1. LA DISLESSIA E I DISTURBILA DISLESSIA E I DISTURBI
SPECIFICI DISPECIFICI DI
APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO
(Annali della Pubblica Istruzione 2/2010)(Annali della Pubblica Istruzione 2/2010)
3. La dislessia evolutiva (DE)La dislessia evolutiva (DE)
Anche se la ricerca non ha trovato una causa univocaAnche se la ricerca non ha trovato una causa univoca
(probabilmente perché non esiste), vi è un accordo sulla(probabilmente perché non esiste), vi è un accordo sulla
prevalente origine genetico – costituzionaleprevalente origine genetico – costituzionale
che determina piccole ma significative anomalie nelle sediche determina piccole ma significative anomalie nelle sedi
cerebrali coinvolte nell’organizzazione delle funzionicerebrali coinvolte nell’organizzazione delle funzioni
linguistico-cognitive della lettura.linguistico-cognitive della lettura.
Se la natura è neurobiologica l’espressività del disturboSe la natura è neurobiologica l’espressività del disturbo èè
mediata e modulata damediata e modulata da
fattori ambientalifattori ambientali
(= caratteristiche del sistema ortografico)(= caratteristiche del sistema ortografico)
in quanto questi ultimi possono favorire o ostacolarein quanto questi ultimi possono favorire o ostacolare
l’acquisizione di un’abilità che in genere, per i bambini dil’acquisizione di un’abilità che in genere, per i bambini di
lingua italiana, richiede pochi mesi.lingua italiana, richiede pochi mesi.
4. La disabilità specifica di apprendimento che determina il disturbo diLa disabilità specifica di apprendimento che determina il disturbo di
lettura nella maggior parte dei casi interessa anche la scrittura e illettura nella maggior parte dei casi interessa anche la scrittura e il
calcolo. Non sono chiari i meccanismi comuni sottostanti, tuttavia icalcolo. Non sono chiari i meccanismi comuni sottostanti, tuttavia i
dati segnalanodati segnalano un’alta frequenza di compresenza dei disturbi.un’alta frequenza di compresenza dei disturbi.
Nel caso della scrittura:Nel caso della scrittura:
disortografiadisortografia (disturbo del mapping ortografico)(disturbo del mapping ortografico)
disgrafiadisgrafia (impossibilità per il lettore non informato di decifrare(impossibilità per il lettore non informato di decifrare
lettere e parole)lettere e parole)
Nell’ambito numerico:Nell’ambito numerico:
discalculiadiscalculia (letto-scrittura di numeri, realizzazione di(letto-scrittura di numeri, realizzazione di
calcoli a mente o scritti)calcoli a mente o scritti)
Difficoltà di lettura:Difficoltà di lettura:
dislessiadislessia
L’insieme di questi disturbi viene riunito sotto laL’insieme di questi disturbi viene riunito sotto la definizionedefinizione
Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) che produconoche producono
effetti significativi e duraturi nel campo dello sviluppo scolastico e ,effetti significativi e duraturi nel campo dello sviluppo scolastico e ,
a volte, nella vita sociale e lavorativa.a volte, nella vita sociale e lavorativa.
I Disturbi Specifici di Apprendimento tendono a persistereI Disturbi Specifici di Apprendimento tendono a persistere
nell’arco della vita e a costituire un fattore potenziale dinell’arco della vita e a costituire un fattore potenziale di
vulnerabilità: è quindi necessario approntare una gamma divulnerabilità: è quindi necessario approntare una gamma di
aiuti protratti nel tempo.aiuti protratti nel tempo.
5. DSA:DSA: DISABILITA’ (deficit funzionale), DISTURBO (distanza dallaDISABILITA’ (deficit funzionale), DISTURBO (distanza dalla
norma) o VARIAZIONE INDIVIDUALE (diversità, caratteristica)?norma) o VARIAZIONE INDIVIDUALE (diversità, caratteristica)?
Quando parliamo di DSA siamo davvero di fronte a qualcosa diQuando parliamo di DSA siamo davvero di fronte a qualcosa di
identificabile come diverso dalla norma, a qualcosa diidentificabile come diverso dalla norma, a qualcosa di patologicopatologico, che, che
merita misure e considerazioni specifiche?merita misure e considerazioni specifiche? Oppure si tratta diOppure si tratta di
condizioni che possono essere considerate espressioni di normacondizioni che possono essere considerate espressioni di norma e chee che
dipendono da scarso esercizio?dipendono da scarso esercizio?
La comunità scientifica ha una risposta molto chiara a tale quesito,La comunità scientifica ha una risposta molto chiara a tale quesito,
ma probabilmente non è riuscita a comunicarla in modo altrettantoma probabilmente non è riuscita a comunicarla in modo altrettanto
chiaro alla comunità scolastica e, più in generale, alchiaro alla comunità scolastica e, più in generale, all’opinionel’opinione
pubblicapubblica; quest’ultima; quest’ultima tende a distinguere con un confine netto latende a distinguere con un confine netto la
norma dalla patologia e ad attribuire solo alle condizioni definitenorma dalla patologia e ad attribuire solo alle condizioni definite
come patologiche la possibilità di usufruire di aiuti o strumenticome patologiche la possibilità di usufruire di aiuti o strumenti
rieducativi e compensativi.rieducativi e compensativi.
In realtà,In realtà, anche nelle scienze mediche, sono molte le condizioni inanche nelle scienze mediche, sono molte le condizioni in
cui non si può distinguere nettamente la normalità dalla patologia,cui non si può distinguere nettamente la normalità dalla patologia,
poiché la distribuzione delle caratteristiche fra gli individui assumepoiché la distribuzione delle caratteristiche fra gli individui assume
piuttosto la forma di unpiuttosto la forma di un continuum.continuum.
I ricercatori, sulla base di criteri matematici, tendono a identificareI ricercatori, sulla base di criteri matematici, tendono a identificare
un punto (definitoun punto (definito sogliasoglia) al di sopra o al di sotto del quale le) al di sopra o al di sotto del quale le
caratteristiche di un individuo assumono un significato “deviante”,caratteristiche di un individuo assumono un significato “deviante”,
cioè chiaramente discrepante rispetto alla maggioranza deglicioè chiaramente discrepante rispetto alla maggioranza degli
individui. Questo vale per la statura o il peso e anche per le capacitàindividui. Questo vale per la statura o il peso e anche per le capacità
di lettura e di scrittura.di lettura e di scrittura.
6. In ambito scientificoIn ambito scientifico si considera improprio definiresi considera improprio definire comecome
“condizioni patologiche” quelle che“condizioni patologiche” quelle che si trovano al di sotto dellasi trovano al di sotto della
soglia, poiché nonsoglia, poiché non sono espressionesono espressione di una malattia madi una malattia ma di unadi una
condizione, sia pure determinata biologicamente e quindi, incondizione, sia pure determinata biologicamente e quindi, in
quanto tale, scarsamente modificabile.quanto tale, scarsamente modificabile.
Oggi i ricercatori tendono a utilizzare per queste condizioni ilOggi i ricercatori tendono a utilizzare per queste condizioni il
terminetermine neurodiversitàneurodiversità.. Secondo questo concetto lo sviluppoSecondo questo concetto lo sviluppo
neurobiologico atipico che provoca la dislessia o gli altri DSA deveneurobiologico atipico che provoca la dislessia o gli altri DSA deve
essere riconosciuto e rispettato al pari delle altre condizioniessere riconosciuto e rispettato al pari delle altre condizioni
umane.umane.
La lettura è un processo molto complesso e multifattoriale cheLa lettura è un processo molto complesso e multifattoriale che
coinvolge funzioni e apparati molto diversi (visione, linguaggio,coinvolge funzioni e apparati molto diversi (visione, linguaggio,
motricità,…). Lo studio delle cause della dislessia non può portaremotricità,…). Lo studio delle cause della dislessia non può portare
a soluzioni semplici e univoche.a soluzioni semplici e univoche.
Dopo più di cento anni dalla scoperta del disturbo molte teorieDopo più di cento anni dalla scoperta del disturbo molte teorie
sono state proposte e sono tramontate;sono state proposte e sono tramontate; è utile conoscere leè utile conoscere le
principali posizioni per comprendere la complessità di unprincipali posizioni per comprendere la complessità di un
fenomeno che è facile e chiaro da individuare solo nella suafenomeno che è facile e chiaro da individuare solo nella sua
manifestazione comportamentale: la difficoltà di lettura ad altamanifestazione comportamentale: la difficoltà di lettura ad alta
voce.voce.
7. I 4 principali modelli teorici in competizione nellaI 4 principali modelli teorici in competizione nella
spiegazione delle possibili cause della DE:spiegazione delle possibili cause della DE:
1.1. Teoria del deficit fonologicoTeoria del deficit fonologico (compromissione della(compromissione della
capacità di codificare, mantenere, recuperare l’informazionecapacità di codificare, mantenere, recuperare l’informazione
fonologica):fonologica): il sintomo principale è caratterizzato dallail sintomo principale è caratterizzato dalla
persistente difficoltà dei dislessici di leggere con fluenza lepersistente difficoltà dei dislessici di leggere con fluenza le
cosiddettecosiddette non-parolenon-parole, cioè le parole nuove che non essendo, cioè le parole nuove che non essendo
presenti nel lessico del lettore debbono essere costruitepresenti nel lessico del lettore debbono essere costruite
attraverso una strategia assemblativa che poggia sull’efficienzaattraverso una strategia assemblativa che poggia sull’efficienza
delle componenti fonologiche. Un altro aspetto riguarda gli studidelle componenti fonologiche. Un altro aspetto riguarda gli studi
sullasulla denominazione rapidadenominazione rapida che mettono in evidenza le difficoltàche mettono in evidenza le difficoltà
dei dislessici di denominare con prontezza e fluenza sequenze didei dislessici di denominare con prontezza e fluenza sequenze di
stimoli semplici e conosciuti (come i colori). La lentezza estimoli semplici e conosciuti (come i colori). La lentezza e
l’inaccuratezza che i dislessici, anche in età adulta, evidenzianol’inaccuratezza che i dislessici, anche in età adulta, evidenziano
in queste prove inducono a pensare a una difficoltà nel recuperoin queste prove inducono a pensare a una difficoltà nel recupero
delle rappresentazioni fonologiche, anche possedute daldelle rappresentazioni fonologiche, anche possedute dal
soggetto. Questo dato, che sembra marginale, ha invece unasoggetto. Questo dato, che sembra marginale, ha invece una
sua importanza nell’apprendimento scolastico che poggia in moltisua importanza nell’apprendimento scolastico che poggia in molti
casi sulla prontezza nel recupero delle informazioni e dellecasi sulla prontezza nel recupero delle informazioni e delle
sequenze apprese (tabelline, regole grammaticali, sequenzesequenze apprese (tabelline, regole grammaticali, sequenze
temporali, formule,ecc.)temporali, formule,ecc.)
8. 2.2. Teoria del deficit di automatizzazioneTeoria del deficit di automatizzazione::
un aspetto centrale di questa teoria è che il deficit diun aspetto centrale di questa teoria è che il deficit di
automatizzazione comprometterebbe non solo la letturaautomatizzazione comprometterebbe non solo la lettura
ma anche le sequenze motorie e in generalema anche le sequenze motorie e in generale
l’apprendimento implicito. Questa teoria spiega lel’apprendimento implicito. Questa teoria spiega le evidentievidenti
difficoltà riscontrate nei dislessici di svolgere nello stessodifficoltà riscontrate nei dislessici di svolgere nello stesso
tempo due compititempo due compiti: per esempio scrivere e al tempo: per esempio scrivere e al tempo
stesso ascoltare il successivo segmento del dettato, mastesso ascoltare il successivo segmento del dettato, ma
anche decodificare e comprendere, oppure svolgere alcuneanche decodificare e comprendere, oppure svolgere alcune
attività in condizione posturale precaria. Il contributoattività in condizione posturale precaria. Il contributo
importante di questa ipotesi è sottolineare le implicazioniimportante di questa ipotesi è sottolineare le implicazioni
sull’attività cognitiva della mancata automatizzazione disull’attività cognitiva della mancata automatizzazione di
una abilità: impegno dell’attenzione volontaria su una solauna abilità: impegno dell’attenzione volontaria su una sola
attività alla volta, consumo abnorme di risorse attentiveattività alla volta, consumo abnorme di risorse attentive
con tendenza ad abbandonare il compito,con tendenza ad abbandonare il compito, intreccio fra iintreccio fra i
deficit di lettura, coordinazione motoria e attenzione-deficit di lettura, coordinazione motoria e attenzione-
iperattivitàiperattività..
9. 3.3. Teoria del deficit visivo/uditivo:Teoria del deficit visivo/uditivo: riguarda ilriguarda il
sistema che elabora le informazioni transienti, cioè quellesistema che elabora le informazioni transienti, cioè quelle
in rapido cambiamento, sia di natura visiva che uditiva.in rapido cambiamento, sia di natura visiva che uditiva.
Questo tipo di deficit provocherebbe una sorta diQuesto tipo di deficit provocherebbe una sorta di
sovrapposizione degli stimolisovrapposizione degli stimoli e la difficoltà a mantenere lee la difficoltà a mantenere le
sequenze in modo correttosequenze in modo corretto (“il” che viene letto “li”)(“il” che viene letto “li”)
4.4. Teoria del deficit attentivo:Teoria del deficit attentivo: dà moltadà molta
importanza al concetto diimportanza al concetto di finestra attentivafinestra attentiva, cioè di uno, cioè di uno
spazio sia visivo che temporale in cui avviene laspazio sia visivo che temporale in cui avviene la
processazione delle informazioni. Nella lettura questoprocessazione delle informazioni. Nella lettura questo
spazio è in parte simmetrico rispetto al punto dispazio è in parte simmetrico rispetto al punto di
focalizzazione, in parte asimmetrico, con allargamentofocalizzazione, in parte asimmetrico, con allargamento
verso destra nei sistemi di lettura in cui si procede daverso destra nei sistemi di lettura in cui si procede da
sinistra a destra, asimmetrico in direzione opposta neisinistra a destra, asimmetrico in direzione opposta nei
sistemi in cui si legge da destra a sinistra.sistemi in cui si legge da destra a sinistra. Molti studiMolti studi
hanno evidenziato nei dislessici anomalie della finestrahanno evidenziato nei dislessici anomalie della finestra
attentiva.attentiva.
10. EPIDEMIOLOGIAEPIDEMIOLOGIA
Le persone con DSA costituiscono unaLe persone con DSA costituiscono una percentualepercentuale
significativasignificativa della popolazione generale.della popolazione generale.
Nelle varie fasi della vita queste persone sono esposte alNelle varie fasi della vita queste persone sono esposte al
rischio o dirischio o di non sviluppare in pieno le proprie potenzialitànon sviluppare in pieno le proprie potenzialità oo
didi sperimentare difficoltà di adattamento rilevantisperimentare difficoltà di adattamento rilevanti, che, che
possono condurre anche ad esiti psicopatologici.possono condurre anche ad esiti psicopatologici.
Purtroppo non esistono dati univoci sulla prevalenza delPurtroppo non esistono dati univoci sulla prevalenza del
disturbo nella popolazione italiana…. In ogni caso ladisturbo nella popolazione italiana…. In ogni caso la
maggior parte delle ricerche condottemaggior parte delle ricerche condotte nella fascia dinella fascia di
scolarità 8-13 anniscolarità 8-13 anni individua circaindividua circa ilil 3,5-4%3,5-4%
delladella popolazione scolastica interessata dal disturbopopolazione scolastica interessata dal disturbo..
11. LA DIAGNOSI DEI DSALA DIAGNOSI DEI DSA
La diagnosi di dislessia e di tutti i DSA si basa sul criterio dellaLa diagnosi di dislessia e di tutti i DSA si basa sul criterio della
“discrepanza”,“discrepanza”, cioè sulla differenza significativa che deve esserecioè sulla differenza significativa che deve essere
rilevata fra la prestazione di un individuo e quella attesa per larilevata fra la prestazione di un individuo e quella attesa per la
popolazione standard.popolazione standard.
I parametri del confronto sono la velocità di letturaI parametri del confronto sono la velocità di lettura - che- che
esprime il valore temporale in cui viene realizzato un processo -esprime il valore temporale in cui viene realizzato un processo -
e la correttezza nella decifrazionee la correttezza nella decifrazione – che esprime l’avvenuta– che esprime l’avvenuta
stabilizzazione della conversione tra unità grafiche e unitàstabilizzazione della conversione tra unità grafiche e unità
fonologiche.fonologiche.
Le corrispondenze tra grafemi e fonemi in italiano sono solo 27Le corrispondenze tra grafemi e fonemi in italiano sono solo 27
e possono essere apprese in un tempo molto rapido:e possono essere apprese in un tempo molto rapido: al termineal termine
della 1^ primaria i bambini italiani sono in grado di leggeredella 1^ primaria i bambini italiani sono in grado di leggere
correttamente il 95% delle parole (studio COST 2001).correttamente il 95% delle parole (studio COST 2001).
La comunità scientifica è contraria a diagnosi di dislessia primaLa comunità scientifica è contraria a diagnosi di dislessia prima
del termine della 2^ perché nelle prime due classi i valori didel termine della 2^ perché nelle prime due classi i valori di
velocità e di accuratezza sono distribuiti in un intervallo moltovelocità e di accuratezza sono distribuiti in un intervallo molto
ampio, arco che si restringe rapidamente a partire dalla 3^.ampio, arco che si restringe rapidamente a partire dalla 3^.
12. Per avviare un’attività di rieducazione non è indispensabile porrePer avviare un’attività di rieducazione non è indispensabile porre
una diagnosi di dislessia, anziuna diagnosi di dislessia, anzi maggiore è la precocitàmaggiore è la precocità
dell’intervento, migliori sono le aspettative di efficaciadell’intervento, migliori sono le aspettative di efficacia..
Un altro importante aspetto della discrepanza riguarda laUn altro importante aspetto della discrepanza riguarda la
differenza tra le prestazioni nelle prove cognitive non verbali edifferenza tra le prestazioni nelle prove cognitive non verbali e
quelle legate alle singole abilità.quelle legate alle singole abilità.
La discrepanza fra livello intellettivo generale ed efficienza diLa discrepanza fra livello intellettivo generale ed efficienza di
lettura determina la specificità del disturbo di apprendimento,lettura determina la specificità del disturbo di apprendimento,
cioè consente di attribuire la difficoltà nell’acquisizione dellacioè consente di attribuire la difficoltà nell’acquisizione della
lettura a un fattore peculiare e determinato, e non a fattori piùlettura a un fattore peculiare e determinato, e non a fattori più
generali quali l’efficienza intellettiva o il livello culturale.generali quali l’efficienza intellettiva o il livello culturale.
La presenza di disturbi anche severi di lettura in bambini conLa presenza di disturbi anche severi di lettura in bambini con
intelligenza anche brillante dimostra l’indipendenza deiintelligenza anche brillante dimostra l’indipendenza dei
meccanismi di apprendimento dal livello cognitivo generale emeccanismi di apprendimento dal livello cognitivo generale e
questo è un elemento molto importante da considerare per laquesto è un elemento molto importante da considerare per la
scuola e per le possibilità di successo formativo dello studentescuola e per le possibilità di successo formativo dello studente
con dislessia.con dislessia.
L’apprendimento scolastico è in gran parte mediato dalla lettura,L’apprendimento scolastico è in gran parte mediato dalla lettura,
ma il fatto di sapere che lo studente dislessico ha capacitàma il fatto di sapere che lo studente dislessico ha capacità
cognitive integre deve indurre la scuola a trovare strumenticognitive integre deve indurre la scuola a trovare strumenti
alternativi alla lettura diretta per acquisire le informazioni e lealternativi alla lettura diretta per acquisire le informazioni e le
conoscenze.conoscenze.
13. PRESA IN CARICO E OBIETTIVI DEL PIANO DIPRESA IN CARICO E OBIETTIVI DEL PIANO DI
INTERVENTOINTERVENTO
La gestione dei DSA necessita di una presa in carico riabilitativa,La gestione dei DSA necessita di una presa in carico riabilitativa,
rieducativa ed educativa.rieducativa ed educativa.
Presa in carico riabilitativaPresa in carico riabilitativa = intervento di uno specialista= intervento di uno specialista
(neuropsicologo e logopedista) con obiettivi, tempi e modalità(neuropsicologo e logopedista) con obiettivi, tempi e modalità
ben definiti.ben definiti.
Presa in carico rieducativaPresa in carico rieducativa = progetto condotto da educatori,= progetto condotto da educatori,
insegnanti, familiari che integra al suo interno la presa in caricoinsegnanti, familiari che integra al suo interno la presa in carico
riabilitativa – può durare tutto il tempo della scolarizzazione finoriabilitativa – può durare tutto il tempo della scolarizzazione fino
all’università.all’università.
Presa in carico educativaPresa in carico educativa = ha come obiettivo l’equilibrio= ha come obiettivo l’equilibrio
spicosociale e fisico e integra, oltre agli aspetti precedenti glispicosociale e fisico e integra, oltre agli aspetti precedenti gli
aspetti di vita sociale-relazionale e della gestione del tempoaspetti di vita sociale-relazionale e della gestione del tempo
libero.libero.
14. PRECOCITA’ DEL TRATTAMENTOPRECOCITA’ DEL TRATTAMENTO
Nonostante sia prematuro fare diagnosi conclamata diNonostante sia prematuro fare diagnosi conclamata di
dislessia, disgrafia prima della seconda primaria e didislessia, disgrafia prima della seconda primaria e di
discalculia prima della terza,discalculia prima della terza, è possibile, già alla fine dellaè possibile, già alla fine della
classe prima o all’inizio della seconda porre il forte sospettoclasse prima o all’inizio della seconda porre il forte sospetto
diagnostico di rischio DSA.diagnostico di rischio DSA.
E’ importanteE’ importante mettere in atto procedure specifiche dimettere in atto procedure specifiche di
stimolazione (potenziamento) ai primi segni di difficoltàstimolazione (potenziamento) ai primi segni di difficoltà
durante il processo di acquisizione di una abilità.durante il processo di acquisizione di una abilità.
Più precoce è l’intervento più è facile che le procedure messePiù precoce è l’intervento più è facile che le procedure messe
in atto per aiutare bambini in difficoltà si incontrino con lein atto per aiutare bambini in difficoltà si incontrino con le
normali procedure didattiche della classe, o siano moltonormali procedure didattiche della classe, o siano molto
vicine e assimilabili. Per esempio le attività di potenziamentovicine e assimilabili. Per esempio le attività di potenziamento
metafonologico effettuate in seguito agli screening di classemetafonologico effettuate in seguito agli screening di classe
prima sono state spesso utilizzate dagli insegnanti anche perprima sono state spesso utilizzate dagli insegnanti anche per
il resto della classeil resto della classe
16. E’ possibile parlare di prevenzione dei DSA?E’ possibile parlare di prevenzione dei DSA?
E’ possibile individuare in anticipo i bambini che presenterannoE’ possibile individuare in anticipo i bambini che presenteranno
questo problema?questo problema?
Ci sono interventi che possono essere attuati per impedirne laCi sono interventi che possono essere attuati per impedirne la
comparsa?comparsa?
Quanto precocemente è possibile riconoscere un DSA?Quanto precocemente è possibile riconoscere un DSA?
Un suo riconoscimento precoce costituisce un reale vantaggio?Un suo riconoscimento precoce costituisce un reale vantaggio?
17. DSA
DC
PP
DA
COMPOSIZIONE DELLE DIFFICOLTA’ DI
APPRENDIMENTO NELLA SCUOLA ITALIANA
(DA= difficoltà aspecifiche; DSA= disturbi specifici di apprendimento;
DC= disabilità cognitive; PP= disturbi psicopatologici)
Mediamente dei 20 alunni su 100 che
presentano una difficoltà di
apprendimento scolastico solo 3-5
sono DSA (più frequenti nei maschi);
1-2 presentano un disturbo cognitivo
lieve e 2-3 un problema
psicopatologico significativo; i
restanti 12-13 presentano una
difficoltà non specifica.
18. La precocità dell’intervento (didattico e riabilitativo) è unLa precocità dell’intervento (didattico e riabilitativo) è un
elemento importante nella storia dei DSA.elemento importante nella storia dei DSA.
Un intervento avviato prima della stabilizzazione delUn intervento avviato prima della stabilizzazione del
disturbo riducedisturbo riduce
– il numero dei soggettiil numero dei soggetti che continueranno ad avere difficoltà diche continueranno ad avere difficoltà di
lettura/scrittura negli anni successivi;lettura/scrittura negli anni successivi;
– l’entità del disturbol’entità del disturbo nei soggetti le cui prestazioni rimangononei soggetti le cui prestazioni rimangono
comunque deficitarie;comunque deficitarie;
– il rischio di problemi psicopatologici secondariil rischio di problemi psicopatologici secondari (i soggetti con(i soggetti con
DSA presentano un rischio di sviluppare problemi emotivi treDSA presentano un rischio di sviluppare problemi emotivi tre
volte superiore a quello dei loro coetanei normolettori);volte superiore a quello dei loro coetanei normolettori);
– il rischio di abbandono dell’iter formativoil rischio di abbandono dell’iter formativo (frequentissimo per(frequentissimo per
le situazioni non riconosciute).le situazioni non riconosciute).
19. LA PREVENZIONE DEL DSA ALL’INIZIO DELLALA PREVENZIONE DEL DSA ALL’INIZIO DELLA
SCUOLA PRIMARIASCUOLA PRIMARIA
Il fattore di rischio che ha ricevuto più conferme è quelloIl fattore di rischio che ha ricevuto più conferme è quello
dell’abilità di processamento fonologicodell’abilità di processamento fonologico (=capacità di percepire la(=capacità di percepire la
forma sonora delle parole e di manipolarle, scomponendole eforma sonora delle parole e di manipolarle, scomponendole e
ricomponendole nei suoni che le compongono).ricomponendole nei suoni che le compongono).
Allo stato attuale delle conoscenze un intervento su di un fattoreAllo stato attuale delle conoscenze un intervento su di un fattore
di rischio diminuisce la prevalenza del DSA, ma non la annulla; undi rischio diminuisce la prevalenza del DSA, ma non la annulla; un
intervento sui fattori di rischio riduce l’entità del disturbo diintervento sui fattori di rischio riduce l’entità del disturbo di
letto/scrittura, ma non lo elimina del tutto.letto/scrittura, ma non lo elimina del tutto.
Poiché stiamo parlando di un disturbo di sviluppo (costituzionale ePoiché stiamo parlando di un disturbo di sviluppo (costituzionale e
non acquisito) i fattori di rischio vanno individuati in quellenon acquisito) i fattori di rischio vanno individuati in quelle
competenze e funzioni che maturano prima dell’apprendimentocompetenze e funzioni che maturano prima dell’apprendimento
del codice scritto e che sono alla base della sua acquisizione.del codice scritto e che sono alla base della sua acquisizione.
20. Possiamo suddividere i fattori di rischio per un DSA inPossiamo suddividere i fattori di rischio per un DSA in
fattori socio-ambientali e fattori personali.fattori socio-ambientali e fattori personali.
Tra i primi ci sono ilTra i primi ci sono il livello socio-economicolivello socio-economico (in particolare(in particolare
la scolarità dei genitori) ela scolarità dei genitori) e la familiaritàla familiarità (i bambini nati in(i bambini nati in
famiglie in cui almeno un membro presenta il disturbofamiglie in cui almeno un membro presenta il disturbo
hanno una probabilità 4 volte maggiore di sviluppare unhanno una probabilità 4 volte maggiore di sviluppare un
DSA).DSA).
L’ambiente familiare gioca il doppio ruolo di determinanteL’ambiente familiare gioca il doppio ruolo di determinante
biologico ed ambientale: il fattore genetico si somma allabiologico ed ambientale: il fattore genetico si somma alla
povertà linguistica e alla ridotta esposizione alla lettura.povertà linguistica e alla ridotta esposizione alla lettura.
L’appartenenza a famiglie di basso livello socio-economico eL’appartenenza a famiglie di basso livello socio-economico e
la bassa istruzione aumentano fino a 10 volte il rischio dila bassa istruzione aumentano fino a 10 volte il rischio di
DSA (riduzione dell’esposizione al codice scritto).DSA (riduzione dell’esposizione al codice scritto).
22. Perché fare i calcoli è difficile? Oggi in Italia a scuolaPerché fare i calcoli è difficile? Oggi in Italia a scuola
vengono segnalati 5 bambini per ogni classe di 25 alunnivengono segnalati 5 bambini per ogni classe di 25 alunni
circa con difficoltà di calcolo (20%), mentre lacirca con difficoltà di calcolo (20%), mentre la discalculiadiscalculia
evolutiva riguarda lo 0,5% della popolazione.evolutiva riguarda lo 0,5% della popolazione.
Per capire come mai così tanti bambini facciano faticaPer capire come mai così tanti bambini facciano fatica
nell’apprendimento del calcolo bisogna tenere contonell’apprendimento del calcolo bisogna tenere conto
almeno di tre diverse cause:almeno di tre diverse cause:
1.1. Il nostro sistema educativo comincia a porre attenzioneIl nostro sistema educativo comincia a porre attenzione
sistematica allo sviluppo della cognizione numerica versosistematica allo sviluppo della cognizione numerica verso
i 6 anni mentre i meccanismi di base sono innati e hannoi 6 anni mentre i meccanismi di base sono innati e hanno
bisogno dibisogno di attenzione educativa fin dal primo anno diattenzione educativa fin dal primo anno di
vitavita..
2.2. Oltre a porre attenzione tardi, il sistema educativo puntaOltre a porre attenzione tardi, il sistema educativo punta
troppo sull’addestramento alla prestazione scritta, mentretroppo sull’addestramento alla prestazione scritta, mentre
l’intelligenza numerica evolve soprattutto nel calcolo al’intelligenza numerica evolve soprattutto nel calcolo a
mente.mente.
3.3. La discalculia evolutiva esiste ma è raraLa discalculia evolutiva esiste ma è rara e non ha nulla ae non ha nulla a
che fare con quel 20% di bambini che a 8 anni sono giàche fare con quel 20% di bambini che a 8 anni sono già
segnalati dalla scuola per significative difficoltà.segnalati dalla scuola per significative difficoltà.
23. Come distinguere e aiutare sia i rari discalculici che quelCome distinguere e aiutare sia i rari discalculici che quel
20% di bambini che apprendono così poco e male da20% di bambini che apprendono così poco e male da
manifestare cadute significative nell’apprendimento?manifestare cadute significative nell’apprendimento?
““difficoltà” e “disturbo” si riferiscono a situazioni moltodifficoltà” e “disturbo” si riferiscono a situazioni molto
diverse e con prognosi differenti.diverse e con prognosi differenti.
Difficoltà di apprendimentoDifficoltà di apprendimento == qualsiasi ostacolo incontratoqualsiasi ostacolo incontrato
durante il percorso scolastico (evoluzione positiva).durante il percorso scolastico (evoluzione positiva).
Disturbi evolutivi specifici dell’apprendimentoDisturbi evolutivi specifici dell’apprendimento == dipendonodipendono
dalle basi neuropsicologiche dell’apprendimento stessodalle basi neuropsicologiche dell’apprendimento stesso
(evoluzione incerta).(evoluzione incerta).
““difficoltà” e “disturbo” non sono sinonimi e devono perciòdifficoltà” e “disturbo” non sono sinonimi e devono perciò
essere usati in maniera corretta a seconda della situazioneessere usati in maniera corretta a seconda della situazione
a cui facciamo riferimento.a cui facciamo riferimento.
24. Le più recenti ricerche scientifiche hanno individuato due profiliLe più recenti ricerche scientifiche hanno individuato due profili
distinti di discalculia, caratterizzati da:distinti di discalculia, caratterizzati da:
1.1. Debolezza nella strutturazione cognitiva delle componentiDebolezza nella strutturazione cognitiva delle componenti
numerichenumeriche(meccanismi di quantificazione, seriazione,(meccanismi di quantificazione, seriazione,
comparazione, strategie di calcolo mentale…).comparazione, strategie di calcolo mentale…).
2.2. Compromissioni a livello procedurale e di calcoloCompromissioni a livello procedurale e di calcolo (lettura, scrittura(lettura, scrittura
e incolonnamento di numeri, recupero degli aspetti numerici ee incolonnamento di numeri, recupero degli aspetti numerici e
degli algoritmi del calcolo scritto).degli algoritmi del calcolo scritto).
La 1. è da intendersi come una specie di “cecità ai numeri” ossiaLa 1. è da intendersi come una specie di “cecità ai numeri” ossia
l’incapacità di comprendere le numerosità e di conseguenza dil’incapacità di comprendere le numerosità e di conseguenza di
manipolarle. Studi recenti dimostrano come l’idea di numerositàmanipolarle. Studi recenti dimostrano come l’idea di numerosità
sia innata e condivisa anche con molte specie animali: nasciamosia innata e condivisa anche con molte specie animali: nasciamo
già predisposti all’intelligenza numerica che si attivagià predisposti all’intelligenza numerica che si attiva
automaticamente quando veniamo alla luce. = come vi sonoautomaticamente quando veniamo alla luce. = come vi sono
persone che nascono cieche ai colori, così vi possono esserepersone che nascono cieche ai colori, così vi possono essere
persone che nascono cieche ai numeri.persone che nascono cieche ai numeri.
La 2. si riferisce alle difficoltà nell’acquisizione delle procedure eLa 2. si riferisce alle difficoltà nell’acquisizione delle procedure e
degli algoritmi del calcolo.degli algoritmi del calcolo.
E’ importante partire dagli errori commessi per individuare il tipoE’ importante partire dagli errori commessi per individuare il tipo
di intervento più adatto ed efficace.di intervento più adatto ed efficace.
25. L’indicatore principale necessario per distinguere unL’indicatore principale necessario per distinguere un
disturbo da una difficoltà di calcolo è la cosiddettadisturbo da una difficoltà di calcolo è la cosiddetta
“resistenza al trattamento”.“resistenza al trattamento”.
Se un bambino in difficoltà dell’area del calcolo vieneSe un bambino in difficoltà dell’area del calcolo viene
aiutato in modo adeguato e migliora significativamente leaiutato in modo adeguato e migliora significativamente le
proprie competenze, può essere esclusa l’ipotesi diproprie competenze, può essere esclusa l’ipotesi di
discalculia evolutiva.discalculia evolutiva.
Rimane comunque valido l’”SOS – matematica” degli ultimiRimane comunque valido l’”SOS – matematica” degli ultimi
anni: perché così tanti bambini fanno fatica nelanni: perché così tanti bambini fanno fatica nel
comprendere la matematica?...comprendere la matematica?...
26. IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATOIL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Questo documento dovrebbe essere approvato in sedeQuesto documento dovrebbe essere approvato in sede
collegiale e inserito nel POF a tutela del diritto allo studiocollegiale e inserito nel POF a tutela del diritto allo studio
degli alunni.degli alunni.
Per il momento non è stato definito a livello nazionale,Per il momento non è stato definito a livello nazionale,
tuttavia Piani Didattici Personalizzati sono stati elaborati intuttavia Piani Didattici Personalizzati sono stati elaborati in
ambito territoriale o da singole scuole.ambito territoriale o da singole scuole.
In base ai livelli di gravità certificati dalla diagnosiIn base ai livelli di gravità certificati dalla diagnosi
specialistica, il PDP dovrà contemplare un diverso impiegospecialistica, il PDP dovrà contemplare un diverso impiego
dei seguenti interventi:dei seguenti interventi:
- strategie metodologiche e didattiche- strategie metodologiche e didattiche
- strumenti dispensativi- strumenti dispensativi
- strumenti compensativi- strumenti compensativi
- modalità di valutazione- modalità di valutazione
27. 1.1. STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHESTRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE
= l’impiego di forme didattiche che facilitino= l’impiego di forme didattiche che facilitino
l’apprendimento e semplifichino il compito di lettural’apprendimento e semplifichino il compito di lettura
senza ridurre sostanzialmente la complessità deglisenza ridurre sostanzialmente la complessità degli
obiettivi e delle conoscenze richieste:obiettivi e delle conoscenze richieste: mappe concettuali,mappe concettuali,
immagini, schemi e altri mediatori didattici.immagini, schemi e altri mediatori didattici. il PDPil PDP
indicherà per le singole materie la necessità dell’impiegoindicherà per le singole materie la necessità dell’impiego
di mappe concettuali o altri mediatori. Possono risultaredi mappe concettuali o altri mediatori. Possono risultare
utili le nuove tecnologie per realizzare, archiviare eutili le nuove tecnologie per realizzare, archiviare e
riutilizzare le mappe concettuali per più alunni.riutilizzare le mappe concettuali per più alunni.
Fra le strategie rientra ancheFra le strategie rientra anche l’impiego dei tempi al’impiego dei tempi a
disposizione per lo svolgimento dei compiti assegnatidisposizione per lo svolgimento dei compiti assegnati,,
individuati per materia sulla base della diagnosi,individuati per materia sulla base della diagnosi,
dell’esperienza diretta e della ridefinizione periodica deldell’esperienza diretta e della ridefinizione periodica del
PDP. In alternativa è possibilePDP. In alternativa è possibile ridurre gli obiettivi diridurre gli obiettivi di
apprendimento richiesti per ogni prova.apprendimento richiesti per ogni prova.
Definire i criteri per la eventuale riduzione dei compiti daDefinire i criteri per la eventuale riduzione dei compiti da
assegnare a casa.assegnare a casa.
28. 2.2. STRUMENTI DISPENSATIVISTRUMENTI DISPENSATIVI
Sono forme di tutela per gli alunni DSA; dispensano dalloSono forme di tutela per gli alunni DSA; dispensano dallo
svolgere alcune prestazioni davanti ai compagni di classe,svolgere alcune prestazioni davanti ai compagni di classe,
evitando frequenti esperienze umilianti. Riguardanoevitando frequenti esperienze umilianti. Riguardano
quindi essenzialmente gli aspetti emotivi e affettiviquindi essenzialmente gli aspetti emotivi e affettivi
dell’alunno evitandogli di vivere la scuola come luogo indell’alunno evitandogli di vivere la scuola come luogo in
cui è costantemente sottoposto a prestazioni che necui è costantemente sottoposto a prestazioni che ne
mettono in luce le difficoltà.mettono in luce le difficoltà.
Le misure dispensative consentono di costruire un climaLe misure dispensative consentono di costruire un clima
più sereno e sicuro, nel quale possa avvenire unpiù sereno e sicuro, nel quale possa avvenire un
apprendimento più efficace.apprendimento più efficace.