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Psicologia Clinica delloPsicologia Clinica dello
SviluppoSviluppo
Non sempre è possibile tracciare un
confine tra quella che può essere
considerata una crisi transitoria nel
percorso maturativo e ciò che costituisce
invece un vero e proprio disturbo
Ogni età ha le sue problematiche transitorie
la cui presenza non costituisce elemento
psicopatologico a meno che la
frequenza di comparsa e l’intensità
siano davvero eccessive
Concetto di “Disturbo” in età evolutivaConcetto di “Disturbo” in età evolutiva
Non esiste linea di confine tra “normalità” e “disturbo”
A differenza della malattia fisica:
Un determinato disturbo non è detto che sia psicopatologico
dipende dalla frequenza e dall’intensità.
 Tutto dipende dai modelli di riferimento
 Modelli ottimali di Adattamento
 Principi statistici elementari (stabilisce a priori)
 Presenti in una data % della popolazione
 In riferimento alla permanenza del disturbo nel tempo
 In riferimento:
 Età
 Sesso
 In riferimento all’ambiente in cui vive
 Ambiente Familiare
 Ambiente Sociale
ClassificazioniClassificazioni
Classificazioni Categoriali
◦ DSM-IV TR e ICD-10
 Vantaggi:
◦ maggiore chiarezza
◦ possibilità di ricondurre casi diversi ad una famiglia
comune di disturbi
 Svantaggi:
◦ semplificazione e l’appiattimento in una situazione in cui
conta poco l’individuo,
◦ non considera la Comorbidità
◦ utilizza l’ “Etichettatura”
◦ grado di continuità, non considera le vie di mezzo e la
gradualità del sintomo specifico (c’è o non c’è)
Classificazioni Dimensionali
Non accettano la tassonomicità né la continuità
 Elaborate dalla ricerca psicologica in base ad analisi
psicometriche che hanno evidenziato una serie di
dimensioni psicologiche possono aiutare a descrivere
la problematica psichica del soggetto;
 Sono state così individuate delle Scale di valutazione
psicopatologiche comunemente utilizzate per
descrivere il problema specifico dell’individuo;
 Forniscono informazioni riguardo a numerosi aspetti
potenzialmente problematici;
 Esempio è la Scala Child Behavior Checklist (CBCL)
ideata da Achenbach e coll. (1988)
Scala Child Behavior Checklist (CBCL)Scala Child Behavior Checklist (CBCL)
Insegnanti e genitori hanno osservato e
valutato centinaia di bambini in relazione
ad una serie di tratti senza una specifica
preparazione clinica
Ottennero valutazione circa numerosi
aspetti potenzialmente problematici che
vennero ricondotti a due tipi di sintomi
◦ Internalizzanti (che non esibisce)
◦ Ansie -Fobie -Eccessivo Autocontrollo
◦ Preoccupazioni -Timidezza -Somatizzazioni
◦ Esternalizzanti (diretti verso l’ambiente)
◦ Aggressività -Disobbedienza -Oppositività -Iperattività
Altra Categoria può essere l’Autocontrollo
◦ Eccessiva Timidezza -Iperattività e Impulsività
Contapposizione natura/culturaContapposizione natura/cultura
Di fronte a un disturbo psicologico presentato da un
bambino, ci domandiamo da cosa
dipenda….entrambi sono importanti a seconda
dell’orientamento del clinico:
Familiarita: dislessia
Sindrome Down
Teorie nei Disturbi Psicologici delloTeorie nei Disturbi Psicologici dello
SviluppoSviluppo
Contrapposizione tra Biologico ed
Ambientale
◦ Approccio biologico
 Malattie genetiche o cromosomiche
 Studi sui gemelli omozigoti (Schizofrenia)
 Ricerca Psicobiologica (enuretici, depressi)
◦ Psicofisiologia
◦ Neuropsicologia
 Ricerca Cognitivista
◦ Eziologica (Quali cause)
◦ Funzionale (Quali effetti)
 Teorie dello Stress:predisposizione al disturbo
sfocia in patologia solo se si verificano
determinate condizioni
◦ Approccio Sociale, comportamentista e
psicodinamico
 Maggiore fiducia nella possibilità di cambiamento e
nel trattamento psicoterapico
 Approccio Comportamentista lega lo sviluppo
psicologico e la comparsa di problemi a processi
sottostanti l’Esperienza
 Approccio Cognitivo-Comportamentale
 Approccio della Teoria Socio-Motivazionale
dell’Apprendimento (Bandura 1989) problemi
psicologici dipendono dall’intererazione tra fattori
esperenziali, motivazionali e sociali
 Teoria Psicoanalitica (esperienze consce ed
inconsce) Fasi precoci dello Sviluppo
◦ Teorie delle relazioni d’oggetto madre-bambino
◦ Dimensione dell’Attaccamento (affettività)
Fattori Sociali e SociologiciFattori Sociali e Sociologici
Un concorso di fattori di origine sociale
possono produrre un valore di rischio
cumulativo che, se supera una certa
soglia, produrrà un problema
FAMIGLIA e suoi cambiamenti tra
cultura, instabilità e conflittualità
SVANTAGGIO SOCIOCULTURALE
 Difficoltà familiare e rete sociale
 Figli di donne con Ritardo Mentale
 Conseguenze
◦ Carenze legate alla povertà di mezzi
◦ Mancanza di risorse culturali ed intellettuali
◦ Emarginazione della famiglia o di gruppi interi
◦ Aumento di incidenza di Maltrattamenti ed Abusi
 Attenzione: i Maltrattamenti e gli abusi si riscontrano
anche in classi sociali abbienti
TipologiaTipologia dell’Abusodell’Abuso
Maltrattamento: Fisico
Psicologico
carenza di cure 
Incuria: Fisica dis-curia
Psicologica iper-curia
Abuso sessuale: Extra-familiare *
Intra-familiare
Abusato Abusante
Famiglia
Munchausen p.p.
Chemical abuse
Medical shopping
Psicopatologie riscontrate negli AbusiPsicopatologie riscontrate negli Abusi
Genitori
◦ Personalità Borderline
◦ Psicosi
◦ Gravi depressioni e fobie
◦ Tossicodipendenze
◦ Alcolismo
◦ Disturbi delle pulsioni
◦ Perversioni
Bambino
◦ Patologie delle condotte
alimentari e sfinteriche
◦ Nevrosi
◦ Psicosi
◦ Comportamenti
disturbati
◦ Perversioni
1. Elemento “patologizzante” non è la psicopatologia dei genitori ma
l’effetto:
• sulle relazioni
• sul bisogno delle cure fisiche e psicologico-affettive dei figli
2. Non è l’abuso a determinare i quadri patologici, ma sono i
meccanismi di difesa utilizzati in modo rigido per evitare:
Angoscia, Depressione, “Senso di Colpa Primario” e Vergogna
Altri disagi socioculturaliAltri disagi socioculturali
Bullismo
Tossicodipendenze
Delinquenza giovanile
 Caratteristiche dell’adolescente
 Caratteristiche della famiglia
 Influenza dei compagni (il gruppo ed il branco)
 Caratteristiche dell’ambiente complessivo
Bullismo: il ruolo dei partecipantiBullismo: il ruolo dei partecipanti
 Bullo = prende attivamente iniziativa nel
fare prepotenza ai compagni
 Aiutante = agisce in modo prepotente
ma con una posizione secondaria nel ruolo
di “seguace” del bullo
 Sostenitore = chi agisce in modo da
rinforzare il comportamento del bullo, ad
esempio ridendo, incitando o
semplicemente stando a guardare
 Difensore = chi prende le difese della
vittima consolandola o cercando di far
cessare le prepotenze
 Esterno = chi non fa niente, cercando di
rimanere fuori dalle situazioni di
prepotenza
 Vittima = chi subisce più spesso le
prepotenze
Disturbo della condotta (DC)Disturbo della condotta (DC)
Delinquente socializzat
Condivide con altri compagni il suo
comportamento delinquenziale
Non socializzato psicopatico
Agisce da solo, sfida le autorità,è
aggressivo, non ha sensi di colpa
Nevrotico-disturbato agisce da solo ma
esprime inibizione, timidezza, isolamento
Collegamento con profitto scolastico!
Principali disturbi che compaiono inPrincipali disturbi che compaiono in
Età EvolutivaEtà Evolutiva
Ritardo Mentale *
Disturbi dell’Apprendimento
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Disturbi Generalizzati dello Sviluppo *
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Ritardo Mentale 1Ritardo Mentale 1
 Q.I. < 70
 Deficit o compromissione del
funzionamento adattativo in almeno
due delle seguenti aree:
comunicazione, cura della propria
persona, vita in famiglia, capacità
sociali/interpersonali, uso delle
risorse della comunità,
autodeterminazione, capacità di
funzionamento scolastico, lavoro,
tempo libero, salute e sicurezza.
 Esordio prima dei 18 anni.
Ritardo Mentale 2Ritardo Mentale 2
 Lieve Q.I. da 50-55 fino a 70
◦ Sviluppo P-M nella norma Difficoltà
scolari
◦ Non acquisisce il Pensiero Formale.
◦ Instabilità ed Inibizione
 Moderato Q.I. da 35-40 fino a 50-55
 Graveo Severa Q.I. da 20-25 fino a 35-
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◦ Livello Mentale di 6-7 aa Pensiero
Preoperatorio
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◦ Livello mentale di 2-3 aa
◦ Alterazioni Relazionali Gravissime con
isolamento e stereotipie
 ( Limite Q.I. da 70 fino a 85)
Disturbi d’Ansia in età Evolutiva 1Disturbi d’Ansia in età Evolutiva 1
Paure associate a diverse età
◦ 8 mesi- due anni: Ansia di separazione dalla
mamma o dalla persona che si prende cura
◦ 2- 4 anni: Animali e Buio
◦ 4- 6 anni: Fantasmi, Mostri, suoni strani
durante la notte
◦ 6- 13 anni:Timore di essere attaccati-feriti,
morte, catastrofe
◦ Adolescenza:Paura di non essere accettati dagli
altri
Disturbi d’Ansia in età Evolutiva 2Disturbi d’Ansia in età Evolutiva 2
Disturbo d’Ansia Generalizzato
 Penoso stato di apprensione e sofferenza non
transitorio e non giustificato dal contesto
Disturbo Ossessivo-Compulsivo
 Ripetere pensieri o atti con la solo necessità di
ridurre la tensione che li precede. Conosce
appieno l’inutilità dell’atto ma non riesce ad
evitarlo
 In netto aumento
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contaminazione e religiose
Disturbi d’Ansia in età Evolutiva 3Disturbi d’Ansia in età Evolutiva 3
Disturbo d’Ansia di Separazione
◦ Il bambino ha paura di essere separato dalla
persona che si prende cura di lui dimostrando
disagio grave e difficoltà severa ad affrontare la
vita di tutti i giorni
◦ Insicurezza
◦ Teorie dell’Attaccamento
◦ Dall’Ansia di Separazione alla Fobia Scolare o
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Attaccamento Sicuro
Io mi fido di lui Lui si fida di me
( Io valgo ) ( Lui vale )
AMABILE AMATO
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Attaccamento Insicuro Ambivalente
Io mi fido di lui Lui non si fida di me
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Disturbi dell’Umore in EtàDisturbi dell’Umore in Età
EvolutivaEvolutiva
1. Eccessive frustrazioni derivanti dall’ambiente
2. Perdita ruolo di rinforzo o supporto al fragile “IO” del bambino
Limitazione AmbientaleRealtà individuale
Sviluppo della personalità del bambino
Sintomatologia Depressiva in Età EvolutivaSintomatologia Depressiva in Età Evolutiva
 Mancanza di valide cornici di riferimento
 “Regressioni”
◦ ( enuresi, disturbi comportamentali, crescita
stentata)
 Maggiore suscettibilità alle infezioni
ricorrenti.
 Paura della “perdita” e conseguente
componente ansiosa
◦ Tristezza, paura, idee di morte, pianto frequente,
irrequietezza, irritabilità, instabilità attentiva, senso
di inadeguatezza, scarsa autonomia e socialità.
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appetito e di peso
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Devianti
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◦ Cefalea di tipo Emicranico (100 %)
◦ Dolori Addominali Ricorrenti
◦ Parestesie
◦ Dolori muscolari
Segni “spia” di sintomatologiaSegni “spia” di sintomatologia
depressivadepressiva
 Fino a 3 anni:
◦ Disturbi dell’alimentazione e del sonno,
irritabilità, apatia, dolori addominali
 Da 3 a 6 anni:
◦ Alternanza di apatia e aggressività,
rifiuto dell’asilo
 Da 6 a 12 aa:
◦ Cefalea, faticabilità intellettuale,
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scolare, disinteresse ludico e scolastico
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Psicologia clinica dello sviluppo

  • 1. Psicologia Clinica delloPsicologia Clinica dello SviluppoSviluppo
  • 2. Non sempre è possibile tracciare un confine tra quella che può essere considerata una crisi transitoria nel percorso maturativo e ciò che costituisce invece un vero e proprio disturbo Ogni età ha le sue problematiche transitorie la cui presenza non costituisce elemento psicopatologico a meno che la frequenza di comparsa e l’intensità siano davvero eccessive
  • 3.
  • 4.
  • 5. Concetto di “Disturbo” in età evolutivaConcetto di “Disturbo” in età evolutiva Non esiste linea di confine tra “normalità” e “disturbo” A differenza della malattia fisica: Un determinato disturbo non è detto che sia psicopatologico dipende dalla frequenza e dall’intensità.  Tutto dipende dai modelli di riferimento  Modelli ottimali di Adattamento  Principi statistici elementari (stabilisce a priori)  Presenti in una data % della popolazione  In riferimento alla permanenza del disturbo nel tempo  In riferimento:  Età  Sesso  In riferimento all’ambiente in cui vive  Ambiente Familiare  Ambiente Sociale
  • 6. ClassificazioniClassificazioni Classificazioni Categoriali ◦ DSM-IV TR e ICD-10  Vantaggi: ◦ maggiore chiarezza ◦ possibilità di ricondurre casi diversi ad una famiglia comune di disturbi  Svantaggi: ◦ semplificazione e l’appiattimento in una situazione in cui conta poco l’individuo, ◦ non considera la Comorbidità ◦ utilizza l’ “Etichettatura” ◦ grado di continuità, non considera le vie di mezzo e la gradualità del sintomo specifico (c’è o non c’è)
  • 7. Classificazioni Dimensionali Non accettano la tassonomicità né la continuità  Elaborate dalla ricerca psicologica in base ad analisi psicometriche che hanno evidenziato una serie di dimensioni psicologiche possono aiutare a descrivere la problematica psichica del soggetto;  Sono state così individuate delle Scale di valutazione psicopatologiche comunemente utilizzate per descrivere il problema specifico dell’individuo;  Forniscono informazioni riguardo a numerosi aspetti potenzialmente problematici;  Esempio è la Scala Child Behavior Checklist (CBCL) ideata da Achenbach e coll. (1988)
  • 8. Scala Child Behavior Checklist (CBCL)Scala Child Behavior Checklist (CBCL) Insegnanti e genitori hanno osservato e valutato centinaia di bambini in relazione ad una serie di tratti senza una specifica preparazione clinica Ottennero valutazione circa numerosi aspetti potenzialmente problematici che vennero ricondotti a due tipi di sintomi ◦ Internalizzanti (che non esibisce) ◦ Ansie -Fobie -Eccessivo Autocontrollo ◦ Preoccupazioni -Timidezza -Somatizzazioni ◦ Esternalizzanti (diretti verso l’ambiente) ◦ Aggressività -Disobbedienza -Oppositività -Iperattività Altra Categoria può essere l’Autocontrollo ◦ Eccessiva Timidezza -Iperattività e Impulsività
  • 9. Contapposizione natura/culturaContapposizione natura/cultura Di fronte a un disturbo psicologico presentato da un bambino, ci domandiamo da cosa dipenda….entrambi sono importanti a seconda dell’orientamento del clinico: Familiarita: dislessia Sindrome Down
  • 10. Teorie nei Disturbi Psicologici delloTeorie nei Disturbi Psicologici dello SviluppoSviluppo Contrapposizione tra Biologico ed Ambientale ◦ Approccio biologico  Malattie genetiche o cromosomiche  Studi sui gemelli omozigoti (Schizofrenia)  Ricerca Psicobiologica (enuretici, depressi) ◦ Psicofisiologia ◦ Neuropsicologia  Ricerca Cognitivista ◦ Eziologica (Quali cause) ◦ Funzionale (Quali effetti)  Teorie dello Stress:predisposizione al disturbo sfocia in patologia solo se si verificano determinate condizioni
  • 11. ◦ Approccio Sociale, comportamentista e psicodinamico  Maggiore fiducia nella possibilità di cambiamento e nel trattamento psicoterapico  Approccio Comportamentista lega lo sviluppo psicologico e la comparsa di problemi a processi sottostanti l’Esperienza  Approccio Cognitivo-Comportamentale  Approccio della Teoria Socio-Motivazionale dell’Apprendimento (Bandura 1989) problemi psicologici dipendono dall’intererazione tra fattori esperenziali, motivazionali e sociali  Teoria Psicoanalitica (esperienze consce ed inconsce) Fasi precoci dello Sviluppo ◦ Teorie delle relazioni d’oggetto madre-bambino ◦ Dimensione dell’Attaccamento (affettività)
  • 12. Fattori Sociali e SociologiciFattori Sociali e Sociologici Un concorso di fattori di origine sociale possono produrre un valore di rischio cumulativo che, se supera una certa soglia, produrrà un problema FAMIGLIA e suoi cambiamenti tra cultura, instabilità e conflittualità SVANTAGGIO SOCIOCULTURALE  Difficoltà familiare e rete sociale  Figli di donne con Ritardo Mentale  Conseguenze ◦ Carenze legate alla povertà di mezzi ◦ Mancanza di risorse culturali ed intellettuali ◦ Emarginazione della famiglia o di gruppi interi ◦ Aumento di incidenza di Maltrattamenti ed Abusi  Attenzione: i Maltrattamenti e gli abusi si riscontrano anche in classi sociali abbienti
  • 13. TipologiaTipologia dell’Abusodell’Abuso Maltrattamento: Fisico Psicologico carenza di cure  Incuria: Fisica dis-curia Psicologica iper-curia Abuso sessuale: Extra-familiare * Intra-familiare Abusato Abusante Famiglia Munchausen p.p. Chemical abuse Medical shopping
  • 14. Psicopatologie riscontrate negli AbusiPsicopatologie riscontrate negli Abusi Genitori ◦ Personalità Borderline ◦ Psicosi ◦ Gravi depressioni e fobie ◦ Tossicodipendenze ◦ Alcolismo ◦ Disturbi delle pulsioni ◦ Perversioni Bambino ◦ Patologie delle condotte alimentari e sfinteriche ◦ Nevrosi ◦ Psicosi ◦ Comportamenti disturbati ◦ Perversioni 1. Elemento “patologizzante” non è la psicopatologia dei genitori ma l’effetto: • sulle relazioni • sul bisogno delle cure fisiche e psicologico-affettive dei figli 2. Non è l’abuso a determinare i quadri patologici, ma sono i meccanismi di difesa utilizzati in modo rigido per evitare: Angoscia, Depressione, “Senso di Colpa Primario” e Vergogna
  • 15. Altri disagi socioculturaliAltri disagi socioculturali Bullismo Tossicodipendenze Delinquenza giovanile  Caratteristiche dell’adolescente  Caratteristiche della famiglia  Influenza dei compagni (il gruppo ed il branco)  Caratteristiche dell’ambiente complessivo
  • 16. Bullismo: il ruolo dei partecipantiBullismo: il ruolo dei partecipanti  Bullo = prende attivamente iniziativa nel fare prepotenza ai compagni  Aiutante = agisce in modo prepotente ma con una posizione secondaria nel ruolo di “seguace” del bullo  Sostenitore = chi agisce in modo da rinforzare il comportamento del bullo, ad esempio ridendo, incitando o semplicemente stando a guardare  Difensore = chi prende le difese della vittima consolandola o cercando di far cessare le prepotenze  Esterno = chi non fa niente, cercando di rimanere fuori dalle situazioni di prepotenza  Vittima = chi subisce più spesso le prepotenze
  • 17. Disturbo della condotta (DC)Disturbo della condotta (DC) Delinquente socializzat Condivide con altri compagni il suo comportamento delinquenziale Non socializzato psicopatico Agisce da solo, sfida le autorità,è aggressivo, non ha sensi di colpa Nevrotico-disturbato agisce da solo ma esprime inibizione, timidezza, isolamento Collegamento con profitto scolastico!
  • 18. Principali disturbi che compaiono inPrincipali disturbi che compaiono in Età EvolutivaEtà Evolutiva Ritardo Mentale * Disturbi dell’Apprendimento Disturbi delle capacità Motorie Disturbi della comunicazione Disturbi Generalizzati dello Sviluppo * Disturbo da Deficit Attenzione /Iperattività * Disturbo della Condotta * Disturbo Oppositivo-Provocatorio * Disturbi della Nutrizione ed Alimentazione Disturbi da Tic Disturbi dell’Evacuazione Disturbo d’Ansia di Separazione Mutismo Selettivo Disturbo reattivo dell’Attaccamento
  • 19. Disturbi che compaiono anche in Età EvolutivaDisturbi che compaiono anche in Età Evolutiva Disturbi correlati a Sostanze Schizofrenia Disturbi dell’Umore * Disturbi d’Ansia * Disturbi Somatoformi Disturbi Dissociativi Disturbi sessuali e dell’identità di genere Disturbi dell’Alimentazione Parasonnie
  • 20. Ritardo Mentale 1Ritardo Mentale 1  Q.I. < 70  Deficit o compromissione del funzionamento adattativo in almeno due delle seguenti aree: comunicazione, cura della propria persona, vita in famiglia, capacità sociali/interpersonali, uso delle risorse della comunità, autodeterminazione, capacità di funzionamento scolastico, lavoro, tempo libero, salute e sicurezza.  Esordio prima dei 18 anni.
  • 21. Ritardo Mentale 2Ritardo Mentale 2  Lieve Q.I. da 50-55 fino a 70 ◦ Sviluppo P-M nella norma Difficoltà scolari ◦ Non acquisisce il Pensiero Formale. ◦ Instabilità ed Inibizione  Moderato Q.I. da 35-40 fino a 50-55  Graveo Severa Q.I. da 20-25 fino a 35- 40 ◦ Livello Mentale di 6-7 aa Pensiero Preoperatorio  Gravissimo o Profondo Q.I < 20-25 ◦ Livello mentale di 2-3 aa ◦ Alterazioni Relazionali Gravissime con isolamento e stereotipie  ( Limite Q.I. da 70 fino a 85)
  • 22. Disturbi d’Ansia in età Evolutiva 1Disturbi d’Ansia in età Evolutiva 1 Paure associate a diverse età ◦ 8 mesi- due anni: Ansia di separazione dalla mamma o dalla persona che si prende cura ◦ 2- 4 anni: Animali e Buio ◦ 4- 6 anni: Fantasmi, Mostri, suoni strani durante la notte ◦ 6- 13 anni:Timore di essere attaccati-feriti, morte, catastrofe ◦ Adolescenza:Paura di non essere accettati dagli altri
  • 23. Disturbi d’Ansia in età Evolutiva 2Disturbi d’Ansia in età Evolutiva 2 Disturbo d’Ansia Generalizzato  Penoso stato di apprensione e sofferenza non transitorio e non giustificato dal contesto Disturbo Ossessivo-Compulsivo  Ripetere pensieri o atti con la solo necessità di ridurre la tensione che li precede. Conosce appieno l’inutilità dell’atto ma non riesce ad evitarlo  In netto aumento  Maggiormente incentrati su tematiche di contaminazione e religiose
  • 24. Disturbi d’Ansia in età Evolutiva 3Disturbi d’Ansia in età Evolutiva 3 Disturbo d’Ansia di Separazione ◦ Il bambino ha paura di essere separato dalla persona che si prende cura di lui dimostrando disagio grave e difficoltà severa ad affrontare la vita di tutti i giorni ◦ Insicurezza ◦ Teorie dell’Attaccamento ◦ Dall’Ansia di Separazione alla Fobia Scolare o Sociale
  • 25. Attaccamento Sicuro Io mi fido di lui Lui si fida di me ( Io valgo ) ( Lui vale ) AMABILE AMATO LIBERO DI ESPLORARE ED ATTACCARSI
  • 26. Attaccamento Insicuro Ambivalente Io mi fido di lui Lui non si fida di me (Io non valgo) ( Lui vale) NON AMABILE AMATO ATTACCAMENTO OBBLIGATO
  • 27. Disturbi dell’Umore in EtàDisturbi dell’Umore in Età EvolutivaEvolutiva 1. Eccessive frustrazioni derivanti dall’ambiente 2. Perdita ruolo di rinforzo o supporto al fragile “IO” del bambino Limitazione AmbientaleRealtà individuale Sviluppo della personalità del bambino
  • 28. Sintomatologia Depressiva in Età EvolutivaSintomatologia Depressiva in Età Evolutiva  Mancanza di valide cornici di riferimento  “Regressioni” ◦ ( enuresi, disturbi comportamentali, crescita stentata)  Maggiore suscettibilità alle infezioni ricorrenti.  Paura della “perdita” e conseguente componente ansiosa ◦ Tristezza, paura, idee di morte, pianto frequente, irrequietezza, irritabilità, instabilità attentiva, senso di inadeguatezza, scarsa autonomia e socialità. ◦ Preoccupazione per l’aspetto fisico con perdita di appetito e di peso ◦ Difficoltà di Apprendimento ( Autostima bassa ) ◦ Fobia scolare ◦ Suicidio nei bambini più grandi ◦ Problema Droga e Comportamenti Socialmente Devianti  Sintomi Somatici ( Disturbi Psicosomatici ) ◦ Cefalea di tipo Emicranico (100 %) ◦ Dolori Addominali Ricorrenti ◦ Parestesie ◦ Dolori muscolari
  • 29. Segni “spia” di sintomatologiaSegni “spia” di sintomatologia depressivadepressiva  Fino a 3 anni: ◦ Disturbi dell’alimentazione e del sonno, irritabilità, apatia, dolori addominali  Da 3 a 6 anni: ◦ Alternanza di apatia e aggressività, rifiuto dell’asilo  Da 6 a 12 aa: ◦ Cefalea, faticabilità intellettuale, ipercinesie, fobie, tic, balbuzie, fobia scolare, disinteresse ludico e scolastico  Da 12 a 18 aa: ◦ Cefalea, vertigini, dolori addominali, faticabilità intellettuale, opposizione o conformismo esasperato, cenestopatie.