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arte e musei 2.0:
community is the queen



            Giulia Simi per TagBoLab - Laboratorio di marketing territoriale
            Facoltà di Scienze della Comunicazione - Bologna / 14 Marzo 2011
MUSEI per il territorio: the lowry / MART
musei e audience development




  +     importante nei musei
        con modello di
        finanziamento privato



  -     importante nei musei
        con modello di
        finanziamento pubblico                    Eric Konon su Flickr




                                      http://www.fizz.it/
                                 http://www.tafterjournal.it/
social media: non solo promozione

I social media sono un’ottima
occasione per ampliare il terreno
di connessione tra museo e
comunità

In questo senso vanno oltre la
funzione dell’Ufficio Stampa e
del Marketing tradizionale,
richiedendo quindi altri codici
narrativi

Il museo può attivare e
alimentare la conversazione non
solo intorno alla propria realtà
ma ad un’intera cultura locale
promozione: dal museo al territorio

Il caso The Lowry, UK: il museo
ha ridato vita alla cittadina di
Salford. Con un investimento di
240 milioni $ gran parte di
provenienza pubblica ha creato
un indotto di 3 miliardi $




Il caso MART, Italia: il museo è
diventato punto di riferimento
nazionale e una delle principali
attrazioni della regione Trentino
                                      www.culturalchange.ca
THE LOWRY : SOCIAL MEDIA STRATEGY

Non esclude alcun canale
cercando di differenziare la linea
editoriale e il tipo di audience.


Valorizza la propria community
segnalando le recensioni
volontarie sul sito The Public
Reviews


Capisce il significato delle reti
sociali e della comunicazione
situata
MART : SOCIAL MEDIA STRATEGY
E’ presente in modo strategico
nei principali canali diffusi in
Italia

Valorizza la propria community
esortandola a pubblicare
commenti e contenuti
                                                                  19.205 likers
Ha capito prima di molti altri in
Italia la forza propulsiva di Twitter                           2.497 followers
ed è l’unica realtà italiana ad aver
partecipato ad #askacurator

E’ il più importante brand
museale italiano online assieme
                                        L'intervista a Luca Malchionna, Ufficio Stampa MART, su
al MAXXI di Roma                        Museum Fucktory
TOP museum BRANDs: nyc MOma / LONDON TATE
moma: sharing portraits

La campagna online affiancava
la mostra “Andy Warhol: motion
pictures”

Gli utenti erano chiamati a
caricare su Flickr i propri
videoritratti nello stile degli
Screen Tests seguendo alcuni
codici stilistici suggeriti dai
curatori


I migliori selezionati sono adesso
visibili sul sito dell’esposizione
privati dell’audio e nel formato
4:3 secondo lo stile Warhol          www.moma.org/screentests/
moma: sharing stories

Essere presente sui social media
significa aver abbracciato
realmente una cultura delle
condivisione e della narrazione
collettiva




Questa cultura può e deve
attivare iniziative cross-mediali
senza eludere pratiche radicate
negli spazi e negli oggetti fisici

                                     www.moma.org/iwent/
moma PS1: social storytelling

MoMA PS1 è il marchio
contemporary del MoMA. Non è
un museo ma un centro
espositivo.

Presenta i lavori di artisti
emergenti nello scenario
internazionale.

Lo stile narrativo sui social è
colloquiale e relazionale, con
continui riferimenti spazio-
temporali che localizzano e
incarnano il racconto.
TATE ONLINE: the fifth brand

TATE non ha semplicemente
sviluppato una digital strategy,
ma un vero e proprio brand che
si affianca, trasversale, ai suoi 4
tradizionali: Britain, Modern,
Liverpool, Saint Ives.


Con un piano triennale articolato
che copre fino al 2012, rende
leggibili al suo pubblico pratiche
e obiettivi della sua strategia
online.
                                                          Howard Stanbury su Flickr




                                      L'intera strategia di Tate Online
TATE ONLINE: trame collettive
Tate è sempre in prima linea,
soprattutto su Twitter, nel
recepire i trend collettivi
alimentandoli e sostenendoli

Ha partecipato e sostenuto
campagne e iniziative come             Gabriel Orozco's 'Crazy Tourist' (1991) © Courtesy of the artist




#savemuseums, #ivaluearts e
#askacurator

I suoi curatori partecipano
attivamente al blog raccontando
in prima persona il lavoro di
ricerca scientifica che sta alla
base di ogni esposizione.
                                   blog.tate.org.uk
pratiche collaborative:non solo CROWDfunding
il caso : il louvre e le tre grazie

La campagna per l’acquisto del
capolavoro di Cranach ha
raccolto 1 milione di euro in
pochi mesi

I donatori sono circa 7000: da
semplici cittadini ad associazioni
e fondazioni attive in tutta la
Francia

Il Louvre ha rilanciato così la
sua brand image come
catalizzatore e connettore della
cultura artistica a livello
nazionale
trends: crowdfungind platforms

Le piattaforme di crowdfunding
sono un vero e proprio
fenomeno negli USA


La crisi del finanziamento
pubblico alla cultura ha attivato
forme di partecipazione e di
riappropriazione dal basso
dell’oggetto culturale
                                    www.indiegogo.com
Il mecenatismo 2.0: dal singolo     www.kickstarter.com
alla comunità. Insieme possiamo
sostenere la nascita di un
progetto culturale
public campaign: i value the arts

Un appello online per fermare i
tagli alla cultura che ha già
raccolto più di 20000 adesioni


In ottica cross-mediale la
campagna mette a disposizione
widget per il blog ma anche
modulo di adesione cartaceo per
la biglietteria del proprio museo


Social Media? Twitter wins:         www.ivaluethearts.org.uk
11.000 FF
9.000 likers
crowd-curating: click! al BM

Le pratiche collaborative
possono estendersi anche ai
ruoli curatoriali

Nel 2008 il Brooklyn Museum ha
organizzato un’esposizione sul
tema “Changing Faces of
Brooklyn” invitando giovani
artisti a caricare anonimamente i
loro lavori.

La selezione delle opere era a
cura della online community,
che poteva attribuire preferenze          Eric Orns. Centuries Clash In Brooklyn, 2000. All rights reserved



e partecipare attivamente al        www.brooklynmuseum.org/
processo espositivo.                   exhibitions/click/
il caso: The history of world
Promosso da BBC - radio 4 e
British Museum attraverso
sovvenzione pubblica.

Progetto curatoriale online/
offline che mira a rivitalizzare e
riattualizzare la collezione
permamente del British Museum

Crowdsourcing: singoli cittadini
e realtà culturali hanno
partecipato al progetto online
caricando l’immagine di un
oggetto per loro irrinunciabile
creando così una storia collettiva
globale attraverso gli oggetti.    www.bbc.co.uk/ahistoryoftheworld/
spunti di riflessione: domande aperte
#1 le piattaforme online possono aiutare
   la comunità a riprendere possesso
   della cultura presente sul proprio
   territorio?
#2 i musei possono utilizzare il web per
   attivare una rete creativa e
   partecipativa della comunità dove sono
   inseriti?
#3 in che modo il museo può rendere
   feconda la dialettica tra spazio fisico e
   spazio virtuale? Come valorizzare le
   specificità?
special tnks to:
Luca Melchionna:
MART

Simone Strozzi:
fucktory.wordpress.com/

BAM
www.bolognaartmanagers.com/

Michele D’Alena:
www.tagbolab.it/

                              giuliasimi@gmail.com
                                 www.excentrica.it

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Arte e musei 2.0: community is queen

  • 1. arte e musei 2.0: community is the queen Giulia Simi per TagBoLab - Laboratorio di marketing territoriale Facoltà di Scienze della Comunicazione - Bologna / 14 Marzo 2011
  • 2. MUSEI per il territorio: the lowry / MART
  • 3. musei e audience development + importante nei musei con modello di finanziamento privato - importante nei musei con modello di finanziamento pubblico Eric Konon su Flickr http://www.fizz.it/ http://www.tafterjournal.it/
  • 4. social media: non solo promozione I social media sono un’ottima occasione per ampliare il terreno di connessione tra museo e comunità In questo senso vanno oltre la funzione dell’Ufficio Stampa e del Marketing tradizionale, richiedendo quindi altri codici narrativi Il museo può attivare e alimentare la conversazione non solo intorno alla propria realtà ma ad un’intera cultura locale
  • 5. promozione: dal museo al territorio Il caso The Lowry, UK: il museo ha ridato vita alla cittadina di Salford. Con un investimento di 240 milioni $ gran parte di provenienza pubblica ha creato un indotto di 3 miliardi $ Il caso MART, Italia: il museo è diventato punto di riferimento nazionale e una delle principali attrazioni della regione Trentino www.culturalchange.ca
  • 6. THE LOWRY : SOCIAL MEDIA STRATEGY Non esclude alcun canale cercando di differenziare la linea editoriale e il tipo di audience. Valorizza la propria community segnalando le recensioni volontarie sul sito The Public Reviews Capisce il significato delle reti sociali e della comunicazione situata
  • 7. MART : SOCIAL MEDIA STRATEGY E’ presente in modo strategico nei principali canali diffusi in Italia Valorizza la propria community esortandola a pubblicare commenti e contenuti 19.205 likers Ha capito prima di molti altri in Italia la forza propulsiva di Twitter 2.497 followers ed è l’unica realtà italiana ad aver partecipato ad #askacurator E’ il più importante brand museale italiano online assieme L'intervista a Luca Malchionna, Ufficio Stampa MART, su al MAXXI di Roma Museum Fucktory
  • 8. TOP museum BRANDs: nyc MOma / LONDON TATE
  • 9. moma: sharing portraits La campagna online affiancava la mostra “Andy Warhol: motion pictures” Gli utenti erano chiamati a caricare su Flickr i propri videoritratti nello stile degli Screen Tests seguendo alcuni codici stilistici suggeriti dai curatori I migliori selezionati sono adesso visibili sul sito dell’esposizione privati dell’audio e nel formato 4:3 secondo lo stile Warhol www.moma.org/screentests/
  • 10. moma: sharing stories Essere presente sui social media significa aver abbracciato realmente una cultura delle condivisione e della narrazione collettiva Questa cultura può e deve attivare iniziative cross-mediali senza eludere pratiche radicate negli spazi e negli oggetti fisici www.moma.org/iwent/
  • 11. moma PS1: social storytelling MoMA PS1 è il marchio contemporary del MoMA. Non è un museo ma un centro espositivo. Presenta i lavori di artisti emergenti nello scenario internazionale. Lo stile narrativo sui social è colloquiale e relazionale, con continui riferimenti spazio- temporali che localizzano e incarnano il racconto.
  • 12. TATE ONLINE: the fifth brand TATE non ha semplicemente sviluppato una digital strategy, ma un vero e proprio brand che si affianca, trasversale, ai suoi 4 tradizionali: Britain, Modern, Liverpool, Saint Ives. Con un piano triennale articolato che copre fino al 2012, rende leggibili al suo pubblico pratiche e obiettivi della sua strategia online. Howard Stanbury su Flickr L'intera strategia di Tate Online
  • 13. TATE ONLINE: trame collettive Tate è sempre in prima linea, soprattutto su Twitter, nel recepire i trend collettivi alimentandoli e sostenendoli Ha partecipato e sostenuto campagne e iniziative come Gabriel Orozco's 'Crazy Tourist' (1991) © Courtesy of the artist #savemuseums, #ivaluearts e #askacurator I suoi curatori partecipano attivamente al blog raccontando in prima persona il lavoro di ricerca scientifica che sta alla base di ogni esposizione. blog.tate.org.uk
  • 15. il caso : il louvre e le tre grazie La campagna per l’acquisto del capolavoro di Cranach ha raccolto 1 milione di euro in pochi mesi I donatori sono circa 7000: da semplici cittadini ad associazioni e fondazioni attive in tutta la Francia Il Louvre ha rilanciato così la sua brand image come catalizzatore e connettore della cultura artistica a livello nazionale
  • 16. trends: crowdfungind platforms Le piattaforme di crowdfunding sono un vero e proprio fenomeno negli USA La crisi del finanziamento pubblico alla cultura ha attivato forme di partecipazione e di riappropriazione dal basso dell’oggetto culturale www.indiegogo.com Il mecenatismo 2.0: dal singolo www.kickstarter.com alla comunità. Insieme possiamo sostenere la nascita di un progetto culturale
  • 17. public campaign: i value the arts Un appello online per fermare i tagli alla cultura che ha già raccolto più di 20000 adesioni In ottica cross-mediale la campagna mette a disposizione widget per il blog ma anche modulo di adesione cartaceo per la biglietteria del proprio museo Social Media? Twitter wins: www.ivaluethearts.org.uk 11.000 FF 9.000 likers
  • 18. crowd-curating: click! al BM Le pratiche collaborative possono estendersi anche ai ruoli curatoriali Nel 2008 il Brooklyn Museum ha organizzato un’esposizione sul tema “Changing Faces of Brooklyn” invitando giovani artisti a caricare anonimamente i loro lavori. La selezione delle opere era a cura della online community, che poteva attribuire preferenze Eric Orns. Centuries Clash In Brooklyn, 2000. All rights reserved e partecipare attivamente al www.brooklynmuseum.org/ processo espositivo. exhibitions/click/
  • 19. il caso: The history of world Promosso da BBC - radio 4 e British Museum attraverso sovvenzione pubblica. Progetto curatoriale online/ offline che mira a rivitalizzare e riattualizzare la collezione permamente del British Museum Crowdsourcing: singoli cittadini e realtà culturali hanno partecipato al progetto online caricando l’immagine di un oggetto per loro irrinunciabile creando così una storia collettiva globale attraverso gli oggetti. www.bbc.co.uk/ahistoryoftheworld/
  • 20. spunti di riflessione: domande aperte
  • 21. #1 le piattaforme online possono aiutare la comunità a riprendere possesso della cultura presente sul proprio territorio?
  • 22. #2 i musei possono utilizzare il web per attivare una rete creativa e partecipativa della comunità dove sono inseriti?
  • 23. #3 in che modo il museo può rendere feconda la dialettica tra spazio fisico e spazio virtuale? Come valorizzare le specificità?
  • 24. special tnks to: Luca Melchionna: MART Simone Strozzi: fucktory.wordpress.com/ BAM www.bolognaartmanagers.com/ Michele D’Alena: www.tagbolab.it/ giuliasimi@gmail.com www.excentrica.it