1. PSICOLOGIA GENERALE
Introduzione alla Psicologia: Storia modelli e metodi
Prof.ssa Carla Tinti
Linguaggio e
comunicazione
V. Cap.7 Manuale di Psicologia Generale
2. LA COMUNICAZIONE
LA COMUNICAZIONE
• la comunicazione non è un elemento opzionale
dell’uomo ma ne costituisce l’essenza, come il suo
essere sociale o pensante…...
• l’uomo non sceglie se essere comunicante ma se
comunicare e in che modo comunicare
• la comunicazione è un elemento in evoluzione (sia
nell’individuo che nella specie)
4. La comunicazione umana può essere distinta in:
Comunicazione
VERBALE
Comunicazione
NON VERBALE
5. LA COMUNICAZIONE NON VERBALE
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE
Prossemica:
disposizione dei
corpi nello spazio
SEMIOTICA
Cinesica:
Mimica e gestualità
Paralinguistica:
aspetti non verbali
del parlato
9.
Contatti fisici
Contatti fisici
Stretta di
mano
Abbraccio,
bacio
Dipendono molto dall’intensità del legame tra due
persone e dalla cultura.
4 ambiti in cui si usa molto il contatto fisico
1.
2.
3.
4.
(Argyle, 1975):
Relazioni intime
Relazioni parentali
Relazioni amichevoli
Interazioni aggressive
11. Gestualità
Gestualità
Gesti rituali: connessi a specifici riti religiosi o civili
Emblemi: gesti con chiaro significato convenzionale
e traducibile a parole
Gesti illustratori: volti a chiarire ciò che si dice
Gesti espressivi: esprimono stati emotivi
Gesti regolatori: permettono il sincronismo conversazionale
Gesti adattivi
12. Sguardo
Sguardo
L’accoglienza fredda e impacciata di don
Abbondio, quel suo parlare stentato e insieme
impaziente, que’ due occhi grigi che, mentre
parlava, eran sempre andati scappando qua e là
come se avesser avuto paura d’incontrarsi con
le parole che gli uscivan di bocca...
(Manzoni, I Promessi Sposi)
14. Aspetti non verbali del parlato
Aspetti non verbali del parlato
Verbali
Segnali
vocali
Legati al
parlare
Non
verbali
Indipendenti
dal parlare
Prosodici
Sincronici
Di disturbo
Emotivi
Paralinguistici
Personali
15. ANALISI DEI FENOMENI COMUNICATIVI
ANALISI DEI FENOMENI COMUNICATIVI
•sintassi
organizzazione interna, relazione tra le parole nella
frase e regole che determinano queste relazioni
•semantica
si occupa del rapporto tra comunicazione e i suoi
oggetti, si rivolge ai significati delle parole
•pragmatica
rapporto tra comunicazione, interlocutore e ambiente
in cui avviene, influenze della comunicazione sul
comportamento
16. Sintassi
Sintassi
Si occupa delle regole con cui le singole parole sono
ordinatamente montate per generare frasi
immediatamente riconoscibili come ben formate
Un uomo che camminava in un campo si imbatté in una tigre
Bevevano ginocchio treno per affettuosamente
Toro Seduto volere viso pallido dare cibo Indiani mangiare
Silvana tradisce allegramente il marito
(Bara, 2000)
17. Semantica
Semantica
Si occupa del significato che la frase veicola, sia per
mezzo dei significati delle singole parole sia attraverso
dei significati singoli nell’espressione globale trasmessa
dalla frase
Federica guardò il motoscafo che si allontanava con gran tristezza
Federica guardò il motoscafo che si allontanava con gran rumore
Alla fine fu proprio la pecorella che il lupo divorò
(Bara, 2000)
18. Pragmatica
Pragmatica
Si occupa dell’uso effettivo che gli esseri umani fanno del
linguaggio, per le loro finalità interattive, studiando i
differenti contesti in cui le frasi vengono emesse, e come
i significati trasmessi siano influenzati dai contesti stessi.
Es.
Sono le cinque
(Bara, 2000)
21. Punti chiave della grammatica
Punti chiave della grammatica
universale:
universale:
• Esiste una grammatica universale, innata;
• Ogni parlante di una lingua ha una conoscenza inconscia
della grammatica particolare di quella lingua;
• Da un punto di vista epistemologico le regole
grammaticali devono essere totalmente esplicite, per
permettere la costruzione di modelli formali
22. Grammatica a struttura sintagmatica
Si fonda su tre elementi
1)vocabolario finito
2)insieme finito di simboli
3)insieme finito di regole
Spiegare la capacità tipicamente umana di parlare
significa:
specificare l’insieme (finito) di regole che
costituiscono la grammatica e che sono in grado di
generare l’insieme (infinito) di frasi ben formate
28. REGOLE DI TRASFORMAZIONE:
Le regole di trasformazione specificano
il tipo di organizzazione da assegnare passando
dalla struttura profonda alla struttura superficiale.
COMPRENSIONE:
Permettono di passare
dalla struttura
superficiale alla
struttura profonda
GENERAZIONE:
Permettono di passare
dalla struttura profonda
alla struttura
superficiale
29. A livello della struttura profonda viene considerata più
primitiva la forma attiva
A livello della struttura superficiale le frasi possono
essere attive, passive, interrogative o negative, prodotte
secondo precise regole di trasformazione dalla forma
attiva
Es. il contadino mangiò la fragola
La fragola fu mangiata dal contadino
il contadino non mangiò la fragola
31. LA QUESTIONE DEL SIGNIFICATO: ALCUNE
PRECISAZIONI
a) Il significato di una parola deve essere
distinto dal riferimento – omofonia – polisemia – onomatopeismo – espressioni
sinonimia – autonomia – iponimia – ipernomia – omonimia
deittiche
Es. la professoressa di matematica
la mamma di Giulia
32. b) Le parole hanno un doppio profilo di
significato:
Denotativo: nocciolo concettuale
sinonimia – autonomia – iponimia – ipernomia – omonimia – omofonia – polisemia – onomatopeismo – espressioni
deittiche
Connotativo: valenze aggiuntive
Es. Esame
33. c) ci possono essere particolari relazioni di significato
tra unità lessicali:
sinonimia: gridare-urlare
antonimia: vero-falso
iponimia – iperonimia: abete-albero;
automobile-utilitaria
omonimia – omofonia: rombo
polisemia: capo
34. d) I suoni di certe parole (significanti)
si collegano ai concetti (significati) solo per convenzioni
accettate (inconsapevolmente e passivamente)
sinonimia – autonomia – iponimia – ipernomia – omonimia – omofonia – polisemia – onomatopeismo – espressioni
deittiche
35. Secondo alcuni studi le parole delineano un profilo sonoro
che può essere assimilato a dei contorni figurativi,
anche quando non possiamo far valere la traccia di alcun
Significato per esse.
sinonimia – autonomia – iponimia – ipernomia – omonimia – omofonia – polisemia – onomatopeismo – espressioni
deittiche
36. A rendere più complicata la questione del significato
vi è la relazione tra ciò che è il significato dell’enunciato
e le intenzioni di chi lo enuncia:
sinonimia – autonomia – iponimia – ipernomia – omonimia – omofonia – polisemia – onomatopeismo – espressioni
deittiche
Es. sta per piovere
38. Funzioni della comunicazione
Funzioni della comunicazione
constatativa si parla di realtà, si descrive qualcosa
Es. Parigi è la capitale della Francia; 2+2=4
performativa costituisce un’azione del parlante
Es. arriverò in ritardo, vi dichiaro marito e moglie=
l’enunciato equivale ad una azione
39. ATTI LINGUISTICI
ATTI LINGUISTICI
((Austin,1962))
Austin, 1962
In situazioni ben determinate alcuni enunciati espressi in
forma dichiarativa modificano il mondo allo stesso modo
delle azioni (atti performativi)
Es.
L’imputato è condannato a una multa di 300 sterline o
trenta giorni di carcere
Io ti battezzo Francesca
40. Condizioni di buona riuscita
Condizioni di buona riuscita
A1) deve esistere una procedura convenzionale accettata
che abbia un certo effetto convenzionale, procedura che
deve includere l’atto di pronunciare determinate parole da
parte di determinate persone in determinate circostanze.
A2) La procedura specifica le circostanze e prescrive
quale debba essere il comportamento delle persone
B1) La procedura deve essere seguita da tutti i
partecipanti sia correttamente che
B2) Completamente
Fallimento = azzera l ’atto
Es. giudice fuori dal tribunale
41. C1)Se, come spesso avviene, la procedura è destinata all’impiego
da parte di persone aventi determinati pensieri o sentimenti, o
all’attivazione di un determinato comportamento
consequenziale da parte dei partecipanti, allora una persona
che partecipa alla procedura deve avere i pensieri o i
sentimenti richiesti, e i partecipanti devono avere intenzione di
comportarsi nel modo prescritto; inoltre
C2)Devono comportarsi effettivamente in quel modo.
Fallimento = mantiene l ’azione compiuta ma la rende
vacua
Es. fare una promessa pur non avendo intenzione di
mantenerla
42. Ogni forma comunicativa modifica il mondo esterno e
non solo gli atti performativi
Ogni forma comunicativa è dunque un atto linguistico
43. Scomposizione dell’enunciato
Scomposizione dell’enunciato
Atto locutorio = specifica emissione linguistica, con uno
specifico significato e riferimento;
Atto illocutorio = intenzioni comunicative che il parlante
emette nel linguaggio
Atto perlocutorio = effetti che il parlante si propone di
raggiungere sulla mente del suo interlocutore,
attraverso l’enunciazione della parte specifica.
Es. atto locutorio = non ho rotto io il vaso
atto illocutorio = dichiarare la propria estraneità al fatto
atto perlocutorio = convincere l’interlocutore della propria
innocenza
44. Tassonomia degli atti linguistici
Tassonomia degli atti linguistici
(Searle)
(Searle)
Assertivi: impegnano il parlante alla verità della proposizione
espressa
Es. affermare che p, insistere che p
Direttivi: tentativo di indurre il parlante a fare qualcosa
Es. pregare, implorare, chiedere
Commissivi: impegnare il parlante ad assumere una certa
condotta futura
Es. promettere, impegnarsi, farò
Espressivi: esprimere mo stato psicologico specificato nel
contenuto proposizionale
Es. ringrazio, chiedo scusa
45. Dichiarazioni: corrispondono ai perfomativi = lo stato di
cose si realizza grazie all’enunciazione fatta
Es. la dichiaro dottore in Psicologia
Battezzo questa nave “titanic”
46. Ogni dialogo è frutto di un lavoro in collaborazione tra
due persone che si sono date uno scopo comune
47. MASSIME DI COOPERAZIONE
MASSIME DI COOPERAZIONE
Implicatura conversazionale: Ponte tra linguaggio e
comunicazione: per questo tipo di inferenza si deve
far riferimento non al linguaggio ma alle norme che
regolano le interazioni sociali e conversazionali.
Es.
A: com’è il nuovo fidanzato di Graziella?
B: suo padre deve essere molto ricco
48. PRINCIPIO DI COOPERAZIONE
PRINCIPIO DI COOPERAZIONE
(Grice, 1975)
(Grice, 1975)
“dai il tuo contributo alla conversazione così come è
richiesto, al momento opportuno, dagli scopi o
dall’orientamento comune del discorso in cui sei
impegnato”
Questo principio viene specificato attraverso quattro
massime: quantità, qualità, relazione, modo
49. Massima di quantità
Massima di quantità
• Dà un contributo informativo quanto richiesto in
relazione agli scopi del discorso
• Non dare un contributo più informativo di quanto
richiesto
Massima di qualità
Massima di qualità
• Cerca di dare un contributo vero
Massima di relazione
Massima di relazione
• Sii pertinente
Massima di modo
Massima di modo
• Sii chiaro
50. ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
(Watzlawick, Beavin, Jakson 1967)
(Watzlawick, Beavin, Jakson
“Assiomi della comunicazione” 1967)
Proprietà semplici della comunicazione che hanno
fondamentali implicazioni interpersonali
nati come sfondo teorico per il lavoro psicoterapico
e allargati alla comunicazione interpersonale
Psicopatologia = deficit di comunicazione
51. PRIMO ASSIOMA: Non si può non comunicare
PRIMO ASSIOMA: Non si può non comunicare
Il comportamento non ha un suo opposto
in una situazione di interazione IL COMPORTAMENTO ha
valore di messaggio
il comportamento è comunicazione = non si può non
comunicare
COMPORTAMENTO = MESSAGGIO
53. Non sempre la comunicazione è:
•
•
•
•
intenzionale
conscia
efficace
si ha la comprensione reciproca
54. Silenzio
Silenzio
nella relazione ha valore di messaggio
dell’interlocutore:
• premessa all’ascolto e alla comprensione
• chiusura: intolleranza
• protesta: estremo rifiuto
interno alla parola:
• pausa per articolare i suoni
• pre-espressivo: partenza del discorso
( pensiero, attenzione a cio’ che si vuole dire)
*
55. SECONDO ASSIOMA: contenuto e relazione
SECONDO ASSIOMA: contenuto e relazione
Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un
aspetto di relazione, di modo che il secondo classifica il
primo ed è quindi metacomunicazione
EVENTO COMUNICATIVO
CONTENUTO
RELAZIONE
NON è MAI SOLO NOTIZIA!
*
56. TERZO ASSIOMA: gli scambi comunicativi possono
TERZO ASSIOMA: gli scambi comunicativi possono
essere digitali/numerici e analogici
essere digitali/numerici e analogici
La natura di una relazione dipende dalla
punteggiatura delle sequenze degli scambi
comunicativi i partecipanti
CHI COMINCIA?
2X 4X
1X
3X
Poi…allora…si ma tu allora che..
e tu quando allora
…………ecc ecc
*
57. Es. “marito si chiude in se stesso perche la moglie brontola, la moglie
brontola perché il marito si chiude in se stesso”
ront
ola
ront
ola
ntola
Lei b
ro
Lei b
e in s
chiud
s so
e st e
s so
e st e
6x
9x
i
Lui s
e in s
chiud
sso
s so
e st e
e st e
4x
i
Lui s
e in s
chiud
e in s
chiud
2x
i
Lui s
i
Lui s
Moglie
7x
5x
Lei b
3x
Lei b
1x
ront
ola
Marito
8x
Non vi è in linea di principio una punteggiatura oggettivamente giusta
10x
59. QUARTO ASSIOMA: gli scambi comunicativi possono
QUARTO ASSIOMA: gli scambi comunicativi possono
essere digitali/numerici e analogici
essere digitali/numerici e analogici
Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico che
con quello analogico:
Il linguaggio numerico ha una sintassi logica assai complessa e di
estrema efficacia ma manca di un semantica adeguata al settore
della relazione VERBALE
mentre il linguaggio analogico ha una semantica ma non ha
nessuna sintassi per definire in modo che non sia ambiguo
la natura delle relazioni NON VERBALE
*
60. QUINTO ASSIOMA: gli scambi comunicativi possono
QUINTO ASSIOMA: gli scambi comunicativi possono
essere simmetrici o complementari
essere simmetrici o complementari
A seconda che siano basati su relazioni di uguaglianza o
differenza es. 2 colleghi, alunno-insegnante, maritomoglie
SIMMETRIA
COMPLEMENTARIETA’
*
61. pragmatica
• Un individuo non comunica (trasmette) ma partecipa
ad una comunicazione
• assioma 1: rende comunicazione tutte le situazioni
interpersonali
• assioma 2: l’aspetto della relazione specifica il
contenuto
• assioma 3: punteggiatura lo scambio comunicativo e
l’analisi arbitraria dell’inizio chi agisce e chi
reagisce? Causa - effetto, responsabilità……..
• assioma4: verbale e non verbale traduzione da un
modulo all’altro
• assioma 5:“funzione” della comunicazione i valori
della relazione non sono assoluti ma espressi nella
comunicazione (simmetria e complementarietà)