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Cosa significa oggi, in Italia, fare
ABA con un bambino con autismo?
Breve Introduzione e chiarimenti necessari…
Lucia D'Amato
Che cos’é l’ABA (cfr. Gina Green)
È un approccio di stampo Comportamentale
Si basa su principi scientifici
Efficace per costruire abilitá adattive e ridurre
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Utilizza fondamentalmente il principio di rinforzo e
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Altamente individualizzata, contestuale e
flessibile
Costantemente in evoluzione
Il miglior modello d’intervento ABA
per l’Autismo
Comprensivo: indirizza tutte le aree evolutive
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termini osservabili e misurabili.
Deficit e punti di forza vengono analizzatiDeficit e punti di forza vengono analizzati
attraverso l’osservazione diretta e vengono
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Centinaia di opportunitá di apprendimento
vengono organizzate sia in ambiente strutturato
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…continua
Si utilizzando diverse tecniche per offrire opportunitá di
apprendimento ed incrementare la MOTIVAZIONE:
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Tutti gli aspetti dell’intervento sono individualizzati alle
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…continua
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Comportamenti problematici vengono direttamente
ATTACCATI e sostituiti da comportamenti adattivi.
DATI vengono usati per valutare i progressi e
migliorare gli interventi
La programmazione é diretta da individui con
formazione post-universitaria specifica all’ABA e con
certificazione ed esperienza e formazione specifica
in materia di Autismo.
ABA per l’autismo: l’evidenza
scientifica
Almeno 550 studi pubblicati tra il 1960 ed il 1995 (Matson et
al., 1996) e diverse centinaia dal 1995 documentano
l’efficacia di specifici metodi ABA per l’insegnamento di
importanti abilitá:
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istruzioni, discriminare, ecc…
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immagini, comprensione, da semplici vocalizzazioni aimmagini, comprensione, da semplici vocalizzazioni a
conversazioni complesse.
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emozioni, empatia, gioco immaginario
Ragionamento astratto: soluzione problemi, teoria della
mente
Autonomia personale: igiene personale, vivere nella
comunitá, pericoli della strada
Abilitá accademiche: lettura, scrittura, disegno, matematica
Le ricerche specifiche
Precoce: inizio intervento trai 2 ½ ed i 3 ½ anni
Intensivo: 20-40 ore d’intervento uno ad uno (almeno
inizialmente) per 50 settimane l’anno per un minimo
di due anni in tutti I momenti della giornata
Programmi diretti da individui con training AVANZATOProgrammi diretti da individui con training AVANZATO
in ABA (PhD)/ CERTIFICAZIONE BCBA ed esperienza in
autismo.
Due le tipologie di presa in carico in Italia:
- in casa; con genitori che diventano co-tutor
- In centri specializzati
L’intervento a casa
Il progetto terapeutico è steso da un
Consulente esterno che visita la famiglia
mensilmente(nei casi più ottimistici), fino a casi
estremi di visite quadrimestrali.
Consulenti stranieri: problemi nella
comprensione della lingua e nell’adattamentocomprensione della lingua e nell’adattamento
a culture diverse dalla nostra (o viceversa)
I terapisti sono formati e ingaggiati dalla
famiglia(turnover)
Sensi di colpa e affini…
L’intervento in centri specializzati
Il progetto terapeutico è steso da un
Consulente che è presente in struttura
La formazione degli operatori è continua e di
responsabilità del Consulente stesso
Possibilità reale di costruzione della rete casa-
scuola-famiglia dato il continuo contatto tra lescuola-famiglia dato il continuo contatto tra le
tre realtà
L’ambiente(fisico) familiare rimane distaccato
da quello terapeutico-riabilitativo
ABA per l’Autismo: che cosa non é!
Nuova
Sperimentale
Un’altra moda
Una “cura” veloce di due anniUna “cura” veloce di due anni
Una terapia
Un curriculum
Una tecnica che puo’ essere appresa
attraverso libri, visione di video, partecipazione
a corsi e workshops
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Trattamento Lovaas
Diversa dal Verbal Behaviour
Applicabile solo a comportamenti
problema o per persone con disabilitá
profonde
Un intervento che trasforma bambini inUn intervento che trasforma bambini in
robot o scimmiette da circo
Solo per insegnare abilitá a memora
Una cura/miracolo
Conclusioni
L’evidenza scientifica supporta che un intervento
ABA intensivo e diretto da persone competenti
produce risultati significati in tutte le aree
evolutive per la maggior parte dei bambini ed
adulti.
Quali ingredienti o componenti siano
assolutamente necessari per massimizzare gli
effetti dell’ABA in autismo non sono ancora
conosciuti ma diversi gruppi di ricerca se ne
stanno occupando
Approfondimenti
ABA
Le tecniche e principi comportamentali
sono applicate con successo a bambini
con autismo da almeno trent'anni.
Un programma ABA consiste
nell'applicazione intensiva dei principi
comportamentali per l'insegnamento di
Lucia D'Amato
comportamentali per l'insegnamento di
abilità sociali (linguaggio, gioco,
comunicazione, socializzazione, autonomia
personale, abilità accademiche, ecc...)
e l’individuazione e intervento a
comportamenti problematici
(autostimolazioni, aggressività,
autolesionismo, ossessioni, ecc...).
ABA e AUTISMO
L’ABA non nasce come intervento specifico per
l’autismo, ma come scienza che si occupa della
modificazione del comportamento
La popolarità dell’ABA come intervento per l’autismo
emerge solo intorno agli anni 70 con la pubblicazione
dei primi studi che dimostravano la possibilità di
Lucia D'Amato
dei primi studi che dimostravano la possibilità di
insegnare specifici comportamenti ai bambini autistici
Obiettivo: incrementare repertori comportamentali
socialmente significativi e ridurre quelli problematici
attraverso tecniche di modificazione del
comportamento validate scientificamente
ABA e AUTISMO
L’intervento educativo comportamentale è
ancora l’intervento con le maggiori evidenze
scientifiche nella riabilitazione dei soggetti
autistici.
Almeno 550 studi pubblicati tra il 1965 e il
1995 (Matson et al. 1960) e diverse centinaia
dal 1995 documentano l’efficacia di metodi
ABA per l’insegnamento di importanti abilità
Lucia D'Amato
ABA per l’insegnamento di importanti abilità
nell’autismo
Il trattamento ABA per l’autismo ha alle spalle
oltre 40 anni di applicazione e di ricerca.
Dalle evidenze prodotte si può confermare
un’efficacia di questa modalità di intervento
nella cura dell’autismo.
Caratteristiche di un programma
ABA
Intervento Intensivo e tempestivo
Coinvolgimento massiccio della
famiglia
Curriculum individualizzato e
comprensivo
Insegnamento strutturato
Lucia D'Amato
Insegnamento strutturato
Insegnamento incidentale
Generalizzazione programmata
Insegnamento nell’area della
comunicazione
Gestione costante dei
comportamenti problema
Supervisione frequente e qualificata
AREE DI INTERVENTO
Gestione
comportamentale
ABA
Lucia D'Amato
Implementazione
Curriculum
Individualizzato
ABA
Gestione Comportamentale
L’intervento sui comportamenti problematici
è fondamentale per garantire un buon
funzionamento
Esso viene svolto attraverso l’utilizzo di vari
strumenti di analisi
Il risultato di questo percorso è a tutti gli effetti
Lucia D'Amato
Il risultato di questo percorso è a tutti gli effetti
una valutazione funzionale del
comportamento e un intervento atto a
modificare e implementare l’utilizzo di nuovi
comportamenti
Molti sono gli strumenti che ci vengono in
aiuto in questa fase valutativa:
Gestione Comportamentale
Colloquio con le famiglie e la scuola
Osservazioni dirette del comportamento
Strutturazione di una presa dati definita e
intersoggettiva
Lucia D'Amato
intersoggettiva
Analisi incidentale
Functional Behavior Assessment
Interventi di validazione dell’ipotesi di
funzione
Functional Analysis (Iwata, Vollmer, Zarcone)
Procedure Comportamentali
• Reinforcement
• Prompting
• Fading
• Modeling
• Shaping
Lucia D'Amato
• Shaping
• Chaining
• Pairing
• Differential reinforcement procedures (e.g.,
DRO, DRI, DRL)
• Intermittent reinforcement procedures (e.g.,
FR, VR, FI, VI)
Procedure Comportamentali
• Extinction procedures (e.g., planned ignoring)
• Punishment procedures (e.g., reprimands,
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• Discrimination training
Lucia D'Amato
• Discrimination training
• Errorless learning
• Transfer of stimulus control
• Task analysis
• Fluency procedures
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• Token economies
Procedure Comportamentali
• Individualized assessment and intervention
program
• Frequent opportunities to respond
• Use of discrete trial teaching procedures
• Incidental & natural environment teaching
procedures
Data collection
Lucia D'Amato
• Data collection
• Interspersal techniques
• Behavioral momentum techniques
• Independent and peer play training
• Social interaction training
• Parent and staff training in behavior analysis
• Functional analyses of problem behavior
(Iwata, et al. 1982)
UTILIZZIAMO UN LINGUAGGIO
COMUNE
Il vantaggio di strutturare un programma
comportamentale chiaro e intersoggettivo nei
suoi contenuti, garantisce:
• Omogeneità di intervento
Lucia D'Amato
Omogeneità di intervento
• Generalizzazione nell’applicazione
• Rendersi conto quando qualcosa non sta
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Implementazione di un curriculum individualizzato
Tutti riconoscono il valore aggiunto di un lavoro
cucito appositamente sulle esigenze del singolo
individuo
Un buon punto di partenza è quello di valutare il
repertorio di abilità esistenti nel bambino e di
andare quindi a strutturare un programma sulla
Lucia D'Amato
andare quindi a strutturare un programma sulla
base dei risultati ottenuti
Gli strumenti di valutazione delle abilità di base
più utilizzati sono ABLLS e VB-MAPP(Tra poco in
Italiano)
Questi strumenti sono costruiti utilizzando
terminologia e concetti base della scienza del
comportamento
Strumenti di valutazione:
VB-MAPP e ABLLS
The 16 skills assessed on the VB-MAPP include:
• The elementary verbal operants (e.g.,
echoic, imitation, mand, tact,
intraverbal)
• The listener skills
• Vocal output
Lucia D'Amato
• Vocal output
• Play and social skills
• Visual perceptual skills, and matching-to-
sample
• Grammatical and syntactical skills
• Group and classroom skills
• Beginning academic skills
Lucia D'Amato
Lucia D'Amato
Assessor Date Color Code C57
C56
C55
C54
C53
C52
C51
C50
C49 H49
C48 H48
C47 G47 H47
C46 G46 H46
C45 G45 H45
C44 G44 H44
C43 G43 H43
C42 G42 H42
C41 G41 H41
C40 G40 H40
C39 G39 H39
C38 G38 H38
C37 G37 H37
C36 G36 H36
C35 G35 H35
C34 G34 H34
C33 G33 H33
C32 G32 H32
C31 G31 H31
C30 G30 H30
C29 F29 G29 H29
C28 F28 G28 H28
B27 C27 D27 F27 G27 H27
B26 C26 D26 F26 G26 H26
LD GEN '09
LD SETT '09
Assessment of Basic Language and Learning Skills-Revised
Skills Tracking System
Student: J.P.
B26 C26 D26 F26 G26 H26
B25 C25 D25 F25 G25 H25
B24 C24 D24 F24 G24 H24
B23 C23 D23 F23 G23 H23
B22 C22 D22 F22 G22 H22
B21 C21 D21 F21 G21 H21
B20 C20 D20 E20 F20 G20 H20
A19 B19 C19 D19 E19 F19 G19 H19
A18 B18 C18 D18 E18 F18 G18 H18
A17 B17 C17 D17 E17 F17 G17 H17
A16 B16 C16 D16 E16 F16 G16 H16
A15 B15 C15 D15 E15 F15 G15 H15
A14 B14 C14 D14 E14 F14 G14 H14
A13 B13 C13 D13 E13 F13 G13 H13
A12 B12 C12 D12 E12 F12 G12 H12
A11 B11 C11 D11 E11 F11 G11 H11
A10 B10 C10 D10 E10 F10 G10 H10
A9 B9 C9 D9 E9 F9 G9 H9 I9
A8 B8 C8 D8 E8 F8 G8 H8 I8
A7 B7 C7 D7 E7 F7 G7 H7 I7
A6 B6 C6 D6 E6 F6 G6 H6 I6
A5 B5 C5 D5 E5 F5 G5 H5 I5
A4 B4 C4 D4 E4 F4 G4 H4 I4
A3 B3 C3 D3 E3 F3 G3 H3 I3
A2 B2 C2 D2 E2 F2 G2 H2 I2
A1 B1 C1 D1 E1 F1 G1 H1 I1
A Cooperation & B Visual C Receptive D Imitation E Vocal F Requests G Labeling H Intraverbals I Spontaneous
Reinforcer Performance Language Imitation Vocalizations
Effectiveness
Student:
Assessment of Basic Language and Learning Skills
Skills Tracking System
Assessor Date Color Code
Chi può applicare ABA ad un
bambino con autismo?
Lucia D'Amato
CHI?
In Italia purtroppo, la situazione è molto
confusa…o meglio:
Gestita all’italiana!
Gli standard di un consulente ABA, sono sanciti
da due tipologie di Certificazione a livello
Mondiale (Ci sono due tipi di certificazioni:
Lucia D'Amato
Mondiale (Ci sono due tipi di certificazioni:
Board Certified Behavior Analyst, BCBA
(altissimo livello di studi e di esperienze) e Board
Certified Associate Behavior Analyst, BCABA
L’organismo di riferimento per i professionisti
certificati è il Bcba( Board Certified Behavior
Analysts)
Limiti e Vantaggi
La certificazione è una garanzia di un iter
teorico e pratico e del superamento di un
esame
Lingua inglese
Lucia D'Amato
Lingua inglese
Speculazione tipicamente italiana…
Costi e fattibilità
Il Consultant ABA
Lo standard professionale mondiale è ormai quello
americano, cioè la certificazione rilasciata dal
Behavior Analyst Certification Board.
Per poter dare l’esame di idoneità alla loro
certificazione i prerequisiti sono
Lucia D'Amato
- un percorso accademico post-laurea molto
specifico e - un periodo di lavoro supervisionato
che va da 6 a 18 mesi, a secondo il tipo di
supervisione e di certificazione – il superamento di
un esame di stato
Una volta ottenuta, la certificazione deve essere
mantenuta dimostrando ogni 3 anni dei crediti di
formazione permanente
L’operatore ABA (Tutor)
Esegue, con consapevolezza teorica e
competenze di partecipazione attiva, le indicazioni
date e le programmazioni impostate dal
Consultant
Per operare come Tutor è necessaria una
Lucia D'Amato
Per operare come Tutor è necessaria una
formazione di almeno 150 ore sulla teoria di base
dell’ABA, la sua applicazione, l’apprendimento di
un modello di insegnamento ecc. ecc.
La supervisione di un consulente certificato per la
parte pratica
UN WORKSHOP NON E’ SUFFICIENTE!
Spazio Scuola nel progetto
terapeutico
Lucia D'Amato
LA SCUOLA E IL PROGETTO
TERAPEUTICO
La scuola rappresenta uno spazio privilegiato
nel progetto terapeutico ed educativo,
poiché può consentire la realizzazione del
programma generale finalizzato al
miglioramento dell’interazione sociale,
all’arricchimento della comunicazione
funzionale ed alla diversificazione degli
Lucia D'Amato
all’arricchimento della comunicazione
funzionale ed alla diversificazione degli
interessi e delle attività.
La presenza dei coetanei rende l’ambiente
scolastico il palcoscenico naturale, in cui il
soggetto può generalizzare acquisizioni e
competenze favoriti precedentemente in
setting strutturati (intervento strutturato in
rapporto uno a uno, logopedia ecc.)
INCREMENTARE L’INTERAZIONE CON I COETANEI
PROGRAMMI I IZIALIPROGRAMMI I IZIALI
Es.: Guardare il compagno su istruzione
dell’adulto; Stabilire il contatto oculare quando il
compagno lo chiama per nome; Saluti reciproci;
iniziare il saluto; imitare le azioni dei compagni;iniziare il saluto; imitare le azioni dei compagni;
imitare le verbalizzazioni dei compagni; seguire
istruzioni per giocare con il compagno; aspettare
il turno in un gioco; rispondere a domande sociali
fatte dal compagno; commenti reciproci sugli
oggetti; fare proposte di gioco; mostrare
giocattoli; richiedere oggetti preferiti.
INCREMENTARE L’INTERAZIONE CON I
COETANEI
PROGRAMMI I TERMEDI
Es.: Dirigere un gioco; eguire istruzioni per
completare un’attività; fare domande
seguendo una conversazione; iniziare a
commentare oggetti; chiedere di unirsi ad
attività di gioco; imparare nuove risposteattività di gioco; imparare nuove risposte
dall’osservazione dei compagni; rispondere
e fare complimenti; rispondere in maniera
affermativa alle richieste dei compagni;
richiedere aiuto ai compagni; offrire aiuto ai
compagni; giocare al gioco del “far finta”;
far finta di essere il maestro o lo studente;
raccontare proprie esperienze ai compagni.
INCREMENTARE L’INTERAZIONE CON I
COETANEI
PROGRAMMI AVA ZATI
Es.: Fare domande per ottenere informazioni;
fare commenti sul comportamento di gioco
dei compagni; chiedere al compagno il
permesso di giocare con i suoi giochi;
rispondere al rifiuto; rispondere al linguaggio
permesso di giocare con i suoi giochi;
rispondere al rifiuto; rispondere al linguaggio
gestuale del compagno; differenziare
quando fare domande e quando dare
informazioni; Iniziare conversazioni a tema;
rispondere a commenti sugli stati personali dei
compagni; esprimere empatia; fare
commenti appropriati sugli stati dei pari;
difendere il pari; unirsi alle conversazioni.
SCUOLA: ALTRE RISORSE
Disponibilità di collaborazione con più figure
qualificate che lavorano con il bambino
(insegnante di sostegno, educatore,
insegnante curricolare).
Ampia disponibilità di tempo per realizzare
Lucia D'Amato
Ampia disponibilità di tempo per realizzare
sessioni di lavoro strutturato durante le ore del
mattino che sono le più produttive per il
bambino.
Possibilità di lavorare in modo consistente su
autonomie, durante i momenti del pranzo,
della merenda, del bagno, che poi verranno
estese anche a casa.
SCUOLA:LESCUOLA:LE DIFFICOLTA’DIFFICOLTA’
Mancanza di condivisione da parte degli
operatori dei principi della metodologia ABA.
Grande impegno richiesto: necessità di
formazione costante, partecipazione
periodica alle supervisioni, registrazione
Lucia D'Amato
periodica alle supervisioni, registrazione
quotidiana dei dati.
Problemi di organizzazione: mancanza di
spazi adeguati, difficoltà nel reperimento del
materiale.
I FORMARE I COMPAG II FORMARE I COMPAG I
L’informazione dei compagni sui bisogni
particolari del bambino con autismo e sui suoi
modi particolari di imparare deve essere
strutturata in modo che possa essere utile
anche a favorire un eventuale coinvolgimento
dei bambini in sessioni di insegnamento
strutturato.
Lucia D'Amato
dei bambini in sessioni di insegnamento
strutturato.
L’insegnamento di abilità al bambino autistico
in sessioni strutturate 1/1 per portarle
successivamente in piccolo gruppo e poi in
grande gruppo serve anche a costruire nei
compagni rappresentazioni “abili” di quel
bambino.
ABA:INSEGNANTE DI SOSTEGNO
Stimola il bambino a prestare attenzione agli altri compagni
Utilizza il modello dei pari per ottenere comportamenti adeguati
Promuove l’imitazione dei pari
Lavora sull’apprendimento del bambino e ne promuove
costantemente l’interazione
Lo aiuta a chiedere ciò di cui ha bisogno
Lucia D'Amato
Lo aiuta a chiedere ciò di cui ha bisogno
Lavora sullo stare “seduti” durante le lezioni della maestra
Rinforza il bambino ed i suoi compagni quando mettono in atto
comportamenti appropriati
Cerca di eliminare la rigidità del bambino, non permettendogli
di giocare con le cose ogni giorno sempre nello stesso ordine
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inappropriati per attirare la sua attenzione
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Il modello-comportamentale-aba

  • 1. Cosa significa oggi, in Italia, fare ABA con un bambino con autismo? Breve Introduzione e chiarimenti necessari… Lucia D'Amato
  • 2. Che cos’é l’ABA (cfr. Gina Green) È un approccio di stampo Comportamentale Si basa su principi scientifici Efficace per costruire abilitá adattive e ridurre comportamenti problematici in persone con e senza disabilitá.senza disabilitá. Utilizza fondamentalmente il principio di rinforzo e richiede dimostrazioni scientifiche della propria efficacia Altamente individualizzata, contestuale e flessibile Costantemente in evoluzione
  • 3. Il miglior modello d’intervento ABA per l’Autismo Comprensivo: indirizza tutte le aree evolutive Abilitá sono suddivise in piccole unitá, definite in termini osservabili e misurabili. Deficit e punti di forza vengono analizzatiDeficit e punti di forza vengono analizzati attraverso l’osservazione diretta e vengono quantificati oggettivamente Centinaia di opportunitá di apprendimento vengono organizzate sia in ambiente strutturato che in ambiente naturale
  • 4. …continua Si utilizzando diverse tecniche per offrire opportunitá di apprendimento ed incrementare la MOTIVAZIONE: discrete trials (prove distinte), insegnamento incidentale in ambiente naturale, analisi del compito (task analysis), concatenamento (chaining), prompting e fading (aiuto e sfumatura), assessment delle preferenze, economia con isfumatura), assessment delle preferenze, economia con i tokens, comunicazione alternativa ed aumentativa, ecc… Tutti gli aspetti dell’intervento sono individualizzati alle necessitá dell’individuo e le sue preferenze (motivazione) Abilitá semplici vengono sistematicamente insegnate per arrivare ad abilitá piú complesse.
  • 5. …continua Enfasi sull’insegnare al bambino COME imparare, formare interazioni sociali positive e rendere l’apprendimento motivante Comportamenti problematici vengono direttamente ATTACCATI e sostituiti da comportamenti adattivi. DATI vengono usati per valutare i progressi e migliorare gli interventi La programmazione é diretta da individui con formazione post-universitaria specifica all’ABA e con certificazione ed esperienza e formazione specifica in materia di Autismo.
  • 6. ABA per l’autismo: l’evidenza scientifica Almeno 550 studi pubblicati tra il 1960 ed il 1995 (Matson et al., 1996) e diverse centinaia dal 1995 documentano l’efficacia di specifici metodi ABA per l’insegnamento di importanti abilitá: Imparare ad imparare: guardare, ascoltare, imitare, eseguire istruzioni, discriminare, ecc… Comunicazione: produzione vocale, linguaggio per segni ed immagini, comprensione, da semplici vocalizzazioni aimmagini, comprensione, da semplici vocalizzazioni a conversazioni complesse. Sociale: scambi reciproci, giocare con i coetanei, esprimere emozioni, empatia, gioco immaginario Ragionamento astratto: soluzione problemi, teoria della mente Autonomia personale: igiene personale, vivere nella comunitá, pericoli della strada Abilitá accademiche: lettura, scrittura, disegno, matematica
  • 7. Le ricerche specifiche Precoce: inizio intervento trai 2 ½ ed i 3 ½ anni Intensivo: 20-40 ore d’intervento uno ad uno (almeno inizialmente) per 50 settimane l’anno per un minimo di due anni in tutti I momenti della giornata Programmi diretti da individui con training AVANZATOProgrammi diretti da individui con training AVANZATO in ABA (PhD)/ CERTIFICAZIONE BCBA ed esperienza in autismo. Due le tipologie di presa in carico in Italia: - in casa; con genitori che diventano co-tutor - In centri specializzati
  • 8. L’intervento a casa Il progetto terapeutico è steso da un Consulente esterno che visita la famiglia mensilmente(nei casi più ottimistici), fino a casi estremi di visite quadrimestrali. Consulenti stranieri: problemi nella comprensione della lingua e nell’adattamentocomprensione della lingua e nell’adattamento a culture diverse dalla nostra (o viceversa) I terapisti sono formati e ingaggiati dalla famiglia(turnover) Sensi di colpa e affini…
  • 9. L’intervento in centri specializzati Il progetto terapeutico è steso da un Consulente che è presente in struttura La formazione degli operatori è continua e di responsabilità del Consulente stesso Possibilità reale di costruzione della rete casa- scuola-famiglia dato il continuo contatto tra lescuola-famiglia dato il continuo contatto tra le tre realtà L’ambiente(fisico) familiare rimane distaccato da quello terapeutico-riabilitativo
  • 10. ABA per l’Autismo: che cosa non é! Nuova Sperimentale Un’altra moda Una “cura” veloce di due anniUna “cura” veloce di due anni Una terapia Un curriculum Una tecnica che puo’ essere appresa attraverso libri, visione di video, partecipazione a corsi e workshops
  • 11. …continua Trattamento Lovaas Diversa dal Verbal Behaviour Applicabile solo a comportamenti problema o per persone con disabilitá profonde Un intervento che trasforma bambini inUn intervento che trasforma bambini in robot o scimmiette da circo Solo per insegnare abilitá a memora Una cura/miracolo
  • 12. Conclusioni L’evidenza scientifica supporta che un intervento ABA intensivo e diretto da persone competenti produce risultati significati in tutte le aree evolutive per la maggior parte dei bambini ed adulti. Quali ingredienti o componenti siano assolutamente necessari per massimizzare gli effetti dell’ABA in autismo non sono ancora conosciuti ma diversi gruppi di ricerca se ne stanno occupando
  • 14. ABA Le tecniche e principi comportamentali sono applicate con successo a bambini con autismo da almeno trent'anni. Un programma ABA consiste nell'applicazione intensiva dei principi comportamentali per l'insegnamento di Lucia D'Amato comportamentali per l'insegnamento di abilità sociali (linguaggio, gioco, comunicazione, socializzazione, autonomia personale, abilità accademiche, ecc...) e l’individuazione e intervento a comportamenti problematici (autostimolazioni, aggressività, autolesionismo, ossessioni, ecc...).
  • 15. ABA e AUTISMO L’ABA non nasce come intervento specifico per l’autismo, ma come scienza che si occupa della modificazione del comportamento La popolarità dell’ABA come intervento per l’autismo emerge solo intorno agli anni 70 con la pubblicazione dei primi studi che dimostravano la possibilità di Lucia D'Amato dei primi studi che dimostravano la possibilità di insegnare specifici comportamenti ai bambini autistici Obiettivo: incrementare repertori comportamentali socialmente significativi e ridurre quelli problematici attraverso tecniche di modificazione del comportamento validate scientificamente
  • 16. ABA e AUTISMO L’intervento educativo comportamentale è ancora l’intervento con le maggiori evidenze scientifiche nella riabilitazione dei soggetti autistici. Almeno 550 studi pubblicati tra il 1965 e il 1995 (Matson et al. 1960) e diverse centinaia dal 1995 documentano l’efficacia di metodi ABA per l’insegnamento di importanti abilità Lucia D'Amato ABA per l’insegnamento di importanti abilità nell’autismo Il trattamento ABA per l’autismo ha alle spalle oltre 40 anni di applicazione e di ricerca. Dalle evidenze prodotte si può confermare un’efficacia di questa modalità di intervento nella cura dell’autismo.
  • 17. Caratteristiche di un programma ABA Intervento Intensivo e tempestivo Coinvolgimento massiccio della famiglia Curriculum individualizzato e comprensivo Insegnamento strutturato Lucia D'Amato Insegnamento strutturato Insegnamento incidentale Generalizzazione programmata Insegnamento nell’area della comunicazione Gestione costante dei comportamenti problema Supervisione frequente e qualificata
  • 18. AREE DI INTERVENTO Gestione comportamentale ABA Lucia D'Amato Implementazione Curriculum Individualizzato ABA
  • 19. Gestione Comportamentale L’intervento sui comportamenti problematici è fondamentale per garantire un buon funzionamento Esso viene svolto attraverso l’utilizzo di vari strumenti di analisi Il risultato di questo percorso è a tutti gli effetti Lucia D'Amato Il risultato di questo percorso è a tutti gli effetti una valutazione funzionale del comportamento e un intervento atto a modificare e implementare l’utilizzo di nuovi comportamenti Molti sono gli strumenti che ci vengono in aiuto in questa fase valutativa:
  • 20. Gestione Comportamentale Colloquio con le famiglie e la scuola Osservazioni dirette del comportamento Strutturazione di una presa dati definita e intersoggettiva Lucia D'Amato intersoggettiva Analisi incidentale Functional Behavior Assessment Interventi di validazione dell’ipotesi di funzione Functional Analysis (Iwata, Vollmer, Zarcone)
  • 21. Procedure Comportamentali • Reinforcement • Prompting • Fading • Modeling • Shaping Lucia D'Amato • Shaping • Chaining • Pairing • Differential reinforcement procedures (e.g., DRO, DRI, DRL) • Intermittent reinforcement procedures (e.g., FR, VR, FI, VI)
  • 22. Procedure Comportamentali • Extinction procedures (e.g., planned ignoring) • Punishment procedures (e.g., reprimands, time out) • Generalization and maintenance • Discrimination training Lucia D'Amato • Discrimination training • Errorless learning • Transfer of stimulus control • Task analysis • Fluency procedures • Contingency contracting • Token economies
  • 23. Procedure Comportamentali • Individualized assessment and intervention program • Frequent opportunities to respond • Use of discrete trial teaching procedures • Incidental & natural environment teaching procedures Data collection Lucia D'Amato • Data collection • Interspersal techniques • Behavioral momentum techniques • Independent and peer play training • Social interaction training • Parent and staff training in behavior analysis • Functional analyses of problem behavior (Iwata, et al. 1982)
  • 24. UTILIZZIAMO UN LINGUAGGIO COMUNE Il vantaggio di strutturare un programma comportamentale chiaro e intersoggettivo nei suoi contenuti, garantisce: • Omogeneità di intervento Lucia D'Amato Omogeneità di intervento • Generalizzazione nell’applicazione • Rendersi conto quando qualcosa non sta andando per il verso giusto e quindi poter intervenire tempestivamente • Decisioni prese su una visual analysis dei dati
  • 25. Implementazione di un curriculum individualizzato Tutti riconoscono il valore aggiunto di un lavoro cucito appositamente sulle esigenze del singolo individuo Un buon punto di partenza è quello di valutare il repertorio di abilità esistenti nel bambino e di andare quindi a strutturare un programma sulla Lucia D'Amato andare quindi a strutturare un programma sulla base dei risultati ottenuti Gli strumenti di valutazione delle abilità di base più utilizzati sono ABLLS e VB-MAPP(Tra poco in Italiano) Questi strumenti sono costruiti utilizzando terminologia e concetti base della scienza del comportamento
  • 26. Strumenti di valutazione: VB-MAPP e ABLLS The 16 skills assessed on the VB-MAPP include: • The elementary verbal operants (e.g., echoic, imitation, mand, tact, intraverbal) • The listener skills • Vocal output Lucia D'Amato • Vocal output • Play and social skills • Visual perceptual skills, and matching-to- sample • Grammatical and syntactical skills • Group and classroom skills • Beginning academic skills
  • 29. Assessor Date Color Code C57 C56 C55 C54 C53 C52 C51 C50 C49 H49 C48 H48 C47 G47 H47 C46 G46 H46 C45 G45 H45 C44 G44 H44 C43 G43 H43 C42 G42 H42 C41 G41 H41 C40 G40 H40 C39 G39 H39 C38 G38 H38 C37 G37 H37 C36 G36 H36 C35 G35 H35 C34 G34 H34 C33 G33 H33 C32 G32 H32 C31 G31 H31 C30 G30 H30 C29 F29 G29 H29 C28 F28 G28 H28 B27 C27 D27 F27 G27 H27 B26 C26 D26 F26 G26 H26 LD GEN '09 LD SETT '09 Assessment of Basic Language and Learning Skills-Revised Skills Tracking System Student: J.P. B26 C26 D26 F26 G26 H26 B25 C25 D25 F25 G25 H25 B24 C24 D24 F24 G24 H24 B23 C23 D23 F23 G23 H23 B22 C22 D22 F22 G22 H22 B21 C21 D21 F21 G21 H21 B20 C20 D20 E20 F20 G20 H20 A19 B19 C19 D19 E19 F19 G19 H19 A18 B18 C18 D18 E18 F18 G18 H18 A17 B17 C17 D17 E17 F17 G17 H17 A16 B16 C16 D16 E16 F16 G16 H16 A15 B15 C15 D15 E15 F15 G15 H15 A14 B14 C14 D14 E14 F14 G14 H14 A13 B13 C13 D13 E13 F13 G13 H13 A12 B12 C12 D12 E12 F12 G12 H12 A11 B11 C11 D11 E11 F11 G11 H11 A10 B10 C10 D10 E10 F10 G10 H10 A9 B9 C9 D9 E9 F9 G9 H9 I9 A8 B8 C8 D8 E8 F8 G8 H8 I8 A7 B7 C7 D7 E7 F7 G7 H7 I7 A6 B6 C6 D6 E6 F6 G6 H6 I6 A5 B5 C5 D5 E5 F5 G5 H5 I5 A4 B4 C4 D4 E4 F4 G4 H4 I4 A3 B3 C3 D3 E3 F3 G3 H3 I3 A2 B2 C2 D2 E2 F2 G2 H2 I2 A1 B1 C1 D1 E1 F1 G1 H1 I1 A Cooperation & B Visual C Receptive D Imitation E Vocal F Requests G Labeling H Intraverbals I Spontaneous Reinforcer Performance Language Imitation Vocalizations Effectiveness Student: Assessment of Basic Language and Learning Skills Skills Tracking System Assessor Date Color Code
  • 30. Chi può applicare ABA ad un bambino con autismo? Lucia D'Amato
  • 31. CHI? In Italia purtroppo, la situazione è molto confusa…o meglio: Gestita all’italiana! Gli standard di un consulente ABA, sono sanciti da due tipologie di Certificazione a livello Mondiale (Ci sono due tipi di certificazioni: Lucia D'Amato Mondiale (Ci sono due tipi di certificazioni: Board Certified Behavior Analyst, BCBA (altissimo livello di studi e di esperienze) e Board Certified Associate Behavior Analyst, BCABA L’organismo di riferimento per i professionisti certificati è il Bcba( Board Certified Behavior Analysts)
  • 32. Limiti e Vantaggi La certificazione è una garanzia di un iter teorico e pratico e del superamento di un esame Lingua inglese Lucia D'Amato Lingua inglese Speculazione tipicamente italiana… Costi e fattibilità
  • 33. Il Consultant ABA Lo standard professionale mondiale è ormai quello americano, cioè la certificazione rilasciata dal Behavior Analyst Certification Board. Per poter dare l’esame di idoneità alla loro certificazione i prerequisiti sono Lucia D'Amato - un percorso accademico post-laurea molto specifico e - un periodo di lavoro supervisionato che va da 6 a 18 mesi, a secondo il tipo di supervisione e di certificazione – il superamento di un esame di stato Una volta ottenuta, la certificazione deve essere mantenuta dimostrando ogni 3 anni dei crediti di formazione permanente
  • 34. L’operatore ABA (Tutor) Esegue, con consapevolezza teorica e competenze di partecipazione attiva, le indicazioni date e le programmazioni impostate dal Consultant Per operare come Tutor è necessaria una Lucia D'Amato Per operare come Tutor è necessaria una formazione di almeno 150 ore sulla teoria di base dell’ABA, la sua applicazione, l’apprendimento di un modello di insegnamento ecc. ecc. La supervisione di un consulente certificato per la parte pratica UN WORKSHOP NON E’ SUFFICIENTE!
  • 35. Spazio Scuola nel progetto terapeutico Lucia D'Amato
  • 36. LA SCUOLA E IL PROGETTO TERAPEUTICO La scuola rappresenta uno spazio privilegiato nel progetto terapeutico ed educativo, poiché può consentire la realizzazione del programma generale finalizzato al miglioramento dell’interazione sociale, all’arricchimento della comunicazione funzionale ed alla diversificazione degli Lucia D'Amato all’arricchimento della comunicazione funzionale ed alla diversificazione degli interessi e delle attività. La presenza dei coetanei rende l’ambiente scolastico il palcoscenico naturale, in cui il soggetto può generalizzare acquisizioni e competenze favoriti precedentemente in setting strutturati (intervento strutturato in rapporto uno a uno, logopedia ecc.)
  • 37. INCREMENTARE L’INTERAZIONE CON I COETANEI PROGRAMMI I IZIALIPROGRAMMI I IZIALI Es.: Guardare il compagno su istruzione dell’adulto; Stabilire il contatto oculare quando il compagno lo chiama per nome; Saluti reciproci; iniziare il saluto; imitare le azioni dei compagni;iniziare il saluto; imitare le azioni dei compagni; imitare le verbalizzazioni dei compagni; seguire istruzioni per giocare con il compagno; aspettare il turno in un gioco; rispondere a domande sociali fatte dal compagno; commenti reciproci sugli oggetti; fare proposte di gioco; mostrare giocattoli; richiedere oggetti preferiti.
  • 38. INCREMENTARE L’INTERAZIONE CON I COETANEI PROGRAMMI I TERMEDI Es.: Dirigere un gioco; eguire istruzioni per completare un’attività; fare domande seguendo una conversazione; iniziare a commentare oggetti; chiedere di unirsi ad attività di gioco; imparare nuove risposteattività di gioco; imparare nuove risposte dall’osservazione dei compagni; rispondere e fare complimenti; rispondere in maniera affermativa alle richieste dei compagni; richiedere aiuto ai compagni; offrire aiuto ai compagni; giocare al gioco del “far finta”; far finta di essere il maestro o lo studente; raccontare proprie esperienze ai compagni.
  • 39. INCREMENTARE L’INTERAZIONE CON I COETANEI PROGRAMMI AVA ZATI Es.: Fare domande per ottenere informazioni; fare commenti sul comportamento di gioco dei compagni; chiedere al compagno il permesso di giocare con i suoi giochi; rispondere al rifiuto; rispondere al linguaggio permesso di giocare con i suoi giochi; rispondere al rifiuto; rispondere al linguaggio gestuale del compagno; differenziare quando fare domande e quando dare informazioni; Iniziare conversazioni a tema; rispondere a commenti sugli stati personali dei compagni; esprimere empatia; fare commenti appropriati sugli stati dei pari; difendere il pari; unirsi alle conversazioni.
  • 40. SCUOLA: ALTRE RISORSE Disponibilità di collaborazione con più figure qualificate che lavorano con il bambino (insegnante di sostegno, educatore, insegnante curricolare). Ampia disponibilità di tempo per realizzare Lucia D'Amato Ampia disponibilità di tempo per realizzare sessioni di lavoro strutturato durante le ore del mattino che sono le più produttive per il bambino. Possibilità di lavorare in modo consistente su autonomie, durante i momenti del pranzo, della merenda, del bagno, che poi verranno estese anche a casa.
  • 41. SCUOLA:LESCUOLA:LE DIFFICOLTA’DIFFICOLTA’ Mancanza di condivisione da parte degli operatori dei principi della metodologia ABA. Grande impegno richiesto: necessità di formazione costante, partecipazione periodica alle supervisioni, registrazione Lucia D'Amato periodica alle supervisioni, registrazione quotidiana dei dati. Problemi di organizzazione: mancanza di spazi adeguati, difficoltà nel reperimento del materiale.
  • 42. I FORMARE I COMPAG II FORMARE I COMPAG I L’informazione dei compagni sui bisogni particolari del bambino con autismo e sui suoi modi particolari di imparare deve essere strutturata in modo che possa essere utile anche a favorire un eventuale coinvolgimento dei bambini in sessioni di insegnamento strutturato. Lucia D'Amato dei bambini in sessioni di insegnamento strutturato. L’insegnamento di abilità al bambino autistico in sessioni strutturate 1/1 per portarle successivamente in piccolo gruppo e poi in grande gruppo serve anche a costruire nei compagni rappresentazioni “abili” di quel bambino.
  • 43. ABA:INSEGNANTE DI SOSTEGNO Stimola il bambino a prestare attenzione agli altri compagni Utilizza il modello dei pari per ottenere comportamenti adeguati Promuove l’imitazione dei pari Lavora sull’apprendimento del bambino e ne promuove costantemente l’interazione Lo aiuta a chiedere ciò di cui ha bisogno Lucia D'Amato Lo aiuta a chiedere ciò di cui ha bisogno Lavora sullo stare “seduti” durante le lezioni della maestra Rinforza il bambino ed i suoi compagni quando mettono in atto comportamenti appropriati Cerca di eliminare la rigidità del bambino, non permettendogli di giocare con le cose ogni giorno sempre nello stesso ordine Non permette al bambino di utilizzare i comportamenti inappropriati per attirare la sua attenzione Non evita le situazioni difficili, ma lavora proprio sulle difficoltà del bambino ed incoraggia le sue capacità