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Bambini goffi: disturbi 
dello sviluppo prassico 
Castelfranco Emilia 10/03/2008 
Dr.ssa Roberta Leonetti 
Neuropsichiatra Infantile 
Anna Maggiani 
ortottista
La disprassia è un disturbo 
della coordinazione e del 
movimento intenzionale 
finalizzato (azione) che può 
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apprendere di un bambino a 
scuola.
Definire correttamente il 
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motivo di controversie tra i 
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o quadro sindromico?? 
Da quale tipo di lesione 
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QUALI SONO LE CAUSE 
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AL DISTURBO DI SVILUPPO 
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causa, piuttosto si tende a ritenere 
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di informazioni che provengono dalla 
periferia somato-sensoriale 
• Abbiamo bisogno di un sistema motorio che 
sia in grado di mettere in atto i piani 
motori 
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che fornisca la motivazione dell’azione
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cinestesiche) 
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DISFUNZIONE DI INTEGRAZIONE 
SENSORIALE CHE CAUSA DEFICIT 
NELLA PROGRAMMAZIONE MOTORIA
Il bambino disprassico puo 
avere muscoli e 
intelligenza normali, il 
problema sta nel PONTE 
tra l’intelletto e i muscoli.
Cosa succede nella vita 
quotidiana? 
• fatica ad afferrare una palla, ad 
andare in bicicletta, sull’altalena 
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…e a scuola? 
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• Identificare figure simili 
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Il bambino disprassico: 
• acquisisce strategie povere o stereotipate 
• fatica a trasferire strategie apprese ad 
altri contesti, 
• ha una ridotta capacità di rappresentarsi 
l’oggetto su cui agire, 
• fatica a programmare i movimenti e a 
controllare una sequenza.
• prassia è un movimento volontario 
intenzionale 
• aprassia significa mancanza di tale 
movimento, 
• disprassia significa ridotto controllo 
di tale movimento
Vari tipi di disprassia: 
 disprassia orale che interessa l’apparato 
fonatorio (i bambini affetti non riescono 
da lattanti a succhiare e presentano 
problemi di alimentazione); 
• la fonazione e l’articolazione del linguaggio 
è più o meno compromessa, il bambino non 
riesce a soffiare, a fare le bolle di sapone, 
a pronunciare correttamente diversi 
fonemi,ecc;
disprassia dello sguardo: 
interessa l’apparato visivo 
il bambino fatica 
• a spostare lo sguardo dalla lavagna al 
foglio e viceversa, 
• salta da una riga all’altra, 
• salta delle parole.
disprassia ideomotoria 
difficoltà a pianificare una sequenza 
di movimenti coordinati 
• es. il bambino può prima lavarsi e poi 
tirarsi su le maniche 
difficoltà a passare dal piano ideativo a 
quello motorio 
• es. il bambino sa che il naso è in 
mezzo agli occhi, ma non riesce a 
disegnarlo correttamente
Epidemiologia 
• 10% della popolazione infantile (2% in 
maniera significativa 
• Maschi maggiormente colpiti 3:1
Un disturbo nascosto? 
• Sembra un pagliaccio, non sta mai fermo, si 
distrae in continuazione 
• È sempre conciato da far paura (infila la 
scarpa nel piede sbagliato, la camicia fuori 
dai pantaloni, maglia al contrario) 
• Non vuole fare i puzzle, non disegna, non 
vuole tagliare,
• Non sa andare in bagno da solo, quando 
mangia è un disastro, non sa tenere in mano 
una matita, non ha voglia di applicarsi 
• È intelligente, ma non partecipa. Le sue 
abilità motorie sono limitate. 
• Ha una pessima calligrafia, non è ordinato. 
In matematica non riesce ad incolonnare i 
numeri
CRITERI per il protocollo : 
• profilo COGNITIVO 
• esplorare le componenti PERCETTIVE e 
MOTORIE correlabili con la organizzazione 
prassica. 
• possibili approfondimenti dei disturbi 
NEUROPSICOLOGICI SPECIFICI 
• facile da somministrare 
• tempo contenuto
Per una corretta valutazione è 
necessario conoscere almeno gli 
elementi base dello sviluppo prassico: 
• il normale sviluppo prassico procede secondo 
un ordine continuo dai 2 ai 12 anni, quando le 
competenze raggiungono un livello simile a 
quello dell’adulto; 
• a 3 anni il b. è in grado di dirigere l’azione 
nella sede dove questa normalmente avviene, 
ma non di riprodurla correttamente (es.si 
tocca la bocca per lavarsi i denti);
• a 4 anni riproduce l’azione, ma la sua 
rappresentazione implica l’uso di una parte 
del corpo come oggetto (es. sfrega i denti 
per lavarseli senza prevedere l’uso dello 
spazzolino) ; 
• a 7-8 anni gli oggetti possono essere 
rappresentati a livello simbolico, cala l’uso 
di una parte del corpo come oggetto; 
• La rappresentazione di sequenze di gesti 
cresce dai 6 ai 12 anni, sia nel b. normale 
che patologico.
Bambino in età 
prescolare 
Elementi influenti lo sviluppo del 
bambino: 
• Ambiente 
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• Ragioni sociali 
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diverso nel bimbo 
disprassico e quali 
problemi si possono 
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• problemi di motricità fine 
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Consigli utili per la scuola 
materna 
Fornire istruzioni: 
• usate comandi visivi oltre che verbali. 
Fategli vedere ciò che volete che faccia e 
non limitatevi a chiederglielo verbalmente. 
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possa comprendere. Non dategli una lunga 
serie di comandi perche non riuscirebbe a 
ricordarne la sequenza.
• Se gli insegnate una nuova abilità, 
cominciate dalla fine, in modo che 
debba solo completare l’ultimissima 
azione. 
• Accertatevi di avere ottenuto la sua 
attenzione prima di dargli un 
comando.
Affrontare i cambiamenti e 
padroneggiare il tempo: 
• Informatelo in precedenza di ogni cambiamento 
che può verificarsi rispetto alla routine. 
• Dategli un ambiente strutturato e un orario da 
seguire per es. con schede disegnate che lui vi 
potrà aiutare a preparare. 
• Migliorate la sua capacità di ricordare e ordinare 
sequenze ritagliando una serie di immagini e 
facendogliele riordinare chiedendogli di motivare 
le scelte, facendogli raccontare la storia di ciò 
che accade prima e dopo.
Migliorare le capacità 
verbali: 
• Usate il linguaggio durante il gioco esplicitando 
l’azione 
• Cantategli canzoncine che lo aiutino con i suoni e 
con il ritmo del linguaggio che lui possa cantare 
• Fatelo giocare a riconoscere da quale oggetto 
provenga un suono 
• Spiegategli il significato dei vocaboli 
• Cercate libri che il bambino possa seguire finendo 
lui le frasi e facendogli esplorare visivamente in 
modo dettagliato le immagini chiedendogli di 
illustrarvi quello che sta vedendo.
Altre idee: 
– giocare con lo yo-yo. Il bambino deve isolare il 
movimento del dito che tiene il filo. Migliora la 
coordinazione oculo-manuale. 
– fate figure con le dita usando un elastico 
– schiacciare bottigliette. riempite con del colore 
alcune bottigliette, date al bambino un grosso 
foglio di carta sul quale possa fare movimenti 
ampi. Potrà disegnare facendo uscire il colore 
dalla bottiglietta schiacciandole.
– Lettere tattili. Fategli toccare la forma delle 
lettere, fategliele guardare e fategli dire ad 
alta voce il suono della lettera. 
– Fate un labirinto sul pavimento e fate seguire al 
bambino la palla che spinge avanti. 
– Fate lettere con la plastilina o il Didò. 
– Unire i punti. Incollate sulla lavagna grossi 
punti colorati oppure dei disegni e chiedete al 
bambino di unirli come vuole, formando una 
figura.
Per migliorare la memoria 
uditiva: 
– Descrivere eventi o animale es. ha 
quattro gambe, ha le strisce, sembra un 
cavallo… si chiama…. 
– Categorizzazione: a quale famiglia 
appartengono le pere, le banane, le 
mele? 
– Giochi di memoria 
– Rime battute insegnando il ritmo 
battendo le mani 
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di comandi
Per aiutare la memoria 
visiva: 
• Mostrare una sequenza di due o più oggetti e 
chiedere al bambino di dire in che ordine gli erano 
stati mostrati aumentando via 
• Passate alle figure geometriche 
• Fate guardare al bimbo un’illustrazione tratta da 
un libro. Ponetegli delle domande inerenti 
inizialmente più semplice e poi via via sempre più 
complesse: es nel disegno c’era un bimbo? Dov’era 
quel bimbo? Che cosa stava facendo?
Competenze necessarie alla 
vita quotidiana: 
• Pasti e alimentazione (postura corretta,posate di 
dimensioni adeguate, ecc 
• Vestirsi e svestirsi (seuenza da seguire per 
indossare gli abiti correttamente Es. cerchi di 
plastica) 
• Sbottonare e abbottonarsi (motricità fine es. 
utilizzo di perline da infilare,ecc) 
• Cerniere (es. anello da portachiavi da attaccare) 
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…..altri suggerimenti: 
• attaccare sopra ai cassetti degli indumenti del 
bambino delle immagini dei vestiti in esso 
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• indossare maglioni, magliette e felpe nei quali sia 
facilmente riconoscibile il davanti dal didietro 
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Difficoltà che deve affrontare: 
• Orientamento spaziale all’interno della scuola 
• Routine quotidiana 
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Ragazzo nella scuola 
secondaria 
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Bambini goffi

  • 1. Bambini goffi: disturbi dello sviluppo prassico Castelfranco Emilia 10/03/2008 Dr.ssa Roberta Leonetti Neuropsichiatra Infantile Anna Maggiani ortottista
  • 2. La disprassia è un disturbo della coordinazione e del movimento intenzionale finalizzato (azione) che può anche influenzare il modo di apprendere di un bambino a scuola.
  • 3. Definire correttamente il termine di disprassia in età evolutiva è a tutt’oggi motivo di controversie tra i vari autori in letteratura
  • 4. sintomo o quadro sindromico?? Da quale tipo di lesione è determinata e in quale struttura del cervello si trova la lesione??
  • 5. QUALI SONO LE CAUSE SOTTESE ALLA DISPRASSIA E AL DISTURBO DI SVILUPPO DELLA COORDINAZIONE? • E'improbabile che vi sia un'unica causa, piuttosto si tende a ritenere che ve ne siano varie.
  • 6. Basi fisiologiche del gesto: • Abbiamo bisogno di un apporto sensoriale di informazioni che provengono dalla periferia somato-sensoriale • Abbiamo bisogno di un sistema motorio che sia in grado di mettere in atto i piani motori • Abbiamo bisogno di un sistema cognitivo che fornisca la motivazione dell’azione
  • 7. Lo stato dell’arte: studi recenti Rapporto funzionale esistente tra: • analisi di informazioni (visive e cinestesiche) • pianificazione del movimento volontario DISFUNZIONE DI INTEGRAZIONE SENSORIALE CHE CAUSA DEFICIT NELLA PROGRAMMAZIONE MOTORIA
  • 8. Il bambino disprassico puo avere muscoli e intelligenza normali, il problema sta nel PONTE tra l’intelletto e i muscoli.
  • 9. Cosa succede nella vita quotidiana? • fatica ad afferrare una palla, ad andare in bicicletta, sull’altalena • difficoltà nell’utilizzo delle posate • inciampa spesso, • urta mobili e sedie, • cade sulle scale.
  • 10. …e a scuola? • tracciare una linea diritta con il gesso, • leggere una riga in modo stabile, “salta da una parola all’altra” • Identificare figure simili • Invertire le sillabe o le parole • Copiare dalla lavagna
  • 11. Il bambino disprassico: • acquisisce strategie povere o stereotipate • fatica a trasferire strategie apprese ad altri contesti, • ha una ridotta capacità di rappresentarsi l’oggetto su cui agire, • fatica a programmare i movimenti e a controllare una sequenza.
  • 12. • prassia è un movimento volontario intenzionale • aprassia significa mancanza di tale movimento, • disprassia significa ridotto controllo di tale movimento
  • 13. Vari tipi di disprassia:  disprassia orale che interessa l’apparato fonatorio (i bambini affetti non riescono da lattanti a succhiare e presentano problemi di alimentazione); • la fonazione e l’articolazione del linguaggio è più o meno compromessa, il bambino non riesce a soffiare, a fare le bolle di sapone, a pronunciare correttamente diversi fonemi,ecc;
  • 14. disprassia dello sguardo: interessa l’apparato visivo il bambino fatica • a spostare lo sguardo dalla lavagna al foglio e viceversa, • salta da una riga all’altra, • salta delle parole.
  • 15. disprassia ideomotoria difficoltà a pianificare una sequenza di movimenti coordinati • es. il bambino può prima lavarsi e poi tirarsi su le maniche difficoltà a passare dal piano ideativo a quello motorio • es. il bambino sa che il naso è in mezzo agli occhi, ma non riesce a disegnarlo correttamente
  • 16. Epidemiologia • 10% della popolazione infantile (2% in maniera significativa • Maschi maggiormente colpiti 3:1
  • 17. Un disturbo nascosto? • Sembra un pagliaccio, non sta mai fermo, si distrae in continuazione • È sempre conciato da far paura (infila la scarpa nel piede sbagliato, la camicia fuori dai pantaloni, maglia al contrario) • Non vuole fare i puzzle, non disegna, non vuole tagliare,
  • 18. • Non sa andare in bagno da solo, quando mangia è un disastro, non sa tenere in mano una matita, non ha voglia di applicarsi • È intelligente, ma non partecipa. Le sue abilità motorie sono limitate. • Ha una pessima calligrafia, non è ordinato. In matematica non riesce ad incolonnare i numeri
  • 19. CRITERI per il protocollo : • profilo COGNITIVO • esplorare le componenti PERCETTIVE e MOTORIE correlabili con la organizzazione prassica. • possibili approfondimenti dei disturbi NEUROPSICOLOGICI SPECIFICI • facile da somministrare • tempo contenuto
  • 20. Per una corretta valutazione è necessario conoscere almeno gli elementi base dello sviluppo prassico: • il normale sviluppo prassico procede secondo un ordine continuo dai 2 ai 12 anni, quando le competenze raggiungono un livello simile a quello dell’adulto; • a 3 anni il b. è in grado di dirigere l’azione nella sede dove questa normalmente avviene, ma non di riprodurla correttamente (es.si tocca la bocca per lavarsi i denti);
  • 21. • a 4 anni riproduce l’azione, ma la sua rappresentazione implica l’uso di una parte del corpo come oggetto (es. sfrega i denti per lavarseli senza prevedere l’uso dello spazzolino) ; • a 7-8 anni gli oggetti possono essere rappresentati a livello simbolico, cala l’uso di una parte del corpo come oggetto; • La rappresentazione di sequenze di gesti cresce dai 6 ai 12 anni, sia nel b. normale che patologico.
  • 22. Bambino in età prescolare Elementi influenti lo sviluppo del bambino: • Ambiente • Ragioni genetiche • Linguaggio • Ragioni sociali • Ragioni culturali
  • 23. Che cosa può esserci di diverso nel bimbo disprassico e quali problemi si possono presentare??
  • 24. DIFFICOLTA’ CHE POTETE IDENTIFICARE: • problemi di motricità fine • problemi di motricità globale • mancanza di lateralizzazione e di integrazione bilaterale • difficoltà visuo-percettive • scarsa consapevolezza corporea: cinestesia • scarsa consapevolezza propriocettiva • cambiamenti • sequenze
  • 25. Consigli utili per la scuola materna Fornire istruzioni: • usate comandi visivi oltre che verbali. Fategli vedere ciò che volete che faccia e non limitatevi a chiederglielo verbalmente. • Fornitegli istruzioni con frasi brevi che possa comprendere. Non dategli una lunga serie di comandi perche non riuscirebbe a ricordarne la sequenza.
  • 26. • Se gli insegnate una nuova abilità, cominciate dalla fine, in modo che debba solo completare l’ultimissima azione. • Accertatevi di avere ottenuto la sua attenzione prima di dargli un comando.
  • 27. Affrontare i cambiamenti e padroneggiare il tempo: • Informatelo in precedenza di ogni cambiamento che può verificarsi rispetto alla routine. • Dategli un ambiente strutturato e un orario da seguire per es. con schede disegnate che lui vi potrà aiutare a preparare. • Migliorate la sua capacità di ricordare e ordinare sequenze ritagliando una serie di immagini e facendogliele riordinare chiedendogli di motivare le scelte, facendogli raccontare la storia di ciò che accade prima e dopo.
  • 28. Migliorare le capacità verbali: • Usate il linguaggio durante il gioco esplicitando l’azione • Cantategli canzoncine che lo aiutino con i suoni e con il ritmo del linguaggio che lui possa cantare • Fatelo giocare a riconoscere da quale oggetto provenga un suono • Spiegategli il significato dei vocaboli • Cercate libri che il bambino possa seguire finendo lui le frasi e facendogli esplorare visivamente in modo dettagliato le immagini chiedendogli di illustrarvi quello che sta vedendo.
  • 29. Altre idee: – giocare con lo yo-yo. Il bambino deve isolare il movimento del dito che tiene il filo. Migliora la coordinazione oculo-manuale. – fate figure con le dita usando un elastico – schiacciare bottigliette. riempite con del colore alcune bottigliette, date al bambino un grosso foglio di carta sul quale possa fare movimenti ampi. Potrà disegnare facendo uscire il colore dalla bottiglietta schiacciandole.
  • 30. – Lettere tattili. Fategli toccare la forma delle lettere, fategliele guardare e fategli dire ad alta voce il suono della lettera. – Fate un labirinto sul pavimento e fate seguire al bambino la palla che spinge avanti. – Fate lettere con la plastilina o il Didò. – Unire i punti. Incollate sulla lavagna grossi punti colorati oppure dei disegni e chiedete al bambino di unirli come vuole, formando una figura.
  • 31. Per migliorare la memoria uditiva: – Descrivere eventi o animale es. ha quattro gambe, ha le strisce, sembra un cavallo… si chiama…. – Categorizzazione: a quale famiglia appartengono le pere, le banane, le mele? – Giochi di memoria – Rime battute insegnando il ritmo battendo le mani – Aumentare progressivamente il numero di comandi
  • 32. Per aiutare la memoria visiva: • Mostrare una sequenza di due o più oggetti e chiedere al bambino di dire in che ordine gli erano stati mostrati aumentando via • Passate alle figure geometriche • Fate guardare al bimbo un’illustrazione tratta da un libro. Ponetegli delle domande inerenti inizialmente più semplice e poi via via sempre più complesse: es nel disegno c’era un bimbo? Dov’era quel bimbo? Che cosa stava facendo?
  • 33. Competenze necessarie alla vita quotidiana: • Pasti e alimentazione (postura corretta,posate di dimensioni adeguate, ecc • Vestirsi e svestirsi (seuenza da seguire per indossare gli abiti correttamente Es. cerchi di plastica) • Sbottonare e abbottonarsi (motricità fine es. utilizzo di perline da infilare,ecc) • Cerniere (es. anello da portachiavi da attaccare) • Scarpe (chiusura a velcro, lacci di colore diverso)
  • 34. …..altri suggerimenti: • attaccare sopra ai cassetti degli indumenti del bambino delle immagini dei vestiti in esso contenuti • ponete sui vestiti delle etichette chiare (es.colore) • indossare maglioni, magliette e felpe nei quali sia facilmente riconoscibile il davanti dal didietro (scollo a V, con un ricamo o un immagine o un logo davanti) • a scuola ponete la giacca sull'ultimo attaccapanni, in modo che sia semplice per il bambino trovarla
  • 35. Il bambino in età scolare Difficoltà che deve affrontare: • Orientamento spaziale all’interno della scuola • Routine quotidiana • Adattamento al nuovo gruppo classe • Gioco di squadra e società durante l’intervallo • Risoluzione dei compiti in autonomia • Educazione motoria • Autonomie personali • Memoria e rispetto delle regole scolastiche • Leggere e scrivere
  • 36. Indicazioni per la scuola: • Evitate di chiedere la riscrittura di un compito • Concedergli più tempo • Fornirgli tutte le istruzioni frazionandole in frasi semplici • Aiutarlo nell’organizzazione del materiale scolastico • Consentirgli delle pause quando è stanco • Premiarlo per aver tentato anziché per essere riuscito • Incoraggiare il lavoro di gruppo
  • 37. Educazione motoria: • Concedere più tempo per il cambio • Evitare giochi di squadra ed esercizi individuali complessi • Ripetere più volte le istruzioni e illustrargliele fisicamente
  • 38. Ragazzo nella scuola secondaria Difficoltà da affrontare: Cambiamento Organizzazione Contesti sociali Capacità di base
  • 39. …..inoltre sarebbe utile: • Orologio digitale • “amico aiutante” • Sistemi compensativi e dispensativi (computer, mappe concettuali, ecc)