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BULLISMO E CLIMA SOCIALE 
Lavorare con il territorio
I “bullismi” e le loro molteplici cause 
Il bullismo è un fenomeno multifattoriale influenzato, 
oltre che da modelli culturali e dal clima sociale, 
anche dalle caratteristiche psicologiche dei soggetti, 
dallo stile educativo familiare, 
dalle dinamiche di gruppo. 
In realtà è difficile immaginare che un solo fattore 
possa agire separatamente dagli altri. 
In un’ottica sistemica, ciò che avviene in uno specifico 
ambito (es. ambito familiare) è interdipendente con 
ciò che accade in un altro sistema (ambito 
scolastico).
I “bullismi” e le loro molteplici cause 
Tutti questi sottosistemi sono inseriti a loro volta in 
un macrosistema rappresentato dal contesto 
economico e socio-culturale. 
- RICERCHE – 
-I bulli aderiscono ad una concezione della violenza 
come valore positivo, come modalità efficace per 
risolvere situazioni conflittuali. 
Questa credenza personale però può attecchire solo 
se trova un terreno fertile in cui svilupparsi: 
in famiglia, nel gruppo classe, nel gruppo dei pari. 
Perché pochi soggetti prendono le parti della vittima?
I “bullismi” e le loro molteplici cause 
Vi sono forse modelli educativi che implicitamente 
insegnano ai ragazzi a farsi i fatti loro quando c’è 
un contrasto tra due persone se non addirittura a 
prendere le parti del più forte. 
Non è forse una esperienza quotidiana dei bambini 
come degli adulti constatare l’impunità dei 
prepotenti? 
Quali risorse ha il singolo per contrastare il potere che 
il bullo ha nei confronti della vittima quando la 
maggioranza della classe, e la stessa istituzione 
scolastica non condannano apertamente quei 
comportamenti?
I “bullismi” e le loro molteplici cause 
Ecco allora che il bullismo da fenomeno circoscritto a 
due individui (il bullo e la vittima) può essere letto 
prima come fenomeno di gruppo e in ultimo come un 
fenomeno culturale, espressione di una società in cui, 
di fatto, sono dominanti i valori della sopraffazione e 
dell’arbitrio del più forte sul più debole, in cui i 
modelli vincenti spesso veicolati anche attraverso i 
mass media, sono quelli dell’arroganza e del non 
rispetto per l’altro.
Bullismo come abuso di potere 
Sono state proposte molteplici definizioni. 
L’essenza del bullismo risiede nell’essere “una forma 
di aggressione che implica un sistematico abuso di 
potere”. 
La matrice del bullismo è quindi di tipo relazionale: 
un soggetto si avvale del proprio potere per infliggere 
un danno ad un soggetto più debole, non in 
condizione di difendersi, allo scopo di affermare il 
proprio dominio sull’altro.
Bullismo come abuso di potere 
Il bullismo non va quindi confuso con 
- qualsiasi atto aggressivo 
- comportamento delinquenziale 
L’essenza del bullismo risiede, per così dire, nel suo 
carattere relazionale e la motivazione principale per il 
soggetto prevaricante è quella di affermare il proprio 
dominio sull’altro nell’ambito delle proprie relazioni 
interpersonali.
Bullismo come abuso di potere 
I vantaggi che i comportamenti di bullismo arrecano 
al prevaricatore raramente sono di natura materiale, 
più spesso sono di natura simbolica. 
Il vantaggio più evidente per il bullo è l’accrescimento 
del proprio status all’interno del gruppo. 
Si spiega così, ad esempio, perché i comportamenti di 
prevaricazione a scuola avvengono quasi sempre in 
presenza di un pubblico
Bullismo come abuso di potere 
Ecco allora che il bullismo da fenomeno circoscritto a 
due individui (il bullo e la vittima) può essere letto 
prima come fenomeno di gruppo e in ultimo come un 
fenomeno culturale, espressione di una società in cui, 
di fatto, sono dominanti i valori della sopraffazione e 
dell’arbitrio del più forte sul più debole, in cui i 
modelli vincenti spesso veicolati anche attraverso i 
mass media, sono quelli dell’arroganza e del non 
rispetto per l’altro.
Bullismo e clima scolastico 
Clima scolastico 
è qualcosa che un alunno o un insegnante avverte 
vivendo giorno per giorno nella propria scuola. Ha a 
che fare con l’atmosfera che si percepisce, con la 
qualità dei rapporti umani fra gli alunni, fra i docenti 
e tra docenti e alunni, con il sistema di regole 
implicite che permea l’istituzione scolastica. 
school ethos (K. Rigby) 
un insieme di atteggiamenti individuali e di credenze 
relative a come ci si comporta nella scuola, propri sia 
degli alunni che degli insegnanti, fortemente radicati 
nella mentalità della scuola e difficili da estirpare.
Bullismo e clima scolastico 
Un clima scolastico negativo può favorire i 
comportamenti di bullismo a scuola che a loro volta 
divengono un indice di un negativo clima scolastico. 
Un antidoto ad una atmosfera scolastica negativa è 
dato dalla realizzazione di un rapporto fiduciario tra 
alunni ed insegnanti, esigenza questa che costituisce 
una delle aspettative fondamentali degli alunni nei 
confronti della scuola.
Bullismo e clima scolastico 
Risultati delle ricerche = quadro negativo 
Nei primi studi (fine anni ’90): 
- raramente le vittime si rivolgevano agli insegnanti 
per chiedere loro sostegno quando avevano subito 
delle prepotenze dai compagni 
- bassa frequenza con cui i docenti discutevano coi 
bulli in merito ai loro comportamenti di prevaric. 
- Quale che sia la reale motivazione, i bulli hanno 
sperimentato la piacevole sensazione dell’impunità e 
ricevuto quindi un implicito incoraggiamento a 
perpetrare il loro comportamento vincente.
Bullismo e clima scolastico 
Ricerche anni successivi = confermano i risultati 
- le vittime di prepotenza tendevano a parlare delle 
prepotenze subite a scuola più con i genitori che con 
gli insegnanti. 
- Il dato più allarmante: “non ne parlo con nessuno!” 
- solo il 2% degli intervistati dichiara che l’intervento 
dei docenti si è rivelato utile per risolvere il problema. 
- 20% dei ragazzi che avevano subito prepotenze a 
scuola, dichiara di essersi assentato da scuola per 
timore delle prevaricazioni
Bullismo e clima scolastico 
Molti ragazzi subiscono prevaricazioni dai compagni e 
gli insegnanti non rappresentano di solito un punto di 
riferimento per le vittime 
La situazione può essere diversa da istituto a istituto 
e questo dipende proprio da un diverso clima 
scolastico. 
Lievemente migliore è il rapporto con i compagni di 
classe.
Bullismo e clima scolastico 
I bulli sono piuttosto soddisfatti delle loro relazioni 
con i compagni, a differenza delle vittime e dei bulli-vittima 
che le valutano in modo negativo. 
La tendenza a sopravvalutare le proprie abilità sociali 
è tipica dei bulli e questo potrebbe spiegare il perché 
di questa percezione di sé così positiva. 
Questa convinzione li sostiene però nel ritenere il loro 
comportamento adeguato al contesto, vincente; per 
questo motivo i bulli trovano pochi motivi per 
modificare la propria condotta.
Bullismo e clima scolastico 
L’insieme dei dati presentati, proiettati sulla intera 
popolazione studentesca, fornisce un quadro grave 
della situazione. 
Quali esperienze sociali ed umane hanno 
quotidianamente i ragazzi nell’ambiente scolastico? 
Quali modelli di vita sociale hanno appreso negli anni 
della scuola? 
E’ in gioco la credibilità della istituzione scolastica 
come agenzia formativa per il cittadino di domani.
Bullismo e clima scolastico 
Risultati delle ricerche = quadro negativo 
Nei primi studi (fine anni ’90): 
- raramente le vittime si rivolgevano agli insegnanti 
per chiedere loro sostegno quando avevano subito 
delle prepotenze dai compagni 
- bassa frequenza con cui i docenti discutevano coi 
bulli in merito ai loro comportamenti di prevaric. 
- Quale che sia la reale motivazione, i bulli hanno 
sperimentato la piacevole sensazione dell’impunità e 
ricevuto quindi un implicito incoraggiamento a 
perpetrare il loro comportamento vincente.
contesto sociale e comportamenti devianti 
Rapporto tra il bullismo a scuola e le esperienze 
vissute da un ragazzo nel proprio quartiere. 
E’ difficile immaginare che lo esperienze scolastiche 
non ne siano influenzate e che i ragazzi non tendano 
ad assimilare gli stili di comportamento prevaricante 
diffusi in quel contesto sociale.
contesto sociale e comportamenti devianti 
Un dato: un elevato numero di soggetti dichiara di avere fatto 
prepotenze rispetto al numero di soggetti che ha subito prepotenze 
Due considerazioni 
- essendo i comportamenti di prevaricazione così 
diffusi in certi contesti a rischio, è più “normativo” 
ritrovarsi nei panni del prepotente che in quelli della 
vittima 
- l’immagine così negativa che i ragazzi tendono a 
fornire di sé in una fase così delicata del loro 
sviluppo, potrebbe radicarsi ai livelli più profondi della 
personalità e costituire una caratteristica stabile della 
propria identità.
contesto sociale e comportamenti devianti 
Il rapporto tra bullismo e delinquenza 
Studi longitudinali hanno evidenziato come la probabilità di 
incorrere in problemi con la giustizia al compimento della 
maggiore età è molto maggiore nei ragazzi che si sono 
comportati da bulli a scuola rispetto ai loro compagni. 
Non disponiamo in Italia di studi longitudinali di 
questo tipo. 
Ridimensionando la gravità delle loro condotte, 
possono viverle come comportamenti “normativi”, 
estendendo questa percezione anche ai comportamenti di 
prevaricazione a scuola.
contesto sociale e comportamenti devianti 
Essi ricorrono più spesso a meccanismi di 
disimpegno morale, la cui funzione è di legittimare 
l’azione deviante agli occhi dell’attore stesso, 
consentendogli di infrangere principi e norme 
comunemente condivisi, senza sperimentare i vissuti 
di autocolpevolizzazione che potrebbero derivarne.
contesto sociale e comportamenti devianti 
Un altro aspetto del legame tra bullismo e contesto 
riguarda la qualità delle esperienze vissute nel 
quartiere. 
I bulli vivono esperienze nel quartiere diverse dai loro 
compagni e ne hanno anche una diversa percezione. 
Riferiscono di essere stati spesso coinvolti in 
situazioni a “rischio”, sia come vittime, sia come 
semplici testimoni; di essere stati minacciati da 
sconosciuti, di essersi trovati da soli in luoghi ritenuti 
pericolosi, di avere avuto l’offerta di acquistare droga, 
di essere stati coinvolti in incidenti stradali.
contesto sociale e comportamenti devianti 
Al tempo stesso, coerentemente con le esperienze da 
loro vissute, i bulli percepiscono il quartiere dove 
abitano in modo più violento dei loro compagni e sono 
più “sensibili” nel registrare la presenza di pratiche 
illegali come abusivismo edilizio, spaccio di droga, 
presenza di micro e macrocriminalità. 
Come interpretare questo legame tra esperienza, 
vissuta o percepita, nel contesto urbano e il 
coinvolgimento in episodi di bullismo a scuola?
contesto sociale e comportamenti devianti 
L’osservazione prolungata della violenza nel contesto 
urbano promuove standard interni di comportamento 
la cui funzione è di giustificare il ricorso a condotte 
violente ed illegali. 
Questo non significa però che i ragazzi coinvolti in 
episodi di bullismo a scuola diverranno individui 
antisociali. 
Ciò può essere in parte vero, limitatamente a quei 
soggetti che abbandonano la scuola 
E noto infatti che la quasi totalità degli autori di reato 
in età minorile sono drop-outs.
contesto sociale e comportamenti devianti 
Nel caso di ragazzi che continuano a frequentare 
regolarmente la scuola, la persistenza dei comportamenti 
di prevaricazione va forse letta in altro modo. 
Essi condividono con i loro coetanei drop-outs la credenza 
che la violazione di norme morali e civiche sia un 
comportamento normativo della vita sociale e politica. 
Anch’essi crescono accompagnati da una rappresentazione 
dei rapporti tra le persone nel quartiere e in altri ambiti 
della vita sociale contrassegnata da abusi di potere e dalle 
prevaricazioni dei forti verso i più deboli.
contesto sociale e comportamenti devianti 
Solo una parte dei bulli a scuola subirà la deriva verso 
comportamenti delinquenziali. 
Un’alta parte continuerà il proprio percorso di crescita 
con la convinzione che la società è corrotta, che è 
norma violare le regola, che queste violazioni non 
sono poi così gravi e che i comportamenti prevaricanti 
sono adattivi rispetto al contesto. 
Saranno forse i “potenti” di domani?
Buon lavoro!

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- bullismo e clima sociale

  • 1. BULLISMO E CLIMA SOCIALE Lavorare con il territorio
  • 2. I “bullismi” e le loro molteplici cause Il bullismo è un fenomeno multifattoriale influenzato, oltre che da modelli culturali e dal clima sociale, anche dalle caratteristiche psicologiche dei soggetti, dallo stile educativo familiare, dalle dinamiche di gruppo. In realtà è difficile immaginare che un solo fattore possa agire separatamente dagli altri. In un’ottica sistemica, ciò che avviene in uno specifico ambito (es. ambito familiare) è interdipendente con ciò che accade in un altro sistema (ambito scolastico).
  • 3. I “bullismi” e le loro molteplici cause Tutti questi sottosistemi sono inseriti a loro volta in un macrosistema rappresentato dal contesto economico e socio-culturale. - RICERCHE – -I bulli aderiscono ad una concezione della violenza come valore positivo, come modalità efficace per risolvere situazioni conflittuali. Questa credenza personale però può attecchire solo se trova un terreno fertile in cui svilupparsi: in famiglia, nel gruppo classe, nel gruppo dei pari. Perché pochi soggetti prendono le parti della vittima?
  • 4. I “bullismi” e le loro molteplici cause Vi sono forse modelli educativi che implicitamente insegnano ai ragazzi a farsi i fatti loro quando c’è un contrasto tra due persone se non addirittura a prendere le parti del più forte. Non è forse una esperienza quotidiana dei bambini come degli adulti constatare l’impunità dei prepotenti? Quali risorse ha il singolo per contrastare il potere che il bullo ha nei confronti della vittima quando la maggioranza della classe, e la stessa istituzione scolastica non condannano apertamente quei comportamenti?
  • 5. I “bullismi” e le loro molteplici cause Ecco allora che il bullismo da fenomeno circoscritto a due individui (il bullo e la vittima) può essere letto prima come fenomeno di gruppo e in ultimo come un fenomeno culturale, espressione di una società in cui, di fatto, sono dominanti i valori della sopraffazione e dell’arbitrio del più forte sul più debole, in cui i modelli vincenti spesso veicolati anche attraverso i mass media, sono quelli dell’arroganza e del non rispetto per l’altro.
  • 6. Bullismo come abuso di potere Sono state proposte molteplici definizioni. L’essenza del bullismo risiede nell’essere “una forma di aggressione che implica un sistematico abuso di potere”. La matrice del bullismo è quindi di tipo relazionale: un soggetto si avvale del proprio potere per infliggere un danno ad un soggetto più debole, non in condizione di difendersi, allo scopo di affermare il proprio dominio sull’altro.
  • 7. Bullismo come abuso di potere Il bullismo non va quindi confuso con - qualsiasi atto aggressivo - comportamento delinquenziale L’essenza del bullismo risiede, per così dire, nel suo carattere relazionale e la motivazione principale per il soggetto prevaricante è quella di affermare il proprio dominio sull’altro nell’ambito delle proprie relazioni interpersonali.
  • 8. Bullismo come abuso di potere I vantaggi che i comportamenti di bullismo arrecano al prevaricatore raramente sono di natura materiale, più spesso sono di natura simbolica. Il vantaggio più evidente per il bullo è l’accrescimento del proprio status all’interno del gruppo. Si spiega così, ad esempio, perché i comportamenti di prevaricazione a scuola avvengono quasi sempre in presenza di un pubblico
  • 9. Bullismo come abuso di potere Ecco allora che il bullismo da fenomeno circoscritto a due individui (il bullo e la vittima) può essere letto prima come fenomeno di gruppo e in ultimo come un fenomeno culturale, espressione di una società in cui, di fatto, sono dominanti i valori della sopraffazione e dell’arbitrio del più forte sul più debole, in cui i modelli vincenti spesso veicolati anche attraverso i mass media, sono quelli dell’arroganza e del non rispetto per l’altro.
  • 10. Bullismo e clima scolastico Clima scolastico è qualcosa che un alunno o un insegnante avverte vivendo giorno per giorno nella propria scuola. Ha a che fare con l’atmosfera che si percepisce, con la qualità dei rapporti umani fra gli alunni, fra i docenti e tra docenti e alunni, con il sistema di regole implicite che permea l’istituzione scolastica. school ethos (K. Rigby) un insieme di atteggiamenti individuali e di credenze relative a come ci si comporta nella scuola, propri sia degli alunni che degli insegnanti, fortemente radicati nella mentalità della scuola e difficili da estirpare.
  • 11. Bullismo e clima scolastico Un clima scolastico negativo può favorire i comportamenti di bullismo a scuola che a loro volta divengono un indice di un negativo clima scolastico. Un antidoto ad una atmosfera scolastica negativa è dato dalla realizzazione di un rapporto fiduciario tra alunni ed insegnanti, esigenza questa che costituisce una delle aspettative fondamentali degli alunni nei confronti della scuola.
  • 12. Bullismo e clima scolastico Risultati delle ricerche = quadro negativo Nei primi studi (fine anni ’90): - raramente le vittime si rivolgevano agli insegnanti per chiedere loro sostegno quando avevano subito delle prepotenze dai compagni - bassa frequenza con cui i docenti discutevano coi bulli in merito ai loro comportamenti di prevaric. - Quale che sia la reale motivazione, i bulli hanno sperimentato la piacevole sensazione dell’impunità e ricevuto quindi un implicito incoraggiamento a perpetrare il loro comportamento vincente.
  • 13. Bullismo e clima scolastico Ricerche anni successivi = confermano i risultati - le vittime di prepotenza tendevano a parlare delle prepotenze subite a scuola più con i genitori che con gli insegnanti. - Il dato più allarmante: “non ne parlo con nessuno!” - solo il 2% degli intervistati dichiara che l’intervento dei docenti si è rivelato utile per risolvere il problema. - 20% dei ragazzi che avevano subito prepotenze a scuola, dichiara di essersi assentato da scuola per timore delle prevaricazioni
  • 14. Bullismo e clima scolastico Molti ragazzi subiscono prevaricazioni dai compagni e gli insegnanti non rappresentano di solito un punto di riferimento per le vittime La situazione può essere diversa da istituto a istituto e questo dipende proprio da un diverso clima scolastico. Lievemente migliore è il rapporto con i compagni di classe.
  • 15. Bullismo e clima scolastico I bulli sono piuttosto soddisfatti delle loro relazioni con i compagni, a differenza delle vittime e dei bulli-vittima che le valutano in modo negativo. La tendenza a sopravvalutare le proprie abilità sociali è tipica dei bulli e questo potrebbe spiegare il perché di questa percezione di sé così positiva. Questa convinzione li sostiene però nel ritenere il loro comportamento adeguato al contesto, vincente; per questo motivo i bulli trovano pochi motivi per modificare la propria condotta.
  • 16. Bullismo e clima scolastico L’insieme dei dati presentati, proiettati sulla intera popolazione studentesca, fornisce un quadro grave della situazione. Quali esperienze sociali ed umane hanno quotidianamente i ragazzi nell’ambiente scolastico? Quali modelli di vita sociale hanno appreso negli anni della scuola? E’ in gioco la credibilità della istituzione scolastica come agenzia formativa per il cittadino di domani.
  • 17. Bullismo e clima scolastico Risultati delle ricerche = quadro negativo Nei primi studi (fine anni ’90): - raramente le vittime si rivolgevano agli insegnanti per chiedere loro sostegno quando avevano subito delle prepotenze dai compagni - bassa frequenza con cui i docenti discutevano coi bulli in merito ai loro comportamenti di prevaric. - Quale che sia la reale motivazione, i bulli hanno sperimentato la piacevole sensazione dell’impunità e ricevuto quindi un implicito incoraggiamento a perpetrare il loro comportamento vincente.
  • 18. contesto sociale e comportamenti devianti Rapporto tra il bullismo a scuola e le esperienze vissute da un ragazzo nel proprio quartiere. E’ difficile immaginare che lo esperienze scolastiche non ne siano influenzate e che i ragazzi non tendano ad assimilare gli stili di comportamento prevaricante diffusi in quel contesto sociale.
  • 19. contesto sociale e comportamenti devianti Un dato: un elevato numero di soggetti dichiara di avere fatto prepotenze rispetto al numero di soggetti che ha subito prepotenze Due considerazioni - essendo i comportamenti di prevaricazione così diffusi in certi contesti a rischio, è più “normativo” ritrovarsi nei panni del prepotente che in quelli della vittima - l’immagine così negativa che i ragazzi tendono a fornire di sé in una fase così delicata del loro sviluppo, potrebbe radicarsi ai livelli più profondi della personalità e costituire una caratteristica stabile della propria identità.
  • 20. contesto sociale e comportamenti devianti Il rapporto tra bullismo e delinquenza Studi longitudinali hanno evidenziato come la probabilità di incorrere in problemi con la giustizia al compimento della maggiore età è molto maggiore nei ragazzi che si sono comportati da bulli a scuola rispetto ai loro compagni. Non disponiamo in Italia di studi longitudinali di questo tipo. Ridimensionando la gravità delle loro condotte, possono viverle come comportamenti “normativi”, estendendo questa percezione anche ai comportamenti di prevaricazione a scuola.
  • 21. contesto sociale e comportamenti devianti Essi ricorrono più spesso a meccanismi di disimpegno morale, la cui funzione è di legittimare l’azione deviante agli occhi dell’attore stesso, consentendogli di infrangere principi e norme comunemente condivisi, senza sperimentare i vissuti di autocolpevolizzazione che potrebbero derivarne.
  • 22. contesto sociale e comportamenti devianti Un altro aspetto del legame tra bullismo e contesto riguarda la qualità delle esperienze vissute nel quartiere. I bulli vivono esperienze nel quartiere diverse dai loro compagni e ne hanno anche una diversa percezione. Riferiscono di essere stati spesso coinvolti in situazioni a “rischio”, sia come vittime, sia come semplici testimoni; di essere stati minacciati da sconosciuti, di essersi trovati da soli in luoghi ritenuti pericolosi, di avere avuto l’offerta di acquistare droga, di essere stati coinvolti in incidenti stradali.
  • 23. contesto sociale e comportamenti devianti Al tempo stesso, coerentemente con le esperienze da loro vissute, i bulli percepiscono il quartiere dove abitano in modo più violento dei loro compagni e sono più “sensibili” nel registrare la presenza di pratiche illegali come abusivismo edilizio, spaccio di droga, presenza di micro e macrocriminalità. Come interpretare questo legame tra esperienza, vissuta o percepita, nel contesto urbano e il coinvolgimento in episodi di bullismo a scuola?
  • 24. contesto sociale e comportamenti devianti L’osservazione prolungata della violenza nel contesto urbano promuove standard interni di comportamento la cui funzione è di giustificare il ricorso a condotte violente ed illegali. Questo non significa però che i ragazzi coinvolti in episodi di bullismo a scuola diverranno individui antisociali. Ciò può essere in parte vero, limitatamente a quei soggetti che abbandonano la scuola E noto infatti che la quasi totalità degli autori di reato in età minorile sono drop-outs.
  • 25. contesto sociale e comportamenti devianti Nel caso di ragazzi che continuano a frequentare regolarmente la scuola, la persistenza dei comportamenti di prevaricazione va forse letta in altro modo. Essi condividono con i loro coetanei drop-outs la credenza che la violazione di norme morali e civiche sia un comportamento normativo della vita sociale e politica. Anch’essi crescono accompagnati da una rappresentazione dei rapporti tra le persone nel quartiere e in altri ambiti della vita sociale contrassegnata da abusi di potere e dalle prevaricazioni dei forti verso i più deboli.
  • 26. contesto sociale e comportamenti devianti Solo una parte dei bulli a scuola subirà la deriva verso comportamenti delinquenziali. Un’alta parte continuerà il proprio percorso di crescita con la convinzione che la società è corrotta, che è norma violare le regola, che queste violazioni non sono poi così gravi e che i comportamenti prevaricanti sono adattivi rispetto al contesto. Saranno forse i “potenti” di domani?