Disturbi psichiatrici primari con manifestazioni cutanee
1. Clinica Psicologica e
Psicopatologia dei compiti vitali
CORSO INTEGRATO DI
PSICOLOGIA CLINICA
Prof. Salvatore Sasso
a.a.2005-2006
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI
CHIETI
Dermatologia e psicologia clinica
Interventi psicoterapeutici
2. Disturbo psichiatrico Malattia cutanea
Disturbo depressivo Lesioni autoindotte
Escoriazioni nevrotiche
Disturbi psicotici Psicosi ipocondriaca monosintomatica
Delirio di parassitosi
Delirio di bromoidrosi
Delirio dismorfofobico
DOC e spettro
ossessivo-compulsivo
Disturbi del controllo degli impulsi
Tricotillomania
Onicofagia
Acne escoriata (skin picking)
Disturbi somatoformi
Disturbo da dismorfismo corporeo o
dismorfofobia
3. Disturbi psichiatrici primari
con manifestazioni cutanee
Al disturbo psichiatrico principale
sono associate o conseguono lesioni
cutanee
Le condizioni psicopatologiche più
frequenti: disturbi depressivi,
disturbi psicotici, disturbo ossessivo-
compulsivo
4. Disturbi psichiatrici primari
con manifestazioni cutanee
Nei pazienti
con
manifestazioni
di agitazione
psicomotoria e
irritabilità più
frequenti: le
escoriazioni
nevrotiche
Ragazzo di 21 anni
5. Disturbi depressivi
Il quadro clinico:
-papule pruriginose
localizzate in modo
simmetrico alle
zone laterali del
volto (acne
escoriata)
Ragazza di 23 anni
6. Disturbi depressivi
-lesioni escoriate di
diametro inferiore
al centimetro,
ricoperte da
crosticine ematiche,
localizzate alle
superfici estensorie
di braccia e gambe
e/o alla superficie
posteriore del
tronco
Acné excoriado. En esta paciente no es el resultado de
excoriaciones sino de estrujones en un intento de vaciar
comedones y pápulas. Se siente impulsada a hacerlo.
Mujer de 34 años. “Siempre ha tenido acné”. Desde
hace 6 meses, después de una separación matrimonial
hace un año, a iniciativa de ella.
7. Disturbi depressivi
La malattia interessa ragazze
adolescenti o donne dell’età media
di 40 anni
8. Diagnosi differenziale
Le pazienti dichiarano la propria
responsabilità nella causa delle
lesioni
Talvolta non mostrano
preoccupazione per il danno cutaneo
Talvolta mostrano soddisfazione
9. Le caratteristiche psicologiche dei
soggetti depressi
Intensa ansietà
Sentimenti di insicurezza, di inferiorità e
inadeguatezza
Forte tendenza all’autopunizione
Sentimenti vissuti di delusione,
frustrazione e abbandono
Sfociano in un atteggiamento
autoaggressivo per allentare la forte
tensione psichica
10. Disturbi psicotici
Fra quelli con manifestazioni cutanee
prevale il disturbo delirante
COME SI CARATTERIZZA
Presenza di idee deliranti ben strutturate:
- raramente accompagnate da
allucinazioni
- buona conservazione delle capacità di
funzionamento sociale e lavorativo (al di
fuori delle are interessate dal delirio)
11. Il disturbo delirante
Bisogna distinguere:
- il disturbo delirante con contenuti
di tipo somatico (PSICOSI
IPOCONDRIACA MONOSINTOMANICA)
- i casi in cui il sintomo delirio
esprime una sottostante condizione
organica o un abuso di sostanze
12. Il delirio di parassitosi
(sindrome di Ekbom)
Delirio più comune nella pratica
dermatologica
Delirio di avere un’infestazione di
insetti sulla/nella pelle; di avere un
parassita interno
13. Il delirio di bromoidrosi
Il paziente è convinto di emettere
cattivo odore che allontana da sé le
persone
14. Il delirio dismorfico
Il paziente è convinto di avere dei difetti
fisici che rendono orribile l’aspetto
I difetti influenzano negativamente la sua
vita
I difetti non sono riconosciuti dagli altri
Possono essere di scarsa rilevanza
oggettiva (pag. 173)
15. Dismorfofobia. Relieve de los bulbos
pilosos en la piel
del cuerpo del pene. Varón de 23 años.
Quejoso del
trato recibido por dos dermatólogos
consultados previamente.
Interrogatorio psicológico
sistematizado: no se
halla ansiedad ni trastorno depresivo,
pero sí una tendencia
a conductas obsesivas
16. Disturbo ossessivo-
compulsivo
Alcuni sintomi hanno gravi
implicazioni sul piano
dermatologico
Alcuni esempi:
- lavarsi ripetutamente le mani
- mordicchiare la pelle
- staccare le croste da acne
- strappare i propri capelli
17. Lo spettro ossessivo-
compulsivo
Raggruppamento di disturbi che
presentano una base genetica comune
I fattori genetici si esprimono in maniera
tipica e completa nel fenotipo
rappresentato dal disturbo nucleare dello
spettro (in questo caso il Disturbo
Ossessivo Compulsivo)
Gli stessi fattori sono presenti in parte, o
si esprimono in modo incompleto o atipici
negli altri disturbi dello spettro
18. Alcune considerazioni
I fattori genetici all’origine dei disturbi
mentali sono solo ipotetici
Il criterio più rigoroso per stabilite
l’appartenenza di un disturbo allo spettro
è quello che si bassa sulla comorbidità
familiare
Con il supporto di dati empirici si può far
appartenere allo spettro ossessivo-
compulsivo solo la sindrome di Gilles de la
Tourette
19. Lo spettro Ossessivo-compulsivo
secondo gli studi di Hollander (1996)
Tre cluster
Primo cluster: i disturbi
caratterizzati dalle preoccupazioni
per l’aspetto corporeo (disturbo da
dismorfismo corporeo), la
depersonalizzazione, l’ipocondria,
l’anoressia nervosa, il binge-eating
disorder
20. Lo spettro Ossessivo-compulsivo
secondo gli studi di Hollander (1996)
Secondo cluster: disturbi del
controllo degli impulsi come il gioco
d’azzardo patologico, il compulsive
buying, le compulsioni sessuali, la
cleptomania, la tricotillomania, i
comportamenti automutilanti)
21. Lo spettro Ossessivo-compulsivo
secondo gli studi di Hollander (1996)
Terzo cluster: disturbi neurologici con
caratteristiche compulsive (autismo,
sindrome di Gilles de la Tourette –il disturbo
tipo tic si estende a tutto il corpo in una gesticolazione
intensa ed incoercibile, accompagnata da coprolalia, da
sudori profusi e da un’alterazione dello stato generale
dovuto all’intensità del consumo muscolare. La prognosi è
cattiva. C’è una profonda compromissione psicosomatica-
la corea di Sydenham, il parkinsonismo,
alcuni tipi di epilessia)
22. Lo spettro Ossessivo-compulsivo
secondo gli studi di Hollander (1996)
I dati su cui si basa l’inclusione sono
di consistenza variabile a seconda
del disturbo
Ciascun disturbo viene accomunato
al disturbo nucleare in base ad
analogie di carattere psicopatologico
e clinico che si riferiscono a certi
fattori eziopatogenetici
23. Disturbi appartenenti allo
spettro oss.-comp.
Disturbi del controllo degli impulsi
(tricotillomania, onicofagia, acne
escoriata (skin picking)
Disturbo somatoforme (disturbo da
dismorfismo corporeo o dismorfobia)
24. Tricotillomania
Impulso irresistibile a
staccarsi i capelli,
sopracciglia e ciglia
Più raramente altre pendici
pilifere (regioni ascellari,
pubica, perianale)
Fra i disturbi dello spettro
ossessivo-compulsivo è
quello che ha più punti di
contatto con con il DOC
25. DSM IV
Lo strappamento può avvenire in brevi
episodi sparsi durante la giornata o in
periodi più rari ma più prolungati che
possono durare ore
Lo strappamento può essere
concomitante con momenti di
rilassamento (leggendo un libro o
guardando la TV)
Prima dello strappamento è presente un
senso di crescente tensione
La tensione può anche essere associata
con i tentativi di resistere all’impulso
26. DSM IV
Vi è gratificazione, piacere o una
sensazione di sollievo quando si verifica lo
strappamento
Alcuni provano una sensazione di prurito
che passa strappandosi i capelli
I soggetto comunemente negano di
strapparsi i capelli e occultano o
camuffano l’alopecia che ne risulta
Alcuni provano l’impulso di strappare i
capelli agli altri
Possono strappare peli ad animali, a
bambole
27. DSM IV
Alla tricotillomania può essere
associato onicofagia, graffi, morsi,
escoriazioni
28. Decorso
Periodi transitori di strappamento dei capelli
nella prima fanciullezza possono essere
considerati un’abitudine benigna, con un
decorso autolimitato
I soggetti che giungono all’osservazione in
età adulta riferiscono l’esordio nella prima
adolescenza
Per alcuni i sintomi continuano per decenni
Per altri il disturbo può andare e venire per
settimane, mesi, anni
Le zone possono variare nel tempo
29. Criteri secondo ICD 10 e
DSM-IV
A. Ricorrente strappamento dei propri capelli che causa
una notevole perdita di capelli
B. Un senso crescente di tensione immediatamente
prima di strapparsi i capelli o quando si tenta di
resistere al comportamento
C. Piacere, gratificazione, o sollievo durante lo
strappamento dei capelli
D. L’anomalia non è meglio attribuibile ad un altro
disturbo mentale
E. L’anomalia causa disagio clinicamente significativo o
compromissione dell’area sociale, lavorativa, o di
altre are importnti del funzionamento
30. Differenze
I pazienti tricotillomanici, a
differenza dei pazienti DOC
non si strappano i capelli
come risposta a pensieri
ossessivi, ma come risultato
di un impulso irresistibile.
I pazienti DOC hanno
compulsioni considerate
egodistoniche, mentre per i
pazienti con tricotillomania
strapparsi i capelli è fonte di
piacere
31. Tricotillomania
Provoca un tipo di
alopecia che può
divenire
deturpante
Il 43% la
considera come
indipendente dai
propri
comportamenti
DONNA DI 48 ANNI
32. Differenze tra età evolutiva
e adulti
In età evolutiva (maschi e femmine sono
equamente rappresentati) è stata
interpretata come un segnale di disagio e
di conflitto nella relazione con le figure
genitoriali (approccio psicodinamico).
I vissuti di privazione e di perdita
generano comportamenti compulsivi
associati a sentimenti aggressivi che non
potendo essere rivolti verso altri, sono
rivolti verso se stessi
33. Differenze tra età evolutiva
e adulti
Nel paziente adulto (Christenson e al., 1991) è
definita come un disturbo eterogeneo caratterizzato
da un’ampia varietà di condizioni psicopatologiche
concomitanti:
Disturbi dell’adattamento in relazione a life-events
stressanti;
Disturbi dell’umore (65%)
Disturbi psicotici (2%)
Disturbi d’ansia (57%)
Distubi del comportamento alimentare (20%)
Disturbo da abuso di sostanze (22%)
La comorbilità influenza l’espressione clinica, le
caratteristiche del decorso e le modalità di
trattamento
34. Onicofagia
Il disturbo non è incluso fra le
categorie diagnostiche del DSM IV
TR
Può essere inserito nella categoria
del disturbo del controllo degli
impulsi non altrimenti specificato
35. Onicofagia
Si tratta di un impulso irresistibile di
compiere un atto dannoso per il soggetto
L’atto è seguito spesso da disagio e
recriminazione
Le condotte hanno un carattere ripetitivo
e sono spinte da un senso di costrizione
Quanto riferito dal soggetto fa collocare il
disturbo nello spettro ossessivo-
compulsivo
36. Onicofagia
Le complicazioni non si riferiscono solo alla
disapprovazione sociale
Sono presenti anche infezioni subungueali e
paronichia (infiammazione dei tessuti delle
unghie-patereccio che si sviluppa su uno dei lati o alla
base d un’unghia )
Complicazioni in sede orale e dentale
Lo stress, la tensione e l’ansia possono
provocare episodi di onicofagia
Secondo autori psicoanalitici, l’onicofagia
dipende da conflitti risalenti alla fase edipica.
37. Onicofagia
Come tanti altri piccoli disturbi (tic,
stereotipie di movimenti, ecc.), nasce
nell'infanzia e si afferma quanto più
dall'esterno sono giunti al soggetto divieti
e punizioni.
Spesso nasce in situazioni familiari
pesanti, caratterizzate da esplosioni e
litigi sistematici tra i genitori,
nasce avanti ad aspettative parentali
troppo alte (di tipo scolastico, agonistico,
ecc.),
38. nasce quando il soggetto non sente a
sufficienza l'amore dei genitori, nasce per
gelosia verso i fratelli, ecc.
Insomma nasce in situazioni in cui
l'affettività, il mondo dei sentimenti, si
esprime - dentro al soggetto e o attorno a
lui fuori - come aggressività.
Può accadere allora che il soggetto-bambino
cerchi di risolvere l'ansia che quelle
situazioni gli provocano proponendosi
inconsciamente come oggetto sacrificale.
Onicofagia
39. Onicofagia
egli offre la propria totale
remissività, passività ed impotenza,
in cambio della liberazione della sua
famiglia, di se stesso, ecc., da ogni
esperienza di aggressività.
l'onicofagìa, come molti altri
analoghi rituali di tipo ossessivo,
sembra prodursi grazie alla
concomitanza di tre fattori.
40. Primo fattore
Il primo fattore è rappresentato dalla
tendenza, in mancanza di procedure
dirette e mirate, ad utilizzare espedienti
di tipo metaforico. Nel nostro caso
osserviamo:
a) che il gesto del portare qualcosa alla
bocca, suggere, richiama
metaforicamente l'esperienza del seno
materno e della madre buona e che,
quindi, viene utilizzato per ottenere lo
stesso effetto tranquillizzante.
41. Primo fattore
Espedienti analoghi sono: portare alla
bocca pipe, sigarette, matite, merendine,
ecc;
b) invece il gesto di rosicchiare richiama
metaforicamente quello di digrignare
(pronti all'aggressione) i denti
usualmente associato alle situazioni di
tensione.
Espedienti analoghi sono: rosicchiare lo
stecchino, la matita, le lenzuola,
masticare chewing gum ecc.
42. Secondo fattore
Il secondo fattore è rappresentato da una sorta
di soddisfazione autolesionista (quello che in
sostanza Freud definiva istinto di morte) unita
alla capacità di produrre presenza attraverso la
percezione del dolore.
Anche in questo caso si mostra l'ambivalenza
inconscia tra tendenza alla quiete mortifera e
necessità di restituirsi alla vita attraverso la
percezione del dolore fisico.
Per esempio: alcuni si mordono le labbra, la
lingua, l'interno delle gote.
43. Terzo fattore
Il terzo fattore infine è rappresentato dal
loop ossessivo prodotto dalla inadeguatezza
dell'espediente utilizzato, unito alla
rimozione di tale inadeguatezza.
Ciò produce la necessità di ripetere il gesto
compensatore (coazione a ripetere), magari
con maggiore determinazione ed intensità,
nella speranza che risulti finalmente
adeguato all'appagamento del bisogno.
44. Terzo fattore
Alcuni, per esempio, iniziano a
grattarsi le gambe per rimediare ad un
prurito magari lieve e per ragioni
analoghe rieseguono il gesto
ripetutamente con intensità
progressivamente crescente fino a
prodursi escoriazioni dolorose e
sanguinanti.
45. Onicofagia
L'aggressività di cui il bambino vuole
liberare sé ed i suoi cari, è vissuta
dal bambino come poteva viverla il
nostro antenato delle caverne:
un sentimento di annientamento
radicale che intende ferire o uccidere
l'altro, oggetto di tale sentimento.
Dunque: sentimento inaccettabile.
46. Onicofagia
Dunque necessità di esorcizzare la vita
personale e la vita dei cari da questo pericolo.
Inconsciamente il bambino promette che sarà
bravo per sempre se...
Sono promesse che spesso da bambini facciamo.
Ed egli comincia subito ad essere bravo, ossia
innocuo: il gesto del portare qualcosa in bocca
da un lato veicola il desiderio del bambino di
regredire nella magica ed edonistica situazione
garantita dal seno materno;
ma dall'altro lato dobbiamo considerare gli
elementi del gesto: unghie mangiate dai denti.
47. Onicofagia
Entrambi simboli e sopravvivenze di arcaiche
armi che il corpo animale conserva: artigli e
zanne.
Viene simbolicamente eliminato quanto
servirebbe ad aggredire il mondo.
L'aggressività, forma di energia che è sostanza
di ogni essere vivente, uomo compreso, viene
così deviata dal mondo e ritorta contro se stessi
in quanto letta e sperimentata in un suo solo
lato, quello negativista, seppure a due livelli:
48. Onicofagia
quello concretistico e primordiale della
violenza fisica a livello filogenetico
(memoria e imprinting di specie) e
quello della disconferma anche
psicologica a livello ontogenetico
(memoria ed imprinting di storia
personale).
49. Onicofagia
Il persistere di questo piccolo grande rituale
segnala allora che anche da grandi persiste
nell'inconscio del soggetto un conflitto irrisolto
rispetto alla gestione dell'aggressività.
Ed essa resta inaccettabile perché ancorata e
coincidente con l'esperienza di scontro mortale.
La relazione che il soggetto ha interiorizzato e sui
cui binari conduce la qualità di ogni sua relazione
reale è nevrotica perché basata sui ruoli unilaterali
forte-debole, governante-governato, ecc.
50. Onicofagia
E a chi non riconosce legittima la propria
aggressività resta sempre e solo il
copione del bisognoso.
Però siccome nessun essere umano può
accettare un solo lato, essendo egli
portatore dell'unione di opposti, è proprio
il più debole che svilupperà aggressività
sempre più forte quanto meno accettabile
dallo stesso soggetto che la esprime.
51. Onicofagia
E chi si mangia le unghie ha da tempo
deciso che l'aggressività è cattiva.
Non stupiamoci dunque se proprio tra
questi piccoli divoratori, troviamo esempi
notevoli di aggressività manifesta.
In realtà l'aggressività è un lato
dell'amore.
Non c'è amore vero senza aggressività
così come non c'è vita vera se non si
accetta anche quotidianamente di morire,
simbolicamente s'intende.
52. Onicofagia
Il superamento del sintomo è subordinato solo
alla presa in carico coscienziale da parte del
soggetto di ciò che esso sintomo svela mentre
cela e viceversa.
l'accettazione della conflittualità quale
fondamento ontologico dell'esistente:
per restare nell'ambito della dimensione
affettiva, di cui stiamo trattando, un esempio è
l'amore che si fa esperienza matura e piena solo
quando il soggetto può reggere in sé la
convivenza di due opposti sentimenti per la
stessa persona: attrazione e rifiuto.
53. Onicofagia
Amore per ciò che in lei è amabile, rifiuto
per ciò che in lei non è avvertito come
amabile.
Poiché ogni essere umano porta in sé
entrambi i lati, un amore davvero maturo
saprà trovare posto e parola per entrambi
gli aspetti.
Insomma occorre giungere a riconoscere
in noi stessi ciò che la vita continuamente
ci mostra:
la duplicità di ogni aspetto.
54. Onicofagia
Tale riconoscimento sancirebbe l'uscita
dal pensiero infantile che divide
facilmente il bene dal male, il giusto
dall'errore, la pace dalla guerra ecc. e
permetterebbe al soggetto l'avvio di un
lavoro di rielaborazione del destino e della
storia dell'aggressività così come egli l'ha
fin qui conosciuta e sperimentata.
55. Acne escoriata
L'acne escoriata è caratterizzata da
escoriazioni prodotte da azione
traumatica sulla pelle, di norma di natura
nevrotica.
Il disturbo si presenta soprattutto nelle
ragazze ed insorge su acne volgare.
La principale localizzazione è il volto.
Talvolta può anche interessare la parte
superiore del torace e le braccia.
56. Acne escoriata
La presenza di condotte ripetitive,
ritualistiche sono vissute come
egodistoniche
Sono precedute da aumento di tensione e
seguite da sollievo
Queste caratteristiche fanno supporre una
similitudine fra l’acne escoriata e il
disturbo ossessivo-compulsivo
57. Acne escoriata
Le condizioni psichiatriche più
comuni:
Disturbi d’ansia, disturbi depressivi, i
tratti di personalità ossessivo-
compulsivi, le reazioni di
conversione
E ancora…ipocondria e schizofrenia
paranoide
58. Ipocondria ICD-10
L’ICD-10 fornisce un singolo set di criteri
che fanno riferimento sia all’Ipocondria
che al Disturbo di Dismorfismo Corporeo
(sotto la voce “Sindrome Ipocondriaca”).
I criteri diagnostici per la ricerca dell’ICD-
10 per l’Ipocondria specificano che vi
deve essere la condizione della “presenza
di non più di due gravi malattie
somatiche” e richiedono che almeno una
sia denominata specificamente dal
soggetto affetto dal disturbo
59. Ipocondria ICD-10:
Criteri diagnostici
A. La preoccupazione legata alla paura di avere, oppure ala
convinzione di avere, una malattia grave, basate sulla
erronea interpretazione di sintomi somatici da parte del
soggetto
B. La preoccupazione persiste nonostante la valutazione e la
rassicurazione medica appropriate
C. La convinzione di cui al Criterio A non risulta di intensità
delirante (come nel Disturbo Delirante, Tipo somatico) e
non è limitata a una preoccupazione circoscritta
all’aspetto fisico (come nel Disturbo di Dismorfismo
Corporeo).
D. La preoccupazione causa disagio clinicamente
significativo, oppure menomazione nel funzionamento
sociale, lavorativo, o in altre aree importanti
60. Ipocondria ICD-10:
Criteri diagnostici
E. La durata dell’alterazione è di almeno 6 mesi
F. La preoccupazione non è meglio attribuibile a
Disturbo d’Ansia Generalizzato, Disturbo
Ossessivo-Compulsivo, Disturbo di Panico,
Episodio Depressivo Maggiore, Ansia di
Separazione, o un altro Disturbo
Somatoforme
Specificare se con Scarso Insight: durante
l’episodio la persona non è in grado di
riconoscere che la preoccupazione di avere una
malattia grave è eccessiva o irragionevole
61. Disturbo di conversione
ICD-10
L’ICD-10 considera la conversione
come un Disturbo Dissociativo e
include set di criteri distinti per le
Sindromi Dissociative Motorie; le
Convulsioni Dissociative e
l’Anestesia e Perdita sensoriale in
una sezione che include anche
l’Amnesia Dissociativa e la Fuga
Dissociativa
62. Disturbo di conversione
ICD-10: Criteri diagnostici
A. Uno o più sintomi o deficit riguardanti funzioni
motorie volontarie o sensitive che suggeriscono una
condizione neurologica o medica generale
B. Si valuta che qualche fattore psicologico sia associato
col sintomo o col deficit in quanto l’esordio o
l’esacerbazione del sintomo o del deficit è preceduto
da qualche conflitto o altro tipo di fattore stressante
C. Il sintomo o deficit non è intenzionalmente prodotto o
simulato (come nei Disturbi Fittizi o nella
Simulazione)
D. Il sintomo o deficit non può, dopo appropriate
indagini, essere pienamente spiegato con una
condizione medica generale o con gli effetti diretti di
una sostanza o con un’esperienza o comportamento
63. Disturbo di conversione
ICD-10: Criteri diagnostici
F. Il sintomo o deficit causa disagio clinicamente
significativo o menomazione nel funzionamento
sociale, lavorativo o in altre aree importanti oppure
richiede attenzione medica
G. Il sintomo o deficit non è limitato a dolore o
disfunzioni sessuali, non si manifesta
esclusivamente in corso di Disturbo di
Somatizzazione e non è meglio spiegabile con
qualche altro disturbo mentale
Codificare tipo di sintomo o deficit:
Con sintomi o Deficit Motori
Con attacchi Epilettiformi o Convulsioni
Con sintomi o deficit Sensitivi
Con sintomatologia Mista
64. Acne escoriata
Può essere talvolta associata con:
Altri comportamenti automutilanti
come
Tricotillomania, onocofagia,
comportamento di bruciare o
tagliare la pelle
L’associazione più frequente e con il
disturbo da dismorfismo corporeo
65. Acne escoriata
Ansia e depressione possono essere:
causa di comportamenti di picking
risultato dell’imbarazzo o del disagio
sociale derivanti dalle lesioni dela pelle
L’angoscia può sfociare nel suicidio
Gli stress psicosociali sono importanti
fattori precipitanti del disturbo
66. Disturbo da dismorfismo
corporeo o dismorfofobia
Caratteristica fondamentale:
Disturbo dell’immagine corporea
Le preoccupazioni si concentrano soprattutto
sulle caratteristiche del proprio viso (bocca,
acne, cicatrici, manifestazioni vascolari, pallore
o rossore, sudorazione, asimmetrie e
sproporzioni del viso, eccessiva peluria,
mascella, capelli più o meno folti)
Le altre parti destano meno preoccupazione
(piedi, mani, seni, schiena, zone erogene)
67. Cosa genera l’attenzione nei
confronti del corpo
Disagio clinicamente significativo
con la compromissione del
funzionamento sociale e lavorativo
Passano molte ore al giorno a
pensare al “difetto”, al punto che i
pensieri dominano la vita
L’entità del disagio può comportare
tentativi anticonservativi o il suicidio
68. Decorso
Frequente controllo giornaliero del difetto
o direttamente o in una superficie
riflettente (specchi, vetrine dei negozi,
paraurti delle macchine, vetri degli
orologi)
Esagerati comportamenti di pulizia
(eliminazione di peli, applicazione di
cosmetici, manipolazione della pelle)
Sebbene il fine del controllo e della pulizia
sia di diminuire l’ansia, questi
comportamenti finiscono con l’aumentare
la preoccupazione e l’ansia connessa.
69. Decorso
Possibile eliminazione di specchi o loro
copertura, o altre modalità per camuffare
il difetto
Alcuni soggetti possono essere
esageratamente preoccupati che la parte
“brutta” del loro corpo funzioni male o sia
estremamente fragile e in costante
pericolo di venire danneggiata
La consapevolezza del difetto è scarsa e
alcuni soggetti sono deliranti
70. Decorso
Sono convinti che la loro visione del
difetto è certa e non distorta e non
possono essere convinti altrimenti
Anche le idee e i deliri di riferimento
correlati al difetto immaginato sono
comuni
I soggetti pensano che altri possano fare
o stiano facendo attenzione al loro
supposto difetto, magari parlandone o
deridendola
71. Decorso
L’evitamento delle attività usuali può
portare ad un isolamento sociale estremo
La persona può uscire solo di notte,
quando non può essere vista o rimanere
chiusa in casa per anni
Possono abbandonare la scuola, evitare i
colloqui di lavoro
Possono avere pochi amici, evitare
incontri sentimentali, avere difficoltà
coniugali o divorziare a causa dei loro
sintomi
72. Decorso
Il disagio può portare a ricoveri
ripetuti
Come già detto, a idee suicidarie,
tentativi di suicidio, e suicidio
Oltre a cercare di risolvere le
“disfunzioni” con trattamenti medici,
occasionalmente possono ricorrere a
misure estreme (autochirurgia)
73. Dismorfismo
Presenza di scarso insight [durante l’episodio la
persona non è in grado di riconoscere che la
preoccupazione di avere una malattia grave è
eccessiva o irragionevole]nel disturbo, in cui è
stata messa in evidenza l’esistenza di una
variante delirante(Philips e Taub, 1995)
Questa variante è presente nella classificazione
del DSM-IV
Una diagnosi addizionale di disturbo delirante (di
tipo somatico) è possibile se il supposto difetto
fisico si presenta con intensità e caratteristiche di
tipo delirante
74. Pazienti descritti nella
letteratura
Manifestazioni psicopatologiche associate quali:
Sintomi depressivi, marcata labilità emotiva,
ritiro sociale, perdita di piaceri e di interessi
La dismorfofobia può insorgere anche durante
una depressione maggiore (sin dall’esordio del
disturbo dell’umore presenti sintomi psicotici).
Il tono dell’umore: brusche oscillazioni in senso
disforico, con atteggiamenti aggressivi e crisi di
tipo pantoclastico.
75. Decorso
Insorge generalmente durante
l’adolescenza ma può iniziare
durante la fanciullezza
Ha spesso un decorso continuativo
con pochi intervalli liberi da sintomi
La parte del corpo al centro della
preoccupazione può rimanere la
stessa oppure cambiare
76. Diagnosi differenziale
La diagnosi di DDC non può essere fatta se la
preoccupazione è attribuibile ad un altro
disturbo mentale
Altrettanto se il disturbo si limita alla
grossezza come nella Anoressia Nervosa
Se il disagio o il senso di estraneità si riferisce
ai propri caratteri sessuali primari e
secondari, come nel Disturbo della Identità di
Genere
Oppure se l’umore rispetto all’aspetto fisico si
manifesta durante un Episodio Depressivo
Maggiore
77. I soggetti col DDC possono ricevere una diagnosi
aggiuntiva di Disturbo Delirante, Tipo Somatico, se
la loro preoccupazione per il supposto difetto
nell’aspetto fisico di presenta con intensità
delirante
Il Koro è una sindrome psichiatrica legata ad una
specifica cultura che si manifesta principalmente
nel Sud Est Asiatico e che si può collegare al DDC.
È caratterizzato dalla preoccupazione che il pene
(o le piccole labbra, i capezzoli o le mammelle
nelle donne) si rattrappisca e scompaia
nell’addome.
78. La preoccupazione si accompagna a
credere che morirà
Il Koro si distingue dal DDC per via
della durata breve, per le
manifestazioni associate (ansia
acuta e paura di morire), per la
risposta positiva alle rassicurazioni e
per l’occasionale diffusione
epidemica