1. Il “gioc-attore”
Tra palco e multimedialità
Su il sipario!
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2. Come si diventa
“attori”?
E’ un po’ come modificare un’immagine con
photoshop… non esiste un “solo” modo
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www.teatroazione.org
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Centro sperimentale di cinematografia www.giovannilacetera.it
3. Qualche
termine
Sulla wikipedia sono spiegati molto bene!
Metateatro
Tragedia Teatro dell’Assurdo
Merda!Merda!Merda!
Mai vestirsi di viola!!
Commedia dell’Arte
Commedia
Teatro Canzone
Musical
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5. Il metodo Stanislavskij
Rain Man (1988)
Il metodo Stanislavskij pone alle basi dell'arte dell'attore il concetto
dell'immedesimazione
Il metodo opposto si deve allo studio dell'opera di Bertolt Brecht, che
invece basa la tecnica recitativa sulle capacità di straniamento
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6. La recitazione
La recitazione sia teatrale che cinematografica è una delicata combinazione di meticolosa
preparazione e spontaneità. Che differenza c'è tra recitare a teatro o al cinema?
C’è una differenza sostanziale: a teatro un attore si abitua ad entrare nell’opera e nella sua
parte in modo graduale, si fanno prove con tutta la compagnia, si legge il testo per giorni e
giorni, mentre al cinema si procede per frammenti, per scene spesso in sequenze temporali
sbagliate.
La telecamera è il “corpo estraneo” sempre presente e imparare a conoscerla e “amarla” è la
cosa fondamentale perché lei riesca a catturare ogni emozione che l’attore riesce a trasmettere.
A teatro esiste la “quarta parete”, il pubblico, ogni sera l’attore scopre qualcosa in più del
personaggio.
Al cinema il personaggio deve appartenere in maniera totale all’attore già dal primo ciak, ma il
regista fermerà per “l’eternità” uno sguardo piuttosto che un altro, lo imprimerà sulla pellicola.
A teatro l’attore ogni sera darà una sfumatura diversa su una battuta o su un’altra, al cinema la
scena che si deciderà di montare in sala montaggio, sarà per sempre.
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8. La zattera
La pallina invisibile
Tre mimi ciechi
Ad Hyde Park si parla di…
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9. Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa... e
la vedeva. È una cosa difficile da capire. Voglio dire... Ci stavamo
in più di mille, su quella nave, tra ricconi in viaggio, e emigranti,
e gente strana, e noi... Eppure c'era sempre uno, uno solo, uno
che per primo... la vedeva. Magari era lì che stava mangiando, o
passeggiando, semplicemente, sul ponte... magari era lì che si
stava aggiustando i pantaloni... alzava la testa un attimo, buttava
un occhio verso il mare... e la vedeva.
Allora si inchiodava, lì dov'era, gli partiva il cuore a mille, e,
sempre, tutte le maledette volte, giuro, sempre, si girava verso di
noi, verso la nave, verso tutti, e gridava (piano e lentamente):
l'America. Poi rimaneva lì, immobile come se avesse dovuto
entrare in una fotografia, con la faccia di uno che l'aveva fatta lui
l'America.
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10. Attore…
imprenditore di se stesso
• La scuola…prima agenzia
• Le agenzie (diffidate da chi vi chiede
soldi)
• Portali dedicati al casting (rb casting)
• Passaparola
• Utilizziamo la multimedialità! (il blog, il
canale youtube, profilo facebook)
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