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Il cervello emotivo
Joseph LeDoux
Che cosa sono le
emozioni?
 Risposte fisiche evolutesi nella lotta per la sopravvivenza
 Stati mentali che si producono quando le risposte fisiche
vengono “percepite”dal cervello
 Modi di agire o di parlare
 Pensieri su certe situazioni in cui la gente viene a trovarsi
 Costrutti sociali
 Per J. LeDoux le emozioni sono:

FUNZIONI BIOLOGICHE DEL
CERVELLO
Ragione vs Passione
PSICOLOGIA COMPORTAMENTALE
Segnale sensoriale

Scatola nera

Risposta
comportamentale

SCIENZE COGNITIVE
Segnale
sensoriale

Elaborazione
inconscia

Lashley:”Il contenuto cosciente è il frutto di un
processo di cui non siamo mai coscienti, siamo
coscienti solo del suo risultato”

Contenuto
cosciente
1884
DIBATTITO SULL’EMOZIONE
La teoria della retroazione di William James
Stimolo→Risposta→Retroazione→Sentimento
sensoriale
La soluzione di James al problema della sequenza
stimolo-sentimento è che la retroazione delle risposte
determini i sentimenti. Siccome emozioni diverse hanno
risposte diverse, la retroazione verso il cervello è diversa
e ciò spiegherebbe quello che proviamo in tali situazioni.
La teoria dell’eccitazione cognitiva
secondo Schachter e Singer
Stimolo→Eccitazione→Cognizione→Sentimento
I sentimenti emotivi nascono dalla spiegazione che ci
diamo di certi stati fisici emotivamente ambigui sulla
base di interpretazioni cognitive delle probabili cause
interne ed esterne di tali stati.
La teoria della valutazione di
Magda Arnold
Stimolo→Valutazione→Tendenza→Sentimento
all’azione
Perché uno stimolo produca un sentimento emotivo, il
cervello ne deve prima valutare l’importanza.
La valutazione porterà poi a certe tendenze all’azione.
Anche se quest’ultima può essere cosciente o meno,
abbiamo un accesso cosciente al processo di
valutazione, una volta che questo è avvenuto, attraverso
l’introspezione.
Emozione e cognizione:due facce della stessa
medaglia o due medaglie completamente diverse?
L’idea ha due versioni:
1-I confini della cognizione si spostano per inglobare anche l’emozione
2-L’emozione viene riconcepita come pensiero e ragionamento

Per LeDoux emozione e cognizione sono da considerare
delle funzioni mentali distinte ma interagenti, mediate da
sistemi cerebrali distinti ma interagenti
Localizzazione delle funzioni cerebrali
Verso la fine del diciannovesimo
secolo, grazie alla diffusione dei
lavori di Franz Gall, nasce la
frenologia.
Gall pensava che la mente fosse
composta da varie facoltà e che
ognuna di queste avesse un
proprio “organo” nel cervello.
Egli inoltre sostenne che le facoltà
più sviluppate avevano organi
cerebrali più grossi in
corrispondenza dei quali il cranio
sporgeva. Si potevano quindi
identificare i tratti della personalità
e le capacità intellettuali tastando i
bernoccoli della testa, e
desumerne i disordini del pensiero
e dell’umore dalle deviazione dalla
norma.
Per una reazione agli eccessi della frenologia gli
scienziati si convinsero che le funzioni mentali fossero
distribuite in tutto il cervello
Infine si scoprì che le facoltà o funzioni sono veramente
localizzate in parti diverse del cervello ma i processi
mentali non sono funzioni di certe aree del cervello in
senso stretto. Ogni area opera attraverso il sistema di
cui fa parte.
La teoria del cervello emotivo di Cannon e Bard
Gli stimoli esterni elaborati dal
talamo sono inviati verso la
corteccia cerebrale (percorso 2 b),
e verso l’ipotalamo (percorso 2 a).
A sua volta, l’ipotalamo invia dei
messaggi ai muscoli del corpo e
degli organi (percorso 3 a) e alla
corteccia (percorso 3 b).
L’interazione nella corteccia tra i
messaggi riguardanti l’identità
dello stimolo (percorso 2 b) e il
suo significato emotivo (percorso
3 b)produce l’esperienza
cosciente di un’emozione
(sentimento). Secondo questa
teoria, risposte emotive e
sentimenti avvengono in parallelo.
La teoria del circuito di Papez
FLUSSO DI PENSIERI: canale attraverso
il quale i segnali sensoriali in entrata
vengono trasmessi lungo percorsi che
attraversano il talamo fino alle aree
laterali della neocorteccia, dove lo
stimolo viene percepito e i ricordi che
vi si riferiscono vengono attivati. Le
aree della corteccia sensoriale
attiveranno poi a loro volta la corteccia
cingolata.
FLUSSO DI SENTIMENTI:canale
attraverso il quale il flusso di segnali
proveniente dalle aree sensoriali del
talamo viene trasmesso all’ipotalamo e
da qui poi al talamo anteriore per
raggiungere infine anch’esso la
corteccia cingolata.
Le esperienze emotive, secondo Papez, si
producono quando la corteccia cingolata integra
i segnali provenienti dalla corteccia sensoriale e
dall’ipotalamo.
I segnali in uscita dalla corteccia cingolata verso
l’ippocampo, e quindi l’ipotalamo, consentono a
pensieri nati nella corteccia cerebrale di
controllare le risposte emotive
Paul MacLean: ampliamento della teoria di Papez
CERVELLO VISCERALE:”ordina il comportamento affettivo
dell’animale in certi impulsi elementari come procurarsi e
assimilare il cibo,fuggire ecc.”
(strutture legate alle aree più antiche della corteccia
mediale→rinencefalo).
Nel 1952 chiamò il cervello viscerale “sistema limbico” e
oltre alle aree del circuito di Papez aggiunse l’amigdala,
il setto e la corteccia prefrontale.
NEOCORTECCIA: favorisce le funzioni dell’intelletto
Teoria di Paul MacLean
Gli stimoli emotivi del mondo esterno
producono reazioni nelle viscere, i cui
messaggi tornano poi al cervello dove
vengono integrati con le percezioni che
intanto provengono dal mondo esterno.
Tale integrazione tra mondo esterno e
mondo interno è considerata come il
meccanismo che genera l’esperienza
emotiva.
MacLean: tastiera emotiva
nell’ippocampo
Le cellule nervose dell’ippocampo, se attivate da
elementi del mondo sensibile, suonano le note
delle emozioni che proviamo.
Le emozioni sono di difficile comprensione per le
differenze strutturali tra l’organizzazione
dell’ippocampo e quelle della neocorteccia.
MEMORIA ED EMOZIONI
memoria emotiva
Studio delle vie nervose responsabili del
condizionamento alla paura
Implicazioni malattia

mentale:

 Disturbi d’ansia

 Fobie
 Sindrome da stress post traumatico
 Crisi di panico
 Disturbi ossessivo compulsivi
Condizionamento classico
alla paura
Punto di partenza ideale per lo studio della memoria
emotiva
Le vie cerebrali interessate sono simili in tutti i
mammiferi
Molte scoperte derivate dagli animali sono estendibili
all’uomo.
Risposte fisiologiche comuni:
- freezing
- aumento pressione arteriosa
- aumento battito cardiaco
- analgesia da stress
- rilascio di ACTH, cortisolo, (ormoni dello stress).
LeDoux ricerche sui fondamenti cerebrali
dell’apprendimento alla paura indotta nel ratto
dall’associazione di un suono (SC) e una scossa
elettrica (SI)

Nei circuiti dell’elaborazione uditiva la corteccia è
il livello più elevato d’elaborazione, punto di
arrivo di una serie di tappe nervosa che parte
dai recettori sensoriali periferici. (orecchio)
Lesioni corteccia
Lesioni Talamo uditivo
Lesioni Mesencefalo uditivo

Nessuna influenza sul
condizionamento alla paura

Inibizione totale del
condizionamento

Stimolo sonoro viene trasmesso attraverso il sistema uditivo fino a livello del
talamo ma non deve raggiungere la corteccia perché si verifichi il
condizionamento alla paura.
Semplificando:
orecchio

talamo

corteccia

risposta
Gloriosa mandorla
Nucleo laterale:
riceve le informazioni
di ingresso
Nucleo centrale:
interfaccia sensoriale
con i sistemi che
controllano le risposte
AMIGDALA
Diversi segnali in uscita
dall’amigdala controllano
risposte comportamentali,
autonome ed endocrine, alla
paura condizionata

GC = grigio centrale
IL = ipotalamo laterale
PVN = ipotalamo paraventricolare
RPC = reticolo pontis caudalis
Strada alta
elaborazione precisa
dello stimolo

Strada bassa
elaborazione veloce e
imprecisa dello stimolo

Veloci o morti
I percorsi cerebrali della difesa
talamo

amigdala

corteccia
Ippocampo
Lesioni all’ippocampo prodotte dopo l’instaurarsi
del condizionamento alla paura inibiscono
l’espressione di reazioni all’ambiente.
Coinvolto nell’elaborazione di informazioni
complesse

Memoria esplicita dichiarativa
Memoria spaziale
Memoria contestuale
Memoria e emozioni
la memoria è mediata da sistemi cerebrali diversi con
funzioni diverse (Claparede)

Due sistemi di memoria:
Ricordi coscienti

Ricordi non coscienti

dichiarativi

impliciti

espliciti

non dichiarativi
Creati con meccanismi di
condizionamento alla paura

Ricordo di una emozione

Ricordo emotivo
La memoria: visioni d’insiemi
La molteplicità della memoria a livello dei sistemi è
l’elemento (il fattore) che rende distinguibili i vari tipi di
memoria. I circuiti ippocampali, con le loro
connessioni neocorticali massicce, sono adatti a stabilire
ricordi complessi in cui molti avvenimenti confluiscono
nel tempo e nello spazio (possibilità di fornire una
flessibilità della rappresentazione, Eichenbaum). Al
contrario l’amigdala è più adatta ad innescare
l’esecuzione delle reazioni di sopravvivenza. Le
situazioni che fungono da stimolo sono rigidamente
abbinate a risposte specifiche dalle funzioni di
apprendimento e di memoria di una particolare regione
del cervello, “cablata” in modo da evitarci di riflettere sul
da farsi (veloci o morti!)
“L’utilità di tutte le passioni consiste nella capacità di
consolidare i pensieri dell’anima
che è bene conservare...
E tutto il male che possono fare
consiste nel consolidare
e tenere questi pensieri più del necessario”
Descartes, 1662

“Un’esperienza potrebbe essere emotivamente
così forte da lasciare una cicatrice nel tessuto
cerebrale”
William James, 1890
Plasticità sinaptica (Hebb 1949):
l’apprendimento dipende da cambiamenti dell’attività
cerebrale dovuti all’attività simultanea di due cellule
Il segnale della cellula A non è
abbastanza forte da provocare
la risposta della cellula C (B è
inattiva)
Plasticità di Hebb: segnali
simultanei delle cellule A e B
suscitano una risposta da C.
La co-attività di A e C produce
un rafforzamento della
connesione sinaptica A-C
In seguito alla plasticità
hebbiana il segnale
proveniente dalla cellula A
basta a provocare una risposta
dalla cellula C
Assemblamento di cellule di Hebb e
l’immagazzinamento della memoria
1
1) Attivazione
dell’assemblamento
cellulare da parte di uno
stimolo esterno
2) Il riverbero dell’attività fa
continuare l’attivazione
anche dopo che lo stimolo
è stato rimosso
3) La modificazione di Hebb
rafforza le connessioni
reciproche fra i neuroni che
sono attivati
contemporaneamente
4) Le connessioni rafforzate
dell’assemblamento
cellulare contengono
l’engramma dello stimolo
5) Dopo l’apprendimento
un’attivazione parziale
dell’assemblamento porta
all’attivazione dell’intera
rappresentazione dello
stimolo

Neuroni

2

Connessioni reciproche
tra neuroni

3

Da una memoria
Transiente (2) si passa ad
Una memoria di tipo
Stabile (4)

4

5

Engramma dello stimolo
Vie per l’espressione del LTP nel CA1
Il Ca² che entra
attraverso i recettori
NMDA attiva la
protein-chinasi. Ciò
può causare un LTP
modificando l’efficacia
dei recettori
postsinaptici AMPA
esistenti o stimolando
l’inserimento di nuovi
recettori AMPA.
Modello del modo in cui il Ca² può
provocare sia LTP che LTD

La quantità del flusso di Ca² che passa attraverso i canali dei recettori
NMDA è indicatrice del livello di co-attivazione pre e post sinaptica.
L’alta frequenza (AF) del potenziale d’azione causa un elevato afflusso di
Ca² attraverso il recettore NMDA, permettendo l’attivazione a cascata di
protein-chinasi, recettori AMPA ed un conseguente LTP;
La bassa frequenza (BF) non permette la fosforilizzazione della proteina
sinaptica e quindi non si avrà gemmazione di recettori AMPA;
Gli effetti sinaptici di lunga durata di una
forte attivazione del recettore NMDA

Prima dell’induzione di LTP

Dopo l’induzione di LTP

Nuove sinapsi
Di contatto
RMI funzionale dell’attività cerebrale di
esperti d’auto e ornitologi

In rosso le
aree
Extrastriate
visive
Maggiormente
attivate
Paura e ansia

L’ansia si distingue dalla paura per la mancanza
di uno stimolo esterno che provochi la reazione:
l’ansia è paura interna del mondo esterno.
Freud definiva nevrosi le condizioni che riflettono
l’ansia e le sue difese
Il DSM ridefinisce le nevrosi e le elenca sotto
“disturbi ansiosi” :
Ma i diversi disturbi (panico, fobie, PTSD)
riflettono “l’attivazione di una stessa e unica
risposta ansiosa sottostante” – Arne Ohman –
generata da un’esperienza d’apprendimento
traumatico:
…il piccolo Hans incontra il piccolo Albert!
Perdita e recupero di ricordi
traumatici indotti dallo stress
L’ippocampo umano è vulnerabile
allo stress: risulta più piccolo nei
sopravvissuti ad un trauma,
bambini vittime di violenza,
reduci di guerra con PTSD,
nonché persone affette da
sindrome di Cushing e di
Korsakoff .
Al contrario, durante uno stress
intenso, i processi di
apprendimento e di memoria
mediati dall’amigdala vengono
facilitati, facendoci passare da un
modus operandi di riflessione sul
pericolo ad uno di reazione al
pericolo.
Asse ipotalamo-ipofisi-surrene
Passato ma non dimenticato.
L’indelebile memoria emotiva
L’estinzione impedisce l’espressione ma non
l’emozione
Uno stress può fare riemergere risposte condizionate estinte (il
condizionamento crea quelle che Hebb definì interazioni funzionali,
le “assemblee di cellule”)
Le assemblee di cellule all’interno
dell’amigdala (e tra amigdala e aree
corticali) potrebbero costituire un aspetto
importante della memoria implicita a lungo
termine, resistente all’estinzione, creata
dal condizionamento alla paura.
L’amigdala è particolarmente
suscettibile agli stimoli che fungono
da segnali emotivi per le singole
specie (i ratti esposti ad un gatto
emettono ultrasuoni udibili solo da
altri ratti).
Ma sappiamo che l’informazione
arriva all’amigdala da due sistemi
distinti: per predisposizione
genetica o per esperienza passata,
l’apprendimento fobico fa
intervenire maggiormente il circuito
sub-corticale. Questo è incapace di
distinzioni sottili e produce un
apprendimento che si diffonde ad
altri stimoli. Da sottolineare come
l’influenza dell’amigdala sulle aree
sensoriali della corteccia è
maggiore dell’influenza di queste
sull’amigdala.
Il killer silenzioso
Perché alcuni fobici non ricordano la prima esperienza
traumatica, sebbene siano coscientemente spaventati
dai propri stimoli fobici? Perché, a volte, chi soffre di
attachi di panico non ricorda l’evento scatenante?
La causa del primo attacco non è importante, ma gli
stimoli presenti in quel momento (luci, odori, ma anche la
frequenza cardiaca accelerata o la pressione sanguigna
aumentata in risposta all’iperventilazione). Così se in
un’altra situazione si avvertono quegli stimoli verranno
interpretati come precursori di un attacco di panico.
L’attacco sembrerà spontaneo perché non viene
avvertito lo stimolo condizionato (es: l’aumento della
pressione)
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Benzodiazepine:
es: Valium – diazepam Si legano ai siti di legame
per il GABA aumentando
l’efficacia d’apertura del
canale e producendo
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Il cervello emotivo

  • 2. Che cosa sono le emozioni?  Risposte fisiche evolutesi nella lotta per la sopravvivenza  Stati mentali che si producono quando le risposte fisiche vengono “percepite”dal cervello  Modi di agire o di parlare  Pensieri su certe situazioni in cui la gente viene a trovarsi  Costrutti sociali  Per J. LeDoux le emozioni sono: FUNZIONI BIOLOGICHE DEL CERVELLO
  • 3. Ragione vs Passione PSICOLOGIA COMPORTAMENTALE Segnale sensoriale Scatola nera Risposta comportamentale SCIENZE COGNITIVE Segnale sensoriale Elaborazione inconscia Lashley:”Il contenuto cosciente è il frutto di un processo di cui non siamo mai coscienti, siamo coscienti solo del suo risultato” Contenuto cosciente
  • 4. 1884 DIBATTITO SULL’EMOZIONE La teoria della retroazione di William James Stimolo→Risposta→Retroazione→Sentimento sensoriale La soluzione di James al problema della sequenza stimolo-sentimento è che la retroazione delle risposte determini i sentimenti. Siccome emozioni diverse hanno risposte diverse, la retroazione verso il cervello è diversa e ciò spiegherebbe quello che proviamo in tali situazioni.
  • 5. La teoria dell’eccitazione cognitiva secondo Schachter e Singer Stimolo→Eccitazione→Cognizione→Sentimento I sentimenti emotivi nascono dalla spiegazione che ci diamo di certi stati fisici emotivamente ambigui sulla base di interpretazioni cognitive delle probabili cause interne ed esterne di tali stati.
  • 6. La teoria della valutazione di Magda Arnold Stimolo→Valutazione→Tendenza→Sentimento all’azione Perché uno stimolo produca un sentimento emotivo, il cervello ne deve prima valutare l’importanza. La valutazione porterà poi a certe tendenze all’azione. Anche se quest’ultima può essere cosciente o meno, abbiamo un accesso cosciente al processo di valutazione, una volta che questo è avvenuto, attraverso l’introspezione.
  • 7. Emozione e cognizione:due facce della stessa medaglia o due medaglie completamente diverse? L’idea ha due versioni: 1-I confini della cognizione si spostano per inglobare anche l’emozione 2-L’emozione viene riconcepita come pensiero e ragionamento Per LeDoux emozione e cognizione sono da considerare delle funzioni mentali distinte ma interagenti, mediate da sistemi cerebrali distinti ma interagenti
  • 8. Localizzazione delle funzioni cerebrali Verso la fine del diciannovesimo secolo, grazie alla diffusione dei lavori di Franz Gall, nasce la frenologia. Gall pensava che la mente fosse composta da varie facoltà e che ognuna di queste avesse un proprio “organo” nel cervello. Egli inoltre sostenne che le facoltà più sviluppate avevano organi cerebrali più grossi in corrispondenza dei quali il cranio sporgeva. Si potevano quindi identificare i tratti della personalità e le capacità intellettuali tastando i bernoccoli della testa, e desumerne i disordini del pensiero e dell’umore dalle deviazione dalla norma.
  • 9. Per una reazione agli eccessi della frenologia gli scienziati si convinsero che le funzioni mentali fossero distribuite in tutto il cervello Infine si scoprì che le facoltà o funzioni sono veramente localizzate in parti diverse del cervello ma i processi mentali non sono funzioni di certe aree del cervello in senso stretto. Ogni area opera attraverso il sistema di cui fa parte.
  • 10. La teoria del cervello emotivo di Cannon e Bard Gli stimoli esterni elaborati dal talamo sono inviati verso la corteccia cerebrale (percorso 2 b), e verso l’ipotalamo (percorso 2 a). A sua volta, l’ipotalamo invia dei messaggi ai muscoli del corpo e degli organi (percorso 3 a) e alla corteccia (percorso 3 b). L’interazione nella corteccia tra i messaggi riguardanti l’identità dello stimolo (percorso 2 b) e il suo significato emotivo (percorso 3 b)produce l’esperienza cosciente di un’emozione (sentimento). Secondo questa teoria, risposte emotive e sentimenti avvengono in parallelo.
  • 11. La teoria del circuito di Papez FLUSSO DI PENSIERI: canale attraverso il quale i segnali sensoriali in entrata vengono trasmessi lungo percorsi che attraversano il talamo fino alle aree laterali della neocorteccia, dove lo stimolo viene percepito e i ricordi che vi si riferiscono vengono attivati. Le aree della corteccia sensoriale attiveranno poi a loro volta la corteccia cingolata. FLUSSO DI SENTIMENTI:canale attraverso il quale il flusso di segnali proveniente dalle aree sensoriali del talamo viene trasmesso all’ipotalamo e da qui poi al talamo anteriore per raggiungere infine anch’esso la corteccia cingolata.
  • 12. Le esperienze emotive, secondo Papez, si producono quando la corteccia cingolata integra i segnali provenienti dalla corteccia sensoriale e dall’ipotalamo. I segnali in uscita dalla corteccia cingolata verso l’ippocampo, e quindi l’ipotalamo, consentono a pensieri nati nella corteccia cerebrale di controllare le risposte emotive
  • 13. Paul MacLean: ampliamento della teoria di Papez CERVELLO VISCERALE:”ordina il comportamento affettivo dell’animale in certi impulsi elementari come procurarsi e assimilare il cibo,fuggire ecc.” (strutture legate alle aree più antiche della corteccia mediale→rinencefalo). Nel 1952 chiamò il cervello viscerale “sistema limbico” e oltre alle aree del circuito di Papez aggiunse l’amigdala, il setto e la corteccia prefrontale. NEOCORTECCIA: favorisce le funzioni dell’intelletto
  • 14. Teoria di Paul MacLean Gli stimoli emotivi del mondo esterno producono reazioni nelle viscere, i cui messaggi tornano poi al cervello dove vengono integrati con le percezioni che intanto provengono dal mondo esterno. Tale integrazione tra mondo esterno e mondo interno è considerata come il meccanismo che genera l’esperienza emotiva.
  • 15. MacLean: tastiera emotiva nell’ippocampo Le cellule nervose dell’ippocampo, se attivate da elementi del mondo sensibile, suonano le note delle emozioni che proviamo. Le emozioni sono di difficile comprensione per le differenze strutturali tra l’organizzazione dell’ippocampo e quelle della neocorteccia.
  • 16. MEMORIA ED EMOZIONI memoria emotiva Studio delle vie nervose responsabili del condizionamento alla paura Implicazioni malattia mentale:  Disturbi d’ansia  Fobie  Sindrome da stress post traumatico  Crisi di panico  Disturbi ossessivo compulsivi
  • 17. Condizionamento classico alla paura Punto di partenza ideale per lo studio della memoria emotiva Le vie cerebrali interessate sono simili in tutti i mammiferi Molte scoperte derivate dagli animali sono estendibili all’uomo. Risposte fisiologiche comuni: - freezing - aumento pressione arteriosa - aumento battito cardiaco - analgesia da stress - rilascio di ACTH, cortisolo, (ormoni dello stress).
  • 18. LeDoux ricerche sui fondamenti cerebrali dell’apprendimento alla paura indotta nel ratto dall’associazione di un suono (SC) e una scossa elettrica (SI) Nei circuiti dell’elaborazione uditiva la corteccia è il livello più elevato d’elaborazione, punto di arrivo di una serie di tappe nervosa che parte dai recettori sensoriali periferici. (orecchio) Lesioni corteccia Lesioni Talamo uditivo Lesioni Mesencefalo uditivo Nessuna influenza sul condizionamento alla paura Inibizione totale del condizionamento Stimolo sonoro viene trasmesso attraverso il sistema uditivo fino a livello del talamo ma non deve raggiungere la corteccia perché si verifichi il condizionamento alla paura.
  • 20. Gloriosa mandorla Nucleo laterale: riceve le informazioni di ingresso Nucleo centrale: interfaccia sensoriale con i sistemi che controllano le risposte
  • 22. Diversi segnali in uscita dall’amigdala controllano risposte comportamentali, autonome ed endocrine, alla paura condizionata GC = grigio centrale IL = ipotalamo laterale PVN = ipotalamo paraventricolare RPC = reticolo pontis caudalis
  • 23. Strada alta elaborazione precisa dello stimolo Strada bassa elaborazione veloce e imprecisa dello stimolo Veloci o morti
  • 24. I percorsi cerebrali della difesa talamo amigdala corteccia
  • 25. Ippocampo Lesioni all’ippocampo prodotte dopo l’instaurarsi del condizionamento alla paura inibiscono l’espressione di reazioni all’ambiente. Coinvolto nell’elaborazione di informazioni complesse Memoria esplicita dichiarativa Memoria spaziale Memoria contestuale
  • 26.
  • 27. Memoria e emozioni la memoria è mediata da sistemi cerebrali diversi con funzioni diverse (Claparede) Due sistemi di memoria: Ricordi coscienti Ricordi non coscienti dichiarativi impliciti espliciti non dichiarativi Creati con meccanismi di condizionamento alla paura Ricordo di una emozione Ricordo emotivo
  • 28. La memoria: visioni d’insiemi La molteplicità della memoria a livello dei sistemi è l’elemento (il fattore) che rende distinguibili i vari tipi di memoria. I circuiti ippocampali, con le loro connessioni neocorticali massicce, sono adatti a stabilire ricordi complessi in cui molti avvenimenti confluiscono nel tempo e nello spazio (possibilità di fornire una flessibilità della rappresentazione, Eichenbaum). Al contrario l’amigdala è più adatta ad innescare l’esecuzione delle reazioni di sopravvivenza. Le situazioni che fungono da stimolo sono rigidamente abbinate a risposte specifiche dalle funzioni di apprendimento e di memoria di una particolare regione del cervello, “cablata” in modo da evitarci di riflettere sul da farsi (veloci o morti!)
  • 29. “L’utilità di tutte le passioni consiste nella capacità di consolidare i pensieri dell’anima che è bene conservare... E tutto il male che possono fare consiste nel consolidare e tenere questi pensieri più del necessario” Descartes, 1662 “Un’esperienza potrebbe essere emotivamente così forte da lasciare una cicatrice nel tessuto cerebrale” William James, 1890
  • 30. Plasticità sinaptica (Hebb 1949): l’apprendimento dipende da cambiamenti dell’attività cerebrale dovuti all’attività simultanea di due cellule Il segnale della cellula A non è abbastanza forte da provocare la risposta della cellula C (B è inattiva) Plasticità di Hebb: segnali simultanei delle cellule A e B suscitano una risposta da C. La co-attività di A e C produce un rafforzamento della connesione sinaptica A-C In seguito alla plasticità hebbiana il segnale proveniente dalla cellula A basta a provocare una risposta dalla cellula C
  • 31. Assemblamento di cellule di Hebb e l’immagazzinamento della memoria 1 1) Attivazione dell’assemblamento cellulare da parte di uno stimolo esterno 2) Il riverbero dell’attività fa continuare l’attivazione anche dopo che lo stimolo è stato rimosso 3) La modificazione di Hebb rafforza le connessioni reciproche fra i neuroni che sono attivati contemporaneamente 4) Le connessioni rafforzate dell’assemblamento cellulare contengono l’engramma dello stimolo 5) Dopo l’apprendimento un’attivazione parziale dell’assemblamento porta all’attivazione dell’intera rappresentazione dello stimolo Neuroni 2 Connessioni reciproche tra neuroni 3 Da una memoria Transiente (2) si passa ad Una memoria di tipo Stabile (4) 4 5 Engramma dello stimolo
  • 32. Vie per l’espressione del LTP nel CA1 Il Ca² che entra attraverso i recettori NMDA attiva la protein-chinasi. Ciò può causare un LTP modificando l’efficacia dei recettori postsinaptici AMPA esistenti o stimolando l’inserimento di nuovi recettori AMPA.
  • 33. Modello del modo in cui il Ca² può provocare sia LTP che LTD La quantità del flusso di Ca² che passa attraverso i canali dei recettori NMDA è indicatrice del livello di co-attivazione pre e post sinaptica. L’alta frequenza (AF) del potenziale d’azione causa un elevato afflusso di Ca² attraverso il recettore NMDA, permettendo l’attivazione a cascata di protein-chinasi, recettori AMPA ed un conseguente LTP; La bassa frequenza (BF) non permette la fosforilizzazione della proteina sinaptica e quindi non si avrà gemmazione di recettori AMPA;
  • 34. Gli effetti sinaptici di lunga durata di una forte attivazione del recettore NMDA Prima dell’induzione di LTP Dopo l’induzione di LTP Nuove sinapsi Di contatto
  • 35. RMI funzionale dell’attività cerebrale di esperti d’auto e ornitologi In rosso le aree Extrastriate visive Maggiormente attivate
  • 36. Paura e ansia L’ansia si distingue dalla paura per la mancanza di uno stimolo esterno che provochi la reazione: l’ansia è paura interna del mondo esterno. Freud definiva nevrosi le condizioni che riflettono l’ansia e le sue difese Il DSM ridefinisce le nevrosi e le elenca sotto “disturbi ansiosi” : Ma i diversi disturbi (panico, fobie, PTSD) riflettono “l’attivazione di una stessa e unica risposta ansiosa sottostante” – Arne Ohman – generata da un’esperienza d’apprendimento traumatico: …il piccolo Hans incontra il piccolo Albert!
  • 37. Perdita e recupero di ricordi traumatici indotti dallo stress L’ippocampo umano è vulnerabile allo stress: risulta più piccolo nei sopravvissuti ad un trauma, bambini vittime di violenza, reduci di guerra con PTSD, nonché persone affette da sindrome di Cushing e di Korsakoff . Al contrario, durante uno stress intenso, i processi di apprendimento e di memoria mediati dall’amigdala vengono facilitati, facendoci passare da un modus operandi di riflessione sul pericolo ad uno di reazione al pericolo.
  • 39. Passato ma non dimenticato. L’indelebile memoria emotiva L’estinzione impedisce l’espressione ma non l’emozione Uno stress può fare riemergere risposte condizionate estinte (il condizionamento crea quelle che Hebb definì interazioni funzionali, le “assemblee di cellule”) Le assemblee di cellule all’interno dell’amigdala (e tra amigdala e aree corticali) potrebbero costituire un aspetto importante della memoria implicita a lungo termine, resistente all’estinzione, creata dal condizionamento alla paura.
  • 40. L’amigdala è particolarmente suscettibile agli stimoli che fungono da segnali emotivi per le singole specie (i ratti esposti ad un gatto emettono ultrasuoni udibili solo da altri ratti). Ma sappiamo che l’informazione arriva all’amigdala da due sistemi distinti: per predisposizione genetica o per esperienza passata, l’apprendimento fobico fa intervenire maggiormente il circuito sub-corticale. Questo è incapace di distinzioni sottili e produce un apprendimento che si diffonde ad altri stimoli. Da sottolineare come l’influenza dell’amigdala sulle aree sensoriali della corteccia è maggiore dell’influenza di queste sull’amigdala.
  • 41. Il killer silenzioso Perché alcuni fobici non ricordano la prima esperienza traumatica, sebbene siano coscientemente spaventati dai propri stimoli fobici? Perché, a volte, chi soffre di attachi di panico non ricorda l’evento scatenante? La causa del primo attacco non è importante, ma gli stimoli presenti in quel momento (luci, odori, ma anche la frequenza cardiaca accelerata o la pressione sanguigna aumentata in risposta all’iperventilazione). Così se in un’altra situazione si avvertono quegli stimoli verranno interpretati come precursori di un attacco di panico. L’attacco sembrerà spontaneo perché non viene avvertito lo stimolo condizionato (es: l’aumento della pressione)
  • 43. Farmaci ansiolitici Benzodiazepine: es: Valium – diazepam Si legano ai siti di legame per il GABA aumentando l’efficacia d’apertura del canale e producendo inibizione (PPSI) Persona sana I colori caldi indicano La presenza di siti di Legame per le benzodiazepine Persona con disturbi di panico

Notas do Editor

  1. {}