2. Gli strumenti. I neuroscienziati cercano i collegamenti tra cervello e
mente con strumenti sempre più potenti: sperano che le neuroscienze
possano fare per le scienze della mente ciò che la biologia molecolare
ha fatto per la biologia.
Le conoscenze. L’accumulo di conoscenze è più che evidente: da un
solo recettore, quello per l’acetilcolina, si è passati ad almeno 10
recettori diversi, 15 recettori per il GABA. Mediatori, modulatori,
fattori di crescita… Ma come combinare tutte queste conoscenze in un
unico quadro di riferimento?
Le spiegazioni. Al momento, non esiste una concezione unitaria della
vita mentale nè un principio esplicativo unico. Newton ha indicato
come un’unica forza, la gravità spieghi la caduta dei gravi e il moto
dei pianeti. Darwin ha indicato che tutte le specie sulla terra sono
legate all’evoluzione. Watson e Crick hanno indicato che il codice di
tutti i viventi è il DNA. Ma nel caso della mente esiste una
complessità maggiore.
3. Alcuni progressi delle neuroscienze : Brain imaging,
amigdala, mirror neurons, conoscenze su corteccia
prefrontale
9. L’immaginazione e il cervello
- Pensare un movimento significa attivare la corteccia
premotoria, eseguirlo significa attivare la corteccia motoria. Vi
sono perciò aree del cervello che predispongono il movimento
e aree che lo realizzano.
- Questo parallelismo tra immaginazione e azione vale anche
per la sensazione: il solo immaginare un oggetto, ad esempio
una rosa, porta all’attivazione delle aree della corteccia visiva
che vengono attivate quando quell’oggetto viene
effettivamente visto
10. Il neonato e i movimenti
- Il mondo di un neonato passa attraverso i movimenti
materni. L’azione ha profonde conseguenze sulla
strutturazione del pensiero.
- Tempi e conseguenze delle azioni sono all’origine di
categorie causali e strutturano il linguaggio
- Motricità e linguaggio.
11. Un’azione è compresa perché la rappresentazione
motoria di quell’azione è attivata nel nostro cervello.
13. • Il sistema mirror è un meccanismo neurale
fondamentale per il riconoscimento delle azioni
• Molti fenomeni comportamentali possono dipendere
da questo sistema (facilitazione e imitazione)
14. -I segnali somatici hanno un ruolo importante nel processo di
costruzione della mente.
-Gli stati di tensione muscolare, il ritmo cardiaco, i
cambiamenti di tipo vegetativo sono percezioni che
contribuiscono a rappresentare il mondo esterno .
-Il corpo è un componente essenziale della mente ed è ben
difficile che esistano funzioni simboliche che non richiedano,
dipendano o siano regolate dallo scambio di informazione col
resto del corpo.
16. L'omuncolo è la mappa del nostro
corpo, stabilisce quali parti della
corteccia motoria controllano i
muscoli, ad esempio quelli di una
mano e quali parti della corteccia
sensoriale ricevono informazioni
dalla periferia.
Questa mappa, però, non è
statica ma dinamica: il numero di
neuroni che viene dedicato a una
parte del corpo varia con l'uso di
quella parte: ad esempio, la
mano di un pianista è molto più
vasta di quella di una persona
che la utilizza in modo meno
sofisticato.
L'omuncolo è la mappa del nostro
corpo, stabilisce quali parti della
corteccia motoria controllano i
muscoli, ad esempio quelli di una
mano e quali parti della corteccia
sensoriale ricevono informazioni
dalla periferia.
Questa mappa, però, non è
statica ma dinamica: il numero di
neuroni che viene dedicato a una
parte del corpo varia con l'uso di
quella parte: ad esempio, la
mano di un pianista è molto più
vasta di quella di una persona
che la utilizza in modo meno
sofisticato.
Usare il cervello significa ampliarne le capacità.Usare il cervello significa ampliarne le capacità.
17. La mano di
sinistra,
utilizzata nel
corso di lunghi
esercizi,
è più
“rappresentata”,
vale a dire
ha un maggior
peso, a livello
cerebrale.
La mano di
sinistra,
utilizzata nel
corso di lunghi
esercizi,
è più
“rappresentata”,
vale a dire
ha un maggior
peso, a livello
cerebrale.
Gli omuncoli sono
plastici:
18. La plasticità non riguarda
soltanto le funzioni motorie o
sensoriali ma anche quelle
emotive e cognitive.
La plasticità non riguarda
soltanto le funzioni motorie o
sensoriali ma anche quelle
emotive e cognitive.
22. P. Ekman, 1983. Tom
Harrison mima
un’espressione di
paura
P. Ekman, 1983. Tom
Harrison mima
un’espressione di
paura
23. Nel tentativo di uscire da una concezione “ipercognitiva”
della mente, diversi neuroscienziati, come Joseph
LeDoux, si sono rivolti al campo delle emozioni. E’ stata
scelta la paura, fenomeno biologico evolutivamente
antico, connesso all’amigdala. Nel place fear
conditioning le lesioni del nucleo laterale dell’amigdala
bloccano le reazioni di immobilità. Secondo LeDoux la
maggior parte dei processi mentali avviene a livello
inconscio. LeDoux riconosce i limiti delle neuroscienze e
sottolinea come “non abbiamo alcuna idea di come i
nostri cervelli ci rendono quello che siamo. Non c’è
ancora alcuna scienza della personalità”. E conclude che
forse le neuroscienze NON hanno bisogno di una teoria
unificante mentre avrebbero bisogno di tante piccole
teorie.
30. Paura e espressioni facciali
• Le lesioni dell’amigdala bloccano
il riconoscimento delle espressioni
facciali della paura
31. Paura e espressioni facciali
• Espressioni facciali di paura
aumentano il flusso sanguigno
nell’amigdala
32. 1. Il cervello è un’entità interpersonale.
Attaccamento, sviluppo, emozione: La corteccia orbito-
frontale e area 46: coordinamento cognitivo-emotivo,
face to face communication. Un bambino emotivamente
ben sviluppato, attaccato a una base sicura sviluppa
circuiti neurali importanti per la resilienza.
THINKING – FEELING
Daniel Siegel, The developing Mind:
35. NUMEROSE CAPACITÀ EMOTIVE
DIPENDONODALLE CARATTERISTICHE
DEL NOSTROCERVELLO, IN
PARTICOLARE DALL’EMISFERO
DESTRO.
NUMEROSE CAPACITÀ EMOTIVE
DIPENDONODALLE CARATTERISTICHE
DEL NOSTROCERVELLO, IN
PARTICOLARE DALL’EMISFERO
DESTRO.
36. QUALE DEI DUE VOLTI E’
SORRIDENTE?
Quello di sinistra ci appare sorridente, anche se speculare rispetto
a quello di destra, in quanto ciò che è situato nel campo visivo
sinistro viene decodificato dall’emisfero destro, specializzato
nelle funzioni emotive.
37. Un volto naturale
e due volti
“compositi”:
Quello di destra ci appare
più naturale in quanto
formato da due metà
“sinistre” cui l’emisfero
destro dà maggiore
importanza.
38. Emisferi
I due emisferi cerebrali hanno competenze diverse: quello sinistro
controlla e registra le sensazioni della metà destra del corpo e
viceversa. Per rendervi conto della lateralizzazione emisferica chiudete
gli occhi e per qualche minuto cercate di rilassare la parte sinistra del
volto, soprattutto i muscoli intorno all’occhio sinistro. Ora fate
attenzione al resto della metà corporea sinistra: è rilassata anche
questa? Se ciò si verifica è dovuto al fatto che l’attività dei neuroni del
volto, localizzati nei giri pre e postcentrali dell’emisfero destro si
diffonde, come una macchia d’inchiostro, ai neuroni circostanti che
controllano il resto del corpo. Paragonate ora la metà sinistra e quella
destra del corpo: probabilmente quella sinistra è più rilassata della
destra. I cambiamenti del tono muscolare si diffondo alla stessa metà
corporea, più difficilmente all’altra metà. Provate a ripetere l’esercizio
con la parte destra del volto.
39. DESTRO
• NON VERBALE: conscio della realtà
ma incapace di descriverla verbalmente
• SINTETICO: unisce le parti formando
un tutto
• CONCRETO: rappresenta le cose come
sono nel momento presente
• ANALOGICO: vede le somiglianze, non
comprende relazioni metaforiche
• ATEMPORALE: senza senso del tempo
• NON RAZIONALE: non richiede
fondamenti razionali dei fatti
• SPAZIALE: percepisce le cose in
relazione spaziale con altre, come parti
di un tutto
• OLISTICO: vede le cose nel loro
insieme, talora in contrasto col sinistro
DESTRO
• NON VERBALE: conscio della realtà
ma incapace di descriverla verbalmente
• SINTETICO: unisce le parti formando
un tutto
• CONCRETO: rappresenta le cose come
sono nel momento presente
• ANALOGICO: vede le somiglianze, non
comprende relazioni metaforiche
• ATEMPORALE: senza senso del tempo
• NON RAZIONALE: non richiede
fondamenti razionali dei fatti
• SPAZIALE: percepisce le cose in
relazione spaziale con altre, come parti
di un tutto
• OLISTICO: vede le cose nel loro
insieme, talora in contrasto col sinistro
SINISTRO
• VERBALE: utilizza parole,
vocaboli, per nominare per definire
• ANALITICO: analizza cose e realtà
nelle loro parti
• SIMBOLICO: usa stimoli e segni
• ASTRATTO: da un dettaglio
rappresenta la realtà nella sua
completezza
• TEMPORALE: dispone cose ed
eventi in sequenza temporale
• RAZIONALE: arriva a conclusioni
fondate sulla ragione
• DIGITALE: usa il metodo numerico
• LOGICO: trae conclusioni su
principi logici
• LINEARE: pensa in termini
sequenziali
SINISTRO
• VERBALE: utilizza parole,
vocaboli, per nominare per definire
• ANALITICO: analizza cose e realtà
nelle loro parti
• SIMBOLICO: usa stimoli e segni
• ASTRATTO: da un dettaglio
rappresenta la realtà nella sua
completezza
• TEMPORALE: dispone cose ed
eventi in sequenza temporale
• RAZIONALE: arriva a conclusioni
fondate sulla ragione
• DIGITALE: usa il metodo numerico
• LOGICO: trae conclusioni su
principi logici
• LINEARE: pensa in termini
sequenziali
I due emisferi cerebrali hanno competenze molto diverse.I due emisferi cerebrali hanno competenze molto diverse.
40. semantiche e episodiche
semantiche e episodiche
priming
priming
priming
priming
musicali
musicali
motorie
motorie
motorie
motorie
oggetti
oggetti
Spaziali e visive
Spaziali e visive
emotive
emotive
emotive
emotive
Motorie
cenestesiche
Motorie
cenestesiche
Visive
spazio-temporali
Visive
spazio-temporali
Motorie procedurali
Motorie procedurali
Verbali
semantiche
Verbali
semantiche
situazioni
situazioni
Semantiche e
visive non-selettive
Semantiche e
visive non-selettive
Emisfero sinistro
linguaggio parlato e scritto, logica, astrazione
Emisfero sinistro
linguaggio parlato e scritto, logica, astrazione
Emisfero destro
analogiche, spazio-temporali, creative, insieme
Emisfero destro
analogiche, spazio-temporali, creative, insieme
I due emisferi e i diversi aspetti della memoriaI due emisferi e i diversi aspetti della memoria
41. Analogia: euristiche precoci, sviluppo mente
infantile, scienza: esempi: Vitruvio e
Maxwell (onde fluidi e onde sonore),
Franklin (fulmine ed elettricità), Kekulé
(serpentello e chimica benzene)
42. Peter Checkland ha sviluppato una Soft System Methodology
per situazioni complesse: è basata su Rich Pictures (Jennings &
Wattam, DM, FT, 1994).
43. 3 a. Marcia Stern e i Brain styles.
Emisfero sinistro e destro: esercizi tattili-pragmatici e
verbali fare anelli di carta con sequenze di un problema,
ad es. familiare: anello dopo anello li si cuce insieme con
una cucitrice e si forma un cerchio… Disegnare (rich
pictures) tracciare con la mano, verbalizzare (i due
emisferi…)
44. Nel copiare un disegno si può
seguire la logica dell’emisfero
sinistro (nominare le sue parti)
o quella del destro (seguire le
linee e gli insiemi)
45. 3 b. Costruire narrazioni autobiografiche.
Verbalmente ES e emotivamente ED, dal punto di vista
esterno e interno…Coerenza logica/emotiva? Esercizio
che dipende dalla corteccia orbitofrontale.
46. Le memorie autobiografiche possono essere “scomposte”
in due diversi tipi, possono comportare un punto di vista
dall’esterno, quello dello spettatore, e uno dall’interno,
quello dell’attore.
47. Emozione. Ragione ed emozione non sono
due poli opposti: ogni funzione cognitiva
racchiude componenti emotive, ogni funzione
emotiva componenti cognitive. Conoscere le
emozioni significa pensare e decidere
meglio.
48. Psicoanalisi e neuroscienze. Esiste un ponte tra teoria psicoanalitica e
neuroscienze? Numerosi neuroscienziati, anzitutto, dimostrano una “simpatia”
per la psicoanalisi, da Susan Greenfield dell’Università di Oxford, a Floyd
Bloom dello Scripps Reseach Institute a La Jolla a Gerald Edelman del
Neuroscience Research Institute, sempre a La Jolla a Eric Kandel della
Columbia University.
L’elemento unificante è il credere nella possibilità che la “terapia della parola”
possa avere un effetto sui meccanismi molecolari. Kandel ha scoperto che
nell’Aplysia la proteina CREB (cyclic AMP-response element binding) serve per
trasformare le memorie a breve termine in memorie a lungo termine: in un
articolo intitolato “A new intellectual framework for psychiatry”[i] sostiene che
il fatto che l’esperienza produca cambiamenti fisici nei neuroni, attivare o
disattivare geni, riavvicina psichiatria e neuroscienze: la prospettiva
psicoanalitica potrebbe contribuire a un approccio biologico al comportamento.
L’altro aspetto sottolineato da Kandel è la validità del concetto di inconscio
(vedi Weiskrantz e la visione cieca o la memoria senza ricordo).
[i] E. Kandel, A new intellectual framework for psychiatry, American Journal of Psychiatry, 457-469, aprile 1998.
51. Depressione. Brody: Archives of General Psychiatry 2001 :
farmaci e psicoterapia, effetti simili dal punto di
vista comportamentale e del funzionamento della
corteccia prefrontale e temporale.
52. Jeffrey Schwartz, Archives of General Psychiatry 2001: terapia
cognitiva e farmaci = (normalizzano il nucleo del
caudato nei disturbi ossessivo-compulsivi).
53. Sistemi neuronali implicati nel rinforzo, nella
motivazione, nelle risposte ricorrenti e nella
plasticità comportamentale.
57. Ri-consolidamento
1997 Roullet e Sara: Consolidation of Memory After
its Reactivation: Involvement of b Noradrenergic
Receptors in the Late Phase J. Neural Plasticity, 6,
321, 1997.
2000 Nader, Schafe e LeDoux: Fear memories require
protein synthesis in the amygdala for reconsolidation
after retrieval" Nature, 406, 2000.
2002 LeDoux e Nader: Cellular and systems
reconsolidation in the hippocampus.
Neuron 36:527-38,2002.
58. Ri-consolidamento
Il blocco della sintesi proteica blocca il
consolidamento e non ha effetto prima del test. Il
blocco della sintesi proteica o una lesione
dell’ippocampo induce un blocco della memoria
nell’animale riesposto all’esperienza relativa al
fear-conditioning.
Il ri-consolidamento come mezzo per integrare i
nuovi apprendimenti nelle esperienze
precedenti.
59. Il consolidamento e il ri-consolidamento della memoria
comportano una ristrutturazione dei circuiti cerebrali
nell’ippocampo e nelle aree corticali. Le tecniche di Brain
imaging permettono di porre in evidenza le modifiche dei
circuiti nervosi.
Bontempi B, Laurent-Demir C., Destrade C e Jaffard R. Time dependent reorganization of brain circuitry underlying long-
term memory strorage. Nature 400, 671-675, 1999.
Maviel T., Durkin T.P. Menzaghi F. e Bontempi B. Sites of neocortical reorganization critical for remote spatial memory. .
Science 305, 96-99, 2004
60. (14
C)2-deoxyglucose colour-coded autoradiographs. These were obtained from frontal brain sections of mice that had initially
undergone 9 days of spatial discrimination testing and were then submitted to retention testing at either 5 days (a) or 25 days (b)
after initial acquisition; c, mice were submitted 25 days after acquisition to a different set of baited arms in a different context.
Top and middle, sections taken at the frontal and dorsal hippocampal (dHpc) levels, respectively. Bottom, a magnified view of
the dorsal hippocampus including the CA1, CA3 and dentate gyrus (DG). aCC, anterior cingulate cortex; FC, frontal cortex;
pCC, posterior cingulate cortex; PC, parietal cortex Time-dependent reorganization of brain circuitry underlying long-term memory
storage BRUNO BONTEMPI1
, CATHERINE LAURENT-DEMIR1
, CLAUDE DESTRADE1
& ROBERT JAFFARD1