1. La preistoria.
6500000 – 120000 a.C. Paleolitico inferiore: uso del fuoco in Europa; primi oggetti in pietra, lavorata per percussione (choppers).
120000 – 35000 a.C. Paleolitico medio: Uomo di Neanderthal – Homo Sapiens.
•35000 – 10000 a.C. Paleolitico superiore: testimonianze in Europa (Area Mediterranea e Franco - Cantabrica) Nord Africa e Siberia. Pietra
scheggiata in entrambe le facce (amigdala).
10000 – 6000 a.C. Mesolitico: Una mutazione climatica (Fine Glaciazione di Wurm, 9600 a.C. ca.) determina l’estinzione di molte specie animali e la
riduzione della popolazione umana. Nascono piccoli insediamenti stabili; l’uomo si dedica all’agricoltura e all’allevamento. Produzione di coltelli,
punte di lance, asce.
6000 – 4000 a.C. Neolitico: Sedentarizzazione dell’uomo. Avvio delle culture fluviali nelle valli Mesopotamica, del Nilo, dell’Indo, dell’Hoang-ho.
Pietra lavorata e levigata (industria microlitica). Avvio della produzione di vasi in ceramica.
4000 – 3000 a.C. Eneolitico (Età della pietra nuova) o Calcolitico (Età del rame): inizio della lavorazione del rame; numerose testimonianze di cultura
materiale (armi, utensili, ecc.).
3000 – 1000 a.C. Età del Bronzo: sviluppo della metallurgia; civiltà in Egitto, Mesopotamia, Egeo; Terramare in Italia Sett.
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2. Paleolitico.
I stile o arcaico (30000-23000 a.C.): semplificazione formale (linea oggetto),
figure schematiche, contorni continui.
II stile (23000-17000 a.C.): animali raffigurati in gruppi creano cicli parietali,
figure dal contorno nitido e flessuoso, mancanza di alcuni particolari (es.:
zampe).
III stile (17000-15000 a.C.): figure con maggiore definizione del tratto e
macchie di colore stese in modo da far cogliere la forma e il movimento
dell’animale, dal corpo massiccio e zampe piccole; parti anatomiche in
scorcio (es.: corna).
IV stile (15000-8500 a.C.): tinte ocra e brune, contorni grigi, utilizzo dello
scorcio per dare tridimensionalità e movimento all’animale.
L’uomo cigno, 15000 a.C. ca., pittura rupestre del Pozzo, Grotta di
Lascaux, Francia.
Cunicolo con graffiti e pitture rupestri, 20000 – 15000 a.C., Grotta di
Lascaux, Francia.
Venere di Willendorf, 23000 – 19000 a.C., h 11 cm, roccia calcarea, Vienna,
Mus St. Nat.
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4. La precessione degli equinozi è un movimento
apparente dei punti equinoziali (punti in cui si trova il
sole quando incrocia l’equatore celeste) risultante da
un movimento della Terra che fa cambiare in modo
lento e continuo l'orientamento del suo asse di
rotazione rispetto alla sfera ideale delle stelle fisse
(Zodiaco = raggruppamento delle stelle in 12
costellazioni distanti tra loro 30 gradi) a causa della
combinazione di due fattori: la forma non
perfettamente sferica della Terra (che è uno sferoide
oblato,
sporgente
all'equatore)
e
le
forze
gravitazionali della Luna e del Sole che, agendo
sulla sporgenza equatoriale, cercano di allineare l'asse
della Terra con la perpendicolare al piano dell'eclittica.
I punti equinoziali compiono un giro zodiacale
(tornano al punto di partenza) in 26000 anni ca., cioè
percorrono/stazionano su ogni costellazione in 2150
anni ca. Poiché la precessione avviene in senso
inverso, partendo dai Pesci, il ns pt equinoziale, oggi
alla fine dei Pesci, era in Ariete dal 150 al 2399 a.C.,
Toro nel dal 2300 al 4450 a.C., Gemelli dal 4450 al
6600 a.C., Cancro 6600 all’8750 a.C., Leone dal 8750
al 10900 a.C.
L'eclittica è il percorso apparente che
il Sole compie in un anno rispetto allo
sfondo della sfera celeste. Più
esattamente, è l'intersezione della
sfera celeste con il piano geometrico
su cui giace l'orbita terrestre (piano
eclittico, o piano dell'eclittica). È un
cerchio massimo della sfera celeste.
Il periodo durante il quale il pt
equinoziale
si
trova
in
una
costellazione zodiacale corrisponde ad
un era religiosa e il simbolo di tale era
è collegato alla costellazione.
gli astronomi babilonesi ed egizi
distinguevano l'anno tropico, stimato
in 365 giorni, 5 ore, 49 minuti e 30
secondi, dall'anno siderale, stimato in
365 giorni, 6 ore e 11 minuti e quindi
dovevano essere a conoscenza della
precessione.
Archeoastronomia:
scienza
che
studia i reperti archeologici che
registrano l’attività di osservazione
dei corpi celesti e della loro
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disposizione reciproca con la Terra.
5. Civiltà megalitiche.
Le prime forme di architettura risalgono al neolitico (6000-4000 a.C.) e all’eneolitico o calcolitico (età del rame) (fine 4000 - in.
3000 a.C.).
Megalito (dal greco megas, grande, e lithos, pietra): grande pietra, o gruppo di pietre, usata per costruire una struttura o un
monumento senza l'uso di leganti come calce o cemento. Il termine è usato per descrivere strutture erette da popoli in molte parti del
mondo, in periodi differenti.
Menhir (dal bretone men, pietra, e hir, lunga): pietra conficcata nel terreno.
Dolmen (dal bretone dol/tol, tavola, e men, pietra): diffuso prevalentemente nelle regioni vicino al mare, costituito da due o più
piedritti verticali che sorreggono uno o più lastroni orizzontali (piatta banda o architrave); la costruzione era in origine
ricoperta, protetta e sostenuta da un tumulo. Nella forma più semplice, il dolmen è costituito da un trilite (due pietre infisse nel
terreno e unite tra loro da una lastra orizzontale che le sovrasta).
Cromlech (dal gallese crom, curvata, e llech, pietra piatta): pietre di grandezza variabile, conficcate nel terreno disposte secondo
un allineamento di forma circolare.
È stato ipotizzato che alcuni megaliti avessero la funzione di misura o di indicazione di importanti eventi astronomici, come i
solstizi o gli equinozi (Archeoastronomia). Delle incisioni su queste pietre sono state talvolta interpretate come rappresentazioni
di specifiche stelle e indicassero quindi l'orientamento astronomico della struttura.
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6. Civiltà megalitiche.
Dolmen, fine 2500 à -2000 a.C., La Roche-auxFées, Bretagne, Francia.
Dolmen, fine 6000- ½ 3000 a.C., Mores, Sassari.
Tomba dei Giganti, XVIII sec.
a.C. ca., Sa Ena 'e Thomes,
Dorgali.
Dolmen, fine 6000- ½ 3000 a.C., Barrocal,
Evora, Portogallo.
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7. Civiltà megalitiche.
Allineamenti megalitici, 5000-3000 a.C. ca., Carnac, Bretagna.
Dolmen, 3000 a.C. ca., Bisceglie (BA).
Hal Saflieni, Ipogeo,in. 3800 - 2500 a.C., complesso megalitico di Ggantija,
Malta.
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10. Newgrange
Ierofania (dal greco hieros = sacro e phoinein =
mostrare): al sorgere del sole nel solstizio
d’inverno la luce filtra attraverso una “finestra” posta
sopra
l’ingresso
e
giunge
a
illuminare
completamente il fondo della camera alla fine del
tunnel.
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11. Distribuzione geografica delle tholoi.
•Russia, Ucraina e Asia centrale: cultura kurgan.
•Scandinavia: tholoi sono state utilizzate fino all'XI secolo.
•Turchia: vi sono stati rinvenuti tumuli fra i più grandi al mondo
(Bin Tepeler e altri tumuli della Lidia, Frigia e Commagene).
•Grecia: celebri le tholoi di Micenee di Pylos. Famoso è il tumulo
di Vergina, tomba di Filippo, padre di Alessandro Magno.
•Italia: le più famose sono le tombe a tumulo etrusche, spesso
utilizzate per secoli dalla stessa famiglia patrizia, ma si trovano
anche in altre aree.
•Isole Britanniche: tumuli preistorici si trovano in molti luoghi.
Famosi sono i tumuli di Tara e di Newgrange.
•Repubblica Ceca.
•Ungheria.
•Belgio: presso la città galloromana di Tongeren, se ne trovano
più di 180.
Tholos di Kivik, XI sec. a.C., Svezia
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Tholos di Atreo, XIII sec. a.C., Micene.
12. Distribuzione geografica delle tholoi.
Caciara abruzzese, Montagna dei
Fiori, Teramo.
Trulli, Alberobello, Bari.
La volta circolare con pietre a secco delle
tholoi è realizzata con il sistema dell'arco a
mensola, ottenuto con l'aggiunta di successivi
strati di pietra ammorsati nelle pareti in modo
che l'arco avanzi progressivamente verso il
centro, fino a quando le due porzioni si
incontrano al centro.
Palazzo Reale, porta principale, VI mill. a.C. – XIV
sec. a.C. Ugarit, (od. Ras Shamra), Siria.
Ricostruzione della tomba di Casale Marittimo,
VII sec. a.C., Cecina.
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