIDATTICHE delle diverse discipline, l’insegnante di sostegno “media” i contenuti ed utilizza metodologie e strumenti adatti all’allievo.
  • 109. Rendere più inclusivo il nostro sistema educativo Mettere al centro le persone e lo sviluppo della capacità di ognuno tramite la valorizzazione  delle attitudini dei talenti,  degli stili cognitivi  e delle strategie di apprendimento Ministro Pubblica Istruzione, Nota di indirizzo per l’avvio dell’anno ponte 2006-200 7, p. 3
  • 110. Valutazione ed esami per alunni diversamenteabili Scaletta, normativa e strumenti
  • 111. Si possono individuare due tipologie di percorso Alunni H che raggiungono gli obiettivi minimi previsti per la classe Alunni H che non raggiungono gli obiettivi minimi previsti per la classe Prove uguali alla classe (prove equipollenti) Prove differenziate Diploma di licenza media Attestato di frequenza In casi molto gravi Diploma Se l’alunno ha raggiunto gli obiettivi fissati nel PEI e un minimo di competenza sia nell’area linguistica che in quella logico matematica
  • 112. Fasi della preparazione all’esame Il PEI costituisce punto di riferimento sia per gli aspetti sostanziali sia per quelli formali del percorso formativo didattico e dell’esame differenziato. L’insegnante di sostegno deve presentare al Presidente della Commissione d’esame una relazione sull’alunno riguardo il percorso educativo-didattico realizzato nel triennio,i criteri e le modalità di svolgimento delle prove d’esame (scritte e colloquio orale)
  • 113. Proposta di relazione per la commissione- schema  Presentazione dello studente  Tipologia dell’handicap  Curriculum scolastico  Gestione delle ore di sostegno nel triennio  Situazione all’inizio del triennio  Situazione attuale  Richiesta scritta alla Commissione sul tipo di prove e sulle modalità di svolgimento dell’esame
  • 114. Descrizione del percorso realizzato dallo studente  Conoscenze, competenze e capacità raggiunte  Difficoltà incontrate e se / come sono state superate  Scelte operate relativamente al suo percorso individuale  Discipline con particolari criteri didattici  Percorsi comuni alla classe  Modalità di integrazione nella classe
  • 115.  Attività integrative e di sostegno  Risorse utilizzate  Compresenze  Attività di stage  Percorso misto (eventuale)  Abilità e competenze certificabili
  • 116. Richiesta scritta alla commissione sul tipo di prove e sulle modalità di svolgimento dell’esame specificando: - Tipologie delle prove - Modalità - Strumenti - Durata assistenza
  • 117. Esame di licenza media percorsi criteri prove certificazioni Ordinario Programma zione della classe ordinarie diploma differenziato Programma zione con obiettivi didattici differenziati Differen ziate Diploma O Attestato di credito formativo
  • 118. L’ insegnante di sostegno  Fa parte della commissione d’esame  Partecipa a pieno titolo alle valutzioni d’esame  Ha diritto di voto per tutti gli alunni
  • 119. FASI DELLA PREPARAZIONE ALL’ESAME Prove scritte è preferibile far sostenere tutte le prove Presentare tre terne per ogni disciplina concordate tra l’ insegnante di sostegno e i docenti delle singole materie Prove equipollenti Prove differenziate
  • 120. Prove Equipollenti  Devono essere omogenee con il percorso svolto dal candidato e devono essere realizzate dall’alunno con le stesse modalità, tempi e assistenza utilizzati nelle prove di verifica fatte durante l’anno scolastico e previste nel PEI  Le prove devono essere svolte con modalità diverse: ad esempio quesiti con risposte chiuse, prove strutturate ,griglie….  Le prove vengono svolte con “mezzi diversi”: ad esempio , computer,calcolatrice, tabelle, tavola pitagorica… dettatura/lettura del testo da parte dell’insegnante di sostegno o dettatura dell’allievo all’insegnante nel caso in cui il ragazzo non sia in grado di scrivere autonomamente. (Se lo svolgimento della prova può disturbare i compagni, l’esame può essere svolto in una postazione fuori dall’aula, con vigilanza).
  • 121. Prove differenziate  Le prove devono essere predisposte sulla base delle modalità di verifiche adottate durante l’anno
  • 122. Assistenza durante le prove scritte  Le persone che fanno assistenza durante l’esame sono le stesse che hanno fatto assistenza all’alunno durante l’anno scolastico :docenti curriculari, docenti di sostegno,assistenti/educatori inviati dagli Enti Locali operatori del Servizio Civile o personale inviato dalle famiglie.  Le persone che prestano assistenza all’esame possono essere più di una.(D.M. 25-05-95 n°170).
  • 123. Valutazione  Si deve utilizzare tutta la gamma dei voti a disposizione ( da non sufficiente a ottimo) come ricorda la C.M. 24-03-99 n°77.  In presenza di prestazioni pienamente soddisfacenti e rispondenti agli obiettivi prefissati, si può quindi assegnare anche il massimo dei voti.  Qualora il PEI abbia individuato per l’alunno disabile obiettivi formativi non riconducibili ai programmi ministeriali e ai Piani di studio previsti per i diversi tipi di scuola, il Consiglio di classe valuta comunque i risultati dell’apprendimento con l’attribuzione di giudizi o di voti relativi esclusivamente allo svolgimento del PEI.  Tali giudizi o voti hanno valore legale al fine della prosecuzione degli studi e di essi viene fatta menzione in calce alla scheda di valutazione o alla pagella ( O.M. 21-05-2001 n°90).  Se l’alunno H consegue l’attestato e non il diploma, può iscriversi e frequentare le classi successive (scuola secondaria 2°) ai soli fini del riconoscimento dei crediti formativi.  SENZA LICENZA MEDIA NON SI PUO’ ACCEDERE AI CONCORSI E AD UN’EVENTUALE ASSUNZIONE PRESSO GLI ENTI PUBBLICI.
  • 124. FONTI NORMATIVE  Valutazione del rendimento in itinere: modalità, contenuti e tipi di verifiche sia per la scuola dell’obbligo, sia per quella superiore  L.n. 104/ 92 art 16, commi 1-2-3  D. Lgs n. 297/94 (T.U.) art 318
  • 125. Valutazione scuola media 1°grado O.M. 90/2001 art.11  Comma12 : se l’allievo raggiunge gli obiettivi fissati nel PEI ottiene la promozione e alla fine del triennio ha il diploma di licenza media  Se,invece, l’allievo non raggiunge gli obiettivi fissati nel PEI (il PEI non è stato ben impostato!!!) può ripetere la classe o superare gli esami finali con un attestato per il solo riconoscimento dei crediti formativi
  • 126. Annotazioni  Per gli alunni che seguono un Piano educativo individualizzato differenziato, ai voti riportati nello scrutinio finale e ai punteggi assegnati in esito agli esami si aggiunge, nelle certificazioni rilasciate, l’indicazione che la votazione è riferita al P.E.I. e non ai programmi ministeriali.
  • 127. Le novità Prova Nazionale per l’esame di Stato scuola secondaria I grado
  • 128. Normativa di riferimento  • Legge di conversione 25 ottobre 2007 n. 176,  Disposizioni urgenti..., art. 1, comma 4, lettera b  “...L’esame di Stato comprende anche una prova  scritta, a carattere nazionale, volta a verificare i livelli  generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli  studenti. I testi relativi alla suddetta prova sono scelti  dal Ministro della pubblica istruzione tra quelli  predisposti annualmente dall’Istituto nazionale per la  valutazione del sistema educativo di istruzione e di  formazione (INVALSI), conformemente alla direttiva  periodicamente emanata dal Ministro stesso, e inviati  alle istituzioni scolastiche competenti.”;
  • 129. Normativa di riferimento  Decreto legislativo 19 febbraio 2004 n. 59, Norme relative  alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo dell’istruzione,  art. 8 e 11 riguardanti valutazione,scrutini ed esami;  Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e  per il primo ciclo di istruzione, in particolare il capitolo  introduttivo riferito all’Organizzazione del curricolo e lo  specifico riferimento ai “Traguardi per lo sviluppo delle  competenze”;  Direttiva ministeriale 25 gennaio 2008 n. 16 in cui  vengono individuati i criteri necessari ad orientare  l’INVALSI per la predisposizione della prova nazionale.
  • 130. Finalità della prova  integrare gli elementi di valutazione propri della  scuola con elementi rilevati a livello nazionale in  modo da avviare azioni per migliorare la qualità  della scuola;  completare l’autonomia scolastica;  allineare progressivamente a standard nazionali tali  da poter sospingere, con mirate azioni di stimolo e  sostegno, verso il raggiungimento di livelli crescenti  di qualità;  acquisire ulteriori elementi per definire lo stato del  sistema d’istruzione.
  • 131. Caratteristiche della prova in prima attuazione  consentire di accertare i livelli generali e specifici di  apprendimento in italiano e in matematica;  permettere in sede di esame la valutazione degli  apprendimenti sulla base di procedure standardizzate;  contribuire al monitoraggio e alla valutazione  dell’andamento degli apprendimenti alla fine del  primo ciclo di istruzione;  venire somministrata nello stesso giorno su tutto il  territorio nazionale;  avvalersi di criteri di gradualità e flessibilità
  • 132. Valore della prova per gli alunni:per gli alunni:  criteri d’incidenza e di peso della prova sulla valutazione  complessiva decisi dalla commissione esaminatrice nella  seduta d’insediamento; per il sistema:per il sistema:  i risultati della prova contribuiscono alla conoscenza dei  livelli di apprendimento di alcune discipline alla fine del 1°  ciclo d’istruzione;  per l’anno scolastico in corso, tenuto conto del breve tempo  intercorso tra l’emanazione della legge e l’attuazione, la  prova ha un carattere esplorativo nella prospettiva di  costruire soluzioni a regime con compiuta validità  scientifica.
  • 133. Particolari categorie di alunni  obbligatoria per tutti gli alunni ammessi all’esame;  per le minoranze linguistiche tedesche e slovene stesura della  prova in lingua madre;  per gli alunni con dislessia o altri disturbi specifici di  apprendimento certificati, oltre ad un tempo di  somministrazione maggiore (10-15 min), uso della  strumentazione compensativa (nota ministeriale prot. 26/A del 4  gennaio 2005);  gli alunni con disabilità riconosciuta possono svolgere una o più  prove differenziate in linea con gli interventi educativo-didattici  sulla base del PEI (art. 318 del TU). Partecipazione dei docenti  di sostegno alla predisposizione e correzione delle prove e alla  formulazione del giudizio globale;
  • 134. Particolari categorie di alunni  per gli alunni con disabilità visiva uso del  supporto informatico da convertire nelle forme  previste;  per gli alunni con cittadinanza non italiana vanno  opportunamente valutati i livelli di apprendimento  conseguiti tenendo conto dei livelli iniziali;  per gli adulti, compresi quelli iscritti ai CTP, in  prima applicazione si soprassiede alla  somministrazione della prova.
  • 135. prova per studenti con disabilità intellettiva esempi di prova per studenti con disabilità intellettiva, elaborati direttamente dalla scuole e somministrati agli allievi disabili nell’ambito del Servizio Nazionale di Valutazione 2005/2006 (SNV). Le prove sono state suddivise sulla base della tipologia di disabilità intellettiva indicata dalle scuole nel Questionario compilato per ciascuno studente disabile e allegato alla prova. Gli esempi riguardano le tipologie di disabilità intellettiva maggiormente rappresentate nell’ambito delle proposte inviate dalle scuole per l’SNV. Le prove, presentate così come sono state elaborate e inviate dalle scuole, costituiscono esempi possibili di modalità di costruzione e non si propongono, in alcun modo, di rappresentare modelli di riferimento dal punto di vista dei contenuti disciplinari e nel rispetto del percorso di apprendimento di ciascun alunno.
  • 136. ITALIANO  Disturbo dell'attenzione  Disturbo generalizzato dello sviluppo  Disturbo generalizzato dello sviluppo di tipo autistico  Disturbo specifico di apprendimento  Disturbo specifico di linguaggio  Ritardo mentale di grado lieve  Ritardo mentale di grado medio
  • 137. MATEMATICA Borderline cognitivo Disturbo borderline di personalità Disturbo dell'attenzione Disturbo generalizzato dello sviluppo Disturbo generalizzato dello sviluppo di tipo autistico Disturbo specifico di apprendimento Disturbo specifico di linguaggio Ritardo mentale di grado lieve Ritardo mentale di grado medio
  • 138. valutazione  In considerazione del fatto che la prova nazionale viene messa in atto per la prima volta, è possibile lasciare ad ogni commissione o sottocommissione la facoltà di decidere se valutarla o meno? Le commissioni o sottocommissioni hanno l’obbligo di somministrare e valutare la prova, avvalendosi delle apposite griglie predisposte dall’INVALSI; sono comunque libere di determinare l’incidenza dei risultati della prova nazionale sull’esito complessivo dell’esame.
  • 139. valutazione  Nel caso in cui la valutazione della prova nazionale risultasse discordante con quella delle prove predisposte dalla commissione o sottocommissione, che influenza essa potrà avere sul giudizio complessivo?  Si può verificare che due prove relative alla stessa disciplina, svolte dallo stesso studente, ricevano una valutazione discordante in quanto strutturate in maniera diversa o per altre ragioni. Spetta ai docenti della commissione o sottocommissione determinare l’incidenza dei risultati della prova nazionale sull’esito complessivo dell’esame, tenuto conto che la prova nazionale concorre ad integrare gli elementi di valutazione degli alunni, aiutando a verificarne i livelli di apprendimento.
  • 140. valutazione  La prova nazionale d’italiano degli alunni di madrelingua non italiana deve essere valutata con gli stessi criteri di quella degli alunni di madrelingua italiana? Sì. Le commissioni o sottocommissioni determinano l’incidenza dei risultati della prova sul giudizio complessivo.
  • 141. Particolari tipologie di alunni  Nel caso di alunni con disturbo specifico di apprendimento e di alunni con disabilità la prova scritta nazionale è obbligatoria? Se sì, sarà formulata in modo diverso?  La prova, proprio per il suo carattere nazionale, è obbligatoria. Gli alunni con diagnosi specialistica di dislessia hanno diritto all’uso degli strumenti compensativi impiegati durante l’anno scolastico (tabelle, tavola pitagorica, calcolatrice, registratore, computer con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale), come indicato nella nota ministeriale prot. n. 26/A del 4 gennaio 2005, oltre all’assegnazione di maggior tempo per lo svolgimento della prova. Per quanto riguarda gli alunni con disabilità visiva, si rammenta che la prova sarà fornita anche in forma digitale. La durata della prova potrà essere prolungata rispetto al tempo stabilito. Con l’apporto del relativo docente di sostegno, sono predisposte specifiche prove corrispondenti alla prova a carattere nazionale per gli alunni con disabilità che svolgono prove differenziate in linea con gli interventi educativo-didattici attuati sulla base del percorso formativo individualizzato, secondo le indicazioni contenute nell’art. 318 del D.L.vo 16.4.1994, n. 297.
  • 142. Particolari tipologie di alunni  Con riferimento alla prova nazionale, come viene espressa la valutazione della prova differenziata?  I criteri di valutazione della prova differenziata sono elaborati dalle singole sottocommissioni.

Notas do Editor

  1. [Keywords] context###[Narration] WHO Family of Classifications wide range of data about health care i.e. diagnosis, disability etc a “common language” for enabling communication ###
  2. [Keywords] concept###[Narration] ###