1. Giusti A.
Costruire insieme la conoscenza
per promuovere il cambiamento
Presupposti teorici e strumenti pratici
La comunità CNESPS per l’uso di Moodle
2. Avere un modello teorico-concettuale di
riferimento ci aiuta a scegliere gliscegliere gli
strumenti miglioristrumenti migliori per ottenere il risultato
che desideriamo (validità) rendendo al
contempo i processi trasparenti eprocessi trasparenti e
riproducibiliriproducibili (attendibilità)
3. L’evoluzione delle teorie dell’apprendimento
Il modello di senso comune
la conoscenza è un
insieme di oggetti
la mente è un
contenitore
…
L’IMBUTO DI NORIMBERGA
4. L’evoluzione delle teorie dell’apprendimento
Il comportamentismo.
ModelloModello
comportamentistacomportamentista
la mente non è
conoscibile
si studia la relazione tra
stimolo e risposta
…
LA SCATOLA NERA
5. Elementi del comportamentismo
• Si può studiare solo ciò che è oggettivamente
osservabile e misurabile (modello della scatola
nera). Il rinforzo positivo è lo strumento più
potente per influenzare l’apprendimento
• Il modello della task analysis (analisi dei requisiti
di base per l’esecuzione di un compito, che viene
scomposto nei suoi elementi minimi) è alla base
della istruzione programmata (Skinner, 1954)
6. GUARDA COSA RIESCO
A FAR FARE A PAVLOV:
NON APPENA SBAVO,
LUI SORRIDE E SCRIVE
SUL QUADERNO.
7. L’evoluzione delle teorie dell’apprendimento
Il cognitivismo
Modello cognitivista diModello cognitivista di
elaborazione dell’informazioneelaborazione dell’informazione
la mente trasforma le informazioni
in entrata
Tra i sistemi di rappresentazione
formale dei processi cognitivi
figurano l’algoritmo e il reticolo di
nodi e relazioni
…
IL COMPUTER
8. All’interno del cognitivismo
• Quattro tipi di apprendimento
- per acquisizione passiva o ricezione (studio) oppure per
scoperta (vita quotidiana)
- significativo (elaborazione concettuale) oppure meccanico
(memorizzazione)
• Un contenuto di apprendimento è tanto più significativo,
quanto più profonda e articolata è la relazione che lo
lega alla struttura cognitiva del soggetto che apprende
L’apprendimento significativo di AusubelL’apprendimento significativo di Ausubel
9. Novak e Gowin:
il significato dell’apprendimento
• Per quasi un secolo, la formazione in campo educativo è
avvenuta sotto il giogo della psicologia
comportamentista, che considerava l’apprendimento
come sinonimo di modificazione del comportamento. Noi
rifiutiamo questa visione e sosteniamo invece che
l’apprendimento porta a modificare il significato che
l’uomo dà alla propria esperienza.
• La formazione dovrebbe dare le basi per capire perché e
come ciò che di nuovo è stato appreso è collegato a
quello che già si sapeva, e dovrebbe rassicurare (anche
sul piano emotivo) sulla propria capacità di utilizzare le
conoscenze apprese in contesti diversi.
10. mezzo di
rappresentazione
MAPPA CONCETTUALE
semplificazione
impatto visivo
gerarchia
èconsiste in una
si caratterizza perret
e
a
come
costituita da
relazioni
esprimono
richiede
selezione
inclusione
di
concetti
tra
tra
esprimono
regolarit
à
oggetti eventi
interpretati
come
tra
parole
oggetto/evento
parole
legame
in ordine
di
struttura di
proposizioni
Mappa di mappa
Fonte: A. Quagliata, Università Roma Tre
11. NAZISMO
Francia
Rep di Vichy
in
Porta a
Studi su armi nucleari
Hitler promuove
Ancora negli
anni ’90 fa
Mururoa
(Polinesia Francese)
a
Situata in
Auvergne
Oceania
Situata in
continente
Australia
È un
Dove troviamo
energia nucleare
Maggiore produttore di
inquinamento
produce
Energie rinnovabili
Che si combatte con
riciclaggio
Parchi naturali
Ci sono
Campi di concentramento
istituisce
Auschwitz
ghetti
Mappa concettuale per la tesina di Isabel
Francesco
Guccini
composta da
“Noi non
ci saremo”
a cui si
ispira
canzone
a cui si
ispira
é una
12. L’evoluzione delle teorie dell’apprendimento
Il costruttivismo
LA FORESTA
Modello costruttivistaModello costruttivista
la mente è un sistema
cibernetico
Il soggetto costruisce
attivamente la propria
conoscenza
la conoscenza emerge
dall’interazione
…
13. L’apporto del costruttivismo
• “Il costruttivismo non rivendica la scoperta di interventi
rivoluzionari in ambito educativo; semplicemente,
fornisce solide basi concettuali per alcune delle cose
che, fino ad oggi, formatori ispirati dovevano fare
senza avere un fondamento teorico.” (Von Glasersfeld,
1995)
• Molti formatori hanno applicato il costruttivismo allo
sviluppo di ambienti di apprendimento.
• I formatori dovrebbero creare ambienti basati sul
mondo reale, in cui contestualizzare la formazione
focalizzandola sulla soluzione di problemi concreti.
14. Com’è cambiato il modello teorico di riferimento?
Dal modelloDal modello
comportamentista…comportamentista…
……al modelloal modello
costruttivistacostruttivista
15. L’evoluzione delle teorie dell’apprendimento
L’apprendimento cooperativo
È un metodo di apprendimento/insegnamento in
cui coppie o piccoli gruppi di discenti lavorano
insieme per raggiungereraggiungere obiettivi condivisiobiettivi condivisi..
Obiettivo della cooperazione è ottimizzare il
proprio apprendimento e quello degli altri
unendo gli sforzi a beneficio di tuttia beneficio di tutti
Questo metodo aiuta a correggere il bias sociale
ed educativo inconscio che favorirebbe lafavorirebbe la
competizionecompetizione
Apprendimento cooperativocooperativo e collaborativocollaborativo
16. Malcom Knowles e il modello andragogico.
Le 10 caratteristiche dell’adulto che apprende
1. In generale, gli adulti desiderano avere un maggiore controlloavere un maggiore controllo del proprio
apprendimento
2. Gli adulti confidano nella propria esperienzaconfidano nella propria esperienza come risorsa per
l’apprendimento
3. Gli adulti tendono ad essere più motivatipiù motivati nelle situazioni di
apprendimento (commitment)
4. Gli adulti sono più pragmatici nell’apprendimentopragmatici nell’apprendimento
5. Per gli adulti, il ruolo di “studenti” è spesso secondariospesso secondario
6. Gli adulti devono far rientrare l’ apprendimento nei margini consentiti
dall’organizzazione della propria vitadall’organizzazione della propria vita
7. Molti adulti mancano di fiduciamancano di fiducia nelle proprie capacità di apprendimento
8. Gli adulti sono più resistenti al cambiamentopiù resistenti al cambiamento
9. Gli adulti presentano maggiori differenze interindividualimaggiori differenze interindividuali
10. Con l’età, la velocità di apprendimentovelocità di apprendimento tende a diminuire; in compenso, lala
“profondità” dell’apprendimento“profondità” dell’apprendimento tende ad aumentare.
17. L’approccio per Comunità di Pratica (CoP)L’approccio per Comunità di Pratica (CoP)
Le comunità di pratica è un gruppo sociale che ha come
obiettivo finale il generare conoscenza organizzata e di qualità
cui ogni individuo può avere libero accesso.
In queste comunità gli individui mirano a un apprendimento
continuo e hanno consapevolezza delle proprie conoscenze.
Non esistono differenze di tipo gerarchico: tutti hanno uguale
importanza perché il lavoro di ciascuno è di beneficio all’intera
comunità.
Da Wikipedia
Etienne Wenger
18. Perché la comunità di pratica:Perché la comunità di pratica:
• Favorisce il knowledge management
• Professionisti accomunati da
• un compito comune
• una cultura specifica
• un profilo di crescita improntato all’autoapprendimento e ad
imparare facendo
• ricerca di soluzioni nuove, risultanti da “nuova
conoscenza”
• “Letture o soluzioni” identificate da alcuni,
alleggeriscono il lavoro di altri
• Modelli di apprendimento adulto ed evidence-based, di
tipo cooperativo e collaborativo
19. Attività
I membri lavorano
nello sviluppo di
una pratica
Coalizione
Creazione di una
condivisione e
riconoscimento
delle reciproche
potenzialità
Dispersione
Impegno dei
membri in
diminuzione, ma
scambi ancora
esistenti
Potenzialità
Si affrontano
situazioni simili
senza il beneficio
di pratiche
condivise
Memoria
La CoP non è più
elemento centrale,
ma i membri la
ricordano come
parte significativa
della loro identità
Conoscenza
reciproca
Definire gli
obiettivi in comune
Coinvolgimento in
attività comuni,
gestione del
cambiamento,
Interesse,
impegno, relazioni
Mantenimento dei
contatti, incontri,
scambi consigli
Racconto episodi,
scambio rapporti
Adattato da Wenger, 1998
Fasi e attivitàFasi e attività
nella storianella storia
naturale dellenaturale delle
CoPCoP
20. Attività
I membri lavorano
nello sviluppo di
una pratica
Coalizione
Creazione di una
condivisione e
riconoscimento
delle reciproche
potenzialità
Dispersione
Impegno dei
membri in
diminuzione, ma
scambi ancora
esistenti
Potenzialità
Si affrontano
situazioni simili
senza il beneficio
di pratiche
condivise
Memoria
La CoP non è più
elemento centrale,
ma i membri la
ricordano come
parte significativa
della loro identità
Conoscenza
reciproca
Definire gli
obiettivi in comune
Coinvolgimento in
attività comuni,
gestione del
cambiamento,
Interesse,
impegno, relazioni
Mantenimento dei
contatti, incontri,
scambi consigli
Racconto episodi,
scambio rapporti
Adattato da
Wenger, 1998
Avvio
Gestione delle attività
Chiusura
Fasi e attivitàFasi e attività
nella storianella storia
naturale dellenaturale delle
CoPCoP
21. Dinamiche di interazioneDinamiche di interazione
• Comunicazione, orientata alla conoscenza
reciproca, a capire come lavoriamo insieme, i
nostri processi comunicativi e
metacomunicativi
• Condivisione, identificazione degli interessi e
risorse in comune
• Collaborazione, azione in comune per
problemi separati
• Cooperazione, azione in comune per prodotto
unico
22. An Open Source Learning Management SystemAn Open Source Learning Management System
Martin Dougiamas, creatore di Moodle: an “internet guy”
23. Acronimo di Modular Object-Oriented Dynamic
Learning Environment
Open source
Tradotta in oltre 60 lingue
É stata pensata secondo il modello
pedagogico/andragogico del costruttivismo
sociale
É un ambiente virtuale di apprendimento
pensato per creare opportunità di interazione
efficace
24. Ha dato vita ad una delle più learning community al mondo.Ha dato vita ad una delle più learning community al mondo.
Attualmente sono registrati 46.175 siti attivi in 206 PaesiAttualmente sono registrati 46.175 siti attivi in 206 Paesi
25. Blocchi e attività
Forum
Journal/Blog
Wiki
Quiz con diverse tipologie
di item
Database
Survey
Chat
Glossario
Lezioni
Workshop
Reports
Progettazione modulare
Assegnazione di compiti
Peer reviewing e
assessment
Valutazioni formative e
certificative
Pianificazione attività
(calendario)
<number>
L’idea di un sapere trasmissibile da una persona all’altra è ancora largamente diffusa non solo tra gli insegnanti, ma anche tra gli studenti stessi, i quali attribuiscono le proprie conoscenze (o la mancanza di esse) al lavoro altrui, senza riconoscere o assumersi le proprie responsabilità.
Una simile teoria porta a considerare l’apprendimento come qualcosa legato solo alle abilità mentali di chi apprende, del tutto indipendente dal contesto e dai contenuti: in questa prospettiva la mente umana viene considerata come un recipiente vuoto da riempire.
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L’idea di un sapere trasmissibile da una persona all’altra è ancora largamente diffusa non solo tra gli insegnanti, ma anche tra gli studenti stessi, i quali attribuiscono le proprie conoscenze (o la mancanza di esse) al lavoro altrui, senza riconoscere o assumersi le proprie responsabilità.
Una simile teoria porta a considerare l’apprendimento come qualcosa legato solo alle abilità mentali di chi apprende, del tutto indipendente dal contesto e dai contenuti: in questa prospettiva la mente umana viene considerata come un recipiente vuoto da riempire.
Per i behavioristi, l’apprendimento è un cambiamento di comportamento.
L’idea centrale è che non esista una realtà oggettiva esterna che noi apprendiamo attraverso i nostri sensi.
Esiste un apprendimento nel momento in cui l’individuo dà una risposta corretta (manifesta un comportamento previsto) a un dato stimolo.
I comportamenti sono determinati dalle condizioni ambientali, poiché i behavioristi ritengono che l’essere umano sia un essere passivo, e che sia sufficiente manipolare le condizioni ambientali per ottenere i comportamenti voluti.
<number>
La nozione di comportamentismo è nata nel 1913 dalla penna dello psicologo americano John Watson, le cui idee condussero a una “rottura” nel campo della psicologia che fu elevata al rango di scienza oggettiva.
La nozione di “comportamento” diventa allora una nozione di riferimento.
Si tratta de “l’insieme delle reazioni adattative oggettivamente osservabili, che un organismo innesca in risposta a degli stimoli, anch’essi oggettivamente osservabili provenienti dall’ambienti nel quale vive”.
<number>
Per Skinner, chi apprende agisce sull'ambiente che lo circonda e le reazioni che ne conseguono, positive o negative che siano, sono le fonti dell'apprendimento: è l'ambiente che seleziona i comportamenti più o meno funzionali, e le reazioni dell'ambiente alle azioni umane sono un segnale che rinforza o scoraggia i diversi modi di agire.
Fu proprio Skinner ad introdurre nello studio dell'apprendimento umano i concetti elaborati dai primi comportamentisti: "l'apprendimento umano, inteso come induzione di comportamenti desiderati, può essere favorito attraverso il rinforzo positivo.“.
Da questa sua affermazione si può evincere come l'acquisizione di concetti sia un processo passivo controllato dall'esterno, misurato in base alla comparsa di comportamenti esteriori (e non quindi in base a modificazioni a livello intellettivo e psicologico), che prende il via da un rapporto "positivo" con l'ambiente: la dinamica che prevale in tale rapporto è quella del trial and error, denominata da Thorndike come "legge dell'effetto" (1931).
I comportamentisti hanno cercato di spiegare le dinamiche dell'apprendimento senza indagare i processi mentali sottesi.
La mente di chi apprende è considerata come una sorta di "scatola nera" all'interno della quale è impossibile vedere i processi che vi avvengono: quindi risulta inutile evocare meccanismi interni per spiegare il comportamento, quando è più facile e dimostrato come quest'ultimo possa essere determinato dall'esterno in modo lineare.
In base alle ipotesi di Skinner, l'obiettivo della scuola e della didattica deve essere di cambiare o comunque plasmare il comportamento degli studenti servendosi di "rinforzi" (gratificazioni verbali, promozioni, ecc…) e "punizioni" (bocciature, rimproveri, ecc…).
Il docente provvede ad elaborare degli "obiettivi comportamentali" che gli studenti devono raggiungere e prevede eventuali rinforzi e stimoli al loro conseguimento.
Il docente si presenta quindi come un formatore attivo di studenti passivi, e sta a lui fissare gli obiettivi comportamentali in base alla propria volontà e alle proprie opinioni riguardanti il processo educativo.
Tale approccio è caratterizzato da un esiguo, se non assente, numero di gradi di libertà dello studente, fattore che ha risvolti positivi e negativi.
La debolezza del metodo risiede nel fatto che lo studente può trovarsi in una situazione in cui lo "stimolo" che dovrebbe portare all'adozione di comportamenti desiderati, di cui parla Skinner, viene a mancare, e di conseguenza l'apprendimento non avviene.
D'altra parte è anche vero che un approccio di questo tipo può essere utile nel momenti informativi, in quanto richiede un basso grado di processamento delle informazioni.
Il comportamentismo quindi si presenta come una sorta di "addestramento" piuttosto che come un processo di apprendimento (Mestre, 1994).
Purtroppo, l'approccio tradizionale nell'insegnamento delle scienze si basa proprio su un metodo comportamentista, noto anche come "metodo trasmissivo", secondo il quale gli studenti possono assorbire in modo passivo le informazioni.
Oggi sappiamo che non è possibile, fortunatamente, modellare, formare e condizionare in tal modo l'apprendimento, e che la frase perentoria di Skinner, che sosteneva "datemi un bambino sano e ve ne farò quello che volete" (1972), non ha riscontro nella realtà.
Skinner, e i comportamentisti insieme a lui, sottovalutava infatti la forza e la persistenza delle esperienze, delle emozioni, dei vissuti dei soggetti, in una parola delle conoscenze implicite e delle idee pregresse, in quanto riteneva che “… il comportamento è un dato che si conforma alle leggi, che non è disturbato dagli atti arbitrari di un eventuale libero agente, in altre parole che è completamente determinato” (1974).
L'unico oggetto di studio è costituito dal comportamento umano ed animale osservabile dall'esterno e verificabile inter-soggettivamente.
Sostiene che si apprende tramite prove ed errori.
La mente come "scatola nera": apprendimento come effetto dell’associazione tra stimolo e risposta.
Il modello didattico è trasmissivo: frazionamento in unità minime di contenuto, organizzate in strutture gerarchiche, lezione frontale.
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All’interno del cognitivismo
Quattro tipi di apprendimento:- per acquisizione passiva o ricezione (studio) oppure per scoperta (vita quotidiana)- significativo (elaborazione concettuale) oppure meccanico (memorizzazione)
Un contenuto di apprendimento è tanto più significativo, quanto più profonda e articolata è la relazione che lo lega alla struttura cognitiva del soggetto che apprende
Le mappe concettuali di Novak
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Esempio: il brainstorming
Le persone costruiscono attivamente le nuove conoscenze attraverso l’interazione con l’ambiente
Ogni cosa leggiamo, vediamo, sentiamo, percepiamo, tocchiamo, viene messa a confronto con la nostra mappa cognitiva preesistente
La conoscenza divente sempre più significativa se riusciamo ad usarla con successo nel nostro ambiente
Noi non siamo delle semplici banche-dati che assorbono passivamente l’informazione e la conoscenza non può essere “trasmessa” semplicemente attraverso la lettura o l’ascolto
L’apprendimento é particolarmente efficace quando viene costruito e sperimentato anche attraverso gli altri
Il costruttivismo sociale estende le idee citate al gruppo sociale, nel quale si costruiscono cose gli uni per gli altri, creando in modo collaborativo piccole culture di oggetti condivisi con significati condivisi
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L’apprendimento cooperativo nasce già nel 1700. Bell e Lancaster lo hanno sviluppato in India e in Inghilterra. Nel 1807 il metodo viene esportato negli USA e a New York si apre la prima scuola Lancasteriana.
Da diaps quaglione:
Il Cooperating Learning consiste in un insieme di tecniche che facilitano la costituzione di contesti di tipo cooperativo.I suoi principi di base sono quelli di seguito descritti.
Interdipendenza positiva finalizzata alla soluzione di un compito: ognuno si sente responsabile del proprio operato e di quello di tutti gli altri componenti del gruppo, in una logica che supera il tradizionale approccio individualista e competitivo
Interazione faccia a faccia (anche on line …) centrata sull’interpretazione dell’altro come persona con la quale attivare scambi dialogici per raggiungere obiettivi condivisi
Responsabilità individuale: il gruppo rappresenta il contesto nel quale diviene più radicale l’assunzione di responsabilità del soggetto in una situazione di apprendimento cooperativo
Leadership condivisa da tutti i componenti del gruppo che assumono ruoli interscambiabili e non rigidamente predefiniti, anche in relazione alla diversità delle competenze di volta in volta richieste per lo svolgimento di un compito
Attenzione e sviluppo delle competenze sociali, per promuovere una gestione positiva dei conflitti e la costruzione di corrette abilità comunicative
“La cooperazione di gruppo, mediante la quale ciascuno perviene a condividere significati, pertinenza e importanza concettuali, favorisce l’emergere della comprensione, anche se alcuni membri del gruppo non sono ancora capaci di piena partecipazione.
L’esteriorizzazione del pensiero sotto forma di dialogo consente ai principianti di apprendere dal contributo dei più esperti”.
A. L. Brown, “ I progressi dell’apprendimento”, in Cadmo, n.12, 1996
<number>
Non leggere!!! Serve solo per riassumere i punti già detti dai partecipanti
10 Characteristics of Adults as Learners
The following information was taken from course content written by Dr. Gary Kuhne for "ADTED 460 - Introduction to Adult Education," a course offered through Penn State's World Campus.Characteristic #1 - Adults Generally Desire to Take More Control Over Their Learning Than Youth
Adults tend to be self-directed in their lives, although responsibilities with jobs, families, and other organizations can remove a degree of their freedom to act. Adulthood brings an increasing sense of the need to take responsibility for our lives and adults strongly resent it when others take away their rights to choose. This fact is clearly seen in educational efforts among adults. When not given some control over their learning, most adults will resist learning and some will even attempt to sabotage education efforts. They do not like being relegated to a "passive" position.
Implications:
Always seek to include the adult in the planning of educational efforts.
Allow for self-assessment and evaluation
Understand adult learners desire a peer relationship with instructors, rather than a hierarchical one.
Recognize that adults also expect greater availability of instructors.
Characteristic #2 - Adults Draw Upon Their Experiences as a Resource in Their Learning Efforts More Than Youth
The adult's experience is a key resource in any learning effort. Adults have a greater reservoir of life experiences simply because they have lived longer and seen and done more. This is a critical distinction between adults and traditional learners. Consciously or unconsciously, adults tend to link any new learning to their prior learning, a body of knowledge that is rooted in their life experiences. They evaluate the validity of new ideas and concepts in light of how the idea or concept "fits" their experience.
Implications:
Take the time to get to know more about the experiences of our learners and seek to help them to link new ideas to such prior learning.
Encourage discussion on how new ideas fit the experience of learners.
Characteristic #3 - Adult Tend to be More Motivated in Learning Situations Than Youth
Higher motivation is linked to the fact that most adult learning is voluntary. Adults are making personal choices to attend schooling, even when such schooling is tied to professional development or job skills. Whenever an individual is able to choose to learn, s/he is much more motivated to learn.
Implication:
Spend less effort trying to motivate adult learners and concentrate our time on facilitating the learning they are already motivated to pursue.
Characteristic #4 - Adults Are More Pragmatic in Learning Than Youth
Adults are particularly motivated to learn information that seems immediately applicable to their situation and needs. They tend to be frustrated with "theory" that needs to be stored away for future use or learning for the sake of learning. Certainly there are exceptions to this principle, but the percentage of exceptions is quite low.
Implications:
Tie the content of programs to the application needs of the learners.
Always use needs assessment strategies
Weigh the content of education toward the utilitarian, not the theoretical.
Characteristic #5 - In Contrast to Youth, the Learner Role is Secondary for Adults
For most adults, the "student" role is a minor and secondary role. This is in sharp contrast to traditional age learners for whom the learner role is both their primary social role and the main basis for their self-identity. Adults fulfill multiple roles and these multiple roles inevitably create conflicting and competing demands on the adult learner. Multiple roles cause most adults have far less time and energy to read, study, or learn.
Implications:
More flexibility in adult education programs than in traditional education.
Give assignments far ahead of time
Accept that jobs and families can create obstacles for the learner, and be willing to extend deadlines for assignments.
Accept that the learners will not see their educational efforts as necessarily the highest priority in their lives
Accept that learners will be preoccupied at times with other roles and responsibilities.
Characteristic #6 - Adults Must Fit Their Learning into Life's "Margins"
Adult roles take energy and time to fulfill. Everyone faces the reality that there are limits on their energy and time. An important principle to understand is that learning takes time and energy. If an adult is going to undertake a learning activity, s/he must realistically evaluate his/her life and see there is actually room for the added demands of the learning. Adult learners must learn to carve out some margin in their lives to allow learning to occur, a process of priority setting. If the existing demands on an adult require all the energy they possess, then the learning will be compromised.
Implication:
Adult educators must prioritize student advising to provide guidance to help learners to be realistic about the demands of learning and provide time management and study suggestions.
Characteristic #7 - Many Adults Lack Confidence in Their Learning
Many adults have had somewhat negative learning experiences in their traditional schooling. For a variety of reasons, they feel inadequate when comes to learning through formal educational programs. Still other adults, who may have done well in their earlier schooling, still lack confidence for further schooling efforts due to what they perceive as rusty study skills, poor reading skills, test anxiety, or other such learning barriers.
Implications:
Employ learning strategies that build higher confidence in adult learners.
Take the time to teach better study skills and ways of improving reading comprehension.
Use collaborative learning approaches in the classroom can do much to alleviate anxiety.(i.e., turn the classroom from a competitive environment to a collaborative one)
Characteristic #8 - Adults are More Resistant to Change Than Youth
Learning often involves changes in our attitudes or actions. Adults tend to be somewhat resistant to such changes because life itself teaches us that change is not always for the better and that many of the outcomes of change are unpredictable. Youth tend to be more idealistic and are often open to change just for the sake of change.
Implications:
Adult learners need more explanation of the "why" of changes, not just the "how."
Link new concepts to older, understood, and accepted concepts for adult learners.
Seek for incremental changes through our education efforts rather than global changes, allowing the "proof" gained from such incremental change to encourage the adult learner to explore yet more change.
Characteristic #9 - Adults Are More Diverse Than Youth
Adults vary from each other as learners in terms of age and experiences much more than traditional age learners. Such differences can be used as a powerful resource for adult learning. Through collaboration in small groups, adults can benefit from their variety of experiences. Dialogue with other adults enables adult learners to perceive more nuances of application, and possible problems with new concepts, then could ever be gained from private reflection.
Implications:
Allow more time for interaction between adults to allow learners to network together to sharing of perspectives and experiences.
Make effort to present material in a variety of ways to accommodate different learning styles.
Characteristic #10 - Adults Must Compensate for Aging in Learning
Aging brings with it a number of physical complications that can impact on adult learning efforts. The percentage of such complications increases with age. As we will see later, such complications are not really due to intelligence. Although the speed of learning tends to decrease with age, the depth of learning tends to increase. In other words, adults tend to learn less rapidly with age, but what they learn is learned at a deeper and more integrative level. As adults age, vision and hearing can also create barriers in educational programs. As adult educators, we must pay much more attention to sound and lighting when dealing with adult learners.
Implication:
Pay more attention to the physical learning environment to compensate for aging issues.
Il problema dell’uso delle evidenze di II livello, non il reperimento, non la valutazione della validità, ma la gestione della conoscenza