2. La comunicazione
è un processo di scambio di
informazioni e comportamenti
che si realizza in un contesto
finalizzato al raggiungimento di un
obiettivo relazionale
La comunicazione: una definizione
3. Principi di comunicazione
In ogni evento comunicativo vi sono componenti:
verbali e non-verbali
l’aspetto di contenuto è rappresentato dalla componente
verbale
l’aspetto di relazione è veicolato da componenti
non-verbali
4. Principi di comunicazione
Le componenti della comunicazione non-verbale
gestualità (di affermazione o negazione - di apertura o
di chiusura - di automanipolazione: noia, disagio)
espressioni facciali e sguardo (occhiata - sguardo
attento - rivolto da un’altra parte - sorriso -
preoccupazione - attenzione:essere posti sulla stessa
linea dello sguardo dell’altro)
posture (posizionamento del corpo: aperto - teso -
disponibile) avvicinamento
aspetto esteriore
capi d’abbigliamento
5. Osservare è Guardare e Ascoltare
NONNON
solamente Vedere e Udire.
COSA SIGNIFICA OSSERVARE
6. LE METODOLOGIE OSSERVATIVE
l’osservazione spontanea e occasionale
l’osservazione sistematica
l’osservazione naturalistica
l’osservazione diretta
l’osservazione indiretta
l’osservazione partecipante
l’osservazione non partecipante
8. L’osservazione sistematica
Scelta di un approccio teorico
Scelta di una tipologia osservativa
Osservazione
raccolta dati
elaborazione
interpretazione
9. Nell’osservazioneosservazione
occasionaleoccasionale la
focalizzazione dei
dati è affidata alla
deformazione
arbitraria della
memoria.
Nell’osservazioneosservazione
sistematicasistematica colui
che osserva raccoglie
intenzionalmente,
organizza e registra i
dati rapportandoli a
precisi schemi di
riferimento.
Confronto fra tipi diConfronto fra tipi di
osservazioneosservazione
10. L’osservazione naturalistica
L’osservatore registra ciò che sta
rilevando
È necessario:
- controllo intersoggettivo (qualità degli
strumenti di registrazione e formazione
degli operatori)
- quantificazione
- validità ecologica (esistenza di
comportamenti nella vita reale)
Integrazione tra oss. natur. e oss. in
laboratorio (validità ecologica)
11. Osservazione diretta
Non richiede strumenti o dispositivi tra
osservatore e osservato
Si svolge senza una dilazione temporale
Si escludono test o interviste
Si esclude la descrizione retrospettiva
Uso di checklist: intensità, frequenza,
durata dei tratti comportamentali o
fenomenici
Teoria dell’attaccamento
Infant observation
14. Le registrazioniLe registrazioni
diaristichediaristiche
Permettono di condurre
osservazioni sia a carattere
biograficobiografico sia a carattere
autobiograficoautobiografico.
Tra le forme di registrazione diaristica rientra il diario di bordodiario di bordo,
particolarmente usato in campo scolastico, dove vengono
annotati obiettivi, procedure, comportamenti ecc.
16. Le teorie di riferimento
L’approccio Etologico
L’approccio Ecologico
L’approccio Psicoanalitico
L’approccio Piagetiano
La Teoria dell’attaccamento
La Pragmatica della Comunicazione
L’approccio Umanistico
L’approccio Gardneriano
17. L’approccio etologico 1
Vantaggio:
- osservare i soggetti che non potrebbero
collaborare con il ricercatore per la giovane età
o per una patologia
- prerequisito per la sperimentazione
Finalità
- dimostrare la funzione adattiva di un
comportamento
- far emergere la relazione tra
comportamento e ambiente
- esaltare i meccanismi causali
18. L’approccio etologico 2
Nello studio dello sviluppo del
comportamento umano:
- l’importanza dei fattori biologici
(nell’attaccamento madre-bambino)
- l’organizzazione sociale dei bambini
in età prescolare
19. L’approccio etologico 3
Utilizza:
- osservazione diretta
- osservazione naturalistica
Non utilizza:
- il flusso comportamentale per inferire
motivazioni, intenzioni o emozioni dietro
un dato comportamento
20. L’approccio etologico 4
Le fasi osservative:
1. Fase descrittiva:
a. osservazione naive (indicatori);
b. elaborazione della lista descrittiva
c. organizzazione della lista descrittiva (categorie o classi)
2. Fase esplorativa:
- Dalla descrizione alla valutazione sistematica delle
relazioni
tra individui – gruppi – ambiente
- Formulazione di ipotesi
- Indagine pilota
- Modalità di registrazione (comportamenti – eventi –
sequenze)
3. Valutazione sistematica:
- scelta del campione
- accordo tra gli osservatori
21. L’approccio psicoanalitico 1
L’osservatore deve utilizzare, come nel setting
analitico, un’attenzione libera e fluttuante
Osservazione diretta
A. Freud:
- i dati acquisiti dall’osservazione come elementi di
confronto e di integrazione con i dati ricavati dalla
ricostruzione nel setting analitico
S. Isaacs:
- tre principi metodologici:
1. Osservazione dei dettagli
2. Osservazione nell’ambiente
naturale
3. Continuità genetica dei
comportamenti
22. L’approccio psicoanalitico 2
E. Bick:
- Importanza del contesto emotivo nella situazione
osservativa
- osservazione parte integrante della formazione
psicologica:
- esperienze infantili precoci (non verbali e
ludiche)
- comprensione dei resoconti materni
- nascita e sviluppo della relazione primaria
- confronto tra studenti
- Infant observation:
- scelta della famiglia
- modalità di svolgimento del primo incontro
- frequenza e durata dell’osservazione
23. L’approccio piagetiano 1
Osservazione “quasi-sperimentale”:
evidenzia i livelli dello sviluppo cognitivo del
bambino attraverso l’osservazione di come
egli manipola gli oggetti forniti dall’adulto in
circostanze controllate o provocate.
1. È sorretta da ipotesi di carattere generale
(evita casualità);
2. È un vero e proprio esperimento
3. Ha i requisiti di sistematicità e continuità
24. L’approccio piagetiano 2
Qual è l’ipotesi?
1. gradualità e continuità fra le diverse
forme di condotta:
- Riflessi – abitudini – intelligenza
intuitiva e rappresentativa:
- imitazione differita
- gioco simbolico
- linguaggio
2. L’intelligenza si sviluppa e si organizza
mediante
l’adattamento dell’organismo all’ambiente
25. L’approccio piagetiano 3
Critiche:
- atteggiamento scientifico e sistematicità non
sempre presenti (prevale il momento teorico
su quello osservativo)
- comunicazione dei dati non statisticamente
significativi (gli aspetti qualitativi attraverso lo
stile descrittivo e diaristico)
Valutazione dello sviluppo (Scale qualitative
ordinali, come, ad esempio, l’Uzgiris-Hunt)
26. Le tecniche osservative
LA RILEVAZIONE “CARTA E MATITA”
Registrazione di brevi episodi
Registrazione di comportamenti a intervalli di
tempo
Registrazione dell’osservazione partecipante
Registrazione di uno Specimen
Le scale di valutazione
LA REGISTRAZIONE AUDIO
LA VIDEOREGISTRAZIONE
LA CHECK-LIST
27. Come sviluppare le competenze
osservative: premessa per osservare 1
Lo scopo dell’osservazione è favorire lo
sviluppo dell’osservato, la sua
autonomia, l’identità personale, la sua
autovalutazione;
L’osservazione non è un “esperimento”;
Meglio “tenersi a distanza”! Se si è in
un’osservazione partecipante, è
necessario comunicare che si sta
comunicando, ma non cosa;
Bisogna esercitare la propria attenzione
e concentrazione;
28. Come sviluppare le competenze
osservative: premessa per osservare 2
Non bisogna aver paura di sbagliare;
Le azioni e le parole dell’osservato
vanno colte come informazioni
importanti;
Bisogna distinguere le descrizioni dalle
valutazioni;
Attraverso l’osservazione dell’altro
bisogna ri-conoscere il proprio stile
percettivo, le proprie strutturazioni
cognitive, la propria reattività emotivo-
affettiva, i giudizi impliciti;
29. Come sviluppare le competenze
osservative: la stesura del protocollo
osservativo 1
Descrivere quello che si riesce e si sa vedere,
quello che la nostra esperienza ci ha condotto
a vedere;
Registrare quello che si vede, non quello che si
ha in testa. Le idee non vengono prima dei
fatti: esse sono a nostro servizio;
Descrivere il più analiticamente possibile;
Limitare aggettivi e avverbi; usare un
linguaggio meno personale possibile;
Distinguere su colonne differenti la rilevazione
delle azioni e quella dell’interazione verbale;
30. Come sviluppare le competenze
osservative: la stesura del protocollo
osservativo 2
Se si incontrano difficoltà, riportarle su
una terza colonna “altro”;
Riportare la codifica, che consiste nel
raccogliere in classi descrittive i fatti o
le comunicazioni rilevate durante
l’osservazione;
Sul protocollo si può aggiungere la voce
“interpretazione”, ossia l’espressione del
significato di ciò che si è osservato;
Domandarsi a quale teoria obbedisce la
propria interpretazione.
31. Le fasi dell’osservazioneLe fasi dell’osservazione
La procedura osservativa si articola neiLa procedura osservativa si articola nei
seguenti passi operativi:seguenti passi operativi:
- lala focalizzazionefocalizzazione dei fatti, dei comportamenti odei fatti, dei comportamenti o
dei soggetti da osservare;dei soggetti da osservare;
- lala registrazioneregistrazione ;;
- lala codificacodifica;;
- l’l’analisianalisi,,
- l’l’interpretazioneinterpretazione dei dati.dei dati.
32. La focalizzazioneLa focalizzazione
Consente di:
- circoscriverecircoscrivere il problema;
- operare una definizionedefinizione accurata degli elementielementi
da osservare e rilevare;
- rendere esplicitòrendere esplicitò ciò che si conosce delciò che si conosce del
problemaproblema;
- precisare gli aspetti che sfuggono allaprecisare gli aspetti che sfuggono alla nostra
comprensione.comprensione.
33. La registrazioneLa registrazione
-- Consente di fissare, come in
un fermo-immagine, la realtà
realtà osservata.
- Può essere effettuata mediante
il sussidio di mezzi tecnologici
audio/video.
34. Check-listCheck-list
- si compone di un elenco di comportamenti è ha
la funzione di guidare l’organizzazione
sistematica della raccolta dei dati;
- consente di registrare immediatamente i
comportamenti;
- focalizza l’attenzione su aspetti specifici di essi;
- presenta una definizione delle abilità prese in
considerazione;
- facilita la comunicazione tra i diversi operatori.
36. Le registrazioniLe registrazioni
diaristichediaristichePermettono di condurre
osservazioni sia a carattere
biograficobiografico sia a carattere
autobiograficoautobiografico.
Tra le forme di registrazione diaristica rientra il diario didiario di
bordobordo, particolarmente usato in campo scolastico, dove
vengono annotati obiettivi, procedure, comportamenti ecc.
37. Le registrazioni aLe registrazioni a
campionecampioneIl comportamento da osservare è descritto
minuziosamente per un determinato periodo
di tempo, stabilito precedentemente, in modo
da ottenere una registrazione di una parte
rappresentativa (campione) del
comportamento stesso, della situazione in
cui si realizza e delle relazioni che il
comportamento in esame ha con quelli
antecedenti e conseguenti.
39. La codificaLa codifica
Gli eventi vengono selezionati e classificati
secondo un sistema predefinito.
La registrazione e la codifica avvengono in
fasi successive; nel caso in cui la rilevazione
viene effettuata con strumenti carta- matita è
possibile registrare e codificare
contemporaneamente.
40. I criteri usati nella codifica dei
fenomeni possono essere di tipo
qualitativo (avvalendosi di
sistemi aperti) o quantitativo
(rilevazione di frequenza,
durata e intensità).
La codificaLa codifica
41. Sistema di categorieSistema di categorie
- permette di codificare l’intera gamma deicodificare l’intera gamma dei
comportamenticomportamenti osservati all’interno di un’unità o di un
segmento di analisi prescelto;
- è chiusochiuso, poiché presenta un certo numero di
comportamenti che sono tra loro incompatibili;
- necessita di una sola registrazioneuna sola registrazione, effettuata ogni
volta per l’intera durata dell’unità osservativa;
- è esaustivoesaustivo, in quanto le categorie di cui si compone
devono esaurire tutte possibili manifestazioni del
fenomeno indagato.
42. L’analisi
- può essere attuata a diversi livelli di
complessità;
- è possibile misurare gli eventi o i
comportamenti stabilendo, mediante
scale, il grado di intensità e la
frequenza con i quali certi fenomeni
si manifestano.
44. ll gruppo di osservazione:
esercitazione
Gli elementi da raccogliere riguardano:
Una definizione di osservazione
Le modalità per condurre
un’osservazione
Le modalità per la scelta di categorie
osservative
Le modalità per elaborare
un’osservazione
45. Il gruppo di osservazione:
riflessioni
Qual è lo scopo dell’osservazione
Quale teoria lo sostiene
Quali strumenti abbiamo per raccogliere
i dati osservativi
Come si deve procedere per codificare i
risultati
Come analizzare i risultati
46. Il gruppo di osservazione:
applicazione
LA PROCEDURA OSSERVATIVA 2
Osservazione e
registrazione macroanalitica
ossia trascritta in maniera
stenografica con la tecnica
“carta e matita”
47. Il gruppo di osservazione:
applicazione
La procedura osservativa 3
osservazione microanalitica ossia il
raggruppamento di tutti i dati
(comunicativi, sensoriali,
percettivo motori, grafico-pittorici,
ecc., linguistici, logico-matematici)
attraverso categorie prefissate
48. Il gruppo di osservazione:
applicazione
La procedura osservativa 4
Sintesi dei dati, attraverso l’iniziale
confronto dei dati raccolti tra due o
più osservatori (attendibilità)
49. APPROCCIO
METODOLOGICO
METODOLOGIE
OSSERVAZIONE
DIRETTA O
INDIRETTA
OSSERVATIVE
OSSERVAZIONE
PARTECIPANTE
O NON
PARTECIPANTE
STRUMENTI DI
REGISTRAZIONE
AREA DI
OSSERVAZIONE
SISTEMATICA
UMANISTICO
ESPERIENZIALE
Diretta
Indiretta
Indiretta
Partecipante
- resoconto
descrittivo
- carta e matita
- checklist
- intervista
- scale di
valutazione
- relazione educativa
- sviluppo emozionale
ETOLOGICO Diretta Non partecipante - carta e matita
- video registrazione
- Audio registrazione
- interazione sociale
- gioco
ECOLOGICO Diretta
Indiretta
Partecipante
Partecipante
- resoconto
- descrittivo
- Carta e matita
- Interviste
- Scale di
valutazione
- Interazione sociale e
sviluppo cognitivo
- Interazione:
Genitore-figlio
Insegnante-alunno
Bambino-bambino
Ragazzo- ragazza
PSICOANALITICO Diretta Partecipante - resoconto
descrittivo
successivo
- sviluppo affettivo-
emozionale
PIAGETIANO Indiretta Partecipante - resoconto
- descrittivo
- intervista
- sviluppo cognitivo
PRAGMATICA
DELLA
COMUNICAZIONE
Diretta Partecipante
Non partecipante
- Videoregistrazioni
- resoconto
- descrittivo
- Carta e matita
- Comunicazione
interpersonale
- Relazione d’aiuto
Quadroriassuntivodell’osservazione