2. Apprendimento e
memoria
Sono 2 termini diversi ma in relazione
Apprendere vuol dire introdurre nuove
conoscenze
Memorizzare vuol dire conservare ciò
che si è appreso in modo tale da
trarne vantaggio come esperienza nel
futuro
3. Memoria
Sono presenti 2 tipi di memoria
A breve termine – è quella indipendente
dalla sintesi proteica nel senso che anche
se vi è un blocco di questa , e dunque delle
rispettive modificazioni dei contatti sinaptici ,
tale memoria permane anche se per poco
A lungo termine al contrario permane a
lungo e a volte indefinitamente , è questa
dipendente dalla plasticità sinaptica e dalle
nuove connessioni che si formano e dunque
dipende dalla sintesi proteica
4. Memoria dichiarativa e
non dichiarativa
Sono diverse e si basano la prima su
paragoni , inferenze , critiche , la seconda
invece sulla ripetizione e abitudine di una
determinata cosa
Memoria non dichiarativa – comprende
questa l’ assuefazione , la sensibilizzazione
che fanno parte dell’ apprendimento non
associativo , l’ apprendimento associativo e
l’ imprinting
5. Memoria non
dichiarativa
Apprendimento non associativo –
prevede l’ assuefazione ovvero l’
imparare a giudicare come innocuo
uno stimolo che inizialmente può
sembrare pericoloso , questo grazie al
ripetersi dello stimolo , la
sensibilizzazione che prevede l’
imparare a giudicare pericoloso uno
stimolo apparentemente innocuo
6. Memoria non
dichiarativa
Apprendimento associativo – Prevede
il condizionamento classico , dove
tipico è l’ esperimento di Pavlov e il
condizionamento operante
7. Condizionamento
classico
Questo è dimostrato da Pavlov
Consiste nell’ indurre nel cane la salivazione
a seguito di vista di cibo
Il cibo dunque è il riflesso incondizionato , e
la salivazione la risposta incondizionata
Se però prima di portare il cibo , questo è
preceduto dal suono della campanellina ,
questa diventa lo stimolo condizionato , e la
salivazione la risposta incondizionata
8. Condizionamento
operante
Questo è dimostrabile grazie a degli
esperimenti sui ratti che rinchiusi in una
gabbia continuavano a gironzolare per la
gabbia nella ricerca di cibo
Quando però casualmente il ratto premeva
una leva posta lateralmente , il cibo veniva
rilasciato
Si vide che il ratto dopo un pò di tempo non
girava più attorno come inizialmente ma
andava sempre più spesso verso la leva
9. Condizionamento
operante
Simile al precedente ma con effetto
opposto
Infatti la leva questa volta induceva
una scossa che creava dolore nel ratto
Dunque questo col tempo tendeva ad
allontanarcisi
Il primo si chiama rinforzo positivo e il
secondo negativo
10. Ruolo cervelletto
Sembra che il lobo anteriore del cervelletto
sottenda alla funzione dei riflessi appena
visti
Però non è stata trovata una relazione tra
cervelletto e condizionamento operante
Ad esempio il semplice riflesso d’
ammiccamento dovuto a un suono che
precede il soffio , scompare a seguito di
ablazione del lobo anteriore del cervelletto
11. Aree della memoria non
dichiarativa
Generalmente nei soggetti amnesici la
memoria non dichiarativa non è intaccata
Invece se ad essere colpiti da una ischemia
o una lesione sono il cervelletto nel suo lobo
anteriore e l’ amigdala
Interessante è osservare come il cervelletto
sia più che altro necessario per le risposte
motorie ai riflessi condizionati , mentre l’
amigdala alle risposte emotive
12. Memoria dichiarativa
E’ quella memoria che include
informazioni a seguito di paragoni ,
valutazioni , analisi cognitive e inferenze
Si basa su delle strutture nervose che
grazie a degli studi sulle rispettive lesioni
sono state ritrovate nel lobo temporale
mediale , nel diencefalo mediale , nell’
ippocampo
13. Strutture nervose
E’ importante il lobo temporale mediale
soprattutto per la memoria dichiarativa in
quanto un soggetto con tale parte lesa
riesce ad apprendere ( memoria
procedurale) ed eseguire un compito a
seguito di prove , ma non ricorda di averle
mai fatte in precedenza
Questo è anche essenziale nella memoria
spaziale , che il soggetto con tale area lesa
tende a perdere
14. Corpi mammillari e
diencefalo mediale
Si è visto che una lesione dei corpi
mammilari provoca una buona amnesia
retrograda di quasi 2 anni che però tornava
col tempo
Essenzialmente era la memoria a lungo
termine ad essere colpita soprattutto dal
punto di vista verbale
E’ stato visto inoltre che l’ ippocampo serve
come sistema di consolidamento delle
informazioni soprattutto breve termine
15. Schema sistema
limbico e memoria
Giro del cingolo
Ippocampo
Corpi mammillari
Nn ant inf
talamo
Circuito Papez
Memoria dichiarativa
ed emozioni
16. Localizzazioni delle
memorie
Memoria immediata – connessa col
talamo e le sue proiezioni corticali
Memoria a breve termine – nei lobi
frontali
Memoria a lungo termine – ippocampo
e lobi temporomediali
17. Processo del ricordo
E’ prima di tutto un processo che vede coinvolte più di un area
Quando stiamo in compagnia di amici ascoltiamo , vediamo ,
odoriamo ,tutte queste informazioni sensoriali vengono mandate
alle aree rispettive della sensibilità primaria
Poi le stesse mandano queste informazioni ad aree di struttura
superiore e poi a quelle associative prima uni e poi multimodali
Da queste che sono essenzialmente 3 , le informazioni
viaggiano e possono andare o alle strutture frontali o alle regioni
paraippocampali le quali hanno il compito di consolidare tali
informazioni nelle aree di origine che sono le vere depositarie
dei ricordi
In tutto questo un ruolo essenziale lo svolge il lobo temporale
mediale che è una stazione di tramite tra le aree sensoriali e
quelle ippocampali , e infatti costituisce una delle 3 aree
associative
E’ proprio l’ il lobo temporale mediale a coattivare tutte le
strutture per la formazione del riordo
18. Linguaggio
Innanzi tutto bisogna dire che questo è uno
dei sistemi più evoluti che caratterizza gli
esseri superiori
Origina dalla fonazione che parte da una
espirazione lunga , dove l’ aria attraversa le
corde vocali che vengono piegate
Normalmente la glottide è aperta ma nella
fonazione essa si restringe
Poi il tono del suono emesso dipende dalla
bocca , dalla faringe e dalla connessione
denti - labbra
19. Localizzazioni delle
componenti del linguaggio
Area di broca o 44 – 45 situata nel giro frontale
, è deputata al livello fonologico e
morfosintattico deputato all’ ascolto di parole
passive e frasi complesse con elaborazione
cognitive
Area parietale inferiore è deputata al livello
semantico ovvero il significato delle parole ,
questo livello è presente anche nella parte sup
del lobo temporale e frontale inferiore
Area del Wernikel – deputata alla
comprensione delle parole e situata nel giro
angolare nella parte posterosuperiore del lobo
temporale area 22 di Broadmann
20.
21. Dunque..
Si può facilmente capire il ruolo funzionale
della vicinanza dell’ area 44 e dell’ area 22
alle aree rispettivamente motoria 4 e
acustica 41
Infatti l’ area di Broca è responsabile dell’
azione motoria del parlare , mentre quella di
Wernikle è responsabile della ascoltazione
delle parole
22. Dominanza emisferica
del linguaggio
Si è osservato che nel 75 per cento delle
persone l’ area del linguaggio si trova nell’
emisfero di sinistra
La maggior parte delle persone inoltre è
destrimana
Dunque pochissimi sono i casi di aree del
linguaggio nel lato destro , dato che si è
visto che molti mancini hanno comunque l
area del linguaggio a destra
23. Area di broca (44-45)
Quest area oltre alla particolare funzione del
linguaggio , è inserita con l’ area F5 o
premotoria ventrale posteriore con neuroni
mirror che sono stati visti scaricare
principalmente quando si vede fare
determinate azioni specie con le mani ad
altri soggetti
Questi neuroni sembrano anche i
responsabili dell’ apprendimento per visione
24. Disfunzioni delle aree
del linguaggio
Afasia sensoriale – lesione dell’ area 22 di
Wernikle che è l’ area della comprensione
delle parole
Afasia motoria – lesione dell’ area 4 e 44 ,
non si riesce più a parlare
Prosopagnosia – Mancanza di
riconoscimento dei volti
Alessia – incapacità di leggere , per lesione
della parte posteriore del lobo temporale (
visiva )
Agrafia – incapacità di scrivere